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Autore: crige    14/07/2013    5 recensioni
Storia ispirata dall' altra mia FF "Save Me".
Parla della "favola" d' amore di Feffe e Federica.
Non c'è bisogno di aver letto "Save Me" per poter seguire questa!
Il racconto parla di Francesca, una 15enne abbandonata a sé stessa che ha perso fiducia nelle persone e nella vita, a causa della sua situazione familiare.
L' altra protagonista è Federica, una ragazza piena di vita, solare e terribilmente imbranata e sbadata!
Due persone totalmente differenti, che finiranno per scontrarsi e sconvolgersi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mio sport di oggi, sarà Saltellare.
Sì, Saltellare.
Farò solo questo.
 
E' da quando mi sono alzata dal letto, questa mattina, che sono così euforica.
E' come se una scossa elettrica, mi attraversasse costantemente il corpo.
Ho una botta di vitalità assurda.
 
-F- mi richiama, Ele, afferrandomi per un braccio -la smetti di saltellare di quà e di là?-
 
-Come siamo scorbutici, Testona- metto il broncio -sono solo allegra-
 
-E per quale motivo?- chiede, prendendo posto al suo banco.
 
-Ecco, io..- prendo tempo, cercando una scusa valida -ehm, oggi proverò il nuovo pezzo alla lezione di pianoforte-
 
-Ho capito- annuisce -pretendo che, poi, tu me lo faccia ascoltare-
 
-Certamente- le sorrido, ficcando successivamente la testa nello zaino, per cercare i libri che mi occorrono.
 
Sospiro frustrata.
Mi scocca mentirle.
Mi sento male a raccontarle balle.
Non le ho mai detto bugie.
Mai.
 
Anche quando capii di essere dell' altra sponda, glielo dissi subito.
La presi per un braccio.
La feci sedere e, poi, senza preavviso le dissi "Ehi, Ele, mi piacciono le ragazze!".
 
Ricordo come se fosse ieri quel momento.
Eleonora alzò le spalle e mi sorrise.
Si alzò dal mio letto, mi venne incontro abbracciandomi e mi sussurrò "E quindi? Sei sempre tu", per poi aggiungere ridendo "e anche se so che sono molto appetibile, sappi che non ricambio"
 
Mi fece una linguaccia e si allontanò.
Risi.
Risi veramente tanto.
Liberai tutta l' angoscia e la paura di perderla, ridendo.
 
Ecco perchè, mi fa così male mentirle.
Le ho sempre detto tutto.
Lei ci è sempre stata per me.
E io, adesso, ricambio questo mentendole.
 
Ma in fondo, che dovrei dirle?
Lei odia Francesca.
Pensa che sia una brutta persona e una cattiva compagnia.
Io, però, so che non è così.
Sento che c'è qualcosa di più e voglio sapere cosa.
 
-Ehi, Mostro- richiama la mia attenzione, la mia amica -domani sera usciamo con Bianca e Cinzia!-
 
-E che facciamo?-
 
-Direi che ci rinchiudiamo nella mia sala giochi, per una delle nostre serate- sorride raggiante -ti va?-
 
-Ovvio!- non potrei mai dire di no a quel sorriso.
 
Torno a scarabocchiare note a caso, sul mio fogliaccio.
Penso al fatto che oggi passerò tutta la giornata con Francesca.
Penso che non vedo l' ora di vederla e di conoscerla meglio.
Anche se ciò, comporta mentire alla mia migliore amica.
 
 
 
                                             **********
 
 
E' tutta la mattina che mi sento strana.
Che, a volte, il cuore inizia a battere forte senza motivo.
E sempre, quando penso al pomeriggio che mi aspetta.
Pomeriggio, che passerò con Federica.
 
Mi chiedo perchè lei mi faccia questo effetto.
Sono anche arrivata a valutare l' idea che mi piaccia.
Ma non piacermi come amica.
Proprio come....come...come ragazza.
 
Ho pensato in molte occasioni, di parlarne con Lorenzo e Alessandro.
Ma non saprei che dire.
E poi boh, mi vergogno un po'.
 
Sbuffo, buttando la cicca di sigaretta, in terra.
La calpesto, spegnendola.
Appoggio i gomiti sulla balaustra del tetto e mi perdo a fissare giù.
 
Mi è sempre piaciuto, salire sul tetto della scuola.
Ritagliarmi un po' di spazio per me stessa e i miei pensieri.
Per starmene da sola, senza la presenza opprimente di qualcuno.
 
