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Autore: NanaOsaki    06/02/2008    6 recensioni
-Sei sicura che fumare ti faccia bene?-interruppe Yasu. -Ormai credo che il mio corpo si sia abituato alla nicotina-rispose Nana,senza guardarlo. -Credo che per una parte di te sia troppo presto per abituarsi al fumo-continuò Yasu,spegnendo la sigaretta a terra e continuando a guardare dritto davanti a sé. -Non so di cosa tu stia parlando,pelatino.- rispose Nana,irrigidendosi. -Non mentirmi.- le disse lui,secco. -Cosa dovrei dirti?-cercò di difendersi Nana

altra mia ff su Nana e Ren,finita dopo ben 14 capitoli...leggetela!♥
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Faceva freddo,quella sera,benché fosse aprile inoltrato. Faceva freddo perché la finestra era rimasta aperta,e Nana non aveva alcuna voglia di alzarsi e andarla a chiudere. Benché fosse coperta dal lenzuolo,sentiva che le sue braccia erano esposte al vento che,sbattendo contro le persiane,arrivava dritto fino al letto in cui,quella sera,non riusciva proprio a dormire.
“Svegliati,Ren” pensava,mentre lo guardava dormire beato,appoggiando la guancia destra sul cuscino e la mano sinistra sul fianco. Gli sorrise,gli sfiorò il volto con la mano,poi si decise ad alzarsi,trascinando con sé parte del lenzuolo,per riuscire a coprirsi.
-è più bello quando sei nuda vicino a me…-
Nana si girò di scatto:aveva sentito,flebilmente,la voce di Ren; lo vide sorriderle,gli occhi semi chiusi,allungando un braccio verso di lei,come per riportarla vicino a sé.
-Come,prego?-chiese lei,facendo finta di non aver capito.
-Torna tra le mie braccia…-rispose lui,per poi soffermarsi a guardare la sagoma che aveva davanti agli occhi,così magra e così perfetta; abbassò il braccio,facendolo cadere sul materasso,che fece alzare leggermente il copriletto.
-Un attimo…se ti fossi svegliato prima,l’avresti chiusa tu la finestra! Invece tocca alzare a me…-rispose,facendo finta di essere arrabbiata. Lasciò cadere il lenzuolo,la finestra era troppo lontana per far sì che esso riuscisse a coprirla. –Non mi guardare…-disse,girandosi di sfuggita,e accorgendosi che l’uomo la stava guardando –Non ho mica più vent’anni…il mio corpo sta andando in rovina!-chiuse velocemente la finestra,mentre la sua pelle si irrigidiva alla presenza del vento.
-Io onestamente non vedo alcuna differenza…anzi…sei ancora più bella di prima…-rispose Ren,sorridendole dolcemente –dai,torna a letto…voglio coccolarti un po’…-
-Un attimo,su…ricordati che domani è Il Giorno…dobbiamo dormire almeno un po’!- disse lei,avvicinandosi al letto e prendendo il pacchetto di sigarette dal comodino. –Vuoi?-chiese,porgendogli una sigaretta.
-Sì,grazie…-rispose lui,prendendone una –Sono quasi finite…ricorda di comprarle,anche io sono a secco…-le prese la mano con il pacchetto,che cadde sul materasso,e la baciò,leggermente,sentendo quanto fossero sporgenti le sue nocche.
Nana sorrise,gli si avvicinò,appoggiò il suo collo sul naso di Ren e gli chiese: -ti piace?-
-Che cos’è? Hai cambiato profumo?- osservò lui,dispiaciuto.
-Circa…l’ho provato,e mi piace…ora sono in conflitto! Non so se usare questo,o la nostra colonia…-
-Te lo permetto solo se c’è anche la versione maschile,così me la compro anche io…-le sorrise e la baciò,alzandosi su un gomito e portandola a sé con la mano libera.
-Ti farò sapere…-rispose lei,per poi stropicciarsi gli occhi per via del sonno. –Dormiamo,Ren?- chiese,stanca.
Ren si girò e guardò la sveglia,che segnava le 3 del mattino. –Non so…sono le 3…-
-Le 3? Ma è tardissimo,cavolo! Dai,dormiamo…-sprofondò sotto il lenzuolo che,finalmente,la riscaldava.
