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Autore: Kleio    07/07/2013    5 recensioni
Tom Riddle aveva una vita perfettamente normale, e grazie tante. E una figlia secchiona. E una madre fuori di testa, un'ex moglie rompipalle, un sacco di soldi e una brillante carriera che gliene avrebbe garantiti ancora di più... Sempre che Cornelius Caramell non gli avesse soffiato il posto, cosa possibile, ma decisamente improbabile.
E poi c'era la sua Bellatrix, intelligente, affascinante... e sposata.
Dal Ministero della Magia all'uffico di Silente, dalle atmosfere scintillanti di antichi manieri nobiliari all'antro buio e umido della Camera dei Segreti, le vite di personaggi vecchi e nuovi si intrecciano in una vicenda in cui, da un presupposto di perfezione, si arriverà all'infrangersi di ogni speranza...
Ovvio OOC per Tom Riddle e Merope Gaunt.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Merope Gaunt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle, Un po' tutti | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Memorabilia'
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3. Old friend (modificato)





Old friends


-Beviamo qualcosa?- chiese Narcissa.

Il treno rosso brillante era ormai scomparso oltre l'orizzonte, lasciando dietro di sé una sottile striscia di fumo bianco. I genitori si stavano lentamente allontanando dalla piattaforma, alcuni lanciavano un ultimo sguardo al binario, altri controllavano l'ora e se ne andavano con passo svelto; Alice Paciock e Lily Evans si erano fermate a chiacchierare, mentre i rispettivi mariti avevano raggiunto una coppia di genitori e una bambina rossa e lentigginosa, che non poteva avere più di dieci anni.
-Sì, ma in fretta. Devo tornare al lavoro.- rispose Bellatrix, che guardava torva la scena.
-I Paciock non sembrano averne molta, di fretta.- osservò Narcissa.
-Appunto. Se arrivo al Dipartimento prima di loro, Cissy, avrò il pretesto per fare una scenata.-
-Piuttosto sadico da parte tua, Bella.-
-Sopravviverò.-
I Paciock, infatti, non sembravano aver intenzione di andarsene e continuavano a parlare animatamente con i loro amici.
-Buongiorno, signore!- una voce alle loro spalle richiamò l'attenzione delle due donne.
Bellatrix e Narcissa si voltarono immediatamente; Narcissa, dal canto suo, non sembrava particolarmente contenta del nuovo arrivo.
-Ciao, tesoro! Come stai?- salutò la prima con un entusiasmo che non aveva ancora manifestato.
-Non c'è male, grazie.- rispose una splendida donna dalla pelle scura, con una folta e lucente chioma di capelli neri, che somigliava molto a quella di Bellatrix, e occhi lunghi e obliqui - Ma guardati, Bella: sei una meraviglia!-
Le due donne si scambiarono un bacio sulla guancia.
-Ciao, Dalila.- disse Narcissa, assumendo il suo consueto atteggiamento distaccato.
-Cissy.-
-Sei venuta a portare Blaise?- chiese Bellatrix.
-Sì- rispose Dalila con un sorriso. -Se vi avessi viste prima avrebbe potuto unirsi a Patrick, ma lo troverà sul treno.-
Narcissa si fece sfuggire un verso sarcastico, ma né Bellatrix né Dalila diedero l'impressione di averlo notato.
-Ti va di venire con noi a bere qualcosa?- chiese Bellatrix. -Offro io.-
-Molto volentieri! E' da un po' che io e te non facciamo quattro chiacchiere, no?-
-Sì...- s'intromise Narcissa, -magari andate voi, mi sono appena ricordata di avere un impegno.-
-D'accordo.- rispose Bellatrix assottigliando gli occhi scuri.
Narcissa ricambiò lo sguardo.
-Nessun problema.- ribatté Dalila.
-Immagino.- replicò Narcissa. -Beh, allora ciao, Dalila; piacere di averti rivista. A dopo, Bella.-
Narcissa lanciò a Bellatrix la stessa occhiata significativa che Patrick avrebbe rivolto a Draco poco dopo e si avviò verso la barriera.
-Dove andiamo?- chiese Dalila a Bellatrix, che stava fissando la parete oltre la quale era scomparsa la sorella.
-Il Paiolo Magico?- propose Bellatrix. -Non è distante, possiamo smaterializzarci.-
-Ti seguo, cara.-
Bellatrix le offrì il braccio, Dalila lo strinse e in un attimo si ritrovarono nel bel mezzo della Londra Babbana, di fronte ad un famoso locale che, paradossalmente, i londinesi non conoscevano. L'interno era accogliente e relativamente affollato, tre camerieri si muovevano con maestria tra i tavoli, portando piatti e prendendo ordinazioni, mentre Tom, il barista, era piazzato al bancone, intento ad asciugare alcuni boccali di Burrobirra.
-Madame Lestrange, signora Zabini.- Tom chinò il capo ossequioso.
-Non sono la signora Zabini da due mariti.- replicò Dalila con un sorrisetto inquietante, nel suo essere malizioso, mentre prendeva posto vicino a Bellatrix su uno sgabello del bancone.
Tom chinò nuovamente il capo.
