Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: CreAttiva    28/07/2013    2 recensioni
Runne è una bambina di undici anni dal temperamento ribelle, lunghe orecchie ripiegate sui capelli dorati e un paio di enigmatici occhi rossi. Occhi che sollevano domande alle quali non sa rispondere; perché sono gli stessi di suo padre, di cui non sa praticamente nulla.
Ma Runne guarda al futuro, e insegue il suo sogno di diventare una guerriera per combattere il famigerato Endrun, spietato re del Mondo dell'Avvento. Ancora non sa quanto il suo passato e il suo destino siano intrecciati alla sete di potere del tiranno.
La sua vita e quelle di tutto il mondo dipendono dalle scelte di Runne; e quelle più giuste per il bene comune potrebbero richiedere dolorosi sacrifici.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2 - Un nuovo amico

La Verità - 2^ parte


Leggimi su Facebook: https://www.facebook.com/notes/parole-cozzate-tay/il-destino-scelto-cap-4-la-verit%C3%A0-2-parte/187050638129056


La cella è fredda e buia quella mattina. In mezzo ai prigionieri terrorizzati e disperati c’è un ragazzo accovacciato a terra. È avvolto in un ampio mantello nero e ha il cappuccio calato fino alla punta del naso. Sospira. È senza la sua pipa. Quelle stupide guardie! Per poco non avevano mandato tutto a monte! D’altra parte la sua identità è dovuta rimanere segreta fino a questo momento; e sempre lo sarebbe stata. Anche per quelle guardie. E dire che è dalla loro parte! Non fa niente, ormai. Si è fatto catturare dai reptili e rinchiudere in gattabuia apposta. Non si è fatto scoprire. E ora parte del piano di riserva è riuscita.

Non c’è comunque da stare allegri... non con la città in fiamme. La porta si apre e un reptile scaraventa dentro con malagrazia una ragazza dai lunghi capelli mossi e dorati. La poverina si rialza a stento e il ragazzo la riconosce: la feliana a cui ha regalato il bracciale. Judith. Ma ora del bracciale non c’è più traccia. Probabilmente i reptili glie l’hanno rubato. Ha lo sguardo spento, del sangue rappreso alla testa e il volto presenta i segni di un lungo pianto. Solleva gli occhi e lo vede. Il ragazzo le si avvicina lentamente. Judith gli si getta al collo, stremata. Lo abbraccia e scoppia in lacrime. Il ragazzo sente che Judith vorrebbe parlare, ma che non ha più voce. Allora è lui a parlarle; le mormora dolcemente parole di conforto. Judith si tranquillizza e dopo un tempo interminabile si scioglie dalla stretta del ragazzo.

«Perdonami. Non volevo... infastidirti...» la sua voce è scossa dai singhiozzi.

«Mia madre... mio padre... un reptile... loro...» Non riesce a proseguire. Il ragazzo l’abbraccia più forte. Restano così per qualche minuto, poi si separano. Il ragazzo si siede di nuovo a terra e fa cenno a Judith di imitarlo.

«Dove siamo?» balbetta Judith smarrita «Ci hanno fatto camminare a lungo, ma... era tutto bruciato; non ho capito dove stessimo andando.» deglutisce, facendo riaffiorare un ricordo spiacevole «Ci incitavano a proseguire senza sosta, uccidendo quelli troppo stanchi o troppo deboli per continuare il cammino. Alcuni hanno tentato di scappare, ma...»

«Non ci troviamo più nel Raion.» la interrompe lui «Siamo a Kradit, capitale del Regno di Kuden.»

«Kradit? Ma... questa è la residenza di re Endrun?»

«Sono le sue carceri. I reptili sono ai suoi servigi.»

Judith annaspa con aria angosciata. Come può il re allearsi con quei mostri? Non riesce crederci. Dopo un po’ chiede:«E Hermet Dlun?»

«È caduta.» E il piano previsto inizialmente è fallito.

Judith ha le lacrime agli occhi. «Cosa vuole il re dai feliani? Non gli abbiamo fatto nulla!»

«Endrun teme i feliani perché hanno un legame particolare con la natura. Teme il potere dei vostri antenati e ha paura che esso si possa risvegliare in voi.» Judith nota che il ragazzo parla dei feliani come se non ne facesse parte.

«Cosa ne faranno di noi?» riprende.

