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Autore: MandyCri    06/07/2013    30 recensioni
Jack Grant è bello ed è il ragazzo più in vista e popolare di tutto il liceo.
Intelligente, ricco e ben dotato.
Il suo hobby preferito è collezionare ragazze e non francobolli.
Jenna Taylor è bella, ma si nasconde sotto felpe sbiadite e jeans abbondanti.
La sua vita ruota intorno a film romantici, pop corn e sogni ad occhi aperti con l'inseparabile amica Tess.
Jenna non sa nemmeno cosa vuol dire stare con un ragazzo... ma forse Jack glielo insegnerà.
Una storia normale, romantica e spero divertente, ma senza pretese.
E' la prima volta che mi cimento nella classica storia del ragazzo affascinante e del brutto anatroccolo...
Vediamo cosa ne verrà fuori!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
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TRAILER
DI
UN SACCO DI PATATE.
L'AMORE NON E' BELLO SE NON E' LITIGARELLO


by PinkyCCh

http://www.youtube.com/
watch?v=ZFqV8Dj9lFY&feature=youtu.be

Un grazie di cuore a PinkyCCh per il meraviglioso trailer e a He is my dilemma per il bellissimo banner





Ciao e grazie a tutte come sempre.
A chi mi segue, ricorda e preferisce.

Grazie a chi ha avuto la pazienza e la voglia di recensire. Un grande bacione!
Mi rendete sempre molto felice :)
Quindi grazie a: Orsolarosa98, cardie9980, dominoHRp, Cia98, GreenRose93, Depa95, IdaL, He is my dilemma, Lady Po, Eave, ilapietro91, DarkVisions, maryjb96, frafrifra, Allegra_, Hp_PJ_RG_E 4ever, oned_aremyidols, WriteMyLife53, Koaluccia99, cate_93, Valentina_P, Ilovemyconverse, Minelli e _Sandwich_.
Grazie per il calore con cui seguite questa storia che diciamolo è anche un po' banale, ma voi l'avete resa speciale per me.
GRAZIE.

Siamo ormai agli sgoccioli, pochi capitoli e finirà quest'avventura.
Avrei voglia di scrivere un sequel perchè non riesco ancora a staccarmi da questa coppia che mi ha completamente assorbita.
Se volete iscrivervi al gruppo fb questo è il link L'amore non è bello se non è litigarello qui avviserò quando e se ci sarà il sequel.
Ci vediamo sotto.
Besos


