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Autore: WING    26/07/2013    6 recensioni
Io sono la morte
io dono la vita.
Io sono la morte
io chiedo la vita.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per la lettura di questa storia si consiglia l'ascolto di "One day – Asaf Avidan" 
http://www.youtube.com/watch?v=KRAMNWzfjcg
e per chi volesse rendere la lettura ancora più suggestiva
http://www.youtube.com/watch?v=A16VcQdTL80
 
 
CAPITOLO SESTO
– TENEBRE E LUCE –

 
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Luce entrò nella stanza del demone, tirò a se la piccola porta in metallo e questa si chiuse alle sue spalle, con un rumore sordo.
<< Buongiorno Luce. – sussurrò divertito Nathan – Vieni pure, non temere. >> ridacchiò.
La ragazza iniziò a fare qualche passo, incerta.
<< Sono qui. >> sussurrò di nuovo il demone.
Luce si voltò velocemente alle proprie spalle.
<< Non lì, qui. >> continuava ridacchiando.
La giovane iniziò a girare su se stessa cercando di localizzare il ragazzo, ma la sua voce proveniva ogni volta da un angolo differente della stanza.
Allora Luce si fermò, chinando il volto verso il basso.
<< Nath... – inspirò profondamente – ieri mi hai chiesto cosa mi avesse spinta ad entrare qui dentro. >>
Nathan comparve alle sue spalle e iniziò a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli color mogano.
<< Vero. >>
La ragazza si girò, fissando il viso davanti a sé, all’altezza del petto del demone.
<< Morire qui, o morire altrove... non fa alcuna differenza. Non ho nessuno, i miei genitori mi hanno abbandonata e so che se non mi ucciderai tu, non sopravvivrò ancora a lungo. – sussurrò amara e dolce al tempo stesso – Quindi... >>
<< Quindi? >> ridacchiò curioso e suadente il demone.
<< Mi son detta che almeno in questo modo avrei potuto provare a fare qualcosa di buono. Avrei potuto provare a salvarti. >> concluse risoluta, quasi commossa.
Ci fu un attimo di silenzio, poi il ragazzo iniziò a battere le mani, applaudendo in modo teatrale.
<< Ma brava. Allora perché non vieni e mi togli la benda? >> la invitò, famelico, andando a sedersi su di una poltrona il cui velluto nero creò un meraviglioso gioco di contrasti con la sua pelle albina.
Si immobilizzò, prendendo le sembianze di una statua, mentre la sentiva avvicinarsi sempre di più, con incertezza posare le dita sulla sua benda, la sentì tremare mentre gliela sollevava e la faceva scorrere fra i suoi capelli.
Chiuse gli occhi. Per prolungare ancora un attimo quella magnifica attesa.
La stoffa si adagiò sul bracciolo della poltrona.
<< Nath? >> sussurrò incerta Luce, non percependo alcuna sua reazione.
Lui rise, soddisfatto.
Passò la lingua sul labbro inferiore, inumidendolo e si alzò, ancora ad occhi chiusi, portandosi di fronte alla ragazza.
<< Luce? – soffiò quelle parole sul volto di lei – tutto quello che ti ha detto quella donna è vero. Solo su una cosa ti ha mentito. – la ragazza ebbe brivido freddo che le corse lungo la schiena – Tu, NON puoi, salvarmi. >>
Poi le sue palpebre si dischiusero; quell’oscurità si sciolse, trasformandosi in una profonda voragine pronta ad accogliere l’anima straziata della propria vittima...
 
Ma nulla.
 
