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Autore: Loreparda    24/07/2013    16 recensioni
Tre ragazzi, intrecci amorosi ed avvenimenti inspiegabili firmati You Know Who: l'Oscuro Signore è davvero tornato?
"E mentre una risata malefica echeggiò nell’aria, un solitario quadrato di carta sfuggì alla tremenda sorte, aiutato dal vento; dell’intero nome della persona a cui il biglietto era destinato, restava visibile solo una consonante: una “S”."
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Sorpresa | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
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TITOLO: THE JOURNEY FROM PLATFORM NINE AND THREE- QUARTERS.

Stazione di King’s Cross, 01/09/2017, 10:30 a.m.
«Non manca molto, fra poco ci andrai anche tu.» Ripetè per l’ennesima volta Harry con tono paziente, trascinando la bambina dai lisci capelli rossi raccolti in due trecce attaccata al suo braccio.
«Fra due anni. Io voglio andarci adesso!» Ribattè Lily, asciugandosi il naso gocciolante con la manica della maglietta, mentre ulteriori lacrime continuavano a rigarle il viso angelico.
Il padre, sospirando, sollevò da terra la figlia e la caricò sul carrello, dove già si trovavano un baule e una gabbia di ferro contenente Edvige II; si affrettò poi a raggiungere la moglie, che spingeva un carrello con oggetti identici mentre assisteva esasperata ad un’altra discussione tra James e Albus.
« Non voglio! Non voglio essere un Serpeverde!» Gridò con convinzione Albus.
«James, piantala!» Rimproverò il figlio Ginny, alzando gli occhi al cielo, come in una richiesta disperata d’aiuto ad un’entità sconosciuta.
«Io ho detto solo che potrebbe. Non c’è niente di male.» Si giustificò l’interpellato.«Potrebbe essere un Serpe…» Ma non concluse la parola, a causa dell’occhiata minacciosa lanciatagli della mamma; si limitò quindi a prenderle dalle mani il carrello con i proprio beni personali ed a scomparire oltre la barriera invisibile ai Babbani.
«Mi scriverete, vero?» Domandò Al ai genitori, attraversando a sua volta il portale invisibile posto tra il binario nove e quello dieci.
«Tutti i giorni, se vuoi.» Risposero loro in coro, notando la coincidenza e scoppiando a ridere come due adolescenti innamorati.
«Non proprio tutti. James dice che gli altri ricevono lettere da casa una volta al mese.» Precisò immediatamente il piccolo, preoccupato per gli eventuali insulti da parte dei compagni.
«L’anno scorso gli scrivevamo tre volte alla settimana.» Gli rivelò Ginny, scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
«E non devi credere a tutto quello che ti dice su Hogwarts. A tuo fratello piace scherzare.» Aggiunse Harry, consapevole dell’incredibile somiglianza del carattere del figlio maggiore con quello del nonno, da cui aveva ereditato il nome.
Improvvisamente sollevato, Albus corse in direzione della folla di pendolari, tra cui aveva avvisato quattro capigliature familiari per abbracciare i cugini Rose e Hugo e salutare gli zii Hermione e Ron.
«Tutto bene con il parcheggio? Io sì. Hermione non credeva che sarei riuscito a superare l’esame di guida Babbano, vero? Pensava che avrei dovuto Confondere l’esaminatore.» Si vantò Ron, appena raggiunse sua sorella e il suo migliore amico.
«Non è vero. Avevo assoluta fiducia in te.» Si difese prontamente Hermione, facendo di nascosto l’occhiolino alla cognata.
«In realtà l’ho Confuso. Avevo solo dimenticato di guardare nello specchietto retrovisore, e diciamocelo, per quello posso sempre usare un Incanto Super-sensor.» Rivelò altrettanto segretamente Ron all’orecchio di Harry, minacciando dopo sua figlia Rose. «Se non finisci in Grifondoro ti diserediamo, ma non voglio metterti pressione.»
«Ron!» Lo rimproverò la moglie, dandogli un intenzionale colpetto sulla spalla e rassicurando la primogenita: «Non dice davvero.»
