Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Crazy Sisters_    22/07/2013    7 recensioni
[Dal prologo]
Ci sono storie che premono di essere raccontate. Personaggi con la bocca piena di parole da ascoltare. Vite che entrano in collisione tra loro, come meteoriti che si scontrano contro i pianeti.
Hogwarts è scenario di storie, perché niente finisce. È vero, Voldemort è stato sconfitto, il bene ha trionfato…ma è davvero così?
Sono passati dieci anni da quel giorno in cui tutto è finito e un nuovo anno ad Hogwarts sta per cominciare.
Voi sarete i personaggi, noi semplicemente scriveremo quello che voi premete di raccontare.
Quando l’oscurità si fa tenebra, bisogna restare uniti, combattere l’uno affianco all’altro. Ma gli inganni, gli intrighi e anche gli amori creeranno la squarciatura giusta per far subentrare il male. E quando il panico viene seminato, come restare uniti se non ci si fida più di chi si ha accanto?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3 – Imparare a volare

 

Durante la notte ha piovuto, la rugiada ricopre il manto verde del campo da Quidditch silenzioso e vuoto. Il cielo ancora grigio della mattina si staglia tra le alte mura di Hogwarts.

Alec si passa una mano tra i capelli neri spettinandoli ancora di più, sospirando. Distrattamente si sfiora con le dita la cicatrice sopra il sopracciglio destro, le labbra che si incurvano in un sorriso amaro, malinconico.

Ogni volta che si guarda allo specchio la vede, è lì su quel sopracciglio e non se ne andrà mai. Gli ricorda la sua vita prima di diventare insegnante, toccare la felicità della realizzazione di un sogno per poi doverla abbandonare. Ma non rimpiange niente, vive ciò che ha e non è poco. Hogwarts l’ha riaccolto e lui si è lasciato avvolgere in quell’abbraccio familiare, in quel profumo di casa di quando parti e non torni per anni.

Guarda l’ora e decide di rientrare per fare colazione. Spesso la mattina va tra quel verde per godersi il campo di Quidditch ancora addormentato, a volte si porta pure la scopa per bearsi di quella pace che solo il volo gli da.

Non appena varca la soglia della Sala Grande nota subito che è quasi completamente vuota, salvo per pochi studenti mattinieri tra cui  Sylvia, l’unica seduta al tavolo dei Corvonero. Alec le si avvicina, la trova intenta a leggere un libro poggiato sulle gambe, mentre sul tavolo ha un piatto colmo di pietanze che molto probabilmente non mangerà mai tutte. Ha la testa china che alza solo ogni tanto per infilarsi in bocca qualcosa, i capelli biondi le ricadono sul viso coprendo gli occhi.

«Già sveglia?» le chiede Alec, sedendosi accanto a lei e rivolgendole un sorriso caloroso che muore sulle sue labbra non appena Sylvia lo gela con lo sguardo.

«Ho i G.U.F.O., devo studiare» risponde lei, infastidita per essere stata distratta dalla lettura.

«Leggere quel libro non ti aiuterà per l’esame» le fa notare, strappandoglielo dalle mani. « “Il più grande mago oscuro di tutti i tempi” eh? Lettura interessante…» continua il professore, restituendole subito il libro.

Quando Sylvia parla di nuovo, Alec nota subito che ha cambiato espressione, non è più gelida…e il tono della sua voce è caldo, suadente…

«Fare apprezzamenti sul libro che legge la ragazza su cui si vuole far colpo è un classico, ma immagina cosa possa pensare un alunno o un altro professore se la vedesse adesso, seduto da solo con un alunna… concorda con me che questa situazione potrebbe essere…ambigua» gliele dice lentamente, queste parole, avvicinandosi quanto basta al volto del professore per farlo arrossire leggermente. L’ha spiazzato, lo sa, lo capisce dal modo sorpreso in cui i suoi occhi marrone chiaro la guardano.

Alec cerca di ricomporsi e le sorride nuovamente. «Ambigua? Perché mai dovrebbe essere ambigua? Sono solo un professore che ci tiene a legare con gli alunni…»

«E le alunne» lo interrompe furbamente lei, sul viso un sorriso da gatta.

Alec si alza, scuotendo la testa divertito. «Ci vediamo dopo in campo» le da una pacca sulla spalla, superandola e raggiungendo il tavolo degli insegnanti e perdendosi in una conversazione sul cibo con Aryal Lillybet, la guardiacaccia.

