RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY
[Cap. XXVII, Part II]
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTACINQUESIMO
POMO DELLA DISCORDIA
(Part II)
*
Soffochi paure e angosce, ma quello che ottieni è
semplicemente una proroga.
Non sarai eroe di un'assurda fiaba, sarai martire
di una tragedia reale.
*
Era incredibilmente assorto nei suoi pensieri ad osservare
il fuoco di fronte a lui, quando Harry giunse in sala comune. Si avvicinò
all’amico con passo circospetto, pensando a che cosa l’avesse turbato tanto da
fargli comprimere il viso in una tale smorfia preoccupata.
Comunque non ebbe il tempo di dire alcunché perché, prima
che giungesse al divano e si sedesse accanto all’amico, Hermione entrò dal
ritratto, anche lei con la faccia da fine del mondo.
Che diavolo stava succedendo a tutti?
- Hermione, tutto bene? – domandò Harry in tono cauto. Hermione
sembrò riscuotersi, tentò un sorriso mentre rispondeva – Sì, solo brutti
pensieri… piuttosto… Ron? -
- Brutti pensieri anche lui immagino – sospirò Harry.
nemmeno lui era di buon umore, non dopo la chiacchierata che aveva avuto prima
di pranzo con Ginny. Le sue parole erano stampate a chiare lettere nella sua
mente, incapaci di essere cancellate.
La pura e semplice verità bruciava più che una doccia
bollente, lo stordiva, portandolo in abissi di preoccupazione e sconforto che
non aveva toccato da molto tempo.
- E tu? – domandò Hermione perspicace – Anche tu brutti
pensieri? -
Harry le fece un mezzo sorriso ma non rispose, Hermione gli
rivolse un ultimo sorriso prima di raggiungere Ron sul divano e chiedergli che
cosa andasse. Harry fece per tornarsene in camera, era quasi sulla scaletta che
portava alla stanza quando si bloccò, colpito da un improvviso pensiero.
Si voltò verso i due amici, che ora sembravano assorti in
una borbottante conversazione, Ron era abbattuto, Hermione indagatrice.
Pensi sempre a Rice, a tutti tranne che a noi…
Ancora una volta le parole di Ginny, il peso delle sue
bugie, lo colpì. Questa volta il fendente fu più mirato, meno delicato, e Harry
sospirò.
Siamo tutti delusi. Solo, nessuno te lo dice.
Guardò ancora i suoi amici, seduti su quel divano, poi,
d’impulso, li raggiunse.
Ron e Hermione gli rivolsero due identiche espressioni di
sorpresa, come se non aspettassero di vederlo lì accanto. Harry si sentì ancora
più in colpa, e dire che loro tre avrebbero dovuto essere il Trio d’Oro.
In realtà il Trio di un tempo non esisteva più, era stata
una loro personale illusione farlo rivivere soprassedendo ai segreti di Harry.
E solo in quel momento Harry si rese conto di quanto male
aveva inferto a quelli che aveva amato come i suoi migliori amici.
Nessuno te lo dice.
Hermione abbassò lo sguardo, catalizzando la sua attenzione
sulle pieghe della donna della divisa. Non si era mai ritrovata in una
situazione del genere ma, sfortunatamente, doveva ammettere a se stessa che in quel preciso momento, accanto a
Harry e Ron, lei si trovava a disagio.
Non appena ebbe pensato quella parola, scosse la testa,
cercando di scacciare il ricordo di averla anche sono pronunciata. Quasi fosse
una blasfemia.
E davvero lo era, questo la rese ulteriormente colpevole.
Un tempo, quando ancora fra loro tre vigeva la reciproca
comprensione e fiducia, avrebbe esposto qualsiasi problema, magari non sicura
di trovarvi risoluzione, ma per il puro piacere di condividerlo con persone
fidate che potevano darle quelle che lei cercava: disponibilità, conforto.
Poteva contare sull’espressione stolida di Ron, sulla sua
impulsività e sul desiderio di proteggerla. Poteva contare sulla caratteristica
ingenuità di Harry, sui suoi goffi tentativi di aiutarla e rincuorarla.
In passato le era stato chiesto come mai fosse così amica
di due persone così profondamente diverse da lei. Non c’era una risposta, lei
chiamava quel legame amicizia, non troppo lontano dal legame tra
fratelli. Per questo non Ron aveva funzionato, perché si vedevano
reciprocamente come amici.
Amicizia.
E ora, in quel frangente, Hermione non riusciva a capire
come mai si trovasse così a disagio. Era con i suoi due migliori amici, eppure
l’atmosfera era tesa.
- Allora… - iniziò – Ron, che ti succede? -
Ron sobbalzò a quella domanda.
Non c’era nulla di male in una domanda dettata dalla
preoccupazione della sua migliore amica, no?
Dovette ammettere che si trovava in difficoltà: non aveva
mai parlato a Harry ed Hermione di problemi su rapporti interpersonali. Perché
Pansy era un ‘rapporto interpersonale’, no? Non ne aveva l’esclusiva.
Solo, in quel frangente, era imbarazzante: doveva pur
sempre parlare ai suoi amici di una ragazza! E dire che non aveva mai sollevato
nemmeno lontanamente tale argomento, in passato!
