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Autore: crazy640    04/02/2008    21 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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l'altro lato della medaglia

Salve a tutti!Ecco,come promesso il nuovo capitolo,prima possibile.

Vi lascio subito alla lettura!

A dopo per i commenti!!....

 

 

Tutte le mattine durante la settimana,la sveglia sul suo comodino suonava alle sei e mezzo.

Tutte le mattine,durante la settimana,Harry allungava un braccio verso il comodino e fermava l'allarme.

Dopodichè si alzava dal letto e si dirigeva in bagno,dove si faceva una doccia e si radeva con molta attenzione.

Prima di tornare in camera sua per scegliere i vestiti da indossare,andava in camera di Teddy e apriva le tende,facendo così entrare il sole nella stanza.

Si avvicinava al letto del bambino e lo chiamava,con tono di voce tranquillo e moderato,per svegliarlo.

Tutte le mattine,Teddy si rigirava un paio di volte nel letto prima di aprire gli occhi definitivamente e tornare a coprirsi con il piumone,sotto gli occhi divertiti di Harry.

Dopo aver svegliato il bambino,Harry tornava in camera sua e si vestiva.

Tutte le mattine,per le sette e un quarto erano entrambi pronti per scendere in cucina a fare colazione,che di solito durava una mezz'oretta finchè alle otto meno un quarto,Miss Queen non entrava in cucina dando il buongiorno a entrambi.

E tutte le mattine,Teddy era pronto per andare a scuola con Miss Queen alle otto precise.

Ed Harry sarebbe stato pronto per andare al lavoro non oltre le otto e mezza di mattina.

Ma non quel lunedì mattina.

Come sempre,quella mattina la sveglia suonò alle sei e mezzo,ma Harry era già sveglio da un pezzo.

Aveva dormito poco e male quella notte,al contrario di Teddy che non appena aveva messo la testa sul cuscino al suo fianco,si era addormentato.

Era rimasto sveglio a lungo con lo sguardo fisso sul soffitto per ore,ripensando all'incontro di quella sera.

Era veramente furioso con Hermione...

Come aveva fatto a trovarlo?E perchè si era sentita in dovere di seguirlo anche a casa?

Non le aveva chiesto di farlo...

Ma una parte di lui lo aveva sempre saputo che lei non si sarebbe arresa così facilmente; e quando l'aveva vista davanti alla sua porta aveva soltanto visto realizzato un suo timore.

Quello che non aveva previsto era lo schiaffo che lei gli aveva dato dopo...

Non aveva mai immaginato che Hermione avesse tutta quella forza!Ora sapeva cos'aveva provato Malfoy durante il terzo anno quando lei lo aveva colpito.

Aveva rivissuto momento per momento quell'incontro mentre si rigirava nel letto cercando invano di dormire:aveva risentito nella sua testa le grida,i rimproveri e la rabbia che lei gli aveva buttato addosso.

Si era imposto di lasciarsi scivolare tutto addosso,come se la cosa non lo toccasse minimamente, ma non si era aspettato l'accenno a Ginny...Era stato quello che l'aveva portato a reagire.

Cosa credeva Hermione:che soltanto loro avevano sofferto?

Anche lui aveva passato ogni giorno...ogni momento...di quei tre anni a chiedersi dove fosse Ginny,cosa stesse facendo...con chi fosse...

Alla fine si era addormentato,ma i suoi sogni erano stati agitati e talmente confusi da non riuscire neanche a ricordarne uno al risveglio.

La sveglia era suonata alle sei e mezza e lui era già sveglio da piu' di un'ora.

Si era buttato sotto la doccia con la speranza che l'acqua calda oltre alla stanchezza della notte insonne portasse via anche i dubbi e i pensieri che lo ossessionavano.

Da quando Hermione gli aveva dato quei piccoli accenni sulla vita di Ginny,lui non faceva altro che pensare a lei...

Viveva con Luna...Viveva vicino ai Weasley o viveva a Londra?

Un negozio di antiquariato;non aveva mai immaginato che lei avesse una passione per le cose antiche...forse era partito come un gioco per poi trasformarsi in un lavoro vero.

La vita a volte prende delle strade che neanche nei sogni avresti immaginato...

Dopo aver chiuso il rubinetto dell'acqua calda era uscito dalla doccia.

Con indosso l'accappatoio,era uscito dal bagno,giusto in tempo per sentir squillare il telefono .

Chi diavolo era alle sette del mattino?si era chiesto mentre alzava la cornetta.

-Pronto?-

-Harry,amico mio!-aveva risposto una voce roca dall'altro capo del telefono.

Con il telefono appoggiato all'orecchio,Harry si era avvicinato alla finestra per aprire le tende.

Il poco sole che oltrepassò la cortina di nuvole nere ed entrò dalle finestre non lasciava presagire niente di buono.

-Graham hai idea di che ore sono?-domandò.