 

Le lezioni di volo, dopo il primo anno, non sono più obbligatorie e lo stesso Alec ha notato che le sue classi più vanno avanti più diminuiscono.  Il massimo degli alunni che ha avuto per classe è stato dieci ed è tanto rispetto a quelle che avevano gli insegnanti prima di lui.

Indossata la divisa bianca e nera delle Montrose Magpies che si mette sempre per fare lezione, aspetta che tutti i suoi alunni arrivino nel campo, o meglio ne attende solo uno per essere al completo: Nicholas. Arriva sempre tardi quel ragazzo, lo sanno tutti i professori e ormai hanno perso la speranza da quando hanno capito che neanche togliendo i punti alla sua Casa arriverà in orario.

«Sempre con questo libro in mano» Sylvia si volta seguendo il suono di quella voce fredda, ritrovandosi davanti a due occhi dal colore diverso.

«Sempre interessato, vedo» ribatte lei, incurvando le labbra in un sorriso malizioso.

«Sei così disperata che ci provi con i tredicenni?» fa lui, avvicinandosi a lei. Sylvia vorrebbe tanto capire cosa passi nella mente di quel ragazzino, ma ha un’espressione indecifrabile, fredda…è come se fosse impenetrabile.

«Sei tu quello che ci sta provando con me» anche lei gli si avvicina e ora i due respiri si mischiano, l’azzurro e il verde di lui la guardano, la scrutano e lei da quegli occhi si sente quasi giudicata. Il primo ad allontanarsi è lui, non le rivolge neanche un ultimo sguardo, le volta le spalle e raggiunge la parte opposta a dove si trova lei.

«Ragazzino…» sbuffa lei, irritata da quel comportamento di indifferenza nei suoi confronti. Non capisce a che gioco stia giocando, ma pare sia molto interessato a quel libro che ora, quasi a proteggerlo, stringe più forte tra le mani.

«Finalmente!» esclama Alec e tutti seguono la direzione del suo sguardo. Un ragazzo corre incontro al gruppo, i capelli corti e scuri che si scompigliano al vento, il petto che si alza e si abbassa velocemente.

«Eccomi! Sono in anticipo, vero?» scherza, prendendo l’aria a bocconi. Alec scuote la testa con un’espressione tra il divertito e l’irritato.

«Spero che tu abbia una scusa credibile…» lo invita a parlare l’insegnante, guardandolo a braccia conserte. «Il bagno si era allagato, così sono dovuto andare a chiamare James e poi che lo lasciavo pulire tutto da solo?» comincia Nicholas, diventando improvvisamente serio. «E come mai i tuoi vestiti sono completamente asciutti?» gli fa notare Alec, sorridendogli beffardo. «Mi sono cambiato» alza le spalle ingenuamente il ragazzo e così il professore è costretto a congedarlo con un breve cenno della mano. Ha decisamente perso la speranza.

«La scusa del bagno era la meno credibile tra tutte» lo prende in giro Celine non appena Nicholas le si affianca. «È la prima che mi è venuta in mente e poi non era male!» ridono insieme, ridono e in quella risata tutto il resto svanisce.

 

«Bene, ora che ci siamo tutti direi che possiamo cominciare la lezione!» dice Alec, attirando l’attenzione di tutti.

«Chissà che ci farà fare» sussurra Katie a Pervinca che si limita ad alzare le spalle.

Non parla perché ha paura che Alec la possa riprendere, portandola in questo modo al centro dell’attenzione anche solo per qualche secondo.

«Possiamo giocare a Quidditch?» chiede Celine, alzando la voce per farsi sentire chiaramente. «Ottima idea!» esclama Nicholas, dandole una pacca sulla schiena e guardando speranzoso il professore. «Siete solo dieci…» comincia Alec, subito interrotto da Deianira «Cinque contro cinque, che problema c’è?»

A nessuno va di fare lezione, nonostante quelle di Alec siano molto interessanti e utili per chi gioca nella squadra di Quidditch. Ma è mattina, alcuni hanno ancora sonno. «E va bene, avete vinto voi» si arrende Alec, guardandoli uno per uno decidendo mentalmente le squadre.

