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Autore: Ibelieve93    19/08/2013    1 recensioni
Marco e Clarissa .
I due si amano da sempre.
Entrambi non vedono l'ora di laurearsi e di sposarsi per andar a vivere insieme e costruire una famiglia.
Amarsi in tutto e per tutto.
Un giorno, un litigio , la gelosia e un terribile incidente tenteranno di separarli.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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NON LASCIARMI , IO SONO QUI ! 




Capitolo 3. Incontri all'Università 



Prima di andar via , Clarissa non aveva potuto dar neppur un bacio sulla bocca di Marco , anche se avrebbe tanto voluto .
Incontrare le sue labbra le avrebbe dato un po’ di forza in più per andare avanti , per continuare a credere, a sperare , ma la maschera d’ossigeno gliel’aveva impedito .
Non importava . Poteva e doveva farcela comunque . 
Era specialmente l’idea di salire in auto e in compagnia di sua madre - pur sapendo di non aver altra scelta se voleva raggiungere casa sua –  a crearle un’ ansia e una paura tale da stritolarle lo stomaco vuoto .
E quando si mise a sedere sul sedile , per un attimo penso di scappare e di raggiungere casa a piedi , nonostante si trovasse a circa una ventina di chilometri da lì  .
Clarissa chiuse gli occhi e poggiò il capo sul poggiatesta : non aveva alcuna intenzione di guardare la strada .   
“Tesoro?” la chiamò preoccupata sua madre, appena avviò il motore dell’auto .
“E’ tutto a posto” mentì Clarissa mentre cercava di allacciarsi la cintura.
“Sicura?” insistette Irene.   
“ Si…ma vai piano” rispose la ragazza con un filo di voce    
“ Sai che non mi piace premere molto l’acceleratore . Non sei tu a chiamarmi tartaruga di strada ?”
L’ombra di un sorriso si fermò sulle labbra della ragazza per brevi istanti , ma Clarissa  non riuscì comunque ad aprire gli occhi .
Abbandonarsi al buio, le infondeva quel briciolo di serenità sufficiente per poter restare chiusa in auto ,  pur sapendo perfettamente che al minimo cenno di pericolo, non ci avrebbe messo poi molto a schizzare fuori dal mezzo . Ogni singolo muscolo era già pronto a scattare .
Quando sua madre le disse :  “Siamo arrivati! ” , provò un enorme sollievo .
Trasse un profondo respiro e riaprì gli occhi scendendo dall’auto in tutta fretta.  
A passi svelti, dopo aver aperto la porta d’ingresso della villetta dei suoi genitori , raggiunse camera sua  con l’intenzione di chiudersi all’interno .
Invano Irene provò a farle cambiare idea.
Clarissa non aveva fame , non aveva sete… non aveva bisogno di niente se non di un po’ di riposo .
Era tutto ciò che in quel momento pretendeva .
Smarrirsi in quel mondo, dove i pensieri erano confusi , spesso addirittura inesistenti era un’idea allettante .
Lasciarsi andare era un ottimo rimedio per non pensare.
Si distese sul letto, ignorando volontariamente le fotografie di Marco sulla mensola accanto per evitare altro dolore .
Prima di chiudere gli occhi , ultimi pensieri concreti le invasero la mente:
Se muori , amore mio, allora vuol dire che a me non resta molto da vivere . 
Non riesco ad immaginare una vita senza te.   
Ci siamo amati sin da subito… avevamo solo quattordici anni , e da quel momento non ci siamo mai separati  , perché farlo proprio ora ?  
“Perché quest’incidente?! E’ una sorta di punizione forse!”   si ritrovò a gridare al soffitto .
                                                                  *****
Non aveva dormito molto…anzi non aveva dormito affatto .
E quella mattina per mandar giù un biscotto e riempire un po’ lo stomaco fece una fatica immensa.
Ogni morso le provocava sofferenza . Il pezzetto le si bloccava in gola , per poi scendere con calma mentre un senso di nausea l’assaliva e minacciava di farla rimettere .
Monica.
Era diventata una fissazione ormai.
Doveva parlarle .
L’unico modo per incontrarla era raggiungerla in una delle tante aule di Giurisprudenza all’Università , i corsi stavano per finire ormai , ma lei era sicura di riuscire a trovarla senza problemi .
Monica era una ragazza studiosa e non perdeva mai una lezione . Quelle rare volte che accadeva, aveva sempre gli appunti di Marco a portata di mano .
Ecco, questa era una delle tante cose che la facevano diventare una belva: gli appunti di Marco studiati da quella ragazza . Clarissa aveva persino pensato di cambiare facoltà, pur di non lasciare sempre Marco da solo con “quella lì” , ma suo padre Riccardo non era affatto d’accordo . 
Il solo pensiero di dover prendere un mezzo a ruote per poter raggiungere l’università poi , non la rendeva affatto contenta , ma anche in questo caso Clarissa sapeva che era necessario .
L’università comparve davanti ai suoi occhi soltanto un’ora dopo .
Prima di avviarsi verso le aule di Giurisprudenza sotto il sole cocente , trasse un profondo respiro raccogliendo tutto il coraggio che aveva in corpo .
Camminare in quei corridoi da sola , senza la compagnia di Marco , lo considerò strano , e ancora più scioccante fu fermarsi davanti la bacheca per controllare l’orario dei corsi che si tenevano quel giorno .
