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Autore: _Elisewin_    22/07/2013    2 recensioni
"Nel frattempo, al tavolo dei Serpeverde, due occhi color del ghiaccio la stavano guardando girandosi tra le mani un coltello. Draco Malfoy era molto arrabbiato con Hermione. Non le aveva obbedito. (...)"
Affinchè un cuore smetta di sanguinare quanto tempo occorre? Quanto tempo occorre che le ferite dell'anima guariscono completamente? Cosa può essere successo a Draco&Hermione? Come regirà Draco al segreto di Hermione volutamente taciuto?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scusate il ritardo sono imperdonabile, ma seri problemi mi hanno portata ad allontarmi un pò dalla storia che sto scrivendo, e questo mi dispiace parecchio.
Non so più con che frequenza aggiornerò, ma ho deciso, che mancheranno pochi capitoli al finale.
Vi ringrazio ancora per la pazienza dimostratami.
_Elisewin_


 

 Capitolo 12

 

“A volte le parole non bastono.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”
(Alessandro Baricco,Castelli di Rabbia)
 
 

Da un buon quarto d’ora, nel silenzio più assoluto, dopo un primo attimo fatto di abbracci e pacche sulle spalle,Blaise e Draco si stavano osservando.
Avevano parlato di molte cose.
Ma,  di tutto quello che avevano parlato,non erano quelle le cose che premeva di sapere Blaise.
Avevano girato attorno a molte domande e delle risposte smorzate erano state date.
Ora Blaise, era in attesa che l’amico si decidesse a dire chiaro e tondo il motivo del suo ritorno… il perchè del matrimonio con Astoria e soprattutto, perchè ancora, non gli aveva posto domande riguardanti quellapersona?
Draco,invece, in un certo senso si sentiva imbarazzato e quasi fuori posto.
Cercava di non pensare che per quattro anni aveva perso molte cose.
Cercava di non pensare che per quattro anni si era tenuto volutamente lontano dal suo ambiente.
Ed ora, senza dire niente a nessuno, era tornato.
Era tornato come se non fosse successo niente.
Era tornato pensando dentro di sè di mantenere una sorta di status quo.
Ma non era così.
In realtà, entrambi gli amici, sapevano che aveva perso molte cose.
Blaise aspettava solo che Draco sganciasse la bomba … naturalmente.
“Nella tua ultima lettera,non mi hai minimamente accennato al fatto che volessi ritornare e in particolare,non mi hai minimamente accennato alle tue nozze imminenti con Astoria” buttò non tanto per parlare ma più per sapere Blaise
“Quando ti ho scritto la lettera non ero ancora sicuro del mio ritorno, ma improvvise divergenze d’opinione con mio padre, mi hanno fatto tornare”
“Ma davvero?” rispose con malcelata ironia l’amico “Tu e Lucius che siete sempre stati così affiatati ora avete delle divergenze? E sentiamo che tipo di divergenze sarebbero?” domandò Blaise accavallando le gambe e bevendo un altro sorso di whiskey incendiario
“Blaise non sta a te sapere il perchè dei disguidi con un membro della mia famiglia. Non merito di essere giudicato da te. Anche io ho dovuto far esorcizzare molti dei miei demoni e sono dovuto andare dall’altra parte del mondo per capire di aver sbagliato… ma non mi pento delle scelte che ho fatto qualche anno fa, e che ho, e sto per fare adesso. Ne sono pienamente convinto e questo è l’importante!” Draco gli rispose con un tono alquanto irritato e al tempo stesso incredulo.
Che fine aveva fatto il suo amico Blaise? Il ragazzo che era sempre pronto ad ascoltarlo e a condividere le sue opinioni? Cosa si era perso in questi anni? Da quando Blaise riusciva a farlo sentire in colpa - con quello sguardo profondo - come una certa persona?
Draco si alzò di scatto dalla poltrona rossa di pelle e prese a camminare per la stanza.
Blaise invece schioccò la lingua sul palato, si alzò anche lui, si frappose davanti all’amico di sempre con uno sguardo penetrante,poi, dopo un attimo di silenzio prese a parlare
“Non voglio giudicare le tue scelte del tutto discutibili, ma capirai Draco, che in quattro anni molte cose cambiano, e cambiano, anche i rapporti fra le persone. In questi quattro anni io e te sappiamo benissimo che hai visto il mondo… ed anche fatto tanto. Ti sei divertito magari,ma, ti sei mai post oil problema di non aver  visto crescere TUA figlia? Sbaglio o te ne sei lavato le mani? E comunque adesso non puoi pretendere che le cose ritornino a come erano prima!”
