Ragazze,
voglio chiedere scusa per il layout dello scorso capitolo. Mi sono purtroppo resa conto troppo tardi del fatto che "corrisponza scottante", l'articolo dei gemelli Weasley, non fosse scritto in un diverso carattere così come io lo visualizzavo sul mio computer ma nello stesso.
Quando me ne sono accorta non sapevo più come modificare il capitolo senza rischiare di incorrere in qualche sanzione del sito facendolo tornare all'inizio della pagina, e quindi mi sono affidata al vostro infallibile intuito.
Buona lettura.
AD OGNUNO IL SUO
Così, il pomeriggio seguente, io e Mark
stavamo parlando al telefono dell’enorme bravura di Cissie al
piano.
- Gliel’hai detto tu, vero, che "A new
day has come" era la nostra canzone? – mi domandò
Mark, probabilmente
mangiando patatine, visto che si sentiva uno scrocchiare incredibile
dalla sua
parte del telefono
- Almeno questo sì…non è
esattamente una
Cooman! – ridacchiai
- Mark? – chiese mia sorella entrando in
camera e sorridendo maliziosa
Annuii sognante, e la ignorai per dieci
minuti buoni, continuando a ridere e a sussurrare frasi sconnesse al
telefono.
Infine, gettai il cellulare sul letto e mi girai a guardare mia sorella.
- A quanto vedo, il Percorso d’Amore
è stato
un successone – osservò lei
- Meraviglioso – concordai
- Dovrei proporne uno a Daniel –
borbottò
Therese, più parlando con sé stessa che con me
Naturalmente, non mi lasciai sfuggire
l’occasione di un nuovo, gustoso, irriproponibile scoop da
raccontare a Pansy e
a JJ.
- Dicevi…? – mi avvicinai incuriosita
- Dicevo che ho una sorella che non si fa mai
i cazzi suoi – sbottò Therese
- Uff…io sono l’unica sorella che hai
e mi
tratti così male! – piagnucolai cercando di essere
credibile
- Smettila di recitare, ti conosco troppo
bene per capire che ugualmente non te ne importa nulla di me, quello
che
veramente vuoi è una notizia fresca fresca per gossipare con
le tue amichette
sceme – mi interruppe Therese, senza lasciarsi abbindolare
dalla mia aria
affranta e dalle lacrime vere
- Ma io sono davvero triste per quello che mi
hai detto… - ritentai – Sto piangendo davvero!
–
- Sei sempre stata capace di piangere a
comando – mi ricordò mia sorella –
Comunque, se proprio vuoi saperlo, prima che
tu allaghi la camera è meglio che ti dica subito che non
è uno scoop da prima
pagina del “Sun” –
- Oh, ma non preoccuparti…va bene ugualmente!
– le sorrisi, incoraggiante
- Stavo notando che ultimamente parlo molto
di più con Draco che con Dan – spiegò
Therese
- Questo sì che è un problema
– decretai, con
tono grave
- Dici? Sì, in effetti credo che il dialogo
in una coppia sia importante – Therese sembrava pensosa
- Beh, io veramente mi riferivo al fatto che
parli con Draco – ammisi
- Maggie, sei una ragazza senza cuore! –
sbuffò Therese
- Io?!? Io sarei la ragazza senza cuore?!? Tu
sei amica di uno dei ragazzi più stronzi
d’Inghilterra e IO sono senza cuore?
Questo è il colmo dei colmi! Un colmissimo! –
replicai scandalizzata
- Draco è solo un ragazzo oppresso dalla sua
famiglia – sospirò Therese
- Certo…povero piccolo innocente Dracuccio!
–
dissi sarcastica – Ed è un oppresso anche quando
mette in giro voci che io mi
sia scopata Flint al secondo anno, vero? –
- Tu lo maltratti – decretò lei
- Meglio non parlarne, Therese, non
arriveremmo da nessuna parte – tagliai corto
In quel momento, Tom apparve accanto al
nostro letto.
