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Autore: JiuJiu91    20/02/2008    9 recensioni
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. Quando guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro di te. [Friedrich Nietzsche]
Le gemelle Spencer vivono su binari paralleli: Maggie è esuberante, goffa e maldestra, perennemente intenta a collezionare figuracce, mentre la riservata Therese è una studentessa modello, saggia dispensatrice di consigli e ottima strega. Destinate a non incontrarsi mai, se non si fossero trovate intrappolate, assieme, in un piano molto più grande di loro, divise tra Bene e Male. Sempre che Bene e Male esistano ancora, quando i Buoni sono pronti a tutto pur di vincere la guerra e i Cattivi non sembrano poi così cattivi.
In un Mondo Magico in cui non è più tutto bianco o tutto nero si intrecciano storie d'amore e di guerra, d'amicizia e di fratellanza, di alleanze e di tradimenti. In tutte le sfumature che preferite.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ragazze,

voglio chiedere scusa per il layout dello scorso capitolo. Mi sono purtroppo resa conto troppo tardi del fatto che "corrisponza scottante", l'articolo dei gemelli Weasley, non fosse scritto in un diverso carattere così come io lo visualizzavo sul mio computer ma nello stesso.

Quando me ne sono accorta non sapevo più come modificare il capitolo senza rischiare di incorrere in qualche sanzione del sito facendolo tornare all'inizio della pagina, e quindi mi sono affidata al vostro infallibile intuito.

Buona lettura.

AD OGNUNO IL SUO

Così, il pomeriggio seguente, io e Mark stavamo parlando al telefono dell’enorme bravura di Cissie al piano.

- Gliel’hai detto tu, vero, che "A new day has come" era la nostra canzone? – mi domandò Mark, probabilmente mangiando patatine, visto che si sentiva uno scrocchiare incredibile dalla sua parte del telefono

- Almeno questo sì…non è esattamente una Cooman! – ridacchiai

- Mark? – chiese mia sorella entrando in camera e sorridendo maliziosa

Annuii sognante, e la ignorai per dieci minuti buoni, continuando a ridere e a sussurrare frasi sconnesse al telefono. Infine, gettai il cellulare sul letto e mi girai a guardare mia sorella.

- A quanto vedo, il Percorso d’Amore è stato un successone – osservò lei

- Meraviglioso – concordai

- Dovrei proporne uno a Daniel – borbottò Therese, più parlando con sé stessa che con me

Naturalmente, non mi lasciai sfuggire l’occasione di un nuovo, gustoso, irriproponibile scoop da raccontare a Pansy e a JJ.

- Dicevi…? – mi avvicinai incuriosita

- Dicevo che ho una sorella che non si fa mai i cazzi suoi – sbottò Therese

- Uff…io sono l’unica sorella che hai e mi tratti così male! – piagnucolai cercando di essere credibile

- Smettila di recitare, ti conosco troppo bene per capire che ugualmente non te ne importa nulla di me, quello che veramente vuoi è una notizia fresca fresca per gossipare con le tue amichette sceme – mi interruppe Therese, senza lasciarsi abbindolare dalla mia aria affranta e dalle lacrime vere

- Ma io sono davvero triste per quello che mi hai detto… - ritentai – Sto piangendo davvero! –

- Sei sempre stata capace di piangere a comando – mi ricordò mia sorella – Comunque, se proprio vuoi saperlo, prima che tu allaghi la camera è meglio che ti dica subito che non è uno scoop da prima pagina del “Sun” –

- Oh, ma non preoccuparti…va bene ugualmente! – le sorrisi, incoraggiante

- Stavo notando che ultimamente parlo molto di più con Draco che con Dan – spiegò Therese

- Questo sì che è un problema – decretai, con tono grave

- Dici? Sì, in effetti credo che il dialogo in una coppia sia importante – Therese sembrava pensosa

- Beh, io veramente mi riferivo al fatto che parli con Draco – ammisi

- Maggie, sei una ragazza senza cuore! – sbuffò Therese

- Io?!? Io sarei la ragazza senza cuore?!? Tu sei amica di uno dei ragazzi più stronzi d’Inghilterra e IO sono senza cuore? Questo è il colmo dei colmi! Un colmissimo! – replicai scandalizzata

- Draco è solo un ragazzo oppresso dalla sua famiglia – sospirò Therese

- Certo…povero piccolo innocente Dracuccio! – dissi sarcastica – Ed è un oppresso anche quando mette in giro voci che io mi sia scopata Flint al secondo anno, vero? –

- Tu lo maltratti – decretò lei

- Meglio non parlarne, Therese, non arriveremmo da nessuna parte – tagliai corto

In quel momento, Tom apparve accanto al nostro letto.