«Guarda chi c’è… E così quello è il piccolo Scorpius.» Proferì con aria disgustata il rosso, indicando con un cenno della testa una famiglia formata da tre persone posizionate a distanza dalla massa. «Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rose: per fortuna hai il cervello di tua madre.»
Se Ron avesse avuto un paio di orecchie oblunghe a portata di mano, avrebbe udito con stupore che un dialogo simile si stava svolgendo tra Draco e il suo unico figlio.
«E così quella è la piccola Rose. Cerca di batterla in tutti gli esami, Scorpius: per fortuna hai la stessa mia capacità di far volgere le situazioni a tuo favore.» Disse infatti il padre, calmo ma contemporaneamente diabolico.
 «Sono quasi le undici, è meglio se salite.» Harry interruppe lo strano silenzio, creatosi perché tutti erano impegnati a fissare i Malfoy.
I genitori si affrettarono, quindi, a salutare i figli, tra “Ci vediamo a Natale.” e baci più o meno graditi.
In particolare, Harry prese da parte Al ed iniziò una serie di raccomandazioni, nella speranza che il ragazzino, a differenza di quando aveva fatto lui ai tempi di Hogwarts, non si cacciasse nei guai: «Ciao, Al. Non dimenticare che Hagrid ti ha invitato a prendere il tè venerdì prossimo. Non perdere tempo con Pix. Non sfidare a duello nessuno finché non avrai imparato. E non farti prender in giro da James.»
«E se divento un Serpeverde?» Fu la risposta che ottenne.
«Albus Severus Potter, tu porti il nome di due Presidi di Hogwarts: uno di loro era un Serpeverde e probabilmente l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto.» Lo tranquillizzò il padre, con gli occhi lucidi al ricordo di ciò che Piton aveva rischiato per salvarlo. Aveva dato quel nome al suo secondogenito, nella convinzione che se i due si fossero potuti incontrare, nonostante il carattere un po’ burbero del più grande, essi avrebbero avuto un rapporto speciale, forse perché gli occhi del più piccolo gli avrebbero ricordato quelli della donna di cui era stato innamorato una vita intera.
«Ma se… » Continuò Al.
«…Vorrà dire che la Casa di Serpeverde avrà guadagnato un ottimo studente, no? A noi non importa. Ma se per te è importante, potrai scegliere Grifondoro invece di Serpeverde. Il Cappello Parlante tiene conto della tua scelta.»Svelò per la prima volta a qualcuno il salvatore del mondo magico.
Uno sbuffo di vapore del treno annunciò l’imminente partenza e numerosi fazzoletti vennero sventolati a mo’ di saluto, mentre la locomotiva scarlatta si apprestò a trasportare centinaia di promettenti maghi alla volta di Hogwarts.
«Non avrà problemi.» Mormorò Ginny, stringendo a sé l’unica figlia troppo piccola per quell’avventura e ricordandosi della sgradevole sensazione provata alla sua età osservando i fratelli allontanarsi da lei.
Harry sfiorò distrattamente la cicatrice a forma di saetta sulla fronte, sentendo un inquietante formicolio dopo diciannove anni.
«Lo spero.» Sussurrò, convincendosi di essersi sbagliato.

King’s Cross, 01/09/2017, 10:59 a.m.
«Il treno partirà tra un minuto.» Comunicò il controllore, obliterando l’ultimo biglietto dei passeggeri in attesa di salire:

 
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Un paio di stivali neri si issarono sul gradino del mezzo ferroviario.

WRITER'S CORNER.
Aggiornamento settimane!
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Ringrazio le 20 persone che hanno recensito lo scorso capitolo e chi ha aggiunto la storia alle preferite/seguite/ricordate.
E grazie a te, Tsunamisme, per le tue divertentissime note. <3
AVVISO: i dialoghi sotto riportati sono fedeli traduzioni dell'originale, opera dell'inimitabile J.K. Rowling  nell'epilogo di "Harry potter e i doni della morte".
   
 
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