Ren sorrise nel vedere Nana così rilassata; l’abbracciò,girandola verso di sé per poterle guardare il viso mentre dormiva,e le diede un ultimo bacio. –A domani,amore…-
-A domani…-rispose lei,sorridendo leggermente,per poi addormentarsi nuovamente.

-Satsuki…domani andiamo a trovare zia Reira,vero?- chiese Mizuki che,senza un vero motivo,si era svegliata.
-Mizuki…perché sei sveglia anche tu?- chiese Satsuki,guardando la sveglia che segnava le 4.
-Non lo so…-ci pensò su un attimo –e tu perché sei sveglia?-
-Non lo so…-rispose lei,senza sorridere,tanto la sorella non se ne sarebbe accorta,visto il buio –Comunque sì…domani andiamo a trovare zia Reira…-
-Ci saranno tutti,vero?-
-Sì…purtroppo…-
-Perché purtroppo?-
-Perché ci sarà anche Hito! Cosa gli dico appena lo vedo?-
Mizuki rise leggermente e rispose: -Beh,digli “ciao” prima di tutto,no? Poi fate come mamma e papà…salutatevi con un bacino!-
Satsuki scoppiò a ridere: -Ma quello lo possono fare mamma e papà perché si vogliono bene! Hito non mi vuole bene come il papà ne vuole alla mamma…-
-Va beh…- rispose la bambina,dispiaciuta -…però forse un giorno vi vorrete bene come loro due!-
Satsuki non rispose e si infilò nuovamente sotto le lenzuola viola. –Dormiamo,ora…domani sarà una giornata pesante…-
-Ok sorellona,a domani…ti voglio bene,buonanotte!- disse,sorridendo,e si addormentò.
Satsuki non rispose,si limitò a sorridere,pur sapendo che lei non l’avrebbe vista,poi chiuse gli occhi.

-Buongiorno bambine!-urlò Ren,piombando in camera delle figlie con l’intenzione di svegliarle.
Satsuki aprì un occhio,mentre Mizuki si svegliò,senza alcuna voglia di uscire dalle coperte.
-Sveglia!- continuò a strillare l’uomo,aprendo le persiane per far entrare la luce di aprile nella stanza.
-Papà,facci dormire!-rispose Satsuki,coprendosi il volto con il lenzuolo.
-Ma sono le dieci e mezza e siete in ritardo per oggi!- strillò di tutta risposta Ren,dirigendosi verso Mizuki,per poi tirarle via le coperte e prenderla in braccio di peso.
-Papà!!!-strillò la bambina che,ancora addormentata,iniziò a picchiare fiaccamente i pugni contro la pancia del padre.
-Muovetevi,dai…la mamma ha preparato la colazione!-
Satsuki si alzò di scatto e strillò: -Oddio,la mamma ai fornelli? Papà,ma è una disgrazia! Io non mangio!-
Ren si mise a ridere e,con la sorella in braccio,tese una mano a Satsuki affinché si alzasse dal letto. –Se ti alzi,facciamo colazione all’occidentale nel bar…che ne dici?-
-Si!!!-strillò Mizuki.
-Non tu!-rispose,stizzita,Satsuki.
Ren si mise a ridere e finalmente si diresse al piano di sotto con le due bambine.
Fecero colazione tranquillamente,poi Nana aiutò le bambine a vestirsi,lei e Ren si cambiarono e insieme partirono.
-Indossi sempre quello…-le fece notare Ren,una volta seduti nella Porsche nera.
-Eh?- chiese Nana,distratta,senza capire cosa stesse dicendo il ragazzo.
-Indossi sempre questo vestito,in questo giorno…-la guardò.
-Piace tanto a Hachi…dice che su di lei starebbe malissimo,e lo vuole vedere su di me…-rise,leggermente,le gambe accavallate.
-Sei pronta?-
-Affatto…Preferirei fare di tutto,piuttosto che andare lì…-
-Tranquilla,Nana…andrà tutto bene. Pensala come un modo per stare davvero tutti insieme…-
-Scemo…-gli sorrise,appoggiando la sua mano destra su quella sinistra del ragazzo,posizionata sulle marce.
