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Autore: SilVerphoenix    17/01/2008    6 recensioni
"E' vero quello che ha detto Malfoy? O era ubriaco?" Quegli occhi verde smeraldo la passarono da parte a parte. Non riuscì a dire niente di sprezzante. "E' vero." Harry fece per dire qualcos’altro ma lei lo bloccò. "Zitto Potter. Stanotte ho fatto già troppe cazzate, magari quella di raccontarti tutto la lasciamo per la prossima notte…" Il ragazzo sorrise. "E chi ti dice che ci sarà una prossima notte Parkinson?" Lei sbuffò. "Ma dai… Se non mi avessi voluto fra i piedi, non mi avresti fatto dormire qui stanotte, quindi ho le mie buone ragioni per credere che lo farai ancora!"
La storia si svolge dopo il sesto libro, come se si trattasse del settimo. Ho cercato di restare IC quanto più possibile, il tag OOC è dovuto alle coppie.
Ringrazio tantissimo tutti quelli che anche con una sola recensione mi aiutano ad andare avanti!!Buona lettura!..
[La storia è attualmente in revisione, non so quanto durerà l'operazione ma conto di riprenderla non appena terminate le long in corso. Grazie di tutti i bellissimi messaggi che mi avete mandato... continuerà, lo prometto!]
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo Tre


Bill Weasley e Fleur Delacour celebrarono il loro matrimonio il giorno più caldo di quell’estate.La Chiesa che avevano scelto si trovava nel paesino dov’era nata e cresciuta la sposa, a due passi da Bèziers, di nome Rochelongue. Nonostante dal mare provenisse una leggera brezza che profumava di salmastro, l’afa, pensò Harry, l’avrebbe ucciso prima della fine della cerimonia. Per altro si sentiva in procinto di addormentarsi. Anche se la curiosità l’aveva spinto durante quelle notti a ripercorrere sempre lo stesso tragitto fino alla stanza in cui Pansy lo aspettava perché le dicesse ‘Buonanotte’ e se ne andasse, la stanchezza gli pesava e le palpebre non erano per niente aiutate a stare su dalla monotona voce del prete celebrante.
Mentre Hermione al suo fianco sorrideva entusiasta, Draco alla sua sinistra sembrava altrettanto a disagio. Essendo presenti esclusivamente maghi era stato necessario per loro quattro prendere qualche accorgimento di sicurezza: indossavano infatti gli stessi mantelli da viaggio che avevano usato per andare a Diagon Alley e questo giovava poco alla loro battaglia contro il sudore. Harry si chiese come facessero le due ragazze, Hermione e Pansy a rimanere così posate: lui non faceva che allentarsi la cravatta e farsi aria con la mano!
“…lo sposo può baciare la sposa!”
La fatidica frase lo riscosse dal suo torpore e gettò un’occhiata sulle prime file dove stava assiepata tutta la numerosa famiglia Weasley. Ron e Ginny avrebbero preferito mille volte stare con i loro amici, ma sarebbe parso strano agli occhi di chi non sapeva chi quegli amici fossero, e dovevano assolutamente dare l’idea di persone sconosciute.
“E datevi una mossa, cazzo!!” Borbottò Draco fra i denti, che non doveva passarsela meglio del Grifondoro al suo fianco.
“Sempre un esempio di raffinatezza, Malfoy..” Lo rimbrottò Hermione altrettanto a bassa voce, senza perdere il sorriso stampato in faccia.
“Sempre un esempio di prof rompipalle, Granger” Ribatté il biondo feroce.
Harry, che guardava sconsolato l’interminabile fila di persone che andavano a congratularsi con gli sposini, non poteva dirsi completamente in disaccordo con l’altro, ma evitò di intromettersi. Pansy invece, meno diplomatica, intervenne con un “Zitto Dra.” che chiuse la conversazione.
Aspettarono che la folla diminuisse per avvicinarsi anche loro a stringere le mani della bellissima mezza-veela e del suo raggiante marito, al fianco del quale la signora Weasley sembrava incapace di frenare le lacrime di gioia, e continuava a dire “Il primo, il primo che si sposa, il primo che mi da questa gioia, il mio William!”
