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Autore: crazy640    24/02/2008    26 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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san mungo stories

Furono i dieci minuti piu' imbarazzanti della loro vita.

Aveva sempre condiviso tutto con Hermione,ma mai aveva creduto di dover condividere con l'amica anche quel momento.

Hermione si era coperta gli occhi con una mano e la coppia aveva visto il suo viso diventare velocemente rosso,arancione e poi viola per l'imbarazzo.

Harry sapeva di doversi staccare da Ginny,ma era anche consapevole che facendolo avrebbe reso le cose ancora piu' imbarazzanti per via della sua evidentissima erezione.

Restando sulla rossa poteva anche coprirla visto che lei era mezza nuda ora che la camicia era stata sbottonata del tutto ed era quasi calata sulle spalle.

-Hermione stai bene?-domandò Ginny,preoccupata nonostante tutto per la cognata.

I due videro l'amica annuire.

-Una favola-disse loro.

Per alcuni istanti rimasero in silenzio,con Harry sempre sopra Ginny ed Hermione sempre con gli occhi coperti.

-Che ci fai qui a quest'ora?-le domandò Harry cercando di mantenere un tono di voce naturale, anche se in quel momento gli risultava veramente difficile.

-Stavo cercando Ginny;George mi ha detto che questa notte non è tornata a dormire e che molto probabilmente l'avrei trovata qui-disse.

Era buffa:parlava velocemente,anche se cercava di sembrare tranquilla e il suo viso sembrava andare a fuoco.

Harry si scostò da Ginny,rotolando sul letto accanto alla rossa,permettendole così di riabbottonarsi la camicia.

Hermione,sentendo dei rumori sospetti,aprì leggermente le dita per vedere cosa stava succedendo,ma la voce di Ginny la bloccò.

-Per il bene della vostra amicizia,Herm continua a tenere gli occhi chiusi-le disse mettendosi a sedere sul letto e continuando ad abbottonare la camicia.

Hermione annuì,arrossendo se possibile ancora di piu' e richiuse il piccolo spiraglio che aveva aperto.

Harry si alzò dal letto e,scalzo, si avvicinò alla sedia poco distante dal letto dove la sera prima aveva appoggiato i pantaloni:sapeva che non sarebbero stati di grande aiuto,ma almeno avrebbero fatto sentire Hermione meno a disagio.

Passando accanto al letto raccolse anche la t-shirt grigia che Ginny gli aveva tolto poco prima e la infilò.

-Ok adesso puoi aprire gli occhi-disse Ginny quando Harry si fu tirato su la lampo dei pantaloni.

Hermione tolse la mano dagli occhi e guardò prima uno poi l'altra e accennò un sorriso imbarazzato.

-Mi dispiace veramente tanto...non avevo idea...-cominciò subito la donna.

-Herm calmati;è normale che non ne avevi idea-le disse Harry.

-Non l'avevamo neanche noi fino a poco fa-disse Ginny cercando di sdrammatizzare.

Ma ottenne l'effetto contrario facendo diventare Hermione ancora piu' rossa.

-Come mai sei qui?-domandò Ginny cambiando discorso per evitare che la situazione diventasse ancora piu' imbarazzante.

-Luna-disse Hermione.

-Cos'è successo?-domandarono all'unisono Harry e Ginny.

-Un'ora fa sono iniziate le contrazioni-le disse.

-COSA?Ma mancano ancora due settimane alla fine!-disse Ginny,improvvisamente nervosa.

-Si vede che ha il piccolo ha preso dalla tua famiglia-fece Harry sorridendo.

Ginny si mosse velocemente in giro per la stanza diretta verso il bagno,dove la sera precedente aveva lasciato i vestiti.

-Come sta George?-domandò Harry all'amica.

-E' completamente nel pallone:ha dimenticato di portare la valigia con i vestiti per il bambino ed è stato buttato fuori dalla stanza d'ospedale da Luna perchè dice che emana vibrazioni nervose che potrebbero influenzare il bambino-disse Hermione,felice di potersi concentrare su qualcosa di diverso da quello che aveva visto pochi minuti prima.

Harry rise immaginandosi perfettamente Luna,calma e tranquilla nonostante le doglie,sbattere fuori un nevrotico George.

Ginny uscì dal bagno perfettamente vestita,con i capelli rossi legati in una coda di cavallo e le scarpe già ai piedi.

-Sono pronta.Il cappotto è di sotto-disse rivolta a Hermione.

La donna si voltò e precedette la coppia nel corridoio e poi giu' per le scale.

Ginny infilò il cappotto e poi si voltò verso Harry.

-Ti chiamo piu' tardi-gli disse avvicinandosi.

