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Autore: crazy640    07/02/2008    19 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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la ragazza di Harry?

Alla fine,Harry aveva deciso di fare la festa a Privet Drive:David aveva scelto i migliori dischi dall'archivio della radio e glieli aveva consegnati il pomeriggio prima della festa;Claire aveva scelto gli alcolici e le vivande,e lui aveva soltanto dovuto riordinare casa prima dell'arrivo degli invitati.

Teddy aveva chiesto e ottenuto il permesso di restare sveglio e partecipare alla festa fino alle otto e mezza,orario in cui andava a letto durante la settimana.

Harry era stato tentato di chiedere l'aiuto di Miss Queen,specialmente con il bambino,ma poi aveva desistito:era sicuro di riuscire a tener testa al piccolo Lupin anche da solo.

La festa sarebbe iniziata alle sette e lui aveva tutto il tempo per farsi una doccia e "farsi bello" per la festa.

Si gettò sotto il getto caldo e, nell'attimo in cui le gocce calde sfiorarono la sua pelle,il suo pensiero volò a Ginny.

Da quando l'aveva vista due giorni prima,non riusciva piu' a togliersi la sua immagine dalla testa:l'immagine di lei che gli correva incontro,di quegli occhi color cioccolato che incontravano il suo sguardo...

Era diventata la sua tortura,ormai pensava a lei ogni momento della giornata.

Lasciò che il getto caldo gli colpisse le spalle e la schiena e,ancora una volta,si chiese come avrebbe potuto avvicinarla.

Sicuramente non poteva presentarsi nel suo negozio,a meno che non volesse farle venire un'infarto;poteva appostarsi vicino al negozio e aspettare il suo arrivo,per poi andare a scontrarsi con lei camminando per la strada...

Era una delle idee piu' stupide che avesse mai avuto!

Chiuse il rubinetto dell'acqua e uscì dalla doccia.

Con indosso l'accappatoio,entrò nella sua camera da letto e si diresse verso l'armadio per scegliere i vestiti da indossare per quella sera.

Quella festa era venuta al momento giusto,almeno l'avrebbe aiutato a togliersi dalla testa il pensiero di Ginny.

"Si...Mi ci vorrebbe un cervello nuovo per non pensare piu' a lei"disse poi a sè stesso.

Scelse una camicia blu scuro,che secondo Sarah mettevano in risalto i suoi occhi, ed un paio di jeans neri.

Prese le Nike nere dalla scarpiera accanto all'armadio e iniziò a vestirsi.

Sarah sarebbe sicuramente venuta alla festa,e avrebbe fatto di tutto per attirare la sua attenzione:doveva parlare con lei e spiegarle che doveva lasciar perdere.

Lui era un caso disperato e nessuna donna,neanche la piu' bella top model del mondo sarebbe riuscito a distoglierlo dalla sua ossessione per Ginny.

Sarah era solo una cara amica e non avrebbe mai potuto essere nient'altro.

S'infilò la camicia nei jeans e li abbottonò prima di iniziare a chiudere i bottoni della camicia.

Guardò l'orologio che aveva al polso:erano le sette meno un quarto.

Almeno per una volta era in orario.

Sarebbe stata una festa indimenticabile...

 

 

 

Quando aveva ricevuto la telefonata di Hermione,non sapeva se darle retta o meno.

L'aveva chiamata verso le tre del pomeriggio a casa e le aveva dato un indirizzo e un'orario.

-Privet Drive 4;ore 19.00.-le aveva detto.

-Herm di che stai parlando?-le aveva chiesto lei,cercando di mantenere un tono indifferente.

Sapeva benissimo a cosa corrispondeva quel numero,ma perchè adesso Hermione glielo stava dando?

-Ginny va a quell'indirizzo a quell'orario!Vedrai che un giorno mi ringrazierai-le aveva detto sua cognata.

-Ma...-aveva provato a ribattere Ginny.

La sua replica era stata inutile visto che Hermione aveva già attaccato.

Aveva guardato la cornetta per alcuni istanti,poi aveva deciso che aveva bisogno di un consiglio.

Con la lettera che Hermione le aveva scritto alcuni giorni prima era scesa in salotto,dove aveva trovato Luna e George seduti abbracciati sul divano.

-Stavo cercando proprio voi-aveva detto andando a sedersi su una poltrona di fronte al divano.

-E' successo qualcosa?-le aveva domandato Luna,con voce pacata.

Sembrava che niente ormai potesse scalfirla.

-Ho bisogno di un consiglio-aveva detto la rossa.

-Anche da parte mia?-le aveva chiesto suo fratello.

Dopo qualche istante di esitazione,Ginny aveva annuito:era meglio conoscere anche il parere di un membro della famiglia Weasley.

