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Autore: LilyGlover    28/01/2008    10 recensioni
Davide ha quasi 16 anni ed è il ragazzo più bello e più corteggiato della scuola...è famoso soprattutto per non essersi MAI innamorato di nessuna ragazza e per uscire sempre con una tipa diversa. Ma, un giorno, in una libreria, viene colpito da una ragazza che legge, seduta, con una concentrazione pazzesca...una volta uscita dalla libreria, Davide decide di ritrovarla...compito un po' difficile in mezzo a tutta Torino...e come unico indizio un fermaglio verde per capelli!!!^^R&R please!! XD
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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c La bocca della prof continua imperterrita ad aprirsi e ad emettere suoni, mentre le mie mani si muovono agilmente e velocemente sotto il banco.
Butto giù tre carte.
"Ehi, accidenti!" mormora Riccardo.
Sorrido compiaciuto.
"Tocca a me..." comincia Alessandro, ma...
"Insomma, voi tre!" sbraita la Rosso, sputacchiando dappertutto.
Tento subito di ritirare il mazzo di carte prima che le sue luride mani si avvicinino troppo, però non ce la faccio perchè quel mostro è più veloce di me. Con quelle dita lunghe e sottili come grissini, afferra le mie carte in versione tascabile e guarda me e i miei amici con gli occhi ridotti a due fessure.
"Che non capiti mai più" ringhia. "Ora ritirerò questo mazzo di carte e ve lo ridarò alla fine della settimana. Ai vostri genitori non dirò niente, ma voglio assicurarmi che non si ripeta più."
Ricky ovviamente è rosso come un peperone e guarda fisso il legno chiaro del banco davanti a sé, mentre invece io e Ale cerchiamo di non incrociare gli sguardi per evitare di scoppiarle a ridere in faccia.
Fortunatamente, il suono della campanella ci salva.
"Per la prossima volta studiate fino a pagina novantasei, che interrogo..."
La Rosso continua a parlare ma ormai la sua voce è sovrastata dallo scalpiccio dei ragazzi che escono rumorosamente dalla classe.
Mi fiondo in corridoio e finalmente posso scoppiare a ridere.
Alessandro arriva subito dietro di me, ridendo come un matto.
Riccardo, invece, è sull'orlo delle lacrime. Non sopporta di essere sgridato da un'insegnante, specialmente davanti agli altri compagni.
"Mi bocceranno, sono sicuro" piagnucola.
Gli tiro un pugno sulla spalla.
"Piantale di sparare fesserie" esclamo. "Sai quanta gente è stata ripresa dai prof? Hai tutti otto e nove, crederai mica che ti boccino perchè hai giocato per una volta a poker?"
"Una volta?" sbraita Ricky. "Sarà dall'inizio dell'anno che ci giochiamo!"
"Sì" convengo ghignando, "ma la prof se n'è accorta solo stavolta. E comunque non ti incazzare tanto con me, che sto in punizione da una settimana per colpa tua."
Con questo lo zittisco.
"I tuoi genitori non te l'hanno ancora perdonata?" s'informa Ale.
"Ma figurati! Mi perdoneranno quando la Rosso poserà per un calendario."
I miei due amici scoppiano a ridere, e con questo la tensione si allevia un po'.
"Dai, Ricky" continuo. "Non vorrai mica fare la figura del secchione davanti a tutti? Con questa partita a poker la tua reputazione non andrà a farsi benedire, anzi: sarai un mito per almeno qualche settimana."
"Un mito" ripete Riccardo, lo sguardo pensieroso. "Un mito per aver giocato a poker nell'ora di scienze? Accidenti, in questa scuola siamo messi bene..."
Questa volta ridacchio anche io.
"Che ci vuoi fare...non ci sono più le generazioni di una volta!" dico in stile 'nonnesco'.
Con una risata generale, ci dirigiamo tutti e tre verso la macchinetta delle bevande.
Deborah, i lunghi capelli che le svolazzano dietro, ci raggiunge con un sorriso e bacia Ale su una guancia. Si abbracciano e restano lì avvinghiati, continuando a coccolarsi.
Io e Ricky ci guardiamo e alziamo gli occhi al cielo, sorridendo affettuosamente. Inutile negarlo, quei due sono fatti per stare insieme.