Quella volta non accade nulla; niente urla, niente sangue, niente sete saziata, niente tributo.
Il demone le prese il viso fra le mani e la guardò intensamente.
<< Nath? C’è qualcosa che non va? >> chiese Luce.
<< Tu. Tu, sei... cieca? >> il ragazzo fissava le sue iridi osservare il vuoto.
<< Nath- >> provò la giovane.
<< TU... – la sua incredulità era inimmaginabile – sei cieca!? >> fece scivolare le mani sul suo collo  e stringendo la presa la sollevò da terra.
<< Nath...! – strillò la ragazza afferrandogli le mani – Nathan! Non... non respiro! >> iniziò a scalciare.
Il ragazzo la scaraventò sul pavimento, allontanandosi subito da lei.
Si passò le mani fra i capelli, poi rivolse gli occhi verso la sua figura.
<< Nath... >> sussurrò la ragazza, passandosi una mano sul collo; i lividi le dolevano terribilmente e le lacrime scendevano implacabili.
Il ragazzo sussultò involontariamente, alla vista di una creatura così indifesa, ma si riscosse subito, spostando lo sguardo altrove.
Luce si alzò in piedi, gli si avvicinò a tentoni e gli posò una mano sul petto.
Lì, dove il suo cuore aveva vissuto solo due battiti.
<< Non sei costretto a farlo – sussurrò dolce – non sei costretto. Per una volta sentiti libero. Libero di scegliere. >> disse, senza esitazioni.
Nathan spinse via le sue mani, scuotendo il viso ad occhi chiusi.
<< Non... Non parlare. Non dire niente. >> ripeteva con tono nervoso; il dito indice alzato, come a schermare le parole della ragazza.
Luce deglutì e gli si avvicinò ancora, gli posò una mano sulla spalla e fece risalire il proprio palmo fino a sfiorargli i contorni del viso; sorrise e chinò la testa di lato.
Nathan rimaneva immobile, con le braccia abbandonate lungo i fianchi.
La ragazza portò anche l’altra mano sulla sua guancia, iniziando a far scorrere con leggerezza le dita sul viso del ragazzo.
Il demone chiuse gli occhi e alzò il volto, assecondando i gesti della fanciulla, involontariamente.
<< Nessuno mai aveva osato sfiorarmi come fai tu... >> quelle parole gli sfuggirono veloci dalle labbra socchiuse.
Luce sorrise.
 
Fu allora che accadde.
 
La stanza diventò ghiacciata e  causa dell’improvvisa escursione termina le pareti si creparono.
Nathan fece appena in tempo ad aprire gli occhi che una forza estranea, ma famigliare, gli pervase il corpo, scaraventandolo contro la parete di cemento.
Luce gridò e si acquattò a terra, racchiudendosi su se stessa.
Ci fu un attimo di silenzio, poi il corpo di Nathan si alzò in piedi, con una lentezza innaturale.
Il ghigno che gli si dipinse in volto risultò terrificante, i canini sporgevano leggermente, bianchi e affilati come quelli di un predatore affamato.
I muscoli erano più definiti, tesi e pronti a scattare.
Il suo collo si alzò in un movimento serpentino, facendogli puntare il capo verso il piccolo corpo di Luce, ancora raggomitolato sul terreno.
Il liquido delle iridi era colato un poco dai suoi occhi, formando delle crepe nere verticali sulle guance del giovane.
Il Demone inclinò la testa di lato, leccandosi le labbra, mentre le temperature della stanza si abbassavano sempre di più.
La sua risata squarciò il silenzio, penetrando nelle pareti e raggiungendo gli angoli più remoti della villa.
<< Oh. Luce, Luce, Luce. – pronunciò divertito – eri quasi riuscita ad incantare il mio miglior burattino... >> concluse, sfumando il tono da morbido a minaccioso.
La ragazza iniziò a piagnucolare, senza osare muoversi.
<< Insulsa. Guardami fintanto che ho la decenza di rivolgermi a te! >> sentenziò rabbioso, spostando l’indice in avanti e costringendo il piccolo corpo che aveva di fronte ad obbedirgli.
Luce spalancò le labbra, boccheggiando.
Il Demone si aprì in una nuova risata.
<< Riesco a sentirlo, sai? Dentro il suo minuscolo corpo. Che si dimena... invaso dal terrore che lo circonda. >> ridacchiò.
Luce non riusciva più a trattenere le lacrime.
<< Suvvia, non fare così, ragazzina. Non sei lieta di diventare il mio sacrificio personale? >>
La ragazza provò ad urlare ma il suono le morì in gola.
<<Ehi, ehi, ehi... che vorresti fare? >> continuava quella voce profonda, prendendosi gioco di lei.
Il Demone le si avvicinò a grandi passi e quando le fu abbastanza vicino, con un calcio, la colpì al petto, scagliandola contro la parete al di là della stanza.
Rise, rise ancora, inebriandosi del rumore delle ossa fratturate.
Luce singhiozzava, tossendo ad ogni sussurro a causa delle costole incrinate dall’impatto.
Il corpo di Nathan ghignò e le andò incontro, mentre con una mano obbligava il corpicino della ragazza ad alzarsi.
La vestaglia bianca era tutta rovinata e da sotto si riuscivano a scorgere numerosi lividi.
<<Nonostante le apparenze sei forte, sai? – ringhiò d’entusiasmo – adoro quando le mie vittime sono poco arrendevoli. >> concluse con una nota eccitata nella voce, guardandola dall’altro al basso.
Le andò addosso facendo combaciare il corpo del ragazzo con quello d lei, schiacciandola contro la parete.
<< Non piangere ora – sussurrava a due centimetri dal suo viso, suadente e divertito – tra poco sarà peggio... >> ma il Demone non fece in tempo a terminare la sua sadica risata che gli occhi gli si spalancarono, di stupore e incredulità.
La pressione del corpo di Nathan contro quello della ragazza si addolcì, la sua voce tornò meno cupa e il liquido nero si ritrasse dalle crepe, lasciando solo due profonde cicatrici.
<< Piccola Luce... scusa, piccola Luce... – sussurrò Nathan – scusa, per quello che ti farà... >> la sua voce era spezzata dai singhiozzi,  ma i suoi occhi non potevano versare nemmeno una lacrima.
Sentì il Demone ribellarsi dentro il suo corpo e ringhiando dal dolore si piegò su se stesso.
<< Non... non è vero che... – sussurrò con voce roca – che il tuo profumo è insignificante, mi ricorda quello delle violette che crescono nel giardino qui sotto... >> si appoggiò alla parete con entrambe le mani, per sostenersi.
Respirava a fatica e con irregolarità.
<< Nath... >> sussurrò Luce.
Il ragazzo le portò l’indice davanti alle labbra, per bloccarla, poi le unì le mani tremanti davanti al proprio petto e fra di essere comparve una piccola viola.
La ragazza si poggiò a lui con i polsi e Nathan lasciò cadere il braccio sinistro lungo il fianco, mentre con la mano destra rimaneva saldamente ancorato alla parete.
Fissò il proprio sguardo in quello vuoto della ragazza, poi con incertezza avvicinò il proprio volto, fino a far combaciare il profilo delle loro labbra.
Luce sorrise e una lacrima diversa dalle altre le sfuggì dalle ciglia.
Nathan inspirò profondamente; il profumo della ragazza sigillò quell’attimo nell’eterno.
<< Scusami, Luce. – soffiò il ragazzo, interrompendo il bacio – E grazie per aver avuto il coraggio di entrare in questa stanza. >>
Furono le sue ultime parole, poi il suo corpo si piegò verso il pavimento, contorcendosi per un attimo.
Quando si portò di fronte alla ragazza, le due crepe nere gli tagliavano nuovamente gli occhi.
<<Questa me la pagherete. >> ringhiò inferocito il Sovrano degli Inferi, all’orecchio della ragazza.
 