«Nicholas, va a prendere le palle e vedi di non fermarti ad aiutare James con qualche altro bagno allagato» ordina al ragazzo, facendo ridere tutti.

«Sono una persona gentile, io!» risponde Nicholas, allontanandosi.

«Non mi va di giocare, il Quidditch è da stupidi» sbuffa Lux e Sylvia le da una bottarella dietro la testa. «Sei tu che non capisci nulla» la rimprovera l’amica, essendo lei nella squadra di Corvonero. «Se ci fosse stata Caroline mi avrebbe appoggiata» continua Lux che per quanto ami volare non trova il senso nello stare dietro a quattro stupide palle.

«Peccato però che non sia stata inserita nella nostra classe» dice Sylvia dispiaciuta, arricciando le labbra. «Mannaggia a me che mi sono lasciata abbindolare da te a iscrivermi a queste lezioni» scherza l’amica, beccandosi però un’altra botta in testa.

«Siamo manesche oggi eh? Che ti è successo?» la punzecchia Lux e dalla faccia stranita che le rivolge Sylvia sa che è successo qualcosa veramente.

«Niente» si limita a rispondere. Vorrebbe dirle di  Timothy e delle loro brevi e confuse conversazioni, parlarle di Alec e ridere di come lo abbia fatto arrossire, ma non ci riesce. Da quando è cominciata la lezioni non stacca gli occhi dal professore, non lo sa neanche lei il motivo.

«La prima squadra è composta da Max, Deianira, Lux, Timothy e Sylvia. L’altra da Katie, Pervinca, Celine, Nicholas e Layla» una cosa che tutti amano di Alec è che chiama sempre per nome, usando il cognome solo quando è realmente furioso, evento più unico che raro.

«Deduco che Nicholas sia stato tentato dall’aiutare nuovamente James» scherza Alec e tutti ridono, ma ecco che proprio in quel momento il ragazzo dai capelli scuri arriva trascinando la pesante custodia contenente le palle.

«Si gioca senza cercatore?» chiede Nicholas, posandola per terra e riprendendosi dalla fatica. «Perché mai? Le squadre saranno composte da un portiere, un battitore, due cacciatori e un cercatore. Vi lascio decidere i ruoli a voi» così dicendo comincia a sistemare tutto l’occorrente, mentre i ragazzi si dividono per squadre.

 

«Io faccio il battitore» dice subito Deianira. Infatti quello è il suo ruolo nella squadra dei Serpeverde. Tutti si trovano d’accordo e Sylvia si propone come cercatrice, mentre Lux e Timothy finiscono per essere i cacciatori.  «Max, tu farai il portiere così corri meno rischi di fare pasticci» gli dice Deianira, cercando di non ridergli in faccia.

Tutti sanno della goffaggine di Max che non passa mai inosservata. L’unico che riesce ad inciampare con la stessa facilità di respirare. Max ride davanti le parole della ragazza, ride perché altrimenti potrebbe solo piangere. È stanco che tutti lo prendano in giro e più lui cerca di camminare correttamente, di non balbettare in presenza di una bella ragazza e più cade e più viene deriso. Chi uscirebbe con uno così? Perfino i suoi amici a volte si vergognano di lui…

«Tanto mi piace fare il portiere» risponde, mostrandosi menefreghista.

Quella è stata la prima volta che Max ha sorpreso Deianira, usando quel tono.

 

«Chi fa il cercatore?» chiede retoricamente Celine, essendo cercatrice dei Serpeverde.  Ma a quanto pare non è l’unica a volere quel ruolo, lo intuisce dal modo in cui il volto di Katie si illumina speranzoso. Pervinca non dice nulla, anche lei potrebbe farlo, ma sa quanto ci tiene la sua amica ed ha già in mente di proporsi come portiere, le è sempre piaciuto quel ruolo.

«Io faccio il cacciatore» interviene Nicholas, sperando che Celine lo segua. Sa che loro due sono una squadra vincente, l’ha capito fin dal primo momento in cui si sono parlati, in cui hanno riso insieme. «Se nessuno si propone faccio io la cercatrice…» continua per la sua strada Celine, deludendo con quella frase ben due persone su cinque.

«Io, voglio farla io» dice Katie timidamente e la Serpeverde è costretta a scegliere tra cedere il ruolo alla Grifondoro o tenerselo per sé. Le sorride amichevolmente, nonostante non si siano mai parlate. «E va bene, fallo tu. Io gioco come cacciatrice»  e il volto di Katie si allarga in un sorriso enorme «Io faccio il portiere» interviene Pervinca e Layla è costretta a fare il battitore, non che gliene importi un granché.

