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Autore: Lamedelpassato_    12/08/2013    6 recensioni
*Capitolo uno*
Vedo la professoressa carbonizzata...
E' meglio che vi racconti tutto dall'inizio, giusto?
Mi chiamo Elisabeth, ma il mio soprannome è Liz, ho i capelli biondi e occhi azzurri. Sono abbastanza alta e magra.
[...] Percy Jackson - ho una cotta per lui da ben tre anni - [...]
Ho già parlato troppo di me, vi avrò annoiati. Ritorniamo alla storia..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: la nuova figlia dei fulmini.

2. Non so usare i miei poteri, ma salvo la vita a Percy e Annabeth.

«Ma.. ma.. ma..» Continuo a dire, come una scema.
Ah no, lo sono.
«
Liz, calmati. Ora, eehm.. alzati.» Dice Percy, schivando un colpo della professoressa.
«Ma ho un osso addosso!» Urlo, facendo anche la rima.
«Ma ho un osso addosso.» Annabeth mi fa il verso.
«Tanto bruci.» Borbotto, fulminandola con lo sguardo.
Percy prende una penna, e mi dice: «Stai ferma.»
Una penna.
Una penna!
«Ma è una penna!» Urlo, isterica.
Non capisco più niente: Annabeth barra L'antipatia Vivente mi odia, Percy barra Perfezione fa il dolce con me, - aw - e io... io ho fatto carbonizzare una professoressa.
Percy alza gli occhi al cielo e apre la penna: diventa una spada.
Apro la bocca in una 'O' e lo fisso.
«Dì ciao a Vortice.» Scherza lui, per poi spezzare l'osso che avevo addosso e farmi uscire.
«Calmiamoci. Che minchia succede?» Sbotto, pettinandomi i capelli e chiudendo gli occhi.
«Ehm.. Liz, prova a leggere il greco.» Sussurra Percy.
Calmiamoci.
«Sono dislessica! Mi prendi per il culo?!» Gli urlo contro.
«Sono dislessica qua qua qua.» Annabeth mi fa - per la cinquantesima volta - il verso e con le mani fa la paperella.
Ringhio e mi avvento su di lei.
«Tu mi hai scaraventrat..» La indico e mi interrompo: le punte dei capelli sono appena cadute in terra come un mucchietto di polvere.
«Oddio.» Sussurro.
Mi guardo il dito e lo porto all'altezza del naso.
«Non è che sono come Spiderman?» Chiedo, confusa.
«Tu leggi il greco!» Dice Percy, facendomi girare e prendendomi per le spalle.
Lo fisso e riesco a leggerlo, dato che le lettere girano e boh, riesco a leggere, punto.
«Cacchio.» Dico, preoccupata.
«Sì, Liz barra Scaricatrice Di Porto, sai leggere il greco. Ora ti spiego un po' di cose, ma mi devi promettere di non scappare.»  Dice, prendendomi la mano e portandomi in un posto isolato.
«Professore!» Dico, salutandolo.
«Chiamami Chirone.» Borbotta, sorridendo.
«Ma lei è il professore di..»
Mi interrompe: «Sono Chirone, stop. Percy, ci vediamo al campo. Falla arrivare sana e salva!» Dice. Mi fa l'occhiolino e se ne va.
«Vieni, ora sali qua, non fare domande.» Dice Annabeth, facendomi salire su una macchina.
«Ma mia madre...» Percy invece si siede dietro con me e mi tappa la bocca.
«Ssh. Dobbiamo parlare. Tua madre sa già tutto, ora sta' zitta.- dice, per poi togliermi la mano dalla bocca e mettersi comodo nella macchina (equivale a mettersi mezzo gambe aperte senza giubbotto e mangiando qualcosa) - Prima cosa, io e Annabeth abbiamo diciott'anni. Seconda cosa, tu ne hai sedici. Terza cosa, stiamo andando al campo Mezzosangue. Quarta cosa... tuo padre.. è... ehm..» Balbettava come uno scemo, ma ovviamente tenerissimo.
«Percy vuole dire che sei figlia di Zeus. Sai chi è, vero?» Domanda, guardando la strada e dallo specchietto me, Annabeth.
«Ehm, certo. Aspettate, cosa cosa cosa!?» Sbotto massaggiandomi le tempie.
Ho mal di testa.
«Sì, è così. E' strano, lo so. Lo è stato per tutti!»
«No, fidatevi, avete sbagliato ragazza. Non sono.. figlia di Zeus. Al massimo potrei essere figlia di Dionisio, dato che amo bere. Ma non Zeus!»
«O mio Dio. P-Percy..» Balbetta Annabeth, vedendo un toro.
«Di nuovo no!» Urla Percy, scendendo dalla macchina e prendendo la penna.
«Ma io... cosa uso?» Dico, insicura, dato che Annabeth ha una spada.
«Zeus ti ha dato dei poteri, usali!» Urla, preoccupata.
Incominciano a camminare.
«D-dove andate?» Chiedo, correndo.
«Tu seguici!» Dice Percy, prendendomi per mano e tirandomi.
Inciampo e cado.
«Incominciamo bene, minchia.» Mi rialzo e Annabeth mi prende il braccio.
«Per usare i tuoi poteri ti devi semplicemente concentrare su quello che vuoi fare. Okay? Immagina me o chi vuoi. L'importante è che lo fai carbonizzare!» Dice, per poi urlare un "aumentate il passo!".
Mi giro e vedo un albero arrivarci addosso.
Annabeth urla.
«Mi devo concentrare! Mi devo concentrare!» Appena ci arriva l'albero addosso, lo sfioro con la mano e diventa polvere.
«Camminiamo cazzo!» Borbotto, stanca.
Ad un certo punto, non vedo più niente: solo il buio.