Sono salita quassù, in anticipo.
E' quì che ci siamo date appuntamento, io e Federica.
Questo, per evitare che la Santoro la veda con me.
 
Non so se questa cosa mi dia fastidio o meno.
Molto probabilmente penso che non m' importi niente.
Di sicuro, non voglio che litighi con lei a causa mia.
 
-Contempli se buttarti o meno?-
 
Quella voce, improvvisa, mi fa sobbalzare.
Mi volto, trovandomi di fronte, Fede.
Sorrido, ricambiando il suo sorriso.
 
-Ehi- soffio, scrutandola.
 
La osservo ed ecco che il cuore prende a battere all' impazzata.
Le mani sudano.
Il respiro si affanna.
Dio, ma che mi succede?
 
Federica è in jeans.
Una felpa celeste della Nike.
Un paio di converse bianche.
I capelli biondi, legati in una coda alta.
Mi viene da pensare, che sia bellissima.
 
-Ciao, Musona!- trilla, allegra come sempre.
 
-Musona?-
 
-Si!- ride -hai sempre il muso lungo!-
 
-Non è vero!- ribatto, avvicinandomi.
 
-Si, invece- annuisce, ancora ridacchiando -dai, andiamo!-
 
-Dove?-
 
-Vedrai!- risponde, rivolgendomi un occhiolino.
 
Senza fare altre domande, la seguo.
Scendiamo le scale, dirigendoci all' uscita dell' edificio.
Una volta fuori, s' incammina nella strada di fronte.
 
Cammino di fianco a lei, guardandola ogni tanto di soppiatto.
Ha sempre quell' immancabile sorrisone sul viso.
Gli occhi che le brillano, di fronte ad ogni cosa che scorge.
Lei non cammina, è come se saltellasse sulle punte.
 
Emana una luce propria.
Infonde buonumore e tranquillità.
E' strano, tutto questo, per me.
 
-E' molto carina, tua sorella- dice, all' improvviso, risvegliandomi dai miei pensieri.
 
-Già..-
 
-Posso farti una domanda?- mi chiede, non troppo convinta.
 
-So cosa vuoi chiedermi- affermo, sospirando -si, mia sorella ha avuto un incidente e, adesso, sembra avere un deficit mentale. I medici dicono che sia colpa dello shock. Non si sa se e quando tornerà in sé-
 
-Mi dispiace- soffia, intristendosi.
 
Non rispondo.
Me ne resto in silenzio a guardarla.
Non riesco a capire.
 
Perchè è triste?
Perchè le dispiace?
Lei neanche la conosce.
A dirla tutta, non conosce neanche me.
Quindi, perchè prova dispiacere?
 
-Buongiorno- sorride, allegra, in direzione di una signora anziana che abbiamo appena incontrato e sorpassato.
 
-La conosci?- le domando, confusa.
 
-No- scuote la testa, sempre sorridendo.
 
-E allora, perche l' hai salutata?-
 
-Perchè sorrideva e mi guardava!- risponde, semplicemente -mi mettono di buon umore, sai? Le persone anziane! Sono sempre così cortesi e simpatiche!-
 
Continuo a guardarla stranita.
Poi, poi sorrido.
Federica mi sembra tanto una persona buona.
 
Una di quelle persone, che ti mettono sempre di buon umore.
Che ti coinvolgono con la loro energia positiva.
Non puoi stare con lei e sentirti triste.
 
-Mi preoccupi, sai?- se ne esce, tutto d' un tratto.
 
-E perchè?-
 
-Stai sorridendo troppo, oggi- ride nuovamente -non è che stai male?-
 
-Credo sia colpa tua- soffio, spingendola scherzosamente -mi stai contagiando-
 
-Allora, dovresti solo ringaziarmi- mi fa una linguaccia e scappa via, correndo.
 
Inclino leggermente la testa, confusa.
Perchè sta correndo via, ridendo?
Che dovrei fare, adesso?
 
Sento l' eco delle sue risate in lontananza e non posso fare a meno di sorridere.
Quella ragazza ha un effetto strano su di me.
E la cosa mi lascia al quanto perplessa.
Alla fine, non so praticamente niente di lei.
 
Scuoto il capo, risvegliandomi dai miei pensieri.
Sogghigno, iniziando a correre.
Federica è veloce, ma mai quanto me.
 
La vedo entrare in un parco.
Sono sempre più vicina.
Guardo intorno e noto che c'è molta erba.
Così, sorridendo bastarda, con un' ultima falcata la raggiungo, mi lancio in avanti e la placco.
 
