Il mattino dopo incominciammo con la costruzione della biblioteca, iniziammo prima di tutto a scrivere i libri visto che Kira non era nel pieno delle sue forme.
Ci sedemmo sulla spiaggia con il sole che ci baciava la pelle, era mattina e quindi il vento soffiava leggero e rendeva tutto più piacevole
“Allora… Che genere di libro vuoi?” chiese lei tranquilla con un paio di fogli in mano e una penna a inchiostro
“Non saprei… Consigliami tu…” lei ci pensò su e disse
“I miei generi preferiti sono il fantasy, ovvero un racconto di fantasia con esseri immaginari, poi mi piace il genere d’avventura, insomma tutti quelli con del movimento, ma non so se a te possano piacere…”
“Non lo so neanche io, ma puoi provarne e scriverne uno, se a te va bene” le si illuminarono gli occhi e iniziò a scrivere freneticamente e dopo pochi minuti aveva già pronto il primo capitolo!
“Vuoi che te lo legga?” io annuì e la figlia di Tanato lesse ad alta voce, la storia parlava di questo gruppo di ragazzi che venivano catapultati in un mondo parallelo.
Alla fine le feci un applauso
“Sei bravissima!” lei sembrò lusingata
“Grazie, prova a scrivere anche tu qualcosa, sono certa che sarà meglio del mio! Potrai scrivere tutto quello che vuoi”
“Anche un lieto fine per me?” mormorai, Kira si fermò un attimo, come per riflettere su queste parole e poi disse:
“Si, anche un lieto fine… Potrai far venire qui Percy, potrai trovarti un ragazzo perfetto, potrai fare tutto nelle tue storie, nessuno ti dice niente, anzi… Nelle tue storie puoi essere chi vuoi!” quelle parole mi resero più felice che mai e allora iniziai a scrivere vicino alla mia compagna, alla fine dei nostri capitoli li leggevamo ad alta voce all’altra e noi ci consigliavamo a vicenda dicendo: “Forse è meglio se questo personaggio faccia così, per farlo sembrare più realistico…”
“Già, ma volevo farlo esaltare alla fine…” insomma discorsi del genere, tramite le nostre storie partivamo dal nostro mondo, partivamo dai nostri problemi e potevamo fare quello che volevamo non importandoci di nessuno, non pensavo neanche al mio crudele destino, non mi importava degli Dei che decidevano, ora io potevo essere una Dea di quel mondo che scrivevo! Potevo essere la protagonista, potevo essere la cattiva,  insomma potevo scegliere e decidere, potevo scappare dal mio mondo. Potevo essere felice.
“Allora, ho finito il terzo capitolo… Te lo leggo?” chiesi a Kira
“Certo!” mise i suoi fogli sulla sabbia e mi guardò.
La mia storia parlava di me che finalmente incontravo un ragazzo perfetto, ma prima superavamo varie avversità insieme, come una strana ragazza che poi si scopre essere una delle Parche.
Invece quella di Kira parlava di tutt’altro, questi ragazzi erano costretti a combattere una guerra e l’unica coppia che aveva formato veniva distrutta… Il ragazzo moriva in battaglia con una scena talmente toccante che ero scoppiata a  piangere! Ma nessuna delle sue scene era romantica, la coppia sembrava più una coppia di amici che di fidanzati… Ma comunque ne andavo matta! Insomma scriveva benissimo!
Passammo tutta la mattina a scrivere, mangiammo un paio di panini al volo per pranzo e poi ancora a scrivere, anche Kira si era messa nella sua storia, era una giovane guerriera orgogliosa e forte, lei è così anche nella realtà… C’era anche suo fratello, era un bellissimo ragazzo con i capelli riccioluti, gli occhi di due colori differenti (uno marrone chiaro e l’altro marrone scuro) e combattevano insieme, erano felici anche se la guerra imperversava, lei come lieto fine si vedeva con suo fratello minore, si sentiva in dovere di proteggerlo, anche nelle sue storie si vedeva.
Smettemmo di scrivere solo al tramonto, ci fermammo per ammirarlo
“Sai Calipso, sei una vera amica…” disse Kira rompendo il silenzio
“Davvero?”
“Si… Sai ho un’amica al campo, ma non è come te… Io e te abbiamo molte cose in comune, mentre io e Fransin (la mia amica) non abbiamo niente in comune, insomma lei parla solo di ragazzi e discoteca, io sono una bambinetta, certo mi piacciono i ragazzi e la discoteca ma non ne parlo i  continuazione, e poi si lamenta sempre di sua mamma, io invece con la mia ho uno splendido rapporto. Con te mi sento più libera di parlare, anche se non abbiamo qualcosa in comune non litighiamo  per questo, ad esempio… A te piacciono i cavalli?” fui contenta che me lo chiese perché io li adoravo! Ne ho sentito parlare e ho visto alcuni esemplari dal vivo grazie a Poseidone! Sono bellissimi! Li ho anche montati e devo dire che era un ottimo mezzo per dimenticarmi di tutto e di tutti, era come la scrittura, quando andavo al galoppo sentivo che potevo volare!  
“Si, li adoro, una volta ne ho addirittura cavalcato uno, è stato magnifico!”
“Davvero? Sono contentissima perché io ogni settimana vado al maneggio per fare lezione di equitazione, io adoro cavalcare… ma se ne parlo con Fransin lei si incavola perché pensa che parlo solo di quello…”
“Io invece parlerei solo di cavalli e di racconti, tu sei una vera amica Kira…” lei mi guardò sorridente
“Grazie Cal, per il fatto di avermi salvato la vita, per la tua compagnia, insomma per tutto…” mi abbracciò e io ricambiai trovando in Kira una vera amica.
Ecco la punizione che volevano infliggermi le Parche, questa volta era diversa, era più dolorosa, mi avevano regalato una splendida amica e volevano togliermela, avevano trovato una nuova sofferenza, un nuovo strumento di tortura… E non mi piaceva, ma questa volta avrei lottato contro di loro, una volta per tutte!
 
Autrice: Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! In questo capitolo Kira e Calipso diventano grandi amiche, sapete mi sono ispirata a me e alla mia migliore amica…
Cosa farà Calipso per combattere contro il suo ingiusto destino? Questo si scoprirà nei prossimi capitoli!  A presto!
Ambra_chiara