Graham lavorava con lui...anzi era stato proprio lui che lo aveva assunto alla Virgin Radio.

Quando si era presentato per il colloquio di lavoro,si era trovato davanti Graham,un uomo vicino ai cinquant'anni con radi capelli biondi,un viso scavato,occhi sempre coperti da occhiali da sole neri ed un fisico che avrebbe fatto invidia ad un'uomo piu' giovane di lui di vent'anni.

Per qualche strana ragione,Graham lo aveva preso subito in simpatia e gli aveva insegnato praticamente tutto e in poco meno di un mese sempre insieme a Graham era diventato uno dei migliori registi radiofonici.

-Si lo so che è presto,ma sapevo di trovarti sveglio.

E poi io sto andando a dormire...Ho fatto il turno di notte,quindi se non ti chiamavo adesso avrei dovuto aspettare domani-

Harry si era passato una mano fra i capelli,toccando alcune ciocche rimaste umide.

-Va bene,cosa c'è di tanto urgente da non poter aspettare?-gli aveva chiesto non riuscendo a reprimere un sorriso.

Graham in un certo senso,gli ricordava Ron.

Anche se aveva il doppio della sua età e sul piano lavorativo era capace di tenere testa a chiunque,certe volte riusciva a perdersi per una sciocchezza.

-Te ne sei dimenticato,vero?-aveva domandato Graham.

-Graham sono le sette del mattino,non ho dormito affatto e devo ancora svegliare Teddy,quindi vuoi dirmi cosa succede?-

Stava cominciando davvero ad esasperarsi.

-La cena di mercoledì-disse l'uomo.

Harry si coprì il volto con una mano sentendo quelle parole:se ne era completamente dimenticato!

Tutta colpa di Hermione!

-La cena!Accidenti....-aveva detto scompigliandosi ancora di piu' i capelli.

-Ascolta se per te è un problema,abbiamo ancora tempo per affittare un locale-disse Graham.

-Assolutamente...Ho promesso che questa festa si sarebbe fatta da me,e manterrò la parola.

Appena arrivo alla radio,parlo con Claire e ci mettiamo d'accordo su tutto-aveva detto per interrompere il fiume di parole dell'uomo.

-Sei sicuro?-aveva chiesto per l'ultima volta Graham.

-Va pure a dormire tranquillo-disse Harry.

Anche se non del tutto rassicurato,Graham lo aveva salutato ed Harry aveva chiuso la chiamata.

Aveva completamente dimenticato di essersi offerto volontario per organizzare la festa per il compleanno di Jennifer,la moglie di Graham nonchè sua collega.

Dopo aver messo a posto il telefono,aveva svegliato il piccolo Teddy,si era vestito,e quando anche il bambino si fu vestito,scesero in cucina a fare colazione.

-Mi accompagni tu a scuola?-aveva domandato Teddy fra un cucchiaio di Cheerios e l'altro.

-No,oggi non posso.

Ti accompagnerò domani,te lo prometto-gli aveva detto bevendo un sorso del suo succo d'arancia.

Teddy aveva annuito.

-Hai visto?Ho messo il tuo disegno sul frigo...Così non appena viene Miss Queen glielo puoi far vedere-aveva detto poi Harry.

Il bambino si era limitato ad annuire di nuovo.

Era troppo silenzioso:brutto segno.

Poteva essere arrabbiato perchè sarebbe stata Miss Queen ad accompagnarlo a scuola;oppure c'era qualcosa che voleva chiedergli ma non sapeva come farlo.

-Teddy c'è qualcosa che non va?-gli aveva domandato,cercando di facilitargli la cosa.

Il bambino era rimasto in silenzio alcuni istanti,poi aveva alzato lo sguardo su di lui.

-Credi che la tua amica tornerà a trovarci?-gli aveva chiesto.

Non si aspettava una domanda del genere.

Aveva guardato Teddy per alcuni istanti,poi gli aveva accarezzato i capelli e aveva sorriso.

-No Teddy,credo che Hermione non tornerà-aveva detto poi.

Questa volta Teddy aveva alzato le spalle,quasi con noncuranza.

-E' perchè sei stato cattivo con lei?-gli aveva chiesto.

-Anche per quello-aveva ammesso lui.

-Ti dispiace?-si era arrischiato a chiedergli Harry.

-Era simpatica-aveva detto senza nessun'inflessione particolare nella voce.

La conversazione era stata interrotta da Miss Queen che era entrata in cucina augurando a entrambi il buongiorno.

Nel giro di un quarto d'ora Teddy era uscito per andare all'asilo,seguito mezz'ora dopo da Harry.

Le cose dovevano tornare alla normalità il piu' presto possibile,si era ripromesso mentre usciva di casa.

 

 

 

 

 

Era arrivato al lavoro alle nove,grazie al poco traffico incontrato per la strada.

