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Autore: ScandalousLaRabiosa    09/08/2013    5 recensioni
Seguito di "Dragon Ball F.E.M".
E' passato un anno da quando Fede, Elena e Marta sono tornate dal Dragon World, e l'avventura non è affatto stata dimenticata.
Al seguito di una strana "anomalia" verificatasi sia nella nostra dimensione, che nel mondo di Dragon Ball, Goku, Gohan e Vegeta saranno costretti ad andare a trovare le loro amiche, perché sembra che il loro aiuto sarà fondamentale.
Inizia una nuova impresa dimensionale per le tre amiche.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fece scattare la penna freneticamente, mentre cercava di ragionare.

Erano già a metà del tempo, ma non era ancora riuscita a tirare fuori le formule giuste.

Matematica. Quanto odiava quella materia.

Come se non bastasse la prof aveva pensato bene di dar loro solo un'ora, visto quanto la considerava facile.

Sarebbe tornata indietro nel tempo solo per mettere al rogo il tizio che l'aveva introdotta come materia scolastica.

E a questo punto non sarebbe poi una cosa così impossibile... ragionò, passandosi una mano tra i capelli.

Non riusciva a concentrarsi normalmente per matematica, poi in quel giorno figurarsi!

Era stata Fede a ricordarle che era già passato un anno dal loro ritorno dal mondo di Dragon Ball, e forse non avrebbe dovuto farlo, visto che ora era continuamente attenagliata dalla malinconia.

Spostò il suo sguardo fuori dalla finestra, rimuginando su quanto fosse stato bello passare anche solo una settimana là.

Conoscere i Son, avere a che fare con i dinosauri, aveva combattuto un super cattivo, aveva utilizzato un fagiolo magico di Balzar, aveva imparato a volare, una cosa che le era tornata parecchio utile.

Era stato molto bello scoprire che riusciva a volare anche nella sua dimensione, così almeno poteva dormire di più senza arrivare tardi a scuola e capire in che posto era se le capitava di perdersi. E poi era molto divertente andare a trovare Marta e Fede, presentandosi dalla loro finestra (magari al terzo piano). Però non poteva volare in casa, altrimenti ai suoi genitori sarebbe venuta una crisi di nervi: già era difficile accettare che loro figlia fosse stata in un'altra dimensione e che fosse tornata a casa trasandata, sporchissima di sangue e con ai piedi delle assurde scarpe a punta, figurarsi se si fosse messa a volare davanti ai loro occhi.

Si mise la penna tra naso e labbra, giocando da sola a non farla cadere.

Forse così si sarebbe distratta da tutta quella faccenda che le ronzava in testa.

Anche se non riusciva a togliersi dalla testa i volti di Chichi, Goten... e poi c'era Gohan... Non l'aveva mai sopportato tanto quando aveva seguito la serie prima dell'apertura del varco, ma le circostanze erano cambiate da quando si erano conosciuti e lui aveva iniziato a confidarsi con lei e a insegnarle a volare.

E poi, prima che tornassero, c'era da contare il bacio che si erano dati...

Arrossì per l'ennesima volta, come quando pensava a quel ricordo.

-Avete ancora venti minuti.- annunciò la prof con la sua solita voce arcigna.

Tutti si affrettarono a fare più veloce presi dal panico. L'avrebbe fatto anche lei, normalmente, ma quella volta proprio non le riuscì e fece semplicemente ciò che le riusciva e scribacchiò qualcosa su ciò di cui non era sicura.

 

-Come ti è andata?- le chiese Mati mentre si preparavano ad uscire.

Lei era l'unica compagna delle medie che si era ritrovata in classe, anche perché le altre avevano scelto indirizzi differenti.

Era una ragazza intelligente e studiosa, molto difficile che prendesse un'insufficienza. Sempre vestita sportiva e con i boccoli castano chiaro tenuti molto spesso in una coda.

-Beh, semplicemente uno schifo.- disse con uno sbuffo.

-Senti, ma si può sapere che vi prende a tutte?

Elena inarcò un sopracciglio.

-In che senso?

-Nel senso che è da due giorni che vi comportate in modo strano! Te è tutto il giorno che stai da sola a sospirare e a fissare il vuoto e ogni tanto arrossisci da sola! Fede ieri l'ho sentita per telefono e anche lei era con la testa fra le nuvole più del solito e ad un certo punto la voce le se è incrinata. E poi Marta l'ho incrociata stamattina sull'autobus e mi pareva parecchio scazzata. Diciamo che non aveva affatto un umore migliore del vostro, quando le ho rivolto la parola credevo volesse mangiarmi!