Gli occhi di Draco si assottigliarono e il loro colore divenne quello del mare in tempesta
“Sì ,è vero,ammetto che i primi tempi mi sono voluto divertire… e non ci vedo nulla di male in questo. Ogni persona dovrebbe farlo. Ma Blaise, è anche vero che all’epoca avevo solamente diciassette anni, e non avevo nessuna voglia, di prendermi responsabilità che minimamente sentivo. Non voglio giustificarmi. Quello che ho fatto in passato ad Hermione è stato terribile. Ma era la mia natura e non potevo cambiare dall’oggi al domani solo per due occhi da…da cerbiatto.” – stava parlando con una tale foga che, non si era accorto, che l’amico di infanzia stringeva così forte il bicchiere in cui a momenti poteva romperlo.
Blaise dentro di sè era una furia e Draco, incurante di quello che stava avvenendo nell’animo dell’amico,continuò a parlare
“Voglio recuperare il tempo perso con Lizzie certamente, e molto probabilmente, dovrò mettere le cose in chiaro sia con Hermione che con Astoria, anche se, con quest’ultima avrò dei seri problemi. Sai un patto è un patto. Io fino a diciassette anni non mi piacevo caratterialmente parlando. Ero… ero troppo influenzato da mio padre e dalle sue idee. Mia madre invece no. Mia madre mi ha sempre spronato ad essere presente per quella bambina. Ma le cose come ben sai non sono andate nei migliori dei modi.”
Aveva una malinconia negli occhi Draco.
Era arrendevole.
Si stava spogliando di alcuni suoi pesi.
Ma sapeva dentro di sè che prima o poi il giudizio vero e proprio da parte del suo più caro amico non sarebbe mancato.
Non gli aveva detto tutto Draco. Non riteneva importante riferire a qualche altra persona ciò che sentiva realmente. Ciò che realmente aveva provato a capire in quattro anni di lontananza.
L’unica persona che doveva sapere era Lei.
Anche i cattivi ragazzi potevano redimersi e la seconda possibilità non gliela avrebbe negata nessuno.
Blaise si girò di scatto,gli strinse forte il braccio e chiese  subito un “Perchè?” sottile.
Draco non aveva bisogno di domandargli a cosa si stesse riferendo, perchè un sorriso spontaneo e genuino, gli nacque sul viso e con tutta la serenità possibile gli rispose
“Perchè la Amo. Le amo e me ne sono accorto solo adesso. E non ci trovo niente di male nel dire che aspettavo la notte per poterle sognare. So che tu ci sei stato per loro. So che tu hai mantenuto la promessa di non perderle di vista e di non far mai mancare niente. Ma ora Blaise Zabini ti chiedo un ultimo favore…vorresti aiutarmi a conquistare Hermione?”
Blaise era rimasto un attimo spiazzato.
Come poteva far intendere a Draco che questa volta lui non l’avrebbe aiutato?
Vedeva l’amico ritrovato più forte di prima.
Più sicuro su un sentimento che per anni aveva celato a se stesso.
Era anche vero che Draco in tutte le lettere ribadiva all’amico di non perdere di vista Hermione e Lizzie. Ma non pensava assolutamente che si fosse reso conto di tutto.
Ora, il vero problema era che Draco, non sapeva che Blaise ed Hermione viaggiavano attorno ad uno strano sentimento.
Un sentimento che racchiudeva tutto: riconoscenza, stima, affetto, presenza e forse amore.
Un sentimento che forse, se Draco fosse rimasto in Inghilterra, Hermione avrebbe continuato a provare in silenzio.
Invece Blaise ci era riuscito.
Era riuscito a tirare fuori - ancora di più - il meglio di quella ragazza.
Era riuscito ad insinuarsi nei pensieri e nel corpo della ragazza.
E questa volta Draco non le avrebbe infranto nuovamente il cuore.
Ora Blaise aveva molto da proteggere.
Anche se stesso.
“Prima di darti una risposta,spiegami il perchè, di questo matrimonio affrettato con Astoria”
 “I Greengrass hanno capito che volevo più tempo e che forse, neanche con il contratto di matrimonio stesso avrei voluto impegnarmi. Hanno messo alle strette me e la mia famiglia…come sempre del resto. Astoria stravede per me …ma per quanto mi riguarda non so neanche cosa le piaccia fare in generale. Strano da dire visto che in un certo senso abbiamo vissuto insieme. Onestamente, non so neppure, se avrà mai il mio rispetto. Quello che so è che la devo sposare… e alla svelta anche.”