-Ok,allora che è successo?-aveva domandato George,tornando a poggiare la schiena contro il divano.

Ginny aveva preso la lettera e,dopo averla colpita con un colpo di bacchetta,nella stanza era rimbombata la voce di Hermione intenta a leggere la lettera.

Per tutta la durata della lettura,Ginny aveva tenuto gli occhi fissi sulle sue mani,timorosa delle espressioni che suo fratello e la sua migliore amica potessero avere in viso.

Quando la voce di Hermione si era zittita,Ginny aveva rialzato lo sguardo su di loro.

-Che ne pensate?-aveva chiesto con prudenza.

-Era ora che si facesse vivo...Credi che potremmo andarlo a trovare uno di questi giorni?-le aveva detto Luna con la sua solita calma serafica.

Ginny aveva guardato suo fratello,ma anche lui era tranquillo.

-Gli hai parlato?-le aveva chiesto.

Lei aveva scosso la testa in segno di diniego.

George aveva alzato le spalle.

-Penso che dovresti farlo...Avete parecchi discorsi in sospeso-le aveva detto.

Ginny si era ravviata i capelli rossi dietro le orecchie e per un'attimo aveva distolto lo sguardo, indecisa se dir loro della telefonata ricevuta poco prima.

Ma alla fine decise di parlargliene:fino a quel momento erano stati comprensivi,magari lo sarebbero stati anche adesso.

-Veramente Hermione mi ha detto di andare da lui questa sera...-accennò timidamente.

-Cosa?-le aveva domandato George.

-Davvero!Mi sembra un'idea fantastica:voi due dovete vedervi al piu' presto...

Avete aspettato anche troppo tempo-aveva detto Luna interrompendo l'uomo.

-Si ma perchè deve andare lei da lui?-aveva domandato George a Luna.

-Amore sicuramente c'è una spiegazione...A meno che Hermione non sia impazzita improvvisamente-aveva aggiunto subito dopo Luna.

George aveva guardato la sua fidanzata con uno sguardo curioso negli occhi.

-Ma vedrai che non è così...A che ora ti ha detto di andare da Harry?-aveva chiesto tornando a guardare Ginny.

-Alle sette-

-Perfetto!Abbiamo un'ora e mezza per renderti favolosa-le aveva detto alzandosi a fatica dal divano e avvicinandosi a lei.

Dopodichè l'aveva presa per mano e l'aveva portata al piano di sopra,dove per un'ora avevano frugato nei loro guardaroba,nelle loro toilette e nelle loro scarpiere.

Ed adesso era lì,da quasi un quarto d'ora che fissava la porta del numero 4 di Privet Drive sul lato opposto del marciapiede,cercando il coraggio per andare a bussare a quella porta.

Quanto voleva strozzare Luna e Hermione!!

Facendosi forza,attraversò la strada e si fermò a pochi metri dalla casa,proprio nel momento in cui un gruppo di persone si dirigeva verso casa di Harry.

Li vide avvicinarsi e fu tentata di accodarsi a loro e entrare in casa,ma captò alcune parole della conversazione che la ghiacciarono sul posto.

-Sei davvero bella questa sera Sarah...Vedrai che entro stasera Harry ti implorerà di essere sua...-disse un'uomo dai radi capelli biondi.

Ginny guardò la donna con i capelli neri lasciati sciolti sulla schiena e per un'istante il ricordo di Cho Chang tornò a bruciare come un marchio sulla pelle.

La donna si era girata verso l'uomo e aveva fatto un sorriso enigmatico.

-Se è una scommessa,considerala già persa-aveva detto.

Poi aveva salito i tre gradini che portavano alla porta e aveva bussato.

Ginny li aveva visti sparire senza riuscire a muovere un muscolo.

Chi diavolo era quella?

Come si permetteva di parlare del SUO Harry in quel modo?

C'era solo una fidanzata di Harry James Potter ed era lei.

Respirò profondamente e con passo sicuro,fece i pochi passi che la dividevano dai gradini.

Bussò e,dopo alcuni istanti,la porta si aprì mostrando una donna sui quarant'anni con folti capelli castani ed un vestito nero lungo fino alle ginocchia.

-Desidera?-le chiese.

Ginny la guardò ancora pochi istanti in silenzio,poi le sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi.

-Salve,sono la ragazza di Harry.

Sono in ritardo per la festa?-le domandò con tono allegro.

 

 

 

I primi ospiti arrivarono pochi minuti prima delle sette.

Steve arrivò in perfetto orario con una ragazza di origine orientale di nome Sally,che per qualche arcana ragione,entrò in sintonia perfetta con Teddy fin dal primo istante.

Pochi minuti dopo arrivarono David e Daisy,la sua ragazza,che Harry conosceva da quando aveva cominciato a lavorare alla radio.

