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Autore: DumbledoreFan    01/07/2013    11 recensioni
Ma quando, negli ultimi tempi, la situazione aveva subito un brusco cambio di rotta, Stiles era rimasto abbastanza sconvolto e attonito da se stesso.
Non tanto perché i suoi pensieri erotici erano virati verso un ragazzo (sinceramente, nel ventunesimo secolo le persone si facevano ancora certi problemi? L’amore è amore), ma perché quel ragazzo non era proprio uno qualunque.
Era un ragazzo per cui aveva provato una vasta varietà di sentimenti anche molto intensi, ma che spaziavano dal terrore, alla rabbia, e all’irritazione.
Mai, mai si sarebbe immaginato di provare interesse sentimentale e sessuale verso Derek Hale.
Andiamo, Derek Hale.
Il misterioso grande lupo “cattivo” (che poi cattivo non era mai stato) che minacciava ad ogni passo di squarciargli la gola.
Con i denti.

{Stiles/Derek}
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: #2 Nude











“Non ha avuto il minimo cedimento? Niente di niente?” domandò delusa Allison, aprendo entrambe le mani in un gesto indignato.

“Me l’ha fatto credere! E io c’avevo sperato davvero! Mi aveva stretto, e poi aveva cominciato a sussurrarmi e accarezzarmi finché BAM! Si è staccato di punto in bianco, tutto divertito e compiaciuto, dicendomi che non avrebbe cambiato idea e lasciandomi lì come un totale idiota!” ribattè Stiles frustrato nascondendo il viso tra le mani per coprire un grugnito deluso. Se ancora ripensava al pomeriggio precedente gli veniva voglia di battere la testa contro il muro fino a perdere i sensi.

“Derek è la persona più orgogliosa e testarda che conosca. Se ha detto di no, dubito che cederà” disse Scott quasi con un sospiro rassegnato, beccandosi un’occhiataccia da Allison.

“Beh si da il caso che io sia la persona più intelligente e determinata che tu conosca, quindi non mi darò certo per vinto! La guerra è appena cominciata” replicò il suo migliore amico con tono combattivo.

“Sarà testardo quanto vuole, ma è un uomo…tutti ad un certo punto smettete di pensare con il cervello ed iniziate a pensare con ben altro” rispose la ragazza roteando gli occhi verso il cielo, mentre Scott apriva un attimo la bocca come per ribattere, decidendo poi saggiamente di lasciar perdere perché Allison non aveva proprio tutti i torti.

“Quindi adesso che dovrei fare secondo te?” chiese Stiles all’amica, sporgendosi leggermente verso di lei con aria speranzosa. La ragazza si prese qualche istante di silenzio per pensare, finché un ghignetto soddisfatto non le increspò le labbra.

“Beh, visto che con i vestiti non ha funzionato…dovremmo provare senza”


*


Stiles tentava disperatamente di fingere che il libro che teneva sulle ginocchia fosse una lettura abbastanza coinvolgente da farlo concentrare, ma la verità era che non riusciva a pensare ad altro che a Derek e al momento in cui si sarebbe arrampicato dalla sua dannata finestra. Anche quel giorno per tutto il pomeriggio non si era fatto vedere, mandandogli solo un breve sms con scritto che sarebbe arrivato più tardi, e già la cosa di per sé infastidiva Stiles.

Le visite di Derek nella sua stanza erano il segnale più distintivo della loro relazione, dato che le uscite pubbliche erano assolutamente vietate, e che quando erano con il branco non riuscivano neanche a scambiarsi uno sguardo senza qualche battuta o commento. Da quando si erano baciati per la prima volta, quegli incontri nella sua stanza erano stati il cambiamento più radicale nella loro routine, e c’erano sempre stati. Stiles si ricordava ancora con un certo brivido lungo la spina dorsale il pomeriggio in cui, dopo la fatidica notte a casa Hale, Derek si era presentato nella sua stanza con l’espressione più vulnerabile e umana che gli avesse mai visto dipinta in faccia.