Ne ricordava qualcuno per via di Marco , ma aveva bisogno di una conferma. 
Diritto Civile, Diritto della Navigazione, Diritto del Lavoro, Diritto Penale …sembrava un elenco infinito con orari, nomi dei professori e delle aule in cui si svolgevano . Era sul punto di trovare l’aula in cui si trovava Monica quando un ragazzo si fermò alle sue spalle.
“ Guarda un po’ chi si rivide…Clarissa la sopravvissuta . Ed è sola, senza il nostro Marco . ”
Lei preferì non voltarsi , sapeva bene chi era stato a parlare e voleva evitarlo a tutti i costi.
“ Mi eviti” disse ancora l’altro , per poi afferrarle un braccio con violenza e costringerla a girarsi .
Clarissa si lamentò: “ Lasciami stare, Andrea!” e lo guardò furiosa dritto negli occhi grigi .
Andrea scoppiò a ridere : “ Rilassati dolcezza! Qual è il problema?”
“Mollami!” ringhiò lei “ Sei tu il problema! Lasciami, mi fai male!”
Andrea scosse la testa con un sorriso beffardo stampato in volto : “ No, non posso lasciarti andar via…ora che sei tutta sola ,  sarà meglio che ne approfitti… non trovi ? Come stai ? Ho saputo dell’incidente…”
“Sto benissimo e voglio stare da sola, chiaro?” ribatté alzando la voce
 “ Selvaggia come sempre , ed è questo che mi piace di te ! ” le sussurrò avvicinandosi pericolosamente al volto della ragazza.
Clarissa fece una smorfia di disgusto  : “ Vattene.” Gli intimò  “Ti ho già detto mille volte che non ti amo. ”
“Imparerai ad amarmi…lo farai…non puoi stare con un perdente come Marco! ”
“Non osare parlare così di lui , hai capito? ” minacciò furiosa guardandolo con sguardo di fuoco e per nulla intimorita dalla vicinanza del giovane .
Il ragazzo, che era praticamente il doppio di lei ,  rise e le rubò un bacio .
Clarissa spalancò gli occhi , e con tutta la forza che aveva gli morse le labbra riuscendo ad aprendogli una piccola ma dolorosa ferita.
Andrea la lasciò andare e fece due passi indietro portandosi due dita sul labbro sanguinante.
“ Ahi!” esclamò sorpreso “Calmati cucciola !”
“Vedi di andartene, Andrea” consigliò una voce femminile .
Clarissa non disse una parola quando si ritrovò Monica a cinque passi di distanza.
La ragazza non era da sola, era in compagnia di Luca .
Clarissa conosceva bene quel ragazzo , perché era un collega . Spesso quando era con Marco andavano a prendere un caffè tra una lezione e un’altra insieme a lui .
“Monica Terrazzani e Luca Solari…anche voi qui?” domandò Andrea fingendosi sorpreso.
“ Andrea non c’è spazio per te qui…lascia in pace Clarissa.” Consigliò Luca “Come può farti capire che non ti ama?”
Il ragazzo alzò per un attimo le mani all’altezza delle ampie spalle : “ E va bene…d’accordo, volevo soltanto stare un po’ con lei ” spiegò gesticolando “ ma vedo che non sono gradito…perciò me ne vado.”
“ Clarissa, io e te ci rivediamo presto.” Promise in un sussurro passandole accanto un’ultima volta.
“ma anche no” sibilò lei , riducendo gli occhi a due fessure mentre l’osservava andar via .
“Ben detto!” esclamò Monica , passandosi una mano fra i corti capelli rossi . Aveva qualche lentiggine sparsa sul naso e sulle guance , ma la prima cosa che una persona notava in lei erano i suoi incredibili occhi verdi e le sue labbra sottili rosso sangue . Era poco più bassa di Clarissa, ma era anche molto carina .
“Tutto bene?” chiese preoccupato Luca a Clarissa .
Lei annuì lentamente : “ Si, tutto a posto grazie.”
Il ragazzo sospirò mettendosi le mani sui fianchi : “ Andrea è sempre il solito idiota! ”
“ E’ una testa calda” lo definì Monica  “ Come mai sei qui ?” chiese poi a Clarissa , in tono dolce .
Clarissa trasse un profondo respiro : “ Devo parlarti” riuscì a dire , seppur con tono freddo e distaccato .
Un peso sullo stomaco era comparso magicamente nel momento in cui aveva visto la ragazza accanto a lei , e il cuore aveva preso a batterle forte nel petto . Sentiva una sorta di fastidio in tutto il corpo…
Avrebbe voluto risponderle in maniera più carina , ma non c’era riuscita.
Monica annuì, anche se un po’ sorpresa : “ Ma certo. Ci sediamo al bar qui fuori ? ”
Clarissa sospirò : “ Per me va bene”
Luca proprio in quel momento prese parola : “ Bene, allora io vado…se avete bisogno di me il mio numero l’avete . Sono a vostra disposizione. ”
Poi , prima di andarsene , strinse forte una spalla di Clarissa: “ Io e Monica appena abbiamo saputo siamo corsi in ospedale…mi dispiace tanto per tutto quello che è successo .  Vorrei poter fare qualcosa . Tieni duro, si risolverà tutto, ne sono sicuro. ”
“Grazie” rispose semplicemente , non sapendo cos’altro dire all’amico

 
 
Angolo Autrice
 
Ciaooooo! ^^ Buongiorno! ^^
Come va ? Io ho caldo, ma non posso non amare questo meraviglioso sole <3
Piaciuto questo nuovo capitolo ?  Come vi sembra Monica ? ;)
Non vi farò attendere molto per il prossimo capitolo !  ;)
Appuntamento al bar nei pressi dell’Università ! Non mancate ! XD
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacione! A presto ! ;)  

 
   
 
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