Autore:
Vitzi;
Fandom: One Piece;
Titolo: Teach me how to love, asshole;
Pairing: Eustass Kidd/Trafalgar Law;
Genere:
Comico, Lievemente Fluff, Sentimentale;
Rating: Arancione;
Tabella: Libreria;
Note:
Questa
Fanfiction partecipa all’AU
Challenge indetta da ArabellaStark. Dedicata alla caVa Seripa Goth ♥
Avvertimenti: Lime, AU,(+tante brutte parole).
ONE PIECE ©1997 Eiichiro Oda.
#01.
Jane Austen
Law, ultimamente, passava molto tempo per
conto suo. Si dedicava alla lettura dei libri e passava in libreria
quasi ogni giorno. Ovviamente non si sarebbe mai aspettato di
trovarci proprio il suo ragazzo, lui che di libri non s'intendeva
proprio. Si sorprese così a vederlo acquistare -strano ma
vero- un
libro di Jane Austen. Gli venne da ridere nel vederlo uscire
soddisfatto dal negozio, tanto che fu costretto a tapparsi la bocca
con una mano per non farsi scoprire. Lo avrebbe ricattato in qualche
modo, oh se lo avrebbe fatto.
«”È
verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in
possesso di un
solido patrimonio debba essere in cerca di moglie”.»
recitò a memoria, entrando nel proprio appartamento.
Come al
solito il rosso era lì, rilassato sul divano, con addosso
appena un
paio di boxer dello stesso colore dei capelli. L'unica cosa strana
era ciò che stava sfogliando. Sobbalzò nel vedere
entrare il
chirurgo e nascose velocemente il libro sotto un cuscino.
«Che
cazzo ci fai qui?» esclamò, con un espressione
mista fra il
sorpreso e lo sconvolto.
Law recitò di nuovo la prefazione di
“orgoglio e
pregiudizio”:
«”È
verità universalmente riconosciuta
che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in
cerca di moglie”».
Kidd arrossì
improvvisamente e si precipitò sul compagno, sbattendolo al
muro con
forza.
«Devo dedurre che tu, chirurgo di merda, voglia
sfottermi?» sibilò, avvicinandosi pericolosamente
all'orecchio del
moro.
Quello non riuscì a trattenere un sorriso, vedendo il
compagno in difficoltà.
«Cosa ti prende, Eustass-ya? Sei forse
imbarazzato? Sappi che sono uno scapolo in possesso di un solido
patrimonio.» sussurrò, mantenendo quello strano
sorrisetto
sadico.
Kidd lo afferrò e in un attimo fu sopra di lui, subito
gli strappò i pantaloni, non lasciandogli nemmeno il tempo
di
fiatare.
«Chi sarebbe in cerca di moglie, Trafalgar? Tu
sei solo “uno scapolo in possesso di un solido culo”.»
sbraitò il rosso, avventandosi sulla preda.
Law
sorrise, dopotutto quello era il suo dolce e amorevole
fidanzato.
#02.
Scaffali
Certo
la giornata era soleggiata, certo l'aria era fresca, certo l'odore di
fiori primaverili era nell'aria; allora perché Law era stato
costretto a rinchiudersi in una stanza appartata in una grande
libreria? Si domandava ciò, mentre Kidd lo baciava ovunque.
«Che cazzo ci facciamo qui?» sbottò
allentando la presa del
rosso.
Quello ghignò: «Avevo voglia di scopare, l'hai
già
dimenticato?».
Velocemente si avvicinò alla sua bocca e lo baciò
con foga. Law ricambiò, consapevole che niente avrebbe fatto
cambiare idea a quello stronzo del rosso. Perché proprio in
una
libreria nella sezione dedicata ai bambini?
Kidd gli prese i polsi
e lo sbatté con forza contro uno scaffale, facendolo
traballare e
rischiando di farlo cadere.
«Brutto idiota, sta' attento.»
sussurrò Law, mordendogli con forza un orecchio.
Brutta
mossa, Trafalgar. Brutta mossa.
