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Autore: highfivekeats    05/08/2013    8 recensioni
«Innamorarmi? Io? Non succederà neanche in un’altra vita.»
«Ah sì? – disse Cole, ridacchiando malefico – E cosa mi dici di Cate Sturridge?»
«È solo un’altra delle ragazze che voglio farmi.»
«Questo lo dici tu. Ho visto come la guardi…»
«Io non la guardo in nessun modo.» mi difesi.
Cole scosse la testa, poi divenne pensieroso e infine sorrise malefico. «Ti va una scommessa?»
Rizzai le orecchie. «Spara.»
«Ti innamorerai di Cate prima di portartela a letto.»
«Ci sto – dissi, stringendo la mano a Cole – Tanto, è risaputo che vincerò io.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And after all this time
I’m still into you
 

Cinque anni dopo

 
“La star dei Miami Heat Justin Bieber e la cantante Selena Gomez si sono lasciati. A confermare la rottura è la stessa Gomez, che dichiara che si sono lasciati ‘di comune accordo’. A quanto pare, la relazione era diventata insostenibile a causa dei continui impegni di entrambi”
 
Macie chiuse il giornale che stavo leggendo, guardandomi male. «Smettila di autolesionarti guardando foto di quei due che pomiciano.»
«Ma io non sto guardando foto di Justin e Selena Gomez... stavo leggendo un articolo che parlava della loro rottura.»
Macie sgranò gli occhi. «No – disse, afferrando il giornale. Lesse l’articolo ad alta voce – Addirittura confermato da entrambi. Questa è una notizia grossa.»
«Lo so.»
«Mh... quindi adesso siete entrambi single.»
«Cosa cambia? Justin vive a Miami ora. E avrà sicuramente così tante ragazze attorno che non si ricorderà neanche di me...»
Erano passati cinque anni dall’ultima volta che avevo visto Justin. Ormai ero abituata a guardarlo nelle foto delle riviste e durante le partite che mi costringevo a guardare. Era cambiato così tanto... e aveva avuto anche parecchie ragazze. Ultima della lista: Selena Gomez. Una cosa che non era cambiata affatto era il suo fascino che ti intrappolava. Quel dannato fascino a cui non avevo resistito cinque anni prima...
«Buongiorno, bellissime.»
Ci voltammo, trovando Cole sulla soglia. Sorrideva stancamente, con la solita massa disordinata di riccioli in testa.
«Dov’è Elise?» chiese Macie, preoccupata.
«L’ho lasciata da mia madre, voleva stare un po’ con lei.»
«Non posso affidartela due minuti che subito la lasci da tua madre.»
Cole fece uno sguardo malizioso. «Così possiamo passare del tempo da soli... soli soletti.»
Macie si alzò. «Avresti potuto avvisarmi dei tuoi piani, stupido.»
«Ehm... io credo che andrò a casa.»
Cole si illuminò. «Ci vediamo domani, Cate.» disse frettoloso, prima di spingermi fuori dalla cucina.
«Capisco che sei in astinenza, ma diamine, un po’ di educazione!» esclamai, senza riuscire a trattenere una risata.
Cole fece capolino dalla porta. «Scusa, Cate. Lo sai che ti adoro ma... è da tanto che io e Macie non passiamo un po’ di tempo insieme.»
«Sta tranquillo, non me la sono presa – gli baciai la guancia – Divertitevi. E... state attenti.»
«Tanto io non gliela do. È quello che si merita per non avermi avvisato!» sbottò Macie, a voce alta.
Cole si voltò. «Andiamo, amore, non fare la difficile!»
Risi, prima di uscire da casa loro. Salii in auto, arrivando a casa dopo mezz’ora di traffico. Fui sorpresa di trovare una Ferrari bianca parcheggiata nel vialetto. Chi poteva avere una Ferrari bianca?
Entrai in casa, trovando Ben in salotto. Stava parlando con... Oddio. Stava parlando con Justin.
Ben si interruppe un attimo, mi sorrise. «Guarda chi è venuto a trovarci.»
Ben, nonostante ce l’avesse un po’ con Justin, era molto orgoglioso di lui per i progressi che aveva fatto. Lo considerava il ragazzo più in gamba che aveva mai allenato, e in un certo senso era così.
«Ciao, Cate.» mi salutò Justin, mordendosi un labbro.
Dannazione. Era così sexy...
«C-ciao – lo salutai, balbettante – Come mai sei qui?»
Justin fece spallucce. «Vacanze estive. Ho deciso di venire a trovare Ben e... te.» la sua voce si addolcì.
Il mio cuore sembrò battere più forte quando mi guardò con il suo solito sguardo intrappolatore. «Beh... mi fa piacere.»
«Uh... vi lascio soli.» disse Ben, scomparendo.
Oh no. E adesso?
«Come va con il college?» mi chiese, sedendosi sullo schienale del divano. Mi fece cenno di avvicinarmi a lui.
«Normale – risposi, dondolandomi sui talloni – E a te come va?»
«Bene.» sorrise.
Non mi sembrava neanche un po’ giù per la rottura con Selena.
«Ho saputo di...»
«Me e Selena? Oh, non ci amavamo più da tempo. A dire il vero... io non l’ho mai amata.»
Decisi di sedermi accanto a lui, per quanto lo trovassi rischioso. «E sei stato con lei perché...»
«Per dimenticare una ragazza che mi ha spezzato il cuore tempo fa.» confessò, distogliendo lo sguardo.
«Guarda che sei stato tu a spezzarmi il cuore. Io ho solo cercato di riprendermi.»
«Lo so, lo so – sospirò, rammaricato – Mi dispiace averti ferita in quel modo. Non lo meritavi.»
«Peccato che l’hai capito solo ora.»
Justin mi costrinse a fissare il mio sguardo nel suo. «L’ho capito molto tempo fa, a dire il vero.» disse con un filo di voce, avvicinando le sue labbra alle mie. Prima che potesse baciarmi, gli squillò il telefono. Sospirai di sollievo, mentre prendeva il suo iPhone dalla tasca. Fissò il messaggio, sospirando.
«Chi è?» azzardai a chiedere.
«Ray, vuole vedermi – sospirò, alzandosi – Ci vediamo in giro?»
«Ci vediamo in giro.»
Mi baciò la guancia e se ne andò. Lo guardai allontanarsi, sentendo il mio cuore battere fortissimo.
 
