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Autore: Luke_White    26/07/2013    7 recensioni
Maggio 1998: fine della Seconda Guerra Magica. Molte persone hanno perso la vita cercando di proteggere la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e tutto il mondo magico dal tiranno Lord Voldemort. Fra queste vittime, spiccano di sicuro i Malandrini, maghi potenti e dotati. L’ultimo a perire fu Remus Lupin, insieme alla moglie Ninfadora Tonks… ma se non fosse così?
7 Settembre 1977: uno scombussolato Remus si risveglia in quella che sembra l’infermeria della sua scuola e rimane stupefatto vedendo, intorno a lui, tutti gli amici che sa essere morti, con la presenza di facce nuove e inaspettate.
Una possibilità di vivere in un mondo senza Voldemort si presenta al licantropo, un mondo che, tuttavia, presenta un razzismo ancora più radicato rispetto a quello che si è lasciato alle spalle, e in cui, forse, non è l'unico a essere tornato dall'aldilà.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prima Parte
New life, same memories, old friends

1. Reborn

Un ragazzo camminava nervosamente davanti alla porta dell’infermeria da ormai quasi un’ora, passandosi ripetutamente una mano fra i capelli corvini in un gesto di agitazione, scompigliandoli sempre di più.
Un altro era seduto lì vicino in posizione fetale e giocherellava con la bacchetta, che ogni tanto emanava qualche scintilla dorata.
Un terzo ragazzo, più rotondetto degli altri, stava invece mangiando qualcosa di non ben identificato, lanciando di tanto in tanto occhiate nervose alla porta.
«Ramoso, ti vuoi stare fermo: metti ancora più ansia» protestò il secondo. James si bloccò. Sembrava voler dare una rispostaccia a Sirius ma si limitò a sospirare, per poi sedersi con la schiena contro la parete.
Felpato alzò un sopracciglio, incuriosito dallo strano comportamento dell’amico, ma non disse nulla, attribuendolo agli eventi di poco prima.
Sirius rubò una parte del cibo di Peter – che stranamente non protestò – prima di rimmergersi nei ricordi dell’ora precedente, cercando di analizzarli.


Erano a Storia della Magia. Come ogni volta, veramente in pochi ascoltavano il professor Rüf mentre spiegava la Quinta Guerra dei Troll con la sua voce monotona e sonnolenta. Gli unici erano un paio di Corvonero a cui Sirius non dava importanza e Remus e Lily. O meglio, quel giorno solo Lily.
All’inizio si era sorpreso nel notare Remus che sonnecchiava sul banco piuttosto che prendere appunti, poi aveva immaginato che la stanchezza fosse dovuta alla luna piena della sera prima. Il ricordo gli fece portare istintivamente una mano sul fianco, dove si trovava un livido grande quanto la sua testa. Sirius sorrise. Si erano proprio divertiti. E lui avrebbe staccato le corna a Ramoso, prima o poi.
Da lì in poi i ricordi erano confusi. Ricordava di essersi assopito e di essere stato scosso da James qualche volta, poiché rischiava seriamente di mettersi a russare.
Poi era successo di colpo. Remus era caduto a terra, senza alcun motivo apparente. I ragazzi si erano fiondati su di lui. Sirius ricordava con orrore il corpo di uno dei suoi migliori amici, dei suoi fratelli, scosso da contrazioni involontarie, quasi come fosse preda di una crisi epilettica.
Senza nemmeno aspettare che il professore dicesse qualcosa, avevano portato Remus fuori di lì e lo avevano affidato alle cure di Madama Chips.


