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Autore: Kilian_Softballer_Ro    12/07/2013    2 recensioni
(Sequel di "School,friends...and family")
Shadow è tornato nella città dove frequentava il liceo, e quando a una cena rincontra i suoi vecchi amici di allora, sembra che nulla, figli a parte, sia cambiato...Ma è davvero così?
Quattordici anni prima qualcos'altro era successo, e rivangare il passato potrebbe non essere piacevole. Cosa accadrà? Scopritelo qui!
***GRANDE RITORNO A SORPRESA PER TUTTI. ANCHE PER ME.***
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-         Dodgeball? Cribbio, Dodge, svegliati – disse Silver.
La solita storia. Una riunione fra uomini, dove finalmente ci si poteva divertire lontano da mogli e fidanzate, e il suo fratellino non si godeva proprio niente. Di più: si addormentava.
Tutti i compagni, riuniti intorno al tavolo a casa di Shadow, scoppiarono a ridere mentre il giovane riccio apriva gli occhi e alzava la testa dal tavolo, cioè da dove era crollato poco prima sulle braccia conserte.
-         Che hai fatto ieri sera, ragazzino? – Chiese Sonic fra le risate. – Sei andato a farti due pinte di birra?
-         Oppure la tua ragazza ti ha tenuto sveglio tutta la notte con le sue voglie da donna incinta? – Rincarò Aster. – Denise lo faceva sempre.
-         Tikal ha passato metà della gravidanza a dirmi che aveva voglia di  kebab. Gesù! Non ho dormito per almeno quattro mesi. – Aggiunse Knuckles.
-         Nah, magari fosse solo quello. – Dodgeball si stirò. – Fra parentesi ci sono delle giornate in cui straccia i maroni a parlarmi della sua voglia di Nutella, ma la notte dorme. Cioè, dormiva. Questa gravidanza la sta facendo penare. Ha sempre dolori alla schiena e alla pancia, e anche se il dottore dice che è normale quando il bambino cresce, non mi convince. Cribbio, è solo al quinto mese! Non mi ricordo che Blaze fosse stata così male quando aspettava i suoi.
-         Effettivamente… - Ammise Silver. Non voleva dirlo, ma era piuttosto preoccupato per la sua piccola cognata, e ancor di più doveva esserlo Knuckles. – Va bene, allora sei perdonato. Stai lì e prova almeno a stare sveglio, però, diamine, e non scassare.
-         E chi scassava? Sei tu che svegli la gente che dorme in pace.
-         Taci.
-         Su, su, calmi. Datevi una regolata o non vi porto le birre. – Cercò di placarli Shadow.
-         Uuuuuh, che minaccia.
-         Stai zitto, As.
Dopo che le lattine di birra furono arrivate sul tavolo, la conversazione cambiò argomento.
-         Ehi, Aster, com’è andato l’incontro con i tuoi? – Chiese Sonic.
Il gatto sospirò. – Male. Uno schifo. Non si è trattenuto un cazzo e ha colpito Lou. Li ho buttati fuori di casa entrambi, ma intanto Meike se n’era scappata… - si voltò verso Tails - ….a casa sua.
-         Oh-ohhhhh Tails, hai fatto colpo?
-         Ma no, certo che no – disse la volpe, arrossendo. – E’ solo che l’ho incontrata sotto la pioggia, non aveva l’ombrello e le chiavi e allora l’ho ospitata. Non pensare subito male, Sonic.
-         Se se, tu non me la racconti giusta.
-         Stai zitto.
-         Oi, gente – si intromise Knuckles – sapete chi ho incontrato l’altro giorno mentre ero al mercato? Quel coglione di Scourge! Aveva dietro una bella bionda e due ragazzini. Qualcuno sapeva che fine avesse fatto?
-         Lo sapevo io. – Era stato Aster a parlare. La sua voce era diventata strana, atona. – Avete presente quando vi ho detto che la sorella di Denise si era fatta mettere incinta da un tizio e che se lo era sposato?
-         Sì, ma che centra?
