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Autore: SoleStelle    01/07/2013    1 recensioni
40 capitoli di cui un Prologo e un Epilogo (corti).
Basata su una storia vera.. ma con l'aggiunta di un pizzico di fantasia (molta).
Non sono bravissima con le introduzioni, si sa, ma ci provo comunque.. anche questa volta.
L'amore non sempre è semplice e quando si ha soli 15 anni non lo è per niente..
Cosa succede quando le cose di complicano e niente va come dovrebbe andare?
Quali sono le conseguenze che si pagheranno in un futuro (più o meno lontano)?
Dal testo:
[...] Non riuscivo a credere che nonostante tutto continuasse a non fidarsi di me.
Era come rivivere tutto da capo.. tutto quello che era successo appena tre anni prima stava succedendo ancora.
Mi buttai sul letto e mi coprii il viso con il cuscino. Era un incubo..
Un brutto incubo.
Mi sarei svegliata presto e sarebbe tornato tutto alla normalità..
Ne ero certa. [...]

Buona Lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Piangevo a dirotto quando lo sentii sussurrami che era tutto finito..
Mi asciugò le lacrime mentre io mi abbandonai completamente sul lettino..
Mi sentivo svuotata, letteralmente.
Era come se una parte di me mi avesse abbandonata..
Ma era li..
La sentivo piangere.
Gli mollai la mano e presi il piccolo fagotto che mi stava passando un’infermiera..
Era stupenda..
Lasciai che Luca me la togliesse di mano e la ripassasse all’infermiera.
“ti amo” disse, chinandosi a baciarmi.
“anche io” risposi, con un filo di voce.
“riposati” disse. Negai con il viso e gli presi la mano, questa volta senza stringergliela..

*Luca*

La fissai dormire e sorrisi. Le diedi un bacio sulla fronte e le spostai i capelli, scoprendola completamente.
Si stringeva le braccia sulla pancia, come se volesse abbracciarsi da sola.
Venni distratto da un verso strano.
Mi voltai e la trovai sveglia. Sorrisi e mi avvicinai piano.
La presi in braccio e la coccolai appena..
“ha fame?” chiese, sussurrando. Mi voltai a guardarla, era ancora stanca.. si vedeva benissimo.
“probabile” dissi, allungandogliela. La prese in braccio e li guardai rapito..
“dovresti chiamare i tuoi genitori” disse.
Già, probabilmente avrei dovuto avvisarli che erano diventati nonni.. ancora..
“hanno Angelica, aspetterò che si sveglino” risposi.
Me la ripassò e la presi senza obbiettare.
Sapevo cosa voleva che facessi, così non aspettai di sentirmelo chiedere.
Uscii con la bambina in braccio e andai dalle infermiere.
“qualche problema?” chiese una di loro, vedendomi.
“ha fame” dissi, allungandogliela.
“controlliamo il peso allora” disse, poggiandola sulla bilancia. “2 kg e 350 g”. Appuntò tutto sulla sua cartella e me la ripassò.
La presi ed uscii ringraziandola.
Tornai da Ronny e gliela ripassai.
“niente corso di allattamento questa volta?!” la presi in giro, ridendo. Mi guardò male.. “amore, stavo scherzando”.
“non sei simpatico” disse, senza staccare gli occhi dalla bimba.
Sartori Angelica
Sartori Benedetta
Due nomi, due sorelle legate anche nel nome. Sorrisi.
“speriamo che crescendo non verranno prese in giro per i nomi” dissi, dubbioso.
“non si chiamano nello stesso modo” disse.
“si.. ma devi ammettere che Angelica e Benedetta non sono poi molto distanti” dissi.
“non abbiamo ancora compilato i moduli, possiamo sempre cambiare” rispose, esasperata..
Colpito..
Colpito e affondato..
Sapeva che ero titubante a darle un nome che si legasse a quello della sorella.
Sospirai.
“no” dissi, sorridendo. “la chiameremo Benedetta, è giusto così”.
Mi guardò, sorridendo, poi tornò a fissare la bimba.. la imitai..
Era appena visibile avvolta in quella copertina rosa.. eppure era stupenda.
Mi chinai e lasciai un leggero bacio sulla testa di Ronny mentre accarezzai la guancia alla bimba.
Mi sedetti sul letto e le fissai rapito per qualche minuto, poi la vidi arrossire vistosamente.
La guardai dubbioso e la vidi schivare il mio sguardo.
“non fissarmi” borbottò, timida.
“non ci credo.. ancora” dissi, esasperato. “amore abbiamo due figlie non mi scandalizza vederti allattare la più piccola, ho visto ben oltre” aggiunsi. Avvampò maggiormente e mi voltai.. “non ho parole, davvero.. sei assurda”.
Non riuscivo proprio a capire da dove spuntasse fuori tutta quella timidezza..
Eppure non mi dispiaceva..
Erano state proprio le sue guance rosse a farmi innamorare di lei..
Amavo vederle arrossarsi dopo un complimento..
 
 
 
 
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Note dell’Autrice:
è nata anche la seconda bimba..
Finalmente, ora, Ronny non sarà più sclerotica..
O ferse no?
   
 
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