Il giorno dopo, ero di nuovo a casa di Macie. C’era la festa di compleanno di Elise, e volevo essere lì per dare una mano. Cole e Macie mi sembravano più rilassati del solito; merito di sicuro dell’assenza della figlia il giorno precedente.
«Elise ha già degli ammiratori, a quanto vedo.» notai, guardando la bambina dai capelli ricci giocare con due bambini che non le staccavano gli occhi di dosso.
«Ha preso tutto il fascino da suo padre.» si vantò Cole, sistemandosi il colletto della camicia.
Macie gli diede una leggera spinta. «Sta zitto.» disse ridendo, prima di baciarlo.
Decisi di allontanarmi, sapendo che la situazione sarebbe degenerata. Sentii bussare alla porta, andai ad aprire trovandomi avanti un bambino con gli occhi azzurri e i capelli castani, con la mano stretta in quella di... Justin.
«A quanto pare ci siamo rivisti piuttosto in fretta.» sorrise lui.
Mi grattai la guancia, in imbarazzo. «Come mai sei qui?»
«Ho accompagnato Jonah – indicò il bambino, che era appena entrato in casa correndo – Lui ed Elise sono compagni di scuola.»
«È davvero un bel bambino – dissi, sorridendo – Somiglia molto a tua madre.»
«Lo dicono tutti.»
Restammo avvolti in un imbarazzante silenzio finchè non raggiungemmo Cole e Macie.
«Wow, proprio come i vecchi tempi.» commentò il riccio, sistemandosi i capelli.
«Se togli che Mike si sta impiastricciando la faccia di trucchi per giocare alla principessa.» rise Macie, guardando suo fratello.
«Voi due dovete raccontarmi un po’ di cose. Sono rimasto indietro...» disse Justin, guardando i due.
«Uh... Cate, perché non gli racconti un po’ tu di cosa è successo in questi anni, mentre andate a prendere delle bibite?» propose Macie, sorridendo maliziosa.
«Perché noi?» chiesi, sgranando gli occhi.
«Perché io devo sorvegliare i bambini e Cole deve aprire la porta. Ti ricordo che Tom non è ancora arrivato.»
Trattenni uno sbuffo. «Ok. Vieni, Justin.»
Mi diressi nel corridoio silenzioso, seguita da Justin. Arrivammo al ripostiglio dove sapevo che Cole aveva le bibite; appena entrai, Justin si infilò dentro con me.
«Justin, non c’è bisogno che entri anche tu.» dissi, guardandomi intorno. Averlo a così pochi centimetri di distanza da me era così imbarazzante...
Justin mi spinse contro lo scaffale, facendo cadere la coca cola che avevo appena preso a terra. Cercai di divincolarmi dalla sua stretta, facendolo ridere.
«Non puoi uscire – cantilenò – Ho chiuso a chiave.»
«Dammi la chiave immediatamente.» lo minacciai, tenendo le mani sul suo petto per tenerlo ad una distanza di sicurezza.
«Oh, prendila tu – mi sfidò, sussurrando nel mio orecchio – È nelle mie mutande.»
«Sei pazzo?» gli chiesi, totalmente sconvolta dalle sue azioni. Solo cinque minuti fa era così calmo, e ora...
Ma perché mi meraviglio? È Justin Bieber. Non puoi mai sapere cosa farà.
«Sì, piccola, sono pazzo. Sono pazzo di te.» mormorò, prima di poggiare le sue labbra sulle mie. Sgranai gli occhi, cercando di tenere le mie labbra serrate. In assenza di risposte da parte mia, Justin strinse il mio sedere, facendomi gemere. Ovviamente, approfittò della situazione per insinuare la sua lingua nella mia bocca. Il mio cuore batteva sempre più velocemente, e a quel punto decisi di lasciarmi andare. In fondo, era ciò che volevo anch’io.