-Mamma,ci sarà anche Hito?-chiese Mizuki,notando che il colore della faccia della sorella,alla pronuncia di quel nome,mutò in rosso,poi viola,blu,arancione e giallo.
-E a te cosa interessa? Comunque sì,ci sarà anche lui…- rispose Nana,sorridendo.
-No,niente,così,mamma…e ci sarà anche Miyu?-
-Miu,Mizuki,ricordati che non le piacciono i soprannomi...non chiamarla Miyu! In ogni caso,credo proprio che ci sarà anche lei…perché non dovrebbe venire?-
Mizuki non rispose,la domanda di Nana,forse retorica,cadde nel vuoto. Arrivarono al luogo in cui,tutti gli anni,quel giorno si ritrovavano.
-Hachi!-urlò,sorridendo leggermente,mentre le andava incontro.
-Nana!-rispose lei,camminando nella sua direzione,seguita da Satsuki.
Le loro figlie maggiori si salutarono abbracciandosi forte,poi Satsuki Honjo guardò l’amica e l’abbracciò ancora,per farle capire che lei c’era,ed era lì per lei.
-Satsuki!- si sentì una voce da lontano.
-Oddio,aiuto!-Satsuki divenne tutta rossa,mentre sua sorella Mizuki iniziò a ridacchiare alle sue spalle –Oddio,Satsuki,cosa faccio? C’è Hito!-
L’amica sorrise: -Salutalo,su…-
-Ciao…Ciao,Hito…-rispose la bambina,imbarazzata,guardando gli occhi color nocciola come quelli della madre guardarla languidamente.
-Ci siete tutti,a quanto vedo…-si sentì pronunciare la voce di un uomo che si stava avvicinando al gruppo di bambini.
-Yasu!-lo salutò Nana che,senza volerlo,prese la mano di Ren –C’è anche Miu?-
-Sì,sì…è là,con Asami…-indicò due puntini neri,più lontani.
Yasu e Ren si salutarono con un cenno che esprimeva tutto il loro cordoglio,poi Ren si spostò verso Hito:
-Ehi,Hito! Come stai?- cercò di sorridere.
-Bene,zio!- rispose lui,cercando di ricambiare il sorriso –Sai,mi sa che ho trovato la fidanzatina…-
-E chi è?- chiese curioso,mentre dentro di sé pensò “Se dici che è mia figlia,ti spezzo le gambe!”.
-Ren,dovresti saperlo,sono segreti questi!- rispose il bambino,facendogli l’occhiolino.
-Dai,dai,una confessione tra uomini…-cercò di convincerlo lui,piegandosi sulle ginocchia e abbracciandolo con un braccio.
-No,no,zio…non posso!-gli sorrise Hito,per poi fuggire via e tornare dalle sue due amiche.
Ren si alzò in piedi,guardò Nana che nel frattempo era andata da Nobu e avevano iniziato a parlare,poi guardò Hachi e le sorrise,per avvicinarsi a lei e abbracciarla,stringendola forte,come faceva con le sue figlie.
-Ren…non ti preoccupare…passerà anche questa giornata…-cercò di rassicurarlo la donna.
-Nana…passerà,passerà.- disse,senza accorgersi di averla chiamata “Nana” e non “Hachi”,come faceva abitualmente.
-Facciamoci forza insieme…-cercò di dire lei,con un sorriso,ma le braccia così calde di Ren la fecero piangere.
-Ehi,Ren…che succede?-chiese Yasu,accorgendosi che Hachi stava piangendo.
-Nulla…solo la tristezza…e la nostalgia…-rispose lei,staccandosi dall’amico e guardando Yasu.
Yasu sorrise loro e,prendendo la mano di Hito,andò verso tutti gli altri.
-Nobu…come stai?-chiese un ragazzo dai capelli castani chiaro.
-Ciao Shin! Da quanto tempo è che non ci vediamo?-lo guardò,era davvero cambiato; notò l’assenza del piercing al labbro,della catena che lo collegava al lobo,i capelli erano tornati del loro colore naturale ed erano lasciati morbidamente appoggiati alla nuca.
-Davvero da tanto…scusa Nobu…ma quando si avvicina questa data,non mi piace molto uscire…-rispose lui,lo sguardo chino sul terreno.