Celine si avvicina a Nicholas e gli sussurra maliziosamente all’orecchio «Naturalmente in campo comando io» sarà il suo respiro sul collo o la sua voce improvvisamente bassa e graffiante, ma un brivido nuovo sale lungo tutta la schiena del ragazzo.

 

«Prima che cominciate a giocare voglio dirvi solo una cosa e spero non sarà il solito sermone noioso.» dice Alec, facendo avvicinare tutti a sé. «Voi pensate che basti imparare a volare per sapere tutto quello che c’è da sapere sul volo. Vi sbagliate, perché nella vita non si impara solo una volta a volare, almeno questo succede a me. Io imparo ogni volta che mi libro in aria, ogni volta che stringo tra le mani un manico di scopa. Non fatevi bastare quello che già sapete, non fatelo mai. Cercate sempre di apprendere di nuovo, anche daccapo se ce n’è bisogno. Imparate a volare veramente, a volare sopra gli ostacoli, sopra le difficoltà che la vita vi impone. Imparate a cadere, a farvi male e a sapervi curare. Imparate a riafferrare il manico di scopa, imparate a volare di nuovo.» Alec ha un dono, sa trasmettere la passione. E per lui il volo è passione, lui che più di tutti ha brillato nella carriera, che aveva un futuro e che poi questo futuro l’ha perso.

Lui ha davvero imparato a volare di nuovo.

«Sylvia e Celine saranno i capitani perché mi ispirano simpatia» dice subito dopo, facendo ridere tutti, ancora un po’ scossi dal discorso affrontato poco prima.

Tutti si librano in aria e sia Celine che Sylvia si avvicinano ad Alec che fa l’arbitro.

«Mi raccomando, non voglio un comportamento scorretto. Se qualcuno si fa male scordatevi di giocare un’altra partita con me» li avverte severo Alec, lanciando la pluffa in aria. Subito Pervinca e Max raggiungo il loro posto davanti agli anelli, mentre  Katie e Sylvia cominciano la ricerca del boccino che saetta veloce tra i giocatori.

«Nicholas!» lo chiama Celine, attirando la sua attenzione. Il ragazzo le vola incontro afferrando la pluffa e portandosela sotto il braccio, mirando al portiere. Lux tenta di andargli contro, rallentandolo quanto basta affinché Timothy riesca a portargli via la palla se pur con poca agilità.

Layla tiene fermamente la mazza tra le dita pronta a colpire il bolide, quando una figura seduta sugli spalti la distrae. È lontana, non riesce a metterla del tutto a fuoco, ma sa perfettamente chi sia. Lui lo riconoscerebbe anche in una sala piena di gente che si fa largo a gomitate. Layla sente su di sé i suoi occhi, li sente sempre quando la guarda.

Un bolide le arriva contro e con rabbia lo allontana da lei, mirandolo contro Timothy che quasi cade dalla scopa, non riuscendo del tutto ad evitarlo vista la sua scarsa agilità. «Una lumaca è più veloce di te» gli ringhia contro, prendendosi beffe di lui che però la guarda neutro, tentando di riprendere a pieno il controllo della scopa.

La pluffa è tornata nelle mani di Celine che vola sparata contro Max. Il ragazzo cerca di restare fermo sulla scopa, teme che la sua goffaggine gli faccia fare una bella caduta. La Serpeverde guarda decisa uno dei tre anelli, lanciandoci con forza la pluffa che rotea velocemente in aria. Max ne segue la direzione, allungando la mano per pararla. Non sa bene cosa sia accaduto dopo, pare che sia riuscito a deviare la palla con il braccio, ma che, vista la forza del tiro, si sia ritrovato a testa in giù, appeso solo per le gambe al manico di scopa. Tenta di rialzarsi, mentre comincia a precipitare lentamente e a sbalzi. In malo modo alla fine riesce a tornare dritto, nel mentre Nicholas ha ripreso possesso della pluffa e, approfittando degli anelli scoperti, ha segnato. Deianira gli è subito accanto, sembra preoccupata. «Tutto apposto?» gli chiede, deviando un bolide improvviso. «Strano ma non sono caduto» scherza Max, ritornando davanti ai tre anelli.

