Sono Thomas.
Ho 21 anni e vivo da solo, a Detroit. I miei genitori non sanno neanche dove io mi trovi. Troppo stupidi e presi dalla ricchezza, per prendersi cura di me e mia sorella. Mia madre, quando eravamo appena nati, pagava donne che avevano appena partorito per allattarci, perché diceva che altrimenti le si sarebbe rovinato il seno. Devo dire che i miei sono una bella squadra, però. Mia madre, famosa per le sue “performance” a letto, rendeva felici per una notte quelli che poi, magicamente, diventavano compagni di affari di mio padre.
Per fortuna ho mia sorella, Erika. Io e lei ci siamo cresciuti a vicenda, stando quasi tutto il tempo a casa da soli, perché i nostri “amorevoli” genitori non volevano neanche spendere soldi per una babysitter, o meglio, pagavano solo un’insegnante che ci faceva lezioni private di alcune materie: Inglese, matematica, storia e francese. Tornando a mia sorella, lei è più grande di me di due anni, e davvero non so come avrei fatto se lei non ci fosse stata. E’ l’unica che sa dove mi trovo. Appena ho compiuto 18 anni ho rubato del denaro a mio padre e sono andato via di casa, scappando a Detroit. Mia sorella è rimasta a New York, dove sono anche i miei genitori, ma lei vive con il suo fidanzato, Andrew. A volte mi vengono a trovare, ma io non vado mai da loro per paura di incontrare i miei. Non si sono neanche accorti dei soldi mancanti, visto che non controllano mai se ci sono stati eventuali furti nei posti dove li nascondono.
Sono riuscito a trovare lavoro in una pizzeria, cercavano un volto giovane e possibilmente carino, e ammetto di non essere male. Sono alto 1 metro e 82, ho i capelli mossi neri lunghi fino appena sotto le orecchie, gli occhi azzurri, la bocca abbastanza carnosa, i denti bianchi e un accenno di barba. Con questo lavoro riesco a pagare l’affitto e i beni primari, almeno. Ma non crediate che non abbia nessun interesse. Ho sempre desiderato fare lo sceneggiatore. Mi è sempre piaciuto scrivere, sia per sfogarmi sia perché scrivendo, come leggendo, potevo entrare in un mondo mio, dove non c’erano genitori assenti e solitudine. Vorrei scrivere testi per il teatro, per i film, per le fiction. So anche, però, che realizzare i propri sogni può essere davvero difficile, quasi impossibile a volte. Per questo ho deciso di portare la mia sceneggiatura, scritta e modificata in tre anni, ad un produttore. La storia è per il teatro. E’ una storia romantica, ma che fa anche pensare.

Ecco, la mia storia inizierà appena il produttore leggerà la mia sceneggiatura.