"E tu invece...con Eleonora?" domanda Riccardo.
Alzo le spalle.
"Boh, l'ho mollata con un sms ieri sera. Non credo se la sia presa più di tanto. Comunque pensavo di provarci con Virginia, sai, quella che fa prima quest'anno nella B...non è male" rispondo.
Riccardo sta per commentare, poi richiude la bocca. Due secondi dopo, la riapre e borbotta:
"Parli del diavolo..."
Mi giro verso il punto in cui è fisso lo sguardo di Ricky e vedo Eleonora, lo sguardo truce, i pugni sui fianchi, venire verso di noi.
Deglutisco.
"TU, BRUTTO STRONZO CHE NON SEI ALTRO!!" grida, a due centimetri dal mio naso.
Faccio un salto indietro e la fisso con gli occhi sgranati, senza dire una parola. Perfino Deborah e Alessandro si staccano, spaventati. Ricky invece sembra farsi piccolo piccolo e cerca di nascondersi dietro la macchinetta delle bevande.
"MI HAI ILLUSA, MI HAI FATTO CREDERE DI ESSERE INNAMORATO DI ME, E POI MI HAI MANDATO UN MESSAGGIO A MEZZANOTTE CON SCRITTO 'SCUSA MA TI LASCIO'!!! E MI SONO INFORMATA, HAI FATTO COSI' CON TUTTE LE RAGAZZE CON CUI SEI STATO...SEI UN LURIDO SCHIFOSO, FAI VENIRE IL VOMITO SOLO A GUARDARTI, ANZI...MI VIENE DA VOMITARTI IN FACCIA AL PENSIERO CHE ABBIA POTUTO INNAMORARMI DI UN VISCIDO VERME COME TE!!"
Sono allibito. Tutte le persone del corridoio si sono bloccate, hanno smesso di parlare; ora guardano tutti verso di noi.
"NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU' E VOGLIO CONSIGLIARE A TUTTE LE RAGAZZE DELLA SCUOLA DI PENSARCI UNA CINQUANTINA DI VOLTA PRIMA DI DECIDERE DI METTERSI CON TE! LE RAGAZZE NON SONO DELLE BAMBOLE CON CUI GIOCARE QUANDO SI HA VOGLIA, E CAMBIARLE IMMEDIATAMENTE CON UN'ALTRA! ABBIAMO DEI SENTIMENTI, NEL CASO TU NON TE NE SIA ACCORTO...E NE ABBIAMO MOLTI PIU' DI TE! L'ULTIMA COSA CHE VOGLIO DIRTI E' QUESTA: VAI AL DIAVOLO!"
Detto ciò, Eleonora gira i tacchi e saltella via a viso alto, il naso per aria. Al suo passaggio si spostano quasi tutti, finché svolta l'angolo e sparisce.
E allora scoppiano tutti a ridere.
Io sono imbarazzato da morire, l'intera scuola mi sta ghignando in faccia. Il mio viso è rosso come un peperone e il mio sguardo è fisso a terra.
La prima ad avvicinarsi è Deborah, che mi sussurra in un orecchio:
"Bè, scusa se te lo dico, ma questa volta la tipa aveva più che ragione."
Poi prende per mano Ale, che alza le spalle e fa una smorfia, e insieme si allontanano, mentre la campanella suona e i ragazzi ritornano nelle aule.
Faccio un gran sospiro.
"E per fortuna che non se l'era presa così tanto..." interviene in un sussurro Riccardo.
Al suono di quelle parole, mi monta una rabbia incredibile, impossibile da contenere.
Senza rendermente conto, mi volto e tiro un calcio potente alla macchinetta.
Un sonoro CLANG mi fa capire che forse ho esagerato.
Ops.
Ricky ora è paonazzo, si guarda intorno spaventato.
"Che cazzo ti salta per la testa??" ringhia.
Prima che possa rispondere, sento un clic e vedo lo sportello di plastica che biosgna aprire per prelevare il bicchiere quando è pieno staccarsi completamente e finire a terra.
Lo fisso con sguardo perso.
Il mio amico invece comincia a sbraitare di tutto e di più, ma non lo sto ascoltando. Sto pensando ad un rimedio.
"Ehi" lo interrompo improvvisamente "vammi a prendere in classe un pezzo di carta, dello scotch e una penna. Di' alla prof che siamo stati trattenuti dal vicepreside."
"Cosa...?"
"VAI E BASTA!"
Riccardo borbotta ancora qualcosa, ma fa dietrofront e si dirige verso la nostra aula.
Dopo pochi minuti, ritorna con un pezzetto di foglio a quadretti, lo scotch e una bic nera in mano.
"Tieni" me li passa, sgarbato.
Senza dargli retta, mi appoggio al muro e scrivo sul foglietto. Poi strappo coi denti un pezzo di scotch e lo appiccicco al foglio. Dopodiché attacco il foglio alla macchinetta e lo guardo.