Niente, non c’era niente che ricordasse che gli potesse far capire cosa diamine era successo. E questo lo rendeva veramente frustrato. E il fatto che le cose peggiorarono dopo qualche secondo non aiutò.
Una dolce e simpatica voce risuonò nel corridoio.
«Potter, Black! Venite qui e datemi una mano!» Neanche mezzo istante e già lo stracotto James si era fiondato ad aiutare la Evans, che si dirigeva verso di loro, cercando di portare con sé una persona. Una ragazza. Priva di sensi.
Sirius riconobbe all’istante i capelli rosa shocking di sua cugina e impallidì. Si alzò in piedi e aspettò in silenzio che James e la Evans portassero dentro Dora, perché sapeva che se avesse provato a chiedere qualcosa la rossa l’avrebbe insultato e, alla fine, non avrebbe ottenuto nulla.
«Quindi?» chiese, quando entrambi i ragazzi furono fatti uscire da Madama Chips. «Cos’è successo?»
«Ero andata a chiamarla, per dirle di Remus, e mentre venivamo qui ha avuto lo stesso attacco» spiegò Lily, pratica, sedendosi poi a terra, aggiungendo: «Fra poco arriveranno anche gli altri. Stanno dando le spiegazioni ai professori per farci avere la giornata libera».
Sirius annuì, serio e triste, ritornando a sedersi. Anche James si sedette, vicino a Lily. Lei gli lanciò un’occhiataccia ma era inutile: James, in quel momento, era troppo occupato a osservare la reazione di suo fratello.
“Andrà tutto bene”, gli disse il ragazzo con lo sguardo. Sirius annuì, poco convinto. James sospirò, appoggiando la schiena alla parete e chiuse gli occhi, troppo turbato per notare che era vicino alla Evans da cinque minuti e ancora non aveva tentato di ucciderlo.
Sirius intanto rifletteva. Era strano, troppo strano. Due persone con “attacchi” simili a poco tempo di distanza l’uno dall’altra. Il fatto che fossero due persone che stavano molto a contatto – tanto che i ragazzi chiedevano spesso perché non si mettessero insieme e basta, piuttosto che continuare a dichiararsi amici all’infinito – voleva forse indicare una specie di strano virus?
Poi scosse la testa, per cercare di togliersi quei pensieri assurdi.
Passarono i minuti.
La porta dell’Infermeria si aprì immediatamente dopo che Mary, Emmeline, Marlene, Frank e Alice furono arrivati.
«Come stanno?» chiese subito James, guardando l’infermiera con apprensione. Mary si avvicinò a Sirius e gli strinse la mano. Un gesto che gli scaldò il cuore e gli fece trovare un po’ di serenità. Solo un po’, però.
«Adesso riposano» disse Madama Chips. Si senti una specie di sospiro di sollievo collettivo. «Ve lo dirò subito: non ho la più pallida idea di cosa sia successo. Ho fatto alcuni esami e fisicamente sono in perfetta forma.»
Le parole dell’infermiera lasciarono tutti di stucco.
«Se volete, potete entrare a vederli» gli sguardi dei ragazzi s’illuminarono e Madama Chips aggiunse precipitosamente: «Ma solo sei alla volta!»
Alcuni di loro quasi risero per la rigidezza dell’infermiera.
A entrare furono i tre Malandrini, più Lily, Mary e Marlene.
L’infermiera si rifugiò nel suo ufficio, per lasciargli un po’ d’intimità.
Mary continuava a tenere per mano Sirius, che sembrava pallidissimo.
Remus e Dora erano sdraiati su due letti vicini. Inconsapevolmente, nel sonno si erano voltati a guardarsi.
Sirius sentì il suo cuore perdere qualche battito e Mary probabilmente se ne accorse, perché gli strinse la mano un po’ più forte. Per Sirius, abituato a essere pessimista, era fin troppo facile immaginarli più che addormentati. Il solo pensiero rischiava di fargli perdere i sensi. E forse sarebbe anche successo, se lì vicino non ci fossero stati sia Mary che James, che intanto aveva cercato di fare qualche battuta idiota per risollevare il morale degli altri, ottenendo solo un occhiata di fuoco da Lily, che era chinata vicino a Remus. Anche se Sirius fu quasi certo di averci intravisto altro, oltre al fuoco.
Fu quando Sirius si mise accanto a sua cugina, osservandone i capelli che erano diventati di un rosa più pallido, che accadde.
Lily e Mary quasi strillarono per la sorpresa e Marlene fece involontariamente un passo indietro, mentre James, Peter e Sirius – troppo ansiosi per potersi sorprendere – sospirarono soltanto di sollievo. Tutti si strinsero, emozionati e contenti come non mai, intorno ai due ragazzi che avevano appena aperto gli occhi, contemporaneamente.