Deianira si lascia scappare una risata e il ragazzo rimane sorpreso per quanto questa sia bella. Con lei non ci ha mai parlato, cosa mai si sarebbero potuti dire? Lei è una brillante Serpeverde, lui un goffo Grifondoro. E ora lui l’ha fatta ridere.

«Smettetela di parlare che siamo già sotto di un punto» gli rimprovera Sylvia, sorpassandoli. Deianira fa per voltarsi, ci pensa un attimo e poi gli dice «Occhio a non cadere» e facendogli l’occhiolino tenta di buttare giù dalla scopa Celine, lanciandole un bolide contro che la ragazza schiva con facilità. Max sorride, in quelle parole non c’era alcun segno di scherno.

Lux vola annoiata per il campo, quanto odia il Quidditch! Ogni tanto si ritrova la pluffa tra le mani, ma subito Nicholas riesce a strappargliela senza troppa fatica.

Quando vola non riesce a pensare a niente che non sia il vento tra i capelli e l’altezza sotto di lei. Come può il Quidditch rovinare qualcosa di così perfetto? È un gioco stupido per persone stupide, si ripete mentre vola.

«Ti diverti?» la schernisce Sylvia, va e viene senza darle il tempo di risponderle.

Pervinca guarda Katie cercare il boccino, non l’ha mai vista così felice. Sa che può distrarsi quanto le pare, tanto vista la scarsa abilità sia di Timothy che di Lux non toccherà la pluffa neanche per sbaglio.

Il suo sguardo ricade su Alec e spesso si chieda come faccia a sopportare tutto questo. Chiunque ad Hogwarts conosce la sua storia e lei non capisce come una promessa del Quidditch che ha dovuto interrompere la carriera per un incidente riesca ad insegnare a dei ragazzi come loro. Non fa male toccare con le proprie mani il sogno che si è visto infrangere davanti agli occhi? E invece lui è sempre lì con il sorriso sul volto, la battuta sempre pronta, come se la vita che aveva vissuto prima non fosse realmente accaduta, come se fosse stato sempre un insegnante di volo.

Pervinca forse pensa troppo, forse con la sua mente affronta storie in cui non dovrebbe interferire.

Qualcosa nella partita cambia, lo intuisce dall’improvviso agitamento. Katie ha individuato il boccino e Sylvia subito le è alle costole. Volano fianco a fianco, la Grifondoro è qualche centimetro più avanti e i suoi capelli castani e mossi sbattano sul volto della Corvonero che è costretta ad allontanarsi leggermente.

Katie allunga una mano verso il boccino, ma è ancora troppo lontana e per poco un bolide non le rompe il braccio. Deianira le sorride malignamente, portandosi la mazza dietro il collo. Il Quidditch rende tutti più crudeli, più animali.

Per colpa della Serpeverde, Katie si è distratta quanto basta per farsi superare da Sylvia che si sporge più avanti con il busto sul manico di scopa.

La Grifondoro non ha nessuna intenzione di perdere, proprio ora che il suo sogno di essere cercatrice si è avverato. È dietro di Sylvia, ne vede la nuca bionda e un’idea le passa per la mente. Con la scopa si mette a testa in giù, volando esattamente sotto di lei e accelerando. Continua così per cinque minuti buoni, ha il sangue alla testa ma deve resistere. Bruscamente ritorna su, tagliando in malo modo la strada a Sylvia e per poco non cadono entrambe. La Corvonero è costretta a deviare del tutto, rimanendo abbastanza indietro e dando quindi un buon vantaggio alla Grifondoro che decisa si lancia contro il boccino. Allunga una mano, ora lo può afferrare, sa che può farcela. Stringe le dita e sa di aver vinto non appena sente la superficie fredda del metallo nella mano.

La sua squadra esulta e Grifondoro, Corvonero e Serpeverde si abbracciano senza distinzione di Case.

«Ottimo lavoro» si complimenta Nicholas con Celine, sorridendole. Ancora spera che il suo sorriso riesca ad incantarla come succede con tutte le altre, infatti le sorride spesso, ma ogni sorriso che le rivolge sembra perdere ancora di più l’effetto.

