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Autore: Sam__    25/07/2013    3 recensioni
Angelica, l'unica donna che sia mai riuscita a farmi battere il cuore.
Lo devo proprio ammettere.
Il mio cuore è aumentato di un battito per cinque volte a causa sua.

Se c'è una donna che Jack ha amato, quella è sicuramente Angelica.
Così ecco il nostro Capitano che si accinge a raccontarci degli unici cinque battiti che il suo cuore ha fatto per Angelica.
Spero che i personaggi non siano troppo OOC.
E sopratutto, spero vi piaccia. ^^
storia incompleta: ancora da finire
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelica, Jack Sparrow
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2: il secondo battito del cuore

 
Era mattina, quando nel sonno, sentivo l'insistente bussare a una porta e qualcuno che mi scuoteva chiamando il mio nome.
"Jack!" sussurrò Angelica scuotendomi.
"Mmh..." mugugnai a occhi chiusi.
"Alzati! Devi andartene." continuò sottovoce.
Aprii piano gli occhi, e la vidi, ancora accanto a me, con solo il lenzuolo a coprirla. Sorrisi.
"Perché devo andarmene?" chiesi con un tono di voce troppo alto.
"Sssh" rispose colpendomi affettuosamente sul petto.
Indicò la porta "è da almeno 10 minuti che Suor Mariè bussa insistentemente. Devi andartene!" continuò sempre con un basso tono di voce, in modo da non farsi sentire.
La fissai per qualche istante. "Scusa tanto, ma oltre a Suor Mariè non ci sono altre suore qui?" chiesi.
Angelica sorrise. "E' la suora madre e comunque non mi sembra il momento adatto per parlarne."
Un'altro colpo alla porta "Angelica apri immediatamente, inizio a preoccuparmi!" esclamò la suora dall'altro lato della porta.
"Arrivo, mi dia un secondo." Le rispose urlando l'altra.
 
Mi alzai di scatto, rivestendomi molto velocemente, recuperando i miei effetti e il cappello.
Stavo per uscire dalla finestra quando Angelica chiese "tornerai?" quasi come una supplica.
Mi girai per guardarla dritto negli occhi "ehm...no!" risposi per poi accingermi a uscire.
"Non puoi usarmi, rendermi impura, sconvolgere i miei piani e poi lasciarmi qui." disse arrabbiata.
Una volta fuori, mi ri-girai a guardarla "si che posso".
Lei si sporse quel tanto che bastava a non cadere, allungò il braccio e afferrò il mio amato cappello "allora questo lo prendo io, per sicurezza!" affermò facendomi l'occhiolino, per poi chiudermi la finestra in faccia con un gesto veloce, senza darmi il tempo di replicare.
 Diamine! Ci mancava solo che mi rubasse il cappello.
 
Andai a girare un po’ per le strade di Siviglia, per poi finire il mio giro al porto dove si trovava la mia amata Perla.
Fra tutte le navi, non riuscivo a vedere la mia dalle vele nere.
Mi parse così strano, che dovetti fare avanti e indietro per tutto il porto un bel po’ di volte, per accertarmi che non ci fosse.
Quando notai che in un angoletto di mare, c'era una barchetta a remi nella quale Gibbs dormiva in modo al quanto scomodo.
"Ehi!" esclamai. Ma lui non si mosse di un millimetro.
"Gibbs!" provai ancora, senza alcun risultato.
Salii a bordo della barchetta "miseriaccia Gibbs, alzati!" urlai dandogli un calcio.
Si svegliò urlando, preso dal panico "che tu sia maledetto vigliacco furfante!"
Mi guardò, sbattendo le palpebre un paio di volte "madre divina, Jack, che diamine fai?" chiese perplesso.
"Piccola domanda Gibbs, dov'è la Perla?" gli chiesi al quanto irritato.
"Barbossa l'ha portata via, lasciandoci qui." spiegò dispiaciuto.
"Barbossa cosa? Perché non l'hai fermato?"
"Ero uno solo contro un'intera ciurma." si giustificò.
"La Perla...la Perla Gibbs! Per la miseria, sapevo di non doverla lasciarla a quei mozzi infedeli!"
"Si può sapere dove sei stato questa notte? Se ci fossi stato magari non sarebbe successo." mi rimproverò.
 
Risalii nel porto, e Gibbs mi seguì "ho avuto da fare." risposi vago "e comunque un ammutinamento con o senza la mia presenza, l'avrebbero fatto ugualmente." Spiegai continuando a camminare, mi voltai di scatto e Gibbs si fermò a guardarmi preoccupato.
"Conosco quello sguardo...cos'hai in mente?" mi chiese sorridendo.
"Ci serve una nave per arrivare a Tortuga, dove recluteremo una ciurma, col quale salperemo per recuperare la Perla, comprendi?" chiesi ricambiando il sorriso.
"Penso di poterti trovare una nave."
"No, non pensi. Tu mi troverai una nave." Ordinai.
Gibbs annuì spaventato.
"Quanti giorni ti servono per trovarla?" chiesi infine.
Guardò in alto, facendo un paio di smorfie e annuendo a se stesso "Credo che tre giorni dovrebbero bastarmi." affermò.
"Perfetto Gibbs, ci vediamo qui fra tre giorni." dissi e così facendo me ne andai.
 
