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Autore: Hana S    29/07/2013    2 recensioni
Raccontata in prima persona dai punti di vista di diversi personaggi, come scritti in un diario segreto che portano nel cuore. Ci troviamo in un universo alternativo a quello di OP, nel mondo scolastico dove si intrecciano le vite di vari persone. Ragazzi che scoprono l’amore e le delusioni, che affrontano la vita meglio che possono e tanti altri che fanno da contorno o interagiscono direttamente con la protagonista Melody (personaggio di mia invenzione), che vedrà la sua vita subire repentini e grandi cambiamenti in poco tempo. ALCUNI PERSONAGGI NON SONO ANCORA COMPARSI NELL'ANIME ITALIANO.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Jewelry Bonney, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Slice of life'
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MELODY

Come al solito sono in piedi prima del suono della sveglia, le 6:30, uffa! La sveglia è alle 7:00! tanto vale alzarsi, in punta di piedi mi dirigo verso il bagno, chissà se papà è arrivato? Mi avvicino alla porta della sua camera e sento russare, sembra una segheria; ridacchio e vado in bagno, mi preparo con molta calma, ho tempo! Poi in cucina trovo un biglietto sul tavolo “Questo è per te, ti voglio bene”  ha fatto un orrendo cuoricino, ma non fa niente è il pensiero che conta. Nel pacchettino sul tavolo trovo un braccialetto rosso, di quelli che trovi nelle bancarelle, lo indosso subito, mi sembra il più bel gioiello del mondo, sorrido pensando a quanto mi voglia bene. Mi infilo le scarpe e apro la porta.

«Ciao mamma» guardo la foto con un viso sorridente appesa all’entrata, mi manca ancora tanto.

Vedo fuori dal cancellino la sua figura, quello strano cappello bianco e maculato, il lungo cappotto nero, Law è sempre in orario, non si può dire lo stesso Bonney, sospiro. Ci incamminiamo verso la casa della nostra amica e continuiamo a parlare, i soliti discorsi: compiti, verifiche imminenti, progetti per il futuro, sogni …

«Allora Bonney è una brava allieva?» si ferma di botto e distoglie lo sguardo da me.

«Bisogna starci dietro» continua a fissare il terreno, penso che lo faccia dannare abbastanza e poi hanno caratteri completamente diversi, penso che si sopportino solo perché sono entrambi miei amici. Gli do una sonora bacca sulla spalla e gli sorrido.

«Sappiamo come è Bonney, ma riusciremo a farla passare anche quest’anno» anche lui mi sorride, non è il solito sorriso inquietante, meno male, forse si sta ammorbidendo anche lui.

Arriviamo sotto casa di Bonney, la chiamo al cellulare sento una voce dall’oltre tomba che mi risponde, sicuramente dormiva ancora. Qualche minuto dopo esce, fortunatamente è ancora inverno e non si veste in modo provocante come al solito, anche se le scollature non mancavano mai ed il suo inseparabile cappello verde, lo indossa sempre, estate ed inverno.

Stiamo camminando verso la scuola, quando sento un rombo dietro di me non posso fare a meno di voltarmi e lo vedo arrivare, senza casco come al solito, sospiro.

«Ciao Melody, Bonney … » gli strizza l’occhio, ma non mi importa « … Trafalgar» lo dice in modo serio, Law risponde solo con un cenno del capo, ma non sembra arrabbiato. Kidd mi porge il casco «Salta su» non ci penso due volte, saluto gli altri e mi scuso.

«Mel non ti preoccupare» Bonney prende sotto braccio Law «Ci facciamo compagnia». Guardo Law che annuisce e mi sorride, ho la conferma che non è arrabbiato. Salto su e partiamo, mi tengo stretta a Kidd, sento sotto le mie mani il suo fisico scolpito, è come se tanti cuoricini volteggiassero intorno a noi, che scema che sono!

 

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TRAFALGAR LAW

La guardo allontanarsi su quella moto con lui, stringo i pugni e vado avanti Bonney è appiccicata al mio braccio.

«Levati!» la scanso violentemente.