«Non lo so e non ci tengo a scoprirlo. Non ti preoccupare, andrà tutto bene.»

«Non ti credo.» Come potrebbe? Vede solo la morte.

Il ragazzo le accosta le labbra all’orecchio. «Finché starai con me, sarai al sicuro.» Judith sa che è la verità.



Cala la notte. Dormono tutti. Il ragazzo si alza e scivola silenzioso verso la porta. Judith si desta e il ragazzo le fa cenno di tacere. Il “ladro” avvicina una mano alla serratura. Una luce oscura la fa scattare. Judith rimane a bocca aperta mentre il ragazzo apre con cautela la porta.

«Aspettami qui.» bisbiglia «Sveglia gli altri e avvertili di tenersi pronti alla fuga.» Judith annuisce. Il ragazzo scompare richiudendo l’uscio.

Il ragazzo cammina veloce, ma con passo felpato. Sente l’arrivo di una sentinella dietro l’angolo e salta, aggrappandosi alle travi del soffitto. Se fosse stato una persona comune, non sarebbe mai riuscito a spiccare un salto così alto. Ma lui non è una persona comune. La sentinella svolta l’angolo e percorre il corridoio. Il predatore si acquatta nell’oscurità della notte, attendendo il momento propizio. Il ragazzo piomba sulla sentinella e la sgozza col coltello. La preda si accascia tra le sue braccia senza emettere un lamento. Il fuggiasco la trascina dentro una cella vuota e la stende dove nessuno può vederla senza uno sguardo accurato. Esce e richiude la porta alle proprie spalle.

Si muove per i corridoi senza fare alcun rumore. Raggiunge quello che in apparenza può sembrare un vicolo cieco. Poggia l’orecchio alla parete e tasta delicatamente i mattoni. Si ferma. Sorride. Ne spinge uno e la parete si apre, rivelando un passaggio segreto. Come ricordava, si può aprire solo dall’interno. Scende la lunga scala a chiocciola e arriva in uno stretto passaggio. Lo risale e spalanca la botola sopra la sua testa. Sbuca fuori dalla fortezza: una trentina di feliani lo attendono. Viene avanti un uomo dall’armatura dorata come i suoi capelli.

«Possiamo chiamare i rinforzi?» domanda con imperiosità Berital, il sovrano dei feliani.

«Sarebbe inutile.» risponde il ragazzo «Le vostre milizie non hanno impedito la caduta di Hermet Dlun e non annienteranno Endrun. Mi bastano dieci uomini per liberare i prigionieri. Gli altri possono attenderli qui per soccorrerli.»

«Quanti sono?»

«Meno di un centinaio, sire.»

Il re china la testa. «Così pochi...» Un dolore indicibile lo attraversa. «Ormai non c’è più speranza. La stirpe dei feliani è finita.»

«Non ancora!» esclama il ragazzo. Il re sospira. Sceglie nove guerrieri e propone a concludere se stesso.

«Voi no, maestà. Non potete rischia...» comincia il ragazzo.

Il sovrano lo zittisce con un cenno del capo. «Sono i miei sudditi.» Il ragazzo non replica. Ripercorrono il passaggio segreto a ritroso. Una volta all’interno della fortezza, si dividono per far fuggire i prigionieri. Il ragazzo, l’unico in grado di aprire le porte con la sua magia, passa davanti a ogni cella. Judith lo raggiunge. Ha riconosciuto le armature scintillanti delle guardie reali e il volto noto del re.

«Segui gli altri.» le dice il ragazzo.

«No. Io non esco senza di te.»

Il ragazzo scuote la testa:«Non fare la sciocca. Va’.»

«No.»

«Judith, coraggio, vai!»

«No!»

«Non vale la pena rischiare la vita per uno come me. Non sai neppure chi sono...»

«Non m’importa.» Gli occhi di Judith sono vivi, sinceri. Il ragazzo ha la tentazione di baciarla. Non è questo il momento... La prende per mano e la trascina verso il passaggio segreto. Diversi feliani sono già fuggiti, mancano solo gli ultimi.

«ALLARME! I PRIGIONIERI STANNO SCAPPANDO!»