Il ricevimento si sarebbe svolto immediatamente dopo in un grande parco a due passi dalla Chiesa. Finalmente liberi di staccarsi dai genitori, Ron, Ginny e i gemelli li raggiunsero.
“Questi troll di fratelli che ho…si sono lamentati per tutta la cerimonia!” Sbottò Ginny all’amica.
Hermione sbuffò “Ti sei persa allora la prima volta che Harry e Malfoy erano d’accordo su qualcosa..!”
Harry la fulminò con lo sguardo, pur non avendo niente con cui controbattere, e si avvicino al suo migliore amico, che sembrava particolarmente entusiasta. “Beh? Come mai quel sorrisone?”
“Perché del buffet si è occupato Bill, con l’aiuto di Charlie! E’ il momento che ho aspettato per mesi, amico!”
Ron non sbagliava nel credere che i suoi due fratelli maggiori avessero organizzato un buffet all’altezza dei migliori elfi di Hogwarts, avendo assoldato i più noti chef francesi per l’occasione. Ron confessò ai suoi due più cari amici che erano stati Fred e George a pagarne le parcelle, ma che ne erano stati ben felici.
Fortunatamente non erano obbligati a sedere ai tavoli, così mangiarono le squisite pietanze in piedi e poterono stare insieme.
“Mentre aspettavamo l’inizio della cerimonia” bisbigliò ad un certo punto Ron, approfittando dell’assenza dei due Serpeverde e del fatto che Ginny si stesse accapigliando con i gemelli. “ho sentito cose interessanti, Harry”
Il ragazzo, anche se intontito dalla grande quantità di cibo, si fece subito attento, mentre Hermione posava il piatto su un tavolo lì accanto e si faceva più vicina.
“Si vocifera di un prossimo colpo di stato!” Mormorò Ron talmente piano che i suoi stessi amici faticarono a capire.
“Che intendi??”
“Intendo che c’è qualcuno oltre l’Ordine convinto che il Ministero faccia troppo poco contro Tu-sai.-chi, per ottusità o per corruzione, e questo qualcuno ha intenzione di prendere in mano la situazione!” Spiegò il minore dei fratelli Weasley.
“Ma qualcuno chi??Sicuro che non parlassero di Voldemort stesso?” La ragazza era una maschera di scetticismo, mentre si controllava le spalle per controllare che nessuno stesse ascoltando.
“No no! Parlavano chiaro: contro di lui, non con lui!”
Harry riflettè. “Se così fosse, questo qualcuno pensate che appoggerebbe l’Ordine?”
“Ah beh ovvio! Voldemort è forte, dobbiamo essere uniti se vogliamo..” Hermione si interruppe non appena vide Ginny avvicinarsi. “…e quindi sono convinta che se non frequentassi più Antiche Rune non riuscirei a prendere il massimo dei voti!”
“Giuro che sto per esplodere!” Esclamò la rossa raggiungendoli,ignara della discussione che aveva appena avuto luogo. “Malfoy è un deficiente… ho sentito che se la prendeva con la Parkinson per essere dovuti venire qui!Ahh se ne fossero rimasti a casa…”
“Possibilmente a casa loro,non al Quartier Generale…” precisò il fratello.
“Si parla del diavolo…!” Li interruppe la Caposcuola per zittirli mentre si avvicinavano di nuovo anche i due Serpeverde.
“Granger quand’è che finisce sta palla?” Furono le prime dolci parole che pronunciò il biondino.
Lei guardò l’orologio. “So che il ritorno a casa è fissato per le quattro e mezza..”
“Ancora un’ora?!” Sbottò Pansy. “E che si fa in quest’ora?”
Come in risposta alla sua domanda, mamma Weasley richiamò a rapporto i suoi figli. “Forza ragazzi, tutti qui, le foto!!”
“Ecco cosa faranno in quest’ora!” Sottolineò Hermione con un sorriso.