Si ricordava ancora l’alone di imbarazzo nel tono della sua voce e l’indecisione su cosa dire e come dirlo; non era certo uno abituato a parlare dei suoi sentimenti, tanto meno di quelli che aveva scoperto di provare per un ragazzino sarcastico e iperattivo. Si ricordava ancora la prima cosa che aveva sentito uscire dalla sua bocca: “non voglio ferirti”. Quello era stato il primo pensiero di Derek, e la cosa aveva spezzato il cuore a Stiles, dato che era riuscito a vedere chiaro come non mai quanto Derek credesse che stando vicino a qualcuno gli avrebbe provocato solo dolore. Stiles a quel punto gli aveva ribadito che non doveva stare solo, perché nessuno meritava di stare solo, e che lui era disposto a stare al suo fianco, nonostante tutto. E Derek non era riuscito a dire niente, non era riuscito a confessare a parole che aveva capito di provare per Stiles qualcosa di particolare, un’attenzione premurosa e una stima sincera, che se avesse avuto 16 anni avrebbe chiamato cotta. Derek non aveva detto altro, ma si era avvicinato al ragazzo e lo aveva baciato di nuovo, sancendo quel legame appena nato. Da quel momento, il lupo appariva in camera di Stiles ogni giorno, e restava quanto poteva a chiacchierare, coccolarlo, o semplicemente stare in silenzio con lui. Derek andava da Stiles per imparare a non stare da solo.

Per questo, quando Derek aveva qualche imprevisto o contrattempo, e non riusciva ad intrufolarsi in camera sua, Stiles aveva come la sensazione che qualcosa non andasse, che ci fosse qualche problema, o che semplicemente fosse tornato indietro nel tempo, quando l’idea che gli piacesse Derek lo tormentava insieme alla convinzione che l’altro non l’avrebbe mai ricambiato. E se si univa questo al fatto che quel giorno Stiles dovesse anche attuare il nuovo piano per cercare finalmente di far cedere Derek e arrivare all’obiettivo tanto agognato, si poteva benissimo capire come mai il ragazzo si stesse consumando dall’agitazione.

Doveva calmarsi, doveva rilassarsi e mostrarsi del tutto normale, anche perché un lupo mannaro sapeva accorgersi subito degli stati d’animo di un umano.

Riusciva ad annusarli.

Stiles controllò per l’ennesima volta l’ora e si rimise a leggere, o meglio a far finta di leggere, fino a quando non sentì la finestra aprirsi e al rumore sussultò appena.
Derek entrò nella sua stanza con un balzo leggero, e Stiles scattò in piedi, abbandonando il libro sul letto e raggiungendo il ragazzo con solo un paio di falcate.

“C’hai messo tantissimo” gli disse con tono quasi esausto, buttandosi senza esitazione fra le sue braccia e facendo sobbalzare l’altro impercettibilmente. Derek non si sarebbe mai abituato al modo in cui Stiles si gettava su di lui come se fosse l’unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro.

“Scusa, avevo delle faccende da sbrigare” si giustificò il lupo mannaro, scostandosi quanto bastava per raggiungere le labbra di Stiles e posarci sopra un bacio leggero.

“Se pensi che questo sia abbastanza per farti perdonare ti sbagli di grosso” rispose il ragazzo non appena Derek si fu allontanato dalla sua bocca, sogghignando divertito mentre l’altro inarcava un sopracciglio scettico, per poi afferrargli la vita con entrambe le mani e trascinarlo a sé in un bacio più passionale. Stiles gli cinse immediatamente il collo, facendosi il più vicino possibile, mentre le loro lingue si accarezzavano languidamente e i loro respiri si mischiavano. Avrebbe passato tutta la sua vita a baciare Derek, se avesse potuto.

Quando si staccarono, Stiles sorrise compiaciuto.

“Ok, sei perdonato” acconsentì lasciandogli un ultimo bacio a fior di labbra.

“Ottimo” rispose Derek sorridendo con aria vagamente divertita, e a quel punto il ragazzo si staccò un po’ da lui.

“Senti, ti dispiace se vado un attimo a farmi la doccia? Contavo che tu arrivassi prima…” chiese Stiles con tono fintamente casuale, sperando che il suo cuore già accelerato per l’arrivo di Derek non facesse strani sbalzi o si facesse ancora più veloce per l’ansia da prestazione.

“Certo che no, vai pure” acconsentì Derek con un cenno affermativo del capo, e Stiles si morse appena il labbro inferiore poggiandogli maliziosamente una mano sul petto.

“Non vuoi venire con me? Potresti insaponarmi la schiena come si deve” replicò il ragazzo sorridendo lascivo ma con una nota divertita, sapendo di non avere davvero una chance, ma alla fine che gli costava tentare?

Derek ridacchiò sotto i baffi e si sporse per poggiargli un bacio sulla guancia.

“Ti aspetto qui…fai presto” rispose con un sorrisino divertito andando poi a sedersi sul letto, mentre Stiles roteava gli occhi al cielo.