Arrivarono anche Claire e suo marito,Samuel,e si unirono agli altri in salotto.

Mancava ancora la festeggiata e suo marito e Sarah,che sarebbe arrivata con loro.

-Harry sei solo anche questa volta?-gli domandò Daisy avvicinandosi a lui vicino al camino spento.

-Sta ancora aspettando la ragazza della canzone!-intervenne David,unendosi a loro.

Daisy si guardò il suo fidanzato e poi volse lo sguardo verso Harry,aspettando una spiegazione da uno dei due,ma Harry rise alle parole di David,e l'altro bevve un sorso dal suo bicchiere.

-Che vuol dire?E' una specie di gioco fra maschi?-azzardò poi.

-Nessun gioco fra maschietti.

Hai presente la canzone che mettiamo sempre alla fine del programma?-disse David alla ragazza.

Daisy annuì.

-Ecco,è dedicata ad una ragazza misteriosa che ha stregato il cuore del nostro Harry.

Per questo la povera Sarah non ha nessuna speranza con lui!-le spiegò David con aria da esperto.

-Non gli dare retta,sono tutte stupidagini-disse Harry,non riuscendo a smettere di ridere.

Era incredibile quanto David si fosse avvicinato alla verità con quel discorso!

Daisy guardò ancora una volta i due uomini prima di alzare le spalle rassegnata e di allontanarsi verso Claire e Sally.

Harry cercò con gli occhi in giro per la stanza in cerca di Teddy e lo trovò in piedi davanti a Samuel,colpendo con i pugni chiusi le palme aperte dell'uomo.

-Teddy!-lo chiamò.

-Non preoccuparti,non mi sta facendo male-lo rassicurò Samuel,incitando Teddy a dargli un'altro pugno.

Harry sorrise e in quell'istante sentì suonare di nuovo il campanello della porta.

Aprì la porta e vide Graham,Jennifer e Sarah che gli sorrisero nell'istante in cui lui apparve sulla soglia.

-Ecco la festeggiata!-disse aprendo le braccia verso Jennifer.

Lei sorrise e l'abbracciò.

-Tanti auguri Jen!-le disse dandole un bacio sulla tempia sinistra.

Jennifer aveva dieci anni meno di Graham,era alta e con un fisico slanciato.

I capelli folti erano tenuti a bada in un corto caschetto castano che le incorniciava il viso a forma di cuore e le mettevano in risalto le labbra carnose e gli occhi color dell'ambra.

-La smetti di sbaciucchiare mia moglie?-gli disse Graham,chiudendosi la porta alle spalle.

Jen e Harry risero e si staccarono.

-Grazie ancora per esserti offerto di organizzare la festa-gli disse Jen.

-Organizzare?Ci ha prestato la sua casa!-disse Graham,togliendosi il cappotto e appendendolo insieme a quello della moglie con gli altri.

-Guarda che sono ancora in tempo per farti passare il compleanno di Jen da solo in strada-gli disse Harry.

Graham fece un gesto noncurante con la mano e poi insieme a Jennifer,si avviò in salotto.

Harry guardò Sarah e le rivolse un sorriso.

-Benvenuta-le disse avvicinandosi.

Lei ne approfittò e gli diede un bacio sulla guancia,indugiando alcuni istanti di troppo con le labbra sulla sua guancia.

-Grazie a te per avermi invitato-gli disse con voce sussurrata.

Harry sorrise:tutto era programmato per farlo cadere in trappola.

Il vestito,nero e lungo fino alle caviglie aveva una scollatura a V che lasciava una generosa vista dei seni di Sarah,i capelli lasciati sciolti sulle spalle e il trucco leggero che metteva in risalto la bellezza del viso di lei.

Tutto era studiato apposta per farlo cedere.

Si allontanò da lei e le indicò con un gesto della mano il salotto,invitandola a seguirlo.

Nella stanza tutti avevano dato il loro regalo a Jen e la donna,con entrambe le mani piene dei pacchetti stava uscendo dalla stanza,diretta di nuovo verso l'ingresso.

-Sarà meglio che porti di là questi pacchi-disse loro vedendoli entrare.

-Vuoi una mano?-le chiese Harry.

Jen scosse la testa e in quell'istante il campanello suonò di nuovo.

Harry fece per andare ad aprire,ma Jen lo fermò.

-Vado io,tanto dovrei andare di là comunque-gli disse avviandosi verso l'ingresso.

Harry si avvicinò al banco dove c'erano i bicchieri e le bottiglie e si versò da bere.

Fece per portare il bicchiere alle labbra,ma si sentì chiamare.

-Harry è arrivata la tua fidanzata-disse la voce di Jen.

-La mia...cosa?-domandò Harry voltandosi verso la porta della stanza.

