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Autore: CathCarey    18/07/2013    3 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Potranno passare anni e anni ma rivederti ,mi farà sempre lo stesso effetto di quel 14 settembre.


Giugno.

Uscì con un'altro ragazzo, all'inizio sembrava andasse tutto bene, ma era bastato un gesto, un semplice gesto per far crollare a pezzi tutti i miei buoni propositi.
Lo mandai via dicendo, che pensavo ancora al mio ex, che non ero pronta per iniziare una nuova storia se non ero decisa a lasciarmi il passato alle spalle e io non ero pronta perchè ero ancora troppo innamorata di lui.
Appena lo mollai, camminai per il centro da sola, piangendo, perchè mi vergognavo di me stessa, io non riuscivo ad andre avanti, invece lui si era dimenticato perfwttamente di me.
Passeggiavo negli stessi posti, andai dietro il cinema quando avevamo litigato la prima volta, ero vicino al portone di casa sua, e lo guardavo, e intanto i ricordi in me riemergevano .
Erano ferite ancora fresche.
Ma la cosa che mi feriva di più è che avrei detto no a chiunque ragazzo si fosse avvicinato a me solo perchè io ero innamorata di lui.


Luglio.

Ero a casa di mia cugina, quando all'improvviso sul mio cellulare arrivò una chiamata anonima , era un signore che mi stava proponendo di fare un colloquio di lavoro, io ero entusiasta di fare questo colloquio, e scoprì che dietro questo colloquio c'era Mario, perchè fu lui a raccomandarmi, dato che anche lui lavorava lì.
Dio santissimo, Mario aveva incomiciato a lavorare questa si era una novità bella grossa!
Dovevo fare questo colloquio per questa multinazionale tedesca, onestamente era un'occasione da non perdere, e poi se c'era Mario con me accettavo senza farmelo ripetere più di due volte.
Chiamai Mario, per maggiori dettagli e sentire la sua voce, dopo tanti mesi che non lo vedevo per me fu strano.
Mario mi disse che al colloquio di domani ci sarebbe stato anche lui, e finalmente io dopo mesi l'avrei rivisto, e non avrei immaginato rivederlo più bello di prima.