-Non vale!- esclama, nel mezzo delle risate -tu sei più veloce-
 
-Sei tu che hai iniziato a correre- mi unisco alle sue risate, lasciandomi andare.
 
Era da tanto tempo che non mi sentivo così spensierata.
Con la testa così leggera e priva di brutti pensieri.
Forse, forse la sua compagnia mi fa bene.
 
 
                                              **********
 
La sento ridere e mi ritrovo a sorridere.
Vederla così allegra, mi rende felice.
Non so perchè, ma in fondo, neanche m' importa saperlo.
 
Quando Francesca ride o sorride, sembra tutt' altra persona.
Quando sono salita sul tetto della scuola e l'ho vista lì, sono rimasta qualche minuto ad osservarla.
Sembrava così triste e pensierosa.
Così assolta nei propri pensieri..
 
E poi, si è voltata, ho visto i suoi occhi e tutto si è confermato.
Lo sguardo spaesato, perso.
L' inconfondibile alone di sofferenza.
Il suo, era un sorriso morto.
Mi domando, cosa la renda così.
 
-Dai, andiamo- soffoco l' ultima risata, alzandomi -c'è un chiosco, quì, che fa dei panini buonissimi!-
 
-Io non ho molta fame, in realtà- soffia, con un' alzata di spalle.
 
-Come è possibile? Io sto morendo!- esclamo, scioccata.
 
-Bhè, mangio sempre poco a pranzo- 
 
-Povera te- scuoto la testa, contrariata, dirigendomi verso l' area cibo.
 
La guardo, alzarsi.
Il suo essere così atletica, mi piace parecchio.
Nonostante avessi un buon vantaggio, non ha faticato molto a raggiungermi.
E' veramente fenomenale.
 
Come sempre, ha indosso un paio di pantaloni della tuta.
Una maglietta a mezze maniche, che mette in mostra le sue braccia muscolose.
A dir la verità, non so come faccia!
Io ho freddo e lei, se ne va in giro così!
 
-Ho qualcosa che non va?- domanda, guardandosi.
 
-No- sorrido -mi chiedevo solo, come fai a stare a mezze maniche!-
 
-Oh- sogghigna -ho la fortuna di avere sempre le mani calde e, questo, impedisce che io abbia freddo-
 
-Che culo!- esclamo, facendola ridere.
 
-Eh già-
 
Mi segue fino al chioschetto.
Lei si prende un estathè al limone, andandosi successivamente a sedere a uno dei tavolincini.
Io, io mi prendo un super panino e la raggiungo.
 
-Che cosa c'è là dentro?- chiede, sconvolta, indicando l' enorme panino che ho in mano.
 
-Salsiccie, wurstel, crauti, insalata, pomodori secchi, patatine fritte, funghi, salsa tartufata, ketchup e maionese!-
 
-Oh mammasaura!- sospira, incredula -e come fai a essere così in forma, mangiando tutta quella roba?-
 
-Corro ogni mattina, faccio palestra due volte a settimana e tre allenamenti!- rivelo, orgogliosa.
 
-Anche io- annuisce, sempre fissando l' oggetto del mio appetito -ma non riuscirei a mangiare tutto quel coso!-
 
-Lo so, lo so- mi sventolo con una mano, facendo finta di gasarmi -è un dono naturale-
 
-eh certo- scoppia a ridere, contagiandomi.
 
E' incredibile come riesco a trovarmi così a mio agio, con lei.
Eppure, praticamente neanche la conosco.
Mi sento davvero bene, in sua compagnia.
 
Continuo, sempre di più, a credere che siano solo voci, quelle sul suo conto.
Non mi sembra una cattiva persona.
Solo, vorrei sapere cosa la tormenta...
 
-Insomma- richiama la mia attenzione -che hai detto alla Santoro, per poter uscire con me?-
 
-Che avevo lezione di pianoforte- rispondo, semplicemente -mi dispiace, che non posso dirle la verità-
 
-Non ti preuccpare- sospira -so di non essere la compagnia più gettonata-
 
-Smettila- la rimprovero -a me non sembri come dicono-
 
-L' apparenza inganna, Federica- mormora -è quì che volevi portarmi?- chiede, poi, cambiando argomento.
 
-Si e no- sorrido, furbamente -ora prendo un altro panino e andiamo!-
 
-Cosa?- esclama, sbigottita.
 
-Eh, ho fame- 
 
-Oggesù- pronuncia, gettando la testa all' indietro.
 
