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Autore: ila_D    31/07/2013    4 recensioni
Salve! Questa è la prima fanfiction che scrivo e pubblico, perciò non siate troppo duri con la sottoscritta ^///^ E passiamo alla storia ora u.u
Diciamo che è partito tutto con un "e tu? hai mai pensato a Elena&Klaus?" ebbene come avrei potuto non pensarci! così ho iniziato a buttare giù qualcosa ed eccomi qui!
La fanfiction riprende dalla fine della puntata 3x05 e svilupperà una propria trama. Buona lettura! ila_D
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Klaus, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17


 


 


 


 

La verità è che non ti ho mai amato. È sempre stato Stefan”


Damon ci tengo a te, ma amo Stefan. Sarà sempre Stefan”


Ho sentito parlare di te. Il vampiro pazzo e impulsivo. Innamorato della ragazza di suo fratello.”


Damon, tu non capisci! Lasciami devo andare da lui! Non posso lasciarlo morire, io …”


Ti sei innamorata di Klaus.


Avrebbe voluto ridere dell’ultima beffa riservatagli dal destino. Avrebbe voluto urlare. Avrebbe voluto sfogare la rabbia, fare

qualcosa. Invece stava immobile, fissava il cielo. Era vuoto.


Ora avrebbe voluto spegnere i sentimenti. Avrebbe voluto che il famoso pulsantino delle emozioni esistesse davvero. Sapeva

che tra poco il dolore sarebbe arrivato a ondate, mozzandogli il fiato. Lo sapeva, e non poteva farci nulla. Nulla.

Per questo ora voleva godere degli ultimi minuti in cui dentro sentiva solo un grande, infinito vuoto.


Allora, è così? Ti ho persa per sempre?”


Dopo tutto quello che avevano passato insieme. Dopo tutto quello che aveva fatto per lei. Per permetterle di vivere. Per

salvarla … salvarla da Klaus.


Avrebbe voluto prenderla e portarla via. Avrebbe voluto scuoterla e farla ragionare, dannazione, non poteva stare con lui,

Klaus era un assassino, un mostro!


Il suono della sua risata improvvisa riempì l’aria. Ma chi voleva prendere in giro? In fondo, non erano tutti loro degli assassini

e dei mostri? Che differenza c’era tra loro e un serial killer? Tra loro e un omicida? Nessuna.

Soltanto, tra tutti i mostri, Elena ne aveva scelto uno. Tutto qui.


Sì. Mi hai persa per sempre.”


Eccolo. Il dolore.


Elena.


E stavolta non riuscì a impedire alle lacrime di cadere.


 


 

Caroline camminava a passo svelto verso casa.


L’unica cosa che voleva era buttarsi sotto le coperte e chiudere fuori il mondo. Che evidentemente aveva preso a girare

sull’asse sbagliato. Ma non voleva più pensarci. Elena voleva stare con Klaus? Perfetto, contenta lei contenti tutti. Ecco, il

mondo non girava sull’asse sbagliato, forse semplicemente girava intorno a Elena. In fondo era sempre stato così, fin da quando

erano piccole.

Si sentiva sola. Dov’era Tyler? Dov’era quando aveva più bisogno di lui?

Sospirò ed entrò in casa, chiudendosi la porta alle spalle.


Caroline dove sei stata? Ero così preoccupata!-.


Liz Forbes non ebbe nemmeno il tempo di finire la sua ramanzina, che la figlia le fu addosso in un attimo, stritolandola in un

abbraccio e singhiozzando. La donna ricambiò la stretta, sorpresa ed ancora più preoccupata.

Caroline … cos’è accaduto? Stai bene?-.

Non ottenne risposta. Decise di non fare altre domande, di non infierire. Era sicura che da lì a poco le avrebbe spiegato ogni

cosa. Caroline era così: non riusciva a tenere il proprio dolore dentro di sé troppo a lungo. Dopo poco, inevitabilmente, questo

straripava in un fiume in piena di parole, talvolta accompagnate dai singhiozzi.


Sono qui, è tutto a posto- le mormorò tra i capelli.

Caroline si scostò, tentando di abbozzare un sorriso, tra le lacrime e il trucco colato. Liz si sedette sul divano, invitando la

figlia a sistemarsi accanto a lei. Non aveva impegni di lavoro quella sera, aveva tutto il tempo. La ragazza si sedette e iniziò a

parlare.

Caroline era così. La sua bambina era così, e non avrebbe mai smesso di amarla così com’era.


 


 

-Per questo sei ancora debole. Hai perso molto sangue- concluse Klaus puntando gli occhi nei suoi.

Poco prima era svenuta e si era ritrovata stesa sull’ibrido. Aveva aperto gli occhi e la prima cosa che aveva fatto era stata

sorridere. Così, come un riflesso incondizionato. Si era svegliata, aveva scorto il suo volto sopra di se, e aveva sorriso. Non si

era chiesta come o perché.