- Tom, ma sei impazzito?!? – lo
aggredì
Therese – Avrebbe potuto esserci qualcuno in camera
o…o…Oddio! –
- Non parlatemi di Glenda – sibilò
Tom, senza
nemmeno degnare Therese di un’occhiata
- Di Glenda?!? E chi stava parlando di
Glenda? – feci io
- Voglio dimenticarla – annunciò e
poi
cominciò a borbottare frasi senza senso che riconobbi come
un inglese mischiato
a parolaccese
- Perché vuoi dimenticarla? Ah, ma forse non
vuoi parlarne – domandò mia sorella. Tom
aprì la bocca per rispondere, poi si
bloccò – È evidente che non vuoi
parlarne – Therese si alzò e cominciò a
trafficare intorno alla scrivania
- No, aspetta. Forse è meglio che ve lo
racconti, tanto in un modo o nell’altro finirete per saperlo
ugualmente – la
chiamò Tom, sedendosi sul letto con aria abbattuta
- Saggia decisione – affermai
- Beh, me ne stavo tranquillamente a Little
Hangleton, quando Glenda è arrivata in lacrime e mi si
è buttata fra le
braccia. Ho cercato per due ore di consolarla, prima di capire che
piangeva
perché Stefan le aveva dato buca –
cominciò Tom
- Uhm…mi sembra un film già visto
– osservò
Therese
- A Natale – precisai – Si vede che le
feste
le fanno saltare gli ultimi pallini della ragione –
- Fatto sta che quando ha smesso di piangere
abbiamo…ehm…scopato – riprese Tom
- Beh, mica potevate restare con le mani in
mano – ridacchiò Therese, sarcastica
- Questa mattina, lei naturalmente non c’era
– ricominciò Tom, ignorando le nostre battutine
– E mi ha lasciato un biglietto
“Stef mi ha chiamato. Vado da lui” –
- Ah, se Steffuccio chiama… - borbottai
- Glenda risponde! – completò Therese
- Insomma, questo è quanto – sospirai
- No, no! non è finita, aspetta – mi
bloccò
Tom
- Non è finita…? – Therese
sembrava
sbalordita
- A ora di pranzo è tornata a farsi viva
–
continuò Tom
- Oh, Tom…è una cosa terribile!
Steffuccio, il mio
amoruccio, non vuole pranzare con me! – la scimmiottai,
infilandoci qualche
urletto qua e là
- Questa proprio non me l’aspettavo,
è
arrivata tutta felice perché Stefan le aveva chiesto scusa.
E voleva gioire con me
perché Stefan le aveva chiesto scusa! –
sbuffò Tom
- E quindi avete scopato un’altra volta?
–
domandò Therese, con aria sbrigativa
- Lei ha provato, ma mentre ci baciavamo, ha
telefonato Stefan – rispose Tom
- Che rottura di coglioni,
quest’uomo…ha la
capacità di scassare nei momenti migliori –
osservai adirata
- Qui mi sembra “Beautiful”, ci sono
cinquecentoventi puntate che girano intorno alla stessa cosa, e poi in
una
puntata sola a volte scopri che la persona di cui sei innamorata
è tuo fratello
– aggiunse Therese
- Va bene, fatto sta che Stefan voleva dire a
Glenda che non potevano vedersi – spiegò Tom
- Davvero?!? – feci io, sgranando gli occhi
- Questa sì che è una
novità – brontolò
Therese
- Quello che viene dopo, vi assicuro che è
una novità eccezionale – sussurrò Tom
- Stefan è uscito con Glenda? –
proposi
- Tu sei uscito con Stefan? – suggerì
Therese
- No, lei è ripiombata nella disperazione e
ha tentato di farsi consolare da me, ma io l’ho cacciata
fuori – disse Tom,
velocemente
Therese lasciò cadere il cellulare mentre io
fissavo Tom come se all’improvviso fosse diventato una
bestiola verde con le
antennine.
- Lei evidentemente non voleva essere
cacciata via perché ha preso tutte le foto che
c’erano sul mobile e me le ha
tirate addosso una dopo l’altra –
continuò lui
- Ahia – borbottai
- E io ho provato a farle una maledizione
senza perdono, ma lei ha chiuso la porta urlandomi che ama Stefan
– concluse
Tom
- Questa è completamente andata –
decretò
Therese
- Sì, ha enormi turbe psichiche –
confermai
- Oh, no…Eggie è completamente sana
di mente,
tutto quello che fa…crede sia semplicemente normale
– spiegò Tom
- Il fatto che crede sia completamente
normale peggiora la sua condizione – osservai
- Beh, se io non servo più, direi che me ne
vado un po’ da Daniel – annunciò Therese
– Sai, come ti dicevo prima, Maggie,
credo che io e lui abbiamo bisogno di vederci –
Accompagnai Therese alla porta, trattenendola
per un lembo del cappotto.
- Ci credi? – le domandai
- A cosa? – fece lei, spazientita
- Alla storia di Tom…ci credi che lui ha
tentato di farle una Maledizione Senza Perdono? – specificai
- No, per niente – rispose sinceramente e si
allontanò lungo il corridoio
- Perfetto, non mi credete – sibilò
Tom, affranto
- Non è che non ti vogliamo credere,
però… -
iniziai
- Lo so, è poco credibile – mi
fermò lui
- Ecco, più o meno – ammisi
- Ragazze? Siete in camera? – la voce di
Glenda ci raggiunse dal corridoio
- No! – risposi – Cioè
sì, cioè…Maggie
c’è…cioè
io! Un attimo, professoressa Rosweth, vado
a…ehm…finire di lavarmi i denti –
- Sei stata molto precisa – sussurrò
Tom
- Vai via – gli ordinai
- Oh, no…non me la perderò per nulla
al Mondo
la storia raccontata da lei – replicò lui
- Allora mettiti lì, dietro la porta del
bagno – aprii il bagno e lo richiusi dietro di me
- Maggie?!? – chiamò ancora Glenda
dalla
porta
- Ehm…arrivo! – acciuffai uno
spazzolino e mi
diressi verso la porta – Stavo appunto lavandomi i denti
– spiegai, aprendola
- Un orario curioso per lavare i denti –
osservò Glenda
- Le cinque e un quarto. Orario formidabile
per lavarsi i denti – dissi invece io
- Volevo raccontarti una cosa –
iniziò lei,
guardandosi in giro con fare sospetto
- Beh, la racconti pure allora – la spronai
- Vedi, ultimamente Tom è
così…strano! –
esordì lei, asciugandosi una lacrima che le scendeva lungo
la guancia.
