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Autore: HiMelLoser    03/07/2013    0 recensioni
«Potrai essere consapevole di tutte le tue scelte e di tutte le conseguenze di una vita intera, ma niente ti preparerà ad un istante di dolore.»
Le difficoltà preoccuperanno tutte e tre le coppie, tanto da impedir loro la convivenza e lo stare insieme. Saranno loro a decidere la sorte del loro Destino, riparando gli errori e rimediando i difetti.
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Le differenze non contano

Il sole batteva sui vetri delle finestre ricadendo in giochi di luce sul letto. Coperto fino al collo, tentò di non farsi svegliare completamente dal bagliore, borbottando qualche imprecazione sotto voce e con la voce impacciata dal sonno.
Ebbe la peggio e perse la sfida contro la luce, sedendosi sul letto e stropicciandosi gli occhi, scompigliandosi i capelli fuori posto. Si guardò intorno come se cercasse qualcosa, o meglio, qualcuno. Nowaki era già andato al lavoro e in quel letto si sentì maledettamente solo. Un vuoto incolmabile, nonostante cercasse di non dimostrarlo nemmeno a se stesso. Decise di alzarsi, non avendo altre alternative, scendendo le scale che portavano al piano di sotto e osservando la tavola ingombrata dal cibo e sopra un biglietto: "Ci vediamo stasera, Nowaki.", seguito da un disegnino senza senso. Hiroki fece una smorfia, mettendo da parte il biglietto e notando che la tristezza venuta prima era svanita nel leggere semplicemente quella scritta su un foglio mezzo accartocciato.
Gliela farò pagare in un qualche modo questa sera, fosse l'ultima cosa che faccio., quei pensieri gli fecero un eco impressionante nella testa e gli occhi si socchiusero in uno sguardo minaccioso.
***
Amava il suo lavoro e ormai si era capito; non aveva ancora detto a Hiroki del viaggio in America che doveva assolutamente fare per aumentare la sua sapienza. Quella sarebbe stata la scusa, quando invece gli avevano offerto un lavoro più redditizio e la reazione del compagno non sarebbe stata delle migliori.
In passato avevano litigato moltissime volte e l'idea di una nuovo diverbio non gli andava giù dalla gola. Sospirò a quel pensiero, continuando comunque il suo lavoro e tentando di sorridere, nonostante quel giorno fosse una smorfia amareggiata e delusa. Deluso di se stesso, deluso di dover lasciare tutto quanto e deluso di come si sarebbero svolte le cose e sicuramente non in bene.
Hiro-san era tutto per lui, ma voleva anche il bene per il proprio ragazzo. Ma le due cose si sovrapponevano e contraddicevano contemporaneamente, non lasciandogli nessuna via d'uscita. Se fosse stato capace di gestire meglio la cosa, forse, non sarebbe stato così indeciso, ma non c'erano molte alternative e l'unica sarebbe stata dire la verità.
Cosa alquanto impossibile da sostenere, visto il carattere di Hiro-san...
Distolse lo sguardo da quello che stavo facendo, ritornando di nuovo in uno stato catatonico e non sapendo che cosa fare. La partenza si sarebbe tenuta tra più o meno due settimane e se il volo avesse ritardato, un mese. Avrebbe avuto il tempo, in ogni modo, di trovare una scusa necessaria per quella partenza e scappare senza dire nulla era improponibile. Ricordava quanto successe tempo addietro e quanta difficoltà ci mise nel riacquistare la fiducia di Hiroki e perderla un'altra volta per un errore di calcolo, sarebbe stato stupido, infantile.