Il bicchiere che teneva stretto fra le dita gli scivolò a terra senza che se ne accorgesse,andando a frantumarsi ai suoi piedi.

Tutti i presenti in sala alternavano lo sguardo da lui alla porta dove accanto a Jen era apparsa una donna dai lunghi capelli rossi e il viso leggermente coperto di lentiggini.

Indossava un vestito di seta beige lungo fino alle ginocchia ed un coprispalle nero.

-Ciao Harry...sono in ritardo?-disse la donna con voce leggermente esitante.

Non riusciva a staccare gli occhi da lei,come se avesse paura che perdendo il contatto visivo lei sarebbe sparita come una nuvola di fumo.

Senza aspettare risposta,Harry la vide muoversi verso di lui.

Il suo cuore martellava in petto come un tamburo ed era certo che tutti sentissero il rumore assordante che provocava.

La vide avvicinarsi,nè troppo in fretta nè troppo lentamente,e vide il viso di lei aprirsi in un sorriso che lo fece sciogliere.

Ormai lei era ferma davanti a lui,pochi passi li separavano e lui non aveva la minima idea di cosa sarebbe successo.

Lei gli sorrise di nuovo e,come se fosse la cosa piu' naturale del mondo,annullò la distanza fra loro facendo i pochi passi che mancavano,dopodichè si alzò sulla punta dei piedi e gli diede un bacio sulla guancia destra.

Harry chiuse gli occhi nell'istante in cui le labbra di lei toccarono la sua guancia e per un momento ebbe paura di morire:il suo cuore batteva così forte che sembrava voler uscire dal petto a tutti i costi.

Deglutì a vuoto e poi riaprì gli occhi,incontrando quelli di lei:nel suo sguardo non c'era odio, non c'era rancore,c'era soltanto calma.

Le rivolse un sorriso che interessò soltanto gli angoli della bocca e poi sospirò,cercando di controllare il respiro.

-Ginny...-

Fu tutto quello che riuscì a dire.

Ma lei gli sorrise,facendolo sciogliere di nuovo e posando una mano sul suo braccio inerte.

-Scusa il ritardo,ma non riuscivo a decidermi sul vestito-gli disse lei rivolgendogli un sorriso complice.

Sentì le risate degli altri a quelle parole e solo in quel momento si ricordò della presenza degli altri ospiti nella stanza e abbassando lo sguardo si accorse anche del bicchiere rotto ai suoi piedi.

-Sarà meglio togliere questa roba prima che qualcuno si faccia male-disse chinandosi a raccogliere i cocci del bicchiere.

Ginny si chinò con lui e iniziò a raccogliere i vetri insieme a lui.

-Sei una degli ospiti,non dovresti fare questo-le disse lui con un leggero sorriso.

-Ma sono anche la fidanzata del padrone di casa,quindi...-le rispose lei.

Harry fece per parlare,ma vide avvicinarsi Teddy.

-Teddy resta dove sei!Potresti farti male-gli disse alzandosi di nuovo in piedi,con i pezzi del bicchiere fra le mani.

Ginny seguì il suo esempio e,sentendo quelle parole,si voltò verso il bambino con un sguardo indecifrabile sul volto.

-Io volevo darti una mano a pulire...-stava dicendo Teddy.

-Grazie piccolo,ma ce la faccio anche da solo.

Perchè non racconti a David e Daisy della festa di Bobby?-gli disse poi.

Il bambino non se lo fece ripetere due volte e corse verso l'uomo che era seduto con la sua fidanzata,Claire e Lucy sul divano.

Harry uscì dal salotto e si avviò verso la cucina per buttare i cocci.

Sapeva che Ginny era dietro di lui,non aveva neanche bisogno di guardare alle sue spalle.

Infatti,pochi istanti dopo che lui fu entrato in cucina,sentì la porta aprirsi di nuovo.

Buttò i vetri rotti nella pattumiera,ma aspettò alcuni istanti prima di voltarsi:aveva paura che fosse stato soltanto un sogno.

Aveva paura che adesso voltandosi avrebbe trovato Sarah al posto di Ginny.

Respirò profondamente e si voltò:lei era lì.

L'unica donna che avesse mai amato era di fronte a lui e incontrò subito il suo sguardo.

Gli rivolse un sorriso leggermente imbarazzato e restò in silenzio alcuni istanti.

-Non mi chiedi neanche come mai sono qui questa sera?-gli domandò cauta.

Harry alzò le spalle.

-Non mi importa...

E poi ho il sospetto che ci sia lo zampino di Hermione-disse.

Ginny sorrise e lui sentì di nuovo quella morsa che gli stringeva il cuore ogni volta che lei sorrideva.

La donna fece qualche passo verso di lui,sempre in silenzio.

C'erano tante cose da dirsi,troppe questioni da affrontare ma quello non era il momento adatto: c'era una festa in corso e lui era il padrone di casa.