Il giorno dopo mi preparai , mi feci bellissima, si per il colloquio.
Si gli auguravo di vedermi così bella, e non sarebbe stato per lui.
Così avrebbe capito cosa si era perso.
Mi presentai al colloquio, mi accompagnarono mia cugina e mia sorella, e arrivai dentro questo studio, presi l'ascensore e bussai alla porta, prima di entrare respirai profondmente, alla porta mi accolse il capo dell'azienda, e mi fece accomodare, tutti erano estremamente eleganti e gentili, era una multinazionale abbastanza importante.
Il capo mi fece accomodare ma Mario non c'era, stava facendo un'altro colloquio, e mentre lui mi spiegava io non riuscivo a fare altro che pensare a lui, quindi per la maggior parte del tempo non capìì molto bene di cosa dovevo occuparmi ero tra le nuvole.
Quando all'improvviso sentì bussare alla porta ed era lui.
Quando entrò il mio stomaco andò nuovamente a puttane, le mani incominciarono a sudare, e il cuore batteva.
Sorrisi, un sorriso smagliante, e ci salutammo, e lui si sedette, ogni tanto gli lanciavo qualche sguardo, ma la sua presenza mi agitava sempre di più.
Lui mi vide che ero agitata, che ero in crisi, non riuscivo più a connettere e lui mi disse di stare tranquilla e di respirare.
Sembrava di essere caputalti nel futuro, almeno di quindici anni, sembrava di essere in quei film dove non ci si vedeva da tanti anni e casualmente ci si ritrovava per puro caso a lavorare insieme.
Ma era bellissimo, indossava una cravatta grigia, e lo vedevo così serio, per avere solo vent'anni.
Dio, in cuor mio sapevo che non avrei mai accettato quella proposta di lavoro, perchè sapevo che mi sarei fatta solo più male accettandola, perchè rivederlo tutti i santi giorni non avrebbe fatto che aumentare in me la mia speranza di tornarci insieme e io non volevo illudermi non volevo stare male, non ancora non per lui.
Lo amavo, ma a volte anche i sentimenti più sinceri si stancano di andare incontro a chi non li apprezza, e forse mi sarei pentita di questa scelta, ma per il momento sapevo che questa scelta era la più giusta per me, dovevo avere più dignità, più rispetto per me stessa, e sapevo che certo che anche se non avessi accettato quel lavoro lui sarebbe stato sempre con me, perchè l'amavo e non si poteva cancellare una vita così, io non ero come lui.
Ma dovevo capire ormai che per noi due non c'era più niente da fare, che me lo sarei portate sempre addosso.
Una cosa l'avevo capita, non sarebbe mai passato mai, che avrei potuto avere mille cotte, ma lui sarebbe stata sempre quella cotta bruciata che non sarebbe passata mai, che ogni volta che l'avrei visto per me sarebbe stato come raggiungere il cielo con un dito, che era inutile prendere ingiro me stessa mi sarei sempre innamorata di lui sempre.
Ogni volta che lo vedevo le mie convinzioni affondavano.
Uscì , il mio colloquio terminò, prima di andare salutai Mario, e mentre camminavo riflettevo.
Sapevo in cuor mio che Mario non l'avrei rivisto più per un sacco di tempo, che ormai solo il destino avrebbe potuto farci incontrare di nuovo.
Un giorno so che ci saremmo incontrati di nuovo.
Tanto sapevo che ero abbastanza forte da sopravvivere senza di lui, si ma in che modo avrei vissuto senza di lui?
Mettiamo il caso che io sopravviva, ok?
Mettiamo il caso che ricominci anche ad uscire di casa, a frequentare i miei amici che ormai sono anche i suoi ,  Mettiamo il caso che gli chieda dov'è   è che  loro non sappiano rispondere. Mettiamo che lo  incontri una sera mano nella mano con una che è tutto il contrario di me, mettiamo il caso che stiano  ridendo, mettiamo il caso che lui  non mi veda nemmeno. Mettiamo il caso che anche in questo caso sopravviva. Che ricominci a darmi da fare, a distrarmi, a fare le cose per bene, a concentrarmi nel lavoro, ad uscire con altre persone, a fare battute, a truccarmi, a vestirmi con cura,  a volermi bene, a non trascurarmi. Mettiamo il caso che passino gli anni, che io abbia qualcuno nella mia vita, mettiamo il caso che ci troviamo una mattina nello stesso bar, alla stessa ora, nello stesso punto del bar, e che non possiamo fingere di non vederci.
E allora ci salutiamo. E il mondo fa le capriole ancora.
Ancora.
Ancora.
Mi chiede  come sto, mi dice che mi trovi in splendida forma, gli  dico che sto meglio, che sto meglio, e lo  osservo mentre beve  il suo  caffè come se l’imbarazzo fosse troppo da sopportare .
lo osservo e noto che è  felice e presa da un attimo di follia glielo dico. “Sembri felice” e  lui annuisce, e non aggiunge altro. Siamo ancora a quel punto lì, dopo tutto questo tempo, il punto in cui non può raccontarmi niente perché lo sa che ne morirei. Lui  felice e io che mi sforzo di non piangere. Siamo sempre stati una bella coppia. Beve il suo  caffè amaro e mi dice che deve scappare, che gli  ha fatto tanto piacere. Io resto a fissarei l vuoto mentre se ne va.  Mettiamo il caso che finisca, amore mio, mettiamo il caso che io sopravviva. Poi ci incontriamo in un bar dopo anni e  io lo amo ancora  e tutti gli sforzi e i passi avanti e le convinzioni se ne vanno a puttane. Mettiamo il caso che finisca.
Io sopravviverei, ma forse non hai nemmeno idea della vita di merda che, nel caso, mi toccherebbe vivere.
Eppure mi va bene così, sopravviverò certo, ma io so per certo che non ne morirò.
Perchè una parte di me ci spera sempre, una parte di me sa per certo che tornerà.
E io resto immobile ad aspettarlo.
La verità era solo questa:
Non ho mai smesso di aspettarlo,
Ma non stavo   più con il naso appiccicato alla finestra per vederlo spuntare all’improvviso, non vivevo  più con il telefono continuamente in mano, non parlavo più di lui con chiunque incontrassi ,  non passavo più le notti in bianco pregando che lui non si innamorasse di un'altra.
La vita andava  avanti, ma io io lo aspettavo  ancora.
Lo aspetterò  con dignità, con la calma di chi sa che, anche se non tornerà  lo aspetterà fino alla fine.
Piuttosto di stare da sola una vita intera io lo aspetterò,
Il mio cuore  sai, me l’ha giurato. Sa che un giorno tornerai.
Ed è proprio vero sapete? quando dicono che Il primo amore non si scorda mai, e io ne sono la prova vivente.



Angolo autrice :

Ecco qua, questa è la mia storia fino ad oggi, volevo ricordarvi nuovamente che questa è la mia storia, tutti i fatti che sono accaduti sono successi realmente.
E so che può sembrare un finale un po' vuoto o sciatto, ma è l'unico finale che merita  di avere anche perchè è il più vero, perchè nonostante tutto il male non c'è mai stato un giorno in cui io non abbia pensato a lui, e non c'è mai stato giorno in cui io non l'abbia aspettato, se questo non è amore allora cos'è ?
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito la storia, e mi auguro che questo capitolo abbia almeno un po' di recensioni, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, e mi scuso per gli errori grammaticali e ortografici.
Grazie a tutti voi, siete fantastici, un bacio enorme e soprattutto alla prossima storia.

  
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