Riapro gli occhi.
Annabeth è esausta contro un tronco, Percy cerca di evitare i colpi dei tori: sono due.
Stanno per ammazzare Percy, quando urlo un piccolo: «No!» Il moro mi guarda, Annabeth pure.
Alzo la mano e i due tori vengono presi in pieno da un fulmine ciascuno.
Sento qualcosa scorrere dal naso.
Forse sangue.
Mi addormento di nuovo.

«E' da cinque giorni addormentata, cosa facciamo?» Chiede un ragazzo.
«Be', la aspettiamo. Tanto, prima o poi si dovrà svegliare, no?» Risponde Percy. Riconosco la sua voce.
«Ma soffre di sonno pesantissimo!» Borbotta, l'altro.
«Non è vero... anche se non si è svegliata quando  il toro le ha rotto una gamba... non ha un sonno pesante..»
Ridono.
«Brutti stronzi minchia vi ridete?» Borbotto, stanca.
«Ops. Scusa Liz, ma apri gli occhi!»
«Mmh no.»
«Come vuoi tu.» Sento dell'acqua gelata cadermi addosso.
Urlo.
«Percy Jackson ti castro!» Mi alzo all'improvviso dal letto e vedo Annabeth con un taglio affianco all'occhio, Percy aveva il braccio ingessato ed io aveva l'intera gamba fasciata con qualcosa di bianco.
C'è un ragazzo metà umano metà capra.
Gli tocco le gambe.
«Bee!» Urlacchia lui, allontanandosi.
«Perchè sei una capra?» Sbotto, spaventata.
«Bee, calma.»
Oddio. Ma perchè a me!? Minchia.
«
Percy, puoi portarmi a fare il giro di questo campo?» Chiedo, innocente.
«Certo.»Dice, per poi cercare di aiutarmi a camminare.
«Liz,- dice Annabeth, in imbarazzo: - grazie..»
«Di niente.» Sorrido debolmente e cerco di camminare.
«Ahi, merda, ahi, fanculo, ahi..» Percy interrompe la mia preghiera personale.
«Ehi, siamo solo a un quarto dalla porta. Intendi stare tutto il tempo così?» Dice, ridendo.
Ci guardiamo negli occhi: quanto può essere tenero?
«Testa d'Alghe, io vado fuori, ci vediamo.» Dice Annabeth. Mi guarda male e se ne va.
«Percy, posso farti una domanda?» Chiedo, curiosa.
«Prima bevi questo.» Lo vedo bere una sostanza strana e la passa a me.
In pochi secondi può togliersi il gesso e succede anche a me.
Mi fisso la gamba sbalordita, però poi cammino.
«Okay, ora chiedimi quello che vuoi.» Dice.
Sorrido.
«Tu e.. Annabeth, stavate assieme?»
«Stavamo..- sospiro, felice: -però abbiamo bisticciato. Preferiamo rimanere amici.»
Sorrido.
«Okay.» Rispondo semplicemente.
«Sembri felice.» Dice, divertito.
«E non sai quanto..» Sussurro.
«Cosa?» Chiede confuso.
«Io? Nah.» Lui sorride scuotendo la testa e mi porta in mezzo ad un campo.
Ci sono sedici casette, a forma di 'U', e ognuna è diversa dall'altra.
Vorrei raccontarvi come sono tutte, ma sono troppo impegnata a sbavare per Percy.
«Questa è la tua casa!» Dice, felice.
E' bellissima: è evidentemente più grande delle altre e molto più massiccia - mio padre spacca, babe - e ha le porte di un bronzo levigato bellissimo.
«Percy, mi accompagni?» Chiedo.
«Certo, piccola.» Mi mette una mano nella schiena e mi accompagna.
Scusate, come mi ha chiamato?
Piccola?
PICCOLA?
PICCOLA?!
PICCOLA!?
PICCOLA!
Piccola!
Posso morire in pace.
«Sai, Zeus ti ha riconosciuto quando tu dormivi beatamente e avevi la bavetta alla bocca.» Ride.
Oddio no.
Figura de merd.
«No.» Divento rossa come un peperone e sorrido, mortificata.
«Zitto.» Dico, per poi entrare qua dentro.
«Mh. Perchè è vuoto, porca minchia!?» Chiedo, incavolata nera.