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CAPITOLO 26
 
- Dai entra! Ti ho già detto che non c’è mia mamma e poi anche se ci fosse non ti mangia! – lo prese in giro.
Jack se ne stava fermo sulla porta e si guardava intorno con aria circospetta.
Jenna lo osservò e non poté fare a meno di provare un’infinita tenerezza per il suo ragazzo.
- Non ho paura! – affermò spavaldo facendo un passo in avanti.
Jenna inarcò un sopracciglio – Se lo dici tu! – lo canzonò divertita.
Quando finalmente riuscì a chiudere la porta si lanciò su Jack e l’abbracciò forte – Sono felice – disse sincera.
Jack la ricambiò subito e la strinse forte a sé – Anch’io – sospirò vicino al suo orecchio.
Cominciò a baciarla esigente, senza perdere un secondo, come se volesse recuperare il tempo perduto.
La trascinò passo dopo passo verso il divano, senza staccarsi dalla sua bocca e poi la stese e la coprì con il suo corpo.
Jenna non riuscì a trattenere una risatina – Jack, un attimo! Dobbiamo parlare… – protestò.
Il ragazzo sbuffò sonoramente – E di cosa dobbiamo parlare adesso? Ci sono momenti in cui bisogna parlare e momenti in cui si deve fare qualcos’altro!
Jenna appoggiò i palmi sul petto del ragazzo e lo spinse via – Mmm… fammi pensare… ad esempio di una certa Summer che negli ultimi due mesi hai frequentato spessissimo e con la quale hai approfondito bene il rapporto? Purtroppo ho anche le prove di questo e lo sai! – affermò acida.
Jack le sorrise e si riavvicinò – Non è un problema Summer – disse rifiondandosi su di lei.
Lo allontanò ancora una volta – Non è un problema? – si rese perfettamente conto di aver alzato la voce – Io non sono quel tipo di ragazza… se tu stai frequentando un’altra, prima devi lasciarla. So che ho sbagliato prima e non ho tenuto conto di Summer, però… ero così felice di vederti e non sono riuscita a trattenermi, ma non dovevo farlo! – si auto rimproverò
Jack le prese il viso tra le mani e puntò gli occhi sui suoi – Non c’è nessuna Summer. Sabato, alla festa in palestra le ho detto che non volevo più vederla. Io so che sono uno stronzo con le ragazze, che non mi sono mai fatto alcun tipo di problema, ma ti assicuro che non frequenterei mai due donne contemporaneamente, perché ad essere sincero non ne ho mai frequentata una in quel senso. Non ho mai avuto una “ragazza”! – le rispose ridendo.
Jenna si sentì al settimo cielo.
Aveva lasciato o quel che era, Summer e forse l’aveva fatto proprio per lei – Grazie – sussurrò.
Jack alzò le spalle come se fosse una cosa da niente – Però adesso basta parlare – disse prima di rigettarsi su di lei.
Jenna non replicò lasciò che Jack si sbizzarrisse sul suo corpo.
Si sentiva leggera e voleva provare, non sapeva nemmeno lei fino a dove si sarebbe spinta, però aveva voglia di conoscere Jack intimamente.
Toccare il suo corpo, scoprirlo.
Vero! Aveva già “visto”, ma quel famoso giorno, era stata una cosa un po’ avventata.
Adesso se lo voleva godere in tutta la sua bellezza.
Voleva sfiorare ogni lembo di pelle, conoscerne la fattezza, la morbidezza o la durezza dei suoi muscoli.
Voleva esaminare il più piccolo neo che trovava. Voleva sperimentare tutto e nello stesso tempo desiderava che Jack toccasse lei, imparasse il suo corpo.
E Jack non perse tempo.
Nel giro di qualche minuto le aveva già tolto tutti i vestiti.
Si ritrovò in biancheria intima senza nemmeno rendersene conto, mentre lui era, ancora, completamente vestito.
Le stava baciando il collo con veemenza.
Si sentiva davvero felice.
Impacciata mise le mani sotto la maglietta del ragazzo e cominciò ad accarezzarlo con passione.
Era liscio, delicato da toccare, ma nello stesso tempo marmoreo.
La maglietta finì ai piedi del divano dopo qualche attimo.
Jack aveva il fiato corto.
Lo sentiva sospirare frequentemente sul suo collo.
Jenna si irrigidì quando il ragazzo spostò il reggiseno e mise la bocca sul suo capezzolo.
Non era abituata ad un contatto così intimo e diretto. Ebbe quasi paura di una possibile reazione violenta. Una delle sue “solite” reazioni con Jack.
Nonostante la voglia di provare fosse tanta, c’era qualcosa in lei che la costringeva quasi a scappare da queste situazioni.
Quasi se ne fosse accorto Jack si sistemò meglio su di lei, aprendole le gambe e posizionandosi in mezzo. In contemporanea, le afferrò le mani con una sola delle sue e gliele portò in alto sopra la testa, mentre con l’altra cominciò ad accarezzarle i fianchi scendendo fino alle mutandine.
Emise un risolino divertito – Devo tenerti a bada Jenna, non vorrei avere spiacevoli sorprese – le disse fissandola e facendole l’occhiolino.
Rise anche lei, in maniera un po’ goffa, quasi esasperata dai gemiti.
Jack la conosceva bene!
Quanto l’aveva osservata per capirla così profondamente?