-Credo che dovremmo tornare di là...Si staranno chiedendo dove siamo finiti-disse lui facendo un passo verso la porta.

Ginny annuì e si voltò per seguirlo,ma dopo aver mosso un passo verso la porta,improvvisamente Harry si voltò mandando Ginny a sbattere contro di lui.

Ginny vide che respirava quasi a fatica e alzando lo sguardo verso i suoi occhi si accorse che erano di colpo diventati cupi.

-Harry?C'è qualcosa che non va?-gli domandò.

Lui affondò lo sguardo nei suoi occhi e restò alcuni istanti in silenzio prima di parlare.

-C'è...C'è qualcuno che ha preso il mio posto?-le domandò a fatica.

Ginny lo guardò:lui aveva sciolto i loro sguardi e ora guardava in basso,verso un punto imprecisato del pavimento.

Le stava veramente chiedendo se aveva un'altro fidanzato?

-Sì,insomma...In questi tre anni,hai trovato un'altro che è diventato...-disse ingarbugliando ancora di piu' il concetto.

Ginny lo zittì prendendogli il volto fra le mani e costringendolo a incontrare di nuovo il suo sguardo.

-Nessuno potrà mai prendere il tuo posto...

Non importa quello che succede o quanto possiamo essere lontani,tu sei parte di me...

E' da quando ho dieci anni che sei parte di me,credi veramente che basti così poco per farmi cambiare idea?-gli disse con voce sicura e senza staccare lo sguardo dal suo.

Harry sentì di nuovo quella stretta al cuore e decise di cedere alla tentazione.

-Oh Ginny...-disse.

Fece scivolare le sue braccia attorno alla vita di lei e le poggiò la testa sulla spalla destra.

L'ondata di felicità che lo investì quando sentì le braccia di Ginny stringersi attorno alla sua vita fu tale da lasciarlo quasi senza fiato.

-Ho talmente tante cose da dirti...da spiegarti...-le disse con la testa sempre appoggiata alla sua spalla.

Ginny lasciò scivolare una mano sulla schiena di Harry procurandogli,con quel semplice gesto, un brivido che gli percorse tutta la schiena.

-Avremo tutto il tempo...-gli disse.

Harry le accarezzò i capelli,riadattando la mano a quella cascata di seta rossa:anche una cosa così semplice gli era mancata al punto da stare male.

-Harry ma dove...OH Scusate!-

Harry si staccò leggermente da Ginny e si voltò verso la porta,dove Graham era fermo con un sorriso leggermente compiaciuto sul volto.

-Scusate l'interruzione,ma Teddy voleva venire a cercarti,ma ho pensato che era meglio non traumatizzare un bambino così piccolo!-disse Graham ai due sempre sorridendo.

Harry sorrise e,continuando a tenere un braccio attorno alla vita di Ginny,annuì.

-Arriviamo subito,Graham-gli disse.

Graham annuì a sua volta e poi uscì dalla cucina.

Harry si voltò di nuovo verso Ginny e le sorrise.

-Credo sia meglio tornare di là-le disse.

Ginny annuì,ma quando lui fece per muovere un passo lo trattenne per un braccio.

-Però prima c'è una cosa che voglio chiederti-gli disse.

Harry annuì.

Questa volta fu Ginny a fare un respiro profondo cercando di farsi coraggio.

-C'è mai stata nessun'altra che ha preso il mio posto in questi tre anni...Magari quella Sarah?-gli domandò cercando di mantenere un tono calmo.

Harry si domandò come facesse a conoscere il nome di Sarah.

-Ero qui fuori quando lei è arrivata e ho sentito Graham che la chiamava-gli spiegò lei.

Harry annuì di nuovo,poi senza dire niente le prese una mano fra le sue e se la portò sulla fronte.

-Tu sei sempre stata qui...-le disse.

Poi fece scendere la mano sul petto all'altezza del cuore.

-...E qui.Non c'è mai stato posto per nessun'altra-le disse.

Ginny sentì gli occhi velarsi di lacrime,e cercò di nasconderle poggiando la fronte contro il petto di lui.

Lui le posò un bacio sui capelli e le accarezzò la schiena.

-Sei pronta a tornare di là?-le domandò.

Ginny alzò la testa e sorridendo annuì.

 

 

 

 

Quando erano tornati di là,Harry aveva presentato Ginny a Jennifer e lei si era scusata per non aver portato un regalo di compleanno.

-Ho deciso di venire soltanto all'ultimo momento-si giustificò.

Jennifer l'aveva rassicurata ed erano rimaste a parlare per un pò,mentre Harry era andato da Teddy che in quel momento era impegnato ad arrampicarsi sul povero David.