Il
rosso si eccitò ancora di più -se possibile- e
decise di saltare
-come sempre- i preliminari. Non sapeva quanto fossero importanti per
il chirurgo?!
«M-maledizione brutto s-st-stronzo, f-fermati un
attimo.» cercò di esclamare Law, purtroppo quello
che uscì dalla
sua bocca sembrò più un incitamento a continuare.
Consapevole
che la sua vita stava per finire, Law decise di godersi gli ultimi
momenti rimastogli.
Kidd spingeva sempre con più forza,
lasciando il moro senza fiato. Purtroppo, quando entrambi avevano
ormai raggiunto il culmine, accadde l'inaspettato. Kidd -non
più
padrone di se stesso- spinse troppo forte, facendo così
cadere a
terra una cinquantina di libri. Caddero, inoltre, altri tre scaffali,
poco distanti dai due. Law, trovandosi sotto un mucchio di libri, ma
soprattutto sotto Kidd strillò, con le ultime forze che gli
erano
rimaste «Cretino, che cazzo hai f-fatto?».
Eustass-ya sorrise
per un attimo, Trafalgar lo sapeva, lui non era il tipo da lasciare
un lavoro incompleto. Nemmeno se di lì a pochi minuti quella
stanza
sarebbe stata affollata.
#03.
Biblioteca
Law
si abbassò il cappello sugli occhi e si concentrò
sul libro di
medicina. Si appoggiò al morbido schienale della poltrona,
accavallando comodamente le gambe. Non c'era niente di meglio che
avere un po' di pace. Finalmente era riuscito a dedicarsi un momento
solo per se stesso, in una piccola biblioteca fuori città.
Le
probabilità che Kidd lo trovasse erano pari all'un percento.
Eppure
qualcosa gli diceva che nemmeno quella giornata sarebbe passata
tranquilla. Affondò la testa nella poltrona e
sospirò, essa
alleviava terribilmente il dolore che provava proprio in fondo alla
schiena. Amava
quella biblioteca.
«Dove
cazzo sei, chirurgo di merda?».
No.
«Signore,
si calmi. Chi st-»
«Law vieni fuori, figlio di puttana!»
Non
ancora.
«Brutto
coglione, mi senti? In quale cazzo di sezione ti sei
rinchi-»
Maledizione.
Gli
occhi di Kidd saltarono dal chirurgo al suo culo ad una
velocità
impressionante. Law non poté fare a meno di ghignare:
«Che c'è,
Eustass-ya? Sto leggendo.».
Gli mostrò il libro sollevandolo
appena. Il rosso lo prese per la felpa e lo sollevò di
qualche metro
da terra: «Non mi hai lasciato il pranzo. Ora vieni con me in
un
fottuto McDonald's.» lo minacciò, con una strana
luce negli
occhi.
Law gli prese il braccio e lo strinse con forza: «Dopo
aver finito il mio libro.».
Kidd lo lasciò andare, con uno
strano sorrisetto: «Fai quel cazzo che ti pare, ti aspetto in
macchina.».
Se ne andò con andatura veloce, lasciando il moro
leggermente interdetto. Che gli era preso tutto d'un tratto?
Si
voltò per tornare a sedersi, quando vide con rammarico che
il libro
era scomparso.
«Vaffanculo.» sibilò, uscendo
velocemente dalla
biblioteca.
Questa
sera non otterrà
quello che vuole, mai e poi mai.
#04.
Clienti abituali
Kidd
era sempre stato un inguaribile romantico, sin da piccolo era
appassionato ai libri d'amore. O almeno questo era quello che non
pensava tutta la gente presente in quella dannata libreria.
Perché
lui si trovasse lì, ancora se lo chiedeva. Perché
stesse tenendo un
libro fottutamente sdolcinato fra le mani ancora se lo domandava.