Pochi attimi dopo, Nadia, dalla sala da pranzo, iniziò a sentire le urla strazianti della giovane.
 
Il corpo di Luce giaceva irriconoscibile al centro della stanza.
Quello di Nathan era abbandonato contro la parete, ansimante.
Ade si ergeva in tutta la sua imponenza, raggelando ed infuocando contemporaneamente l’atmosfera.
Guardava il proprio burattino tremare, scosso a causa di un cuore troppo debole, che non avrebbe retto ancora, senza la sua volontà.
<< Sei solo un involucro vuoto, senza di me. – lo schernì – Senti le forze che ti abbandonano? Senti il sangue rallentare nelle tue vene? Senti il tuo cuore arrancare verso i propri ultimi battiti? >> rideva.
Nathan respirava a fatica, il suo corpo era scosso da forti tremiti e le sue spalle seguivano il ritmo inesistente e irregolare dei polmoni.
Alzò a fatica il volto verso la figura inconsistente che lo scrutava con le braccia conserte e un ghigno sul volto.
Satana schioccò le dita, allargando ulteriormente il proprio ghigno, soddisfatto.
Il cuore di Nathan batté due volte, con tono sordo.
Il ragazzo gli rivolse uno sguardo colmo d’odio, poi i suoi occhi si posarono sul corpo di Luce;
e fu su di lei che le sue palpebre calarono silenziose sulle loro tenebre.
Per l’ultima volta.
 
 
 
 
 
Angolino demoniaco
Settimo e penultimo Appuntamento!
Settimana prossima ci sentiamo per l’Epilogo!
 
Ehi, io vi avevo avvisato che questa storia era DRAMMATICA.
Com’è? Vi aspettavate tutto? Oppure sono riuscita a prendermi – almeno – un po’ in contropiede?
Mi è dispiaciuto farla finire così, tutto era iniziato con un lieto fine ma... eh, le circostanze .-.
Luce è un personaggio che mi piace tanto, ho adorato il suo carattere, non credo la lascerò andare così facilmente ;)
Solo un’ultima cosa: non scordatevi di quel particolare delle violette, ho in mente un piccolo progetto, che potrebbe spiegare non poche cose <3

 
Per chi avesse letto per primo questo capitolo (e mi spiace, visto che si è rovinato la sorpresa T_T), l’ultimo aggiornamento sarà Venerdì prossimo (al massimo sabato se ci sono dei problemi).
Per vedere i disegni di questa storia e saperne di più, la mia pagina fb è questa:  https://www.facebook.com/pages/WING/460876317264990?ref=hl
   
 
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