«Ehm, Liz, calma. I tre pezzi grossi: Ade, Poseidone, e Zeus, ebbero fatto un accordo. Nessuno dei tre avrebbe potuto fare figli con dei mortali, infatti tu sei una mezzosangue e bla bla bla. In poche parole voglio dire che hai una sorella. Si chiama Zoe ed è il pino che protegge tutto campo mezzosangue.»
Si gratta la testa imbarazzato.
Che carino.
«Okay. PAPAAAAA', VOGLIO UNA CAMERAAAAA!» Urlo, come una sclerata.
Sento un fulmine.
«Fanculo.» Borbotto, arabbiata e offesa.
«Liz, andiamo da  Chirone, saprà darci una spiegazione.» Dice Percy, facendomi strada in un posto strano.
«Questo si chiamala Casa Grande.» Dice, spingendomi dentro una stanza.
«Buongiooorno!» Urlo, vedendo due tipi che giocano a carte.
«Chirone, c'è un problema..» Borbotta Percy, impacciato.
«Voi giovani avete sempre problemi!» Un uomo bellissimo, a parer mio, gioca a calcio e beve la Diet Coke.
«Ma lei è Dionisio?» Chiedo, eccitata.
«Sì, sono io, bambina. Cosa vuoi?» Sbotta, stanco.
«Oh, be', la capisco. Dev'essere così straziante non fare una beata minchia tutto il giorno in questo campo... ma, lo sa che la stimo? E' sempre stato il mio Dio preferito.» Dico, tutto d'un fiato.
Lui mi guarda.
«Mh grazie.» Dice, per poi tornare a giocare.
«Chirone, Elisabeth non ha arredo nella casa, come facciamo?» Chiede, Percy.
«Dormirà da te solo oggi... speriamo..» Borbotta, Chirone, giocando a carte.
Percy diventa leggermente rosso ed annuisce.
«Vamos.» Sussurra, guidandomi a "casa" sua.
«Aspetta.» Corro nella mia camera, e controllo per bene in ogni angolo.
Entro nel bagno e c'è un sacchetto con delle monete.
«Percy, guarda cos'ho trovato!» Dico, appena torno.
«Ma certo, per l'I-Phone!»
Faccio faccia interrogativa.
«Per l'Iride Phone. Dammi una moneta e chiama chi vuoi.» Dice, coricandosi nel suo letto, martimoniale. Deglutisco.
«Zeus.» Dico, decisa.
«Ehm, chi è?» Chiede qualcuno, dall'altra parte dell'arcobaleno.
«Papà, sono io. Pretendo una camera. Voglio tutti i bordi di tutti bronzo levigato. Le lenzuola del letto bianche, l'armadio bianco, con tanti vestiti fascion dentro,- sorrido, vedendo la faccia scioccata di un uomo con la barba: -e il bagno, per favore, fallo bianco. Grazie. Ah papi, come stai?» Domando, alla fine.
«C-ciao Liz. Va bene, ti farò la camera. Perchè sei in camera di Perseus Jackson?» Dice, incavolato.
«Papi calmo, dovrò dor..» Percy mi interrompe, facendomi cadere in terra, dato che mi ha spinto.
«Signore, ha trovato le monete nel bagno e l'ha chiamata.» Dice, sorridendo falso.
L'arcobaleno si spegne e Percy sospira.
«Tuo padre mi polverizza, sappilo.» Dice, semplicemente.
Rido.
«Mi farà la camera come voglio io, che bravo papino!» Sorrido felice.
«Secondo te, cosa dovrò mettermi? Ho ancora vestiti puzzolenti.» Borbotto, togliendomeli di dosso.
Se rimango in biancheria intima non succede niente.
Purtroppo, a Percy non piaccio...
«L-Liz, potrei darti questa maglietta. Che ne dici?» Chiede.
«Mmh. Ma le mutande? E il reggiseno?» Chiedo, imbarazzata.
«Chiamo Annabeth, tu fatti un bagno, se vuoi.» Dice, spingendomi dentro il bagno.
Chiude la porta.
«Okay..» Sussurro, imbarazzata.
Riapre la porta, mi da un bacio sulla guancia, e la chiude velocemente.
Sorrido.
«Io lo sposo...» Sussurro, felice.
Mi riempio la vasca con l'acqua e ci verso dentro tutto il bagoschiuma di Percy: Felce Azzurra. *inventato da me, ahaha*
Fa tutta la schiumetta e mi immergo dentro.
Sospiro.
Mi godo la temperatura bollente dell'acqua e penso a Percy.