Cominciavo anche a dubitare che anche lei piangesse a comando
– Sono andata a
casa sua, per sentirmi meglio, dopo che Stef mi aveva detto che non
potevamo
uscire assieme ieri sera e…Tom ha insistito a lungo per
farlo –
- Per…? – guardai stupita verso la
porta del
bagno
- Sì, ha insistito per scopare –
ripetè Glenda, tirando su col naso – Lui odia
Steffuccio…fa di tutto per fare in modo
che io lo tradisca –
Lanciai un’altra sbalordita occhiata alla
porta del bagno.
- E poi…quando sono tornata a trovarlo,
lui…ha tentato solo di baciarmi…e poi, non lo so,
mi ha cacciata via…forse ha
un’altra? – piagnucolò lei, in modo
talmente sconclusionato e convincente che
quasi mi convinse che la sua versione dei fatti fosse ufficiale
- Non credo che Tom abbia un’altra –
feci un
sorriso stiracchiato, sempre guardando la porta socchiusa del bagno
- Ma cosa…? – cominciò
Glenda, avvicinandosi
alla porta del bagno e aprendola di botto
Il mio cuore si fermò all’istante e
per un
attimo pensai di svenire, poi mi ripresi lentamente notando che nel
bagno non
c’era nessuno.
- Eh…eh…è vuoto!
– ridacchiai nervosamente
Glenda si girò verso di me con una strana,
dubbiosa smorfia. Prima che potesse fare domande, comunque, le
suonò il
cellulare.
- Stef…amore! – esclamò
Finsi di vomitare.
- Scusa Maggie, è Stef…ora devo
proprio
andare, continueremo il nostro discorso un altro giorno –
decretò, uscendo dalla
stanza
Mentre chiudevo la porta, Glenda mi apparve
estremamente sorridente e nessun segno delle lacrime o della sua
preoccupazione
per una fantomatica tipa di Tom le intaccava un viso rilassato e
bellissimo.
- Mah… - sussurrai, disgustata
- Io ho un’altra secondo te? – mi
chiese Tom,
appoggiato al muro
- Ma da dove…? – cominciai
- Mi sono nascosto dietro la porta del bagno,
Glenda non ha un occhio estremamente allenato – sorrise lui
– Ero sotto
l’accappatoio più grande che ho trovato
–
Rimanemmo un secondo in silenzio, poi lui se
ne andò, scuotendo la testa.
Mi buttai sul letto, incrociando lo sguardo
del libro di Pozioni, ma senza la minima voglia di aprirlo. Quella sera
sarei
andata da Potter, a farmi raccontare com’era andato il suo
San Valentino.
Decisi di cominciare a prepararmi.
- Nulla di troppo provocante o sexy – mi
suggerì Therese, una mezz’oretta dopo
- Questo non è provocante – le
mostrai un
maglione a collo alto argento e bianco – Anzi, è
ultra-casto –
- Le cose troppo coperte si fanno scoprire –
disse mia sorella, con aria esperta
- Uhm – mi accolse Ron
- Come è andato il tuo San Valentino?
– gli
chiesi, gentilmente
- Vaffanculo, Maggie – rispose lui, non molto
gentilmente
- Ah, Maggie – fece Harry
- Non mostrare tutto questo entusiasmo, per
favore! – gli suggerii
- Ho un motivo per mostrare tutto questo
entusiasmo – sospirò lui, amaramente
- Dalla tua faccia è andata male –
osservai,
con aria critica
- Peggio – Harry si lanciò sul letto,
affranto
- Quanto “peggio”? – gli
chiesi
- Beh, diciamo che Cho se n’è andata
dal
locale incazzata nera perché è sicura che io la
tradisco con Hermione – sbuffò
Harry
- Con Hermione? – ripetei, stupita
- Esattamente. Con Hermione. Vedi, ieri
dovevamo incontrarci ai Tre Manici di Scopa per una faccenda importante
e Cho
ha capito che io e lei avevamo una mezza tresca –
spiegò Harry
- Ma certo che sei proprio un deficiente! Vai
ad un appuntamento con la tipa che ti piace da due anni e ti metti ad
organizzare faccende importanti con Hermione. Che poi, fammi
indovinare, se non
si tratta di compiti si tratta di Voldemort – sbottai
Harry arrossì senza dire una parola.