“E va bene…tu stai pure qui mentre io sarò di là, tutto nudo e bagnato che mi lavo e mi accarezzo delicatamente tutto il corpo…stai qui e rifletti su quello che ti stai perdendo”  ribattè Stiles sollevando il mento con fare fintamente offeso, e prima che uscisse dalla stanza sentì Derek ridere ancora.

In quei momenti e con quegli atteggiamenti, Stiles gli faceva tenerezza nel vero senso della parola, perché erano i rari istanti in cui dimostrava davvero l’età che aveva, e nonostante questa fosse una delle più grandi problematiche nella loro relazione, in realtà Derek amava l’essere adolescente di Stiles.

Quell’impulsività, quell’istinto, quella passione, quell’emotività e soprattutto quell’essere…incorrotto, ancora un po’ ingenuo rispetto alla vita. Non stupido certo, Stiles era la persona più sveglia e intelligente che conoscesse. Ma la sua speranza fanciullesca verso il mondo lo affascinava, anche perché Derek aveva perso molto presto la sua.

Per l’altra maggior parte dei momenti però, Stiles lo faceva dannare.

Già per un uomo giovane senza nessuna dote particolare, era molto difficile reprimere i desideri sessuali, ma per un lupo mannaro, i cui istinti erano ancora più sviluppati era davvero un’impresa notevole. Forse ancora più dura del controllarsi durante la luna piena, perché almeno in quelle occasioni a trattenerlo c’era la paura di ferire degli innocenti, mentre invece dal fermarlo a sbattere Stiles sulla prima superficie disponibile c’era solo il suo buon senso.

Stiles era ancora minorenne, figlio dello sceriffo della città, e completamente inesperto, per questo Derek si sentiva addosso una certa responsabilità e non voleva bruciare le tappe così frettolosamente, ma voleva che Stiles fosse davvero consapevole di cosa volesse dire condividere l’intimità e che fosse qualcosa di…giusto.
In più, era solo un mese che i due si frequentavano, se così poteva dire. Derek non poteva neanche garantirgli una relazione normale come meritava ogni adolescente, che cosa poteva fargli credere di essere in grado di dare a Stiles un buon approccio con il sesso? Un ragazzo parecchio più grande, che fino a poco prima credeva di essere etero (o almeno non si era mai posto il problema), e che per di più era un pericoloso lupo mannaro? Forse in poco tempo Stiles si sarebbe reso conto che meritava qualcosa di più sereno, tranquillo, un amorevole relazione tra due persone normali che potevano tenersi per mano al parco o andare a fare una passeggiata nei boschi senza la paura di essere attaccati da qualche creatura strana. Forse in poco tempo Stiles avrebbe voluto qualcosa di diverso da Derek, e si sarebbe pentito di aver sprecato così la sua prima volta. O forse no, forse Stiles avrebbe voluto solo Derek, ma in entrambi casi era saggio aspettare, per esserne sicuri, non poteva correre un tale rischio.

E quando era solo e rilassato, era facile per Derek ripensare a tutti quei motivi ed essere sicuro al cento per cento che non avrebbe ceduto, che aspettare era l’unica cosa giusta da fare. Ma quando era con Stiles, e questo tentava in tutti i modi di fargli cambiare idea, ogni sua certezza vacillava, il suo raziocinio umano faceva a cazzotti con l’istinto animale, e sapeva bene che il primo a lungo andare non poteva uscirne vittorioso. Gli era necessario tutto il suo autocontrollo e una buona dose di distrazioni poco sexy quando Stiles tentava di convincerlo, e doveva cercare di sembrare il più categorico possibile sperando che l’altro si arrendesse subito. Ma se un po’ conosceva Stiles, sapeva che non avrebbe mollato la presa fino all’ultimo.

“Eccomi!”

La porta della stanza si aprì e Derek venne bruscamente trascinato dalla dimensione ovattata dei suoi pensieri alla realtà, la quale lo stordì peggio di un colpo tra capo e collo. Stiles era appena tornato dal bagno, e aveva in dosso soltanto un asciugamano bianco precariamente annodato in vita, i capelli umidi e il petto ancora bagnato. Tutto il suo corpo pallido e ben delineato era percorso da gocce d’acqua che gli solcavano le linee del torso e della schiena quasi volessero metterle in evidenza ancora di più, e Derek imprecò mentalmente perché tutti i suoi bei discorsi si erano infranti nell’immagine che aveva appena avuto di lui che si alzava e trascinava Stiles a letto.

Dio se lo faceva dannare!