- Tom, ma sei impazzito?!? – lo aggredì Therese – Avrebbe potuto esserci qualcuno in camera o…o…Oddio! –

- Non parlatemi di Glenda – sibilò Tom, senza nemmeno degnare Therese di un’occhiata

- Di Glenda?!? E chi stava parlando di Glenda? – feci io

- Voglio dimenticarla – annunciò e poi cominciò a borbottare frasi senza senso che riconobbi come un inglese mischiato a parolaccese

- Perché vuoi dimenticarla? Ah, ma forse non vuoi parlarne – domandò mia sorella. Tom aprì la bocca per rispondere, poi si bloccò – È evidente che non vuoi parlarne – Therese si alzò e cominciò a trafficare intorno alla scrivania

- No, aspetta. Forse è meglio che ve lo racconti, tanto in un modo o nell’altro finirete per saperlo ugualmente – la chiamò Tom, sedendosi sul letto con aria abbattuta

- Saggia decisione – affermai

- Beh, me ne stavo tranquillamente a Little Hangleton, quando Glenda è arrivata in lacrime e mi si è buttata fra le braccia. Ho cercato per due ore di consolarla, prima di capire che piangeva perché Stefan le aveva dato buca – cominciò Tom

- Uhm…mi sembra un film già visto – osservò Therese

- A Natale – precisai – Si vede che le feste le fanno saltare gli ultimi pallini della ragione –

- Fatto sta che quando ha smesso di piangere abbiamo…ehm…scopato – riprese Tom

- Beh, mica potevate restare con le mani in mano – ridacchiò Therese, sarcastica

- Questa mattina, lei naturalmente non c’era – ricominciò Tom, ignorando le nostre battutine – E mi ha lasciato un biglietto “Stef mi ha chiamato. Vado da lui” –

- Ah, se Steffuccio chiama… - borbottai

- Glenda risponde! – completò Therese

- Insomma, questo è quanto – sospirai

- No, no! non è finita, aspetta – mi bloccò Tom

- Non è finita…? – Therese sembrava sbalordita

- A ora di pranzo è tornata a farsi viva – continuò Tom

- Oh, Tom…è una cosa terribile! Steffuccio, il mio amoruccio, non vuole pranzare con me! – la scimmiottai, infilandoci qualche urletto qua e là

- Questa proprio non me l’aspettavo, è arrivata tutta felice perché Stefan le aveva chiesto scusa. E voleva gioire con me perché Stefan le aveva chiesto scusa! – sbuffò Tom

- E quindi avete scopato un’altra volta? – domandò Therese, con aria sbrigativa

- Lei ha provato, ma mentre ci baciavamo, ha telefonato Stefan – rispose Tom

- Che rottura di coglioni, quest’uomo…ha la capacità di scassare nei momenti migliori – osservai adirata

- Qui mi sembra “Beautiful”, ci sono cinquecentoventi puntate che girano intorno alla stessa cosa, e poi in una puntata sola a volte scopri che la persona di cui sei innamorata è tuo fratello – aggiunse Therese

- Va bene, fatto sta che Stefan voleva dire a Glenda che non potevano vedersi – spiegò Tom

- Davvero?!? – feci io, sgranando gli occhi

- Questa sì che è una novità – brontolò Therese

- Quello che viene dopo, vi assicuro che è una novità eccezionale – sussurrò Tom

- Stefan è uscito con Glenda? – proposi

- Tu sei uscito con Stefan? – suggerì Therese

- No, lei è ripiombata nella disperazione e ha tentato di farsi consolare da me, ma io l’ho cacciata fuori – disse Tom, velocemente

Therese lasciò cadere il cellulare mentre io fissavo Tom come se all’improvviso fosse diventato una bestiola verde con le antennine.

- Lei evidentemente non voleva essere cacciata via perché ha preso tutte le foto che c’erano sul mobile e me le ha tirate addosso una dopo l’altra – continuò lui

- Ahia – borbottai

- E io ho provato a farle una maledizione senza perdono, ma lei ha chiuso la porta urlandomi che ama Stefan – concluse Tom

- Questa è completamente andata – decretò Therese

- Sì, ha enormi turbe psichiche – confermai

- Oh, no…Eggie è completamente sana di mente, tutto quello che fa…crede sia semplicemente normale – spiegò Tom

- Il fatto che crede sia completamente normale peggiora la sua condizione – osservai

- Beh, se io non servo più, direi che me ne vado un po’ da Daniel – annunciò Therese – Sai, come ti dicevo prima, Maggie, credo che io e lui abbiamo bisogno di vederci –

Accompagnai Therese alla porta, trattenendola per un lembo del cappotto.

- Ci credi? – le domandai

- A cosa? – fece lei, spazientita

- Alla storia di Tom…ci credi che lui ha tentato di farle una Maledizione Senza Perdono? – specificai

- No, per niente – rispose sinceramente e si allontanò lungo il corridoio

- Perfetto, non mi credete – sibilò Tom, affranto

- Non è che non ti vogliamo credere, però… - iniziai

- Lo so, è poco credibile – mi fermò lui

- Ecco, più o meno – ammisi

- Ragazze? Siete in camera? – la voce di Glenda ci raggiunse dal corridoio

- No! – risposi – Cioè sì, cioè…Maggie c’è…cioè io! Un attimo, professoressa Rosweth, vado a…ehm…finire di lavarmi i denti –