Alla domanda di Hermione, comunque, osservò dapprima la
ragazza e poi Harry: che strano, in passato avrebbe parlato di qualsiasi cosa
con loro due… e ora, invece, si sentiva solamente a disagio all’idea di parlare
di Pansy!
Istintivamente strinse con le dita l’album di fotografie
che ancora teneva in mano.
Harry lo notò, come notò la macchina fotografica: - Hai
litigato con Pansy? – domandò con perspicacia.
A quella domanda Ron potè far altro che annuire: - Sì, è così.
Lei… mi ha restituito i nostri regali -
Immediatamente, Hermione aggrottò le sopracciglia, in un
istante le ritornarono in mente le parole di Millicent e la conversazione da
poco sostenuta con Pansy.
- Le hai chiesto come mai ha lasciato la Tana? -
- Ci stavo arrivando quando mi ha sbattuto il ritratto in
faccia! – esclamò rabbiosamente Ron. Ancora aveva davanti agli occhi
l’espressione fredda di Pansy mentre gli riconsegnava i regali che aveva
ricevuto da lui ed Harry a Natale. Perché gli aveva fatto così male?
- Forse… - iniziò Hermione ma venne interrotta dall’arrivo
di Ginny.
La ragazza dai capelli rossi marciò risoluta fin da loro,
con le mani dietro la schiena, tutta sorridente, accostandosi al divanetto: -
Ciao! – sembrava così contenta, aveva lo sguardo che brillava di una luce
trionfante.
- Ginny – la salutarono, questa si andò a sedere tra
Hermione e Harry – Ho disturbato qualcosa? -
- No, stavamo parlando di… -
- … di parecchie cose – concluse Harry. non che non volesse
che Ginny prendesse parte alla conversazione, ma temeva che, sapendo che
l’argomento di conversazione fosse Pansy, rievocasse qualche particolare
spiacevole. E in quel momento Ron era amareggiato e lui troppo deluso da quello
che era venuto a sapere.
- Di cosa per la precisione? – domandò curiosa Ginny.
- Niente – liquidò velocemente la faccenda Ron – Piuttosto,
come mai quel sorriso da trentadue denti? -
Ginny lo accentuò: - Sono felice! Zac è stupendo! – il
fratello si trattenne dal dire alcunché – Ah, Harry… pensavo fossi con Rice –
- No – rispose orgogliosamente Harry – Volevo passare un
po’ di tempo con Ron ed Hermione -
- Capisco… - Ginny si concesse solamente un sorrisino senza
infierire.
- Allora, Ginny, stai bene con Zacharias? – domandò
Hermione.
- Sì! -
Ron non riuscì a trattenersi oltre: - Potreste anche
evitare di sbaciucchiarvi ogni minuto della giornata! –
Ginny lo guardò con rimprovero: - Ron, quando due persone
si amano, è normale passare del tempo assieme. E poi non ci sbaciucchiamo
sempre! – aveva uno sguardo da ‘che ne puoi capire tu’. Passò un braccio sotto
quello di Harry – Harry mi capisce, vero? Beh, magari con Rice non vi
sbaciucchiate sempre, ma posso immaginare quante volte vi diciate che vi amate!
– rise.
Harry si irrigidì a quelle parole. Ginny, senza saperlo,
aveva toccato un tasto particolarmente delicato.
Perché non mi dici che mi ami?
Ron fece una smorfia: - Beh, almeno hanno un minimo di
decenza, loro! -
Ginny notò il comportamento di Harry, si strinse di più a
lui: - Magari Rice non è il tipo… -
- No, già – Harry cercò di sorridere, ma tutto quello che
gli uscì fu una smorfia nervosa.
Perché non mi dici che mi ami?
- Dai, Ginny, essere innamorati non vuol dire continuare
ininterrottamente a dirsi ‘ti amo’! – replicò Harry.
Ginny scrollò le spalle, lasciando scivolare via quella
replica, si alzò in piedi, sorridente: - Vi lascio parlare tranquillamente – e
si diresse nella sua stanza.
Improvvisamente, con la dipartita di Ginny, i propositi dei
tre sul condividere e parlare svanirono, come se l’assenza di un testimone
tutte le loro intenzioni fossero evaporate come neve al sole: Harry si sentiva
soverchiato dal segreto dell’identità di Tom, Ron drammaticamente deluso da
quello che era appena successo, Hermione che comprendeva la distanza che aveva
dai suoi amici.
Solo pochi minuti dopo si alzarono, tutti e tre diretti in
direzioni diverse.
*
Uscì fuori e percorse a passi veloci e impacciati qualche
metro, sedendosi sulla prima panchina di marmo freddo che aveva trovato nei presi
del lago ghiacciato. Ispirò l'aria fredda invernale, un soffio di pungente aria
gli scompigliò i capelli neri, facendogli accapponare la pelle per il freddo.
Dopo qualche minuto che ancora rimaneva in quella posizione sentì il naso
cominciare a raffreddarsi, buttò fuori l'aria che tratteneva nei polmoni,
questa si condensò in una nuvoletta di calore attorno alla sua bocca.
- Maledizione... -
Draco aveva ragione, aveva perfettamente ragione lui,
Blaise, si era comportato male.
Non voleva far soffrire Neville dicendogli chiaro e tondo
che lui era etero, non voleva far incupire quel viso perennemente timido e
gioviale. Non ne aveva avuto il coraggio, ecco. E si vergognava ad ammettere
che non si era accorto che le attenzioni di cui lo faceva bersaglio Neville
erano quelle di un ragazzo infatuato.