"GUASTO"

Ho fatto un buon lavoro. Nessuno saprà che sono stato io, anche perchè nessun altro verrà a prendere da bere.
Sorrido compiaciuto.
Vedo Riccardo sbuffare e comincia:
"Tu..."
Ma viene improvvisamente interrotto da una voce roca alle mie spalle.
"Che combinate, voi due??"
Sussulto e mi volto.
Vedo un faccione grosso, con baffi scuri, una massa di capelli neri e un paio d'occhi color carbone che mi fissano in cagnesco.
E' Sebastiano, uno dei bidelli della scuola.
Faccio un sorriso a trentadue denti e gli batto una mano sulla spalla.
"Seba, come va? Sai che ti vedo proprio in forma..."
"APPENDERE CARTELLI CON SCRITTO 'GUASTO'?? CHI DIAVOLO VI HA DATO IL PERMESSO?? E CHI HA ROTTO QUELLA MACCHINETTA??"
Ho voglia di sprofondare nel terreno e sparire dalla faccia della Terra.
Perchè oggi sono tutti così nervosi???
"Non siamo stati noi, era già così..."
"QUESTE BALLE RACCONTALE AL TUO CRICETO, IO SONO PIU' SVEGLIO! ORA VADO A CHIAMARE UN INSEGNANTE..."
No. Non puoi andare da un insegnante, brutto schifoso spione, non puoi, altrimenti i miei genitori mi scuoiano vivo!
"No, senti" lo blocco. "Senti, faccio qualsiasi cosa, purchè tu non dica niente. Ti do...ehm...ti do dieci Euro."
Socchiude gli occhi e mi squadra.
"Trenta" mormora poi.
Sbarro gli occhi. E' impazzito??? Cosa sono, una tessera del Bancomat??
"Quindici" lo imploro.
Continua a fissarmi, mentre tento di assumere una faccia degna del gatto di Shrek.
Alla fine crolla.
"Va bene, quindici" borbotta.
"Aggiudicato" esclamo allegramente. Infilo una mano nella tasca e tiro fuori il portafoglio, dal quale estraggo una banconota da dieci e una da cinque. Gliele porgo.
"Grazie, ti amo!" strillo, poi afferro Riccardo per un braccio e insieme corriamo liberi verso la classe.