Justin sorrise maliziosamente, mi afferrò per i glutei facendomi allacciare le gambe al suo bacino. Sentii le sue mani infilarsi nel mio vestito, toccando il mio sedere.
«Dannazione – mugolò – Le cose che ti farei...»
Ebbi un fremito alle sue parole; strinsi i suoi capelli fra le dita. Justin abbassò i miei slip, tirandoli verso il basso. Mentre mi baciava il collo, presi coraggio e gli abbassai i pantaloni e i boxer, gemendo quando sentii la parte inferiore di Justin premere contro la mia. Sentii il rumore metallico della chiave che cadeva per terra, spalancai la bocca realizzando che ciò che aveva detto Justin era la verità.
Un gemito lasciò le nostre bocche, quando Justin si spinse dentro di me. Mi aggrappai a lui, mentre continuava a farmi sua. Sentivo il piacere scorrere nelle mie vene ogni volta che le labbra di Justin baciavano la mia pelle rovente. Le sue labbra scesero a baciare ciò che la scollatura del mio vestito lasciava scoperto, mandandomi completamente in estasi. Infilai le mani nella sua maglietta, percependo i suoi addominali scolpiti con le mie dita. Justin mormorò in apprezzamento al mio tocco, causando una mia risata.
Andammo avanti così finchè il piacere non ci sopraffece. Justin poggiò la testa sul mio petto, respirando affannato; accarezzai i suoi capelli in attesa che il mio respiro si calmasse.
«Oh mio Dio – ansimò Justin, ridendo – Era da così tanto tempo che non facevo del sesso così... sconvolgente.»
«Non dirlo a me.» concordai, arrossendo.
Justin alzò il viso verso di me. «Sei così bella.» mugugnò, baciandomi. Il nostro contatto durò per qualche minuto, prima che mi staccassi.
«Credo che... dovremmo tornare di là.»
Justin annuì, rammaricato. Uscimmo dal ripostiglio, mi diressi in bagno. Mi pettinai i capelli, cercando di sistemarli.
«Non vorrai tornare di là senza queste.» disse Justin, porgendomi gli slip. Li presi imbarazzata, infilandoli goffamente mentre Justin mi osservava.
«Sei ancora così impacciata?» mi chiese, ridendo.
«Certe cose non cambiano mai.» dissi, ormai rossa come un peperone.
«Come il mio amore per te – mugugnò lui, con un filo di voce – Non è divertente che dopo tutto questo tempo io sia ancora innamorato di te?»
«Suppongo di no.»
Justin sorrise amaramente. «Infatti non lo è. Per niente. È uno schifo.»
Mi sedetti accanto a lui, sul bordo della vasca. «Cosa intendi con questo?»
«Che essere innamorati e non ricambiati è uno schifo. Ovviamente tu non puoi capirmi, mi hai dimenticato così in fretta...»
«Io non ti ho mai dimenticato, Justin – ammisi, arrossendo – Eri e sei tutt’ora il mio pensiero fisso.»
«Ma allora, quel Marco...»
Lo interruppi, poggiando le mie labbra sulle sue. Justin rimase sorpreso, prima di ricambiare il bacio. Le nostre lingue si accarezzarono con foga.
«Marco era una distrazione – confessai – Io... io amo solo te.»
Justin mi fissò, sorpreso. «Cos’hai detto?»
Arrossii, mentre un largo sorriso compariva sul mio volto. «Che ti amo, Justin. Io ti amo.»
Justin mi baciò nuovamente. «Speravo che me lo dicessi, piccola. E... ti amo anch’io.»
 
