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Autore: LaGraziaViolenta    26/07/2013    9 recensioni
Stufi dei soliti cliché di Harry Potter? Annoiati marci dalle fantastiche avventure sentimental-sessuali di tre generazioni di Serpeverde? Vi sentite smarriti e frustrati di fronte a dei Grifondoro codardi e dei Corvonero dal QI in singola cifra?
Serena Latini è quello che fa per voi. Le avventure di una sfigata Tassorosso alle prese con incantesimi, fanfiction, pony, cucina inglese e delle sue relazioni coi figli dei personaggi che tanto abbiamo apprezzato.
Zuccherosità, storielle amorose e di amicizia, figure da quattro soldi e battute demenziali attendono una povera Tassorosso made in Italy.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Dove Jeanie nemica usa Fulmisguardo! Difesa di Serena cala! Serena usa Meditazione! Attacco di Serena sale di molto! Chelsea nemica usa Pazienza! Chelsea nemica accumula energia! Serena usa Spalsh! Ma non succede nulla! Chelsea nemica rilascia energia! Serena è esausta!
 


Jeanie chiuse gli occhi e sfoggiò un sorriso di superiorità, con l’aria di chi la sapeva lunga. Scostò la treccia dalla spalla. Iniziò a ridere a labbra strette, le spalle che sussultavano, e con l’indice spinse i grandi occhiali neri fin su alla base del naso.
Deglutii e unii le mani, in un gesto di preghiera. «T-tutto bene?»
«Bene? Altroché. Benissimo.»
Il cuore iniziò a battermi a mille. Strinsi più forte le mani e mi sporsi verso Jeanie. «Mi… Fai preoccupare se fai così…»
La risata sommessa di Jeanie proseguì ancora per qualche secondo, poi si spense.
Chelsea inclinò il capo di lato e increspò la fronte. «Perché ridi?»
«Ah, Serena, Serena, Serena…» Jeanie mi sorrise ancora. Lungo la schiena sentii un brivido. «Piccola, ingenua Serena… Aspettativa, eh? Il potere dell’aspettativa… Certo…»
Jeanie si sporse verso di me. I nostri visi erano vicinissimi. Potevo sentire il profumo di shampoo dei suoi capelli appena lavati. I suoi occhi azzurri luccicarono. «Tu, quello lì, ce l’hai in pugno. È la tua marionetta, ormai. Puoi fare di lui ciò che vuoi. È in tuo potere.»
Un brivido mi percorse la schiena. Gli occhi di Jeanie, attraverso le lenti, avevano un che di inquietante.
«Sì, vabbé, dettagli.» Chelsea sbuffò e agitò la mano con aria annoiata, come se scacciasse una mosca. Si rivolse a me e si morse un labbro per trattenere un sorriso. «Piuttosto, ricordi Candy in compagnia di chi era?»
Riflettei. Aggrottai la fronte e sporsi le labbra in fuori. «Di un ragazzo, direi.»
«Questo è ovvio!» Chelsea mi lanciò uno sguardo avido. «Ma di chi? L’hai già visto? Sai chi è? A quale Casa appartiene?»
Ci pensai. Nei miei ricordi misi a fuoco Candice, il suo trucco nero, il tavolino della sala da tè. Il viso del suo accompagnatore, però, era oscurato da un alone nero.
«Ehm… Non me lo ricordo, Chelsea. Davvero. Mi dispiace molto.» Presi le mani tiepide e morbide di Chelsea e le strinsi tra le mie. «Sei preoccupata per Candice? Pensi che frequenti brutte compagnie?»
Chelsea non riuscì più a trattenersi e liberò un risolino. «Brutte compagnie? Scherzi? Sono solo curiosa! Candy che esce con un ragazzo. Chi può volerla, quella dannata ragazzina dispotica?»
Jeanie tossicchiò e io e Chelsea ci girammo verso di lei. Jeanie gonfiò il petto. «Io direi che ci sono questioni più urgenti. Per esempio, la scalata sociale di Serena.»