“Bene, grandioso…e noi?” Le chiese il suo migliore amico.
“Troviamoci un tavolo e incolliamoci lì, ho le gambe a pezzi!” Propose la Parkinson.
“Perché non due tavoli?” Disse a mezzavoce Malfoy, già rassegnato mentre seguiva la compagna e gli altri due ai posti più lontani dalla folla che si assiepava sui due neosposi.
Come annunciato dalla Caposcuola, esattamente alle quattro e ventotto Lupin e Tonks si avvicinarono a loro. “Noi ci siamo scusati per dovere già andare via a causa del lavoro!”
“Ah veniamo a casa con voi??” Scattò subito in piedi Harry.
“Sì, la gente qui sa che siete i cugini svizzeri di Tonks quindi se ce ne andiamo noi…!” Gli fece l’occhiolino il suo ex professore.
“Beh corriamo a salutare e arriviamo!” Trillò Hermione.
“E Ron e gli altri?”
“Harry…”Cominciò Tonks. “loro sono la famiglia dello sposo, prima di mezzanotte non si sbrigheranno!”
E il bambino sopravvissuto non potè che compatire il suo amico. Ma evidentemente la gioia procurata dalle nozze del figlio rese la signora Weasley stranamente indulgente, così che quando vide lo sguardo estremamente afflitto del figlio salutare gli amici, decise che in fondo gli sposi avrebbero anche potuto fare a meno della sua presenza. “Vai caro, tanto è questione di un paio d’ore e torneremo tutti!”
Ginny non fu altrettanto fortunata, poiché in qualità di damigella era suo preciso dovere rimanere fino all’ultimo, e salutò i ragazzi con fare scontento.
Per tornare a Grimmauld Place, i sette maghi si smaterializzarono per riapparire, già Disillusi, nella piazzola davanti l’entrata dell’antica casa della famiglia Black. Il numero dodici, visibile soltanto a loro, attendeva quieto il rientro dei suoi abitanti.
Mentre Lupin si premurava di richiudere tutti i lucchetti, e Tonks si premurava di fare cadere la solita zampa di troll, Hermione propose un thè che alleggerisse loro la digestione…dopo il gran banchetto,era quello che ci voleva!
Così scesero in cucina tutti insieme. Se solo fossero stati meno occupati a ricordare momenti divertenti o imbarazzanti del pomeriggio, forse avrebbero prestato più peso alla mancanza degli elfi domestici…e invece, successe tutto all’improvviso.
Un forte bang risuonò fra le pareti e la porta della cucina saltò, scardinata. Harry e Lupin furono i primi ad estrarre la bacchetta, e mentre la alzavano attoniti sotto il loro sguardo marciarono Dawlish, Travers, Selwyn…i Mangiamorte ghignanti avevano i cappucci calati ma la luce della cucina li rendeva facilmente riconoscibili.
“NO!” Gridò Draco, e con un braccio spinse Pansy il più lontano possibile dai nuovi arrivati. Il suo urlo sembrò essere il segnale d’avvio della battaglia.
“Scappa Harry! Immediatamente!” Ruggì Lupin mentre schivava una fattura di Bergsson.
“Non se ne parla!” Ringhiò il ragazzo, mandando Schiantesimi contro chi gli capitava a tiro. Padelle che cadevano, piatti che esplodevano, ceramiche che schizzavano ovunque… “Expelliarmus! Protego!!”
“Harry se non vai via non possiamo Smaterializzarci neanche noi!” Gli sibilò Tonks tirandolo sotto il tavolo un momento. “Andatevene e appena sarete scomparsi ci precipiteremo dagli altri..devono sapere!”
A quel punto il ragazzo capì e afferrò con la mano libera Hermione. “Prendi Ron, prendi Ron!” Nel frattempo cercò con lo sguardo i due Serpeverde, in tempo per vedere Malfoy lanciare una fattura sconosciuta contro Selwyn e Pansy, con tempismo perfetto, emergere davanti a lui per evocare uno scudo che li protesse dalla vendetta del Mangiamorte. “Andiamo!” Gridò al loro indirizzo.