“Ho fatto il più veloce possibile” esclamò il ragazzo passandosi un paio di volte la mano fra i capelli umidi per cercare di sistemarli in qualche modo mentre si avvicinava all’armadio. Rivolse le spalle a Derek e aprì le ante frettolosamente, poi con una nonchalance disarmante si tolse l’asciugamano che lo copriva per asciugarsi meglio il petto e i capelli, lanciandolo subito dopo a terra. L’alfa spalancò la bocca in un gesto involontario ringraziando che l’altro fosse di spalle e non potesse vederlo, e soprattutto che lui non potesse vedere Stiles dato che era completamente nudo di fronte a lui senza un minimo di pudore. Derek non riuscì a fermarsi e squadrò da capo a piedi la figura del ragazzo mentre un familiare calore gli montava nel ventre, combattuto tra lo scappare o sbatterlo all’armadio. Preso dal suo conflitto interiore e dallo sforzo di non farsi venire un’erezione rimase immobile, mentre Stiles finalmente apriva un cassetto per prendere un paio di boxer celesti e infilarseli con tranquillità, chiudendo poi l’armadio e girandosi verso Derek, che lo stava sempre guardando con aria persa.

“Sono tutto tuo!” esclamò alzando appena le braccia e buttandosi sul letto di fianco a lui, senza esitare un secondo dal baciarlo con trasporto. Derek ricambiò il bacio quasi per inerzia, dato che era ancora sconvolto dalla visione e soprattutto dalla tranquillità di quel gesto, dal modo in cui Stiles non aveva paura di farsi vedere con l’aspetto più vulnerabile da lui, e da quanto fosse determinato a farlo cedere. Oh sì, perché quella era una provocazione con i fiocchi, più audace di quanto si sarebbe mai aspettato, ma non di certo fatta in modo disinteressato.

Beh, si era spogliato davanti a lui, le sue intenzioni erano più che chiare.

Dopo qualche secondo Derek si allontanò lentamente dalla sua bocca.

“Stiles, devi ancora vestirti” gli fece notare come se l’avesse dimenticato.

“Oh, a che proposito se poi devi togliermeli? Ti risparmio un po’ di fatica” rispose l’altro sogghignando appena prima di baciarlo di nuovo, tirandoselo addosso mentre si sdraiava del tutto, ma Derek si fece forza sulle braccia e si tirò un po’ su, allontanandosi di nuovo.

“Stiles” lo chiamò con tono accusatorio e un’occhiata un po’ severa, avvertendolo che sapeva perfettamente dove voleva arrivare e che la risposta era ancora “no”.

“Derek” ribatté Stiles come se non avesse capito, catturando di nuovo le sue labbra e cingendogli il collo per stringerlo a sé. Derek fece molta fatica a staccarsi di nuovo, perché la bocca di Stiles era così morbida, e la sua pelle così liscia e ce n’era talmente tanta esposta che cominciava a sentirsi un po’ inebriato.

“Stiles, devo ripetertelo ancora? Non possiamo, e ti ho anche già spiegato perché…” replicò Derek quasi stesse ammonendo se stesso.

“Ma infatti non voglio fare sesso, solo coccolarci un po’…è così bello sentire la tua pelle contro la mia, sei così caldo” rispose con tono innocente Stiles, così stridente con le sue parole e il modo in cui stava sollevando la maglietta di Derek per sentirlo contro di sé.

“Infatti ti sei spogliato davanti a me perché non vuoi fare sesso” lo prese in giro l’alfa inarcando esageratamente un sopracciglio, e l’altro sbuffò appena.

“Ok, rettifico: io voglio fare sesso, ma se tu non vuoi, possiamo solo coccolarci un po’ pelle contro pelle…è così piacevole!” mugugnò il ragazzo strusciando quanto poteva il ventre contro quello di Derek.

“Non è che non voglio, è che…” specificò quest’ultimo, ma l’altro lo anticipò annoiato.

“Sì sì certo, è che non puoi, già l’ho sentita questa storia…ma visto che io ti ho pregato in tutti i modi e ancora tu mi dici di no, sarebbe almeno educato qualche coccola in più per consolarmi dal fatto che il mio ragazzo non vuole…ehm intendevo non può fare l’amore con me!” ribatté Stiles determinato, finendo per assaltare le labbra di Derek in un gesto che non ammetteva repliche, né tanto meno che il ragazzo si staccasse di nuovo per parlare.