«Scalata sociale?» Questa mi giungeva nuova. Lasciai le mani di Chelsea e sbattei le palpebre. «Quale scalata sociale?»
Sulle labbra di Jeanie comparve un sorrisetto allusivo e aggiustò ancora gli occhiali.
Non sapevo perché, ma prevedevo guai.
«Albus Potter non è uno che a parole si esprime con facilità. Sbaglio?»
Si esprimeva con la stessa facilità con cui Gas Gas eseguiva un triplo salto carpiato. «No, non sbagli.»
«Esatto. Io non sbaglio mai.» Jeanie si sistemò gli occhiali, tronfia. «Quindi non è un ragazzo che si esprime molto. Dal fatto che è un Serpeverde ne deduciamo che non è un coraggioso, dunque non è il tipo che si sporca le mani. Però è in tuo potere. Ergo, quando sarà il momento farà mettere a chi di dovere una buona parola dove sa, per un lavoro di tutto rispetto. Ricordi quando ti dicevo che i suoi erano gente facoltosa? Tienitelo buono, Serena, quel ragazzo può diventare una miniera d’oro.»
Chelsea alzò gli occhi al cielo. «In altre parole le stai dicendo di farsi raccomandare? E i tuoi regolamenti, madame Corvonero, li buttiamo nel cesso di Mirtilla?»
Le labbra di Jeanie si curvarono in una smorfia di disapprovazione. «Non vedo nessun regolamento che proibisca a chicchessia di farsi conoscere negli ambienti giusti tramite un colloquio informale.»
Il sorrisetto di Chelsea aveva un che di sarcastico. «Ne riparleremo quando la prima raccomandata di turno ti soffierà il posto…»
Jeanie ricambiò il sorriso con aria di sfida. «Non oserebbero.»
«Oh, sì che oserebbero… Dai retta a me, Serena, esci con Potter se ti fa piacere e non pensare a tutte ‘ste scemenze di Jeanie.»
«Scemenze un corno! Bisogna tenere conto di ogni cosa quando si inizia una relazione! Si deve essere concreti!»
Chelsea sogghignò. «Preparerò anche il tuo tema natale, almeno misureremo il tuo grado di cinismo, madame.»
Jeanie incrociò le braccia e aprì bocca, ma io la interruppi: «Vi prego… Non fate così. Non so nemmeno se… Se ci uscirò ancora, con Potter…»
Chelsea mi guardò a bocca aperta. «Credevo che la vostra uscita fosse andata bene! Hai detto di voler pure scoprire il suo talento!»
Touché. L’avevo detto.
Mi stropicciai le mani. Inutile dire che non sapevo nulla di lui, mi avrebbero detto che per conoscerlo dovevo uscirci. «È che… Mi sembra…» Riflettei, cercando le parole adatte ad esprimermi. Inspirai profondamente ed espirai con lentezza. «Non voglio conoscerlo perché sta bene economicamente. Voi dite che gli piaccio, e ok… Ma…»
«Oh, cavolo, cavolo!»
Sussultai e fissai Chelsea, spaventata. «Che… Che c’è?»
«Certo che gli piaci! Ti ha invitata a uscire, ti ha offerto la merenda, ha cercato di propinarti un filtro amoroso! Hai ancora dei dubbi? Cosa vuoi, un avviso pubblicitario nel campo da Quidditch?»
Orrore. Arrossii al solo pensiero. «Oh, no.»
«E allora piantala! Esci con lui e basta!»
Jeanie alzò gli occhi al cielo. «Parla quella che non l’aveva capito fino a quando non gliel’hanno sbattuto sotto il naso… Non fare tanto la saccente, ragazza mia.»
«Ho ragione o no?»
«Non fare comunque la saccente.»
«Già, quello è compito tuo, vero?»