Draco parve capire e gli avvicinò Pansy, che si afferrò al suo avambraccio. Harry non aveva idea di cosa faceva, ma pensò il primo posto che gli venne in mente. E già stava formulando ‘casa di Arabella Figg’ che qualcuno appena entrato nella cucina gridò “Crucio!” verso di loro. Draco fu il più svelto, e con un balzo coprì la visuale di Ron ed Hermione. A quel punto la Smaterializzazione era già in atto e si dissolsero mentre i Mangiamorte sibilavano di rabbia.
E pochi secondi dopo apparvero nel salotto della Maganò che Harry conosceva da quando era piccolo.
Un paio di gatti schizzarono fuori dalla sala impauriti, uno rimase imperturbabile sul divano e un altro ancora soffiò feroce ai nuovi arrivati.
Draco si lasciò scivolare a terra, e Pansy fu subito in ginocchio accanto a lui. Ron aveva un’aria inebetita ed Harry non seppe dire se fosse per lo shock di essere appena stato protetto da Malfoy o per lo spavento di essersi ritrovati i Mangiamorte in casa.
“Cielo…fammi vedere!” Stava intanto sussurrando la bionda Serpeverde.
“Lascia, lascia..”Draco contrastò i suoi sforzi per poco, poi le permise di sbottonargli la camicia elegante su cui si apriva una bella bruciatura. “Non è niente, sciocchina…Un Cruciatus di striscio!”
Fortunatamente aveva ragione, perché il segno sulla sua pelle marmorea era appena visibile. Si rialzò in piedi senza guardare i due Grifondoro ai quali si era parato davanti. Che fosse solo un Cruciatus di striscio, non sminuiva l’importanza del gesto.
“Tu e la tua mania di fare l’eroe…”Sbuffò a mezza voce la bionda, mentre Arabella Figg, attirata da tutto quel rumore si precipitava di sotto.
“Che diavol…Potter?!”
Se la situazione non fosse stata tanto grave, Harry si sarebbe messo a ridere per la comicità della scena: la Figg, riccioluta donna ormai avanti negli anni, lo fissava come se fosse appena uscito dall’Oltretomba, la bocca aperta, il piede con la pantofola dal quale penzolava il feltro deceduto ancora a mezz’aria.
“Signora Figg, ci hanno attaccato a Grimmauld Place…la prego mi scusi, giuro ho pensato solo a scappare di lì e non volevo disturbarla ma…”
“Sciocco ragazzo..Hai fatto bene, ma non posso tenervi tutti qui! Dove andrete?”
Harry si lasciò cadere su una poltrona, e la vecchia donna, come avendo appena preso coscienza della presenza anche degli altri, li invitò ad accomodarsi tutti. “Sarete sconvolti, vi preparo un thè…”
“Potremmo avere un caffè, di grazia?” Chiese Ron. “L’ultima volta che qualcuno ha proposto un thè…!”
Hermione curvò le labbra in un mezzo sorriso. Draco invece si rivolse al Bambino Sopravvissuto. “Ma non ho capito perché la vecchia non ci può tenere qui..”
“Perché qui è a due isolati da casa dei miei zii, Malfoy.. Sarà uno dei primi posti che Voldemort farà controllare!”
“La Tana è da escludere..sarà già tanto se nessuno della mia famiglia è stato beccato..!” mise le mani avanti Ron.
“Ah ah..andiamo a casa mia, ragazzi…!” Fece una risata isterica Pansy, che suscitò nel biondino al suo fianco un sorriso sardonico.
Harry rivolse tutta la sua intenzione ad Hermione, che ancora non aveva aperto bocca. Come se non la conoscesse… “Spara.”
Lei sembrò risvegliarsi dalla trance. “Cosa??”
“Su piccola..Spara! Quando hai quell’espressione e ti tormenti le unghie in quel modo, la tua mente sta lavorando febbrile…Cosa pensi?” La incitò ancora il suo migliore amico.