Una sentinella sbuca proprio in quel momento. Il ragazzo lascia la mano di Judith e sguaina la spada. La sentinella gli piomba addosso, ma il ragazzo è rapido a schivarlo e gli basta un colpo per abbatterlo. Attraverso il corridoio si odono i passi affrettati e il vociare dei rinforzi nemici. Sopraggiungono gettandosi sulla squadra di salvataggio dei prigionieri, ormai al sicuro oltre il passaggio.

Dei fuggitivi rimane solo Judith, impietrita sul posto; guarda lottare il ragazzo, il re dei feliani e i suoi nove guerrieri. Due di questi ultimi vengono finiti. Lo stile di combattimento del ragazzo, impegnato in una terribile danza mortale, è il più letale di tutti, o almeno così appare agli occhi di Judith.

Un nemico mena un fendente a pochi centimetri dal suo viso e il cappuccio gli scivola indietro. Il ragazzo è veloce a calarselo, ma Judith e il guerriero davanti riescono a vedere il suo volto duro e i suoi occhi rossi. Prima che l’avversario possa rivelare la sua natura, il ragazzo lo uccide. Gli altri non si sono accorti di nulla. C’è mancato davvero poco. Arrivano altri rinforzi.

«Non ce la faremo mai!» urla il ragazzo.

Il re esita un istante. «Andate avanti voi! Io li terrò impegnati!» comanda con voce secca.

«Ma...»

«ANDATE!» Il ragazzo imbocca il passaggio segreto, seguito da Judith. I feliani rimangono al fianco del loro re. I due corrono senza fermarsi. Escono all’aria aperta. Judith inspira a pieni polmoni, concedendosi quell’attimo di pace. Il ragazzo chiude la botola e lo sigilla con la magia.

«Questo li terrà impegnati per un po’.»

«Che fai?!» Judith ha la voce strozzata «E il re?!»

Il ragazzo la tira rudemente per un braccio.«Ormai è morto.»

«Come fai a dirlo?»

Non c'è bisogno di rispondere. Si odono un tramestio strascicato e clangore di spade al di sotto della botola. Judith trasale.

Il ragazzo la trascina via. «Corri!»



Si fermano in una piccola radura. Fa parecchio freddo, ma non possono accendere un fuoco. Il ragazzo si siede spossato, appoggiato a un albero. Judith trema.

«Vieni qui.» le suggerisce lui «Il mio mantello ti riscalderà.»

Judith rimane dov’è. Lo guarda con timore. Ha paura. Paura di colui che ha amato per tutti quei giorni. Quella figura misteriosa che tanto l’affascinava le appare all'improvviso terribilmente minacciosa. La sua voce è roca:«Tu sei un reptile, non è vero?»

Il ragazzo scoppia in una risata fredda e priva di allegria. Si toglie il cappuccio. Ora Judith distingue meglio le sue iridi rosse come il sangue. Distoglie lo sguardo.

Il ragazzo ride ancora:«Speravo non mi avessi visto prima.»

Judith non risponde. Lo osserva con timore. In quegli occhi rivive lo stesso incubo del giorno prima e la morte dei suoi genitori.

Il ragazzo si gratta il mento con noncuranza. «Bhé, fa’ come ti pare.» Judith resta lì, immobile, combattuta dalla tentazione di avvicinarglisi e da quella di scappare lontano. Sceglie invece di chiedergli:«Eri alleato con re Berital?»

«Sono anni che agisco sotto copertura. Passavo informazioni al re.»

«Ma... sei un reptile, quindi... perché?»

Il ragazzo si stringe nelle spalle. «Mi sono semplicemente reso conto che la mia razza non combatte per sopravvivenza, come chiunque altro, ma solo per la sete di sangue o per il potere. Queste cose mi danno la nausea!» Sul volto ha un’espressione amareggiata.

«Ci sono altri reptili come te?»

«Belli come me nessuno.» ride della propria battuta «Se ce ne sono altri, o sono già morti o si nascondono; sono dei reietti, considerati dei traditori del loro sangue.»

Ed ecco che Judith arriva a ciò che la tormenta:«Dove sono gli altri feliani? Non avremmo dovuto raggiungerli?»

«Credi forse che ti voglia portare nel mio oscuro covo e torturarti per il semplice piacere di farlo?» Judith rabbrividisce. Il ragazzo si alza e la guarda torvo.