Serrò forzatamente le palpebre, sospirando pesantemente
ancora una volta.
Che cosa non andava in lui?
- Non è un po' freddo per sedersi qui? -
Blaise sussultò dalla sorpresa e, senza rendersene conto,
era già balzato in piedi, e osservava la persona che era appena sopraggiunta
con evidente nervosismo. No, non si era sbagliato. La sua memoria uditiva
funzionava come sempre... e aveva riconosciuto la sua voce.
La persona che Harry aveva chiamato Altair era di fronte a
lui, bellissima come Blaise ricordava, se non di più: non aveva più i capelli
turchesi, nessuna mascherina offuscava la bellezza del suo volto. Indossava
abiti neri, pantaloni attillati e una giacca abbottonata parzialmente a partire
dal terzo bottone, anch'essa nera, stretta attorno alla sua vita, che le si
apriva accarezzandole i fianchi e scendendo fino alle ginocchia.
I suoi capelli, tornati del loro colore naturale, erano di
un nero splendente, sciolti sulle spalle, in una nuvola scalata elegantemente
disordinata, gli occhi, che Blaise non era riuscito, durante il ballo, a
chiamare con un colore preciso, lo fissavano distratti, mentre le sue labbra
erano leggermente piegate in un riso ironico.
- Io... - Blaise si ritrovò con la saliva azzerata mentre la
osservava, aveva le mani infilate nelle tasche della giacca - Sì - si risolse a
rispondere - Ma... avevo bisogno di aria... e tu, che cosa ci fai qui? -
- Sono in visita -
- Per Harry? -
- Anche -
Blaise si schiarì la voce, Draco e Millicent avevano ragione,
sembrava proprio un ragazzino alla sua prima cotta. Eppure lei gli metteva
addosso una strana agitazione, come se fosse perennemente in ansia, sotto
esame.
- Non essere così nervoso. Non mordo, non ora, almeno -
punzecchiò Altair, quasi leggendogli nel pensiero, o, più semplicemente,
decifrando il suo stato d'animo dall'espressione del viso. Le sue guance
pallide si arrossarono lievemente per il sorriso meno beffardo e più pieno che
donò al ragazzo.
Blaise rise nervosamente: - Sembro uno sciocco, vero? -
La ragazza piegò la testa di lato, soppesandolo: - Affatto,
Blaise Zabini -
Gli occhi blu di Blaise si illuminarono: - Ti ricordi come
mi chiamo -
- Non dimentico un nome come il tuo, Zabini -
- E il tuo? Posso sapere come ti chiami? -
- Altair. Chiamami Altair -
- La stella più luminosa della costellazione dell'Aquila? -
sorrise Blaise. E’ un nome perfetto per lei, pensò, veramente
perfetto - Ma... solo Altair? -
- Sì, solo Altair -
Misteriosa.
Questo però non turbò affatto Blaise, non lo preoccupò minimamente,
accentuò il sorriso, sentendosi stranamente allegro: - Temo che Harry sia
ancora in Sala Grande per il pranzo... -
La ragazza alzò le spalle: - Oggi non ho fretta. Tienimi
compagnia tu, se non hai da fare - risolse semplicemente.
Blaise quasi non credette alle sue parole: lei gli stava
chiedendo di farle compagnia? Possibile che non si stesse immaginando tutto?
Eppure il suo tono di voce non era né di richiesta né di
invito.
- C-certamente! Dove preferisci andare? -
- Una passeggiata qui all'aperto sarebbe perfetto. Sempre
che tu non abbia nulla in contrario -
- C'è un po' freddo... sei sicura... -
- Non ho freddo. Tu? -
Blaise si affrettò a negare con il capo: - No,
assolutamente - si avviò, con Altair al fianco, costeggiando il lago ghiacciato
e pestando la neve rimasta con passo duro.
Rimasero qualche istante in silenzio, e Blaise si arrischiò
ad osservarla di sottecchi: era assorta in qualche pensiero e purtroppo il
sorriso aveva abbandonato le sue labbra. Non aveva conosciuto altre persone che
fossero riuscite nella difficile impresa di fargli battere così forte il cuore,
ma in quel momento tutte le sue certezze si misero in discussione, in una
cacofonia di pensieri contrastanti.
Ne osservava il profilo e non poteva fare a meno di sentir
il freddo venir meno dal corpo, sostituendolo con un velo di calore che partiva
direttamente dal petto.
Avrebbe voluto intavolare una discussione, chiederle di che
scuola fosse, come lei e Harry si fossero conosciuti, quanti anni avesse, di
dove fosse...
Paradossalmente, allo stesso tempo, non desiderava che quel
silenzio venisse interrotto da altro se non i loro respiri e l'affondare delle
loro scarpe nel nevischio. Il silenzio era conforme alla sua natura, Blaise lo
avvertiva, nel silenzio lei trovava una dimensione tutta sua, con contorni ben
precisi.
E lui stava bene in quel silenzio, lo trovò come un mano
conforme, come un guanto fasciava i suoi pensieri e le sue azioni.
Poi, lei si fermò, si avvicinò al bacino del lago, osservò
la sua superficie, i capelli le volarono sul volto grazie al sussidio del vento
freddo che la investì. Blaise le si affiancò e continuò ad osservarla.