«Hey Liz. Ti sei addormentata.» Dice Percy, ridendo.
Mi spavento e cado dentro l'acqua.
Faccio uscire solo la testa e tossisco.
«Calma. Ti ho procurato mutande e reggiseno. Ehm.. S-spero c-che ti vadano b-bene.» E' evidentemente in imbarazzo.
«Posso usare il tuo asciugamano?» Chiedo.
«Certo.» Me lo passa ed esce dal bagno.
Mi asciugo e indosso l'intimo.
O miei Dei.
«Culotte striminzite e reggiseno seconda: mi va bene?» Sbotto, incazzata.
Lui ride.
«Ti stanno grandi?» Scherza.
Lo fulmino con lo sguardo - e a me esce bene, sono la figlia di Zeus  - e mi tolgo l'asciugamano di dosso.
«Secondo te?» Chiedo, sarcastica.
«Intuisco che ti stanno piccoli.» Sorride, divertito.
«Perspicace, Percy.» Ridacchio.
Batte la mano delicatamente nel materasso.
E' senza maglietta.
Calmiamoci.
Lo guardo negli occhi e borbotto: «Stai scherzando, spero.»

Haloah.
Ho scritto questo capitolo domenica - ormai lunedì - alle 00.13
Non l'ho pubblicato perchè non c'è linea, ue ue ue.
ALCUNI AVVISI:
1. La storia non è sulla coppia Percabeth.
2. Non odio Annabeth, ma succederà qualcosa tra lei e Percy, per rendere
felici tutti, yey amamamatemi.
3. Si nota che ho preso le cose che preferisco fra tutti i libri, peace ya.
4. Zeus ha risposto all'I-Phone, l'ho voluto far rispondere ewe
Grazie per le recensioni.
xx
   
 
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