Wow... Non pensavo che questo malumore si vedesse così tanto...

-Sul serio, è successo qualcosa di cui mi devo preoccupare?- le chiese mentre prendevano il portone dell'ingresso, insieme agli altri studenti.

-No niente. Non so cosa sia successo alle altre, per quanto siano mie grandi amiche, ma il mio è semplice umore da fase preciclo. Marta e Fede non mi hanno parlato di niente.- mentì spudoratamente.

Elena, quanto le sue compagne, odiava dire bugie alle loro amiche più strette, ma in questo caso era stato molto necessario. Nessuno doveva sapere della loro avventura nel Dragon World.

La tasca del cappotto le vibrò.

Estrasse il cellulare. Era un messaggio da Fede: Ci vediamo dopo pranzo a casa mia. È un'emergenza e sai di cosa parlo.

Veramente non aveva idea di che parlasse, ma iniziò a preoccuparsi per un messaggio così frenetico, senza neanche una faccina o un saluto.

Una risata percosse la piccola folla in un angolo vicino al cancello.

-Oddio...- mormorò Mati al suo fianco.

Elena alzò lo sguardo dal cellulare, per trovare uno spettacolo che le fece toccare il pavimento con la mascella e quasi cadere il telefono dalla mano.

Sopra il muretto che affiancava il cancello basso, vi era una persona vestita con un'improbabile veste nera e verde, un mantello rosso che si gonfiava nell'aria gelida di quel periodo, una calzamaglia sotto il completo nera, guanti e stivali bianchi. Il volto non era facile distinguerlo, perché portava grandi occhiali da sole e una bandana bianca gli ricopriva la testa.

Il ragazzo aveva delle movenze assurde, e urlava alla piccola orda cose strambe come:-Non avete più niente da temere, giovani studenti, Great Saiyaman è qui per salvarli dai malvagi di questa città!- con una teatralità quasi ridicola.

Molti cercavano di trattenere una risata, altri ridevano apertamente e altri ancora si stavano interrogando se quello non fosse davvero chi loro pensavano.

Eppure la voce alta, il costume, la corporatura, i lineamenti e i movimenti per Elena erano inconfondibili: sotto quel costume ben noto vi era Gohan.

Adesso capisco quale sia l'emergenza, pensò.

Si era immaginata diverse volte un ritrovo con Gohan, e sinceramente aveva sempre pensato che sarebbe stato qualcosa di romantico, come lei che gli correva incontro, lui che l'abbracciava timido, ma che alla fine l'avrebbe guardata con occhi dolci, per poi ritrovarsi a contatto con le labbra... Okay, si stava decisamente rammollendo.

Però non avrebbe mai immaginato di incontrarlo in un modo così imbarazzante. Non le sarebbe mai corsa incontro conciato in quello stato, specialmente se stava facendo quella figura davanti a tutta la sua scuola.

-Quello non è...?- cercò di chiederle Mati.

-No, non lo è. Starà pubblicizzando qualcosa.- rispose secca, pensando ad un modo veloce per toglierlo da li senza che gli altri pensassero che avesse un legame con uno squilibrato del genere.

Corse dentro la struttura prima che la gente fosse uscita del tutto e la scuola chiusa.

Si chiuse in un bagno, ficcò il cappotto dentro la cartella, facendocelo stare alla bell'e meglio, e si tirò su il cappuccio della felpa, chiudendolo fino a sembrare Kenny di South Park.

Sapeva già che sarebbe morta dal freddo, ma non aveva scelta.

Si mise i guanti proteggendosi almeno le mani e partì alla carica.

-Ma guarda te che mi tocca fare!- imprecò.

Uscì dalla finestra e corse fino al muretto, sentendo già il freddo che le pungeva il corpo anche attraverso i vestiti.

Salì e afferrò Gohan per il mantello.

Il ragazzo si voltò e la guardò sorpreso.

-Hai fatto la tua figura, caro Great Saiyaman, ora basta attirare l'attenzione, prima che tiri fuori una forza più pericolosa di quella di Cell e tua madre messe assieme.- gli sibilò in faccia.

Il ragazzo la fissò un attimo senza dire niente, poi si grattò la testa con il tipico fare impacciato dei Son.

-Ehm.. e tu chi saresti?

Trattenne l'impulso di di cascare dalla sua postazione o di battersi un palmo dritto sulla fronte.

Non c'era tempo nemmeno per quello, visto che l'attenzione di tutti era ancora su loro due.