Era giovane e matura assieme: uno strano connubio che
affascinava Blaise senza possibilità di scampo, senza che potesse opporre resistenza,
di nuovo il suo sguardo fu calamitato verso il suo viso, il suo corpo, il suo
profilo.
- Altair... - la chiamò con voce bassa - tu... sei mai
stata completamente felice? - la domanda gli uscì spontanea dalle sue labbra,
irruppe con la forza di un fiume in piena che straripava e Blaise si accorse
della sua uscita solamente quando vide Altair cambiare espressione.
Sì, perchè a quella domanda la ragazza si era voltata verso
di lui, il sorriso era svanito, e il suo viso si era repentinamente raffreddato
nei lineamenti, come se la domanda di Blaise fosse un'offesa personale.
Per un istante, un brevissimo istante, Blaise vide una
scintilla di turbamento nei suoi occhi, vide una muta afflizione nelle sue
iridi screziate, vide una sottile ruga di espressione curvarle la fronte e
darle un'espressione implacabile, fredda e terribile assieme.
Terribile.
Poi quell'istante svanì quando il vento prese a
giocherellare con i suoi capelli, Altair strinse i pugni nelle calde tasche. Lo
sguardo si volse all'orizzonte determinato fisicamente dalla linea di alberi
spogli della Foresta Proibita.
La domanda di Blaise, lo aveva capito, era stata puramente
posta per impulso del momento, determinata dall'attenta analisi di cui Blaise
l'aveva fatta studio, durante i minuti precedenti.
In quella domanda Altair vide ben altro che la semplice
verità, vide l'intrico complesso della sua vita, intrecciata indissolubilmente
con verità e menzogne. Rivide con l'occhio della mente il viso di un giovane
dagli occhi smeraldo che la osservava senza capire, in una stanza del manor di
Salazar, e rivide se stessa tendergli incondizionalmente il suo aiuto.
Altair, se non ci fossi stata tu!, Harry
aveva sorriso, Sei stata il mio raggio di Speranza
Quel ragazzo dagli occhi straordinariamente blu profondo,
che quasi non conosceva, le aveva posto una domanda spinosa, indiscreta.
Sei mai stata completamente felice?
Chi poteva dire di essere mai stato felice completamente?
Sensazioni ingannevoli erano effimeri istanti che duravano il
tempo di rendersene conto, prima di declinare verso la delusione e l'amara
consapevolezza dell'errore di calcolo che si era operato.
Che strano ragazzo...
Blaise, accortosi della sua gaffe, cercò di porvi rimedio:
- Scusa! Non volevo fare una domanda così stupida! -
Altair tornò a fissare Blaise: - Torniamo, credo che ormai
Harry abbia finito di pranzare -
Fece per allontanarsi ma Blaise la fermò, stringendole il
braccio: - Mi dispiace, non era mia intenzione... -
Si liberò immediatamente della presa dell'altro, e senza
dire altro si diresse verso la scuola, seguita ad un passo di distanza da
Blaise che, affannandosi alla ricerca di una scusa perse di vista la strada e
non si accorse della buca che lo fece inciampare.
Se ne accorse solamente quando la neve gli entrò sotto il
mantello e gli impiastricciò il volto con il suo gelo.
- Acc... - si mise a sedere, sputacchiando neve,
immaginandosi Altair lasciarlo lì come lo stupido che era e dirigersi verso le
mura del castello, dandogli la schiena. Sollevando gli occhi da terra, si rese
conto che non era così: la ragazza era di fronte a lui, poco lontano, a
fissarlo divertita.
- Io... -
- Non guardavi la strada -
- Io... - Blaise si sollevò in piedi, togliendosi la neve
con le mani dai vestiti e la raggiunse, portò una mano sul collo, e lo
accarezzò, imbarazzato - Non sono mai così imbranato, credimi - ridacchiò -
Generalmente non faccio lo stupido e... non farfuglio - aggiunse con una punta
di disagio.
- Lo so - rispose lei, stava sorridendo di nuovo.
- Non so che mi prende... - borbottò Blaise - Ah... e per
prima io... dimentica quello che ho detto -
Altair lo guardò da sotto in su, come se fosse curiosa, poi
si voltò, riprendendo a camminare: - Perchè, hai detto qualcosa prima? Mi
ricordo solo della tua caduta... -
Blaise rimase indietro, interdetto, poi la raggiunse,
sollevato, e la continuò ad osservare per tutto il tragitto.
Già, non so proprio che mi prende... ma...
- Blaise... -
- Sì? -
- Che cosa ne pensi di Tom Rice? -
Se Blaise rimase colpito o meno da quella bizzarra domanda,
non lo diede a vedere: - Lo trovo... molto... - tenebroso? Misterioso? - ... è
molto innamorato di Harry - beh, sì, questa poteva concedergliela.
- Tu non hai fiducia in lui, mi sbaglio? -
Blaise questa volta adombrò lo sguardo, colto in fallo: -
Ti sbagli -
Altair divenne pensierosa, e Blaise ci tenne a precisare: -
All'inizio era così, ma l'amore cambia le persone, Tom Rice è stato uno dei
tanti -
Ne sei davvero sicuro?
