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Autore: CathCarey    17/07/2013    1 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Restare amici non si può per chi si è amato come noi, magari poi non si sa mai, ma adesso è troppo presto.




2 Marzo.

Mi odiava, disse a mia cugina che non voleva vedermi più, non voleva che andassi a casa sua, mi odiava completamente e non voleva niente che avesse a che fare con me.
Odiavo il fatto che mi odiasse, odiavo il fatto che non mi ricordava come la ragazza che aveva conosciuto a settembre.
Andammo di nuovo alla freccia, Sara la fidanzata di Mario, voleva vederci sia a me che Adriana, e nonostante io non avessi voglia di vedere la sua faccia andai lo stesso.
Io a stento riuscivo a trattenere le lacrime, mi sentivo vuota, infelice e triste, il suo odio mi distruggeva, preferivo la sua indifferenza ma non il suo odio.
Ci incontrammo subito, appena ci vedemmo nell'aria si scorgeva una freddezza insolita, non avemmo occasione di parlare di quello che era successo, ma io avrei voluto con tutta me stessa che lo facessimo, avrei voluto chiarire, ma era chiaro che se non parlavamo da parte sua non c'era molta voglia di chiarire.
Andammo via, ma niente, lui non mi guardava, non mi degnava della minima attenzione, come poteva avercela con me per una stupidaggine del genere?

Domenca 10 Marzo

Andammo nuovamente al centro commerciale senza la fidanzata, eravamo solo io , Mario, e Adriana, ci sedemmo e finalmente chiarimmo tutto quello che c'era da chiarire, Mario sbollì la rabbia, e avevo avuto modo di parlarci anche da sola, e finalmente facemmo pace, era come se mi fossi tolta un peso dallo stomaco.
Incominciarono ancora i sorrisi, gli sguardi, ancora ad essere complici come un tempo, era come se niente fosse accaduto.
E per quanto mi autoconvincessi di non provare niente per lui dentro di me sapevo che non era vero.
Io non avrei mai potuto essergli amica come lo ero Adriana, perchè ogni volta che i nostri sguardi si sarebbero incrociati ci sarebbe tornato in mente tutto quello che avevamo.
Rimanere amici? Probabilmente se fossi stata più forte avrei avuto la forza di accettarlo, se fosse stato per me saremmo potuto essere tutto quello che voleva, ma la verità era che non potevamo rimanere amici, perchè io lo amavo con tutta me stessa e lui no.
Perché se la persona che vuole bene cerca una carezza come consolazione, per l’altra la carezza sarà solo un’illusione di essere amato.
uando ci si bacerà sulla guancia per salutarsi, la guancia di uno andrà in fiamme. Sognerà per dieci notti quel momento.
Io non avevo la forza, io non ero forte, ma dovevo farmelo andare bene.
Per me Mario rappresentava il fallimento più grande, la delusione più grande, non ero  riuscita a tenermelo stretto e la colpa era solo mia.
Lei era riuscita in quello che io avevo fallito, lei non se lo sarebbe lasciato scappare anzi, per tenerselo ancora più stretto si sarebbe fatta mettere incinta.
Non era ancora successo, ma in un futuro chissà, tutto poteva accadere, già aveva rischiato di rimanere incinta, questo era un modo per tenerselo.

  
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