Il palazzo della Virgin Radio si trovava in Leicester Square,a due passi da Piccadilly Circus e dal West End.

Fortunatamente,non era costretto ad andare al lavoro durante il fine settimana,altrimenti sarebbe stato sommerso dall'orda di turisti che affollavano quelle strade.

Dopo aver parcheggiato la macchina era entrato nel palazzo della Virgin e,dopo aver salutato Max,il portiere-buttafuori che si trovava nell'atrio,era entrato nell'ascensore e aveva spinto il pulsante del dodicesimo piano.

Quando le porte si erano aperte,si era trovato in una grande dependance,con i pavimenti in parquet e le pareti di colori vivaci,ma quasi completamente nascoste da locandine,dischi d'oro e fotografie autografate di cantanti e gruppi famosi.

Quando era stato assunto alla radio,Harry si era buttato a capofitto in un corso intensivo di musica babbana:per lui la musica erano le Sorelle Stradivarie,ma sarebbe stato assurdo passare un loro disco in una radio babbana.

Così aveva preso in prestito quanti piu' dischi possibili dall'archivio della radio e durante le sere passate in solitudine li aveva ascoltate,arrivando a formarsi anche una sua lista di preferiti: adorava i gruppi rock come i Queen,i Cure,I Beatles,I Rolling Stones,gli Oasis,i Foo Fighters,ma gli piacevano anche cantanti come Alicia Keys,Stewie Wonder,Kt Tunstall,e tanti altri.

Aveva superato l'atrio salutando la centralinista,Lucy,che filtrava tutte le chiamate e prendeva tutti i messaggi,per poi imboccare un corridoio sulla destra che lo avrebbe portato agli uffici.

Ogni dipendente aveva un suo ufficio,un suo piccolo bozzolo dove rinchiudersi quando aveva bisogno di fare un sonnellino o di stare da solo.

Voleva passare negli uffici di Graham e di David per vedere se ci fosse qualche appunto per lui.

David era il dee-jay con cui lavorava piu' di frequente.

Era la copia di Draco Malfoy:stessi occhi color ghiaccio,stessi capelli color platino e stessa corportura asciutta e scattante.

Quando aveva saputo di dover lavorare con lui,Harry aveva avuto un'attimo di esitazione:non era sicuro di riuscire a collaborare con qualcuno che gli ricordava tanto la sua nemesi.

Però David si era rivelato totalmente diverso da Malfoy:era una persona affettuosa e pronta allo scherzo,capace di farti ridere anche per le cose piu' stupide.

Era nata un'amicizia che andava avanti da anni e che lo aiutava a sentire meno la mancanza di Ron.

Anche se nessuno avrebbe mai potuto sostituire il suo migliore amico...

Era entrato nell'ufficio di David cercando qualche appunto per il programma di quel giorno,ma non trovando nulla capì che l'uomo non era ancora arrivato:sicuramente sarebbe arrivato a venti minuti dall'inizio della trasmissione e avrebbe lasciato il comando del programma a Harry,fidandosi completamente di lui.

Era uscito dall'ufficio e aveva continuato a percorrere il corridoio,fino alle cabine di messa in onda:una luce fuori dal gabbiotto lo informava che il programma era in onda e quando aveva guardato il dee-jay,Steve,lo aveva visto intento in una conversazione muta con il microfono e il regista.

-Buongiorno Harry-

Si era voltato e aveva visto Sarah venirgli incontro.

Sarah si occupava della scaletta del suo programma:era a lei che Harry si rivolgeva se aveva bisogno di qualche informazione o di un consiglio su quale canzone tramettere.

Aveva la sua stessa età,lunghi capelli corvini che le arrivavano a metà schiena,ma che lei teneva sempre legati in una treccia o in una coda di cavallo,un viso lungo da cui risaltavano due occhi neri come la notte e una bocca sottile e rossa come il peccato.

Non aveva mai fatto mistero di sentirsi attratta da Harry,ma fino a quel momento lui era riuscito a scansare le sue proposte.

-Buongiorno anche a te-le aveva risposto togliendosi il cappotto e appendendolo insieme agli altri.

-Hai un aspetto orribile-gli aveva fatto notare la donna.

Si era avvicinato a una scrivania e aveva annuito.

-Teddy ha voluto dormire con me questa notte...Praticamente non mi ha fatto chiudere occhio- aveva mentito.

In fin dei conti si trattava di una mezza verità.

La vide sorridere.

-Come sta la piccola peste?-gli aveva domandato.

Tutti quelli che lavoravano con lui conoscevano Teddy:Harry alcune volte lo aveva portato a lavoro con sè,quando c'era stato qualche imprevisto,e il piccolo si era trovato a suo agio nell'edificio e fra i suoi colleghi.

-Sta bene,sono io quello che ha passato la notte in bianco per colpa dei suoi calci-aveva detto lasciandosi cadere su una sedia e appoggiò la testa contro il poggiatesta.

