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Autore: PhoenixQuill    11/08/2013    8 recensioni
Dal testo:
"Dovresti smetterla di Materializzarti nella mia doccia, sai?" Disse Hermione a suo marito, comodamente seduto sul divano a spiluccare una mela.
"Ne dovrebbero fare uno sport." Le disse, osservandola aggirarsi per il soggiorno di casa. "A cui solo io potrei partecipare, ovvio." Specificò, poi.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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     Dieci anni dopo.


"Sono passati dieci anni da quando, il 2 Maggio 1998, Voldemort è stato sconfitto, proprio qui, proprio ad Hogwarts. Dieci anni, però, non sono serviti a cancellare dalla nostra memoria l'orrore, la devastazione, la morte a cui abbiamo assistito." Tuonò la voce profonda del Ministro, Kingsley Shacklebolt. 
In quel giorno così importante, la scuola era stata adibita a luogo di ritrovo. Centinaia di persone, avvolte nei mantelli da viaggio, ascoltavano attente quel discorso. In quel giorno, non esistevano le differenze, le rivalità. Gli stessi stendardi delle quattro Case di Hogwarts erano stati sostituiti da altri stendardi bianchi, con lo stemma della scuola, come simbolo di unità. 
"Ma il prezzo da pagare è stato caro. Duro. Atroce, molto probabilmente. Io stesso ho sofferto la perdita di cari, carissimi amici." Il ritratto di Silente, ospite in un altro quadro per l'occasione, rivolse un sorriso mesto allo sguardo sconsolato di Shacklebolt. "Ma, pensiamoci bene, cari signori. Il prezzo, la condanna non si è fermata a quel fatidico giorno. Il dolore è sempre qui, presente." Shacklebolt chiuse per un attimo le labbra, le strinse e continuò, osservando ogni singolo astante: "Ciò che voglio dirvi, signori, è che ancora oggi c'è chi soffre. E tutti noi non possiamo, ma dobbiamo ricordare il sacrificio. Ricordiamo chi è morto per assicurarci un futuro migliore." Teddy Lupin, abbastanza grande da capire, strinse la mano di Harry, tremando visibilmente. "Ricordiamo chi non ha avuto paura di affrontare la morte a testa alta." Lumacorno sospirò, portandosi un fazzoletto sul naso. "Ricordiamo chi è vivo, ma la sua vita non è più quella di una volta. Ricordiamo tutti il Due Maggio 1998, non come giorno in cui il male ha vinto sul bene -perché, signori miei, il male non si vince mai del tutto-, ma come giorno in cui tante persone hanno perso la loro vita, credendo in degli ideali che oggi, noi siamo qui a rappresentare." 
Shacklebolt scese dal leggio lentamente, accompagnato da un applauso smorzato. Harry, nel frattempo, lasciava Teddy, lacrime agli occhi, insieme a James Sirius. 
"Perché piangi, Teddy?" Gli chiese il bambino, tirandogli una manica per attirare l'attenzione del ragazzino.
Teddy si portò un polso sugli occhi e rispose: "Io non piango. Sono grande, cosa credi?" 
Ginny sorrise a quella scenetta, dondolando un piccolo Albus Severus appena addormentato. 
Harry, vicino al leggio, tossicchiò e iniziò a parlare: "Forse, io sono il meno indicato per parlare. Ho sempre reputato che per colpa mia siano morte fin troppe persone." Tutti seguivano le parole di quel ragazzo, ormai diventato uomo. "Ma ricordarli in questo mio piccolo intervento è il minimo che possa fare per loro. Non mi dilungherò parlando di come ho vissuto la battaglia o cosa ho o non ho fatto prima e dopo di questa. Ciò che desidero è che i nomi non vadano mai perduti. E non parlo di nomi come quello di Albus Silente, con tutto il rispetto che io possa avere per lui." Incrociò anche lui gli occhi ritratti del preside, che acconsentivano dolcemente. "Ma parlo di persone comuni, come noi. Parlo di Remus e Ninfadora Lupin, parlo di Sirius Black, parlo di James e Lily Potter. E..." Gli occhi verdi di Harry incrociarono quelli neri dipinti di Piton. "E di Severus Piton, l'uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto. Grazie." 
Anche lui scese dal leggio, accompagnato da altri applausi smorzati. 

 
"Straziante, vero?" Disse Hermione, sedendosi sul divano e accoccolandosi alla spalla di Fred. 
"Terribile." Sospirò lui, guardando il fuoco nel camino. 
Si trovavano nella Sala Comune dei Grifondoro, vicino al camino riempito dalle fiamme di un fuoco scoppiettante. Sebbene la primavera fosse già arrivata, le temperature erano ancora piuttosto basse e nessuno poteva rinunciare al calore presente in quella stanza. Non c'era nessun' altro, oltre loro, perché gli studenti erano stati mandati a casa per i Giorni di Commemorazione. 
"Pensare che ci sono andato molto vicino." Sussurrò Fred, stringendo ancora più forte Hermione. 
"Alla morte?" Gli sussurrò lei, stringendolo più forte a sé. 
Quello annuì e continuò ad osservare il fuoco scoppiettante nel camino. "Arthur?" Chiese.
"Mamma e papà hanno detto che si sta divertendo come i matti a far impazzire il vicinato. E' un po' difficile tenerlo a bada con tutte quelle magie che fa." Sorrise Hermione. 
"Quel bambino è il mio degno erede." Rise lui, compiacendosi di quel bambino così simile a lui. 
Lei gli si avvicinò e bisbigliò al suo orecchio: "Non so se prenderlo come un complimento o un insulto per Arthur." 
Fred la abbracciò ancora più forte, tanto da farli distendere entrambi sul divano e farli ridere insieme. "Deve sapere, signora Weasley, che è un complimentone." 
Hermione finse di meravigliarsi e sfiorò con il naso quello di Fred. Poi, impallidì leggermente e si mise ritta sul divano. 
"Tutto bene?" Le chiese, passandole una mano sulla fronte. Lei annuì e, stringendogli la mano, chiese: "Torniamo a casa?" 
"Torniamo a casa." Le rispose lui. 