Poi qualcosa era scattato in lei. Con un movimento brusco si mise seduta, avvertendo subito un capogiro. Ma non vi badava,

stava ancora metabolizzando quel fatto. Sdraiata su di lui. Aveva dormito mentre lui la guardava. Sdraiata su di lui. Si era

voltata a guardarlo, per verificare se lui era ancora lì, nella sua casa, nella sua cucina, nel suo divano. Se non stava sognando.

Se era reale.

Lo era.

Aveva dovuto interrompere il contatto visivo –quegli occhi le scavavano l’anima- e il silenzio, diventato pesante. Gli aveva

chiesto cos’era successo il giorno prima. Così con voce atona, aveva iniziato brevemente a dirle com’era andata. Michael era

morto, ma quel fatto non la turbava.


-Allora … è tutto finito?- chiese infine, esitante.


-Dipende da cosa intendi con “finito”-

Elena sgranò gli occhi, provando, nonostante tutto, un moto di paura. Ma non era solo paura: era tensione, aspettativa, ansia,

angoscia … non necessariamente in quest’ordine. Dopo aver perso un battito, il suo cuore riprese a battere velocemente. E lui

dovette sentirlo poiché gli spuntò un sorrisetto compiaciuto. Ah, se sorrideva a quel modo … suo malgrado, avvertì il calore

diffondersi nelle gote. Le si avvicinò pericolosamente e senti un dito che le sfiorava la guancia, lentamente.


-Mi serve ancora il tuo sangue tesoro- le sussurrò, e le vennero i brividi sulla nuca.


-Ieri … te ne ho dato ieri- annaspò Elena.


 

Klaus s’irrigidì. Era vero eccome. Se si concentrava abbastanza, riusciva quasi a sentirne di nuovo il sapore.

I due cuori ora battevano all'unisono, quel suono rimbombava in tutto il suo essere.

Gli aveva affidato la sua vita.

 

Si staccò bruscamente da lei, i canini che gli pulsavano e dolevano. Ancora non si capacitava di come il suo sangue riuscisse a fargli quest’effetto. O lei. Respirò a fondo per riconquistare la calma.

 

Elena era rimasta immobile. Le sue sinapsi non riuscivano a lavorare decentemente, sentiva un turbinio di sensazioni diverse. Ed un unico pensiero: Perché ti sei allontanato?

Era arrivato il momento di chiarire le cose. Erano in una situazione di stallo da troppo tempo ormai. Si schiarì la voce per attirare la sua attenzione. Gli si fece più vicina, ora erano l’una di fronte all’altro. Le loro ginocchia erano tanto vicine da sfiorarsi. Lo fissò, non voleva perdersi nemmeno una sua reazione mentre parlava.

Premette le labbra sulle sue.

Quel semplice contatto le inviò scariche elettriche ovunque. Che diavolo le era saltato in testa? Le sembrava parlare quello?! Smettila e parla! Parla dannazione! La mente era in subbuglio, ma non riusciva a staccarsi da lui. Ma lo fece dopo pochi secondi, per guardarlo. Per osservare la sua reazione dopo che aveva parlato.

 

La calma che aveva appena faticosamente recuperato, ora era andata a farsi un giretto altrove. L’aveva baciato.

Non davvero un bacio –era stato piuttosto un appoggiare le labbra sulle sue per un secondo- ma l’aveva fatto. Lei, di sua spontanea volontà. Le altre volte, era sempre stato lui.

A dire il vero, per ogni cosa, era sempre stato lui. Per ogni male, ogni sofferenza, ogni dolore era sempre stato lui. Represse quei pensieri in un angolo buio.

Lei era vicinissima, gli occhi grandi e lucidi, le guance arrossate. Stava aspettando. Forse una sua reazione, ma lui era rimasto immobile. Col tempo aveva imparato a nascondere ogni emozione, a restare impassibile al di fuori, anche se dentro di lui si scatenava la tempesta. Anche ora succedeva lo stesso. Ma lei stava aspettando. Non l’avrebbe fatta aspettare ancora.

Si avventò su di lei velocemente, incollando le labbra alle sue con passione. Era stato così veloce che Elena perse l’equilibrio e cadde all’indietro, lui la seguì continuando a baciarla. Le passò le mani sul viso, nelle spalle, nei capelli lunghi, sulla schiena. Approfondì il bacio, e catturò nella sua bocca un sospiro di lei.

 

Sembrava non dovesse accadere nulla, invece senza nemmeno accorgersene si era ritrovata sotto Klaus. La baciava con foga mentre lei aveva portato le mani tra i suoi capelli, afferrando le ciocche morbide. Poi scese sulle sue spalle e sulla sua schiena e lo abbracciò. Voleva sentirlo più vicino.

