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Autore: FedericaLille    17/07/2013    4 recensioni
E' difficile trovare un legame autentico, nel mondo dei vip. Difficile trovare l'amicizia vera. Quasi impossibile trovare l'amore.
Bisogna entrare completamente nel ruolo ed interpretare il proprio personaggio, così come richiede il copione. Diventa una battaglia continua contro la tua identità, contro i tuoi sentimenti. Ma non puoi opporti, perché potresti essere tagliato fuori dalla scena.
"Allora... amici?", la bionda gli porse una mano, sorridendo impercettibilmente.
"Amici.", confermò lui. Una sola parola, secca e decisa. Mentre una miriade di altre parole, più colorate, più sincere, gli rimbombavano in testa.
Amici non lo erano mai stati, e mai lo sarebbero stati. Eppure sembrava che quello fosse un nuovo inizio, per la prima volta, sincero.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E' passato 1 mese dall'ultimo aggiornamento,
4 mesi dal primo capitolo,
8 capitoli in ben 4 mesi.

8 stupidi, sciocchi capitoli che avrei potuto scrivere in una settimana.
Eppure è passato un po' di tempo, ma siamo giunti alla fine di questo percorso.
Non so in quante mi hanno seguita sin dall'inizio, nella mia lentezza,
quante di voi hanno letto tutti i capitoli in una giornata,

quante recensiranno ancora, e quante si ricorderanno di questa storia.
Questa è una fanfiction diversa, non ha una trama complessa, non ci sono colpi di scena, nè intrecci strani.
Mi dispiace se vi ho annoiato con le mie parole, sono felice se vi ho intrigato in qualche modo.
E' una storia realistica, basata su alcuni fatti reali,
mi sono dovuta informare anche un po' sulla vita privata della Swift ed è venuta fuori questa cosa qui.

Adesso vi lascio concludere la storia, che non ha un vera e propria conclusione.
Però avrà la parola "fine", in fondo. Interpretatela come volete, e poi commentatela se vi va.
E' stato un piacere scrivere per voi, ciao.



 

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“Cause love was like driving a new Maserati
down a
 dead end street.”

 
 
 
 
L’amore è come guidare una nuova Maserati lungo una strada senza uscita.
Travolge i sensi, fa sentire liberi, potenti, inarrestabili, forti, ma poi spaventa. Fa paura, si, perché correndo in questo modo nel vuoto ci si schianta inevitabilmente. Non si presta attenzione alla destinazione, si bada solo alla brezza tra i capelli e all’adrenalina nelle vene e poi… Boom!
Ci si ritrova in poltiglie, con la macchina in pezzi e il cuore infranto.
 