«Rispondi: chi ha salvato quel che rimaneva del tuo popolo?» Judith pensa di dire “tu”, ma un’altra volta non ha più voce.

Il ragazzo continua:«Chi è che ti ha salvato la vita? Io, maledizione!»

Si passa una mano sulla faccia. Poi sospira e le spiega:«I feliani si stanno sparpagliando per le terre libere dal controllo di Endrun. Ti sto portando alla città più vicina: lì troverai la tua strada. Non ti preoccupare. Te l’ho già detto, no? Finché starai con me, sarai al sicuro. Non posso cambiare ciò che sono, ma ti giuro che non ti farei mai del male.»

Judith arrossisce. Muove qualche timido passo verso di lui, nuovamente seduto. Si mette sotto il suo mantello e si addormenta.



Judith apre gli occhi e sobbalza: il ragazzo la sta portando sulle spalle. Il cappuccio gli copre di nuovo il viso.

«Finalmente ti sei svegliata!»

«Quanto ho dormito?» chiede lei stropicciandosi gli occhi.

«Più di tre ore. Al tuo posto sarei così agitato da non riuscire a chiudere occhio.»

«Finché starò con te, sarò al sicuro.» Il ragazzo ride. Lo fa spesso.

«Puoi mettermi giù adesso.»

«No. Hai il passo pesante, le tue orme sono troppo visibili. Ci scoprirebbero in un lampo. Approfitta della mia galanteria.»

Judith si guarda attorno. «Come mai non si vede ancora la città? E’ così grande questo luogo?»

«No. Siamo seguiti. Sto cambiando continuamente direzione lasciando false tracce per confonderli.» In pratica stanno girando in tondo. Judith appoggia il capo sulla schiena del ragazzo. Si sente pacificata dalla sua presenza.

Ci vuole un’altra ora prima di uscire dalla boscaglia. Giungono in un modesto villaggio. Il ragazzo la fa scendere.

«Qui le nostre strade si dividono.» la voce del ragazzo è asciutta. Le mette in mano un sacchetto di monete e aggiunge:«Comprati un cavallo e dirigiti nel Dron. Trovati un luogo sicuro e restaci.»

Judith contempla il villaggio in silenzio. Le si stringe il cuore. Non può finire così. Si volta verso il ragazzo e dice:«Voglio stare con te.» Judith scorge solo la smorfia del reptile, col capo chino; ma può percepire il suo tentennamento.

«Lascia stare.»

«Ti prego...! Non ti sarò d’intralcio! Ti aiuterò! Ti affiancherò nelle tue missioni...» tentenna lei con voce strozzata.

«Sei in gamba.» mormora il ragazzo senza prestarle ascolto »Sono sicuro che te la caverai.»

«Non senza di te.»

«Judith...»

«Portami con te! Farò qualunque cosa!»

Il ragazzo l’afferra per le spalle. «Ascoltami: io sono un traditore che rientra nella schiera dei ribelli. Il mio ruolo è quello di spia tra le fila di Endrun e per questo sono in continuo peregrinazione, non vivo nello stesso luogo per più di alcuni giorni o mesi. Non devo essere riconosciuto, il mio volto è celato a tutti. Per questo se venissi con me salterebbe la mia copertura. Non sono altro che un’ombra. Io non esisto.»

«Non sei obbligato a continuare.» si impone Judith «Possiamo fuggire, soltanto io e te...»

Lui scuote la testa. «Non è così semplice. In questi giorni mi sono esposto troppo: sanno che c'è una spia e non avranno pace finché non la troveranno. Se fuggissimo insieme saresti in pericolo anche tu.»

«Non ha importanza.»

«Ne ha per me, invece!» è fuori di sé «Non voglio che tu muoia come il mio migliore amico; e come mio padre, che ho ucciso io stesso!!» Judith ammutolisce.

Il ragazzo riprende il controllo. «E poi non ho tempo di starti a proteggere sempre, mi saresti solo di peso.» Judith incassa il colpo. Trema.

«Non lasciarmi sola...» sussurra. Ha un nodo alla gola. Senza di lui la sua vita non ha senso. Piange. Il ragazzo si sente in colpa. Forse ha esagerato. Ma deve comportarsi così. Abbraccia Judith e la stringe forte al petto, finché lei non si calma. Judith lo osserva tristemente. Allunga le mani per sollevargli il cappuccio, ma il ragazzo la ferma con le sue.