Harry le diede un bacio lieve per evitare di mettere di nuovo in imbarazzo Hermione,poi le trattenne il braccio.

-Ginny vuoi...vuoi che venga con te?-le domandò dopo un'istante di incertezza.

Ginny sorrise e gli accarezzò una guancia ispida di barba.

-Si...ma non voglio rovinare questo giorno a George e Luna-gli disse.

Harry annuì poi avvicinò di nuovo il viso a quello di lei e le diede un'ultimo bacio prima di lasciarla andare.

L'istante dopo si era smaterializzata con Hermione.

Sarebbe stata una lunga giornata....

 

 

Tutta la famiglia Weasley al completo si era accampata al reparto maternità del San Mungo.

C'erano veramente tutti:tutti i fratelli Weasley,tutte le cognate,i futuri nonni e il papà che nonostante mancasse ancora molto alla nascita del bambino aveva già percorso centinaia di volte i metri che formavano il corridoio davanti alla camera di Luna.

Quando Hermione e Ginny arrivarono tutti voltarono la testa verso di loro,ma subito tornarono a guardare verso la porta della stanza.

-Allora come va?-domandò Ginny.

Non aveva chiesto a nessuno in particolare,sperando che qualcuno fra tutte quelle persone le rispondesse.

-Sembra che dovremo aspettare parecchio:siamo soltanto a due centimetri-le rispose sua madre.

Ginny annuì.

Girò lo sguardo nel corridoio:Bill e Charlie erano seduti vicini su una panchina poco distanti da lei e stavano leggendo "La Gazzetta Del Profeta",Percy era appoggiato al muro e stava esaminando una cartella,sicuramente piena di documenti:ovviamente suo fratello aveva pensato di far fruttare anche il tempo trascorso fuori da una camera d'ospedale.

Tipico di Percy.

Fluer era impegnata in una conversazione con la moglie di Percy mentre Hermione si era seduta poco distante da Ron,che nonostante l'avesse vista arrivare non le aveva ancora rivolto la parola, e aveva tirato fuori dalla borsa un libro.

George,ovviamente,non riusciva a stare fermo per il nervosismo e continuava a fare avanti e indietro per tutto il corridoio.

-Come sta il futuro papà?-gli domandò andandogli vicino e mettendogli un braccio sulle spalle per farlo fermare e per cercare di calmarlo.

-Terribilmente nervoso!E Luna non mi vuole nella stanza!!!Dice che le metto agitazione,ti rendi conto?Io,le metto agitazione?Questo è il colmo-disse George guardando la sorella.

-Veramente io credo che abbia ragione...Sembri strafatto di caffè-gli disse lei sorridendo.

George scosse la testa e poi la guardò con uno strano sguardo.

-Perchè mi guardi così?-gli domandò sospettosa.

-Che fine avevi fatto?-le domandò lui a bruciapelo.

Non aveva previsto quella domanda:sapeva che sarebbe arrivata prima o poi,ma non da George e non con Luna in piene doglie!

Sentì Ron alzare lo sguardo e puntare gli occhi sulla sua schiena,neanche volesse arrivare a incontrare i suoi occhi.

-Che vuoi dire?-domandò lei cercando di fare la vaga.

-Ieri sera quando siamo tornati non c'eri,e questa mattina prima di andare in ospedale abbiamo bussato alla tua porta per avvertirti,ma tu non c'eri-le spiegò.

Un sorriso vissuto si disegnò sul viso dell'uomo e lei capì subito cosa stava per chiederle.

-Credo sia meglio che vada a vedere come sta Luna...Lei non sa neanche che sono arrivata!-disse allontanandosi da George e camminando a passo svelto verso la porta della camera.

Lo sguardo di Ron non l'abbandonò neanche un'istante e lei decise di rendergli le cose piu' difficili.

Si voltò verso di lui e gli sorrise:voleva dimostrargli che non aveva paura nè di lui nè del suo giudizio.

Se Ron credeva veramente che lei si lasciava intimorire dal suo sguardo di fuoco,allora doveva aver perso qualche rotella!

-Hermione vieni con me?-domandò poi posando lo sguardo sulla donna.

Lei annuì e ripose il libro nella borsa prima di alzarsi e avvicinarsi alla porta.

 

 

Le avevano sempre detto che il parto è una delle cose piu' dolorose della vita.

Però fino a quel momento non sembrava poi così terribile;se continuava a provare così poco dolore avrebbe potuto sopportarlo.

Si accarezzò per l'ennesima volta la pancia che sembrava voler esplodere da un momento all'altro e si lasciò scappare un sorriso:ancora poche ore e avrebbe visto il suo bambino.