- Sei stata molto precisa – sussurrò Tom

- Vai via – gli ordinai

- Oh, no…non me la perderò per nulla al Mondo la storia raccontata da lei – replicò lui

- Allora mettiti lì, dietro la porta del bagno – aprii il bagno e lo richiusi dietro di me

- Maggie?!? – chiamò ancora Glenda dalla porta

- Ehm…arrivo! – acciuffai uno spazzolino e mi diressi verso la porta – Stavo appunto lavandomi i denti – spiegai, aprendola

- Un orario curioso per lavare i denti – osservò Glenda

- Le cinque e un quarto. Orario formidabile per lavarsi i denti – dissi invece io

- Volevo raccontarti una cosa – iniziò lei, guardandosi in giro con fare sospetto

- Beh, la racconti pure allora – la spronai

- Vedi, ultimamente Tom è così…strano! – esordì lei, asciugandosi una lacrima che le scendeva lungo la guancia. Cominciavo anche a dubitare che anche lei piangesse a comando – Sono andata a casa sua, per sentirmi meglio, dopo che Stef mi aveva detto che non potevamo uscire assieme ieri sera e…Tom ha insistito a lungo per farlo –

- Per…? – guardai stupita verso la porta del bagno

- Sì, ha insistito per scopare – ripetè Glenda, tirando su col naso – Lui odia Steffuccio…fa di tutto per fare in modo che io lo tradisca –

Lanciai un’altra sbalordita occhiata alla porta del bagno.

- E poi…quando sono tornata a trovarlo, lui…ha tentato solo di baciarmi…e poi, non lo so, mi ha cacciata via…forse ha un’altra? – piagnucolò lei, in modo talmente sconclusionato e convincente che quasi mi convinse che la sua versione dei fatti fosse ufficiale

- Non credo che Tom abbia un’altra – feci un sorriso stiracchiato, sempre guardando la porta socchiusa del bagno

- Ma cosa…? – cominciò Glenda, avvicinandosi alla porta del bagno e aprendola di botto

Il mio cuore si fermò all’istante e per un attimo pensai di svenire, poi mi ripresi lentamente notando che nel bagno non c’era nessuno.

- Eh…eh…è vuoto! – ridacchiai nervosamente

Glenda si girò verso di me con una strana, dubbiosa smorfia. Prima che potesse fare domande, comunque, le suonò il cellulare.

- Stef…amore! – esclamò

Finsi di vomitare.

- Scusa Maggie, è Stef…ora devo proprio andare, continueremo il nostro discorso un altro giorno – decretò, uscendo dalla stanza

Mentre chiudevo la porta, Glenda mi apparve estremamente sorridente e nessun segno delle lacrime o della sua preoccupazione per una fantomatica tipa di Tom le intaccava un viso rilassato e bellissimo.

- Mah… - sussurrai, disgustata

- Io ho un’altra secondo te? – mi chiese Tom, appoggiato al muro

- Ma da dove…? – cominciai

- Mi sono nascosto dietro la porta del bagno, Glenda non ha un occhio estremamente allenato – sorrise lui – Ero sotto l’accappatoio più grande che ho trovato –

Rimanemmo un secondo in silenzio, poi lui se ne andò, scuotendo la testa.

Mi buttai sul letto, incrociando lo sguardo del libro di Pozioni, ma senza la minima voglia di aprirlo. Quella sera sarei andata da Potter, a farmi raccontare com’era andato il suo San Valentino.

Decisi di cominciare a prepararmi.

- Nulla di troppo provocante o sexy – mi suggerì Therese, una mezz’oretta dopo

- Questo non è provocante – le mostrai un maglione a collo alto argento e bianco – Anzi, è ultra-casto –

- Le cose troppo coperte si fanno scoprire – disse mia sorella, con aria esperta

E così, alle 19.40, dopo aver cenato, con il mio maglione arancione e un banalissimo jeans, mi avviai nella camera di Harry.

- Uhm – mi accolse Ron

- Come è andato il tuo San Valentino? – gli chiesi, gentilmente

- Vaffanculo, Maggie – rispose lui, non molto gentilmente

- Ah, Maggie – fece Harry

- Non mostrare tutto questo entusiasmo, per favore! – gli suggerii

- Ho un motivo per mostrare tutto questo entusiasmo – sospirò lui, amaramente

- Dalla tua faccia è andata male – osservai, con aria critica

- Peggio – Harry si lanciò sul letto, affranto

- Quanto “peggio”? – gli chiesi

- Beh, diciamo che Cho se n’è andata dal locale incazzata nera perché è sicura che io la tradisco con Hermione – sbuffò Harry

- Con Hermione? – ripetei, stupita

- Esattamente. Con Hermione. Vedi, ieri dovevamo incontrarci ai Tre Manici di Scopa per una faccenda importante e Cho ha capito che io e lei avevamo una mezza tresca – spiegò Harry

- Ma certo che sei proprio un deficiente! Vai ad un appuntamento con la tipa che ti piace da due anni e ti metti ad organizzare faccende importanti con Hermione. Che poi, fammi indovinare, se non si tratta di compiti si tratta di Voldemort – sbottai

Harry arrossì senza dire una parola.