- Sei un deficiente – ripetei – Ti sei
lasciato sfuggire l’occasione della tua vita –
- Mi sono lasciato sfuggire abbastanza
occasioni nella mia vita, questa sarà solo
un’altra della lista – mi guardò
sospirando
- Ma che ragionamento è! – sbuffai
– Le hai
detto qualcosa di…sdolcinato? –
- No. abbiamo parlato solo della Umbridge e
di Cedric – sussurrò Harry – Non ci
siamo neanche baciati –
- Eh?!? oddio, Harry, la tua imbranataggine
mi confonde le idee…come può essere che un botolo
come te sia riuscito a salvare
il Mondo dalla minaccia di un mago oscuro!?! – ero sbalordita
- Maggie, io lo sapevo che sarebbe andata
male – borbottò lui
- Oh, no che non lo sapevi. Però te la sei
cercata! Avresti dovuto crederci un po’ di più,
impegnarti, magari…baciarla!
–
esclamai
- Se devo essere sincero, avrei preferito
andarci con te da Madama Piediburro – sussurrò
diventando paonazzo
- Ora capisco perché con me non hai mai avuto
e mai avrai una minima chance. E poi a me Madama Piediburro fa cagare
–
dichiara - Ehm, ok, credo che chiunque al suo primo appuntamento non
sia sempre
brillante, simpatico e…spinto – cercai di
rassicurarlo
- Hai ragione Maggie, sono stato uno stupido
ad andarmene – ammise
- Non ho capito bene perchè
te ne sei andato
– sussurrai
- Perché Hermione mi ha dato un appuntamento
ai Tre Manici di Scopa – rispose lui
- Allora davvero ti piace Hermione? – lo
guardai stupita – Io credevo che a Ron piacesse
Hermione…non a te! –
- A Ron?!? – Harry mi fissò qualche
secondo
dubbioso, poi scrollò la testa e tornò a parlare
di ciò di cui stava parlando
prima – Dunque, no, non era un appuntamento galante,
è che lei e quella svitata
di Luna Loovegood hanno organizzato un’intervista –
- Un’intervista? – ripetei, scioccata
– Vuoi
dire qualcosa come per “Gossipschool” ma senza
“Gossipschool”. Quella Lovegood
mi sentirà! Anzi, sentirà
Pansy…credeva di avere il copyright e invece…!
–
- Tranquilla, Maggie, tranquilla. Era
un’intervista per il Cavillo – mi interruppe Harry,
facendo una smorfia
- Ah…il Cavillo – ridacchiai
divertita – E
cos’hai raccontato al Cavillo? Che anche tu hai visto delle
strane bestioline
popolare i lenzuoli di Hogwarts e aggredire qualsiasi chiappa troppo
grossa? –
- No, questa volta era un’intervista
intelligente – borbottò Harry, non sembrando
eccessivamente convinto – Ho
raccontato a Rita Skeeter la notte del 24 Giugno –
- Intelligente?!? – sgranai gli occhi,
stupita – A me sembra il modo migliore per trasformare una
nottata da film
horror in una festa mondana monegasca. Chissà cosa
scriverà quella spostata? Ma
come ho potuto non capire che è in affari con Lunatica!
–
- Hermione le ha fatto promettere che
scriverà solo la verità – aggiunse
- Oh, beh…allora! Se gliel’ha fatto
promettere lei! – risi sarcastica
- L’ha minacciata – precisò
Harry – Ha
minacciato di raccontare a tutti che
- Ah, perché non lo sa nessuno? –
domandai,
sbiancando
- Maggie, a chi l’hai detto? – fece
lui,
preoccupato
- Non…non so…non mi ricordo
– ammisi – Beh,
comunque non credo sia una cosa di estrema importanza. Che cosa
scriverà in
quell’articolo, allora? –
- Il mio resoconto sul ritorno di Voldemort e
una lista di Mangiamorte – rispose lui
- Una lista di Mangiamorte… - ripetei
disgustata – Il modo migliore di rovinare la vita a un bel
po’ di gente,
diciamo –
- A un po’ di Mangiamorte, chiariamo –
specificò lui
- E se non avessi visto bene, invece? Era
notte! – osservai
- Non preoccuparti di questo, tu, il punto è
che non ho avuto un vero e proprio appuntamento con Hermione
– tagliò corto lui
- Sì in effetti è così
– brontolai, pensando
ad una soluzione – Sistemo tutto io! – mi proposi
Non so come mi vennero fuori quelle parole e
se avessi saputo cosa sarebbe successo in seguito, non avrei mai detto
una cosa
simile, ma forse avevo solo voglia di assicurarmi un posto in paradiso.
Naturalmente non avevo un piano serio e alle
21.20 ero davanti alla porta d’ingresso alla Sala Comune dei
Tassorosso e
tentennavo.