Un piccolo Weasley con i capelli rossi come suo padre,possibilmente anche con gli stessi occhi di George,quegli occhi verdi che la facevano tremare ogni volta che incontravano il suo sguardo, quegli occhi che l'avevano fatta innamorare prima di ogni altra cosa.

-Ancora poche ore...-disse dolcemente,continuando ad accarezzarsi il pancione.

Quando quella mattina,ancora sdraiata accanto a George,aveva capito che quei dolori che sentiva alla schiena erano contrazioni,aveva svegliato l'uomo e gli aveva detto che era arrivato il momento:il bambino stava per arrivare.

-Ma mancano ancora due settimane alla fine!-le aveva detto George svegliandosi del tutto e scattando in piedi accanto al letto.

-Si vede che tuo figlio ha fretta di nascere-aveva risposto lei tranquilla.

Era quasi certa che suo figlio sarebbe nato in un giorno speciale,come suo padre e quindi il giorno prima aveva controllato i movimenti del bambino,per cercare di capire le sue intenzioni e quella mattina,aveva capito di aver indovinato la sua previsione:era quello il giorno.

George era entrato visibilmente nel pallone,specie dopo aver scoperto che Ginny non era rientrata a casa e non poteva essere loro di nessun'aiuto,ma in qualche modo era riuscito a smaterializzare tutti e due al San Mungo e a spiegare ad un'infermiera al banco accettazioni,anche se con molti farfugliamenti e balbettii,come mai erano lì.

L'avevano sistemata nella stanza e le avevano fatto una visita:monitoraggio fetale e ecografia per controllare il bambino.

Dopodichè le avevano detto che avrebbe dovuto aspettare molto,delle ore prima dell'inizio del travaglio,visto che la dilatazione fino a quel momento era soltanto di due centimetri.

Lei era disposta ad aspettare tutto il tempo necessario...ma non con George!

Le metteva troppa ansia!La riempiva di domande e non faceva altro che camminare per la stanza in cerca di qualcosa da fare o da dire.

Alla fine stremata,gli aveva imposto di uscire dalla stanza e di non presentarsi piu' finchè non fosse stato piu' calmo:l'ultima cosa di cui aveva bisogno il bambino era una persona ansiosa che lo accoglieva nel mondo.

Lui le aveva chiesto scusa,le aveva giurato che non sarebbe piu' successo,ma lei era stata irremovibile.

Ed ora lui si trovava lì fuori e lei poteva immaginarselo circondato dai suoi parenti mentre misurava a grandi passi tutto il corridoio di fronte alla sua porta.

Lasciò cadere la mano lungo il fianco e voltò lo sguardo verso la porta sentendola aprirsi,pronta a dare di nuovo battaglia a George.

 

 

 

 

Luna era sdraiata sul letto a pancia in su,con dei cuscini che le sostenevano la schiena e la mantenevano in posizione eretta.

Quando aprirono la porta,entrambe le donne videro lo sguardo battagliero sul suo volto,che subito si dissolse lasciando il posto ad un sorriso.

-Salve!Ginny,alla fine sei arrivata!-disse rivolta alla rossa.

A Ginny sembrò che le stesse dando il benvenuto ad un party e non in una camera d'ospedale.

Lei ed Hermione presero due sedie e si sedettero accanto al letto di Luna.

-Come ti senti?-le domandò.

-Bene,adesso...Ma tua madre ha detto che dopo sarà terribile!-disse.

Ginny sorrise.

-George è a pezzi:vorrebbe essere qui a tenerti compagnia ma tu l'hai sbattuto fuori-le disse Hermione.

-Certo che l'ho sbattuto fuori!Avreste dovuto vederlo!Sempre a chiedermi se stavo bene,se avevo bisogno di un'altro cuscino,se avevo sete...Da prenderlo per il collo!-disse Luna,cominciando a giocare con una ciocca di capelli biondi.

Le due cognate risero.

-Gli ho detto che può rientrare,ma soltanto quando si sarà dato una calmata-aggiunse.

-Allora preparati a partorire da sola...Non credo ce la farà mai a calmarsi-disse Hermione con tono sicuro.

Le tre donne sorrisero e Luna annuì trovando un riscontro di verità alle sue parole.

-Dove eri stamattina?-domandò Luna a Ginny quando tornò il silenzio.

Ginny la guardò:possibile che tutti le facevano la stessa domanda?

-Ma perchè siete tutti così curiosi?-domandò cercando di eludere la domanda.

Hermione aveva cominciato a giocare con il risvolto del lenzuolo,cercando di estraniarsi dal discorso e sperando con tutte le forze che non la interpellassero.

-Perchè se tu fossi stata a casa io adesso avrei la borsa con le cose del bambino nell'armadietto e avrei avuto qualcuno normale a calmare l'ansia di George!

Tanto lo so che eri da Harry-disse sicura.