-Babbo Natale in sella al Bian Coniglio. Secondo te?

Lo prese per il colletto e lo trascinò in strada.

-Ora andiamo, prima che ci inseguano.

Qualcuno cercò di fermarli con una battuta o una domanda, forse per farsi due risate, più che perché avessero capito che quello che avevano di fronte fosse il vero Son Gohan, ma se li levarono di torno prendendo a correre, prima che il ragazzo potesse ingenuamente iniziare a rispondere.

Quando furono abbastanza distanti, si fermarono in un parco deserto e riprese fiato. Se non altro si era scaldata.

-Scusa, ma perché mi hai trascinato via?

-Perché ti stavi mettendo troppo in mostra!

-Ma sono stati loro a chiedermi chi ero. Io ho solo risposto.

-Certo, con delle simpaticissime mosse imbarazzanti che nemmeno la Squadra Ginew avrebbe riprodotto...- borbottò.

-Conosci la Squadra Ginew?!- si mise in posizione di difesa:-Si può sapere chi sei?!

Adesso si concesse una manata sulla fronte, mugugnando frasi incredule.

A quel punto si tolse il cappuccio, rivelando la sua espressione esasperata.

-Ma vuoi sul serio fare lo scienziato?! SONO IO, EINSTEIN!

Il ragazzo si tolse gli occhiali da sole, rivelando i suoi occhi spalancati per la sorpresa.

-ELENA! Non ti avevo affatto riconosciuto!

-Uhm... Ho notato.- incrociò le braccia al petto.

Ora avrebbe dovuto sbollire l'umiliazione e l'incredulità per evitare di rifilargli frecciatine sarcastiche e per essere davvero felice di vederlo.

-Ma... accidenti come sei cambiata!- le passò una mano tra le punte rosa Big Bubble.

Si, per festeggiare l'inizio delle superiori si era fatta la frangetta,aveva lasciato crescere i capelli e aveva optato per lo shatush rosa. Il risultato era stato più che soddisfacente.

-Non è vero, ho semplicemente accentuato il mio stile. E poi è passato un anno, è naturale che sia cresciuta.- lo fissò con occhio critico:- E poi perché ti sei conciato così?

Gohan si battè una mano sul petto, orgoglioso.

-Questa è la mia tuta da super eroe, così la gente non mi riconosce! Non trovi che mi doni?

Preferì non commentare, anche perché sapeva che tanta gente glielo aveva rinfacciato, eppure lui continuava a conciarsi così. Bulma non poteva proprio progettare niente di più guardabile?

Forse avrei dovuto dirglielo prima di partire di reprimere l'impulso di vestirsi in modi imbarazzanti... pensò passandosi una mano tra la frangia.

-Fidati, attireresti l'attenzione anche senza quel costume addosso. Non ti conviene conciarti in questo modo e atteggiarti... come è solito fare Great Saiyaman.

Lo sguardo del mezzosangue si fece interrogativo.

Elena sospirò.

-Cambiando discorso, come mai sei qui?

-Ah si, io, papà e Vegeta siamo venuti a prendervi per una strana anomalia, per la quale abbiamo bisogno del vostro aiuto. Però i dettagli preferiremo parlarvene quando saremo tutti riuniti.- il ragazzo accarezzò la tracolla di una sacca che prima Elena non aveva notato.

-Si, direi che Goku è già arrivato da Fede.- guardò l'ora sull'orologio da polso:-Abbiamo tempo per andare a casa mia a mangiare qualcosa, poi ci vedremo a casa di Fede.

L'espressione del ragazzo si illuminò.

-Che bello si mangia!

Allora Elena riuscì a ridacchiare.

Riprese il cappotto e se lo mise, visto che il freddo era tornato a ferirla.

-Bene, volando arriveremo a casa mia in pochissimo tempo, basta andare abbastanza alto da non essere visti.

Fece per sollevarsi dal terreno, ma il ragazzo la trattenne per un braccio.

Lo fissò interrogativa, ma prima che potesse chiedergli qualsiasi cosa, il ragazzo la baciò improvvisamente.

Quando si staccò, la fissò con un timido sorriso e le guance arrossate, non certo per il freddo.

-Sono felice di rivederti, Elena.

Lei abbassò lo sguardo, con la cassa toracica che cercava di trattenere i suoi battiti cardiaci impazziti, mentre sapeva di avere il viso più colorato di quanto il vento potesse renderlo.

-Su, forza, andiamo.- disse voltandosi dall'altra parte.

Ma non lasciò la sua mano mentre prendevano il volo.

  
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