E mi hanno sempre fatto credere che
nell'incertezza e' meglio prendere
ma se io prendo chi e' che da'?
Negrita – Bambole.

 

Carta e penna, la valigia aperta sul letto.
“Cara Sydney”
No, troppo formale, che schifo, non è bravo Niall a fare queste cose, scrivere, tirare fuori sentimenti, immaginarsi la faccia delle persone che leggeranno.
Si immagina già, la faccia sconvolta di Sydney, quando troverà quel foglio sotto la porta.
“Ciao Sydney”
Ma sei stupido? Si dice Niall, accartoccia il foglio e lo butta nel cestino, sotto la scrivania di ciliegio che sua madre aveva tanto insistito per ficcargliela in casa – io non la voglio più e a Greg fa schifo - quindi, al secondogenito degli Horan, era toccata quella dannata scrivania in ciliegio.
La vita va avanti, le ideologie si estinguono, le coscienze si disperdono crollando insieme ai muri, lasciando un piccolo mucchio di polvere.
I monumenti a cosa servono? La vera storia non la insegnano.
«Studia»
«Non mi frega della scuola»
«Cazzi tuoi, resterai ciuco per tutta la vita» gli aveva detto, facendo spallucce, chissene frega di studiare quando lui ha Sydney accanto?
Quando ha quella persona così fragile da proteggere, cresciuta così in fretta, una bambina troppo grande, Niall non saprà mai quanti ragazzi l'hanno amata, ma ognuno di loro ha lasciato un segno, che ha contribuito a farla crescere, a formare il suo animo da donna.
«Non ne posso più, di essere grande»
E Niall adesso capisce perché rivorresti indietro le tue bambole.
Niall ha visto troppi oracoli e troppe corti dei miracoli.
«Andrà tutto bene» gli dicono tutti.
«Come no!»
Non può credere, o forse proprio non vuole.
Sydney è piena di problemi, è rotta dentro, non funziona.
Ed è stata zitta, mentre tutto dentro di lei faceva a botte, si frantumava, esplodeva, fremeva per uscire, lei semplicemente è stata zitta.
Allora Niall capisce perché Sydney dice di rivolere indietro le sue bambole.
«Perché credi di essere sbagliata, sempre?»
«Perché maltratto me stessa e la mia vita»
Sospira perché non può far altro, mentre la vede bere il caffè nella cucina, con l'intonaco di quel giallino – color vomito – la verità sulla vita di Sydney sta dentro un nylon, dimenticato nell'oceano.
Niall tiene gli occhi di Sydney, come un amuleto, nella tasca interna del giubbotto.
«Me ne vado..»
«Tutti lo fanno»
E l'aveva vista, con il pianto spezzato in gola, la luce spenta nei suoi occhi sempre accesi, come le luci della città, l'aveva vista respirare per non scoppiare in lacrime, detestava piangere, sopratutto davanti a lui.
«Non ti mancherò nemmeno, non sono il tipo che manca alle persone»
«Perché tu per loro ci sei sempre»
È vero, Sydney c'è per tutti, è sempre lì, non se ne va, non prende mai il treno per andare via.
C'è stata per sua madre, per lui, per Zayn e persino per Louis, che l'aveva trattata di merda.
Niall sa, che Sydney vorrebbe indietro le sue bambole.
Posa carta e penna, rimette la valigia sotto il letto.
Non se ne vuole più andare.
«Sydney..resto qui con te»
«Non mi lasciare»
«Sono qui»


 

Non so, è venuta fuori così, di getto. Mi è presa la malinconia ed eccoci, mi spiace di scrivere ste robe schifide e depresse ): Scusatemi poi passa HAHAHA
No davvero, ci ho messo anche l'anima, l'avrete visto nelle note di sopra! :)
Bene, mi lasciate anche una piccola recensione? Mi piacerebbe da morire! 
Un bacione gigante a tutte!
Cleo xx
 

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