-Non credi di esserti agitato abbastanza per oggi?-gli domandò sedendosi sul divano accanto a David.

-Non è colpa mia!

David mi ha promesso che se riesco ad arrampiarmi oltre le sue spalle,mi darà 5 sterline-disse Teddy.

Subito dopo,riprese l'assalto alla schiena di David.

-Anche tu non avevi niente da fare!-disse Harry sorridendo.

David lo stava osservando con uno strano sguardo negli occhi e poi sorrise.

-Che hai da sorridere a quel modo?-disse Harry.

-E' lei la ragazza della canzone,vero?-domandò con tono sicuro.

Harry rise.

-La tua è una fissazione!-gli disse fra le risate.

-Zio Harry lei è veramente la tua fidanzata?-domandò Teddy,aggrappato alla schiena di David.

Harry fece per rispondere,ma qualcuno fu piu' veloce di lui.

-Tu devi essere Arthur-disse la voce di Ginny.

Harry si voltò e la vide vicino a lui.

Le prese una mano e la fece sedere sulle sue ginocchia:ora che l'aveva ritrovata voleva averla il piu' vicino possibile.

Teddy guardò la donna con i capelli rossi e poi,dopo qualche istante di incertezza annuì.

Ginny non gli staccava gli occhi di dosso,quasi in contemplazione,poi sorrise dolcemente.

-E' identico a Tonks...-disse guardando Harry.

Lui annuì e si commosse leggermente vedendo gli occhi di lei velati di lacrime:c'era un legame speciale che legava Ginny,Hermione e Tonks quindi non era sorpreso di vedere la commozione negli occhi della donna.

-Tu conoscevi la mia mamma?-domandò Teddy rivolto a Ginny.

Ginny guardò di nuovo il bambino e annuì.

-Si,eravamo molto amiche...

E il tuo papà è stato un mio insegnante-gli disse con un sorriso.

-Vuoi vedere una fotografia del mio papà e della mia mamma?-le domandò Teddy,mentre un sorriso gli illuminava tutta la faccia.

-Certamente!-

Teddy scese dal divano come una furia e dalla stanza diretto verso la scala e la sua stanza.

-Ginny lui è David Stone.

Lavoriamo insieme-le disse.

Ginny tese una mano verso l'uomo e lui gliela strinse sorridendo,ma il suo sorriso si smorzò quando vide lo sguardo inquisitore che le stava lanciando la donna.

-Va tutto bene?-le domandò.

Harry la guardò e capì immediatamente cosa stava pensando Ginny e non potè evitare di scoppiare a ridere.

-Che c'è di tanto divertente?-gli domandò David.

-Non te l'ho mai detto Dave,ma tu assomigli in modo impressionante ad una persona...-disse all'uomo.

-Te ne sei accorto anche tu allora!-disse Ginny guardando Harry.

-Certo che me ne sono accorto!E' identico a Draco!-disse Harry accarezzando il dorso di una mano di lei.

-Draco?Che razza di nome è?E poi chi sarebbe questo tizio?-domandò David curioso.

-Draco Malfoy era...-cominciò Ginny.

-Draco era a scuola con noi,solo che solo che veniva da una famiglia ricca e nobile e i suoi amici erano come lui.

Odiava quelli come me e Ginny che non erano nè ricchi nè nobili.

Poi io ero anche orfano quindi...siamo diventati nemici giurati-gli disse.

Certamente non poteva dirgli che lo odiava perchè aveva come missione di uccidere il Signore Oscuro...David l'avrebbe fatto rinchiudere.

Ginny lo guardò e poi dopo un'occhiata di lui,annuì a conferma.

-Un vero bastardo!-commentò David.

Harry e Ginny risero.

Daisy si venne a sedere accanto a loro sul divano ed Harry la presentò a Ginny.

-E' il tuo vero nome?-le domandò Daisy curiosa.

Lei scosse la testa.

-Ginevra,ma non mi piace molto così...-spiegò.

-A me piace il tuo nome-ribattè Harry.

Ginny gli sorrise,poi si chinò per dargli un bacio fra i capelli arruffati.

-Allora raccontateci come vi siete conosciuti...-disse Daisy,mettendo un braccio sotto quello del fidanzato.

-Non vuoi veramente sentire questa storia-le disse Harry.

-Se non vuole sentirla lei,voglio sentirla io:non ti vedo con una donna da quando lavoriamo insieme e adesso scopro che sei fidanzato.

Voglio tutti i particolari,quindi Ginny inizia a raccontare!-disse guardando la rossa.

Lei sorrise,guardò Harry che alzò le spalle rassegnato e poi annuì.

-La prima volta che ci siamo incontrati lui aveva undici anni e io dieci.

Eravamo su una banchina ferroviaria:Harry stava partendo per andare ad...-cominciò Ginny.