Decisi di tornare al convento, sperando che Angelica avesse finito con le sue preghiere e cosucce varie.
Bussai un paio di volte, e quando fui sicuro che lei non fosse lì, aprì la finestra come la prima volta. Forzando la serratura con la spada.
Entrai e mi distesi sul letto, aspettando che Angelica tornasse.
Riflettei sulla strana sensazione che avevo provato la sera prima, al battito del mio cuore che era accelerato.
 Si, era durato soltanto un attimo. Ma c'era pur sempre stato.
Non mi era mai successo con nessuna donna, e intendiamoci: sono Capitan Jack Sparrow, ho avuto donne a volontà nella mia vita.
Non ne avevo parlato con nessuno, anche perché chiunque, perfino il mio migliore amico (malgrado non ce l'abbia) avrebbe riso a crepa pelle alla mia confessione.
Una cosa così non era da me. Jack Sparrow che prova un sentimento per una donna? Jack Sparrow sul punto di innamorarsi?
Non era una nomina da farmi. Ero un pirata(il più grande dei pirati!) e il mio unico amore era il mare.
Lei era...era solo una delle tante. Che forse in un futuro, sarebbe stata un bel ricordo. Nient'altro.
Notai che il mio cappello era poggiato ai piedi del letto, potevo prendermelo e andarmene, senza mai più tornare...ma per qualche motivo, volevo rivederla.
 
La porta si aprì e Angelica, appena mi vide, entrò velocissima richiudendosi la porta alle spalle.
"Jack, che ci fai qui?" chiese perplessa
"Mi hai rubato il cappello, se non ricordo male..." iniziai alzandomi dal letto e andandole vicino "...Ed era un pretesto per farmi tornare, se sempre non ricordo male." dissi avvicinando le mie labbra alle sue.
Angelica sorrise e con gesto veloce, riuscì a sfuggirmi, ritrovandomela dietro le mie spalle.
"E' vero che volevo che tornassi, ma non per fare ciò che pensi." affermò provocandomi.
Mi girai per guardarla "e cosa proponi di fare, sentiamo..."
"Voglio che m'insegni a combattere!" esclamò entusiasta.
"Combattere?" chiesi sbalordito da quella sua richiesta.
Lei annuì sorridendo.
"Ma a che ti serve saper combattere?  Sei una novizia." dissi confuso.
"Perché nel caso succedesse qualcosa, saprei difendermi." spiegò tranquillamente.
"E cosa, di grazia, dovrebbe succedere?"
Angelica sorrise. "Beh, per esempio, che un pirata entri nella mia stanza. E invece di essere così innocuo come te, potrebbe voler farmi del male e nel caso saprei fermarlo!"
"Io non sono innocuo!" risposi offeso dalla sua affermazione.
"Va bene, va bene" disse roteando gli occhi "ora, mi insegni a usare la spada?" concluse entusiasta.
"Qui?" chiesi indicando l'ambiente in cui ci trovavamo.
"Già, non è proprio il posto adatto! Beh, usciamo e troviamone uno." propose.
"Puoi uscire di qui?" domandai stranito.
"Di nascosto, si!" rispose contenta, aprendo la finestra.
"Aspetta!" la fermai, prima che saltasse.
Uscii per primo, e una volta fuori le allungai le braccia "ti prendo io" le dissi.
Lei inarcò un sopraciglio."Jack, sarà si e no un metro di altezza."
"Scusa tanto se volevo essere gentile." dissi allargando le braccia.
"Va bene, aiutami." disse, sedendosi sul bordo della finestra, rivolta verso di me. Pronta per scendere.
Mi alzai sulle punte e le posai le mani sui fianchi, la strinsi in modo da non rischiare che mi cadesse(e non che mi dispiacesse toccarla, comunque) e lei mi cinse il collo con le braccia, per essere più sicura. La presi e in un attimo la misi giù di fronte a me.
Quella finestra era davvero alta meno di un metro. Beh, mi andava di aiutarla e l'ho fatto, ecco qui!
 
