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Autore: _Ash    11/07/2013    3 recensioni
Sta accadendo qualcosa nel mondo...le luci suo globo hanno iniziato a lampeggiare e Nord decide di richiamare i guardiani.
Inoltre di chi è la voce misteriosa che richiama Jack Frost nei suoi sogni?
un altra minaccia e una nuova avventura attende i 5 Guardiani, coinvolgendo una new entry...;)
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RISE OF THE GUARDIAN

CAPITOLO 2

 


Erano passati ormai dieci anni dalla sconfitta di Pitch, e i guardiani continuavano a condurre la loro solita vita.
E forse fu proprio quello a rendere il tutto quasi monotono, a non farli accorgere dei cambiamenti in quegli anni e presto ne avrebbero fatto i conti…


Jack Frost volava in aria seguendo le correnti del vento, verso la sua meta ormai conosciuta.
Arrivò a Burgess in poco tempo, lasciando dietro di se una scia di freddo e ghiaccio, per annunciare l’arrivo dell’inverno.
Gli scoiattoli si stavano già preparando le scorte di cibo invernale, gli orsi comincivano ad andare in letargo e i gatti si chiudevano in casa a dormire, magari davanti al camino acceso che sprigionava un allegro e caldo fuocherello.
Era ormai pomeriggio quando Jack giunse a casa di Jamie, il bambino che dieci anni prima aveva aiutato i guardiani insieme ai suoi amici, a sconfiggere l’Uomo Nero.
Jack l’aveva visto crescere e si stupì che alla sua età riuscisse ancora a vederelo, a credere il lui.

‘Lui è speciale’
Atterrò sul tetto e lo scorse alla finestra, intento a fare i compiti e lui stette lì ad osservarlo per qualche minuto: Certo, non era più il bambino di una volta, ormai era cresciuto, e questo da una parte rese triste il guardiano, perché sapeva che non poteva stare con lui in eterno e presto avrebbe cominciato a non credere più in lui; in più lui era un mortale, mentre lui no.
Il sorriso iniziò a svanire dal suo volto, mentre osservava il ragazzo ignaro nuvole grigie iniziarono a coprire il cielo della cittadina.
Jamie, accortesi del cambio d luce, si alzò dalla sedia per andare ad aprire la finestra e quando incrociò gli occhi smeraldini del guardiano, sul suo voltò si disegnò un sorriso a trentadue denti e presto le ombre che avvolgevano Jack, svanirono come sabbia mossa dal vento.
“Jack! Che bello vederti!” disse aprendo la finestra.
“Hey Jamie! Come stai?”
“Se non dovessi stare incollato alla scrivania…starei meglio!” scherzò lui.
“Nessuno ti obbliga a farlo. Avanti, andiamo a divertirci!”
Jamie esitò un istante, guardando prima il guardiano, poi la scrivania, finchè non si decise:
“Una pausa ci vuole sempre!”
“Bravo!” così uscirono di casa e si misero a giocare a palle di neve (con quella poca che stava cadendo) in giardino.
Il cielo era color della neve, dovuto dal fatto che ne stavano cadendo dei bei fiocchettoni! Il chè significava che il Frost era felice e spensierato e sperava di condividere la sua gioa a tutti attraverso ogni fiocco.
Per un attimo sembrò che fosse tornato tutto come una volta: rivide il piccolo Jamie senza un dente, sorridente a lanciargli palle di neve, la luce negli occhi che dovrebbe esserci in ogni bambino, la sua risata cristallina ad accompagnare il sottofondo della giornata.
Senza accorgersere finirono sul vialetto fuori dal giardino.
“Hey Jamie!” una voce richiamò alla realtà il guardiano e i due si girarono per vedere l’interlucutore.
Si presentò un ragazzo con i capelli biondi lunghi, la lunga frangia a coprirgli gli occhi verdi, un cappello di lana in testa color acobaleno, snello e alto, con un cappotto nero.
Era il suo compagno di scuola, nonché migliore amico.
“Che cosa stai facendo?” vedendolo con in mano una palla di neve.
“Ciao Al!” lo salutò
“Tua sorella mi ha detto che eri in giardino.”
“Ah, si, sto…” guardò Jack, il quale era invisibile al suo amico, cercando una qualche scusa per non sembrare un idiota che gioca con la neve da solo.
“…Senti, se te lo dico, prometti di credermi?”
“Cioè?”
Jamie prese un respiro profondo e raccontò della storia del suo amico guardiano, il quale si mise seduto sul bastone in attesa.
A storia concluse, l’amico non disse una parlola ma stette a fissarlo.
“Be?” chiese Jamie
“Mi stai prendendo in giro!”

‘Ottimo, lo sapevo!’
“No, è la verità! Jack Frost esiste, ed è proprio li!” disse indicando il punto in cui si trovava, ma il ragazzo vedeva solo la distesa d’erba.
“Eddai smettila Jamie, non dire fesserie!”
“Ma è vero! Ti racconterei mai bugie?”
“Certo, pre prendermi per il culo. Dai, che ho portato il nuovo videogioco che stavamo aspettando!” disse prendendolo dalla borsa con entusiasmo.
“Forte..” disse fingendo entusiasmo, ma Jack capì subito dal suo sguardo che ci era rimasto male, così ebbe un idea.

‘E va bene, vediamo chi è il bugiardo qui!’
Prese un po’ di neve da terra e ne fece una palla, soffiandoci sopra facendola diventare ancora più ghiacciata e dandogli quel pizzico di magia in più. Prese la mira e la lanciò addosso al ragazzo, il quale se la beccò in piena faccia con divertimento di Jamie e Jack.
“Chi è stato??”
“Secondo te?” chiese Jack, ma niente. Ancora non riusciva a vederlo.
“Un fantasma!?” era spaventato e la cosa li divertiva parecchio.
“Il tuo fantasma si chiama Jack Frost.” Spiegò Jamie.
Il ragazzo si guardava in giro preoccupato.
“Si, dai, andiamo in casa…” disse avviandosi verso la porta-finestra che conduceva in salotto.
I due s’incamminarono verso casa e Jamie salutò con un cenno Jack, facendo attenzione a non farsi vedere dall’amico.
Jack lo salutò ma lui si era già voltato e così volò via innervosito e triste.

‘Non dovrei stupirmene, in fondo non è più un bambino.’
Decise di sorvolare la cittadina e di spingersi oltre, cercando di distrarsi e di andare a cercare qualche bambino per stare in sua compagnia e farlo divertire.

Ma nelle profondità qualcosa stava succedendo.
Qualcosa scaturì nella mente di una creatura confinata per lungo tempo nell’oscurità, senza essere mai stata dimenticata veramente, senza mai essersi rassegnata…
Nel buio più profondo due occhi gialli pieni d’odio si aprirono all’istante, due mani fuoriuscirono dalle tenebre, formando un corpo adulto e magro.
“…Paura…sento, la paura…” bisbigliò.

   
 
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