- Entrare o non entrare, questo è il dilemma
– sussurrai
- Abbiamo ospiti! Ciao Maggie! –
ululò
allegramente un Tassorosso del settimo anno che non mi sembrava di
conoscere
- Ehm…tu sei…? – gli
domandai
- Un amico di Diggory. Tu lo conoscevi
Diggory, vero? – sorrise malizioso
- Abbastanza – risposi
- Abbastanza – ripetè lui, ridendo
– Come mai
da queste parti? –
“Già, come mai?” disse una
voce nella mia
testa “dato che Cho è di Corvonero”.
- Ho sbagliato strada – borbottai
Il ragazzo mi guardò sbalordito.
- Se vuoi posso indicarti la strada per la
mia camera da letto – propose
- No, grazie. Magari poi ti presento una mia
amica – lo salutai e mi allontanai lungo il corridoio
L’avrei presentato a JJ, lei sarebbe stata
contentissima di visitare la stanza di chiunque.
Nella Sala Comune dei Corvonero Cho Chang era
seduta ad un tavolino e parlottava con altre due sfigate del suo anno:
una
certa Marietta Edgecombe e Molly Feller.
Mi avvicinai al loro tavolino. Cho si girò a
fissarmi con un’espressione poco amichevole, Marietta disse
qualcosa
all’orecchio di Molly e cominciarono a ridacchiare.
Sembravano trovare molto
buffa la mia cintura delle Powerpuffs
- Insomma, Spencer, cosa vuoi? – mi
domandò
Cho
- Volevo dirti che hai sbagliato a capire. Ad
Harry non piace Hermione. Sei completamente fuori strada! –
e, ridendo, me ne
andai ma continuai a sentire lo sguardo di Cho sulle mie spalle nude
finchè non
uscii dalla Sala Comune
La mattina seguente, stavo raccontando a
Therese di come era andato a meraviglia l’appuntamento di
Fred con Angelina,
quando vidi Cho Chang dirigersi a grandi passi verso di me.
Non feci a tempo a voltarmi verso di lei, che
acciuffò il succo di zucca di Ron e me lo versò
sui capelli.
- Ma sei imp…? – cominciai,
alzandomi, mentre
il succo di zucca mi scendeva lungo il collo
- Sei una grandissima troia! – urlò
lei, e la
sua voce sembrò ancora più alta nel silenzio che
si era creato nella Sala
Grande
- Io? Almeno io non vado a piangere in giro
per la scuola sperando che qualcuno me lo ficchi dentro! –
esclamai
- Come ti permetti di insultarmi? –
sbottò
lei
- Come ti permetti
tu di insultarmi? – le domandai
- Tu mi hai rubato Harry! – gridò
- Uuuh…ora si scoprono gli altarini della
Spencer – strillò Draco dal tavolo dei Serpeverde
- Taci Malfoy – urlammo in coro
- Cosa ti avrei rubato io? – le feci,
avvicinando la faccia alla sua
- Harry – rispose lei, storcendo la bocca
– E
Cedric. E il copione al terzo anno. Mi hai rubato un sacco di cose. Sei
una
ladra, oltre che troia –
- Tu sei pazza – osservai, girandomi e
cominciando tranquillamente ad asciugare il succo di zucca dalla divisa
- Sì, sono pazza – mi
puntò la bacchetta al
petto
- E stronza – aggiunsi, strappandole la
bacchetta di mano e tirandole una sberla fortissima sulla guancia destra
Lei rispose con una sberla altrettanto forte.
- Ti faccio passare la voglia di menarmi! –
gridai, e stavo per tirarle un pugno nello stomaco
- Impedimenta! – urlò una vocetta
stridula e
terribilmente familiare dalla folla che si era radunata attorno a noi
Io fui scagliata contro il tavolo dei
Serpeverde e
- Cosa credevate di fare? – domandò,
sistemandosi un ciuffo fuggiasco
- Menarci? – proposi, come se fosse ovvio
- Non ti smentisci mai, Spencer –
sibilò
Fece cenno a tutti di tornare ai loro posti e
si fece strada in mezzo ad un gruppo di Serpeverde estremamente attenti.
