"Smettila di gridare. Ricordi? Dovevi sdebitarti e allora io ti ho dato un bacio, tutto qui"
"Tutto qui?! Ma credi che io sia una specie di bambolina per placare i tuoi naturali istinti da maniaco!"
"Ma cosa dici ragazzina? E poi è colpa tua"
"Colpa mia?"
"Avevi avvicinato troppo il tuo bel faccino e io non ho resistito"
"Eh?"
"Non posso crederci, sei rossa come un pomodoro! Ehy dove credi di andare? Guarda che Toby non è in casa"
"Cosa ti fa pensare che dovessi andare da lui?!"
"Quando sei nervosa o imbarazzata, ti tocchi continuamente i capelli"
"Davvero? Quindi con te perderò i capelli praticamente"
"Molto divertente. Che ne dici di fare un giro in moto?"
"Perché dovrei venire con te?"
"Perché non dovresti?"
"Ti potrei fare un elenco infinito… Comunque va bene, tanto non ho di meglio da fare"
Camminai accanto a lui, mentre mi parlava di quanto fosse "figa" la sua moto. Nel frattempo pensavo a come questo ragazzo stava entrando lentamente nella mia vita.
Lo vedevo ogni giorno, mi ero quasi abituata ai suoi modi di fare. Stavamo diventando amici.
"Ed ecco qui la mia piccolina"
"Piccolina?"
"La curo ogni giorno è come se fosse la mia bambina"
"Come no, sicuro di aver preso le medicine stamattina?"
"Non fare troppo la sarcastica. Allora sei pronta per il brivido?"
Mi prese la mano, per evitarlo, lo spinsi.
"Ma che ti prende?"
"Odio il contatto fisico e comunque riesco a salirci anche da sola"
"Sei davvero strana ragazzina"
Salii sulla moto e partimmo. Andava così veloce che arrivammo dall'altra parte della città in meno di cinque minuti.
"Ahahaha, guarda i tuoi capelli sono buffissimi!"
"Anche i tuoi, ragazzina, non sono da meno"
Dopo aver riso per almeno cinque minuti, andammo a giocare, come due bambini, sulle giostrine del parco.
"Chissà cosa pensa chi ci vede"
"Andiamo sull'altalena?"
"Dici sul serio?"
"È una cosa troppo strana?"
"È normalmente strano. Su che aspetti"
Non so per quanto tempo, stemmo in quel parchetto, sta di fatto che si fece sera.
"Era da tempo che non mi divertivo così tanto. Inizio a pensare che dopotutto non sei ta-- —"
All'improvviso vidi tutto il mondo girare intorno a me e poi il nulla.
Sentivo delle voci
"Ha avuto solo un calo di zuccheri, non si preoccupi"
"D'accordo, grazie dottoressa"
Aprii lentamente gli occhi, mi guardai attorno, accanto a me c'era solo Duncan che mi fissava.
"Finalmente, ti sei svegliata"
"Co-cosa mi è successo?"
"A quanto pare hai avuto un calo di zuccheri… Cavolo mi hai fatto prendere un infarto"
"Scusami"
"Ho chiamato anche Toby così ti riprenderai prima"
"Davvero? Grazie"
La porta si aprii ed entrò Toby.
"Ehy Gwen, Duncan mi ha raccontato tutto. Come stai?"
"Ehm… Toby sto bene è stato solo un calo di zuccheri"
C'era una strana atmosfera in quella stanza, Duncan guardava Toby in modo strano, io ero ancora stonata e quella situazione non facevo altro che confondermi.
A un certo punto Duncan prese la mia mano si avvicinò e disse:
"Toby, Gwen ora è la mia ragazza"
*****
Scrivere questo sesto capitolo è stata una mission impossible. Mi dispiace tanto se la frequenza dei capitoli è così irregolare ma tra corsi scolastici e impegni vari non ho avuto il tempo di far nulla. Cercherò di impegnarmi di più e di scrivere un capitolo ogni 2 settimane. Spero che comunque vi sia piaciuto, recensite :D
Alla prossima :D
Alla prossima :D