-Lo so,lo so…dai,andiamo,ci stanno aspettando tutti là…-indicò Nana,Hachi,Yasu,Ren e tutte le altre persone che erano con loro.
Si avvicinarono,salutarono i figli dei loro amici,Satsuki Ichinose salutò,tutta emozionata,Shin e gli prese la mano,per condurlo verso il semicerchio che,come ogni anno,si era creato.
-Ciao,Reira…-sussurrò,flebilmente,Shin,guardando in mezzo al semicerchio.
-Ciao,Takumi…-cercò di dire Hachi,mentre cercava la mano della figlia disperatamente.
Al centro del semicerchio c’erano due lastre di marmo,con incisi dei nomi,e tanti fiori. Nella prima lastra di marmo,l’incisione diceva,a caratteri d’oro, “Takumi Ichinose.”,con data di nascita e di morte. La seconda lastra di marmo,a caratteri argento,diceva “Reira Serizawa” e,parallelamente a quella di Takumi,la data di nascita e di morte.
-Ciao,Reira...ciao Takumi…-dissero,sottovoce,tutti gli altri presenti.
Naoki appoggiò un enorme mazzo di fiori bianchi sulle tombe,coprendosi gli occhi con gli occhiali,mentre Yasu strinse la mano a Hito,guardando in lontananza Miu.
-Ren…come stai?-chiese sottovoce Nana,guardandolo con la coda dell’occhio.
Lui non rispose,si limitò ad abbracciarla,avvolgendo le sue spalle con il braccio sinistro.
-Ti prego,non mi lasciare…-le disse lui,piano,all’orecchio.
-Perché dovrei farlo?-chiese lei,stupita.
-Non lo so…ma non fare mai che uno di noi due veda la tomba dell’altro…te ne prego.- le rispose lui,mentre guardava la sua Satsuki stringere forte la mano alla figlia di Hachi.
-No,Ren…non lo farò mai accadere. Te lo prometto.- rispose Nana,appoggiando la testa sulla spalla del marito.
Calò il silenzio nel cimitero K. La luce di aprile sbatteva contro le gocce di rugiada che erano rimaste a riposare sulle foglie degli alberi,i mormorii degli animali erano cessati e l’erba corta,alternata dalla breccia bianca,spianava il passaggio a tutte le persone che,quel giorno,erano venute a fare visita alle due lapidi.
-13 aprile…-iniziò una voce;era Shin che,guardando verso il basso,ogni anno pronunciava alcune parole per aprire il discorso -…la melodia scritta da Ren,arrangiata poi da Takumi e cantata da Reira…è questo il motivo per cui abbiamo deciso di celebrare il giorno della memoria oggi.- prese fiato e continuò,calibrando le parole –Forse,se tutti noi avessimo compiuto anche solo una scelta diversa,la nostra esistenza sarebbe migliore,chissà; purtroppo non abbiamo la capacità di vivere il giorno due volte,e il nostro egoismo,più o meno battente che sia,ci conduce attraverso l’azione che più soddisfa il piacere momentaneo.-
-Credo di parlare a nome di tutti- continuò Ren –dicendo che tutto ciò che è successo in questi ultimi 10 anni sia frutto della più totale assurdità. Ma trovo ancora più assurdo il fatto che tutto sia cominciato con un sogno comune,un sogno chiamato Trapnest.-
-Fermati,Ren! Cosa stai dicendo?-lo bloccò Naoki,senza capire dove volesse andare a parare.
-Fammi continuare,Naoki.- lo zittì Ren –Sono troppi anni che mi tengo dentro questo pensiero. Stavo dicendo che trovo assurdo il fatto che tutto sia cominciato dallo sbarco dei Trapnest come band di alta qualità. Com’è possibile che i sogni possano portare alla morte? Quando pensi di avere il mondo tra le tue mani,ti accorgi di non avere altro che polvere. E la cosa è assurda. Non saprò mai cosa Reira abbia davvero provato quando,mentre il sangue le scorreva dalle vene,perdeva lentamente i sensi e,accasciandosi a terra,abbia detto la sua ultima parola. Non so cosa abbia provato Shin nel vedere la donna per cui aveva lasciato tutti,morirgli davanti e lui,impotente,non ha potuto fare altro che guardarla. Non…-
-Cos’avrei dovuto fare,scusa?- lo interruppe Shin.
