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Autore: Alex98    31/07/2013    3 recensioni
I personaggi di Harry Potter, Lord of The Rings, Star Wars, Marvel e Dc e Game of Thrones in un unica fanfiction crossover in cui i migliori studenti del settimo anno si dovranno sfidare in un Hunger Game senza precedenti per tentare l'impossibile: spodestare il re del Trono di Spade, Dart Sidious. La difficoltà principale sarà dover affrontare anche gli amici in un gioco di vita o di morte creato dal re dopo aver sottomesso i ribelli delle Guerre Stellari, gli eroi della Terra di Mezzo, i lord dei Sette Regni, Voldemort e perfino i supereroi. Harry Potter riuscirà a salvare lui e i suoi amici da questo gioco infernale, aiutato da Silente e magari anche da Gandalf? Scopritelo in questa fanfiction basata sui principali libri, film e serie tv del momento! Spero che vi possa piacere!
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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CAPITOLO 3
UNA NOTTE TERRIFICANTE (prima parte)
 
Ser Jorah si sedette accanto a Daeneris, contemplandola sotto la luce della luna con uno sguardo cupo.
"Sei preoccupato?" gli chiese lei, accarezzando i suoi due draghi rimasti.
"Abbiamo perso un tuo drago..." rispose lui.
"Un mio figlio, sangue del mio sangue! Non credere che me ne sia dimenticata!"
"Abbiamo anche ucciso uno Stark."
"Abbiamo?! Io ho perso mio figlio! Io sono stata costretta a uccidere Robb Stark! Io devo lottare coi miei peccati ogni giorno! Io devo soffrire le pene dell'inferno perché Khal Drogo, una volta risorto, è stato ucciso di nuovo in questo gioco!"
"Mi dispiace, kalheesi, ma dobbiamo riflettere sulla situazione."
Daeneris annuì, asciugandosi le lacrime.
"Il meta-lupo è fuori combattimento, ma non dimenticare che la vera guerra è qui all'interno delle mura del castello, tra i complotti di tutti i sostenitori. Sono quasi stato avvelenato. Dobbiamo stare attenti." continuò il cavaliere.
A quel punto, Jaime entrò nella Sala Comune.
"Sempre a parlare di morte, eh?" rise lo Sterminatore di Re.
"Cosa vuoi, leone Lannister?" ribatté Daeneris.
"Mio fratello vorrebbe vedervi, madre dei draghi."
Ser Jorah fu in procinto di fermarla, ma Daeneris lo respinse e si fece scortare dal nemico fino alla piccola camera da letto del Folletto.
Tyrion sembrava aver perso tutta la sua indifferenza e simpatia, ma quando la vide cercò di riassumere la sua personalità.
"Entra pure, Daeneris. Ti stavo aspettando. Come vedi, è una piccola dimora per un piccolo uomo." esordì, enfatizzando come al solito la sua natura.
"Come mai mi hai chiamato?" gli domandò lei.
"Vedi, io sto sostenendo Ronald Weasley, nonostante sia contro il volere della mia cara sorella."
"Non mi scuserò per aver ucciso un membro della tua stupida squadra, anche perché una tua guardia ha mozzato la mano di uno dei miei."
"Volevo solo chiedere un'alleanza. Con i miei soldi e la tua forza potremo vincere."
"Sappiamo bene entrambi che non si può fare."
"Non direttamente. Vedrai cosa potranno fare le mie guardie."
"Che cos'hai in mente?"
"Io voglio solo aiutare i più deboli."
"No, tu vuoi uccidere il piccolo leone."
"Non so di cosa tu stia parlando."
"Scusate, devo andare adesso." si congedò immediatamente Jaime.
"Ma sei impazzita?! Ora andrà a riferire tutto a Cersei!" esclamò il nano.
"Questo può spaventare te, piccolo uomo, ma non me."
"A volte i piccoli uomini sono i più intelligenti proprio perché sono prudenti."