 
"Dovresti smetterla di Materializzarti nella mia doccia, sai?" Disse Hermione a suo marito, comodamente seduto sul divano a spiluccare una mela. 
"Ne dovrebbero fare uno sport." Le disse, osservandola aggirarsi per il soggiorno di casa. "A cui solo io potrei partecipare, ovvio." Specificò, poi. 
Hermione si sedette sulla poltrona di fronte al divano dove lui era seduto e si massaggiò le tempie. "Vedi, Fred-" 
"E poi a te piace." La interruppe, avvicinandosi a lei e cingendole la vita. "Non mi pare che nel bagno dei Prefetti ti sia dispiaciuto tanto. Certo, ci ho messo un po' per non farmi vedere da Mrs Purr -quel gattaccio!- ma ne è valsa la pena. Per non parlare del matrimonio di Harry e Ginny. Quella dev'essere stata in assoluto la miglior-" Ma il suo discorso fu interrotto da un singhiozzo. "Hermione?" 
Quella alzò lo sguardo e si abbandonò nelle sue braccia, sventolandogli davanti agli occhi una cosa che somigliava vagamente ad una bacchetta.
"C-cos'è?" Le chiese, osservando un piccolo schermo in cui si poteva benissimo distinguere una striscia rossa. "Ho capito." Disse lui, stringendola ancora. "Ti hanno tolto punti al lavoro. Ma tranquilla, se vuoi, vado e li Crucio tutti, tranquilla." 
Hermione, in lacrime fino a qualche secondo prima, scoppiò a ridere. 
Fred la osservava stranito, pensando fosse preda di una crisi epilettica. "Cosa ho detto?" Chiese. 
"Non è niente che riguarda il lavoro." Poi, riprese la sua espressione seria e gli rivelò: "E' un test di gravidanza. Uno Babbano."  
Fred si irrigidì e osservò ancora quello strano strumento. "Mi vuoi dire che questa cosa ti dice se sei incinta?" Chiese, allibito. Fino a dove può arrivare la mente contorta dei Babbani?
"E come ci riesce?" Domandò, ancora stranito. 
"Controlla il livello di alcune sostanze nelle urine." 
Gli occhi di Fred si dilatarono ancora di più, se possibile, e quasi urlò: "Questa cosa è stata immersa nella pipì?" 
Hermione annuì e, con un urlo strozzato, Fred lasciò andare l'oggetto, che cadde per terra con un suono sordo. 
"Aspetta un secondo." Fred, disgustato è davvero dir poco, andò in bagno e si lavò energicamente le mani, consumando la saponetta che avevano in bagno. ("Era intera, Fred! L'avevo cambiata solo l'altro giorno!")
Poi, tornò da Hermione e le si sedette di nuovo affianco. "E dunque?"
"Dicevo che dovresti smetterla di Materializzarti nella mia doccia. Quel test dice che sono incinta." Affermò. 
Il gemello la osservò per un secondo, poi urlò, saltando in piedi: "E me lo dici così?" Le prese il volto tra le mani e la baciò appassionatamente. "Un altro Weasley, ti rendi conto? Un altro piccolo Fred Weasley scorrazzante per casa! Altro che smettere." Disse ad un' Hermione scioccata. "Sotto la tua doccia ci vengo ogni volta!" E scappò via, blaterando qualcosa sul fatto che sua madre avrà un maglione in più da fare quell'anno. 

 
"Capelli rossi, nasino all'insù. Come lo chiamiamo?" Chiese Fred, avvicinando il bambino a sua moglie. 
Hermione osservò bene l'esserino coperto da pochi capelli, immancabilmente rossi.
"Remus. Lo chiamiamo Remus Weasley. Che ne dici?" 
Fred osservò il suo secondogenito e gli chiese: "Ti piace Remus come nome, cosina?" 
Il bambino non diede segno di proteste, anzi. Dormiva beatamente tra le braccia del padre. 
"Non si lamenta." Fred rivolse un gran sorriso ad Hermione. "E sia. Avrai parecchio da fare per conoscere tutta la famiglia, carissimo Remus Weasley." Gli disse il padre, con un gran sorriso. 

 
-SPAZIO AUTRICE-
Rieccomi qui! E con questa, penso di aver finito la serie di storie collegate a "Grimmauld Place si tinge d'amore" :D 
Ci sono alcune cose che vorrei specificare. 
Ho inserito la Giornata della Commemorazione perché Remus Lupin è uno dei miei personaggi preferiti e voglio rendergli giustizia. Ed è per questo motivo che ho anche chiamato il figlio Remus, oltre al fatto che è stato proprio lui a farli mettere insieme (nella mia storia, si intende :D) 
Bene, bene. Ringrazio chi mi ha seguita fin qui e, che dire? Magari ci sarà qualche spin-off, magari mi viene in mente qualcosa per una long-fic sulla Fremione o qualche altra cosa. Come disse uno, "lo scopriremo solo vivendo" (Sono anche fan di Battisti, se non si sia capito :3) 
Per la storia iniziale, "Grimmauld Place si tinge d'amore", qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2000237&i=1
Per il prequel, "Una doccia per due", qui : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2050721&i=1
E, niente. Grandi ringraziamenti a tutti quanti per tutto e.. Una recensione? Ve ne sarei grata! :D
 
A prestissimo,
un bacio e un abbraccio a tutti,
PhoenixQuill
   
 
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