Possibile che non ci fosse altro modo? Passava le giornate intere in
quel cazzo di buco, con quelle persone intorno, che incessantemente
lo osservavano leggermente spaventate. Ogni tanto, tra una parola
dolce e l'altra, alzava lo sguardo su quel ragazzo, nello scomparto
di fianco. Law era completamente immerso nella lettura di un
thriller, e lui doveva leggere quella merda? Aveva deciso di
dedicarsi alla lettura e per questo se ne stavano a distanza di
sicurezza da qualche giorno, Kidd aveva perso ormai il conto.
Una
donna si avvicinò lentamente a lui, tremando appena.
Indossava un
paio di occhiali e un vestito formale. «Mi scusi, posso
offrirle
l'iscrizione alla biblioteca? In questo modo può portarsi i
libri
anche a casa.»
«Me lo sta chiedendo per non spaventare così
queste fottute teste di cazzo che mi fissano? No, grazie.»
ringhiò
il rosso, lasciando la bionda allibita.
Eppure continuò,
nonostante lo sguardo torvo dell'uomo: «Sa, siete due clienti
abituali, vorrei proporvi l'iscrizione onde evitare inutili pomeriggi
persi qui dentro.».
Kidd ghignò appena: «Siete?».
La
donna, allora, si schiarì la voce: «Lei e il
suo... ragazzo.».
Il
rosso fissò il compagno e alzò la voce:
«Hai sentito chirurgo di
merda? Ha capito che siamo fidanzati, è inutile stare
l-».
Law
sbuffò e si voltò dalla parte opposta, facendo
così arrossire a
dismisura il rosso. Riprese a rileggere il libro più in
fretta di
prima, lasciando che quelle dannate dolci parole gli entrassero nella
testa. Non avrebbe mai potuto dirle ad alta voce, eppure Law era
stato chiaro: “O impari anche ad amarmi, o per te il mio culo
è
off-limits”. Una richiesta impossibile e irrealizzabile.
Che
cazzo ne sapeva Eustass Kidd dell'amore, dopotutto?
#05.
Penna d'oca
Kidd
entrò nella stanza, era passata una settimana dal patto, eppure
quell'idiota ancora non smetteva di tenersi a distanza di sicurezza.
Quando lo vide sul letto, coperto solamente da un lenzuolo, di
spalle, fece fatica a resistere alla tentazione di saltargli addosso.
Quando vide che era intento a scrivere qualcosa su un foglietto di
carta chiese, avvicinandosi: «Che scrivi?».
Già il fatto che
non avesse usato una parolaccia fece intuire al moro che era ormai al
limite.
«Sto provando a scrivere con questa.».
Gli porse la
penna d'oca che aveva appena trovato in un vecchio cassetto.
Kidd
la osservò, poi passò lo sguardo sul pezzo di carta, sporco di
inchiostro, del fidanzato. Scoppiò a ridere e senza volere e
scompigliò i capelli del moro, quasi con dolcezza.
«Sei un
idiota, si fa così.» esclamò, mostrando a Law come si utilizzava
una penna d'oca.
Trafalgar ne restò sorpreso, non pensava che uno
come Eustass sapesse usarla.
«Come hai fatto?», era strabiliato
dal lavoro del compagno.
Quest'ultimo sorrise maliziosamente:
«Eppure dovresti saperlo che sono bravo con le mani.».
Law si
lasciò sfuggire un sospiro, quasi malinconico, che non sfuggì al
rosso.
«E così l'astinenza ha colpito anche te, eh?» sussurrò
avvicinandosi al suo orecchio.
«Hai capito male testa di cazzo.»
si affrettò a spiegare, corrugando la fronte e abbassando lo
sguardo.
Si riprese la penna e cacciò fuori un sorridente Kidd.
Maledetto
bastardo, certo che so che sei bravo con le mani.
#06.
Il giro del mondo in 80 giorni
Kidd
si guardò allo specchio, le occhiaie erano ben evidenti.
Eppure
era da una settimana e tre giorni che dormiva senza sosta, la carenza
di sesso era davvero una brutta cosa. Si alzò dal letto, cercando di
fare meno rumore possibile. Lo avrebbe stuprato, ecco cos'avrebbe
fatto. Non ce la faceva più.