-Due Acquaviole.- chiese Bellatrix sbrigativa.
-Subito, Madame.-
-Come ai tempi di Hogwarts.- osservò Dalila con lo stesso sorrisetto.
-Ma questa volta non c'è nessuno a farci la predica.-
-Vecchia antipatica, neanche si fosse trattato di Whisky incendiario!-
Bellatrix rise.
-E Patrick? Pensi che sarà un Serpeverde?- chiese Dalila.
-Non mi aspetto nulla di diverso.- rispose Bellatrix, con una sicurezza che lasciava ben poco spazio ai dubbi.
-Domanda superflua.-
-D'altra parte, non credo che Blaise sarà un Grifondoro.-
-No, neanche io.-
Dalila continuava a giocherellare con gli anelli della mano destra; l'attenzione di Bellatrix fu attirata da quello che l'amica portava al dito medio, con una vistosa pietra nera che si distingueva dalle altre per le sue notevoli dimensioni.
-Nuovo?-
-Sì, è un regalo di Richard per l'anniversario.- rispose Dalila compiaciuta. -Viene dritto da Magie Sinister, l'ha pagato una fortuna.-
-Li vale tutti.- replicò Bellatrix guardandolo ammirata.
Dalila sorrise e gettò indietro i capelli, mettendo in evidenza i preziosi orecchini che indossava.
-Ma quelli non sono un regalo del padre di Blaise?- chiese Bellatrix perplessa.
-Sì, sono esemplari unici, lavorati dai folletti.-
-E a Richard non dà fastidio?-
Dalila fece spallucce.
-E' morto in circostanze tragiche, buttare le uniche cose che mi rimangono di lui non mi sembra un buon modo per commemorarlo.- rispose con un tono lieve, che non si addiceva per nulla all'argomento.
-E la collana è un regalo del tuo secondo marito.- osservò Bellatrix incerta.
-Sì, e allora?- chiese Dalila, con il tono di chi non afferra il punto del discorso.
Bellatrix era poco convinta.
-Ma avete appeso sia il manifesto di Riddle che quello di Caramell?!- chiese a Tom, che era di ritorno con le Acquaviole.
Effettivamente, nel locale erano disseminati centinaia di volantini, alcuni sparsi sulle sedie e sui tavoli, altri sul bancone e il pavimento, altri ancora erano appesi alle pareti, alcuni addirittura di traverso o al contrario. Sembrava che un impiegato ministeriale fosse entrato nel pub con una pila di manifesti e li avesse lanciati in aria, lasciando che sommergessero ogni superficie disponibile. La cosa più insolita, però, era che alcuni, verdi e argento, raffiguravano un Tom Riddle che sfoggiava un sorriso incoraggiante, altri Carmell e la sua bombetta verde acido.
-Beh, Madame, anche se Riddle è in vantaggio, nessuno può sapere come potrebbe evolversi la situazione.-
-Encomiabile.- commentò Bellatrix sprezzante.
-E' una buona idea, invece.- disse Dalila prendendo il suo bicchiere. -In un modo o nell'altro bisogna pur sopravvivere.-
Tom chinò il capo per la terza volta e Bellatrix levò un sopracciglio.
-E poi come fai? Voti per tutti e due?- chiese Bellatrix sardonica.
-Non lo so! Io di politica non ci capisco niente! Penso che voterò per il più carino ed è senza dubbio Riddle.-
-Se fossero tutti come te il Primo Ministro sarebbe Gilderoy Allock!-
-Sembra un uomo simpatico. Ho letto i suoi libri.-
-Anche Ludo Bagman è un uomo simpatico, ma nessuno ha ancora pensato di candidarlo!- 
-Il giocatore di Quidditch...- Dalila finse di pensarci su, -quello bello e ricco... Io lo voterei!-
-Per favore, a Barty Crouch verrebbe un'ulcera! -
-Che importa?- dichiarò Dalila. -E' un vecchietto astioso!-
Questa volta Bellatrix non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
-Sentiamo, sottuttoio, tu per chi voterai?- chiese infine Dalila.
-Senza dubbio Caramell.- rispose Bellatrix senza esitazione.
-Davvero? Non lo avrei detto.-
-E' meno drastico sotto alcuni punti di vista e apprezzo il suo sguardo più distaccato nei confronti di Silente e dei suoi progetti per la scuola. Riddle e Silente, invece, sembrano fin troppo amici.- spiegò Bellatrix sorseggiando l'Acquaviola.
-Sì, effettivamente Silente non è una piaga da poco.- convenne Dalila. -Ma Riddle ha davvero un gran fascino.-
-Ti sei innamorata?!- il tono di Bellatrix era lieve, ma sembrava leggermente infastidita.
-No, per adesso c'è Richard.-
-Per adesso?!- ripeté Bellatrix.
-Nessuno può vivere per sempre.- fu la sibillina risposta di Dalila.
Bellatrix sembrava sul punto di osservare che l'età media degli uomini che aveva sposato era più bassa di quella di un paese del terzo mondo, ma si limitò a rispondere:
-Vero.-
-Ci porta il conto?- aggiunse rivolta a Tom.
-Devi già andare via?- chiese Dalila.
-Scusa, Lily, ma il nostro affascinante Ministro della Magia non sarebbe molto soddisfatto di sapere che ho deliberatamente saltato una giornata di lavoro.- rispose Bellatrix con un sorriso.
-Ci vediamo nel weekend, però?-
-Sicuro. Andiamo a fare un giro a Diagon Alley.-
-Ci conto!-


