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Autore: TornadoSeverus    12/08/2013    2 recensioni
La nuova generazione. Il mondo capovolto. Dei ragazzi che devono vivere con un cognome che pesa. Ma dopotutto i pregiudizi sono così fondati come pensano tutti? È giusto trattare una persona basandosi su chi sono i suoi genitori? In fondo tutti hanno un carattere unico e anche se forse non riusciranno a sconvolgere il Mondo Magico come ha fatto la loro famiglia, sono ragazzi che valgono, con i propri sentimenti. Ma i sentimenti esistono anche se sei un Malfoy?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 4 - E io sono qui



I giorni seguenti passarono in fretta e la neve continuava a scendere, facendo disperare gli insegnanti di Hogwarts, che erano impegnati tutto il giorno a Evanescere la neve che pian piano sotterrava il Castello.
Natale si avvicinava sempre di più e mi rallegravo all’idea di poter finalmente tornare a casa per un po’. Mi sarei visto sicuramente con Gabriele, il mio migliore amico babbano, nonché il mio unico amico. Mi faceva stare parecchio in colpa il fatto di dovergli mentire sulla mia scuola, gli dicevo che andavo ad una scuola di disegno, dato che me la cavavo in quello.
Gabry era l’unico che mi capiva, gli avevo raccontato di ciò che mi succedeva a scuola cambiando ovviamente leggermente il motivo delle prese in giro. Mi ascoltava sempre e guardavamo la televisione assieme, chiacchieravamo del più e del meno, andavamo al bar a berci una birra, uscivamo in discoteca.
Le discoteche babbane mi avevano sempre affascinato tantissimo. Tutta la gente che balla e beve, che cerca approccio senza conoscersi. Per me era il posto migliore per divertirmi.

Vidi di fronte a me una Rose Weasley alquanto emozionata. Stava praticamente saltellando davanti alla poltrona su cui mi ero seduto e i suoi ricci ribelli danzarono in un ritmo irregolare. C’erano un paio di cose che non quadravano in quell’assurda situazione.
Per prima cosa una Grifondoro era nella Sala Comune dei Serpeverde senza permesso degli insegnanti.
In più era la ragazza più secchiona della scuola che non faceva mai niente senza il permesso scritto e firmato tremila volte dalla Preside.
Inoltre stava cantando delle canzoni di Natale a squarciagola nonostante mancassero ancora due settimane e io non stavo facendo nulla per impedirglielo.
Per finire: io stavo ridendo.
Già, stavo ridendo fino a piangere. Quella ragazza è il colmo della stupidità. Stava facendo balletti strani ormai da mezz’ora. Quanto una persona può amare il Natale?
<< Non sei felice, Scorp? >> mi chiese con le guance rossissime. I suoi occhi luccicavano mentre parlava ed io annuii leggermente. Nessuno mi avrebbe augurato un buon Natale oltre ai miei, il Gabry, Rose e Al, ma almeno sarei tornato a casa. La mia dolce casa.

Passai davanti alla porta dell’aula di mio padre e senza accorgermene mi fermai sentendo delle voci all’interno.
<< ... si comporta in modo strano, ho paura che non sia soltanto una crisi adolescenziale... >>
Posai l’orecchio contro il legno freddo, ringraziando Merlino per aver fatto mio padre talmente intelligente da dimenticarsi ogni volta di insonorizzare le stanze. Riuscii a sentire molto chiaramente la voce del professore di Erbologia.
<< Dai Draco, ora non esagerare, passerà, non ti ricordi di quando eravamo a Hogwarts? Anche Harry si comportava in modo strano a volte. >>
Improvvisamente capii. Stavano parlando di Lily Potter. Allora non ero l’unico ad avere notato la sua stranezza. Forse avrei dovuto ricredermi sulla stupidità di mio padre.
<< Appunto Paciock: quando il Mondo Magico stava per crollare! >>
Mi allontanai di corsa quando dei passi si avvicinarono alla porta e la scampai per un pelo. Dietro l’angolo mi lasciai scivolare contro il muro gelido, ricevendo una botta forte al sedere quando toccai il suolo.
“Lily Potter, che hai in mente di fare?”