- Sei un deficiente – ripetei – Ti sei lasciato sfuggire l’occasione della tua vita –

- Mi sono lasciato sfuggire abbastanza occasioni nella mia vita, questa sarà solo un’altra della lista – mi guardò sospirando

- Ma che ragionamento è! – sbuffai – Le hai detto qualcosa di…sdolcinato? –

- No. abbiamo parlato solo della Umbridge e di Cedric – sussurrò Harry – Non ci siamo neanche baciati –

- Eh?!? oddio, Harry, la tua imbranataggine mi confonde le idee…come può essere che un botolo come te sia riuscito a salvare il Mondo dalla minaccia di un mago oscuro!?! – ero sbalordita

- Maggie, io lo sapevo che sarebbe andata male – borbottò lui

- Oh, no che non lo sapevi. Però te la sei cercata! Avresti dovuto crederci un po’ di più, impegnarti, magari…baciarla! – esclamai

- Se devo essere sincero, avrei preferito andarci con te da Madama Piediburro – sussurrò diventando paonazzo

- Ora capisco perché con me non hai mai avuto e mai avrai una minima chance. E poi a me Madama Piediburro fa cagare – dichiara - Ehm, ok, credo che chiunque al suo primo appuntamento non sia sempre brillante, simpatico e…spinto – cercai di rassicurarlo

- Hai ragione Maggie, sono stato uno stupido ad andarmene – ammise

- Non ho capito bene perchè te ne sei andato – sussurrai

- Perché Hermione mi ha dato un appuntamento ai Tre Manici di Scopa – rispose lui

- Allora davvero ti piace Hermione? – lo guardai stupita – Io credevo che a Ron piacesse Hermione…non a te! –

- A Ron?!? – Harry mi fissò qualche secondo dubbioso, poi scrollò la testa e tornò a parlare di ciò di cui stava parlando prima – Dunque, no, non era un appuntamento galante, è che lei e quella svitata di Luna Loovegood hanno organizzato un’intervista –

- Un’intervista? – ripetei, scioccata – Vuoi dire qualcosa come per “Gossipschool” ma senza “Gossipschool”. Quella Lovegood mi sentirà! Anzi, sentirà Pansy…credeva di avere il copyright e invece…! –

- Tranquilla, Maggie, tranquilla. Era un’intervista per il Cavillo – mi interruppe Harry, facendo una smorfia

- Ah…il Cavillo – ridacchiai divertita – E cos’hai raccontato al Cavillo? Che anche tu hai visto delle strane bestioline popolare i lenzuoli di Hogwarts e aggredire qualsiasi chiappa troppo grossa? –

- No, questa volta era un’intervista intelligente – borbottò Harry, non sembrando eccessivamente convinto – Ho raccontato a Rita Skeeter la notte del 24 Giugno –

- Intelligente?!? – sgranai gli occhi, stupita – A me sembra il modo migliore per trasformare una nottata da film horror in una festa mondana monegasca. Chissà cosa scriverà quella spostata? Ma come ho potuto non capire che è in affari con Lunatica! –

- Hermione le ha fatto promettere che scriverà solo la verità – aggiunse

- Oh, beh…allora! Se gliel’ha fatto promettere lei! – risi sarcastica

- L’ha minacciata – precisò Harry – Ha minacciato di raccontare a tutti che la Skeeter è un Animagus –

- Ah, perché non lo sa nessuno? – domandai, sbiancando

- Maggie, a chi l’hai detto? – fece lui, preoccupato

- Non…non so…non mi ricordo – ammisi – Beh, comunque non credo sia una cosa di estrema importanza. Che cosa scriverà in quell’articolo, allora? –

- Il mio resoconto sul ritorno di Voldemort e una lista di Mangiamorte – rispose lui

- Una lista di Mangiamorte… - ripetei disgustata – Il modo migliore di rovinare la vita a un bel po’ di gente, diciamo –

- A un po’ di Mangiamorte, chiariamo – specificò lui

- E se non avessi visto bene, invece? Era notte! – osservai

- Non preoccuparti di questo, tu, il punto è che non ho avuto un vero e proprio appuntamento con Hermione – tagliò corto lui

- Sì in effetti è così – brontolai, pensando ad una soluzione – Sistemo tutto io! – mi proposi

Non so come mi vennero fuori quelle parole e se avessi saputo cosa sarebbe successo in seguito, non avrei mai detto una cosa simile, ma forse avevo solo voglia di assicurarmi un posto in paradiso.

Naturalmente non avevo un piano serio e alle 21.20 ero davanti alla porta d’ingresso alla Sala Comune dei Tassorosso e tentennavo.

- Entrare o non entrare, questo è il dilemma – sussurrai

- Abbiamo ospiti! Ciao Maggie! – ululò allegramente un Tassorosso del settimo anno che non mi sembrava di conoscere

- Ehm…tu sei…? – gli domandai

- Un amico di Diggory. Tu lo conoscevi Diggory, vero? – sorrise malizioso

- Abbastanza – risposi

- Abbastanza – ripetè lui, ridendo – Come mai da queste parti? –

“Già, come mai?” disse una voce nella mia testa “dato che Cho è di Corvonero”.