- Non pensare che sia finita qui, Spencer! –
mi sussurrò Cho in un orecchio
- Oh, ma certo…anzi, la prossima volta
incontriamoci su un ring – suggerii
- Se vuoi duellare non mi tirerò certo
indietro – mi mostrò la bacchetta e se ne
andò a testa alta
- Sarò io a tirarti dietro di certo qualcosa
– la guardai andarsene corrugando la fronte
- Una volta tanto, Spencer, posso dire che
hai fatto una cosa utile per l’umanità –
mi disse Ginny Weasley
- La prossima cosa utile all’umanità
sarà
farti disarcionare da un bolide – sibilai tra i denti, ma le
sorrisi ugualmente
– Grazie, Ginny –
- Non era un complimento – replicò
lei,
velocemente
- Non lo mettevo in dubbio – borbottai,
rinunciando alla mia colazione, mentre il succo di zucca si asciugava
sui miei
capelli
- Cho ha fatto un buon lavoro, ora i tuoi
capelli sembrano paglia! – Therese stava cercando con pochi
risultati di
districare una spazzola tra i miei capelli, durante quella che sarebbe
stata
un’ora di Trasfigurazione
- Quella ragazza mi sta chiedendo a gran voce
di essere pestata – sibilai
- Non farlo – mi avvertì Therese
– Lei sa
fare degli incantesimi –
- Oh, per favore! Ma l’hai vista alle
“lezioni”
di Harry…sembra un tricheco che maneggia una clava quando fa
quello che tu
chiami incantesimi – ridacchiai
- Beh, almeno non è ancora convinta che
“Stupeficium” si dica per illuminare la bacchetta
– Therese mi guardò come se
fossi una merdina sul suo libro di Divinazione
- Che ti devo dire…non lo so il latino!
–
osservai
- Non credo che tutte le persone che usano
quell’incantesimo sappiano il latino –
replicò Therese
- Magari un’infarinatura generale –
borbottai
- Oh, certo, infatti Harry appena nato
parlava latino, non lo sai? – ironizzò lei
– Le sue prime parole sono state
“Ave mater” –
- Ah-ah-ah molto simpatica – dissi sarcastica
– Ma tanto non sei tu quella perseguitata da quella
fontanella da strapazzo. Vuole picchiarmi? Che faccia
pure, vedremo
chi l’avrà vinta! – sbottai, con aria di
superiorità
- Ricorda Maggie, il dialogo…il dialogo!
– mi
scimmiottò lei
- Cho non mi sembrava molto disposta al
dialogo, questa mattina – osservai seriamente
- Probabile, ma devi metterti nei suoi panni,
lei pensa che tu la odi – ribattè Therese
- Infatti io la odio – concordai
- D’accordo, ma lei è convinta che tu
abbia
fatto di tutto per rovinarle la vita, dalla storia del copione a Cedric
Diggory
– mi ricordò Therese
- Beh, non è colpa mia se ha delle manie di
persecuzione. Ora capisco come mai andasse tanto d’accordo
con Harry, entrambi
giocano a fare le povere vittime e gli eroi che salvano il Mondo dalla
minaccia
del Lato Oscuro – mi snodai una ciocca sulla fronte tirando
con forza
- Se poi il Lato Oscuro è una rincoglionita
con i capelli rossi e le lentiggini… - ridacchiò
lei
- Non stavo parlando di Ginny Weasley –
replicai, tranquillamente
- Neanche io. Se avessi parlato di Ginny
Weasley avrei detto “una rincoglionita con i capelli rossi,
le lentiggini e le
tette grosse” mentre parlando di te quest’ultima
affermazione sarebbe stata
incredibilmente falsa – sorrise Therese - ti consiglio
di non metterti nei guai –
- Perché, mi hai mai consigliato di mettermi
nei guai? – le domandai
- Questa volta più delle altre:
- E tu come fai a sapere cosa si prepara a
fare? – volli sapere
- Ricordati che io studio Divinazione –
disse, sottolineando la parola “studio”
La fissai stupita.
- Non sono stupida come credi, Maggie, io ed
Hermione abbiamo fatto un sacco di ipotesi sul perché
Mia sorella era molto intelligente.
- Dici? – le chiesi, stupidamente
- Tu tendi a ragionare dopo aver agito, se lo
facessi prima ti assicuro che saresti una
perfetta…ehm…una perfetta… - Therese
rimase qualche secondo mordicchiandosi un labbro – Al momento
mi sfugge la
parola adatta comunque potresti benissimo contrastare
Siccome Therese mi aveva quasi convinta,
decisi di andare a chiarirmi con
- Non farlo! – mi urlò per
l’ennesima volta,
con Draco e Blaise Zabini che si godevano la scena
- Senti, Pansy, ora calmati, respira e lascia
che io sistemi la situazione – la rassicurai
- Respira! – le urlò Zabini
-
- Therese! Therese?!?
Tu ti fidi di quella
stronza, arrivista, ipocrita di tua sorella? – Pansy
digrignò i denti e si
lasciò cadere su un divanetto di pelle con fare molto
teatrale, prendendosi la
testa tra le mani
- Ma…in fondo ha ragione – sussurrai,
pianissimo
- Lei ti sta mandando in una trappola! –
sibilò Pansy – Ascolta, lei sa che tu non ci sai
fare con la bacchetta e vuole
che tu vada a parlare con Cho certa che lei tenterà di farti
qualche
incantesimo e tu non potrai difenderti. Non vuole che tu prenda a pugni
quella
stupida perché in questo caso non avrebe chance di vittoria
–
- Mia sorella non mi odia fino a questo punto
– l’avvertii, sperando di poterci credere
- Se lo dici tu – non era affatto convinta
–
Prendi la bacchetta, forse è il caso di non mandarti
esattamente allo
sbaraglio. Se Cho prova a farti qualcosa, qualsiasi cosa…tu
falle una bella
Cruciatus e non se ne parla più! –
Zabini e Draco applaudirono.