“Che cosa vuoi ancora tu?”, chiese la biondina, ritrovandosi Harry di fronte. Il riccio infatti era andato a trovarla all’hotel dove albergava con l’intento di parlarle una volta e per tutte.
“Volevo parlarti… in privato”, rispose lui, ammiccando verso una delle guardie del corpo che lo fissavano fastidiosamente.
Taylor acconsentì alla sua richiesta, forse perché anche lei voleva chiarire la loro situazione indefinita, definitivamente.
In effetti lei non si sarebbe mai aspettata che lui fosse venuta a cercarla. Era visibilmente sorpresa, in senso positivo. Forse non era poi tanto idiota come credeva.
Si spostarono nel bar del grande hotel, un ambiente tranquillo e silenzioso. Si sedettero ad un tavolino e ordinarono da bere.
“Ho pensato tanto in questi giorni e sono arrivato ad una conclusione”, cominciò Harry.
“Ah, si? E a cosa hai pensato?”, lo incalzò Tay, curiosa di scoprire cosa quello avesse da dire.
“A noi due. Io credo di aver capito che…”
“Senti Harry, io sono l’ex rompiscatole che ti da ancora il tormento e tu il single figo che le ha tutte ai suoi piedi. Sai a quale conclusione sono arrivata io? Che la fama ti da al cervello, che continui a vivere nella finzione, anche con le persone che ti stanno più vicine. Svegliati, ti prego, questo non sei tu. Io lo so, giuro, lo so” Taylor aspettava da tanto di poter dirgli quelle parole.
Lei sapeva che Harry era cambiato, quando lo aveva visto per la prima volta, anni fa, era ancora un pischello inconsapevole del suo fascino. Dopo che i manager li avevano fatti avvicinare forzatamente, come fossero marionette, allora lei aveva capito quanto fosse cambiato. Perché rarissime volte aveva visto in lui un sorriso autentico, rarissime volte lo aveva sentito parlare sinceramente, senza discorsi artefatti o strategie di marketing.
Era tutto un teatrino, e Taylor non voleva farne più parte.
 “Taylor, io non ti ho mai dato della rompiscatole”, la contraddisse Hazza.
Perché era così difficile conversare con lei? Forse era vero che non erano per niente compatibili, e che erano riusciti a stare vicini solo perché costretti dai manager.
Eppure quelle parole arrivarono dritte al cuore di Harry. Lui non riusciva a svegliarsi, ne era consapevole, non ci riusciva perché mai nessuno aveva provato a tirarlo fuori dal suo mondo fittizio. Nessuno mai prima di lei gli aveva mai detto quelle cose.
 “E’ quello che dichiarano le riviste, ma sai che c’è? Non m’interessa davvero. Non c’è mai stato niente di vero tra noi, o sbaglio?”
La bionda sollevò il mento e lo guardò dall’alto. Era una sfida la sua, lo sfidava a confessarsi.
Lei aveva provato qualcosa, era inutile negarlo. Lo aveva provato a Park city, tra le luci di natale e la neve bianca. Lo aveva provato la notte di capodanno, allo scoccare della mezzanotte, quando lui aveva nascosto ogni menzogna con un bacio. Un bacio falso e dannatamente perfetto.
“Hai ragione” Harry abbassò lo sguardo e corrugò la fronte. Non ricordava più cosa voleva dirle.
Tornò a guardarla e la vide bella, con quegli occhi azzurri che lo guardavano intensamente e la bocca serrata per non far trasparire alcuna emozione. Era elegante, col nasino all’insù e i capelli morbidi sulle spalle.
“Bene, allora… che volevi dirmi?”, domandò lei.
Taylor aveva invano sperato che lui confessasse qualcosa, qualunque cosa. Ma sapeva che ormai ogni briciolo di sincerità in Harry fosse sparita.
In quel momento lei sperò soltanto una cosa… che lui ritrovasse la strada giusta, che tornasse come ai tempi prima della sua fama mondiale, che incontrasse qualcuno che gli facesse perdere la testa e trovasse in lui ciò che lei non era riuscita a trovare: un cuore. Lei sperò davvero che lui potesse innamorarsi sul serio, un giorno.
Tra loro era stato impossibile, e ormai Tay se n’era fatta una ragione. Sarebbe andata avanti, come era capitato dopo le sue passate delusioni. Ma con Harry era diverso, a lui ci teneva davvero, sapeva che in fondo era un ragazzo dall’animo buono. Solo che i riflettori l’avevano accecato.
“Che… che vorrei non ci fosse rancore tra noi, tutto qui.” Il riccio annuì, dando conferma alle sue stesse parole. Era troppo tardi per tornare indietro, troppo tardi per salvare qualcosa che non era mai esistito.
"Allora... amici?", la bionda gli porse una mano, sorridendo impercettibilmente.
Forse si, forse un’amicizia avrebbe potuto rispondere a tutte le domande di Harry. Forse era questo che volevano entrambi. O forse era solo un escamotage.
Vederla piangere, sentirla rabbrividire, percepire il suo calore e le sue paure, erano pezzi di lei che lui avrebbe conservato per sempre. Pezzi concreti, nessuna bugia. Ma erano ricordi all’interno di una storia fittizia, perciò erano come inesistenti.
Però Harry le voleva bene, in fondo.

"Amici.", confermò lui. Una sola parola, secca e decisa. Mentre una miriade di altre parole, più colorate, più sincere, gli rimbombavano in testa.
Amici non lo erano mai stati, e mai lo sarebbero stati. Eppure sembrava che quello fosse un nuovo inizio, per la prima volta, sincero.





The end.

  
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