-         Quel tizio era Scourge. Hanno avuto un bambino e si sono sposati e credo che stiano anche bene insieme, visto che hanno avuto un’altra figlia qualche anno fa, ma non li vedo spesso. I genitori di Deni non hanno buoni rapporti con loro.
-         Santa miseria – commentò Knuckles. Tutti gli altri si erano ammutoliti. – Come mai non ce l’hai mai detto?
-         Era importante  che lo sapeste? No. Non è una parte di famiglia di cui io e Deni andiamo molto fieri, sai com’è.
Ci fu un momento di silenzio alquanto imbarazzato, poi Sonic prese la parola. – Okay, ragazzi, non ci credo che quel vecchio pirla di Scourge sia riuscito a farci incazzare persino dopo secoli. Dimentichiamo questa storia, vi va?
Tutti mormorarono il loro assenso, in cerca di un argomento con cui cambiare quello del momento. Shadow bevve un sorso dalla sua lattina, poi la puntò verso Silver. – Dì un po’, Silv, ho saputo che anche tua figlia si è unita alla banda dei poteri.
Il riccio argentato sospirò. – Purtroppo sì. Ha fatto non pochi giochini con l’acqua in questi giorni. Spostarla, lanciarla in giro…Il punto è che era da diverso tempo che sapeva di avere questo potere, ma non l’avevamo mai notato perché ce lo teneva nascosto. Aveva visto quanto ci fossimo preoccupati per quello di Roy e aveva paura che ci arrabbiassimo. Quella bambina è imprevedibile.
-         Tutta suo padre – biascicò Dodgeball fra uno sbadiglio e l’altro.
-         Senti chi parla.
-         Quindi ora siamo già a un bel numero – disse Aster interrompendo la discussione dei due fratelli. – Chi manca ancora?
-         Beh, abbiamo i due di Silver, quella di Knuckles, Misa, la tua Daisy, Ni…No, nulla. – Shadow si era bloccato di colpo nel pronunciare il nome del figlio.
-         Che c’è Shadz? Night ha fatto qualcosa di strano? – Chiese Sonic.
-         No, no, niente. Non ha fatto…niente.
-         Se lo dici tu….quindi mancano lui, il mio Shin e i due gemelli di Aster. E non so più se dobbiamo preoccuparci.
-         Se non lo sai tu, che ti sei tenuto informato per tutto questo tempo…- Cominciò Knuckles, ma fu interrotto da Charmy.
-         Io magari non ne capisco niente, ma non penso  che dovremmo preoccuparci. Voglio dire, Eggman non ha più fatto nulla dopo che vi ha iniettato quella porcheria, e questi assurdi poteri non hanno provocato nessun danno. Può darsi che quello stupido dottore volesse solo combinarvi qualche brutto scherzo e non ci sia riuscito.
-         Sai che speriamo tutti che sia così, ragazzo – disse Aster in tono filosofico – lo sai.
 
-         La prossima volta faccio restare incinto a Dodgeball, lo giuro su tutto!
-         Ro, lo sai che quando parli così sembri completamente ubriaca?
-         Non potrò ubriacarmi fino a dopo Natale, Mé, dimmi come faccio.
Cream scosse la testa. – Ti correggo, Meike, non sembra ubriaca. Sembra completamente fatta. E tu anche.
-         Grazie, ragazza mia.
La coniglia sospirò. Non sapeva nemmeno perché fosse ancora lì ad ascoltare quelle due fuori di testa, ma c’era. E si stava anche divertendo.
Erano tutte e tre accampate sul letto matrimoniale di Roxy. La padrona di casa era appoggiata su quattro o cinque cuscini, e le altre due si ritrovavano a sopportare le sue lamentele da donna incinta.
-         Come va la schiena? – Chiese Meike.
-         Come al solito. Passami quella Nutella.
La gatta le allungò il barattolo, e Roxy ci intinse un Ringo. Cream capiva le voglie da donna incinta, ma non come l’amica potesse mangiare così tante schifezze.
-         Ma il medico non ti ha dato una dieta da seguire? – Chiese.
-         Scherzi? Dice che devo mangiare di più. Che ho troppo poca pancia per essere di sei mesi, ed è per questo che ho così male alla schiena.