- Ho sbagliato strada – borbottai

Il ragazzo mi guardò sbalordito.

- Se vuoi posso indicarti la strada per la mia camera da letto – propose

- No, grazie. Magari poi ti presento una mia amica – lo salutai e mi allontanai lungo il corridoio

L’avrei presentato a JJ, lei sarebbe stata contentissima di visitare la stanza di chiunque.

La Torre di Corvonero era dall’altra parte del castello. Mi ci diressi chiedendomi se stessi lentamente impazzendo. Cosa ci facevo dai Tassorosso?!?

Nella Sala Comune dei Corvonero Cho Chang era seduta ad un tavolino e parlottava con altre due sfigate del suo anno: una certa Marietta Edgecombe e Molly Feller.

Mi avvicinai al loro tavolino. Cho si girò a fissarmi con un’espressione poco amichevole, Marietta disse qualcosa all’orecchio di Molly e cominciarono a ridacchiare. Sembravano trovare molto buffa la mia cintura delle Powerpuffs

- Insomma, Spencer, cosa vuoi? – mi domandò Cho

- Volevo dirti che hai sbagliato a capire. Ad Harry non piace Hermione. Sei completamente fuori strada! – e, ridendo, me ne andai ma continuai a sentire lo sguardo di Cho sulle mie spalle nude finchè non uscii dalla Sala Comune

La mattina seguente, stavo raccontando a Therese di come era andato a meraviglia l’appuntamento di Fred con Angelina, quando vidi Cho Chang dirigersi a grandi passi verso di me.

Non feci a tempo a voltarmi verso di lei, che acciuffò il succo di zucca di Ron e me lo versò sui capelli.

- Ma sei imp…? – cominciai, alzandomi, mentre il succo di zucca mi scendeva lungo il collo

- Sei una grandissima troia! – urlò lei, e la sua voce sembrò ancora più alta nel silenzio che si era creato nella Sala Grande

- Io? Almeno io non vado a piangere in giro per la scuola sperando che qualcuno me lo ficchi dentro! – esclamai

- Come ti permetti di insultarmi? – sbottò lei

- Come ti permetti tu di insultarmi? – le domandai

- Tu mi hai rubato Harry! – gridò

- Uuuh…ora si scoprono gli altarini della Spencer – strillò Draco dal tavolo dei Serpeverde

- Taci Malfoy – urlammo in coro

- Cosa ti avrei rubato io? – le feci, avvicinando la faccia alla sua

- Harry – rispose lei, storcendo la bocca – E Cedric. E il copione al terzo anno. Mi hai rubato un sacco di cose. Sei una ladra, oltre che troia –

- Tu sei pazza – osservai, girandomi e cominciando tranquillamente ad asciugare il succo di zucca dalla divisa

- Sì, sono pazza – mi puntò la bacchetta al petto

- E stronza – aggiunsi, strappandole la bacchetta di mano e tirandole una sberla fortissima sulla guancia destra

Lei rispose con una sberla altrettanto forte.

- Ti faccio passare la voglia di menarmi! – gridai, e stavo per tirarle un pugno nello stomaco

- Impedimenta! – urlò una vocetta stridula e terribilmente familiare dalla folla che si era radunata attorno a noi

Io fui scagliata contro il tavolo dei Serpeverde e la Umbridge ci raggiunse camminando impettita.

- Cosa credevate di fare? – domandò, sistemandosi un ciuffo fuggiasco

- Menarci? – proposi, come se fosse ovvio

- Non ti smentisci mai, Spencer – sibilò la Umbridge – come ho sempre sostenuto tu sei una ragazzina violenta e pericolosa. E tu, Chang, stalle lontano, la sbatteremo fuori prima che possa alzare le mani su di te un’altra volta –

Fece cenno a tutti di tornare ai loro posti e si fece strada in mezzo ad un gruppo di Serpeverde estremamente attenti.

- Non pensare che sia finita qui, Spencer! – mi sussurrò Cho in un orecchio

- Oh, ma certo…anzi, la prossima volta incontriamoci su un ring – suggerii

- Se vuoi duellare non mi tirerò certo indietro – mi mostrò la bacchetta e se ne andò a testa alta

- Sarò io a tirarti dietro di certo qualcosa – la guardai andarsene corrugando la fronte

- Una volta tanto, Spencer, posso dire che hai fatto una cosa utile per l’umanità – mi disse Ginny Weasley

- La prossima cosa utile all’umanità sarà farti disarcionare da un bolide – sibilai tra i denti, ma le sorrisi ugualmente – Grazie, Ginny –

- Non era un complimento – replicò lei, velocemente

- Non lo mettevo in dubbio – borbottai, rinunciando alla mia colazione, mentre il succo di zucca si asciugava sui miei capelli

- Cho ha fatto un buon lavoro, ora i tuoi capelli sembrano paglia! – Therese stava cercando con pochi risultati di districare una spazzola tra i miei capelli, durante quella che sarebbe stata un’ora di Trasfigurazione