-Se vuoi posso farti un massaggio per aiutarti a rilassarti-si era offerta Sarah facendo un passo verso di lui.

Stava ancora cercando una scusa per rifiutare la sua offerta senza essere troppo scortese, quando fortunatamente Steve uscì dalla cabina e vedendolo si avvicinò a lui.

-Ti stavo cercando!-gli aveva detto.

-Scommetto che hai bisogno di qualcosa-aveva azzardato Harry.

Steve era uno dei dee-jay di punta della radio e grazie alla sua voce calda e vellutata aveva molte ammiratrici che lo aspettavano sotto la radio e che gli spedivano cioccolatini.

Ma anche senza l'aiuto della voce sarebbe stato sommerso da ammiratrici essendo un fissato della palestra e dell'estetica.

-Infatti!Volevo sapere se mercoledì alla festa posso portare una persona-gli aveva chiesto prendendo una sedia e sedendosi a poca distanza da Harry.

Harry si era sistemato meglio gli occhiali sul viso e lo aveva guardato alcuni istanti in silenzio prima di parlare.

-E' una ragazza che rivedremo oppure è una delle solite che rimorchi grazie alla fama?-gli aveva chiesto cercando di essere serio.

-No,assolutamente!Questa volta è una cosa seria-si era affrettato a replicare Harry.

Sarah si era lasciata scappare una leggera risata che aveva coinvolto anche lui,ma alla fine non aveva potuto far altro che acconsentire.

-Va bene,in fondo è una festa!-aveva detto.

Steve gli era letteralmente saltato addosso abbracciandolo.

-Va bene,va bene...lasciami!-

-Buongiorno a tutti!Cosa mi sono perso?-aveva chiesto una voce arrivando nella stanza.

Harry finalmente libero dall'abbraccio di Steve,alzò lo sguardo verso la direzione da dove proveniva la voce e salutò David.

-Niente di eccezionale,Steve porta una nuova ragazza alla festa di mercoledì.

Tu vieni da solo?-gli aveva detto Sarah,facendo il giro di una scrivania e sedendosi dietro il computer.

-No,ci sarà Daisy con me.

Tu stai sempre aspettando che Harry ti inviti?-le aveva chiesto David togliendosi il cappotto e mettendolo insieme agli altri.

Sarah gli aveva fatto una boccaccia,neanche fossero due bambini all'asilo,e poi aveva rivolto uno sguardo veloce verso Harry:tutti quelli che lavoravano con loro sapevano che Sarah era persa per lui,e tutti a piu' riprese gli avevano chiesto perchè non l'avesse ancora invitata fuori, arrivando anche a dubitare dei suoi orientamenti sessuali.

Harry dopo averli rassicurati,aveva cercato in qualche modo di spiegare il motivo che non gli permetteva di lasciarsi andare con nessun'altra donna...

Ma come si fa a spiegare il legame che lo legava a Ginny?Come poteva spiegare a parole qualcosa che neanche lui riusciva a capire?

Non poteva stare con nessuno perchè la sua mente,la sua anima...tutto sè stesso appartenevano a Ginny.

Per questo aveva preferito non dire niente e continuare a far finta di niente quando Sarah gli rivolgeva le sue frecciatine.

-Molto divertente David,che ne dici se ci mettiamo a lavorare?-aveva domandato all'uomo cercando di cambiare discorso.

Si era alzato e seguito da David era tornato verso gli uffici,per cercare di mettere insieme qualche idea per il programma.

Di solito prendevano spunto dai giornali e dall'attualità per la scaletta giornaliera e anche quel giorno fu così.

Erano ormai quasi due anni che lavoravano insieme e quindi riuscivano a capirsi con poche parole,entrambi sapevano di cosa aveva bisogno l'altro e questo loro affiatamento si rispecchiava anche nel programma.

Per il secondo anno di fila erano candidati per il "Microfono D'Oro" come miglior programma radiofonico,premio che avevano vinto già lo scorso anno.

Il loro programma "Best Whises" durava due ore e partiva alle dieci del mattino,accompagnando la gente al lavoro,durante le faccende domestiche o anche ascuola, grazie alle radioline nei cellulari.

Rimasero in ufficio fino alle dieci meno dieci,poi si tornarono indietro verso le cabine per la "messa in onda".

Si erano fermati nella sala antistante le cabine dove erano stati neanche mezz'ora prima con Sarah e Steve per prendere un caffè prima di entrare dentro:Steve se ne era andato,e Sarah era impegnata in una conversazione telefonica.

Harry bevve un sorso dalla sua tazza.

-Harry!-si era sentito chiamare.

Si era voltato verso Sarah:la donna aveva in mano la cornetta e gliela stava tendendo.

Aveva fatto i passi che lo dividevano dalla scrivania di Sarah velocemente:Teddy aveva avuto qualche problema a scuola?