Chinai il capo di fronte ai loro battibecchi. Era inutile discuterne. Le stavo coinvolgendo in tutti i miei problemi. Il vero problema era che io non ero capace a camminare da sola con le mie gambe. Qualunque cosa dicessero non cambiava la realtà dei fatti. Avevo dato a Potter una possibilità e il risultato non mi aveva entusiasmata. Dopotutto nelle fanfiction era sempre amore folle, anche a prima vista, nonostante le mille difficoltà. Perché non potevo avere un amore così anche io? Perfino nel libro scemo che Cunningham aveva dato a Jeanie i due protagonisti si innamoravano subito.
Perché io no?
«E poi» borbottai tra me e me, «chi ha deciso che io e Potter serpe dobbiamo per forza metterci insieme? È ridicolo, siamo due pianeti diversi, diversi. Non è arrogante come James Potter, glielo concedo, ma non ha nervi, la sua compagnia non fa sentire al sicuro. E perché dobbiamo metterci insieme, scusa? Uffa. Magari potremmo diventare amici, solo amici, mica fa schifo diventare solo amici…»
Mi accorsi che Jeanie e Chelsea mi stavano ascoltando. Mi morsi il labbro.
Chelsea fece una smorfia. «Senti, basta. Esci con lui e basta seghe mentali. Fregatene di quel che capiterà in futuro. Ti invita? Esci. Non ti invita? Al diavolo.»
Jeanie storse il naso. «Non sono d’accordo. Pensa al futuro, invece, un futuro agiato.»
Alzai lo sguardo e fissai Jeanie negli occhi azzurri, attraverso le lenti spesse. «Quindi tu mandi via Cunningham perché non ha futuro, Jeanie Joy?»
Jeanie avvampò. Spinse gli occhiali fino alla base del naso. La sua mano tremava. «Ha una famiglia di gente non proprio a posto. Mi viene male a pensare che dovrei averci a che fare. E in più non mi attira particolarmente.»
«Sei di ghiaccio» borbottò Chelsea.
Intravidi la possibilità di cambiare argomento. «E la vostra uscita coi Weasley e i Potter com’è andata?»
«L’uscita! Non me la ricordare!» ruggì Chelsea. «Questa disgraziata» indicò Jeanie con l’indice, «ci ha dato buca!»
Jeanie raddrizzò la schiena. «Non è colpa mia se Paciock ha deciso che presto faremo una verifica.»
«Mica dovevi studiare per forza quel giorno!»
«Invece sì.»
Mi sorse spontaneo un sorriso indulgente. Capivo il disagio di Jeanie. Forse dovevamo fare entrambe ancora un po’ di strada prima di diventare persone molto socievoli.


Messaggio dell’autrice: nel prossimo episodio svelerò il talento di Albus Potter! :D Ma perché ve lo dico, visto che non do mai anticipazioni? Il perché è che io sono sadica e malvagia e voglio fare un gioco con voi …
No, niente Saw che arriva in triciclo. Il giochino è semplice: indovinate il talento di Albus Potter. ;) Non dico che possiate subodorarlo, perché non ci sono stati veri e propri accenni, ma chissà, magari qualcuno di voi è particolarmente acuto, o particolarmente fortunato. :P Va bene anche un messaggio privato se non volete recensire per dirmi la vostra opinione. Però la recensione è pubblica, quindi sarebbe meglio, almeno si vedrebbe che non favorisco nessuno, non c’è trucco e non c’è inganno. ;)
Chi vince… Boh. Non saprei. ^^” Magari, se al vincitore (o ai vincitori, perché no!) va bene, potrei inserire il recensore/lettore nella fanfiction, oppure un suo personaggio. Ovviamente concorderemo i dettagli insieme. :3 O altrimenti ci metteremo d’accordo per qualcos’altro, non so, vedremo. ^^
Non chiedetemi perché io abbia messo in piedi questo teatrino perché non lo so. ^^” Ma spero che partecipiate! Chiaramente se l’iniziativa non avrà successo non ritenterò, ma spero che a voi quest’idea scema piaccia. :) A presto, spero! ♥ ♥ ♥
  
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