Quando aveva avuto modo di comprendere le sue paure e il suo io interiore?
- Fidati di me, Jenna – disse poi diventando serio all’improvviso – Faremo solo ciò che vorrai tu, non andremo oltre se non te la sentirai. Fidati di me.
Fu in quel momento che si rilassò e si lasciò completamente andare ai baci di Jack.
Lui non era solo lo stronzo che voleva mostrare a tutti.
C’era qualcosa di più, qualcosa di segreto e nascosto che aveva rivelato solo a lei.
Jack era anche il ragazzo che aveva rinunciato alla borsa di studio in silenzio e che aveva aiutato il suo amico Tom, nonostante quest’ultimo non gli avesse parlato per due mesi.
Era lo stesso che, nonostante tutti gli avessero voltato le spalle, a ragione o no, li aveva riaccolti nella sua vita come se niente fosse successo.
Era il ragazzo che quando si era lanciata su di lui dopo tanto tempo che non si parlavano, l’aveva accolta tra le sue braccia senza farla cadere.
E lei lo voleva.
Era pronta per lui.
Jack capì subito il suo abbandono totale e i baci e le carezze divennero più intensi, più passionali, più brucianti.
Si esplorarono e si conobbero totalmente con il tatto, con la bocca.
Senza alcun imbarazzo, senza alcuna paura.
Le mani di entrambi toccarono tutto, senza falsi pudori, senza vergogna.
Una ragazza e un ragazzo in balia delle loro emozioni, in balia dei loro corpi.
Era pronta.
Si! Era pronta per far l’amore con l’uomo di cui era innamorata.
Una miriade di emozioni la travolse completamente.
Il cuore emetteva un battito sordo, veloce, troppo veloce, Jenna sentiva solo quello e il tocco gentile, ma appassionato di Jack sul suo corpo.
La sua prima volta con Jack Grant! La sua prima volta in assoluto.
- Ti voglio – pronunciò quelle due parole con una voce irriconoscibile. Rauca e colma di passione.
Da dove proveniva quel tono così strano? Non era stata lei a parlare, no di certo, era impossibile!
In poche ore aveva detto a Jack che lo amava e che lo desiderava.
Si sorprese di se stessa.
Jack le baciò le labbra delicatamente.
Le sfiorò le gambe gentilmente e risalì fino ai lembi delle mutandine.
Cominciò a farle scendere con garbo, senza alcuna fretta.
Tremava, come se anche per lui fosse la prima volta.
Quando fu completamente nuda, lui si tolse i jeans e rimase in boxer si appiattì nuovamente su lei senza però schiacciarla e ricominciò a baciarla ovunque, come se volesse avere ancora una volta la sua approvazione, il suo permesso, come se volesse la certezza matematica che lei fosse davvero pronta per far l’amore con lui.
- Ti voglio anch’io Jenna e non so quanto potrò resistere, tu… sei pronta davvero? – le parlò tra la spalla e l’orecchio. La voce gli uscì arrochita e Jenna avvertì ancora di più il desidero crescere in lei.
Non riuscì ad emettere nessun suono.
Annuì semplicemente con la testa.
Jack la baciò nuovamente sulle labbra.
Era strano, ma poteva sentirlo sorridere anche senza guardarlo, anche se aveva gli occhi chiusi.
Era tutto perfetto.
Niente avrebbe potuto rovinare quel momento…
- Belle chiappe Jack! Davvero notevoli, però adesso hai trenta secondi per alzarti dal corpo nudo di mia figlia, vestirti e fuggire da casa mia! Cosa che ti consiglio vivamente. Si, decisamente! È meglio che io e te facciamo una bella chiacchierata in un altro momento. Venticinque, ventiquattro secondi…
La voce divertita, o forse no, della genitrice pazza, ghiacciò in pochi attimi tutti i loro bollenti spiriti.
Due pezzi di marmo, ecco cos’erano diventati i loro corpi.
Jack sembrava una statua, un iceberg.
Come avevano potuto non sentire girare la chiave nella toppa? Come avevano potuto non rendersi conto che Elizabeth era entrata in casa?
I loro sospiri erano così forti da coprire ogni altro rumore?
Dopo qualche istante Jenna tornò lucida.
- Jack! Muoviti… evapora – sussurrò allarmata.
Lo scosse violentemente. Il ragazzo aveva perso completamente la parola. La stava fissando atterrito.
Lo allontanò con forza per farlo riprendere – Muoviti! – sibilò.
Come un automa Jack si alzò, ma si vedeva chiaramente che era spaesato.
Gli mise i jeans e la maglietta in braccio, mentre lui raccoglieva una scarpa e lo spinse verso l’uscio di casa.
Ma perché erano così sfortunati?
Come avevano fatto a non rendersi conto di quanto tempo fosse passato?
- Smamma Jack, forza! – disse aprendo la porta, spingendolo fuori e richiudendola con forza alle sue spalle.
- Se ne è andato? Posso entrare nel mio salotto, senza rivedere in corpo nudo di Jack? – Urlò Elizabeth dalla camera.
- Si mamma – mormorò.
- Bene Jenna, credo sia arrivato il momento di fare un bel discorsetto. Io e te, sole! – Elizabeth la guardò con un’aria divertita, facendo capolino nella stanza.
Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo?
 

