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Autore: Mirini    01/07/2013    0 recensioni
Dan ha tutto dalla vita: donne e denaro, ma non è tutto oro quel che luccica e lui lo sa bene, fin troppo consapevole che a causa della famiglia il suo destino sta prendendo una brutta piega. E se a tutto questo aggiugiamo un'attrazione forte verso la fidanzata del proprio fratello? Storia parallela alla mia prima fic che è ancora in corso,"Viaggio a Seattle", dal punto di vista di un altro protagonista. Si può leggere anche senza conoscere la storia originale. Spero piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2

 
Aspiro lentamente la sigaretta cercando di restare il più calmo possibile.
L’ho vista.
E lei mi ha visto, certo che mi ha visto: come spiegare l’improvviso rossore sul suo viso così intrigante?
Non potrebbe mai ammettere a se stessa di essere turbata dalla mia presenza, sarebbe un duro colpo al suo orgoglio da tigrotta sexy quale è.
D’istinto, al solo pensiero, faccio uno sbuffo divertito.
Non posso lasciarmela scappare questa volta, sono all’aeroporto centrale di New York, pronto ad imbarcarmi in un viaggio studio che neanche mi serve solo per lei.  Col cavolo che al ritorno vorrà stare ancora con Scott .
-Signor Ramsay, venga per favore!- Il tono autoritario del prof incaricato del progetto mi distoglie dai miei pensieri.
-La signorina Wilson ha perso la sua carta di identità, deve immediatamente andare all’ufficio dell’aeroporto per recuperarla.-
E quindi?
-Perché dovrei accompagnarla io?-
Chi è questa tizia? Che diamine c’entro io? Devo assolutamente raggiungere Emma, devo parlarle.
-Signor Ramsay non è il momento di discutere: tra poco c’è l’imbarco e sono molto occupato, inoltre la signorina è la sua compagna di viaggio e futura coinquilina. –
Ah, sta parlando della riccia.
-Nel caso la procedura- continua lui. - dovesse impiegare più del solito almeno sarete insieme e non avremmo remore nel venirvi a recuperare. L’ufficio è al piano di sopra, chiedendo un paio di informazioni dovreste riuscire a trovarlo, la signorina è laggiù.- Detto ciò mi volta le spalle e se ne va.
Il nervosismo mi sale alle stelle.
Non è possibile esista gente così stupida, in 23 anni di vita non ho mai sentito parlare di gente che perde un documento poco prima di imbarcarsi. E io mi devo sorbire questa rottura di scatole quando ho altro a cui pensare.
La raggiungo senza dire una parola ignorando il suo irritante sguardo terrorizzato e sempre in silenzio ci incamminiamo.
Ovviamente è un’imbranata anche nel chiedere informazioni, che si perdesse! Di certo io non muoverò un dito.
All’ufficio a stento ascolto i convenevoli tra il tenente e la tizia rimbambita, a parte i risolini dell’uomo.
- Ma come, non si ricordava dove l’aveva perso?-
L’avevo detto io che è troppo strano.
-Ehm, no.- risponde lei flebile.
Che buffa, prima combina i guai, poi si vergogna di averli fatti. Sembra tanto un bambino difronte a una marachella.
Alzo gli occhi al cielo.
- Non ho neanche fatto denuncia … Ehm … Veramente non mi ero accorta di averla persa!-
-Pffff…-
Questo davvero è troppo: all’assurdità della situazione si aggiungono il tono divertito dell’ufficiale e le reazioni buffe della Wilson , tutta la tensione si scioglie e riesco a malapena a nascondere uno scoppio di risata con un colpo di tosse.
Ci vuole un po’ per finire il verbale, ma quando lo consegna arriva il colpo di grazia.
–Ecco!- Dice allegro il tenente. -Ora rileggiamo così mette la firma e può andare: “Si da atto con data odierna … La predetta Wilson Prudence ritira il documento e dichiara di non aver sporto denuncia in quanto non si era ancora accorta di aver smarrito il documento.” Prego, ora può firmare!-
Stavolta non riesco a trattenere la mia risata. Cosa darei adesso per vedere ora la faccia della ragazza che cerca di andarsene il più velocemente possibile, che buffo…
Anche se non è facile ammetterlo, ma devo essere grato a quella testa bacata di una ricciolina: tutta questa perdita di tempo mi ha portato un po’ di buon umore e la tensione accumulata è in gran parte uscita fuori grazie alle risate, almeno questo…
Ma non ho tempo da perdere, ho sei mesi di tempo per ricostruire tutto con Emma e, chissà, magari sarò io quello che sceglierà alla fine.
Devo esserlo.
Senza neanche rendermene conto velocizzo il passo, desideroso di ritrovare l’oggetto dei miei desideri, la mia ossessione.
 
 

 
Ciao  a tutti!
Spero vi sia piaciuto quello che fino ad ora avete letto :) 
Originariamente questa voleva essere una one shot, un preludio alla fan fic che sto scrivendo, “Viaggio a Seattle” e doveva concludersi al cap 1.
Mi è stato chiesto di continuarla, sempre dal punto di vista di Dan, seguendo appunto la trama della storia… Il punto è che… non l’avevo capito :P dopo mesi rileggo x caso la recensione e capisco il vero significato della richiesta, quando io in realtà avevo capito altro!!
… Che testa! Insomma, mi è piaciuta molto come idea e rieccomi con un nuovo esperimento!  Spero che piaccia.
Un piccolo avvertimento x le nuove lettrici: se non vi piacciono gli spoiler e avete intenzione di seguire la storia “Obsessed” vi consiglio di non leggere “Viaggio a Seattle”… lì la storia è molto avanti, sono arrivata al 18° capitolo! Solo dal punto di vista di un altro personaggio J
Invece, per chi è interessato superficialmente e vuole dare solo una sbirciatina ecco il link di “Viaggio a Seattle”  : 
http://www.efpfanfic.net/stories.php?action=addchapter&add=add&sid=1138616&submit=newchapter
Grazie a chi legge e grazie mille a chi mi ha consigliato questa nuova avventura: Merryweather! Grazie mille!!!
Alla prossima!
Miri
  
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