È un attimo, il tempo che lei pieghi le labbra per rispondere: è seria, nonostante stia per sorridere. Si perde per poco tempo in quegli occhi, ma quanto basta per toccarne l’oscurità. È stranito, guardarla in quel momento è come camminare in mezzo ad una notte senza stelle.

Scuote la testa, Celine alza la mano per un batti cinque, lui le risponde con la stessa foga di lei.

È tutto passato, forse è stata solo un’illusione.

 

«Bravi, bella partita. La lezione è finita.» si complimenta Alec, facendo cenno a tutti di tornare con i piedi per terra.  L’ultima a rimanere in aria è Sylvia che sembra avere qualche problema ad atterrare, sarà per lo scontro con Katie… quando tocca terra si schianta contro Alec, buttandolo giù e ritrovandosi sopra di lui. Ops, che sbadata, pensa furbamente Sylvia tentando di non sorridere o altrimenti lui avrebbe capito tutto.

Alec punta i suoi occhi dritti in quelli verde di lei. «Immagina cosa possa pensare adesso se passasse un alunno o un professore e ti vedesse così…questa situazione potrebbe essere un po’…ambigua» le fa il verso, tirandosi su e facendola rotolare via dal suo corpo. «Perché ambigua? Sono solo una ragazza che è caduta dalla scopa» alza le spalle lei, sorridendogli accattivante e alzandosi da terra.

«So che stare seduti sull’erba è comodo, ma ha intenzione di restare lì tutto il giorno?» gli chiede la ragazza, notando che il professore non si è ancora alzato.

«È anche se fosse?» fa lui, non accennandosi a muovere. Si guarda intorno, il resto degli alunni si sta allontanando per rientrare nel castello. Giusto Layla è rimasta, ma sembra non accorgersi di loro, troppo presa a fissare la figura ancora seduta sugli spalti. Si guardano, non si parlano.

«Potrei fargli compagnia.» Sylvia abbassa il tono della voce di un’ottava e si mette sulle ginocchia davanti ad Alec per fissarlo negli occhi. Lui ride, alzandosi in piedi ed incamminandosi verso la Sala Grande. «Magari un’altra volta»

Sylvia si mordicchia il labbro inferiore, soddisfatta e allo stesso tempo delusa della riuscita del suo piano.

Afferra la sua borsa, notando da subito che qualcosa non va: è troppo leggera. Ci fruga dentro e non ci mette poco a capire cosa manca.

Qualcuno le ha rubato il suo libro.

 

 

 

 

 

 

 

  

Note: 

Lo so, vi ho fatto attendere tanto per un capitolo schifoso. Chiedo scusa per eventuali errori, ma non ho avuto modo di rileggerlo bene e chiedo anche scusa se ho trasformato quasi tutti i personaggi in OOC, se non li ho approfonditi bene etc…

Se veramente fanno schifo, il mio modo per scusarmi è tentare di inserirli nel prossimo capitolo…non mi scannate :)

Ho inserito le foto dei personaggi di questo capitolo così che cominciate a farvi un’idea…

Allora, la storia come vedete sta cominciando ad ingranare, prima il coperchio della pozione spostato, ora il libro rubato… eh eh

Avevo in mente di fare una cosa e se non siete d’accordo ditemelo subito!

Allora, pensavo che qualche volta in alcuni capitoli potevo approfondire pochi e determinati personaggi, che ne so magari quattro o sei… naturalmente non sempre e non sempre gli stessi! Che ne pensate?

Ho fatto bene ad aspettare ad aggiornare perché qualche lettore in più si è fatto vivo :)

Spero che apprezzerete anche questo schifoso capitolo e che me lo facciate sapere :)

Aggiornerò presto…

 

Ultimo avviso…sto scrivendo una Draco/Hermione (nonostante detesti questa coppia ahaha) che provvederò ad aggiornare o oggi o nei prossimi giorni…se volete darci un’occhiata e magari darmi anche un parere, questo è il link:

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1947100&i=1

 

Baci e a presto!

 

 




Alec:
Image and video hosting by TinyPic


Max:
Image and video hosting by TinyPic


Timothy:
Image and video hosting by TinyPic


Nicholas:
Image and video hosting by TinyPic


Sylvia:
Image and video hosting by TinyPic


Layla: ?

Lux:
Image and video hosting by TinyPic


Katie: ?

Deianira:
Image and video hosting by TinyPic


Pervinca: ?

Celine:
Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Crazy Sisters_