«Per favore! Voglio vedere il volto dell’uomo che amo un’ultima volta!»

Lui l’accontenta. I due si fissano a lungo. E Judith non resiste. Lo bacia. Il bacio è dolce, profondo; ed è ricambiato.

Improvvisamente il ragazzo la stacca da sé:«Devo andare. E anche tu.»

«Promettimi che tornerai!»

Lui la fissa intensamente.«Te lo prometto. Ti troverò, dovunque sarai.»

I genitori di Runne si separano; Judith guarda scomparire la figura del ragazzo tra le fronde degli alberi spogli.

Passano due anni. Judith vive come sarta in una piccola casetta di Larqua. Non ha dimenticato il reptile, e il reptile non ha dimenticato lei. Il ragazzo arriva una mattina al principio dell’estate. E’ avvolto nel solito mantello, nonostante il caldo. E le rivolge il consueto sorriso ironico. Judith gli si getta al collo e si baciano.

Si sposano. Un mese dopo si trasferiscono in una città lontana dalla guerra, dove non conoscono i reptili, se non per sentito dire, e dove non avrebbero riconosciuto il ragazzo: Fiandher. A seguire anche il territorio del Dron sarà assoggettato da Endrun.

Con la nascita di Runne, un anno dopo, si apre un nuovo capitolo della loro vita. Runne non ha compiuto neanche due anni quando suo padre è richiamato per una missione. Parte, senza più tornare.



«Da allora non l’ho più visto.» terminò Judith «Inizialmente ricevevo sue lettere una volta la settimana, poi una volta al mese e via dicendo sempre più di rado. L’ultima volta che ho avuto sue notizie è stato più di tre anni fa. Probabilmente ora è nascosto chissà dove, oppure...» una lacrima le bagnò la guancia «Chiedeva sempre di te. Avrebbe voluto starti vicino, crescerti. Ma, come diceva lui, forse non era nel suo destino.» sorrise amaramente.

Runne chinò la testa. Suo padre era un reptile alleato a feliani e umani ed era... un eroe.

«Perché non me l’hai detto prima?»

«Speravo che sarebbe tornato presto. Speravo che, un giorno o l’altro, ti avrebbe spiegato tutto lui. Non volevo caricarmi di questo peso. Mi fa male solo pensarlo, figuriamoci parlarne... qualche mese fa ho perso la ragione e ho bruciato tutte le sue lettere. Volevo tagliare i ponti e ricominciare. È stato sciocco e comunque inutile. Perdonami, se puoi.»

«Non fa niente.»

Scese il silenzio. Judith si mise a lavorare all’uncinetto, mentre Runne rifletteva guardandosi la punta dei piedi. Daeb ridacchiò:«Insomma, alla fine non c’è nessun problema! Tuo padre ti vuole bene ed è un eroe! Ora rimane solo da scoprire dove si trova e tutto si risolverà!»

Judith alzò gli occhi al cielo.

«Daeb.» disse Runne «Hai capito cosa ha detto mia madre?»

«Certo! Che è nascosto, rifugiato in un posto segreto oppure...»

«Mio padre è sicuramente morto.»




(S)parla con l’autrice

Dia dhaoibh, lettori!

Che tristezza, povera Runne! Tenetevi pronti ancora per qualche sorriso e lacrimuccia, perché tendo a maltrattare i miei personaggi, soprattutto dopo avergli dato un assaggio di felicità. Non sono ai livelli di George R. R. Martin (credo nell’happy ending), ma ho ritenuto opportuno avvisarvi.

Ora avete un quadro abbastanza completo per farvi un’idea su Judith: che ne pensate di lei? Del marito si sa ancora troppo poco, ma ammetto che adoro questa coppia. Il loro è un amore genuino, nato nel corso di una guerra. Judith perde la famiglia, ama un uomo che l’abbandona con la promessa di tornare, quindi passa pochi anni felici prima di dire un'altra volta addio al suo sposo. La sua nuova e unica gioia è la figlia. È una donna molto più forte di quanto possa sembrare. Questo è quello che volevo mostrarvi; ci sono riuscita?


Fate un salto anche sulla mia pagina facebook: Parole Cozzate – CreAttiva

Al prossimo capitolo! Slán libh!


CreAttiva

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: CreAttiva