- E…come si fa? – le chiesi, perplessa
- Grr! Sei-un-caso-disperato! Disperato! Oh,
Cielo… - Pansy se ne andò brontolando e inveendo
contro un gruppetto di
ragazzini del primo anno che giocavano a gobbiglie nel corridoio
- Non farci caso – ridacchiò Zabini
– Lee
Jordan è uscito con Katie Bell a San Valentino –
- E lei è rimasta da sola, almeno noi
potevamo contare su qualche giornale di Quidditch, non è
così, Blaise? –
sorrise Draco
- Se l’è meritato, dopo
quell’articolo –
sbuffò Zabini
- Non pensi lo stesso della Lawrence,
però… -
Zabini tentò di tappare la bocca a Draco, che
però non si lasciò fermare
facilmente – Lo sai, Spencer, sono usciti insieme! Questo
sì che è amore! –
- Sei uno stronzo, Malfoy – sbottò
Blaise
- Oh, beh…che vuoi? Frequenta mia sorella
–
sorrisi
- A proposito, vai a parlare con Cho e non
preoccuparti, credo che non sappia neanche cos’è
una Cruciatus – ridacchiò
Draco derisorio
Arrivando alla camera di Cho, pensai che
forse avevo sbagliato a distogliere Tom dall’idea di
insegnarmi qualche trucco
di Magia Nera. Forse mi sarebbe servito.
Questa volta, le sfigatelle amiche di Cho
stavano senza alcun dubbio spettegolando. Ed io ero la protagonista
indiscussa
dei loro gossip. La cosa mi diede una carica in più.
Appoggiai l’orecchio alla
porta.
- E dicono che sia stata processata –
sussurrò la voce più gracchiosa delle tre, che
apparteneva a Marietta
- Per atti osceni in luogo pubblico? – le
chiese ridendo Molly
- Non ci sarebbe da stupirsi. Maggie Spencer è
la più grande puttana mai esistita a Hogwarts, assieme alle
sue amichette –
aggiunse Cho
- Sempre meglio che passare la vita chiusa in un bagno a
piangere – decretai, entrando
- Sei venuta per il nostro duello? – Cho si
alzò dal letto e prese la bacchetta
- No, sono venuta per parlare – risposi
- Parlare? – Marietta cominciò a
ridere
convulsamente
- Hai dei problemi, carina, perché non mi
pare che “parlare” sia una battuta di tale impatto
emotivo. Fa così ridere? –
la scimmiottai incominciando a ridere come rideva lei
- Tu fai molto ridere – spiegò Molly
- Anche la tua matita per gli occhi messa in
quel modo, ma non te lo vengo certo a dire – replicai
- Spencer, sei qui per vendere fumo o per
qualcosa di serio – Cho rigirava la bacchetta tra le mani
– Avanti, tira fuori
la bacchetta –
- Veramente volevo parlare civilmente –
spiegai
- Oddio!
- Vediamo se tu sei altrettanto intelligente
– mi avvicinai storcendo la bocca – Conosci il
significato della parola
“vaffanculo”? –
Marietta ridacchiò.
- Marietta, che cazzo ti ridi? – le chiese
Molly
- Se non te ne sei accorta, ride di te – le
risposi, al posto suo – Gran bella amica, mi pare –
- Bene, se hai finito di parlare, è arrivato
il momento di dimostrare quanto sei brava – Cho si
sfregò le mani e rimase in
attesa
- Muori dalla voglia di duellare con me –
osservai, scuotendo la testa
- Non temporeggiare, tanto prima o poi dovrai
prendere quella bacchetta – sbuffò Cho –
se sai di cosa stiamo parlando –
- Io faccio quello che mi pare – replicai
–
E, comunque, il fatto che tu voglia duellare con una che non sa neanche
cosa
sia una bacchetta dimostra la tua bravura –
Cho si infuriò di brutto.
- Expelliarmus! – urlò
Dalle mie tasche uscirono il cellulare e un
lucidalabbra finito.
- Dov’è la tua bacchetta? –
mi domandò,
stupita
- In camera, credo – risposi, sorridendo
- E come pensavi di duellare? – chiese Molly
- Volevo farvi vincere – sorrisi candidamente
– Ma non importa, perché non ci sarà
nessun duello – feci per andarmene
- Oh, questo lo dici tu – Cho alzò la
bacchetta
- Questo lo dico anche io – Pansy
arrivò
spalancando la porta, con la bacchetta in mano
- Benvenuta, Parkinson, ci mancava proprio un
incrocio tra un carlino e un’oca. E ti faccio notare che
entrambi non usano un
granchè il cervello – ridacchiò Cho
- Buonasera, Chang, tu invece sei un incrocio
tra una cascata e un rubinetto che perde. E ti faccio notare che
entrambi non
hanno il cervello – le rispose Pansy, tranquillamente
- Cosa vuoi da me? – sbuffò Cho
- Da te niente, stavo cercando Maggie, sai
per un consulto su Gossipschool…noi abbiamo cose importanti
da fare – sorrise Pansy,
prendendomi sottobraccio
- Più importanti di uno stupido duello
–
precisai
Pansy
mi trascinò fuori dalla stanza sculettando e camminando
impettita.