Altair scosse la testa lievemente: - Non credere solamente a
ciò che vedi. Perchè dovresti pensare che l'amore in sè abbia questo
straordinario potere, Zabini - questa volta pronunciò il suo cognome in maniera
quasi insinuante, anzi, la stessa frase, nella sua interezza, la pronunciò
vellutata ma allo stesso tempo con un retrogusto tagliente, come se volesse
all'inizio fargli credere una cosa e successivamente smentirlo.
Blaise vide di nuovo nel suo viso quell'espressione che lo
aveva attirato così indissolubilmente: quella piega particolare del viso, la
linea delle labbra, il delicato colore dei suoi occhi...
Chi sei, Altair?
- Sperare è meglio di niente - domandò il ragazzo,
piacevolmente colpito dalla sua stessa riflessione.
E lei gli si rivolse con occhi implacabili, con parole
dure, dirette, ma per niente fredde o indolenti: - E quando cade la speranza?
Cosa rimane? Solamente il guscio vuoto di una piccolezza svanita, solamente la
disillusione e il sapore amaro dell’amarezza -
E quando cade la speranza?
- E quando cade la speranza? Ce ne sarà un'altra -
Altair sogghignò leggermente: - Sei così sicuro della tua
posizione, Blaise Zabini? O stai parlando solamente per autoconvincerti? -
Blaise si sentì leggermente a disagio, fu difficoltoso
pronunciare la sua risposta: - Forse. Anche se questa è una mia vana illusione,
ne affronterò le conseguenze -
- Prima di quanto tu immagini – proferì Altair, movendo
appena le labbra, cosicchè quella predizione le fu quasi sottratta dal vento -
Ma tu saprai rialzarti - risolse con un ultimo sorriso ferino.
- Cambiando argomento... che ne diresti di vederci un
giorno? - Blaise cercò di non incespicare con le parole, cercò disperatamente
di non mostrare il suo turbamento nè la sua piccola speranza che lei
rispondesse affermativamente. La speranza, sapeva anche lui, era effimera, ma
finchè non crollava, essa aiutava, e molto anche. Lo rincuorava anche la sua
ultima frase, forse non le aveva fatto così cattiva impressione dunque -
Purtroppo non posso offrirti niente di meglio di Hogsmeade ma... -
Altair lo guardò un attimo, come soppesando la sua
proposta, poi la declinò con uno sguardo freddo: - Di’ ad Harry che quando avrà
tempo, sarò ci sarò per tutta la settimana. Per oggi il mio tempo è scaduto –
Blaise le rivolse uno sguardo interdetto, tentò di
protestare, alzò persino una mano, per fermarla, ma lei gli aveva già voltato
le spalle e i suoi passi silenziosi si allontanavano da lui, lasciandolo solo.
*
Quell'ora che lo aveva separato da Harry era stata
penosamente lunga, per lui, e ne aveva odiato ogni singolo istante, poichè essa
non era rischiarata dalla presenza di Harry e del demone benigno che si portava
appresso e faceva sentire Tom con il corpo pieno di farfalle svolazzanti.
Non l'aveva cercato, però, rifiutandosi ostinatamente di
ritrovarselo davanti e dargli qualsiasi spiegazione il ragazzo pretendesse.
Il sogno che lo aveva coinvolto quella mattina era ancora
stampato a chiare lettere nella sua memoria, tale da risultare quasi un peso
fisico.
Era solo un sogno, cercava di autoconvincersi
ipocriticamente.
Sapeva che non era solo un sogno, era qualcosa di più,
qualcosa di più spaventoso.
Ultimamente si sentiva uno strano cerchio alla testa ad
annebbiargli la mente con un surplus di pensieri non suoi.
Non era niente di potente, solo una cappa fastidiosamente densa
che gli invadeva la testa, causandogli un sacco di pensieri inopportuni, del
tutto fuori luogo.
Non avrebbe saputo dire da quando era cominciato tutto ciò,
probabilmente dal giorno in cui lui e Harry si erano baciati per la prima
volta, nel Giardino d’Inverno, lo stesso giorno in cui aveva ucciso Theodore
Nott e ne aveva lasciato il corpo al limitare della Foresta Proibita.
Strani pensieri invadevano la sua mente, strane voci
sussurranti di nascosto… la prima volta che l’aveva sentita chiaramente era a
Parigi, quando aveva portato Harry al ristorante babbano.
Un impulso senza nome aveva fermato la sua mano, nell’atto
di donare una carezza a Harry.
Illuso.
Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?
Due pensieri che la sua stessa mente non aveva prodotto gli
avevano bloccato il contatto che avrebbe voluto avere con Harry.
Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?
No, Tom non si era dimenticato di chi era.
Si sentiva diverso, ultimamente, come se l’amore di Harry
avesse completamente fasciato il suo cuore e per questo provasse la strana
impressione che tutto ciò che era stato si stesse lentamente sciogliendo.
Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?
La voce tornò, questa volte invase la sua mente,
travolgendo le sue riflessioni come un fiume in piena.
Tom appoggiò una mano contro il muro più vicino, sentendo
le gambe venire quasi meno per la potenza di quel grido mentale.
Ti sei dimenticato dei sogni che ti animavano?
Tom strinse i denti, e per un istante ebbe l’impressione di
essere tornato un giovane adolescente che fissava il soffitto della sua
minuscola stanzetta dell’Orfanotrofio, desiderando null’altro che riscattarsi e
vendicarsi di quella vita che gli era stata imposta.
I tuoi sogni, Tom Riddle… te li sei dimenticati?