-Fammi finire.- zittì anche lui –Non saprò mai tutte queste cose. Ma,tra noi,nessuno,o pochi eletti,lo saprà mai. Non vivremo mai le emozioni che hanno provato gli altri. Possiamo immaginarle,ma non è la stessa cosa. Ma se potessi,vorrei provare la stessa sensazione che ha subito Reira mentre,lentamente,moriva accasciata per terra; perché,allora,quest’assurdità che la gente chiama vita mi sembrerebbe davvero priva di dolore.-
Nana spalancò gli occhi,fissando Ren impietrita. Hachi si mise a piangere,Nobu l’abbracciò e con lui anche Asami. Non riuscendo a dire nulla,Nana continuò a fissare il marito che schivava il suo sguardo e posava il proprio sulle due lapidi di fronte a loro.
-Cosa…-sussurrò a malapena Nana,facendo girare di scatto Ren.
-Nana…-la guardò e l’abbracciò,forte,scoppiando a piangere.
-Cosa significava il tuo discorso,Ren?-chiese,debolmente,la donna –Cosa volevi dire?-
-Volevo dire che,forse,morire per amore è la scelta più giusta da fare…specialmente,quando sai che la persona che ami,in terra,non potrai mai averla.-
-Ren…Reira ha preferito la morte perché ha avuto paura di vivere,capisci? Non ha senso! Perché lei aveva Shin,lei ha deciso cosa fare del suo destino,sprecarlo così è stato da stupidi!- rispose Nana,decisa,scrollando leggermente le spalle dell’uomo davanti a sé,mentre i suoi capelli corti dondolavano insieme al suo capo.
-Nana…-Ren pronunciò solo il suo nome,poi si lasciò andare al dondolio che Nana gli procurava scuotendogli le spalle.
Continuarono a mormorare parole di cordoglio,tutti i presenti,mentre Nana guardava quanto fossero tutti cambiati,dopo 8 anni,tranne lei.
Miu si era sposata con Yasu,avevano avuto un figlio,Hito,di un anno più piccolo di Satsuki. Il bambino assomigliava completamente alla madre,tanto che a Nana piaceva scherzare sul fatto che in realtà il padre di Hito non era lui,altrimenti sarebbe nato pelato. Miu aveva i capelli corti,ora,circa come quelli di Nana,mentre Yasu era il solito skin head di una volta.
Spostò lo sguardo poi su Nobu,il quale,dopo tutti quegli anni,stava ancora con Asami,che non gli aveva mai dato un figlio,né glielo avrebbe mai potuto dare.
Si spostò su Hachi,l’unica vera amica donna che avesse mai avuto e con la quale aveva trascorso gli ultimi 10,forse 11 anni della sua vita. Lei era la persona che più l’aveva aiutata,più di Ren,più di Yasu; nonostante tutto,era colei che aveva sofferto più di tutti i presenti,per una gravidanza inattesa,instabilità di rapporti,un matrimonio fallito in partenza e la morte prematura del compagno. “Questa è la vera ingiustizia della vita.” Pensò,mentre guardava Satsuki Ichinose porgere una rosa bianca sulla lapide del padre.
Guardò poi Shin,il quale era così cresciuto fisicamente e mentalmente da sembrare irriconoscibile.
Infine guardò se stessa,la sua famiglia,Ren; lei era esattamente come 8 anni prima,forse anche come 10 anni prima; Ren,a suo avviso,non era affatto cambiato,nemmeno dopo i due loro bambini. Aveva gli stessi occhi di un tempo,o forse era lei che diceva così solo perché riusciva ancora a specchiarsi in essi. Si guardò le mani,la fede era lì,vicino all’anello di fidanzamento,piccola ed essenziale,poi guardò la mano di Hachi e notò che anche lei portava l’anello come il suo,non l’aveva mai vista senza. Tutto appariva assurdo. Tutto era surreale.