**

Il silenzio è rotto dal rumore delle posate che tintinnano contro i piatti e dai versi di mia sorella che beve rumorosamente e mastica con la bocca aperta. Il sole pallido entra dalla finestra, coperto ogni tanto da qualche nuvola passeggera, mentre il vento scuote qualsiasi cosa incontri al suo passaggio.
"Allora" comincia mio padre, "com'è andata a scuola oggi?"
"A me benissimo" risponde Cecilia. "La maestra ha detto che sono una delle più brave della classe a disegnare. E poi ho preso Ottimo delle tabelline." Si gonfia il petto con entusiasmo e sorride.
"Brava, tesoro" approva mia madre, baciandole i capelli.
"Tu, invece?" Mio padre si sta rivolgendo a me.
Alzo le spalle.
"Niente di speciale" dico. "Il solito..."
Sono proprio un bravo attore, davvero. Me lo ripeto sempre.
Seguono altri minuti di silenzio durante i quali mia sorella canticchia a bassa voce, finché mia madre annuncia:
"Io e tuo padre abbiamo deciso che dovresti trovarti un lavoretto extra scolastico, Davide. Per guadagnarti qualcosa."
Per poco non mi va di traverso una fetta di salame.
"Eh...?" sbotto, spaesato.
"Un lavoro, sì" s'intromette mio padre. "Abbiamo cercato degli annunci e ne abbiamo trovati due. Uno offre un posto di lavoro come commesso in un negozio di vesiti, ma tiene impegnato tutto il pomeriggio di tutti i giorni, esclusi il sabato e la domenica, perciò ci pare un po' esagerato. Nell'altro, invece, bisogna assistere una vecchietta che non riesce più a vivere da sola. Tiene impegnati solo il mercoledì e il venerdì, perchè durante gli altri giorni c'è una badante rumena. La vecchia paga venti Euro all'ora. Mi sembra un affare, non credi?"
Mio padre mi fissa incoraggiante, con le sopracciaglia inarcate.
Io non riesco a credere alle mie orecchie.
Ma i miei genitori che cazzo si fumano???
Già l'idea di un lavoro extra scolastico mi deprime, ma se in più al posto di lavorare in un negozio di vestiti mi fanno badare ad una vecchietta, allora sono proprio messo bene...!!
"State scherzando, spero" boccheggio, la forchetta immobile a mezz'aria.
"Oh, no" continua mamma. "E non credo che tu abbia molte possibilità di rifiutare."
"Ma..."
"Niente da fare" interviene papà. "Accetti e basta."
Con la forchetta stuzzico un pezzo di formaggio, afflitto.
Che giornata tremenda!
Il pranzo termina in silenzio e alla fine mia madre porta in tavola una torta alle nocciole.
Mentre taglio una fetta, azzardo:
"Sentite...visto che mi tocca lavorare dopo la scuola, visto che ormai è una settimana intera che sono bloccato in casa e visto che per domani non ho niente da studiare, non è che potrei andare a farmi un giro, oggi pomeriggio?"
Mio padre scoppia a ridere e io lo fisso, stupito.
"Che c'è da ridere?" sbotto infastidito.
"Ci prendi in giro?" ribatte lui. "Assolutamente no, in punizione ci stai e ci resti."
Mia madre sospira.
"Va bè" mormora, "potrai uscire, ma non oggi. Ti lasceremo uscire quando finalmente ti metterai a studiare."
Sono veramente senza parole, che al confronto la canzone di Vasco è una barzelletta. Con un ultimo morso alla torta di nocciole, faccio una smorfia e mi alzo di scatto; corro in camera mia senza voltarmi indietro e sbatto la porta alle mie spalle.
Mi abbandono sul letto e mi sdraio a faccia in su.
Afferro dal comodino il fermaglio verde della Ragazza della Libreria e me lo rigiro tra le mani, soprappensiero.
Senza rendermene conto, sto pensando intensamente alle parole che mi ha sbraiato oggi Eleonora in corridoio.
Sono vere? Sono veramente così stronzo come mi ha descritto? Mi merito davvero tutti gli insulti che mi ha rivolto?
Tiro un pugno al cuscino e con un sospiro mi alzo lentamente.
Devo poter uscire da questa casa, da questa prigione, da queste mura; devo trovare Lei, la Ragazza della Libreria. Devo sentirmi di nuovo un ragazzo libero e felice.
Così tiro fuori il libro di scienze dallo zaino e lo apro.
Per la prima volta, Davide il bello studia veramente.



Salve a tutti!!! Chiedo scusa x l'incredibile ritardo...ma non so proprio che farci, tra una cosa e l'altra...
Kabubi: sì, anche a me Davide ovviamente sta molto simpatico...però mi dispiace, non so chi sia Miroku, quindi non ho idea di chi tu stia parlando...! sorry! =)
nick183: sono muy contenta che questa storia ti appassioni!
RoryVentimiglia_86920: grazie mille!!! spero sia stato di tuo gradimento anche questo cap!
Veronica91:  mi fa piacere che questa storia ti sia piaciuta! Continua a seguirmi!! bax
ME: ma grazieeeeeeee! scusa tanto x il ritardo...spero potrai perdonarmi =)
summer_hermione: e vabbè...tu sei tu, niente da dire...solo grazie che lasci una recensione in ogni mia storia!! ti voglio bene!
artemis: eccoti ihihihihihi spero che il tuo computer sia presto a posto x continuare a leggere...e a chattare, ovviamente...comunque il mio segreto è come le ricette, non si può rivelare, no???ahahahah no sto scherzando, non ho nessun segreto, se non quello di scrivere le prime cose che mi vengono in mente ahahahahah alllora ci sentiamo presto, spero!! bacione

Vi saluto tutti, anche coloro che leggono senza recensire, e ringrazio anche chi ha messo questa storia tra i preferiti, vale a dire artemis90, avril1113, AYRILL, Kabubi, lady_black, miss_miky, nick183 e Pachu!!!!


*тαитι ѕмαккι*

LilyGlover•
  
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