Mi alzo dal tavolo, andando ad ordinare un hot dog.
Torno da lei, qualche minuto dopo, con il mio bel secondo pranzo in mano.
Scuote la testa rassegnata, seguendomi per una viottola alberata.
 
-Se continui così- dice, voltandosi nella mia direzione -finirai con il diventare un Pilone!-
 
-Pilona sarai tu, stronza!- affermo, imbronciandomi.
 
-Dai, scherzavo- ridacchia, spingendomi leggermente per una spalla -sei un delizioso secondo centro-
 
-Ora va meglio!- sorrido, soddisfatta.
 
Mi ha detto che sono deliziosa!
Vabbè, più o meno.
Ma era comunque un complimento, no?!
Sisi, lo era.
Federica 1, Scorbutica 0.
 
 
 
                                                   **********
 
 
-Eccoci quà!- afferma, fermandosi di fronte a un laghetto.
 
Si siede a terra, fissando un punto indefinito davanti a se.
La imito, sedendomi al suo fianco.
Ammiro il paesaggio davanti.
 
Il laghetto è circondato da degli alberelli.
Qualche paperella passeggia sulla riva.
Devo ammettere, che è davvero bello.
 
-Ti ho portato quì- inizia, guardandomi -perchè ho pensato che, magari, avresti potute ritrarre il paesaggio!- 
 
Sorride talmente tanto, da dover chiudere gli occhi.
E' la seconda volta che, Lei, fa qualcosa per me.
Che mi sento felice per un suo gesto.
 
Non mi era mai capitata una cosa così.
Nessuno faceva qualcosa per me, da tanto tempo.
Nessuno che non siano Lorenzo o Alessandro.
In fondo, considero loro come la mia famiglia.
Non sentivo il bisogno della presenza di qualcun' altro.
O almeno, questo, prima di incontrare Federica.
 
-E' bellissimo- mormoro -credo proprio che ci tornerò-
 
-Sono contenta- esclama, tornando a guardare di fronte.
 
-Tu ci vieni spesso, quì?- le chiedo, curiosa.
 
-Si- annuisce, lentamente -ci vengo spesso con Eleonora!- mi rivela -lei si siede sotto un albero a leggere o ad ascoltare la musica, mentre io do da mangiare alle papere o dormo un po'-
 
-Capisco-
 
Perchè, adesso, mi sento come se fossi gelosa della Santoro?
Non riesco a capire.
E' così dannatamente tutto strano, per me.
 
-Tu e il tuo amico Lorenzo, state insieme come tutti dicono?- mi chiede, all' improvviso.
 
-Cosa?- esclamo, scoppiando a ridere -oh no, assolutamente no! E' come un fratello! Ma che razza di domande fai?-
 
-Scusa, ero solo curiosa- risponde, mettendo il broncio.
 
Ancora una volta, mi ritrovo a pensare che sia adorabile.
Non riesco a non sorridere.
E di non provare a levarle quella brutta smorfia, dal viso.
 
-E' come se tu stessi insieme alla Santoro!- 
 
-Oddio, no!- pronuncia, facendo un verso disgustato -Eleonora, per me, è un misto tra mamma e sorella!- dice, ridendo -non potrei mai immaginarmi di starci insieme, sarebbe troppo strano!-
 
-Ecco, uguale con Lorenzo, per me!-
 
Restiamo qualche secondo a fissarci, sorridendo.
Fisso i suoi due smerardi verdi.
Penso che siano bellissimi.
E che, la sua presenza, mi faccia davvero bene.
 
-Sto bene, con te- mi stupisco io stessa, di aver pronunciato quelle parole.
 
-Anche io- dice, con mia grande sorpresa.
 
-Ora, però, devo proprio andare- la informo, dispiaciuta -devo prendere il treno-
 
-Uffa- s' imbroncia di nuovo.
 
-Già- sospiro -bhè, allora...ciao..- balbetto, allontanandomi all' indietro -grazie per bella giornata-
 
-Grazie a te- trilla, allegra.
 
Mi volto, allontanandomi.
Rufolo nella tasca, cercando il mio iPod.
Lo trovo, facendo per accenderlo.
 
-Feffe!- mi sento richiamare -mi chiedevo se...ecco...se domani ti andava di studiare insieme- propone, abbassando lo sguardo.
 
-Certo!- le sorrido, per poi girarmi e dirigermi verso l' uscita.
 
Il sorriso, non mi ha abbandonato per tutto il tragitto.
Non riuscivo a smettere.
Ho pure dato la "buonasera" a qualche anziano che ho incontrato per la strada.
Sento che niente, oggi, potrà rovinare il mio buon umore.
 