Spalancò gli occhi bruscamente, trovandosi nel corridoio
che stava percorrendo, una mano contro il freddo muro.
- Chi sei? – domandò a bassa voce Tom.
Lo sai, chi sono, lo sai.
Tom digrignò i denti, furibondo, anche se non poteva vederli,
sapeva che i suoi occhi ora brillavano di un rosso scarlatto.
- Lasciami in pace -
La voce non disse null’altro, ma Tom avvertiva ancora la
sua molesta presenza.
La mano che teneva contro il muro si strinse in un pugno
che venne scagliato con forza contro la parete.
- Lasciami in pace – ripetè – Che cosa diavolo vuoi da me?
-
Voglio riavere qualcosa che tu hai adesso.
Ma non credere che io sia contro di te, oh no, al
contrario.
Tom sentì la testa pulsare di dolore mentre un torrente di
immagini mentali gli attraversarono la testa.
… una stanza buia e un bambino rintanato tra le coperte…
… un enorme castello visto per la prima volta…
… compari che si prostravano ai suoi piedi…
… la gloria, il potere…
… la Conoscenza…
… la scissione della sua anima…
… la morte dei coniugi Potter…
… Harry in fasce…
… Harry legato ad una lapide…
… Harry che si ergeva di fronte protetto da un centauro…
… Harry…
… Harry che gli diceva che lo amava…
… Harry accanto a lui la notte e il mattino successivo…
… Harry che mesto lo osservava quel mattino…
Con uno sforzo sovrumano che gli fece lacrimare gli occhi
Tom serrò la sua mente, cancellando quella doppia penetrazione di ricordi,
quello scambio di informazioni, le une intenzionali, le altre inconsapevoli.
Basta…
L’impegno di cancellare quella presenza indesiderata dalla
sua testa lo lasciò senza fiato e con la mente scombussolata.
Gli ricordò il sogno che aveva fatto quella, lo stesso che
lo aveva turbato per tutta la mattina.
Si guardò le mani, per un istante trovandole pallide e
scheletriche, sbattè più volte le palpebre, cancellando quella truce visione,
quando li riaprì le rivide com’erano, affusolate e piene di vigore. Strinse i
pugni, beandosi del suo vigore, cancellando la nausea che sentiva impossessarsi
del corpo e che gli permetteva di rigettare la disgustosa idea di chi fosse il
suo ‘interlocutore’ mentale.
Istantanea, breve come un fulmine a ciel sereno, ecco la
risposta marchiargli a fondo la sua mente.
Io sono Voldemort.
Il tuo presente e il tuo futuro.
Ed è il momento di riprendersi anche il passato.
*
FINE
CINQUANTACINQUESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress
Lay
*
Noticina
a piè pagina:
E’ molto
breve, lo so, ma rileggendo il capitolo precedente – io che rileggo un mio
capitolo? Ha dell’incredibile… >.< - mi sono accorta – e non che ci volesse
un genio – che è veramente troppo lungo. Sapete che un debole per i capitoli
chilometrici, ma la scorsa volta ho un po’ esagerato.
Cercherò
di controllarmi, ma non più di tanto, so che aggiorno ogni morte di papa,
quindi mi sembra giusto anche donarvi un capitolo corposo.
Leggendo
le vostre recensioni, vi porgo le mie scuse, i misteri che ci sono in questa
fic sono troppo-troppissimi, vorrei davvero svelarvi qualcosa subito, ma
scombinerei la mia trama, e vi assicuro, è già molto complicata così senza che
ci infilo tutta la mia buona volontà di farvi un favore. Incasinerei di più
tutto, figurarsi.
Quello
che posso promettervi è che pian piano i tasselli si stanno mettendo al loro
posto e tutto quadrerà, ogni-singola-cosa!
Vi
prometto, inoltre, che dal prossimo capitolo darò più spazio a Tom ed Harry…
compresa Altair!
Grazie a
tutti coloro che leggono questa fic nonostante i miei continui ritardi, grazie
a chi commenta, rendendomi più facile il lavoro dello scrivere con i loro
complimenti e spronamenti!
Grazie a:
alicesimone, tesoro, sì, lo so, Ginny è una
bastarda! U.U Ma che ci posso fare, la parte della pseudo-cattiva (perché
poverina non ci riesce… un po’ come il Voldie di Mamma Row XD) dovevo pur
appiopparla a qualcuno… eheheh Bax!
Elanor, Cara Seconda Padrona, sono assolutamente fiera di
essere riuscita a far odiare così tanto Ginny XD Quando mi ci metto di impegno
qualcosa combino, allora!
Come ho già rivelato nella noticina in fondo al capitolo,
penso che poche cose siano brutte quanto l'incomunicabilità, proprio perchè è
così sottovalutata. Ho sopportato sulla mia pelle questo problema e avevo
deciso da tempo di trasmetterlo in una qualche fic, ovviamente come spesso
accade, la parte del messaggero è capitato a RdS, giusto perchè, problema in
più, problema in meno... XD
Pansy, devo ammettere che, assieme a Tom, è dotata di una
bella caratterizzazione formato-Laystyle XD Le scene con lei protagonista mi
fanno sempre sorridere!
Ginny poi, incarna tutto ciò che io detesto: la
ristrettezza mentale, l'egoismo gretto, l'invidia... quando si tratta di lei,
come al solito, riesco a controllarmi poco. XD
Harry è scemo.