-         E tu ci credi?
-         Nah. Però, visto che mi da la scusa per mangiare così…- E intinse un altro biscotto nella Nutella.
La coniglia sogghignò. Non poteva aspettarsi nient’altro da quelle due, se non follia e cibo spazzatura.
Non erano mai state davvero amiche per la pelle. Sì, si conoscevano, ma solo perché i loro fratelli maggiori e simili erano amici, non per altro. Soprattutto quando erano adolescenti e loro erano abituate a combinare disastri insieme, mentre lei si faceva più matura e usciva con quelli della sua età o più grandi, come Charmy. Fra l’altro avevano avuto tutte gusti piuttosto diversi, una volta cresciute. Meike e Roxy erano (ed erano sempre state) noncuranti degli abiti che indossavano o della moda, mentre la coniglia girava in minigonna e top fin dalle medie.
Però adesso erano quasi adulte. Cominciavano ad andare più d’accordo. E poi Roxy era incinta. E anche se non riusciva a capire cosa ci fosse di bello nell’avere un bambino a quell’età, non voleva perdersi la possibilità di far da zia a un altro mostriciattolo.
-         Credo che anche io e Charmy avremo un bambino – commentò girandosi sulla schiena – ma più avanti. Fra molto, moooolto tempo. Non abbiamo fretta.
-         Noi volevamo avere il primo il più in fretta possibile, così ne potremo avere tanti altri.
-         Ma uno non basta?
-         Sai quanto sono stati importanti per me e Dodge i fratelli maggiori. Volevamo che anche i nostri figli potessero averne.
-         Io non voglio bambini – disse Meike, cupa.
-         Perché no, Mé?
-         Perché immaginati che nomi assurdi finirei per dare loro!
Le tre ragazze scoppiarono a ridere, poi Roxy guardo la sua migliore amica. – Non è un grosso problema. Io tanto finirò per fare lo stesso. Piuttosto, per fare dei figli ci va un ragazzo….
-         Appunto.
-         Appunto un corno! Cos’è questa storia di Tails?
-         Quale storia? – Replicò la gatta arrossendo.
-         Ah, Memé, io so tutto. Cosa avete fatto a casa sua? Eh? Eh?
-         Niente! Cosa vuoi che abbiamo fatto?
-         Da te mi aspetto tutto. Allora, cosa? L’hai cotto a fuoco lento? Oppure...fuochi d’artificio?
-         Roxy! Piantala!
-         Ah! Ti stai incazzando! Questo vuol dire che ho ragione i….Ahi! – L’echidna, che aveva cercato di sporgersi verso Meike, si ritrasse di scatto portandosi le mani alla schiena.
-         Ro! – Le altre due le furono subito attorno, preoccupate. – Che succede?!
-         Niente, niente….Le solite fitte…. – Roxy era pallida come un lenzuolo. Fece alcuni respiri profondi.
-         Dobbiamo chiamare un dottore? – Chiese Cream.
-         No, no, va sempre così, dopo un po’ passa. – L’echidna respirò ancora due o tre volte molto profondamente, poi si lasciò ricadere sui cuscini. – Ecco. Tutto….tutto finito.
-         Sicura?
-         Certo che sì. Smettetela di fare quelle facce. E’…normale.
-         Normale un cazzo – sbottò Meike – per me dovresti andare da un medico.
-         Già fatto. Ci torno una volta a settimana e continua a ripetermi sempre le stesse cose…Ormai è inutile. Se continuo con questo ritmo finirà per darmi degli antidolorifici, e non voglio prendere niente che possa danneggiare il bambino. – Si appoggiò una mano protettiva sul pancione.
-         Ma che razza di medico hai?
-         Un incompetente, Cream, definito amichevolmente stronzo a forma di opossum.
-         Sento la solita voce fine di mia cognata – esclamò qualcuno nell’ingresso. Dalla porta della camera da letto entrarono Silver e Dodgeball, quest’ultimo con la faccia da morto di sonno. Dietro di loro si vedeva fare capolino Charmy.