-Come sta Tom?-
Hephzibah Smith aveva sempre avuto un debole per quel ragazzo, sin da quando, appena diciottene, andava da lei per conto di Magie Sinister, cercando di convincerla a vendere o a comprare qualsiasi oggetto raro o antico passasse per la testa al signor Burke.
-Oh, è sempre il solito bastardo.- rispose Merope Gaunt, sorseggiando il té che un'elfa raggrinzita di nome Hokey le aveva appena servito.
Hephzibah ridacchiò.
-Suvvia, Merope, non essere così dura con lui. Tuo figlio è un uomo straordinario.-
-Risulterebbe più simpatico, a volte, se solo ne fosse un po' meno consapevole.- replicò Merope.
Hephzibah era una donna ormai molto anziana e decisamente sopra le righe, ma, se per Merope, il suo stile stravagante contribuiva ad attribuirle un aspetto nel complesso piacente, Hephzibah, che non era mai stata bella, e che l'età aveva reso ancor meno attraente, sembrava decisamente fuori luogo. Tuttavia, pareva non rendersene conto e ogni volta che si guardava allo specchio, le labbra sottili le si curvavano in un sorrisetto compiaciuto. I commenti entusiastici di Hokey, tra l'altro, che, come aveva già sottolineato Tom più di una volta, non potevano che far parte del suo 'contratto lavorativo', non facevano che accrescere la concezione che l'anziana signora aveva di sé.
-Ha il nostro voto assicurato, giusto Hokey?-
-Sì, padrona.- squittì l'elfa domestica.
-Voterò per lui anch'io.- disse Merope. -Ma a lui ho detto il contrario.-
-Una donna tutta d'un pezzo.-
-Oh, andiamo! Qualcuno dovrà pur farlo tornare con i piedi per terra, no? Tutti lo adorano, rischia di perdere il senso della realtà.-
-E' straordinario, straordinario, ti dico.- asserì Hephzibah con vigore. -Se lo merita.-
-Lo so, lo so ... ho un figlio straordinario, ma non glielo dico, no. Non glielo dico.-
Merope sembrava quasi seria, ma si tradì lasciandosi sfuggire una risatina molto simile a quella di Hephzibah.
-Non ci credi neanche tu!-
-E poi ha una figlia eccezionale...-
-Oh, sì, quel tesoro di Elettra!- disse Hephzibah con gli occhi che luccicavano. -Come sta la mia piccolina?-
-Dovresti vederla, Hephzibah, è sempre più bella! Un po' troppo simile alla madre, per i miei gusti, ma gli occhi... quelli sono di Tom! E poi a scuola è un genio, è sempre stata bravissima, anche il padre d'altra parte, due secchioni... ma sono queste le cose che contano nella vita nella vita, no?-
-Tale padre, tale figlia.- sospirò Hephzibah. Sembrava quasi gelosa di Merope.
-Non mi stupirebbe se tra qualche anno anche lei diventasse Ministro della Magia.-
-Anche lei?- chiese Hephzibah ammirata.
-A dire la verità, non lo so. Ma potrebbe riuscire bene in qualsiasi cosa, ne sono più che convinta.-
-Tale padre, tale figlia.-
-Ed è piena di ammiratori!- continuò Merope, che, per quanto riguardava la nipote, invece, non si risparmiava di certo.
-Racconta!-
-Non che ci sia molto da dire... Tom è geloso, ovviamente, ma con una figlia così... io la trovo una bella cosa, però!-
-Senz'altro. In fondo, tale padre...-
-... tale figlia.- completò Merope.
-E Tom, invece? Ha una relazione?-
-No, non al momento.- rispose Merope con leggerezza. - Esce, per carità, ogni tanto, ma ora come ora è così preso dal suo lavoro!-
-Non si sarebbe mai dovuto sposare con quella donna orribile.- osservò Hephzibah contrariata.
-Con il senno di poi, no.- ribatté Merope. -Ma nessuno avrebbe potuto prevedere come sarebbe andata a finire, no? L'amore funziona così...- Merope ebbe un attimo di esitazione. -Pensa che quando vuole farmi arrabbiare mi viene a dire che l'ha sposata perché gli ricordava me!-
-Che uomo straordinario...-
Merope alzò un sopracciglio; Hephzibah non sembrava propensa a dire di Tom nulla di diverso da un complimento.
-Mi piacerebbe tanto vederlo, e anche quel tesoro di Elettra... magari potreste venire tutti per un té, un giorno! Potrei preparare i biscotti...-
-E' un'idea carina.- replicò Merope, modulando con cautela il tono della voce. -Come ti ho detto, ora è molto preso dal suo lavoro ...-
-Sì, certo.-
-E anche Elettra non tornerà a casa prima delle feste.- proseguì Merope. -Ma quando le cose saranno sistemate, sai, la campagna e tutto il resto, potremmo organizzare qualcosa di carino.-
Merope sorrise incoraggiante, Hephzibah squittì soddisfatta.
-Che famiglia meravigliosa!- dichiarò Hephzibah con aria trasognata.
Merope annuì e si versò dell'altro té; in fin dei conti, marito permettendo, poteva andarle peggio.