Lei restò zitta ancora un momento. Poi disse, piano, ancora riflettendo “Io credo che dovremmo andare a casa mia.”
“Cosa?!” Esclamarono in coro gli altri due Grifondoro.
“…si.” Annuì sempre più convinta lei. “Ascoltate, i miei sono in America da mia nonna, ce li ho mandati io perché per loro è molto più sicuro là. Si sono presi una vacanza prolungata,diciamo. Beh, casa mia è vuota, e dubito che un qualsiasi Mangiamorte si prenderebbe mai la briga di controllare la casa della Mezzosangue…”
“Hermi…lo sai che è una possibilità che comunque potrebbero prendere in considerazione vero?” le fece notare Ron.
“Si, e anche se fosse? L’indirizzo dei miei genitori è irreperibile nel mondo magico, non compare negli elenchi di Hogwarts o al Ministero! E dubito che un qualsiasi Mangiamorte sappia usare un elenco telefonico..”
“Cos’è un elenco Feletonico?” Si intromise Pansy, facendo sorridere gli unici due che fra loro erano cresciuti tra i Babbani.
“Ecco appunto.” Concluse la Caposcuola.
“E anche ammesso… Riusciranno poi a trovarci i nostri?” Si domandò Harry, al quale l’idea cominciava ad andare a genio.
“Spediremo loro l’informazione tramite la Figg, che è più affidabile di un gufo..” Ragionò Ron.
Proprio in quel momento la donna entrò. “Allora, avete deciso cosa fare?”
“Si signora.” Disse Harry prendendo la sua tazza di thè caldo, esponendole i loro piani. “Potrebbe fare in modo che il padre di Ron lo sappia?”
Lei riflettè qualche minuto. “Non sembra un’idea malvagia, Potter, ma non sarà facile contattarli, lo sai vero? E non voglio neanche pensare se qualcuno di loro è stato preso…”
“La prego, ci tenga informati… E’ essenziale per noi sapere se ci sono state..perdite.” La voce di Ron tremò sull’ultima parola.
Alla fine si congedarono con un’ultima serie di ringraziamenti, e mentre si Smaterializzavano guidati da Hermione, Harry pensò a quanto sembrasse lontano quando lui e Malfoy si erano lamentati della durata della cerimonia.

*       *       *


Note dell'Autrice:
Lo so che questo è molto più piccolo del precedente, ma davvero...meglio così, che poi metto il 4 in fretta promesso! Non mi dilungo così posso rispondere direttamente ai commenti;)
vinny: ben arrivata!!:) grazie tantissimo...hai visto quanto sono veloci questi primi aggiornamenti??
Mary: che bello sono proprio contenta di essere riuscita a fare un buon lavoro..anche se molto del merito è di Nyssa!:) grazie dei complimenti...sono curiosissima di sapere cosa dirai del prox!:P
jerada: a dire il vero non amo molto il personaggio di Ron...però ci sarà una bella sorpresa anche per lui!;) dai dai dimmi,cosa pensi che sia successo??vediamo se c'hai visto giusto!!!
furbacchina: agli ordini, sissignora!ho aggiornato il prima possibile..oggi ho avuto allenamento tutto il giorno e dovrei anche trovare il tempo di studiare :s comunque che ne pensi di questo terzo capitolo??a dire il vero quello importante è il prossimo.....;)
noekali: eccotelo subito servito!!sarà all'altezza delle tue aspettative??è ciò che mi augurooooo
Nyssa:ovviamente, ci sarebbero così tante cose da dire che non sto qui a ripeterle,se no le note diventano più lunghe del capitolo!!Cmq grazie...non ci sono parole per tutto quello che fai per questa storia!!un bacio grandeeeee
Grazie anche a tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra i preferiti, sono commossaaaa ^^
baci baci, sto crollando dalla stanchezza e se non mi sbrigo mi finisce il naso sulla tastiera..
a domani con il prox aggiornamento!!
Silver
 
 
  
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