- Quella ragazza mi sta chiedendo a gran voce di essere pestata – sibilai

- Non farlo – mi avvertì Therese – Lei sa fare degli incantesimi –

- Oh, per favore! Ma l’hai vista alle “lezioni” di Harry…sembra un tricheco che maneggia una clava quando fa quello che tu chiami incantesimi – ridacchiai

- Beh, almeno non è ancora convinta che “Stupeficium” si dica per illuminare la bacchetta – Therese mi guardò come se fossi una merdina sul suo libro di Divinazione

- Che ti devo dire…non lo so il latino! – osservai

- Non credo che tutte le persone che usano quell’incantesimo sappiano il latino – replicò Therese

- Magari un’infarinatura generale – borbottai

- Oh, certo, infatti Harry appena nato parlava latino, non lo sai? – ironizzò lei – Le sue prime parole sono state “Ave mater” –

- Ah-ah-ah molto simpatica – dissi sarcastica – Ma tanto non sei tu quella perseguitata da quella fontanella da strapazzo. Vuole picchiarmi? Che faccia pure, vedremo chi l’avrà vinta! – sbottai, con aria di superiorità

- Ricorda Maggie, il dialogo…il dialogo! – mi scimmiottò lei

- Cho non mi sembrava molto disposta al dialogo, questa mattina – osservai seriamente

- Probabile, ma devi metterti nei suoi panni, lei pensa che tu la odi – ribattè Therese

- Infatti io la odio – concordai

- D’accordo, ma lei è convinta che tu abbia fatto di tutto per rovinarle la vita, dalla storia del copione a Cedric Diggory – mi ricordò Therese

- Beh, non è colpa mia se ha delle manie di persecuzione. Ora capisco come mai andasse tanto d’accordo con Harry, entrambi giocano a fare le povere vittime e gli eroi che salvano il Mondo dalla minaccia del Lato Oscuro – mi snodai una ciocca sulla fronte tirando con forza

- Se poi il Lato Oscuro è una rincoglionita con i capelli rossi e le lentiggini… - ridacchiò lei

- Non stavo parlando di Ginny Weasley – replicai, tranquillamente

- Neanche io. Se avessi parlato di Ginny Weasley avrei detto “una rincoglionita con i capelli rossi, le lentiggini e le tette grosse” mentre parlando di te quest’ultima affermazione sarebbe stata incredibilmente falsa – sorrise Therese - ti consiglio di non metterti nei guai –

- Perché, mi hai mai consigliato di mettermi nei guai? – le domandai

- Questa volta più delle altre: la Umbridge ti sta tenendo d’occhio e aspetta solo il momento propizio per farti fuori. Tu qui le sei parecchio d’impiccio, non so se hai notato, lei cerca di avere l’appoggio degli studenti per quello che si prepara a fare – spiegò Therese

- E tu come fai a sapere cosa si prepara a fare? – volli sapere

- Ricordati che io studio Divinazione – disse, sottolineando la parola “studio”

La fissai stupita.

- Non sono stupida come credi, Maggie, io ed Hermione abbiamo fatto un sacco di ipotesi sul perché la Umbridge è qui e se davvero il Ministero vuole controllare Hogwarts lei non resterà sempre a insegnare Difesa Contro le Arti Oscure – sospirò Therese – Ha bisogno del posto di Silente per controllarci meglio. Ma tu e i gemelli Weasley e Potter e qualcun altro le state dando filo da torcere e se volete restare qui ad ostacolare i suoi piani dovete agire senza farvi sbattere fuori –

Mia sorella era molto intelligente.

- Dici? – le chiesi, stupidamente

- Tu tendi a ragionare dopo aver agito, se lo facessi prima ti assicuro che saresti una perfetta…ehm…una perfetta… - Therese rimase qualche secondo mordicchiandosi un labbro – Al momento mi sfugge la parola adatta comunque potresti benissimo contrastare la Umbridge – concluse, soddisfatta per la sua pronta reazione all’amnesia

Siccome Therese mi aveva quasi convinta, decisi di andare a chiarirmi con la Fontana Orientale, nonostante Pansy mi trattenesse nella Sala Comune dei Serpeverde.

- Non farlo! – mi urlò per l’ennesima volta, con Draco e Blaise Zabini che si godevano la scena

- Senti, Pansy, ora calmati, respira e lascia che io sistemi la situazione – la rassicurai

- Respira! – le urlò Zabini

- La Spencer sistemerà la situazione – aggiunse Draco, ed entrambi scoppiarono a ridere

- Dunque, Pan, come diceva Therese… - iniziai

- Therese! Therese?!? Tu ti fidi di quella stronza, arrivista, ipocrita di tua sorella? – Pansy digrignò i denti e si lasciò cadere su un divanetto di pelle con fare molto teatrale, prendendosi la testa tra le mani

- Ma…in fondo ha ragione – sussurrai, pianissimo

- Lei ti sta mandando in una trappola! – sibilò Pansy – Ascolta, lei sa che tu non ci sai fare con la bacchetta e vuole che tu vada a parlare con Cho certa che lei tenterà di farti qualche incantesimo e tu non potrai difenderti. Non vuole che tu prenda a pugni quella stupida perché in questo caso non avrebe chance di vittoria –

- Mia sorella non mi odia fino a questo punto – l’avvertii, sperando di poterci credere

- Se lo dici tu – non era affatto convinta – Prendi la bacchetta, forse è il caso di non mandarti esattamente allo sbaraglio. Se Cho prova a farti qualcosa, qualsiasi cosa…tu falle una bella Cruciatus e non se ne parla più! –

Zabini e Draco applaudirono.