“Quindi Hermione la possiamo definire libera da qualsiasi impegno con te?”
 “Io direi non proprio.”
“E io ti direi di levartela dalla testa!” sbottò Blaise “Ti direi anche di incominciare a prendere in seria considerazione l’impegno preso con i Greengrass e di lasciare fuori da questa storia Hermione e Lizzie!”
Per un attimo Draco lo guardò incredulo.
Ma cosa stava passando per la testa di Blaise? Perchè era scattato a quel modo?
A un tratto, come un fulmine, gli balenò in mente l’idea che l’amico di infanzia potesse essere geloso. Perdutamente geloso di lei.
Blaise sarebbe dovuto rimanere al suo posto e non invece incominciare a pensare ad altro… soprattutto a qualcosa di suo!
“E chi sarà ad impedirmelo? Tu Blaise?”chiese in maniera ironicail biondo
“Sbagli a provocarmi Draco. Anche io sono molto cambiato.”
“Vorrei ricordarti che mi hai sottilmente minacciato”
“No. Vorrei semplicemente ricordarti che per quattro anni sei sparito e lei adesso non è più tua!”
Allora era vero. Ne aveva appena ricevuto conferma. Blaise era geloso di lui.
Blaise, in questi quattro anni, aveva iniziato a provare qualcosa per Hermione.
Come aveva potuto? Tra gli accordi non c’era quello di innamorarsi di lei.
Una rabbia improvvisa si impadronì del corpo di Draco.
Doveva sfogarsi.
Tutto gli era sfuggito di mano.
Sperava in Blaise e credeva in lui. Quanto si era sbagliato.
Mai lasciare la propria donna nelle mani del migliore amico.
Sai quello che lasci ma non quello che trovi.
“ E quindi illuminami avanti Blaise” il tono di Draco era molto sarcastico. Voleva provocare l’amico. Voleva vedere fino a dove si sarebbe spinto. Voleva sapere chi tra i due avrebbe vinto.
Draco voleva sentire quelle fatidiche parole dalla bocca dell’amico “Avanti” incalzò ancora “Non temere non ti mangio mica!”
Blaise aveva una innata voglia di fare a botte con il suo amico.
Quella falsa faccia d’angelo non lo convinceva più di tanto.
Il tono sarcastico… neanche.
Possibile che Draco non capiva quello che aveva scatenato andandosene?
O forse aveva leggermente intuito e voleva solo la conferma alle sue supposizioni?
D’altronde erano due serpi, ed entrambi,erano stati educati secondo alcuni principi.
Ma su questo ultimo punto… i due amici differivano parecchio.
Aveva deciso Blaise.
Non doveva vergognarsi.
Doveva essere sincero.
“Cosa vuoi sentirti dire Draco? Che hai fatto bene ad andartene? Che hai fatto bene a fare una convivenza con Astoria,la quale sapevi benissimo ciò che avrebbe comportato,ovvero, subito un matrimonio riparatore con o senza contratto? Che… non hai la minima idea di quello che è successo in questi quattro anni?Che tua figlia di te ha solo foto e pupazzi? Che Hermione non riesce ad attaccarsi a qualcuno?Cos’altro vuoi sentirti dire Draco? Che io voglio bene ad Hermione e che le sono stato accanto per motivi diversi da quelli per cui tu mi avevi chiesto il “favore” ? Dimmi Draco come ti senti? Cosa vuoi ancora da queste persone, quando in realtà , di per sè tu hai già tutto?”
“Allora è vero!” esclamò Draco a conferma delle sue supposizioni.
“E’ vero cosa?” sibilò Blaise
“Tu la ami. Tu la vuoi tutta per te! Mi hai preso in giro per quattro stupidi anni Blaise!”
Blaise oramai smascherato, si disse, che non valeva la pena negare e che, era ora che l’amico si rendesse conto, di che perla, avesse avuto tra le mani.
“Sai Dra… posso dire di aver imparato dal migliore” Blaise sfoderò un sorriso accattivante ma non si rese conto, di come quel sorriso, fece vedere rosso l’amico.
Draco in sua risposta gli diede un pugno in pieno viso.
“Non dovevi permetterti Blaise! Lei non è tua! E decido io quando pore fine alla storia, non tu!”
Blaise steso a terra dolorante non si rese conto che l’amico di infanzia se ne era andato.
Draco era nero di rabbia.
Si era illuso.
Ma non era detta l’ultima parola.
  
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