«Che c’è Law? A me sembra che quando ti sto appiccicata ti piaccia …» riafferra il mio braccio e mi sussurra nell’orecchio «… altrimenti perché ogni volta mi tieni stretta?» la allontano nuovamente da me.

«Sei solo un passatempo, e poi è l’unico modo che hai per pagarmi le ripetizioni, non le faccio gratis»

«Però a Melody si! Non è giusto uffi» mi blocco di colpo, per un attimo penso al legame che ho con Melody, non potrei mai comportarmi con lei come con Bonney. Io amo Melody.

«Io la amo … » sussurro in questa fredda mattina.

«Eh? Cosa hai detto?»

«Niente … muoviti o facciamo tardi»

Per tutta la strada Bonney non fa che parlare, ma io non riesco a sentirla penso solo all’altra sera, qundo ho visto che si baciavano ...

Corro a perdifiato fino a casa, ho gli occhi umidi. Mi chiudo nel buio della mia camera e mi siedo sul letto, le lenzuola sono ancora disordinate, ormai non ci dormo più in questo letto; lo sistemo e mi sdraio sul divano. Non riesco ad addormentarmi, fissa nella mia mente c’è l’immagine di Kidd che bacia la ragazza che amo, le ha accarezzato i capelli, quei capelli che io non ho mai avuto il coraggi di toccare. Le loro labbra si sono incontrate, ed io ero lì. Potrei strapparmi il cuore solo per non sentirlo più soffrire.

Apro gli occhi e mi alzo, mi avvicino alla finestra. Il gelo ha fatto i suoi ricami sul vetro, quelle fantasie che piacciono tanto a lei, ama l’inverno e la neve; spero che nevichi quest’anno, solo per vederla felice. Ora solo il suo sorriso e la sua voce girano nella mia testa, mi sdraio di nuovo sul divano, ora forse riuscirò a dormire cullato dalla sua immagine.


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JEWELRY BONNEY

Arriviamo a scuola, Law si gira istintivamente verso il parcheggio.

«Dov’è la moto?» lo guardo strano.

«Anche se non ci fosse? Stanno insieme saranno andati da qualche parte, forse finalmente Melody si è decisa a farlo …»

«A fare cosa?» è rosso come un pomodoro, non resisto devo stuzzicarlo.

«Dai Law lo sai benissimo … se vuoi poi le chiediamo di raccontarci tutto » ora è furioso, lo capisco benissimo, voglio proprio vedere cosa combina. Mi molla tutta sola nel piazzale e corre nel parcheggio, andrà a controllare se c’è la moto, che stupido ragazzo innamorato.

Saltello fino all’entrata, che bello mancano ancora cinque minuti, il tempo di arrivare alle macchinette.

«Bonney stronza!» qualcuno mi ha appena insultato, mi giro è Perona, cucciola come è infuriata «Mi hai lasciata sola in palestra, non solo ho fatto anche il tuo lavoro, ma ho beccato una bella strigliata dal prof»

«Scusa piccola dark, avevo di meglio da fare!» le strizzai l’occhio, mi piaceva farla irritare.

«Bonney!» riconobbi subito la voce, quella del ragazzo che mi faceva ripetizione e che io amavo “ripassarmi” qualche volta.

«Che c’è tesoruccio?» Perona era tutta un fuoco; ma era arrabbiata per come io avevo chiamato Law o perché aveva una cotta per lui? Non mi importava più di tanto, volevo solo vederla bordeaux.

«Ho lasciato il cellulare a casa, mi presti il tuo?» non ci potevo credere, Law aveva dimenticato qualcosa a casa, allora non è perfetto come tutti pensano. Il mio sorrisetto divertito doveva averlo infastidito non poco.

«Ti ho chiesto se mi presti il cellulare» ripete più furioso di prima.

«Non vorrai disturbarli spero?» gli porgo il cellulare e lo strappa letteralmente dalle mie mani. Lo guarda e si pietrifica, so il perché e sogghigno.

«Cos’è questa?»