-In un college-la interruppe Harry.

Ginny lo guardò poi tornò a guardare David e Daisy.

-Io ero lì per accompagnare i miei fratelli che stavano partendo per lo stesso "college".

Mio fratello Ron,che ha la stessa età di Harry,lo ha incontrato e fin dal primo istante è diventato il suo migliore amico-continuò.

Sentì la mano di Harry stringersi piu' forte nella sua:il piccolo accenno a Ron doveva averlo ferito.

-L'anno seguente sono andata anche io in quella scuola,ma lui non mi ha proprio dato retta...-

-Non è vero!-ribattè Harry.

-E' verissimo!Per quasi tre anni mi ha vista come la sorella del suo migliore amico,oppure come una sorellina...-

-Questa è la cosa peggiore di tutte-disse Daisy.

-Infatti!Non sapevo piu' che fare per farmi notare.

Alla fine lui è diventato il capitano della squadra di...-

-Calcio-la interruppe di nuovo Harry.

-Calcio e io sono entrata a far parte della squadra insieme a lui e questo ci ha pemesso di stare un pò piu insieme e,grazie a questo,lui ha capito che non poteva piu' fare a meno di me e da allora stiamo insieme-concluse guardando Harry.

Lui le sorrise contro la sua spalla:aveva saltato volutamente l'anno in cui l'aveva lasciata per andare alla ricerca degli Horcux e i tre anni fino a quel momento.

Come se non fossero mai passati.

-Vuoi dire che state insieme da quasi cinque anni?Nessuna crisi,nessuna rottura,niente di niente?- domandò David sorpreso.

Harry si sistemò meglio gli occhiali sul naso e scosse la testa.

-A dire il vero,c'è ne è stata una:stavamo insieme da un'anno e io ero in piena crisi...

Ero confuso,non sapevo piu' cosa fare dalla mia vita e non volevo che questo ricadesse su di lei, non volevo ferirla.

Così ho preferito lasciarla-disse loro Harry.

-Come se fosse così facile liberarsi di me.

Non gli ho dato tregua finchè non è tornato da me-disse Ginny con un sorriso.

Daisy sorrise e David si lasciò scappare una risata di gusto.

Teddy tornò in salotto e si avvicinò a Ginny porgendole la foto.

-L'ho trovata!-le disse tutto contento.

Era una foto con Remus,Tonks,e il piccolo Teddy:Tonks aveva in braccio il piccolo fagotto e alzava lo sguardo verso suo marito con un sorriso orgoglioso.

Remus aveva un braccio attorno alle spalle di Tonks e lo sguardo fiero fisso nell'obbiettivo.

La foto era immobile.

Ginny incontrò lo sguardo verso Harry e lui vide gli occhi di lei di nuovo velati di lacrime.

-Come hai avuto questa foto?-gli domandò con voce rotta.

-Era nella culla di Teddy-le disse.

Ginny riabbassò lo sguardo sulla foto e sorrise alla vista di Remus e Tonks.

Harry sentì di dover spiegare quello che stava succedendo.

-I genitori di Teddy sono morti quando lui aveva pochi mesi...Praticamente non li ha mai conosciuti-spiegò a Daisy e a David.

Entrambi annuirono.

-Devi essere molto fiero dei tuoi genitori Arthur...-disse Ginny ridando a Teddy la foto.

Il bambino le rivolse un sorriso e poi corse di nuovo via.

-Va tutto bene?-domandò Harry alla donna.

Ginny si asciugò gli occhi con un movimento veloce della mano e tornò a sorridere.

Per risollevarle il morale,Harry le diede un bacio sul braccio nudo e poi quando i loro occhi si incontrarono di nuovo le sorrise

David,che aveva osservato tutta la scena in silenzio,si illuminò.

-So io cosa ti ci vuole per stare meglio-disse alzandosi.

Harry e Ginny lo guardarono allontanarsi ma non diedero molto peso alla cosa e continuarono a parlare con Daisy che continuò a fare domande alla rossa.

Quando seppe che Ginny era la proprietaria del "Now and Forever",le confessò di essere una delle sue piu' ferventi ammiratrici e Ginny arrossì per i numerosi complimenti che le rivolse la donna e le propose di andarla a trovare in negozio.

Poi nella stanza si diffusero le note di "Just like heaven" dei Cure ed Harry capì immediatamente che era opera di David.

Gli bastò incontrare lo sguardo dell'uomo per averne la conferma.

-Che aspetti ad invitarla a ballare?-disse rivolto a lui urlando dall'altra parte della sala.

Harry prese Ginny per mano e la fece alzare prima di alzarsi a sua volta,poi si avviarono verso un'angolo della stanza dove non avrebbero dato fastidio agli altri invitati e,dopo averle cinto la vita con un braccio,l'avvicinò a sè.