- E…come si fa? – le chiesi, perplessa

- Grr! Sei-un-caso-disperato! Disperato! Oh, Cielo… - Pansy se ne andò brontolando e inveendo contro un gruppetto di ragazzini del primo anno che giocavano a gobbiglie nel corridoio

- Non farci caso – ridacchiò Zabini – Lee Jordan è uscito con Katie Bell a San Valentino –

- E lei è rimasta da sola, almeno noi potevamo contare su qualche giornale di Quidditch, non è così, Blaise? – sorrise Draco

- Se l’è meritato, dopo quell’articolo – sbuffò Zabini

- Non pensi lo stesso della Lawrence, però… - Zabini tentò di tappare la bocca a Draco, che però non si lasciò fermare facilmente – Lo sai, Spencer, sono usciti insieme! Questo sì che è amore! –

- Sei uno stronzo, Malfoy – sbottò Blaise

- Oh, beh…che vuoi? Frequenta mia sorella – sorrisi

- A proposito, vai a parlare con Cho e non preoccuparti, credo che non sappia neanche cos’è una Cruciatus – ridacchiò Draco derisorio

Arrivando alla camera di Cho, pensai che forse avevo sbagliato a distogliere Tom dall’idea di insegnarmi qualche trucco di Magia Nera. Forse mi sarebbe servito.

Questa volta, le sfigatelle amiche di Cho stavano senza alcun dubbio spettegolando. Ed io ero la protagonista indiscussa dei loro gossip. La cosa mi diede una carica in più. Appoggiai l’orecchio alla porta.

- E dicono che sia stata processata – sussurrò la voce più gracchiosa delle tre, che apparteneva a Marietta

- Per atti osceni in luogo pubblico? – le chiese ridendo Molly

- Non ci sarebbe da stupirsi. Maggie Spencer è la più grande puttana mai esistita a Hogwarts, assieme alle sue amichette – aggiunse Cho

- Sempre meglio che passare la vita chiusa in un bagno a piangere – decretai, entrando

- Sei venuta per il nostro duello? – Cho si alzò dal letto e prese la bacchetta

- No, sono venuta per parlare – risposi

- Parlare? – Marietta cominciò a ridere convulsamente

- Hai dei problemi, carina, perché non mi pare che “parlare” sia una battuta di tale impatto emotivo. Fa così ridere? – la scimmiottai incominciando a ridere come rideva lei

- Tu fai molto ridere – spiegò Molly

- Anche la tua matita per gli occhi messa in quel modo, ma non te lo vengo certo a dire – replicai

- Spencer, sei qui per vendere fumo o per qualcosa di serio – Cho rigirava la bacchetta tra le mani – Avanti, tira fuori la bacchetta –

- Veramente volevo parlare civilmente – spiegai

- Oddio! La Spencer conosce il significato della parola “civilmente”! – esclamò Molly

- Vediamo se tu sei altrettanto intelligente – mi avvicinai storcendo la bocca – Conosci il significato della parola “vaffanculo”? –

Marietta ridacchiò.

- Marietta, che cazzo ti ridi? – le chiese Molly

- Se non te ne sei accorta, ride di te – le risposi, al posto suo – Gran bella amica, mi pare –

- Bene, se hai finito di parlare, è arrivato il momento di dimostrare quanto sei brava – Cho si sfregò le mani e rimase in attesa

- Muori dalla voglia di duellare con me – osservai, scuotendo la testa

- Non temporeggiare, tanto prima o poi dovrai prendere quella bacchetta – sbuffò Cho – se sai di cosa stiamo parlando –

- Io faccio quello che mi pare – replicai – E, comunque, il fatto che tu voglia duellare con una che non sa neanche cosa sia una bacchetta dimostra la tua bravura –

Cho si infuriò di brutto.

- Expelliarmus! – urlò

Dalle mie tasche uscirono il cellulare e un lucidalabbra finito.