-Andiamo,Nana…-disse Ren,prendendola per mano e conducendo lei e le bambine alla macchina. –Adesso dobbiamo andare a pranzo tutti insieme,come al solito…-
-…Come voleva Takumi,giusto? Me l’ha detto una volta Hachi…-sorrise,debolmente,prendendo Mizuki in braccio.
-Amore mio…è tutto finito,tranquilla.- cercò di tranquillizzarla Ren. –Ormai sono 8 anni che festeggiamo questa data… “13th of April,this day that i remember…”…l’ho scritta io questa canzone,ricordi che piaceva anche a te,benché a cantarla fosse Reira?-
Nana sorrise e annuì col capo.

-Shin…andiamo?- chiese,da un’altra parte,Yasu.
Il ragazzo non rispose. Davanti a lui passavano immagini,flash,dialoghi,di quell’ultima volta in cui lui e Reira si erano parlati.
“-Shin,lasciami andare! Il mio posto non è qui! La mia voce è cieca,se non canta nei Trapnest!-
-Reira,cosa dici? Reira! Reira! Oddio! Sta arrivando l’ambulanza,ti salverò,te lo prometto!-
-No,Shin,non voglio essere salvata…lasciami andare da Takumi…lasciami essere felice almeno lassù…dammi la possibilità di avere colui che in terra non mi è mai stato concesso!-
-Reira,non puoi lasciarmi qui! Ti prego! Non dire stronzate!-”
Poi vide del sangue. Tanto sangue. E un elettrocardiogramma che segnava che il cuore non batteva più. Non la vide piangere,non ne aveva più la forza. Non la vide dimenarsi,la forza dei suoi muscoli se ne stava andando assieme al suo sangue. Vide solo il coltello,nelle mani della ragazza,che,pochi istanti prima,aveva lacerato i suoi polsi,le sue gambe,il suo viso. E solo due giorni dopo ebbe il coraggio di entrare nella loro camera da letto,e trovò una lettera di addio,che cercava di rileggere ogni 13 aprile.
“Ciao Shin.
Scusa se non trovo miglior modo per dirti ciò che scriverò in questa lettera,scusa davvero.
Scusami se ti lascio così,senza un vero addio,ma il mio posto non è qui,non è tra voi.
Ho perso ciò che amavo di più,non ha più alcun scopo la mia vita.
Scusami,ma ti lascio,e lascio tutti gli altri. Non piangere leggendo questa lettera,me ne vado felice. Perdona i miei peccati…e prega il cielo per me.
Layla.”
Shin appoggiò una rosa bianca sulla tomba di Reira e seguì Yasu verso la sua macchina.


****Fine della mia fanfiction. O per lo meno,questo è quello che voglio far credere :) Devo ammettere che questa storia avrà un seguito…che ho già iniziato a scrivere. Quindi, “Ren,che ne sarà di me?” non sarà una fic davvero conclusa…continuerà con il suo seguito,a cui non ho ancora dato un nome. Che dire? Grazie tantissime a tutti coloro che mi hanno recensita e seguita fino ad ora,davvero,grazie di cuore. Grazie per le oltre 50 recensioni che il mio racconto ha ricevuto,grazie per i mille complimenti,grazie davvero. Ma più di tutti,vorrei ringraziare la persona che mi ha continuato a dare la forza di scrivere,scrivere,scrivere: grazie,Ari. Perché se non ci fossi tu,questa storia si sarebbe fermata a metà,se non a pochi capitoli,mentre invece è diventata quella che,impressa in un sito,è oggi. E devo dire grazie a te che,ogni giorno,premevi dicendomi di continuare a scrivere; io ora scrivo,scrivo,scrivo,e lo faccio soprattutto per te,perché ti voglio bene,perché sei troppo importante per me,davvero. Grazie di tutto. E ricordati che sarai sempre tu a giudicare i miei capitoli,che verranno smontati da me e poi corretti,riguardati,ricorretti,fino alla stesura finale che ti farà piangere. E a me piace questa routine,perché è quella che mi fa stare bene e mi rende tranquilla. Quindi,volevo farti questa piccola sorpresina per concludere questa fanfiction,solo per ripeterti le cose che ti dico abitualmente a scuola,al telefono,quando usciamo; grazie,Ari.
NanaOsaki****
  
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