Si era sentito male e aveva bisogno di essere portato a casa?

Aveva preso la cornetta dalle mani di Sarah e l'aveva accostata all'orecchio destro.

-Pronto?-

-Harry?-aveva domandato la voce.

Harry si tranquillizzò immediatamente al suono della voce,ma non appena la paura per Teddy svanì,lo prese la rabbia.

-Hermione accidenti!Mi hai fatto prendere un colpo!-le aveva detto.

Sarah aveva lo sguardo fisso su di lui,così si era girato e dandole le spalle si era appoggiato con entrambe le mani al piano della scrivania.

-Scusa ma non ero sicura di aver trovato il numero giusto...

E' un brutto momento?-gli aveva chiesto Hermione.

-Si lo è.

Ma anche se non lo fosse sai benissimo che non voglio sentirti-le aveva detto.

Sapeva che quelle parole erano troppo dure,specialmente per Hermione ma se voleva che lei si dimenticasse di lui e lo lasciasse di nuovo in pace,doveva usare le maniere forti.

I suoi occhi avevano catturato lo sguardo di David,rimasto visibilmente sorpreso da quelle parole:quella telefonata era di dominio pubblico,lo stavano ascoltanto tutti!

-Harry,tu credi veramente che ti lascerò sparire di nuovo?-gli aveva domandato lei,per niente spaventata dal tono burbero dell'uomo.

-Lo speravo!...-aveva risposto lui.

Aveva chiuso gli occhi,cercando di calmarsi:era meglio evitare di dire cose che potevano ferire veramente l'amica.

Dannazione!Tutto quello che voleva era continuare la sua vita di sempre:era forse chiedere troppo?

-Hermione ascolta...Torniamo ogniuno alla propria vita...

Credimi è meglio per tutti-le aveva detto cercando le parole giuste.

Poi senza aspettare la risposta di lei,aveva passato il telefono a Sarah perchè lo rimettesse a posto.

Aveva preso di nuovo la tazza con il caffè fra le mani e ne aveva bevuto un sorso cercando di calmarsi.

-Cazzo...-si era lasciato sfuggire.

David gli era venuto vicino e gli aveva messo un braccio sulle spalle:anche senza vederlo Harry sapeva che era impaziente di sapere,di chiedergli qualcosa.

-Non dire una parola o dovrai farti il programma da solo!-gli aveva intimato avviandosi poi verso lo studio di messa in onda.

Mancavano cinque minuti alle dieci.

 

 

 

 

Grazie al lavoro,riuscì a tenere impegnata la mente per due ore.

David,forse spaventato dalla minaccia fattagli poco prima o forse perchè aveva visto che non aveva veramente voglia di parlarne,non gli aveva fatto domande.

Soltanto una volta aveva accennato alla faccenda:durante una pausa pubblicitaria gli si era avvicinato e gli aveva dato un buffetto sul braccio sinistro.

Harry lo aveva guardato e David aveva alzato le spalle.

-Per qualsiasi cosa io sono qui-gli aveva detto.

Poi era tornato davanti al microfono come se quell'episodio fosse soltanto frutto dell'immaginazione di Harry.

Mancavano dieci minuti alla fine del programma.

-Come vuoi chiudere?-gli aveva chiesto David.

-Al solito:saluti e canzone-aveva risposto Harry.

-Cioè saluti e la canzone dei Cure,giusto?-gli aveva domandato lui in tono retorico.

Harry aveva annuito e David aveva sorriso.

-Me lo dirai un giorno a chi è diretta?-aveva chiesto David.

-A nessuno-

-Andiamo,non fare il finto tonto con me.

"Just like heaven" dei Cure?E' ovvio che è dedicata a qualche ragazza-aveva detto con il suo tono insopportabile da dongiovanni.

Harry aveva sorriso e gli aveva fatto segno che era ora di tornare in onda.

Ovviamente David aveva ragione:quella canzone,fin dalla prima volta che l'aveva sentita,gli faceva venire in mente Ginny.

Ascoltarla tutti i giorni,e metterla alla radio,era un modo per sentirla piu' vicina,per sentirla ancora parte della sua vita.

-Bene ragazzi,anche oggi è venuto il momento di salutarci.

Ringrazio Harry dall'altra parte del vetro e voi che ci avete seguito per queste due ore.

Noi ci diamo appuntamento per domani alla stessa ora e sulle stesse frequenze e come sempre ci salutiamo con "Just like Heaven"dei Cure-stava dicendo David.

Il programma era finito.

Harry si alzò dalla sedia e si stiracchiò:era a pezzi.

David venne dalla sua parte e gli diede una pacca sulla spalla.

-Bella puntata!-gli aveva detto.

Lui aveva annuito e si era tolto gli occhiali per stropicciarsi gli occhi.

-Wow!Chi è quella sventola?-aveva chiesto David.