Ero in una forte discussione con il maggiore dei Potter quando tutto succedette. Tutto e niente. La fine e l’inizio.
<< Devi smetterla di dare fastidio a mia cugina! Non cercare di piacerle perché non le piacerai mai! A nessuno piacerà mai uno come te! >>
Feci finta di non sentire il dolore che mi procuravano le sue parole. “Domani tornerò a casa, domani tornerò a casa”. Era una specie di mantra che continuavo a ripetermi per essere forte. Dovevo aspettarmelo, giusto?
<< Cosa vuoi farle? Qualche oscuro incantesimo?! >> mi prese in giro Hugo, anche se non sapevo se era una vera e propria presa in giro o se c’era anche un pizzico di verità e magari anche un po’ di paura.
Abbassai gli occhi perché non riuscivo a sostenere gli sguardi dei quattro ragazzi che mi guardavano con odio. Rose ovviamente non avrebbe mai saputo niente di questa rissa. Vigliacchi... In quattro ad affrontare me e poi zero coraggio di raccontarlo alla persona in questione, una ragazza per giunta.
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Frank si avvicinò a me, ma fu interrotto da Emily Higgs che precipitò sul pavimento davanti a noi con un tonfo e con faccia terrorizzata.
<< James! >> urlò con occhi sbarrati e cercando l’aria per respirare. I suoi capelli unticci erano scompigliati e la sua faccia bianca era possibilmente ancora più pallida.
James Potter la guardò un po’ scocciato mentre io cercavo di capire a cosa serviva una Sala Comune per ogni casa se la nostra era sempre invasa da Grifondoro. Chi diamine passava sempre le parole d’ordine?! Un giorno ne avrei parlato con la Preside.
<< È Lily, sta per buttarsi dalla Torre di Astronomia! >>
Scossi la testa, cercando di collegare i fatti. Lily Potter, quella ragazzina di un anno più piccolo. Un po’ depressa nell’ultimo periodo. Torre di Astronomia, quella torre così alta in cui danno quella materia che Albus odia con tutto il suo cuore. Buttarsi, quando salti giù e... Aspetta: ha appena detto che Lily vuole buttarsi dalla Torre di Astronomia?! Guardai James con occhi sgranati, ma lui era soltanto un po’ incazzato.
<< E che cavolo, zio George aveva detto che le avrei potuto provare io per primo i Vafer Volanti! Me l’aveva promesso dannazione! >>
Mi resi conto che ero l’unico ad aver capito realmente la situazione e senza badare ai quattro Grificienti corsi fuori dalla Sala, salendo le scale in modalità razzo.

Una volta arrivato su inizialmente non vidi niente, ma superando la folla, mi trovai davanti ad uno spettacolo che non potrei mai più dimenticare in tutta la mia vita. Lily Potter con il viso in lacrime, il mascara colato, un vestitino verde acqua abbastanza corto, sul bordo della Torre. Una gamba già all’indietro, bastava un leggero spostamento del peso e sarebbe caduta nel vuoto. Senza bacchetta perché essa si trovava spaccata in due pezzi davanti a lei. Mi guardò negli occhi e mai avevo visto tale disperazione. Tuttavia non potei fare a meno di pensare che fosse bellissima, anche e forse soprattutto così. Schiarii la voce.
<< Fermati. >> le dissi con voce sicura. Dietro di me vidi il professor Paciock alzare la bacchetta, ma io gliela abbassai subito. Mio padre a casa mi aveva raccontato del suo essere sbadato e tonto di quando era piccolo. Magari non gli era mai passato del tutto. Perché mi sembrava ovvio che la ragazza, brillante com’era, aveva fatto qualche incantesimo per proteggersi da possibili tentativi di salvataggio.
Lei mi osservò con le sue iridi castane un po’ come se mi sfidasse. Infatti tese la gamba ancora più indietro, facendo trattenere il respiro agli studenti e insegnanti presenti sulla Torre. Un passo e nessuno sarebbe più riuscito a salvarla.
<< Fermati. >> le ripetei. Non volevo che mi ascoltasse e scendesse subito perché sapevo che non l’avrebbe mai fatto. Volevo stuzzicarla per capire la vera ragione del suo malessere. Solo allora avrei potuto salvarla.
Intanto dietro di me sentii Al. Non provai nemmeno a guardarlo in faccia. Primo perché non avrei potuto sopportare leggere sulla faccia del mio amico così tanto dolore e impotenza. Secondo perché sapevo che non avrei in alcun caso dovuto rompere il contatto visivo con la giovane Potter. Sarebbe stata la sua fine e di conseguenza la mia.
<< Lily fermati! >> urlò Albus disperato. << Non farlo, torna indietro! >>
Anche gli altri Potter e Weasley si affrettarono a spingersi tra la folla avanti, gridandocose insensate. Fissai gli occhi di Lily. Le confondevano quelle voci, la facevano stare ancora peggio.
<< SILENZIOOOO!!! >> urlai incazzato. E il silenzio calò. Nessuno mi aveva mai sentito urlare, ero sempre stato zitto a sopportare la mia situazione, senza replicare. Schiarii nuovamente la voce.
<< Tu non vuoi morire. >> dissi alla ragazza di fronte a me, avvicinandomi soltanto di un passo. Era fragile e io riuscivo a leggerle dentro perfino senza la Legilimanzia.
<< Tu non vuoi morire. >> ripetei. << Vuoi soltanto trovare qualcuno che possa salvarti. >>
Sapevo il rischio che stavo correndo, quando mi avvicinai ancora di più. Ora era soltanto ad un metro da me, allungando il braccio avrei potuto toccarla e tirarla via da quel bordo pericoloso. Ma sarebbe stata più veloce di me, sarebbe stato inutile. Chiusi gli occhi per un breve istante, cercando di trasmetterle la mia calma.
<< E io sono qui. >> le soffiai in un sussurro.



NdA
Ciao belliffimi!! *-*
Scusate la mia lunghisssssssssima assssssssssenza, ma ero al campo scout e poi sto lavorando molto sul libro che sto scrivendo (che è roba più seria della FF). Settimana prossima vado in vacanza e poi dovrò fare taaaaaaanti compiti, quindi per il prossimo capitolo penso che dovrete aspettare fino agli inizi di settembre, sorry! :(
Mi fa leggermente schifo il capitolo e ho perso un po' l'ispirazione iniziale. Spero di ritrovarla facendo un po' di riposo :D
Intanto recensite in tanti che mi fanno sempre un grandissimo piacere i vostri commenti!
Baci,

TornadoSeverus <3
  
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