Paradise
“Fiaba! Fiaba!”
Gregory Cromwell sorrideva divertito guardando quella che, ancora
per poco, era la piccola di casa mentre sfrecciava come una furia dalla
sediolina accanto a sé e si fermava elegantemente davanti al padrone di casa
appena rientrato.
“Buonasera anche a te, signorina” la salutò il nuovo arrivato in
quello che solo all’apparenza intendeva essere un rimprovero.
“Buonasera, padre” replicò la piccola senza lasciarsi affatto
intimorire “Allora, la fiaba?” chiese poi inclinando di poco la testa e
fissandolo in attesa con i suoi grandi occhi azzurri.
“Mi sa che vi tocca” commentò la Principessa Maria alzando la
testa dalla scacchiera che stava attentamente studiando per vincere la partita
contro Elizabeth Seymour Cromwell, moglie di Gregory, che mostrava felicemente
il suo pancione al sesto mese di gravidanza.
Thomas le lanciò una breve occhiata per poi riportare lo sguardo
sulla figlia, fissandola per un po’ in silenzio; poi scosse la testa rassegnato
e, mentre un sorriso gli increspava le labbra, la prese in braccio e iniziò a
raccontare.
When she was just a girl,
She expected the world,
But it flew away from her reach,
So she ran away in her sleep.
…And dreamed of para-para-paradise,
every time she closed her eyes.
C’era una volta in una terra lontana,
una Principessa bellissima, dai lunghi capelli neri e brillanti occhi azzurri. La
Principessa, che era la figlia più piccola dei sovrani più potenti del mondo,
amava molto la sua terra ed era molto legata alla sua famiglia, ma sapeva
benissimo che il suo dovere era quello di seguire le volontà dei suoi genitori
e il suo futuro sarebbe stato quello di sposare un principe straniero per
rinsaldare le alleanze del suo popolo con i Paesi vicini. Il giorno della
partenza non tardò ad arrivare e la Principessa era molto dispiaciuta all’idea
di lasciare la sua cara madre, suo padre, suo fratello e le sue adorate tre
sorelle, ma era anche molto emozionata al pensiero di incontrare il suo
fidanzato. Al suo arrivo in Inghilterra però, la fanciulla rimase ben presto
delusa, perché Arturo, questo era il nome del principe, non era affatto come se
l’era immaginato: non era bello, anzi era di salute piuttosto cagionevole ed
inoltre non conosceva la lingua della Principessa e parlava pochissimo il
latino, quindi persino una più semplice conversazione tra i due risultava quasi
impossibile. Tuttavia la Principessa, aveva iniziato pian piano ad abituarsi al
nuovo paese, alle sue usanze, ai suoi paesaggi meno allegri e al suo clima più
rigido, ed era fermamente convinta che sarebbe riuscita a far funzionare anche
il suo matrimonio, finchè un’epidemia si diffuse per tutto il Paese,
portandosi via il fragile Arturo e con lui tutti i sogni di diventare un giorno
Regina.
Life goes on,
It gets so heavy,
The wheel breaks the butterfly.
Every tear, a waterfall.
In the night, the stormy night,
She closed her eyes.
La povera
principessa, che nonostante la giovane età era già vedova, visse da sola in un
castello inglese per molti anni nella completa incertezza del suo destino, finché
la morte del Re riaccese nel suo cuore la speranza. Enrico, il fratello più
giovane di Arturo, salì al trono e da sempre innamorato della Principessa
decise di sposarla, facendo di lei la sua Regina. Ma il nuovo Re, che era un
ragazzo molto incostante, pur ammirando la sua consorte, si stancò presto di
lei e la trascurava spesso non amandola nel modo in cui lei avrebbe meritato.
Gli anni passavano e la Principessa, adesso Regina, non era riuscita ancora a
dare un erede maschio al Re, e, nonostante fosse nata una splendida e dolce
bambina, questo fatto non fece altro che allontanare di più la coppia. La Corte
intera si era accorta della delicata situazione e se i sudditi più fedeli
provavano sincero dispiacere per la Regina Triste, altri non vedevano l’ora di
sfruttare la situazione a loro vantaggio; tra questi ultimi si distinse una
famiglia, i Bolena e l’ambiziosa primogenita, la perfida Anna, non perse tempo
prima di attirare l’attenzione del Re. Ebbro ormai d’amore per la ragazza,
Enrico cominciò a pensare al divorzio e confinò la Regina Triste nello stesso
castello dove era andata a prenderla.
In the night, the stormy night,
away she flied.
And dreamed of para-para-paradise…
Uno dei
consiglieri del Re, un prestante cavaliere, aveva l’incarico di controllare la
Regina; non era proprio bello ma a suo modo affascinante e nonostante avesse la
fama di essere un uomo malvagio, il suo cuore era d’oro. La Regina Triste
naturalmente lo odiava ma a poco a poco aveva imparato a scoprire il vero uomo
che si nascondeva dietro la maschera, una maschera che lui stesso aveva
lasciato cadere, perché trovandosi di fronte a lei non aveva potuto far altro
che perdere la testa per lei - e poco mancò che la testa la perse per davvero,
ma questa è un’altra storia. Ad ogni modo, il cavaliere dichiarò il suo amore
alla Regina Triste e sebbene al suo fianco non sarebbe mai potuta essere più
Regina, le promise che non sarebbe stata nemmeno mai più Triste. E vissero per sempre felici e contenti.
And so lying underneath those
stormy skies
She'd say, "oh, ohohohoh
I know the sun must set to rise"
Una risata soffocata le ultime parole di suo padre, ma la piccola
Isabella Cromwell non aveva bisogno di sentirle, le conosceva già, perché ogni
fiaba che si rispetti deve terminare con il lieto fine. Questo non le impedì
tuttavia di voltarsi e lanciare un’occhiata di rimprovero ai suoi fratelli più
grandi che incuranti continuavano a ridacchiare tra loro.
“Prestante cavaliere…
Davvero?” chiese Gregory in tono ironico, alludendo alla lusinghevole
descrizione che suo padre aveva fatto di sé stesso.
“Non c’è niente di male” disse Maria alzando le spalle in difesa
del patrigno “La parte di la perfida Anna
è stata adorabile” aggiunse annuendo compiaciuta.
“Vi consiglio di tacere cara sorella, dal momento che voi siete la
splendida e dolce bambina, mentre io
nella storia nemmeno sono citato” ribatté il ragazzo fingendosi offeso.
“Oh, povero amore mio!” esclamò Elizabeth Seymour divertita,
posando una mano sul braccio di suo marito.
Thomas Cromwell ascoltò in silenzio quello scambio di battute e si
scambiò uno sguardo con sua figlia che, scuotendo la testa sconsolata, gli
buttò le braccia al collo.
“Sai, non hai detto il nome della Regina Triste…” disse staccandosi poco dopo per guardarlo negli
occhi “Ma l’ho capito che è la mamma” continuò con un occhiolino, facendolo
scoppiare a ridere.
Anche Caterina rise, spiando da dietro la porta, non vista, la
scena. Tutta la sua famiglia era riunita in quella stanza e stava cominciando
ormai ad abituarsi a tutta quella felicità che la circondava.
Il cavaliere della fiaba aveva mantenuto la sua promessa e la
Regina aveva finalmente trovato il Paradiso che cercava.
…This could be
Para-para-paradise…