Harry aveva alzato lo sguardo verso il vetro che dava sulla sala dove lavorava Sarah,ma aveva visto soltanto figure sfocate,così si era rimesso gli occhiali e subito la figura nitida di Hermione gli era apparsa davanti agli occhi.

-E' incredibile!-aveva detto.

Senza aggiungere altro,era uscito con passi rapidi dal gabbiotto ed era rientrato nella stanza.

Hermione si voltò nel preciso istante in cui lui aprì la porta.

-Harry...Meno male,credevo di aver sbagliato posto!-gli aveva detto.

Sul suo viso era apparso un sorriso allegro alla vista dell'amico,come se quegli anni di lontanza non ci fossero mai stati.

-Hermione,che ci fai qui?-gli aveva domandato lui guardandola.

-Devo parlarti-

-Ascolta,non credo...-inziò lui.

-Non me ne andrò di qui finchè non avrò parlato con te!-aveva detto lei con tono risoluto.

Harry aveva sfidato per alcuni istanti lo sguardo di lei,incurante di Sarah e David che sembravano non aver altro da fare che osservare la scena.

Alla fine aveva annuito e aveva aperto di nuovo la porta dello studio di messa in onda,per poi farsi da parte per farla passare.

Una volta entrata,Hermione si era voltata verso di lui.

-Vuoi un'altro schiaffo?-gli aveva chiesto poi con voce tranquilla.

Lui l'aveva guardata senza dire niente.

-Sei diventato completamente scemo durante questi tre anni?Come ti viene in mente una cosa così assurda?-gli aveva chiesto ancora.

-Cosa c'è di così assurdo nel voler essere lasciati in pace?-le aveva chiesto lui.

Hermione si era appoggiata con la schiena alla parete piu' lontana dalla porta e aveva alzato lo sguardo sul volto di lui.

-E me lo chiedi!-aveva ribattuto lei.

Si era staccata dalla parete e con pochi passi si era fermata di fronte a lui.

-Vuoi cancellare l'amicizia che c'è stata fra di noi...Tutto quello che abbiamo passato insieme...-ricominciò lei.

-Non voglio parlare di questo!-l'aveva fermata lui.

Doveva mandarla via il prima possibile:sapeva che se lei avesse continuato con le sue offensive, prima o poi lui sarebbe crollato.

Hermione doveva andarsene....

-Harry...-cominciò di nuovo lei.

-Perchè non mi lasci in pace?Ron riesce a vivere benissimo senza di me,perchè tu non ti scordi di avermi incontrato e continui la tua vita?-le aveva domandato lui alzando leggermente la voce.

Sapeva che niente sarebbe arrivato alle orecchie di David e Sarah che ancora osservavano la scena dai vetri,quindi non si preoccupò di abbassare il tono della voce.

Hermione era rimasta per alcuni istanti in silenzio,con lo sguardo sempre fisso negli occhi di Harry.

Poi lui l'aveva vista sorridere.

-Perchè la mia vita non sarebbe com'è senza di te...-gli aveva detto.

Harry l'aveva guardata in silenzio.

-Tu mi hai aiutato quando tutti mi consideravano nient'altro che una secchiona,mi hai permesso di starti vicino nei momenti piu' difficili della tua vita...

E' grazie a te che io sono diventata coraggiosa e intraprendente...Senza di te adesso io sarei ancora dentro una biblioteca con il naso infilato nei libri...

Senza di te io non avrei mai conosciuto Ronald-gli aveva detto con voce tranquilla.

Harry continuava a fissare gli occhi di lei che ora erano leggermente velati di lacrime e non potè evitare di accennare un sorriso.

-Credi veramente che Ron vive bene senza di te?

Si sente ferito...Crede che tu ci abbia abbandonato perchè non ti servivamo piu'...-

-Non può pensarlo davvero!-aveva esclamato Harry.

Come poteva Ron pensare una cosa simile?

Il suo migliore amico credeva veramente che lo aveva trascinato in quell'avventura mortale soltanto per brama di gloria?Credeva veramente che se ne era andato per non dover dividere con nessuno la fama di "Colui che aveva sconfitto il Signore Oscuro"?

-Lo biasimi?Te ne sei andato senza neanche darci una spiegazione!

Però gli manchi...anche se non me lo ha mai detto-aveva detto Hermione con un sorriso.

Harry aveva sorriso per la seconda volta.

-Come fai a saperlo?-le aveva chiesto provocatorio.

Sapeva che c'erano solo due persone al mondo che sapevano riconoscere ogni espressione del viso di Ron:uno era lui e l'altra era Hermione.

-Tutti gli anni,il giorno del tuo compleanno,Ron scende in cucina durante la notte e accende una candelina...

Resta qualche istante a guardare la fiamma e poi,con un soffio,spegne la candelina.

L'ho scoperto per caso...-gli confidò Hermione.