- Dov’è la tua bacchetta? – mi domandò, stupita

- In camera, credo – risposi, sorridendo

- E come pensavi di duellare? – chiese Molly

- Volevo farvi vincere – sorrisi candidamente – Ma non importa, perché non ci sarà nessun duello – feci per andarmene

- Oh, questo lo dici tu – Cho alzò la bacchetta

- Questo lo dico anche io – Pansy arrivò spalancando la porta, con la bacchetta in mano

- Benvenuta, Parkinson, ci mancava proprio un incrocio tra un carlino e un’oca. E ti faccio notare che entrambi non usano un granchè il cervello – ridacchiò Cho

- Buonasera, Chang, tu invece sei un incrocio tra una cascata e un rubinetto che perde. E ti faccio notare che entrambi non hanno il cervello – le rispose Pansy, tranquillamente

- Cosa vuoi da me? – sbuffò Cho

- Da te niente, stavo cercando Maggie, sai per un consulto su Gossipschool…noi abbiamo cose importanti da fare – sorrise Pansy, prendendomi sottobraccio

- Più importanti di uno stupido duello – precisai

Pansy mi trascinò fuori dalla stanza sculettando e camminando impettita.

- Cos’abbiamo di importante da discutere per Gossipschool? – le chiesi

- Ma ti rendi conto…settecento e passa San Valentino diversi! – sorrise Pansy, con gli occhi che le brillavano

- Ci faremo una rubrica da urlo – suggerii

- “A ognuno il suo" - propose Pansy

- "di San Valentino" - precisai

Seiryu: complimenti per l'esame! sono contenta di essere stata non solo non dannosa ma addirittura d'ispirazione! Appurato questo, credo che passerò le serate lunghe e drammatiche che precedono una versione a rileggere i capitoli vecchi della mia fanfiction, nella speranza di buoni voti. Il cappotto arancione è uno dei miei sogni da quando ho cinque anni. Per Maggie e Mark non preoccuparti. Non ancora...

Black_Moody: ebbene sì, Mark e Maggie scopano sempre al freddo. Sarà che si scaldano non solo con la loro passione ma anche con i loro discorsi sdolcinati, sarà che il freddo irrigidisce tutto (e quando dico tutto, intendo proprio tutto). Quando scopri nuovi stilisti/vedi sfilate stupende/trovi una pubblicità in cui una modella (o un modello, in caso sia figo) è vestito in modo pazzesco e senti l'irrefrenabile voglia di raccontarlo a qualcuno, non farti remore: quel qualcuno sono io.

Miyaki: Draco è l'alter ego del mio ex ragazzo, che è ex anche per quel suo irritante modo di fare da "io sono il mondo". Purtroppo mi sono fin troppo facilmente resa conto che è una malattia piuttosto diffusa nei ragazzi tra i sedici e i venticinque anni (al di fuori di questa fascia ancora non mi sono addentrata, ma spero siano migliori). Quanto a Tom e Glenda, tutto ciò che succede ha un suo ovvio perchè, anche se siamo ancora lungi dallo scoprirlo.

lady_slytherin: figurati, tranquilla, siamo tutti pieni di casini fino al collo (anzi, nel mio caso ora fin sopra la testa: mi fa un male pazzesco!) anche se spero che non ci abbandonerai più! Soprattutto ora che anche tu stai pubblicando la tua storia...hehe...devo dire che anche a me Lupin inizialmente piaceva, poi ho cominciato a trovarlo troppo perfetto per essere vero e mi sono riproposta che l'avrei demolito. Ci sto riuscendo?

Schumi95: lo so, lo so, i più grandi "odiatori" di San Valentino sono quelli che poi mandano i messaggi pucci-pucci e si regalano enormi cuscini a forma di cuore quando hanno il ragazzo, dev'essere la pena del contrappasso. Io non corro questo rischio, visto che le mie storie non durano mai più i una sera quindi non abbastanza per diventare così serie da reclamare una festa quale San Valentino. Per Gossipschool, vedrai...

Lady_Malfoy_4ever: e quando mai le piagnucolone non sono anche stronze? io avevo alle medie una copia di Cho Chang che avrei volentieri riempito di puntine. Grr. La fissa di Tom per Glenda non è ancora in via di guarigione, anche se presto ci saranno dei risvolti piuttosto notevoli riguardo le sue, ehm, scappatelle. E zia Tracie...beh, ti posso solo dire che anche lei presto avrà un sacco di novità.

MaggieAddicted: come hai giustamente detto, i "nostri eroi" stanno diventando grandi, e anche le scopate (detto proprio terra-terra) man mano che si va avanti nel tempo non sono più un semplice passatempo, ma diventano lo scambio di qualcosa di molto più profondo che un po' di gemiti. Maggie e Mark stanno imparando a fidarsi ciecamente l'uno dell'altra, ed è importante che questo accada prima di quelli che non stenterei a definire i tempi bui del sesto anno.

Mony_Riddle: posso accettare il "pucciosissimi" anche se fa troppo PinkPrinc3ss (termine con cui tendo ad indicare tutte quelle ragazzine boriose fissate con tre metri sopra il cielo e con il rosa, che riempiono i loro blog dell'inquietante tormentone "bambina viziata") e anche il "teneliiii" che fa tanto Dolly (è una mia amica, don't worry) ma "sgretolamentoooo" no. Anche se so che Kathy lo usa abitualmente, sappi che non lo accetto per Maggie e Mark. no!

Spero che perdonerete l'assenza dell'ormai celebre Angolino delle Anticipazioni, ma ho un mal di testa insopportabile e devo ancora studiare Sallustio. Uff.

Baciottolonzi

  
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