Kleio dice:
Provate a scrivere Hephzibah per una ventina di volte senza dimenticarvi una h, è da diventarci matti!
Ad ogni modo, l'ultima parte del capitolo questa volta è più corta, per il semplice fatto che non sapevo davvero come prolungare il colloquio delle due allegre comari di Windsor senza risultare ripetitiva. Ho inoltre inserito la madre di Blaise per il ruolo di amica di Bella e, sebbene all'interno della saga venga nominata almeno una volta, è praticamente un OC, dal momento che è semplicemente descritta come una donna molto affascinante i cui sette mariti (per ora siamo solo a tre) sono tutti morti in circostanze misteriose (sì, come no...). Ho quindi pensato che con simili precedenti e una fedina penale piuttosto ambigua la gentile signora sarebbe stata per la nostra Bella un'amica ideale ^^ Le ho dato il nome Dalila perché è di origini africane e Blaise ha la pelle scura, tutto qui.
Devo inoltre specificare una cosa: ho riscontrato con orrore che i font che ho utilizzato per la storia non sono universali e, per tanto, i caratteri che ho scelto non vengono visualizzati da nessun computer al di fuori del mio (utile, no?!). Così mi trovo costretta a difendere la mia reputazione di impaginatrice (?) con il dirvi che il titolo - che, chi ha Firefox, vede mostruosamente grande - è, in realtà, molto più proporzionato (sta in una riga) e in perfetto Harry Potter style, con tanto di lettere a forma di saetta. Come dovrebbero essere a forma di saetta anche gli spaghetti fritti che dividono le scene dei capitoli. Senza contare poi che il delizioso miscuglio di lettere che potete ammirare nel capitolo iniziale dovrebbe essere, per zia Petunia!, una successione di miniature raffiguranti i principali personaggi di Harry Potter e la Pietra Filosofale. Vi prego dunque di superare questo piccolo inconveniente tecnico e, se per caso qualcuno di voi conoscesse una possibile soluzione al problema, mi faccia sapere ^^
 

riferimento titolo: Old friends di Simon e Garfunkel

  
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