Harry aveva deglutito a vuoto,sentendo improvvisamente una gran voglia di piangere.

Hermione doveva andarsene:non poteva farsi vedere così fragile davanti a lei...

Aveva fatto un sospiro profondo e aveva alzato di nuovo gli occhi sul volto di lei.

-Ti prego Hermione va via...-aveva detto con minore convinzione.

Lei si era fermata a pochi metri da lui e aveva scosso la testa.

-Dimmi perchè sei andato via-gli aveva detto con voce calma.

Harry aveva sospirato di nuovo e aveva chiuso gli occhi.

-Ho dovuto farlo...-aveva detto semplicemente.

Aveva riaperto gli occhi e si era allontanato da lei,facendo qualche passo nella stanza:era ora di dire tutta la verità...E forse lei lo avrebbe capito.

-Non è stata una scelta affrettata,improvvisa.

L'avevo deciso prima di consegnarmi a Voldemort:se fossi sopravvissuto non sarei piu' tornato indietro-iniziò Harry senza guardare Hermione.

-Perchè?-

-Ho visto quello che quella Battaglia era costata:Malocchio,Edvige,Remus,Tonks,Colin...Fred...

Come facevo a tornare indietro e far finta che tutta questa gente non fosse morta per colpa mia?-aveva continuato a raccontare.

Alle sue spalle sentiva i respiri di Hermione farsi piu' pesanti:stava piangendo?

-Poi avevo visto lei...Ginny.

Era accanto al corpo di Fred e stava piangendo...E per un'attimo ha alzato la testa e ha incontrato il mio sguardo...

Era carico di rabbia e d'odio...Non lo dimenticherò mai quello sguardo!-aveva detto togliendosi gli occhiali.

-Come facevo a starle vicino se l'avevo fatta soffrire così tanto?Le avrei ricordato ogni giorno quello che era successo...le avrei ricordato che Fred era morto per colpa mia e lei avrebbe finito per odiarmi...-

Sentiva i singhiozzi di Hermione alle sue spalle,ma non poteva fermarsi adesso.

-E io non potevo permetterlo...

Così ho preferito sparire,senza dire niente a nessuno,subito dopo la fine della Battaglia...-aveva ripreso a raccontare.

Ma le sue parole furono interrotte dall'abbraccio improvviso di Hermione:le braccia di lei gli cinsero la vita e il volto di lei si posò sulla sua spalla destra.

-Stupido!Sei un dannato stupido!-ripeteva Hermione fra le lacrime.

Era tornato,lei ne era certa.

Harry si era voltato,guardando per alcuni istanti il volto rigato dalle lacrime della sua migliore amica e poi l'aveva abbracciata,sentendosi in pace con sè stesso per la prima volta da anni.

-Non hai neanche idea di quanto ci sei mancato!-gli aveva detto lei continuando a piangere.

Lui le aveva accarezzato i boccoli castani e aveva sorriso a quelle parole.

Hermione si era staccata dall'abbraccio e si era asciugata una guancia con il dorso di una mano.

-Nessuno incolpa te per quello che è successo-gli aveva detto prendendogli il viso fra le mani.

Lui aveva annuito.

-Nessuno MAI ha incolpato te per quello che è successo!-aveva ripetuto lei.

Harry era rimasto in silenzio e aveva annuito di nuovo.

-Adesso sarà meglio che tu vada-le avea detto poi.

Hermione aveva annuito e,dopo essersi asciugata le guance con un fazzoletto,erano usciti dalla cabina di messa in onda.

Sarah e David,non appena li avevano visti arrivare,si erano dati da fare al computer e alzarono soltanto lo sguardo quando la porta si aprì.

-Ti prometto che risolveremo tutto...-gli aveva detto lei.

Harry aveva sorriso senza aggiungere altro,ma lei gli aveva di nuovo preso il viso fra le mani incurante dei due estranei nella stanza.

-Però tu promettimi che non te ne andarai piu' via-aveva aggiunto guardandolo negli occhi.

Harry fissò per alcuni istanti gli occhi nocciola della donna e poi annuì.

Sapeva che in caso contrario lei sarebbe venuta a cercarlo e non avrebbe smesso di tormentarlo...

Il viso di Hermione si era illuminato in un sorriso e aveva aperto la bocca per parlare di nuovo,ma in quel momento il suo cellulare era squillato.

Si era staccata da Harry e aveva preso il telefono dalla tasca dei pantaloni.

-Pronto?-

Harry si accorse dello sguardo veloce che lei gli lanciò:chi era dall'altra parte del telefono?

-Ciao...Ginny-aveva detto poi.

Un colpo di fucile era stato sparato nel petto di Harry:sentì il fiato mozzarsi,il petto alzarsi in cerca di aria.

-Harry va tutto bene?-gli aveva chiesto Sarah preoccupata.