- Cos’abbiamo di importante da discutere per
Gossipschool? – le chiesi
- Ma ti rendi conto…settecento e passa San
Valentino diversi! – sorrise Pansy, con gli occhi che le
brillavano
- Ci faremo una rubrica da urlo – suggerii
- “A ognuno il suo" - propose Pansy
- "di San Valentino" - precisai
Seiryu: complimenti per l'esame! sono contenta di essere stata non solo non dannosa ma addirittura d'ispirazione! Appurato questo, credo che passerò le serate lunghe e drammatiche che precedono una versione a rileggere i capitoli vecchi della mia fanfiction, nella speranza di buoni voti. Il cappotto arancione è uno dei miei sogni da quando ho cinque anni. Per Maggie e Mark non preoccuparti. Non ancora...
Black_Moody: ebbene sì, Mark e Maggie scopano sempre al freddo. Sarà che si scaldano non solo con la loro passione ma anche con i loro discorsi sdolcinati, sarà che il freddo irrigidisce tutto (e quando dico tutto, intendo proprio tutto). Quando scopri nuovi stilisti/vedi sfilate stupende/trovi una pubblicità in cui una modella (o un modello, in caso sia figo) è vestito in modo pazzesco e senti l'irrefrenabile voglia di raccontarlo a qualcuno, non farti remore: quel qualcuno sono io.
Miyaki: Draco è l'alter ego del mio ex ragazzo, che è ex anche per quel suo irritante modo di fare da "io sono il mondo". Purtroppo mi sono fin troppo facilmente resa conto che è una malattia piuttosto diffusa nei ragazzi tra i sedici e i venticinque anni (al di fuori di questa fascia ancora non mi sono addentrata, ma spero siano migliori). Quanto a Tom e Glenda, tutto ciò che succede ha un suo ovvio perchè, anche se siamo ancora lungi dallo scoprirlo.
lady_slytherin: figurati, tranquilla, siamo tutti pieni di casini fino al collo (anzi, nel mio caso ora fin sopra la testa: mi fa un male pazzesco!) anche se spero che non ci abbandonerai più! Soprattutto ora che anche tu stai pubblicando la tua storia...hehe...devo dire che anche a me Lupin inizialmente piaceva, poi ho cominciato a trovarlo troppo perfetto per essere vero e mi sono riproposta che l'avrei demolito. Ci sto riuscendo?
Schumi95: lo so, lo so, i più grandi "odiatori" di San Valentino sono quelli che poi mandano i messaggi pucci-pucci e si regalano enormi cuscini a forma di cuore quando hanno il ragazzo, dev'essere la pena del contrappasso. Io non corro questo rischio, visto che le mie storie non durano mai più i una sera quindi non abbastanza per diventare così serie da reclamare una festa quale San Valentino. Per Gossipschool, vedrai...
Lady_Malfoy_4ever: e quando mai le piagnucolone non sono anche stronze? io avevo alle medie una copia di Cho Chang che avrei volentieri riempito di puntine. Grr. La fissa di Tom per Glenda non è ancora in via di guarigione, anche se presto ci saranno dei risvolti piuttosto notevoli riguardo le sue, ehm, scappatelle. E zia Tracie...beh, ti posso solo dire che anche lei presto avrà un sacco di novità.
MaggieAddicted: come hai giustamente detto, i "nostri eroi" stanno diventando grandi, e anche le scopate (detto proprio terra-terra) man mano che si va avanti nel tempo non sono più un semplice passatempo, ma diventano lo scambio di qualcosa di molto più profondo che un po' di gemiti. Maggie e Mark stanno imparando a fidarsi ciecamente l'uno dell'altra, ed è importante che questo accada prima di quelli che non stenterei a definire i tempi bui del sesto anno.
Mony_Riddle: posso accettare il "pucciosissimi" anche se fa troppo PinkPrinc3ss (termine con cui tendo ad indicare tutte quelle ragazzine boriose fissate con tre metri sopra il cielo e con il rosa, che riempiono i loro blog dell'inquietante tormentone "bambina viziata") e anche il "teneliiii" che fa tanto Dolly (è una mia amica, don't worry) ma "sgretolamentoooo" no. Anche se so che Kathy lo usa abitualmente, sappi che non lo accetto per Maggie e Mark. no!
Spero che perdonerete l'assenza dell'ormai celebre Angolino delle Anticipazioni, ma ho un mal di testa insopportabile e devo ancora studiare Sallustio. Uff.
Baciottolonzi