***

 
Da quanto tempo era là?
Non lo sapeva nemmeno lui.
Non sentiva niente. Era diventato sordo all’improvviso.
Mai prima di allora gli era successa una cosa del genere.
Cazzo!
Fortuna che non si era tolto i boxer… Cristo Santo! Scoperto nel momento clou dalla genitrice pazza. Non era possibile…
La sua vita era finita! Completamente andata a rotoli. Era un uomo morto!
Kaput!
Cominciò ad infilarsi i jeans disperato, lì, sul pianerottolo.
Che figura di merda! Che figura di merda! Che figura di merda…
- Pervertito!
No! Non poteva capitargli anche questo. Alzò gli occhi e incrociò quelli di una signora molto anziana, sembrava la signorina Rottenmeier di Heidi, solo che aveva i capelli completamente bianchi, ma l’espressione inacidita era quella. Lo stava fissando, qualche gradino più giù, inviperita e scandalizzata e gli stava puntando contro un bastone da passeggio.
- Non è come pensa lei… - mormorò a disagio, cercando di giustificarsi, senza sapere nemmeno lui il motivo per cui lo stesse facendo.
Ma perché capitavano tutte a lui?
In quel momento la porta di casa di Jenna si aprì, non fece in tempo a girarsi che una scarpa lo colpì in testa.
- Ci sentiamo dopo! – urlò Jenna richiudendola subito.
Si massaggiò la testa dolorante.
Riguardò l’anziana signora che stava scuotendo la testa con disapprovazione e stava avanzando su per le scale.
- Ai miei tempi era tutto diverso! – brontolò.
Jack si agitò. Possibile che fosse così sfigato ultimamente? Ci mancava solo la vecchia adesso!
Non era stato sufficiente essere scoperto dalla genitrice pazza seminudo, mentre stava per fare l’amore con Jenna per la prima volta?
No! Anche la vecchia bisbetica che gli faceva la paternale.
Si abbottonò i jeans e si accucciò per infilarsi le scarpe, cercando di far finta di niente.
In certe situazioni il controllo era l’arma migliore.
Un altro colpo secco gli arrivò in testa.
Alzò lo sguardo esterrefatto.
La signora gli aveva appena dato una bella bastonata in testa – Pervertito! – disse acida cominciando a salire lentamente l’altra rampa di scale.
Ma perché le vecchie non abitavano al pian terreno?
Si massaggiò la testa.
Cazzo che male!
Si vestì in fretta e si precipitò verso l’uscita.
Arrivò in macchina trafelato nemmeno avesse fatto la mille miglia di corsa e partì come un razzo verso casa.
Non voleva pensare, non doveva pensare!
Quando varcò la soglia di casa sua si sentì finalmente al sicuro.
- Tesoro! Cos’è successo? – Chantal gli corse in contro preoccupata – Amore, hai una faccia…
- Mamma… ti prego portami a Lourdes! Ho bisogno di una purificazione, me ne stanno succedendo di tutti i colori, ultimamente.
Sua madre lo guardò stranita – Cos’è successo Jack? Non farmi stare in pensiero.
- È tutta colpa di Jenna! È lei che porta una sfortuna nera – piagnucolò come un bambino rifugiandosi tra le braccia accoglienti della madre – Da quando la conosco mi è successo di tutto. Il mondo sta attentando alla mia vita!
Vide chiaramente sua madre alzare un sopracciglio e assumere un’aria divertita.
Chantal cercò di far morire sul nascere un principio di risata, ma Jack se ne accorse subito – Mamma! – la redarguì – Si può sapere da che parte stai? Ho rischiato la vita oggi e tu ridi?
- Tesoro… se non mi dici cosa è successo non posso prendere posizioni! – gli disse divertita.
Si sedettero sul divano e Jack le raccontò tutto ciò che gli era successo.
Ogni tanto Chantal spalancava gli occhi e poi li abbassava per non fargli vedere che stava per mettersi a ridere.
Ma perché anche sua madre si divertiva alle sue spalle?
Jack sbuffava e lei cercava di ritornare seria.
- Eh dai amore! Pensa un attimo alla mamma di Jenna. Cosa faresti tu se trovassi tua figlia nuda con un ragazzo? Io non so come reagirei… tu sei un maschietto e quindi è diverso, non sono discorsi maschilisti questi, ma se hai una figlia è diverso, sei più protettiva...