Entro in casa, cercando di non fare tanto rumore.
Marta è da una mia amichetta e credo che i miei non ci siano.
Così, tirando un sospiro di sollievo, vado in cucina.
 
Apro il frigo, prendendo prosciutto e sottiletta per farmi un toast.
Non è vero che non avevo fame.
Semplicemente, non avevo i soldi per comprarmi qualcosa.
Giusto un euro, per l' estathè.
 
Una volta avermi preparato il mio "pranzo", esco dalla stanza.
Volto l' angolo, sbattendo però contro una figura imponente.
Alzo lo sguardo, scontrandomi con quello duro di mio padre.
 
-Ti sembra l' ora di mangiare, questa?- tuona, indicando il toast tra le mie mani.
 
-Mi dispiace- soffio, con tono duro -non ho mangiato niente, oggi-
 
-Non me ne frega un corno!- sputa, strappandomi il tutto dalle mani -non è ora di pranzo e quindi non mangi! E per punizione, non farai neanche cena!- 
 
-Ma..-
 
-Non osare replicare- m' interrompe subito -e adesso corri a prendere tua sorella, che di certo non ci andrò io-
 
Annuisco solamente.
Gli do le spalle, percorrendo il corridoio.
Esco di casa, chiudendo la porta, con un sospiro frustrato.
 
M' incammino al ritmo del brontolio del mio stomaco.
Prendo il cellulare dalla tasca, mandando un sms a Lorenzo.
Pochi minuti dopo, sono già fuori dalla casa dell' amica di Marta.
 
Suono il campanello, rimanendo in attesa.
Poco più tardi, la porta si spalanca.
Davanti a me appare una donna di bell' aspetto, tutta sorridente.
 
-Ciao Franceca!- saluta, cordiale.
 
-Salve, Sognora Malfi- ricambio il saluto, cortesemente -sono venuta a prendere mia sorella-
 
-Capisco- sorride -ma mi chiedevo se era un problema se rimanesse anche a cena! Giulia ci terrebbe tanto-
 
-No, signora! Nessun problema! Passo a prenderla verso le nove, allora, va bene?-
 
-Certo!- risponde, contenta -allora a stasera-
 
Soffio una risposta, prima che chiuda la porta.
Mi giro, tornando sui miei passi.
Sospiro di nuovo.
 
E' stata una fortuna, questa.
Marta avrà un pasto decente e abbondante.
E tanto, i miei genitori non si accorgeranno della nostra assenza.
 
-Feffe!- mi volto, sentendomi chiamare da quella voce familiare.
 
-Lore- lo saluto, sedendomi sul gradino del marciapiede.
 
-Scusami, ho fatto il prima possibile- mi raggiunge, correndo, per poi sedersi accanto a me -tieni- dice, porgendomi un contenitore di plastica.
 
Lo apro, trovandomi una bella porsione di riso di fronte agli occhi.
Rimango a contemplarla qualche secondo, prima di tuffarmici a capofitto.
Dio, da quant'è che non mangiavo così.
 
-Non puoi continuare in questo modo- mormora, lui, guardandomi mangiare.
 
-E che vuoi che faccia?- domando, retorica -non posso di certo scappare di casa e portarmi dietro mia sorella!-
 
-No, ma puoi chiedere aiuto a qualcuno!-
 
-A chi? Non ho nessuno, Lorenzo!- 
 
-Hai me! Posso sentire i miei se...-
 
-No!- lo interrompo -non vi farò entrare in tutto questo!-
 
-Ma Francesca...-
 
-Ho detto di no!- soffio, irrimovibile.
 
-Come vuoi- si arrende, sospirando -devo andare, fammi sapere se domani ti devo portare la colazione-
 
-Ok- sussurro -Grazie-
 
-Figurati- abbbozza un sorriso, incamminandosi poi verso casa.
 
So che ha ragione.
Ma che dovrei fare?
Ho quindici anni.
Non ho un lavoro.
Non ho un posto dove andare.
Come potrei provedere a me stessa e a mia sorella?
Vaffanculo, non ne posso più di tutto questo.
Ed ecco che, la mia bella giornata, è stata appena rovinata.
 
_______________________________________________________________________________________________

ANGOLO AUTRICE:

Salveeee ^^
Scusate il ritardone!!! :(
Ho avuto parecchi impegni!

Comunque, l' importante è che ho aggiornato, no?!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Le cose iniziano a prendere forma!
Vedremo come continuerà!

Un bacio :3
 
  
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