E in effetti non lo fece. Si staccò solo un paio di istanti per sfilarsi veloce la maglietta e tornare a baciare Stiles, sdraiandosi delicatamente sopra di lui e accarezzandogli il collo mentre il bacio si faceva più profondo. Stiles non provava nemmeno a trattenere i piccoli gemiti di piacere che gli sfuggivano dalla gola, e cinse con forza il collo di Derek per far aderire ogni parte del loro corpo, sentendo la propria pelle andare in fiamme a contatto con quella del ragazzo. Quando il bacio diventò più intenso, più bramoso, Stiles affondò una mano fra i capelli di Derek e tirò appena, facendo gemere l’altro che involontariamente si spinse di più contro di lui, andando a far scontrare i loro bacini. Stiles non si fece scappare l’occasione e avvolse le gambe intorno alla vita di Derek, premendosi contro di lui più che poteva mentre le loro erezioni crescevano evidentemente, e senza smettere di tirare di quando in quando i capelli di Derek, cosa che sembrava piacergli molto, o che almeno lo distraeva dal fatto che la cosa si stava spingendo decisamente sotto la cintura.

Forse se continuavano così, in un moto di passione e di istinto lupesco, Derek avrebbe mandato tutto al diavolo e avrebbe finalmente ceduto.
Quando quest’ultimo si staccò dalle labbra arrossate di Stiles, questo non perse tempo e si gettò sul suo collo, succhiando un punto particolarmente sensibile sotto il mento, mordicchiandolo di tanto in tanto, e un gemito definito uscì senza remore dalla bocca di Derek.

“Stiles, Stiles, rallenta…non possiamo andare avanti così” sussurrò cercando di stare fermo il più possibile con il bacino, facendo forza per fermare anche il ragazzo che continuava a strusciarsi contro di lui.

“Perché no? Paura di non resistere? Paura che la voglia di mandare al diavolo tutto e cedere finalmente diventi inarrestabile?” chiese con malizia direttamente al suo orecchio, tornando poi a leccarlo e succhiarlo proprio lì sotto, mentre l’altro a quelle parole sentì una fitta decisa al cavallo dei pantaloni. L’erezione contenuta nei jeans si faceva decisamente fastidiosa, e lui sapeva che avrebbe dovuto fermarsi esattamente in quel momento, ma la pelle di Stiles contro la sua era una sensazione deliziosa, e i suoi baci erano perfetti, forse proprio per quell’ingenua passionalità che solo un adolescente poteva avere.

Stiles riprese a baciarlo sulla bocca, intrecciando le loro lingue con quei movimenti così familiari, e quando tentò di farlo rotolare su un fianco Derek non oppose resistenza, finendo sdraiato di schiena con Stiles a cavalcioni sopra di lui. Il lupo mannaro non esitò a tenerlo saldamente per i fianchi, ma non lo immobilizzò del tutto, lasciandogli abbastanza capacità di manovra per fargli ruotare languidamente il bacino sopra il suo, e Dio solo sa se dopo un altro po’ di quella tortura Derek non avrebbe davvero ceduto, se solo non avesse sentito l’auto dello Sceriffo Stilinski parcheggiare nel vialetto davanti casa.

Derek a quel rumore si tirò su tanto velocemente e con tanta forza che Stiles cadde dal letto con brontolio indignato e dolorante, ma non ebbe il tempo di sbraitare contro il ragazzo.

“E’ appena arrivato tuo padre! Vestiti immediatamente!” gli disse cercando di tenere la voce più bassa possibile per paura di essere sentito, gettandosi poi a raccogliere la sua maglietta e rivestirsi a sua volta. Stiles saltò in piedi preso dal panico e si mise addosso i primi jeans e la prima t-shirt che trovò, dovendo un po’ lottare con l’erezione ancora pulsante nelle sue mutande.

“Te l’avevo detto che è pericoloso!” gli disse Derek prima di arrampicarsi cautamente fuori dalla finestra, e Stiles sospirò frustrato.

Questa a suo padre non gliel’avrebbe perdonata. 













Spazio dell'Autrice.

 

E questa è ufficialmente la prima cosa che pubblico da MATURATA *O*

Non ci sono parole per scusarmi per il ritardo, ma ahimé quest'anno a scuola è stata dura, e con le altre FF in corsa questa era slittata ultima nella lista delle priorità! Ma adesso sono libera come l'aria e Teen Wolf è ricominciato, risvegliando tutta la mia ispirazione, quindi siete fortunati!

Un altro capitolo che in certi punti ha perso l'atmosfera demenziale per qualcosa di più introspettivo/romantico/malinconico, spero vi sia piaciuto lo stesso **

E sì, dovete dannare per lo smut, sorry <3

Ringrazio tutte le persone che fino a qui mi hanno letta e recensita, siete davvero tantissimi e io vi adoro dal primo all'ultimo ç___ç 

Un bacione e buona nott...ehm, buon giorno! <3

   
 
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