- Gli staccherei le palle con le mie mani! – rispose con impeto – Però mamma… io adesso mi trovo dall’altra parte e vorrei un po’ di comprensione… posso capire la reazione di Elizabeth, ma non abbiamo fatto niente. Lo giuro! Oh Dio! La mia vita è rovinata. Mamma aiutami… come farò adesso?
Chantal lo guardò con amore – Se vuoi telefono alla madre di Jenna e ci parlo io.
Non gli sembrava una cattiva idea.
Magari sua mamma poteva aiutarlo, chi più di lei lo avrebbe potuto difendere?
Nessuno!
Solo che aveva paura di un incontro tra le due e in più gli sembrava un po’ prematuro.
Doveva parlarne prima con Jenna.
- Non saprei – disse pensieroso – Mi sembra la soluzione migliore, però non vorrei mettere in imbarazzo Jenna. Pensa che lei adesso è alle prese con la genitrice pazza! – disse avvertendo chiaramente la paura scorrergli nelle vene.
A quelle due ultime parole la madre scoppiò a ridere – Deve essere proprio simpatica questa Elizabeth per avere un soprannome così.
Jack scacciò una mosca invisibile, palesemente scocciato – Mamma! È pazza… Aiuto! La mia vita è finita. Potrebbe farmi qualsiasi cosa, anche fisicamente parlando – rabbrividì al solo pensiero e si guardò in mezzo alle gambe preoccupato – E tu… tu pensi sia simpatica? Non c’è niente di divertente in tutto questo. Sono un uomo morto! – proclamò platealmente.
In quel momento arrivò anche Jack Senior – Ciao amori della mia vita – salutò gioioso.
Appunto!
Non gliene andava nessuna dritta.
Adesso sua madre avrebbe raccontato tutto a suo padre e lo avrebbero preso in giro per il resto della sua vita.
- Amore ti devo raccontare una cosa incredibile – disse infatti sua madre correndo ad abbracciare il marito – Jack è stato scoperto mentre tentava di copulare! – affermò tutta allegra.
L’uomo scoppiò a ridere.
Ma perché aveva dei genitori così?
Fu salvato dal cellulare.
- Pronto – rispose in fretta vedendo che era Jenna.
- Jack. Sei invitato a pranzo domenica – fu la risposta agitata della ragazza – Un “no” non è ammesso come risposta.
Avvertì nitidamente il sudore freddo scendere lungo la schiena – Jenna… io…
- Jack! DEVI.
- Cosa ti ha detto? – chiese titubante.
- È andata meglio del previsto. Mi ha fatto tutto un discorso sull’apparato genitale femminile e maschile. Mi ha spiegato come nascono i bambini e poi ha fissato una visita per la settimana prossima dal suo ginecologo… ah! E ovviamente mi ha fatto giurare che non avrò nessun rapporto sessuale finché tu non le porterai le analisi del sangue e io non prenderò la pillola. I risultati li vuole già domenica, ti avviso e se fossi in te li porterei. Questo, ha specificato molto bene, non significa che lo possiamo fare senza preservativo, perché non si sa mai…
Jack deglutì.
Quella donna era pazza e se tutto fosse andato per il verso giusto, per modo di dire ovviamente, sarebbe diventata sua suocera.
Ma chi gliel’aveva fatto fare?
Quando chiuse la telefonata con Jenna si prese i capelli tra le mani disperato.
Che vergogna! Che figura di merda!
Ma perché succedevano tutte a lui?
Si sdraiò sul letto, fissando il soffitto.
Era diventato il Re degli sfigati, non c’erano più dubbi.
Le risate dei suoi genitori provenivano chiassose dalla cucina.
Si tappò le orecchie.
Cosa c’era di peggio?
I suoi che si divertivano alle sue spalle e tra una settimana l’incontro ufficiale con la genitrice pazza che lo aveva trovato praticamente nudo sopra la figlia e che aveva anche fatto apprezzamenti sulle sue chiappe.
La sua vita era finita!
Non ne sarebbe uscito vivo… gli rimaneva solo una settimana da godere in pieno…
 
 
_______________

Spero vi sia piaciuto... fatemelo sapere :)

Il prossimo capitolo sarà diviso in due parti.
Ci sarà anche un missing moment, perchè voglio rispettare le regole del sito e quindi sarà un po' "rosso".
Vi lascio un piccolo assaggio di cosa succederà.
Cliccate qui http://www.youtube.com/
watch?v=NCoMHZO1Wt0&feature=youtu.be

Grazie come sempre a  PinkyCCh

 

   
 
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