-         Salve, non vi avevamo sentito entrare – disse Roxy, con un enorme sorriso sul volto.
-         Il tuo futuro marito stava crollando dal sonno, così ho deciso di accompagnarlo a casa io per evitare incidenti. E anche per riaccompagnare questo sbarbato qui dietro e le tue amiche a casa loro, se vogliono tornare ora.
-         Oh, Silver, grazie. Mi sa che ho tenuto sveglio questo individuo troppo a lungo. – L’echidna allungò le braccia e le avvolse intorno a Dodge, che calò a baciarla appassionatamente. Meike e Cream si scambiarono uno sguardo eloquente.
-         Credo che accetteremo la tua offerta, Silver – disse la gatta.
 
Cream e Meike erano state stranamente silenziose mentre Silver li riportava a casa. Charmy non aveva chiesto niente alla sua ragazza, immaginando che a casa di Roxy fosse successo qualcosa di spiacevole. Non si scambiarono una parola finché la macchina non si fermò davanti al palazzo dove si trovava il loro appartamento.
-         Grazie mille, Silver – disse l’ape.
-         Di niente, ragazzi. Buona serata.
L’auto ripartì e i due si trovarono soli. Charmy mise un braccio intorno alle spalle della coniglia, che gli si raggomitolò contro senza una parola.
Quando l’ebbe finalmente accompagnata nell’appartamento, si osò a sedersi al suo fianco  sul divano e a farle quella domanda. – E’ successo qualcosa di brutto, oggi? Tu e Meike eravate…non so, strane.
-         Qualcosa del genere – rispose Cream in un sussurro. Charmy le appoggiò delicatamente un bacio sulla guancia.
-         Posso saperlo?
-         Non è che sia proprio successo qualcosa, però…- Lei si voltò e lo fisso negli occhi. – A te non sembra che siano tutti troppo calmi in questo periodo?
-         Ma di che stai parlando?
-         In tutto il gruppo ci sono bambini con poteri assurdi e i loro genitori non si preoccupano neanche un briciolo Come se fosse tutto normale. E poi c’è Roxy…
-         Ah, ecco. Spiegami cosa vi ha fatto oggi quella ragazza.
-         Non ci ha fatto niente! Però…Tu sai che quel bambino le sta dando dei problemi?
-         Sì, Dodge ci ha detto qualcosa, oggi.
-         Ecco. Le vengono strane fitte, dolori dappertutto….E lei si comporta come se stesse andando tutto alla grande. Sto impazzendo, non riesco a capire nessuno di loro. Se succedesse qualcosa a nostro figlio, credo che uscirei di testa.
-         Ma noi non abbiamo un figlio.
-         Non ancora.
-         Mi stai dicendo che vuoi avere un figlio? Perché sai che a mettere in moto la fabbrica e a produrne uno ci va un attimo.
-         Quanto sei stupido. – La coniglia gli tirò un pugno sulla spalla, ma finalmente stava sorridendo. – Non lo voglio adesso. Guarda Dodge, sta avendo un figlio alla nostra età ed è distrutto. Però, fra un po’ di tempo….
-         Capito. – Charmy le arruffò i capelli. – Va meglio adesso?
-         Un po’ sì.
-         E cosa posso fare per farti stare meglio del tutto?
Il sorriso di Cream si allargò, malizioso. – Potresti mettere in moto la fabbrica…
L’ape sogghignò. – Allora preparati, ti aspetta un turno di lavoro molto lungo…
Charmy conosceva tutti i metodi sicuri per far tornare il buonumore alla sua ragazza. Quello era uno.
Mentre la baciava si disse mentalmente che l’indomani lei avrebbe ricominciato a preoccuparsi da capo, ma ora era meglio non pensarci.
C’era di meglio da pensare.


Sono abbastanza convinta che mano a mano che vado avanti questa storia peggiori. Però non voglio fermarmi. La speranza è l'ultima a morire, no?
Roxy: e poi muori tu u.u
Metti un'ALLEGRIA...Va bene, spero che comunque non sia un capitolo così pessimo. Recensite =D a presto!
Ro =)
  
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