Hogwarts…
again
Il
caos più totale regnava
sovrano quella mattina in casa Malfoy: vestiti, gufi, bauli,
scope… Tutto era
sparpagliato in giro per la casa senza nessuna logica.
“Mamma!!!
Hai visto la mia
scopa?”
“Nel
sottoscala Alex!”
“E
le mie scarpe nuove?”
“Già
nel baule!”
“MAMMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Che
c’è Lizzie?”
“Papà
non trova più la mia
divisa!”
“L’ho
già messa io nel baule!”
Hermione
si sedette un secondo:
i suoi figli la stavano facendo impazzire. Prima c’era solo
Alex da sistemare,
adesso invece anche la sua piccola Lizzie sarebbe partita per Hogwarts,
per la
disperazione di suo padre, che senza di lei proprio non sapeva stare.
Come del
resto anche lei.
Sapevano
che quel momento
sarebbe arrivato, che prima o poi si sarebbero ritrovati senza i loro
figli
sempre al fianco. Ma un conto era saperlo, un altro provare
l’esperienza
direttamente sulla propria pelle.
Era
già stato difficile con
Alex, ma li avevano Lizzie che li consolava. Adesso cosa avrebbero
fatto loro
due da soli in quell’enorme casa, senza sentire i continui
richiami dei loro
bambini?
Sentì
una mano posarsi sulla
sua spalla.
“Finalmente
sono a posto…
Pensierosa?”
La
donna annuì.
“Tesoro,
non essere così triste
dai… Fallo per loro se proprio non per
me…”
Suo
marito la fece alzare e la abbracciò
teneramente.
“Ti
amo…”
“Anch’io
Draco…”
Lui
le sorrise, prendendola per
mano.
“Su!
C’è bisogno di te per
andare in stazione!”
Scesero
assieme nell’atro del Manor,
trovando i figli già pronti ad aspettarli. Hermione
guardò i suoi bambini… Beh,
ormai non più molto bambini.
Alex,
con i suoi 14 anni, era
già un piccolo uomo, sempre uguale al padre e forse era per
questo che aveva sempre
esercitato un certo potere su sua madre, che a punirlo proprio non ci
riusciva.
A scuola andava bene, ma aveva sempre una certa tendenza a mettersi nei
guai,
soprattutto in compagnia di certi due Potter di sua conoscenza.
E
poi c’era la sua piccola
Lizzie, che ormai aveva 11 anni ed era una piccola adorabile peste, che
riusciva ad ottenere tutto ciò che voleva dal padre, e che
quell’anno avrebbe
iniziato a frequentare Hogwarts.
Sorrise
ai figli e li abbracciò
entrambi.
“Pronti?”
“Certo
mamma!”
“Andiamo
allora!”
Si
fece mentalmente coraggio e
uscì di casa.
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“E
mi raccomando Alex, bada a
tua sorella per favore!”
“Ma
mamma, non sono mica il suo
baby-sitter!”
Alex,
hai sentito quello che ti
ha detto tua madre? Almeno per il primo periodo assicurati che vada
tutto bene!”
“Si
papà… Ehi, ci sono James e Albus!
Ragazzi, da questa!”
La
famiglia Potter al completo
sia avvicinò, con Ginny in lacrime che riempiva di
raccomandazioni la
figlioletta e i figli maggiori.
Harryu
si avvicinò a Draco.
“Allora
Malfoy, pronto a
lasciarla partire?”
“Non
infierire Potter.”
“Suvvia
Malfoy… Prima o poi se
ne vanno…”
Draco
fece per rispondere, ma
qualcuno lo tirò per la manica della camicia.
Sua
figlia. Lizzie.
“Che
c’è tesoro?”
In
tutta risposta, un lacrimone
scivolò sulla guancia della bambina.
“Papi…
Ti mancherò almeno un po’?”
Draco
prese in braccio la
figlia e la baciò sulla guancia.
“Mi
mancherai tantissimo Lizzie…
Perciò devi promettermi di scrivere spesso a me e a tua
madre ok?”
Hermione
intanto si era avvicinata.
Avvicinò
la bocca all’orecchio
della figlia e le sussurrò qualcosa che sua moglie non
capì.
La
piccola sorrise e scese
dalle braccia del padre per salutare la madre prima di salire sul treno.
“Mi
raccomando tesoro, fai la
brava e se hai qualche problema, va da tua fratello ok?”
Lizzie
annuì.
“Si
mamma, te lo prometto!”
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Hermione
iniziò a piangere
quando i suoi figli la salutarono dal finestrino del treno, quando
questo stava
mettendosi in movimento. Abbracciata a suo marito, pensava che la loro
vita non
sarebbe più stata la stessa senza entrambe le loro piccole
pesti sempre
intorno.
Draco
l’abbracciò stretta e,
dopo aver salutato i Potter, si smaterializzarono a casa.
“È
così silenziosa senza di
loro…”
“Eh
già… Siamo mai stati a casa
da soli negli ultimi 14 anni Hermione?”
Lei
sorrise tra le lacrime.
“Non
proprio… Dici che dovremmo
approfittarne?”
“Mah…
Siamo ancora giovani no?
Potremmo sempre fare un altro figlio, no?”
Hermione
rise.
“Sei
sempre il solito… Però non
hai tutti i torti…”
Sorrise
maliziosamente.
“Mi
conosci ormai, non dico mai
nulla senza motivo!”
“Prima
voglio sapere però cos’hai
detto a tua figlia prima che partisse.”
“Cose
private.”
“Sei
impossibile!”, rise
Hermione.
Poi
tornò seria.
“In
che casa capiterà?”
“Non
ne ho idea… Visto che con
Alex nessuno de due ci ha azzeccato, è meglio se
aspettiamo!”
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“Draco,
leggi a voce alta
forza!!!”
Draco
aprì la lettera e iniziò
a leggere la missiva della figlia.
“Cari
mamma e papà,
indovinate
in che casa sono finita? Papà, sarai contento…
SERPEVERDE! Mamma non volermene,
non ho deciso io! Comunque qui è tutto
bellissimo…”
“Serpeverde?!
La mia bambina, a
Serpeverde?”
“Te
l’avevo detto io, Hermione!
Lo sapevo che sarebbe finita nella mia Casa!”
Hermione
si bloccò e guardò il
marito con aria risoluta.
“Eh
no! Adesso caro il mio
Draco tu ti darai da fare, perché io voglio un figlio che
finisca a Grifondoro!”
Si
avvicinò a sua moglie e la
baciò appassionatamente.
Forse
forse poteva abituarsi a
questa nuova vita…
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Finita!
Ragazzi, è finita!
Volevo ringraziare NIMPHA93 che ha sempre seguito e commentato la fic!
Ringrazio anche tutte le persone che l’hanno messa tra i
preferiti e che hanno
commentato o letto soltanto!
Un
bacio a tutti,
Giuliastarr