«Non mi dirai mai cosa avete fatto tu e quell’altro nel ripostiglio, vero?» mi chiese Macie, imbronciata.
Feci spallucce, sorseggiando la mia coca cola. «Non l’hai ancora capito?» le chiesi, facendo un occhiolino.
Macie sorrise a trentadue denti. «È successo quello che sto pensando io?»
«Non posso sapere a cosa stai pensando!»
«Uffa, allora lo dico senza giri di parole. Tu e Justin...»
Macie si bloccò repentinamente, proprio quando io sentii delle braccia muscolose circondarmi la vita.
«Jonah si è addormentato – annunciò Justin – Devo andare a casa. Vieni con me?»
Mi voltai, sorridendogli. «Mi farebbe piacere.»
Justin strinse la mia mano, salutò Macie con un abbraccio e si diresse fuori dalla cucina, prendendo Jonah in braccio.
«Ah, Cate – mi chiamò Macie – Spero che siate stati attenti!»
Arrossii, sgranando gli occhi. Sentii le risate fragorose di Justin e Cole.
Dopo aver salutato i due per la centesima volta, io e Justin ci dirigemmo fuori.
«Sei con l’auto?» mi chiese Justin, mentre adagiava Jonah nei sedili posteriori.
«No, sono venuta qui con Mike.»
Justin sorrise. «Perfetto.»
Salii nella sua auto, aspettando che mettesse in moto.
«Avresti mai detto che avrei avuto una Ferrari, un giorno?» mi chiese Justin, ridacchiando.
«In verità, sì. Ho sempre creduto in te, Justin.» dissi, poggiando la mia mano sulla sua.
Justin mi guardò brevemente, sorrise. «Ho passato gli ultimi cinque anni della mia vita a corrodermi dentro perché ti avevo persa. Pensavo che tu mi avessi dimenticata.»
«Sai che pensavo lo stesso anch’io? Ti vedevo su quei giornali con tutte quelle modelle, e... credevo che mi avessi dimenticato. E alla fine me ne sono convinta.»
«Sai cosa dovremmo fare?»
«Cosa?»
«Ricominciare daccapo. Cancellare il passato fingendo che tutto quel casino non sia mai successo.»
«Mi sembra una buona idea.» dissi, sorridendo.
Se lo era davvero, non ne avevo idea. Ma sapevo che, ora che avevo ritrovato Justin, non l’avrei lasciato andare più per nessun motivo al mondo. Non mi importava che lui vivesse a Miami, che fosse impegnato per buona parte dell’anno e che io studiassi, volevo che questa cosa funzionasse. Ed ero certa che sarebbe funzionata. Perché io e Justin ci amavamo, ormai era più che ovvio. E l’amore è sempre quello che vince, alla fine.
«Ti amo, mia piccola Cate.» sussurrò Justin, come per non farsi sentire.
Sorrisi, sentendo il mio cuore accelerare e il sangue colorare le mie guance. «Ti amo anch’io, Justin.»


 

Fine.

*
 

Comincio con scusarmi per il ritardo che ho avuto nel postare questo capitolo, ma sabato e domenica non ho potuto toccare il pc (e, a dire il vero, non volevo postare l'ultimo capitolo così presto).
Non posso credere di essere arrivata all'ultimo capitolo. Mi viene da piangere ç__ç
Vorrei ringraziarvi per le 96 recensioni, e anche perché questa è la mia prima storia che ha raggiunto più di cento preferite e seguite. Davvero, grazie. Ero convinta che questa storia non sarebbe piaciuta a nessuno, e invece...
Vi amo, davvero.
E ora non so più cosa scrivere, come sempre del resto ahaha
Spero che la storia vi sia piaciuta com'è piaciuta a me.
Baci, Teresa :3
Ps: qui sotto c'è il banner della mia nuova storia, mi piacerebbe se passaste :3


  
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