21.03
Riuscì solamente più tardi, uscito dal lavoro, a capire quanto fosse intrappolato in una gabbia dove la chiave era stata mangiata dall'orco. Si morse il labbro inferiore con forza, fino a sentire il sapore metallico del sangue incombrare la sua lingua e scendere per la gola fluidamente. Non gli piaceva prendere scelte così importanti e alle volte rischiava di fare una confusione totale, mettendo dubbi su dubbi e... Litigando come al solito.
Ho ancora mezz'ora. Salito sul treno prese subito posto vicino ad un anziana signora, stravaccata su di esso per la stanchezza.
Si chinò leggermente in avanti, appoggiando i gomiti sulle cosce e portandosi i palmi delle mani sulle guancie, guardando il pavimento logoro della locomotiva.
***
Quando sentì aprire la porta chiuse immediatamente il libro di letteratura che aveva tra le mani, fiondandosi verso di lui e rendendosi conto in un secondo momento che si era fatto prender troppo dall'enfasi e dall'emozione, cosa alquanto strana. Forse è il caldo, pensò alzando le sopracciglia e facendo una smorfia.
Potevi dirmi prima che facevi tardi, oggi., cercò di essere convincente.
In tutta risposta ebbe un sorriso forzato e fece un passo indietro non appena vide il compagno avvicinarsi lentamente e stringerlo in un abbraccio così caldo da farlo sciogliere. Rimase un attimo basito, esitando nel ricambiare, ma per poi farlo, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sulla sua spalla, lasciando che il silenzio irrompesse nella stanza. Un silenzio che si interruppe un secondo più tardi con le parole di Nowaki.
Sentì il cuore fermarsi e fare un balzo all'indietro, lo stomaco chiudersi e la gola stretta in una morsa talmente forte da impedirgli persino di respirare. Lo guardò con gli occhi strabuzzati dalla sorpresa e le labbra leggermente schiuse dallo stupore, non sapendo però che cosa dire. Sarebbe stato abbandonato, di nuovo e questa volta per più tempo.
Pensa a qualcosa, pensa a qualcosa... Dopo quell'attimo, serrò la mascella e fece una smorfia, stringendosi nelle spalle e andando in cucina, come per dire che era libero di fare quello che voleva.
In tutta confuzione, Nowaki corrugò il volto, confuso, non sapendo che cosa rispondere a quel gesto muto di Hiro-san. Lo seguì come un cucciolo dietro al proprio padrone e quel volto stanco si contrasse in una smorfia infantile e intenerita, accarezzando i capelli del ragazzo che in tutta replica ebbe uno schiaffo.
Infondo è il tuo sogno e io non sono nessuno per impedire che questo si avveri., parole amare, che gli costarono un altro minuto di respiro. Cercava di essere il più naturale possibile, evidentemente agitato e innervosito, se non triste e deluso. Ma quella era la verità e nonostante per lui Nowaki fosse importante, non poteva di certo infrangere un sogno, no?
Hiro-san...
Va tutto bene., non lasciò nemmeno un sorriso. Fai quello che devi fare.
Nowaki sospirò a quelle risposte così dure, scuotendo debolmente il capo; non sapeva dire se fosse arrabbiato o pentito di quello che gli aveva appena detto, pensando più volte che forse sarebbe stato meglio aspettare più tempo e dirgli tutto con molta più calma e non così direttamente, insensibile.
Non voglio più sapere niente di tutto questo., quella frase mormorata con freddezza raggelò anche il compagno che lo guardava sempre più perplesso. Hiroki si girò e scostando il compagno se ne andò in camera, sbattendo la porta.

Angolino piccolissimo della scrittrice: Scusate l'immenso ritardo con cui ho postato la mia FF, ma per mancanza di ispirazione (Sì, perchè di tempo ne ho abbastanza. Non posso mentire.), non ho potuto far altro che così. E poi ho consumato l'intero mese per leggermi un libro stupendo, di cui ora non scrivo il nome perchè mi devo ancora riprendere dalla bellezza. -E allora perchè lo scrivi!?- In ogni modo, ringrazio frangilois per la bellissima recensione e che soprattutto ringrazio! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi dispiace non farli troppo lunghi, però non mi piace rovinare le sorprese! Un bacio!
Se volete seguire le altre mie FF:
- We're all in one team , per chi piace la serie Tv di Dr. House
- La bambola assassina , per chi piace un po' di Horror e guerra-alternativa
- Potenti e soldati: diario di un sopravvissuto , ispirato alla II Guerra Mondiale (Per ricordare.)
- Choises...? , per chi piace Sekaiichi Hatsukoi
  
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