Purtroppo non è una caratteristica inventata, è proprio
scemo, inutile, per quanto lo si possa rendere idealizzato, perfetto e tutto...
scemo è e scemo rimane. Per amor del vero bisogna pur mantenere questa sua
caratteristica. (bugiarda, cerchi solo una scusa per il tuo comportamento!
ndNeu) (Beh, ci sono riuscita? *.* ndLay)
Il punto di Hermione è 'cruciale', dimostra, da una parte,
che sia l'unica con un briciolo di cervello alla ricerca di chiarimenti, anche
se solamente per carattere: la sua storica capacità analitica è stata messa a
dura prova e non raccapezzarci più niente in questa situazione è inammissibile.
Incontra un muro, questa volta di paura e rifiuto. Millicent. Si preannunciano
tempi difficili per la coppia 'EH?!'.
Il vero 'eroe' della situazione è però Ron! XD Prende in
gran carriera per andare da Pansy... spinto da puro e semplice desiderio di
sapere, perchè è preoccupato e gli dispiace di questo 'allontanamento'.
Incontra anche lui un muro, questa volta farcito di paure, questa volta di
Pansy.
Insomma, è proprio difficile avere a che fare con codeste
persone! XD Beh, mi pare, questa volta, di aver risposto anche fin troppo esaurientemente
alla recens... uhmmm... ti saluto carissima Elanor, e spero di riuscire a
finire in tempi brevi anche la mail! XD
Bax bax!
nox, le cose semplici non mi sono mai piaciute, che ci
puoi fare? XD Bax bax!
Naiad26, Tom, Tom.... perchè non capisce mai nulla? No,
dai, non siamo così cattive con il nostro Tommy preferito XD (perchè, ti
risulta che ne abbiamo un altro? XD) Bax
bax!
Mimi88, grazie per la mail stratosferica! *.* Sono ancora
qui a piangere! ç___ç bax bax!
SATANABAAN, come ho spiegato nella mia nota
in fondo al capitolo odierno, i misteri non possono essere svelati subito,
altrimenti mi salta tutta la trama! XD Pensa a me, due anni che vorrei spiegare
qual è l'identità di prestorn, la storia di Altair, etc etc...!
Capisco che nel complesso la storia possa risultare
pesante, la sento io stessa per prima quando devo scrivere. Posso solamente
prometterti, a parte la rassicurazione che alla fine tutto quadrerà, che ben
presto accadrà qualcosa che farà svelare un bel po' di misteri! Promesso, mano
sul cuore! ^^
Purtroppo non posso dire tra quanti capitoli perchè io
stessa non lo so, ma a capo di pochi ce la faremo!
Non nascondo anche che RdS era nata come una fanfic
'manifesto', cioè doveva sondare molti problemi che possiamo vedere tutti noi
sotto i nostri occhi, e forse ho sacrificato anche la storia per questo mio
desiderio. Mi rimetterò!
Voldemort è il tuo preferito? XD Beh, allora te ne verrà
molto in tasca, fidati! U.U Bax bax!
Mokona89, carissima, che bello, mi piacciono
da morire le tue recensioni, tel'ho mai detto? XD Mi hai fatto proprio una
bella analisi dei personaggi... eheh
Purtroppo non ci sarà alcuna riappacificazione in questo capitolo, ma almeno abbiamo assistito ad un dialogo tra Blaise e Altair... XD Non volevo neppure scriverlo - e da come mi è uscito è fa pure pena - ma visto che in tanti mi chiedevano il suo ritorno... XD
No, non faccio l'università ma frequento un anno
particolarmente ostico e odioso... @.@ Grrr... quindi gli aggiornamenti si
faranno un po' desiderare... ç___ç Il prossimo però non arriverà entro un anno,
è quasi pronto! XD Grazie ancora per le cartoline di Natale, sono bellissime!
*.* Bax bax!
gokychan, kohai adorata, che bello
riaverti qui! XD L'esistenza di Ginny sta cominciando a diventare troppo
superflua, non si trova nemmeno più gusto a bistrattarla! >< Tom è una
testa di legno ma Potter è proprio scemo! XD Come dicevo ad Elanor, se Harry
letterario è scemo, il mio non può essere da meno! XD Altrimenti mi sballa
l'IC... eheh
Si riscatterà anche lui, comunque... U.U
Altair è tornata in questo capitolo, a gran richiesta e in
gran carriera, spero che ti sia piaciuto, perchè tornerà anche - forse, devo
ancora scriverlo - tra due capitoli, quando verrà a cercar di mettere le cose a
posto... ah, se non ci fosse lei! (guarda che poi se non succede se la
prenderanno tutti con te ndNeu) (... gulp ndMiss)
Altair è poi uno dei miei personaggi preferiti - ma dai, non si direbbe? XD - quindi da lei aspettatene delle belle! XD
Grazie per la recensione lunghissima, kohai, ti sei fatta
ampiamente perdonare! Spero di essermi guadagnata anche io il tuo perdono per
la recensione tardiva alla tua fic! *.* Hai proprio ragione... troppi
impegni... @.@ Ma per te il tempo lo trovo e lo troverò sempre, promesso! ^.-
Bax bax!