Hermione aveva alzato lo sguardo su di lui e senza dire niente gli aveva preso una mano.

-Va bene fra un'ora al negozio sulla King's Road?-sentì dire ad Hermione.

Ginny era piu' vicina di quanto avesse mai potuto sperare:gli bastava prendere la macchina e nel giro di quindici minuti sarebbe stato da lei.

Aveva bisogno di vederla,anche solo per un attimo,per pochi secondi...

Voleva vedere quanto era cambiata in tutti quegli anni:era rimasta la stessa oppure era cambiata come lui?

Hermione,nel frattempo,aveva chiuso la telefonata e era tornata vicino a lui.

-Va tutto bene?-gli aveva chiesto guardandolo.

Harry aveva alzato lo sguardo su di lei e l'aveva guardata serio.

-Portami con te...-le aveva detto.

 

 

 

 

Una volta arrivati di fronte al negozio di antiquariato il coraggio gli venne meno.

Come poteva presentarsi nel suo negozio dopo tre anni e sperare che lei lo accogliesse a braccia aperte?

Era un pensiero veramente egoista!

-Allora andiamo?-gli aveva chiesto Hermione.

Lui aveva scosso la testa.

-Non ce la faccio.

Facciamo così,io resto qui...-le aveva detto.

-Harry!-

-Hermione credimi è meglio così!Io resto qui e la guardo attraverso il vetro...

Tu cerca solo di non coprirmi la visuale-aveva aggiunto con un sorriso.

Anche lei aveva sorriso,poi lo aveva salutato e aveva attraversato la strada diretta verso il negozio d'antiquariato.

Restò cinque minuti a fissare le vetrate senza alcun risultato,poi improvvisamente ebbe un'apparizione:lei si avvicinò alla porta per mettere un cartello.

Era stata un'apparizione di pochi secondi,ma lo aveva lasciato senza fiato:era lei...

Era la sua Ginny!

Gli era mancata così tanto,i suoi occhi...i suoi capelli rossi..le sue labbra...

Era rimasta sempre la stessa ed era sicuro che l'avrebbe riconosciuta anche fra una folla di persone...

La sua piccola bambolina era a pochi metri da lui...Possibile che avesse il coraggio per affrontare Basilischi e Signori Oscuri,ma non avesse il coraggio per fare quei pochi metri che lo separavano dall'amore della sua vita?

Hermione gli aveva lasciato una vista eccellente:lei era di fronte a lui e poteva osservarla,poteva imprimersi la sua figura nella memoria.

Perse letteralmente la cognizione del tempo;quanto tempo era che la stava osservando?

Erano minuti,ore,giorni o settimane intere?

Avrebbe sopportato la maledizione Cruciatus pur di averla per pochi istanti fra le sue braccia,per incontrare i suoi occhi,per sfiorare di nuovo quelle labbra morbide e calde...

Improvvisamente l'apparizione ritornò:si era avvicinata di nuovo alla vetrata per togliere il cartello e in quell'attimo l'aveva visto.

Harry ne era certo,i loro occhi si erano incontrati e lei aveva avvertito la sua presenza.

Ne ebbe la piena conferma quando la vide aprire la porta e correre in strada,attraversando senza guardare la strada.

Cosa doveva fare adesso?Restare lì e aspettarla per poter coronare i suoi sogni,anche se solo per pochi istanti, oppure sparire?

In quel attimo,un clacson suonò e Ginny voltò lo sguardo verso un'automobile che si era fermata a pochi centimetri da lei.

Non era ancora venuto il momento per incontrarsi...Non era ancora pronto...

Non era il momento giusto!si disse.

Poi senza pensarci su due volte si nascose in un piccolo vicolo lì vicino.

Restò lì nascosto per dieci minuti per essere certo che lei fosse tornata nel negozio,dopodichè uscì in strada e fermò il primo taxi che si trovò davanti.

Aveva bisogno di lei...

Adesso il bisogno che aveva cercato di reprimere per tre anni si era risvegliato piu' forte che mai...

Aveva bisogno di Ginny.

Spero non mi odiate x aver rimandato di un altro capitolo l'incontro fra Harry e Ginny,ma volevo sciogliere ogni dubbio su quello che aveva visto Ginny.

Voglio inoltre scusarmi x i possibili errori di ortografia e di battitura che ci possano essere.

Voglio ringraziare chi leggerà e chi recensirà questo capitolo e voglio ringraziare soprattutto:Sarina87,Kia,Jellicalcat,e Potterina88(sono contenta che questa storia ti emozioni così tanto e spero di riuscirci con questo e con i prossimi capitoli)

Quindi vi dò appuntamento al prossimo capitolo:"La ragazza di Harry?"

P.S.Volevo ringraziare tutti coloro che hanno mostrato il loro apprezzamento alla coppia Luna/George?

Mi seguireste se scrivessi una ff su di loro?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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