*****

Cosa diamine mi succede?
Ricordo con precisione ogni istante – con la precisione che mi consentivano i miei sensi sballati, ovvio – e sono quasi sicuro di essere morto. Eppure perché ho aperto gli occhi?
Mi sono girato verso l’alto e adesso vedo con chiarezza il soffitto di una struttura molto familiare, dato che ci ho passato gran parte della mia permanenza a Hogwarts. L’Infermeria è veramente strana, dopo tutto quel tempo. Ricordo con tristezza l’ultima volta che l’ho visitata.
Era circa due anni fa. Era morto Silente, quel giorno. O meglio: quella notte.
Stranamente, l’Infermeria mi sembra diversa, più alta di quando l’ho vista l’ultima volta.
Strizzo gli occhi, cercando di capirci qualcosa.
Forse non sono morto, penso con sollievo. Magari la Maledizione mi ha mancato e sono svenuto per colpa dell'esplosione. Ora la guerra è finita e sono sotto le cure della Santa Poppy Chips. Il mio primo pensiero corre allora a Dora. Pensiero interrotto da una voce che mi lascia spiazzato.
«Ma ti sembra questo il modo?» dice qualcuno. «Ci hai fatto morire di paura».
Una chioma nera entra nella mia visuale, insieme a un paio di occhiali tondi.
Per fortuna riesco a trattenere la prima parola che mi viene in mente, perché chiamare “Harry” la persona che ho davanti avrebbe incasinato ancora di più tutto quanto. Perché quello non è Harry, anche se l’alternativa è assurda.
Poi compare un'altra persona. E a quel punto non ci capisco veramente nulla. Alla fine devo chiederlo, con la voce rauca di chi si è appena svegliato.
«James? Sirius?»
Entrambi sorridono, poi James prende la parola.
«Bene, il primo passo è fatto. Ora dimmi: chi è James e chi è Sirius?» Idiozia allo stato puro. Sì, è James Potter. Ecco una delle cose che non ho raccontato a Harry: la stupidità di suo padre. Meno male che aveva il cervello di Lily – più o meno –, la stessa Lily che, accanto a me, mi guarda con gli occhi smeraldo accesi di preoccupazione.
Ed è anche strano che tutti dimostrino all’incirca diciassette anni. Il che vuol dire che siamo al settimo anno, all'incirca.
Sono quasi preso dal dubbio che vent’anni della mia vita siano solo un sogno di un ragazzo che è stato male. Quasi.
 «Come stai?» mi chiede Lily. Non so cosa rispondere.
Fisicamente? Be’, a parte qualche dolore sto una meraviglia. Al massimo ho un po’ di emicrania ma credo sia comprensibile.
Mentalmente? Qui la faccenda si fa complessa.
Sento alcune voci provenire dalla mia destra, delle ragazze e sembra si stiano rivolgendo a qualcuno. Quel qualcuno risponde, ed io mi sento gelare. E anche l’opzione “ho una fervida immaginazione quando dormo” va a farsi friggere.
Mi giro e vedo Dora.
Ha i capelli rosa pallido e, quando si gira verso di me, vedo gli occhi accesi di un celeste quasi innaturale. Ed è stupenda. E potrei guardarla per tutto il giorno. E non dovrebbe essere qui. Perché è qui?
Lei sembra pensare la stessa cosa, a giudicare dal suo sguardo sbalordito. Si riprende dopo pochi istanti e mi lancia un’occhiata terrorizzata. Guardo chi c’è intorno al suo letto. Marlene e Mary si sono precipitate da lei e la stanno tempestando di domande. Anzi, “stavano”. Ora ci guardano con un sorrisetto malizioso che possono aver imparato solo da James e Sirius.
«Ehi, Remus, tutto okay?» chiede James. Io sorrido quasi involontariamente.
«Sì». La voce mi esce così roca che probabilmente non capiscono nulla. «Sì, sto bene».
Lily fa un sospiro di sollievo e sorrido un po’ di più. Mi ero scordato la sua apprensione.
«Cos’è successo?» chiedo, cercando di mettermi a sedere, ignorando la testa che pulsa pericolosamente.
«Be’, eravamo a Storia della Magia e tu… ti sei mezzo addormentato» comincia Lily, come cercando le parole giuste.
«Poi sei caduto per terra e hai cominciato a muoverti in modo strano» interviene James. «Amico, sembrava che avessi una crisi epilettica!»
«Delicato, Potter» sussurra Lily a denti stretti. Sirius e Peter ridono mentre James arrossisce leggermente.
«SI PUÒ SAPERE COSA STATE FACENDO?» ruggisce Madama Chips, entrando di corsa nella stanza. Tutti i ragazzi impallidiscono di colpo ed io devo trattenere a forza una risata. «Vi rendete conto che questi ragazzi sono ancora sotto osservazione! Non dovete stancarli!»