Jayne, una nuova recensitrice! Del tutto inaspettato! XD
Benvenuta, sono doppiamente felice che tu sia approdata qui! Accidenti,
sciropparsi tutta la fic di botto dev'essere traumatico @.@
Non preoccuparti per William, ti assicuro che al momento è
il problema meno spigoloso.. eheh
Oh, ma allora qualche anima pia che legge le mie note a piè
pagina c'è! *_* Non sai quanto mi fai feliceeee!
Ah, bene, anche tu adesso odi Ginny, eh? No, non sospettare
di Draco, lui con i sogni perversi di Tom non c'entra niente... XD
Sì, per OTH, senza dubbio il finale D/H era più allegro, ma
l'ho proprio voluto io... comunque se la coppia Harry/Nathan ti è piaciuta,
beh, potrebbe essere una piccola sorpresina... XD
Invece per 'Ciao tu', sto ancora aspettando qualche momento
di libertà per poter scrivervi anche il seguito! ><
SLIB, attenderò che tu abbia il coraggio di leggerla
allora, prima di darmi alla fuga! XD
PdT: purtroppo non ho tempo per poterle dedicare, è una fic
molto complessa, non solo per chi legge, ma per chi scrive - anzi, il doppio!
-. Inoltre non mi sembra giusto propinare capitoli così per scrivere, ma
bisogna che siano studiati e scritti con un minimo di decenza e con il massimo
- o quasi - dell'impegno.
Non prevedo di rincominciarne la pubblicazione molto
presto, perchè non ho davvero il tempo materiale da dedicarle, ma ho una
sorpresa per quanto la riguarda... *.* eheh
Non ho proprio postato verso l'inizio di febbraio, ma dai,
me lo perdoni? ^o^ Bax bax, grazie per la tua recensione chilometrica,
l'apprezzo moltissimo!
baby, ma dai, non mi dire! XD Grazie, sei un amore! *.*
Bax bax!
haley, perchè mi serve ancora bistrattarla un po', ovvio!
XD Bax Bax!
millie, fai bene! XD Bax bax!
ragazza interrotta, *////* genio, adesso! Mi sembra
un po’ esagerato! Ç___ç ma ti ringrazio, per la fiducia! XD Bax bax!
lyrapotter, ti faccio i miei complimenti!
Grazie per la costanza, me onorata! Leggere 54 capitoli non è cosa da poco!
*suono di trombette*
Ah, grazie per averla letta nonostante tutti i paring sono
formati da coppie non-canon: io adoro il genere, perchè mi piace immergermi in
coppie che molte volte non vengono 'esplorate' ma io sono un'eccezione alla
regola quindi, sapere che ora parteggi - anche se solo localmente - per la
coppia Tom/Harry, mi riempie di felicità! ^//^
Se ti piace Edwin, più avanti avrai modo di conoscerne
anche la storia (crudele da parte mia dirlo ><) e mi dispiace non poter
svelare i misteri che assiepano questa fic, come ho già risposto ad altre
risposte alle recensioni o nella noticina a piè pagina. Attendi ancora un
attimo e vedrai che ci sarà un bell'evento scatenante... XD Basta, non devo
dire altro, altrimenti spoilero troppo! >.<
Mi inchino a te che leggi i miei commenti di fine - e
originariamente anche inizio - capitolo! Solo per questo ti meriti un premio!
*.* Ne sarai ripagata, perchè lì semino sempre e seminerò qualche notizietta
utile... XD Bax bax!
Heris, Lo so che la odi, tesora, ma non temere, la
giustizia esiste! (alla faccia di Manzoni! XD) Bax bax, tvtb!
Moony9, mi sembra ovvio, guarda che mi ci sto mettendo -
stranamente - di impegno! U.U Non preoccuparti per l'esiguità, tanto a voce, ti
redimi fin troppo bene! Bax bax!
Dark Soul, anche tu letto 54 capitoli, oh
my! *.* Intanto comincio con il farti i complimenti! XD Come ho già spiegato
inizialmente, quello che voglio trasmettere con tutti questi tira-e-molla è il
problema dell'incomunicabilità, oltre che dei pregiudizi, per questo questi
diavoli non si incontreranno mai in una stanza per parlare e chiarire! XD Mai
dire mai, in ogni caso!
Sono d'accordo con te, odio le persone che tacciono la
verità e la storpiano come meglio credono, per questo ho un odio inveterato
verso il Silente letterario. XD Ma tutto verrà alla luce, no preoccupa! XD E
poi, va bè, dai, lo dico, ormai l'ho detto a destra e a manca... tra poco ci
sarà un evento scatenante che porterà un bel po' di cose, positive e negative,
ma soprattutto svelerà qualche mistero... XD Bax bax!
Micchan, un'altra nuova recensitrice! *.* Me commossa!
Ho convertito anche te alla coppia Tom/Harry? *.* Non
potevi farmi complimento più gradito di questo! Ne sono felicissima... pensa
che la prima convertita sono stata io in primis >.< Dimmi, dimmi, sono
curiosa di sapere i tuoi 'sospetti'! XD Per le lemon, non le scriverò qui su
RdS perchè mi si sballerebbe il rating per ora, ma rimetto tutto ai lettori a
questo punto, ma ce ne saranno qualcuna sulla Raccolta di RdS - c'è già una
lemon Tom/Harry, ma è una What If... >.<
- Bax bax!
COMMENTATE, mi raccomando!
Miss