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Autore: serelily    15/07/2013    4 recensioni
Piccoli extra delle storie che fanno parte della serie "You can be anything you want to be" che sono stati esclusi dalle long
File 1: Ti aspetterò tutto il tempo del mondo extra file - Ollie e Nate
File 2: Dimmi che ti importa - Seth e Steve
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'You can be anything you want to be'
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You can be anything you want to be - Extra File

Scott e Julia


  

Julia lasciò cadere il cesto di frutta davanti a sé, senza fare troppo caso al fatto che si fossero sparse per tutto il marciapiede.
Davanti a lei, fermo sulla sua moto, c’era Scott.
Non poteva credere davvero che lui fosse lì, dopo tutti quei mesi in cui era scomparso senza uno straccio di spiegazione.
Le sorrideva, seduto sul sellino della sua moto. Con un sorriso a trentadue denti, la guardava da sopra gli occhiali da aviatore che lei stessa gli aveva regalato.
«Scott…» mormorò imbambolata, fortemente indecisa se tirargli un pugno oppure correre ad abbracciarlo.
Le era mancato…
Non si era resa nemmeno conto di quanto lui le mancasse, di quanto lui fosse diventato una parte integrante nella sua vita e di come non potesse fare a meno di amarlo.
Aveva sepolto tutto dentro al suo cuore quando l’aveva abbandonata, nonostante le promesse di portarla via da quel buco di merda in cui era costretta a vivere.
«Julia» sorrise lui, alzandosi e avvicinandosi.
E Julia, nonostante fosse ancora arrabbiata marcia con lui, buttò tutto alle ortiche e corse ad abbracciarlo, stringendolo forte a sé.
Risentire il suo profumo fu inebriante e le fece battere il cuore a mille come una scolaretta.
«Mi dispiace» disse lui, baciandole dolcemente la testa, tra i capelli «Non sai quante volte avrei voluto chiamarti per spiegare… per farti capire. Ma ho avuto paura di non farcela e…»
«L’importante è che adesso sei qui con me» disse la ragazza mordendosi il labbro «Il resto non importa. Mi spiegherai tutto a tempo debito, razza di zuccone»
Si baciarono, dopo tantissimo tempo in cui non avevano potuto nemmeno stare vicini, e fu inebriante quanto bere un bicchiere di buon vino.
«Sei ancora qui?» le chiese lui dolcemente, tenendola tra le braccia.
«Dove volevi che andassi?» rispose Julia ridacchiando «Sai che non posso muovermi»
«Tua nonna ti tiene ancora prigioniera?»
Scott ricordava bene che Julia non poteva lasciare la sua vecchia casa e il suo lavoretto perché non voleva stare lontana da sua nonna, visto che le due vivevano assieme.
Julia era stata cresciuta dalla nonna, visto che i genitori non potevano permettersi di mantenerla. L’anziana donna non era proprio quel che si dice una donna di mondo: aveva la mente piuttosto chiusa e non permetteva quasi niente alla nipote.
Di sicuro non le avrebbe mai permesso di lasciare il lavoretto che aveva e andare via con quello che lei chiamava IL figlio di papà.
«Non proprio» disse lei, e i suoi occhi si adombrarono «Mia nonna ha avuto un ictus qualche mese fa. Ora vive in una casa di riposo qui vicino»
Scott le accarezzò le braccia.
«Mi dispiace»
«Non fare finta di dispiacerti» sorrise Julia, allungandosi per baciarlo «Ok, ti permetto di offrirmi da bere, questa sera. Sappi che voglio un lungo resoconto di tutto quello che è successo da quando mi hai mollata. E da questo dipende tutto»
«Vuoi dire che mi farai un test?»
«No, Scott, ti farò un interrogatorio in piena regola!»
«Sissignora!»
 
Julia stava lavando i piatti con gli auricolari alle orecchie.
Adorava ascoltare musica, soprattutto quando era impegnata nelle faccende di casa. Scott era immerso in una telefonata e non sembrava per niente interessato a mettere giù.
Stava succedendo qualcosa di grosso, se lo sentiva.
Si tolse una delle cuffiette per poter ascoltare meglio.
«Vuoi che ti venga a prendere?» aveva chiesto Scott all’interlocutore.
La risposta doveva essere stata negativa, perché aggiunse: «Va bene, ti aspetto qui» prima di riattaccare.
Julia lo osservò perplessa.
«E’ successo qualcosa di grave?» chiese con tono preoccupato, guardando il volto scuro di Scott.
«Sì, no… Mio fratello ha fatto una cazzata.»
Julia era ancora più confusa di prima. Avevano visto Nate due giorni prima e le era sembrato che andasse tutto bene, che fosse solo un po’ stanco magari, ma non capiva cosa diavolo potesse essere successo.
«Ha dei problemi con Oliver» spiegò Scott «Non mi ha detto nel dettaglio, mi ha detto solo che ha bisogno di un posto dove restare per questa notte e forse per i prossimi giorni.»
«Oh, povero caro!»
«Non so che diamine abbia combinato di così grave da andarsene di casa…»
Julia intanto si era asciugata le mani ed era andata da lui, alzandosi sulle punte per baciargli dolcemente le labbra e fargli passare le braccia dietro al collo.
«Vedrai che non è nulla. Quando arriva Nate parlate un po’, magari farò finta di andare a fare la spesa e…»
«Ma io non sono bravo in queste cose. E se lui ed Ollie si sono lasciati, che diamine gli dico? Soprattutto se la colpa è di mio fratello. Io non sarei minimamente capace di consolarlo o consigliarlo.»
«E’ un modo per dirmi che vuoi che gli parli io?» chiese la ragazza con un sorriso dolce.
Scott si passò una mano tra i capelli e ridacchiò.
«Colpevole» disse.
Fu quindi Julia ad accogliere Nate e ad ascoltare il suo racconto. Fu un bene perché Scott non avrebbe saputo che pesci pigliare, quando aveva capito che Nate aveva tradito Ollie.
Lui non concepiva il tradimento, in nessun caso. Avrebbe finito per insultare suo fratello, e vista la situazione non era proprio il caso di infierire. Nate era distrutto e non riusciva a perdonarsi.
Ma Julia gli aveva pazientemente spiegato – più tardi, nel loro letto – che quello di Nate era un grido d’aiuto, un modo per attirare l’attenzione di Ollie.
Lei non era certo una psicologa, ma era un donna e aveva intuito che l’obiettivo di Nate era quello di far soffrire Ollie come stava soffrendo lui in quel momento.
«Potresti rubare il lavoro a Oliver» ridacchiò Scott baciandole il collo magro.
«No, è che Oliver non riesce a pensare in modo razionale quando si tratta di qualcuno a cui vuole così bene. Tende a staccare il cervello e a dimenticare come si fa il suo lavoro.»
«Spero solo che si sistemi tutto. Non è che non voglio Nate per casa… ma lui e Ollie sono anime gemelle e non sarebbe giusto che si perdano per questo.»


Eccomi di ritorno. Mi dispiace, so che avevo detto che sarei tornata il 9, ma dopo l'esame ho avuto dei problemi in famiglia e ho vissuto qualche giorno brutto. Per fortuna ora tutto si sta sistemando e ho trovato il tempo di scrivere questa cosuccia.
Non so quando arriveranno le altre, ma state sintonizzati perché presto cercherò di smaltire tutti i promtp!
Un bacione 
Serelily <3
   
 
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