Entrò nella stanza del compagno e
lo vide intento a leggere un tomo. Sbirciò in copertina e lesse il
titolo “il
giro del mondo in ottanta giorni”.
Gli osservò la nuca mora con sguardo torvo per un attimo, quand'egli
si voltò.
«Che cazzo guardi? Va' a dormire, hai gli occhi
rossi.» sbraitò Law, tornando a posare lo sguardo sul libro.
Era
messo a pancia in giù, una posizione abbastanza invitante per il
compagno in astinenza.
Fu allora che Kidd si decise: “o
adesso o mai più”.
Prese un profondo respiro e sussurrò: «Amore non è guardarci l'un
l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.».
Vedendo
che il moro non si muoveva, anzi stava stranamente tremando,
continuò: «Si può chiedere all'acqua di non scorrere, alla Terra
di arrestarsi, ma non mi si potrà mai chiedere di smettere di
amarti.».
Law era ancora voltato verso il libro, completamente
immerso nella lettura.
Kidd si morse il labbro con forza,
arrossendo sempre di più: «Offrirei tutte le ore che mi rimangono
da vivere per restare qualche secondo vicino a te.».
Il chirurgo
non lo stava ascoltando, il rosso stava per perdere la pazienza.
L'ultima
e poi basta.
Eppure non si sentiva affatto appagato, per una volta voleva davvero
sorprenderlo.
Si schiarì la gola e, con il tono più serio
possibile, dichiarò: «Ti amo: in queste due parole è racchiusa la
mia vita.»
Trafalgar Law era conosciuto come il più serio dei
chirurghi eppure non ce la fece proprio a non scoppiare a ridere. Le
risate che stava trattenendo da ormai qualche minuto esplosero
fragorose.
«È la cazzata più grande che tu abbia mai sparato!»
cercò di dire, fra una risata e l'altra.
Kidd capì di essere
stato preso in giro sin dall'inizio, dopotutto Law non era un tipo
romantico. Di sicuro si era inventato quella scusa solo per poi
sfotterlo, quello stronzo. Si sentiva infuriato, ma terribilmente
imbarazzato. Dopotutto sapeva che le cose che aveva detto erano vere.
Si ricompose quasi subito, ritrovando la solita sfrontatezza: «Bene
ora dammi il tuo culo e scopiamo, chirurgo del cazzo.».
Law, il
quale stava piangendo dal ridere ripensando alle parole di Kidd,
esclamò: «Eustass-ya
hai fatto più fatica tu a studiare l'amore in dieci giorni che
questo poveraccio a fare il giro del mondo in ottanta!».
Dopodiché,
senza preavviso trascinò verso di sé -molto poco dolcemente- il
fidanzato.
Quello sorrise involontariamente e lo strinse -sempre
involontariamente- a sé.
In realtà Law lo sapeva bene: quello
che aveva fatto più fatica di tutti era lui.
Stare
lontano dal rosso era stato più difficile del previsto, culo a
parte.
Angolino Vitzi ~
Ed
eccomi qui con la seconda parte della challenge, interamente Yaoi!
*applausi del pubblico (?)*
Dedico queste 6 flash alla cara seripa Goth (se cliccherete sul nome apparirà un Law nudo (?))la quale mi ha fatto amare questa splendida coppia ♥ -l'ho scritto in lungo e in largo, spero che sia chiaro :'D-
Spero vivamente che i personaggi siano IC, spero di non aver fatto un
casino e di non aver deluso gli amanti di questo pairing.
Insomma pensando ad una biblioteca calma e tranquilla, o comuque ad una libreria, mi sono venuti in mente questi due :'D
Di sicuro sono i più silenziosi ♥
Ringrazio chi recensirà, anche chi solo leggerà.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, dato che è la mia prima Yaoi, nonostante io sia una Yaoista convinta.
Ok basta, quante storie sto facendo (?)
Vi lascio e spero che vi piaccia ♥
Quanto sono belli insieme? Forza cosa aspettate a shipparli anche voi?!
Vitzi°°
p.s. Oggi è il compleanno di Nami~swaan, se vi va passate da questa One Shot ♥