Angelica aveva lo sguardo basso, e le gote leggermente arrossate.
Che fosse imbarazzata?
"Inizierei con l'allontanarci da qui..." dissi avviandomi.
Lei mi seguì a ruota "conosci un posto abbastanza grande e magari isolato?"
"Mmh...a cosa ti serve un posto così?" chiesi malizioso.
Lei mi spinse scherzosamente "Jack! Devi insegnarmi a combattere, lo sai!" mi rimproverò.
Sorrisi per la sua reazione "Si si lo so, ma inizierei col trovarti dei vestiti adatti." dissi voltandomi verso di lei e osservandola dalla testa ai piedi.
"E dove li troviamo?" chiese perplessa.
"Ci penso io." risposi sorridendo.
La portai in una sottospecie di bottega, e le dissi di aspettare fuori mentre contrattavo col venditore.
Uscii dopo un paio di minuti e le porsi i vestiti "ecco qui, gioia." affermai entusiasta del mio affare.
Lei li osservò stranita "ma sono dei vestiti da uomo!"
"Beh, con cosa volevi combattere? Una gonna? I vestiti da uomo sono la cosa più comoda e meno costosa che c'erano." mi giustificai.
 
Poco dopo, trovai un fienile abbandonato. Era perfetto per insegnarle a combattere.
Lei si nascose dentro una stalla "Jack, non sbirciare." si raccomandò.
"Ma se ti ho già vista nuda." ribattei cercando di intravedere qualcosa.
"M-ma smettila! Alla luce del giorno è diverso." disse con tono imbarazzato.
"Va bene, non guardo." affermai girandomi di mal voglia, dando le spalle alla stalla.
Uscì dopo pochi minuti con una camicia bianca un po’ troppo larga e dei pantaloni neri, che malgrado la cintura, erano larghi e pure lunghi. E infine, degli stivali che sembrava gli calzassero abbastanza bene.
Scoppiai a ridere e lei mise il broncio "non ridere, ti prego!" disse irritata.
"Ti stanno grandissimi." spiegai.
"Maddai! Non me ne ero proprio accorta." rispose con sarcasmo.
"Forza, iniziamo." affermai girandomi e camminando verso uno spazio più ampio.
Anche se non glielo dissi...era bella anche con i vestiti grandi e da uomo.
 
Cominciai con l'insegnarle alcuni affondi e come schivare gli attacchi. Come muoversi velocemente, a recuperare la spada nel caso la disarmassero e come disarmare l'avversario.
Con mia gran sorpresa, imparò tutto molto velocemente.
Così decisi di insegnarle la mia mossa "speciale".
"Okay, pausa." le dissi fermandomi.
"Perché? Sto andando benissimo." ribatté lei.
"Perché ho deciso di insegnarti una mossa che nessuno conosce."
Non so perché volevo farlo, mi sembrava semplicemente degna di saperla eseguire.
"Ecco cosa si fa..." dissi avvicinandomi piano "ti devi muovere velocemente..." continuai mettendo i piedi l'uno davanti all'altro "...pesti un piede all'avversario" dissi facendo esattamente ciò che le dicevo "e ti sposti alle sue spalle, girandoti immediatamente".
Le scivolai dietro e quando mi girai lei mi dava ancora le spalle "in modo che quando si girerà..."
Angelica si voltò a guardarmi "lo colpisci ripetutamente mettendolo con le spalle al muro". spiegai mentre la colpivo con la spada.
Lei cercava di difendersi, indietreggiando.
Una volta che la sua schiena era quasi un tutt'uno con la parete dissi "infine, gli punti la spada alla gola. Puoi ucciderlo, o farti commuovere nel caso ti implori di lasciarlo andare."
Lanciai la spada in aria, riprendendola dalla lama. In modo da puntarle il manico.
Angelica sorrise e impugnò la spada.
"Quindi vediamo se ho capito..." disse pestandomi un piede, scivolando alle mie spalle aspettando che mi voltassi, colpendomi ripetutamente fino a quando non fui con le spalle al muro e concludendo puntandomi la spada al collo.
"E' così, giusto?" chiese entusiasta della tecnica appena imparata.
Restai a fissarla per un paio di minuti. Aveva imparato la mia tecnica in un batter d'occhio.
Deglutii un paio di volte, per cercare di liberarmi di un peso che sentivo nel petto.
Ecco...Quel peso...Fu il secondo battito del mio cuore per lei.


 
NDA:
Eccoci qui con il secondo capitolo!
Grazie a chi ha recensito con tanta bontà e gentilezza, e ai lettori silenziosi.
Allora, questo capitolo è sicuramente più lungo del primo e spero di essermela cavata con i personaggi, mantenendoli nel IC nonostante alcuni momenti quasi nel fluff.
La cosa di Jack che perde la Perla, come una volta precedente a quella dove l'abbandonano sull'isola, mi è venuta di colpo! Perché inizialmente non era così...poi però mi è piaciuta anche per far combaciare i capitoli successivi, e l'ho scritta.
Spero di essermela cavata con la descrizione di quando Jack aiuta Angie a scendere dalla finestra, e quella del combattimento. Che ripensando alla scena del quarto film (dove s'incontrano e combattono e come ultima mossa Angie fa quella che gli ha insegnato Jack) ho cercato di descrivere il meglio possibile.
Spero di non avervi delusi.
Al prossimo capitolo :)
  
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