"E tu non lo sei stato abbastanza." sussurrò una voce al suo orecchio.
Delle nuove guardie comparirono nell'ombra e uccisero il secondo drago.
"No!" strillò Daeneris.
L'ultimo, il più forte, si scatenò contro di loro.
Nel frattempo, Cersei impugnò un coltello, ma un altro uomo comparve sulla soglia: Tywin.
Quest'ultimo afferrò il pugnale della figlia e lo buttò a terra.
"Cosa significa tutto questo?!" tuonò.
Jaime giunse in suo soccorso, ma il padre lo precedette, facendo segno a delle altre guardie di uccidere i figli.
Il sangue si sparse in tutta la camera.
Daeneris fuggì col suo ultimo drago mentre Tyrion osservava con stupore suo padre.
"Tu li hai uccisi?" balbettò, esterrefatto.
"Un leone che non protegge un altro leone non si può definire tale. Io ho il dovere di difendere tutta la famiglia, anche quelli più...sfortunati." gli spiegò Tywin senza nemmeno cambiare espressione.
"Ma un lupo che uccide dei leoni sì invece!" urlò una voce alle loro spalle.
Tywin si voltò e vide il bastardo di Eddard Stark che impugnava la sua spada grondante di sangue delle guardie Lannister.
"Jon, voglio ricordarti che io non c'entro niente con l'assassinio di tuo fratello." cercò di tranquillizzarlo il nano.
"Mio fratello è morto già due volte! Mio padre è un uomo d'onore, fin troppo per uccidervi, ma io sono Jon Snow!" urlò lui, puntando la spada contro Tywin.
"Sembri indeciso, ragazzo." commentò lui, cercando invano un'arma da usare.
Daeneris aveva visto Jon entrare in camera e avrebbe potuto ottenere un grande vantaggio uccidendolo, anche perché lui la vedeva già come una nemica, ma lui non l'aveva uccisa e lei avrebbe ricambiato il favore.
Jon intanto continuava a pensare a cosa fare mentre Tyrion pregava nella sua mente gli dei.
"In tempi diversi voi sareste molto più importante da vivo, ma adesso siamo solo le pedine di un gioco." rifletté Jon, adirato.
Eddard entrò nella stanza e disarmò il figlio.
"Non hai imparato niente dai guardiani della notte? Anche se non ti definisci un vero Stark, sei pur sempre uno di loro. Dov'è finito il tuo onore?!"lo ammonì Ned.
In quel momento Jon si vergognò moltissimo e seguì il padre fuori dalla camera mentre i Lannister ringraziavano il cielo di essere ancora vivi.
Sulla strada, gli Stark incontrarono inevitabilmente Ditocorto.
"Mi dispiace per ciò che è accaduto, ma..." balbettò.
Eddard lo ignorò e continuò a camminare.
"Non riuscirai mai a riacquistare la nostra fiducia." mormorò Catelyn.
Lord Baelish chinò il capo in segno di resa e tornò nella sua stanza.
Nel frattempo, nel dormitorio dei Targaryen, Daeneris si svegliò di soprassalto, vedendo compiersi il piano b di Tyrion.
Batman, alleato degli altri supereroi, tra cui appunto Iron Man, entrò in camera sua e uccise il suo ultimo drago.
"Mi dispiace, principessa." sussurrò con voce roca.
Daeneris si alzò, impugnò una spada e lo uccise senza pietà.
"Molto brava sorellina. Adesso hai perso tutti i draghi." sibilò suo fratello.
In verità era solo una sua visione.
Viserys era morto di nuovo nel gioco, ma lei riusciva sempre a sentire le sue parole che ferivano più delle lame delle spade.
Daeneris pianse per tantissimo tempo, incurante di ciò che succedeva in quell'infernale fortezza, fuori dalla sua camera.
Intorno a lei tutto era buio e terrificante.
   
 
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