Tutti indietreggiano, mentre la Chips mi costringe a rimettermi sdraiato. Quel gesto mi riporta alla mente tutte le lune piene che ho passato a scuola. Quanto tempo è passato? Trent’anni? O solo qualche settimana?
«Adesso uscite, potrete tornare domani» esclama e, ignorando le numerose proteste dei ragazzi, butta tutti fuori dall’infermeria. Dopodiché borbotta qualche imprecazione e, lanciandoci un’occhiataccia, ritorna nel suo ufficio.
Non appena si chiude la porta alle spalle, prendo la bacchetta che hanno messo sul mio comodino e lancio un incantesimo Muffliato.
«Ti prego, dimmi che hai una spiegazione razionale» dice subito Dora, guardandomi, preoccupata. Il suo sguardo mi fa venire voglia di andare da lei e abbracciarla, dicendole che va tutto bene. Peccato che il mio corpo abbia deciso che alzarsi costava troppa fatica e dolore. Avrebbe anche potuto farlo prima che mi mettessi seduto. Ora sdraiarmi mi distrugge. Mi sdraio.
«Magari ce l’avessi». La sola cosa che pensavo di sapere era di essere morto. Ora non sono più sicuro neanche di questo.
La considerazione mi fa venire in mente una domanda: «Qual è il tuo ultimo ricordo?»
Quando la guardo, vedo i suoi occhi pieni di lacrime. I capelli e gli occhi si fanno all’istante molto più scuri, mentre lei si gira, cercando di non farsi vedere.
Sento un groppo in gola, ma non riesco a chiederle nulla.
«Combattevo con Bellatrix» dice. Chiude gli occhi. «Ha vinto lei».
Faccio una rapida connessione.
Sono morto io.
Mi aspettavo una cosa del genere, ero sicuro che dopo quella notte non sarei sopravvissuto. Il fatto che avrei rincontrato James, Sirius, Lily e tutti gli altri mi faceva sentire meglio, ma, ovviamente, avevo il pensiero pressante di Dora e Teddy. Non potevo lasciarli soli.
È morta lei.
Quando l’avevo vista, mi sarei sacrificato per fare in modo che almeno lei tornasse da nostro figlio. E invece ho fallito. Vorrei uccidere Dolohov. Chissà, magari in questo “posto” c’è ancora. Mi piacerebbe andare a cercarlo. Bellatrix. Anche lei è sulla mia lista nera.
Teddy è solo.
Non riesco a trattenere le lacrime. Posso solo sperare che Andromeda e Harry lo curino il più possibile. Chiedo in silenzio che Harry sia un padrino per Teddy come Sirius lo era stato per lui.
Sirius.
James.
Lily.
Mary.
Qui sono tutti vivi. Non riesco neanche a pensare a qualche Magia Oscura ipnotizzante o qualcosa del genere, perché erano loro. Personaggi unici nel loro genere. Impossibili da imitare.
James e Sirius, i fratelli mancati, entrambi dai capelli neri e oggetto dell’attenzione di gran parte delle donne di Hogwarts – McGranitt compresa, secondo loro.
Lily, la strega in fiamme, come la chiamavano tutti coloro che vedevano la sua furia scatenarsi. Gentile e premurosa con chiunque - James e Sirius non contano - ma in grado di farsi valere quando serve.
Mary, l’unica che era mai riuscita a conquistare veramente Sirius, che adorava accarezzarle i capelli biondi mentre era sdraiata sul divano rosso della sala comune. Purtroppo era passata a miglior vita ancora prima di James e Lily, lasciando Sirius con un grande vuoto.
Dopo qualche istante arriva Madama Chips, che ci obbliga a bere una Pozione Soporifera e, in pochi istanti e senza poter dirci nulla, sia io che Dora cadiamo in un sonno profondo, mentre le nostre mani si cercano.



Sala Comune di Tassoverde

Salve a tutti. Come promesso, sono tornato puntuale con il nuovo capitolo. Come avrete notato, in questo momento nessuno ci capisce un tubo di quello che è successo.
E, nella mia sadicità, questo va benissimo.
Penso non ci sia molto da dire. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che recensiate. Ovviamente il meglio deve ancora venire e ho in mente un sacco di cosucce intriganti (e anche un po' di vuoti, ma me ne preoccuperò solo molto più avanti).
Aggiungo che probabilmente i primi capitoli saranno lunghi più o meno come questo. Più avanti li farò più lunghi (forse) ma, per il momento, vi tocca accontentarvi (muahahahah!).
A venerdì prossimo (forse),
Hufflerin.

P.S.: Nel prossimo capitolo potrei pubblicare anche gli attori che, nella mia mente, danno il volto ai personaggi (anche se Dora, Marlene, Frank ed Emmeline mi stanno dando qualche grattacapo). Voi che ne dite? Vi piacerebbe averli o non sapreste che farvene?



Prossimo aggiornamento venerdì 02/08/'13, con il secondo capitolo: "Stranges"

   
 
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