«Non ti piace? Eri così sexy che non ho potuto evitare di fartela»

«Cosa! Fa vedere!» Perona riesce a sottrarre il cellulare a Law solo per qualche secondo prima che la sua legittima proprietaria, cioè io, ne rientrassi in possesso. Era tutta rossa e si teneva il viso con le mani, guarda sottecchi  Law e poi se ne va.

«B-o-n-n-e-y …»

«Come scandisci bene il mio nome» lo so sono profondamente maligna.

«Dammi quel telefono così lo distruggo» si avventa verso il telefono, ma l’unico risultato che ottiene è quello di farlo cadere ai piedi di Melody. Segue un istante di silenzio. La nostra comune amica lo raccoglie.

Lo esamina «Sembra non si sia rot…» è bloccata, si avvicina, mi porge il telefono e se ne va. Anche Law non è messo bene è paralizzato.

«Forse adesso può immaginare cosa facciamo quando siamo soli …» mi allontano, ma è come se qualcosa dentro di me si sia rotto. Mi giro e guardo Law che mi passa davanti e continua in silenzio il suo cammino. Esamino il telefono, la foto sdraiati sul letto lui a torso nudo con un braccio sopra la testa ed io li accanto. La scattai qualche mese fa, ero rimasta a casa sua a dormire e approfittando del suo sonno profondo avevo immortalato quel momento.

Corro in bagno e mi chiudo dentro, sento un peso addosso, ora credo di averla combinata grossa. Nemmeno io volevo che Melody la vedesse, perché piango come una stupida?

 

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EUSTASS KID

Finalmente suona la campanella, non ne potevo più! Prendo velocemente le mie cose e vado via.

«Killer che fai oggi?»

«Domani ho l’interrogazione di storia …» fa un profondo sospiro « … la odio, ma non posso farmela rimandare, mancano solo poche settimane alla fine del quadrimestre»

«Che faccia sconsolata Killer» mi giro attirato da quella dolce voce e la vedo davanti a me. I suoi lunghi capelli castani ed i suoi stupendi occhi marroni mi ammaliano. A volte mi chiedo come una persona così semplice abbia attirato la mia attenzione. Le sorrido e lei ricambia.

«Interrogazione di storia, ma penso che tu non puoi problemi di studio, giusto?» sorride anche a Killer e per un momento vengo trasportato via, una felicità mi pervade; ma chiamo subito i miei sentimenti all’ordine.

«Law e Bonney dove sono?» mi chiedo il perché non sono appiccicati all’amichetta, soprattutto il moro. La vedo cambiare espressione e distogliere lo sguardo.

«Avevano altri impegni; senti Killer … se vuoi posso darti una mano ... Kidd …» è diventata rossa, è ancora più bella «Posso venire da te?» scende il gelo tra noi tre, non si era mai azzardata a venire a casa mia, non mi accorgo dell’espressione stupita che ho sul volto.

«Così posso aiutare Killer a prepararsi … nient’altro …»

«Per me va bene!» da quando Killer prende decisioni? Senza aggiungere altro prende sotto braccio Melody e si avvia all’uscita. Non capisco come mai questo mi faccia ribollire il sangue.

«Killer!» mi ritrovo ad urlare nella hall «Lasciala o giuro che non torni a casa con le gambe intere» si gira verso di me con quel sorriso sornione, cosa ha in mente? In un attimo prende la mia ragazza in braccio e corre via.

«Che fai? Mettimi giù scemo!» non resisto più, devo suonargliele assolutamente! «Fermati bastardo!»

Mentre corro urto contro qualcuno «Guarda dove vai …» mi accorgo che è Trafalgar, ha un espressione stralunata, sembra strafatto. Decido di ignorarlo, anche perché ho un’altra priorità, mi volto e corro via.

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Note:

Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo (spero piaccia)

Sistema scolastico completamente inventato.L’anno scolastico va da gennaio a dicembre (non chiedetemi perché). Le vacanze sono così simili alle nostre, unica differenza per quelle estive, che cominciano a fine giugno e il primo di settembre si torna sui banchi.

  
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