Sentiva il braccio di Ginny attorno alla sua vita,stretto al punto giusto,il mento di lei che arrivava a malapena alla sua spalla,l'odore dei suoi capelli che le riempiva le narici.

Ballavano in silenzio,ascoltando le parole della canzone,come se avessero finalmente tutto il tempo del mondo.

-Questa canzone parla di noi-disse ad un tratto Ginny senza staccare il mento dalla sua spalla.

-E' la nostra canzone-le disse lui.

Lei si staccò da lui quel poco che bastava per guardarlo in volto.

-Tutti i giorni,da due anni,io chiudo il programma alla radio con questa canzone.

Fin dalla prima volta che l'ho sentita mi parla di te e metterla alla radio è un modo per esserti piu' vicino...-le disse.

Ginny sorrise e tornò a posare il mento sulla spalla.

Quando la canzone finì si staccarono e lui la prese per mano,ma lei si fermò in mezzo alla stanza.

-E' ora che vada...

Domani devo alzarmi presto per andare in negozio-gli disse.

Avrebbe voluto chiederle di restare,ma sapeva che era prematuro,e poi non voleva rovinare quella serata perfetta.

Annuì e le prese di nuovo la mano.

-Ti accompagno alla porta-le disse.

Ginny salutò Jennifer,David e Daisy e poi seguì Harry fino all'ingresso.

Si voltò verso di lui e gli fece un sorriso timido.

-Che si dice in questi casi?-gli domandò lei,improvvisamente timida.

Harry fece un passo verso di lei,le mise un braccio su un fianco e le sorrise.

-Permettimi di vederti di nuovo-le chiese.

Ginny sorrise,sollevata.

-Domani?-domandò speranzosa.

-Ti va bene se passo in negozio verso l'una?-propose lui.

Ginny sorrise e giocò per alcuni istanti con un bottone della camicia di lui.

-Porterai anche il pranzo?-gli chiese.

Harry rise e annuì.

-Tutto quello che ti piace-si sbilanciò.

Ginny sorrise ancora una volta e gli accarezzò il petto con la palma aperta della mano.

-Vediamo se ti ricordi ancora i miei gusti-gli disse.

Poi si sollevò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia destra,come aveva fatto al suo arrivo.

Come aveva fatto qualche ora prima,Harry chiuse gli occhi e credette di morire quando quelle labbra sfiorarono la sua pelle.

Quando sentì che lei si stava abbassando,le diede una  leggera spinta con la mano che ora era dietro la schiena per farla riavvicinare a lui e chinò la testa per baciare la guancia di lei.

Questa volta fu lei a chiudere gli occhi e a trattenere il fiato.

Quando si staccarono,Harry aveva la pelle d'oca ed i brividi che gli scendevano per tutta la schiena e Ginny aveva il fiato corto.

Soltanto per due semplici baci sulla guancia.

-Adesso sarà meglio che vada-disse lei senza staccare gli occhi da quelli di lui.

-A domani-

Lei sorrise,poi si voltò ed aprì la porta.

Voltò la testa per guardarlo un'ultima volta prima di scendere i gradini e andarsene.

Harry rimase a guardarla finchè non la vide smaterializzarsi,poi rientrò dentro e dopo aver chiuso la porta vi appoggiò la schiena contro.

Era stata la festa piu' bella della sua vita...

 

Salve a tutti!

Volevo prima di tutto scusarmi se questo capitolo è arrivato un pò in ritardo rispetto agli altri,ma ho inziato a lavorare e sono fuori casa praticamente mezza giornata.

Detto questo,spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e che non siate troppo arrabbiati perchè non c'è stato nessun bacio,ma ho pensato che Harry e Ginny sono due persone timide che si portano dietro un bagaglio davvero pesante quindi era meglio dar loro un inizio soft.

Ora vorrei scusarmi x eventuali errori di battitura o di ortografia e vorrei ringraziare tutti coloro che leggeranno questo capitolo e quelli che lo recensiranno.

Vorrei ringraziare soprattutto:Potterina88(spero che questo capitolo ti emozioni come gli altri),Sarina87(spero che l'incontro fra Harry e Ginny ti abbia soddisfatta...sono a rischio di Crucio?)JC(grazie ancora x gli ENORMI complimenti,ma tutto quello che scrivo è solo frutto della mia fantasia)Edvige86(le spiegazioni sono difficili...specialmente quella con Ron)e Kia( grazie x aver approvato la scelta del lavoro di Harry:sono stata con l'indecisione fino al secondo prima di postare il capitolo!),e ancora Red Irish,Ragazzasilenziosa,Tappetta,Rosy823,Lyoko,Jellicat e tutti gli altri che al momento non mi ricordo!SORRY!

Alla prossima!Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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