 

Insinuò le mani dentro la maglietta e prese ad accarezzarle la schiena, mentre i suoi baci si spostavano sul collo. La sentì ansimare più forte e sorrise contro la sua pelle. Sentiva le sue mani delicate su e giù per la schiena, e ciò non faceva che aumentare il suo desiderio di lei.

 

Gli avvolse le gambe intorno al bacino, e allora Klaus si mise dritto. Lo guardò confusa e le sorrise furbescamente prima di levarsi la maglietta e gettarla in un angolo. La visione che si presentò davanti le azzerò la salivazione. Il torace pallido e scolpito, le braccia muscolose, i muscoli addominali leggermente marcati … era perfetto. E i suoi occhi, di quella tonalità così particolare e stupenda, che non si lasciavano sfuggire la sua espressione di quel momento. Calò nuovamente su di lei, riprendendo a baciarla, e poté sentire direttamente la sua pelle fredda contro le sue dita bollenti.

 

Si fermò per qualche istante e la guardò negli occhi. Era in sua completa balia. Nel momento in cui lo realizzò, avvertì una strana sensazione. Era vulnerabile in quel momento. Glielo leggeva in volto, nel suo sguardo, nei suoi occhi.

Poteva farle del male ora più che mai. Poteva spezzarla.

Cosa glielo impediva? Cosa c’era in lei di diverso? Cosa era cambiato? Sentiva il suo respiro sulla pelle. Al diavolo, pensò d’un tratto. Non era il momento di rifletterci adesso, era difficile anche solo formulare un pensiero con lei premuta sotto il suo corpo.

 

Ragiona Elena! Cosa stai dicendo? È Klaus! Devo ricordarti che ha ucciso Jenna? Che ti ha sacrificato su un altare di fuoco? Che ha trasformato Stefan in un mostro? Hai dimenticato tutto?

 

Quelle parole non facevano che vorticare insistentemente nella sua testa.

 

Tu sei diventata completamente pazza.

 

Quella voce le martellava la mente.

Non riusciva a ricacciare quelle frasi. Perché erano vere. Tutti loro avevano ragione. Cosa stava facendo? Si era innamorata di un mostro.

 

Sai bene che quella è solo la superficie, disse una parte di lei.

 

L’altra, quella più razionale-quella che tendeva a proteggerla dal soffrire ancora- ripeteva che era sbagliato.

Aveva ceduto.

Si stava donando a lui, corpo e anima.

Non sapeva neanche quali fossero le sue reali intenzioni. Sta giocando con te, e lo sai. Era innamorata di lui, ma non voleva lasciarsi usare.

E se fosse diventata il suo passatempo? Il suo giocattolo? Un ripiego per distrarsi o dimenticare qualcuno? O voleva farle semplicemente del male? Non voleva questo. Voleva delle certezze e delle risposte.

Non hai mai fatto le domande, che ti aspettavi?

-Klaus…aspetta-.

Non si era resa conto di quanto in là si era spinto. Si erano spinti.

-Non credo…-.

È sbagliato.

È malato.

Le sue mani erano ovunque.  E vedeva solo lui, sentiva solo lui. La stava baciando.  Lei ricambiava.

Era un qualcosa di più forte di lei. Non riusciva a controllarlo.

Lasciò correre i pensieri, ma si abbandonò a lui. L’ultima cosa che riuscì a registrare fu la sua incredibile velocità mentre la portava di sopra.

In camera e poi nel letto.


 


 


 


 


 


 

Note dell’autrice u.u


 

Buongiorno popolo di Efp! Non so nemmeno con che faccia mi sto ripresentando a scrivere dopo tipo un anno di assenza. Beh,

eccomi qui col capitolo. Se qualcuno ancora si ricorda dell ff e di cosa è successo prima. ( confesso che anche io non ricordavo


xD). È per un sacco di ragioni tutte sommate assieme che ho “staccato”per un po’ di tempo. Una di queste è anche che sono

un’anima profondamente Klaroline e

quindi …

Ora non riesco a rispondere alle recensioni, ma devo comunque citare qui le fantastiche persone che hanno commentato lo

scorso capitolo:

Eris666

AmoTVD98

Aniel

emanuela89

morgansglasses

DestinyOfLove

e

vampirelove (bellissimo trovare nuovi nomi tra le recensioni! :D)


 

Con un particolare ringraziamento (ancora una volta!) a Mii_Malik:

Grazie davvero, non ho mai ricevuto una recensione così lunga e leggerla è stato un piacere enorme. Hai centrato il punto della

storia e tutto quello che avevo voluto esprimere :) Grazie mille!


 

Non so quando aggiornerò ancora, non farò false promesse (xD), forse, e dico forse, scriverò delle OS, perché ultimamente ne

ho una gran voglia, devo solo trovare … l’illuminazione, ecco xD

A presto,

ila_D

  
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