Immediatamente Hermione divenne viola e Ginny non potè fare a meno di ridere vedendo la reazione della cognata.

-Andiamo,non ci posso credere!-le disse fra le risate.

-Cosa?-domandò Luna guardando ora una,ora l'altra.

-Per te è facile parlare,ma se ci fossi stata tu al posto mio?-disse Hermione rivolta alla rossa.

Ginny immaginò la scena al contrario:lei sulla porta della stanza e sul letto Hermione e suo fratello.

Subito un brivido gelido le percorse la schiena.

-Ok,hai ragione,ma non era poi così grave!

Eravamo anche mezzi vestiti..Harry aveva ancora i boxer!-disse Ginny a conferma della sua tesi.

-Qualcuno mi spiega?-domandò Luna cercando di intromettersi nel discorso fra le due.

-Gin fidati,non servivano a molto...Anche a quella distanza si capiva benissimo-le disse Hermione diventando ancora piu' rossa.

-Li hai trovati a letto insieme?-azzardò Luna con un gran sorriso divertito.

Ginny scosse le spalle.

-Quasi.Eravamo abbastanza avanti e credo che se non fosse arrivata lei saremmo finiti a letto insieme...

Però lei ha soltanto visto un pò di pelle...-disse Ginny cercando di minimizzare la cosa.

-Un pò di pelle?Adesso ti illustro la scena Luna:Harry era sopra di lei,a torso nudo e con addosso solo i boxer che ormai non servivano piu' a nulla.

Lei aveva la camicia completamente sbottonata,che non copriva piu' niente e le gambe avvolte attorno alla vita di lui.

Ti sembra una cosa da nulla?-domandò Hermione cercando di controllare il rossore sulle guance.

Luna annuì lentamente.

-Com'è Harry a letto?E' da quando siete tornati insieme che volevo chiedertelo...-domandò poi a Ginny.

-LUNA!-disse Ginny leggermente scandalizzata.

-Che c'è?Credi che sia in queste condizioni per qualche strana magia?

Fidati,se tuo fratello non ci sapesse fare non...-le disse Luna.

-Ok basta per favore!Ho subito abbastanza traumi per oggi...Mi ci manca solo un' immagine di te e George avvinghiati e poi mi faccio ricoverare direttamente qui-disse Hermione coprendosi le orecchie con le mani.

Luna rise sinceramente divertita.

-Si,come no...-disse Ginny ridendo con Luna.

Hermione la guardò,togliendo le mani dalle orecchie.

-Vuoi farci credere che tu e Ron per tutti questi anni avete continuato a tenervi per mano e a darvi baci sulla guancia?-le disse Ginny con un sorriso divertito sulle labbra.

Il viso di Hermione ormai era virato perpetuamente sul viola imbarazzo e a Ginny sembrò di percepire anche il rumore che faceva il vapore uscendole dalle orecchie.

-Beh...diciamo che siamo andati un pò avanti...-ammise candidamente Hermione,senza sbottonarsi troppo.

-E anche tu ringrazi gli allenamenti di Quidditch come faccio io ogni volta che vedo George senza vestiti?-domandò Luna continuando a porre le sue domande imbarazzanti con quel candore naturale tipico del suo carattere.

Hermione sorrise a quelle parole,nonostante la insana colorazione del suo viso,e annuì.

-Ogni volta-ammise.

Luna rise forte e battè le mani divertita dalla piccola confessione di Hermione.

Ginny rise con la bionda e diede una pacca al copriletto.

-Adesso veniamo a te-disse Hermione voltando lo sguardo verso Ginny.

La rossa la guardò sorpresa:aveva superato il trauma dovuto a quello che aveva visto neanche due ore prima?

-Che vuoi sapere?-le domandò poggiando un gomito sul letto e poi appoggiando il mento alla palma aperta della mano.

-Ne è valsa la pena aspettare tutti questi anni?-le domandò sua cognata.

Ovviamente aveva puntato sul lato romantico.

Ginny sorrise,poi si ricordò di una cosa e si alzò in piedi.

Le due donne la seguirono con lo sguardo mentre lei si infilava una mano in tasca e tirava fuori una piccola chiave e la tendeva verso Hermione.

La donna prese in mano la chiave e la rigirò fra le dita poi la passò a Luna che fece l'esatto movimento prima di ridarla alla rossa.

Ginny,che nel frattempo si era seduta,osservava la scena con un sorriso a trentadue denti stampato sul viso.

-Cos'è?-si decise a domandare Luna per entrambe.

-E' la chiave di Privet Drive.La mia chiave-aggiunse.

Sul viso di Hermione si disegnò un sorriso ebete,mentre Luna annuiva in segno d'approvazione.

-E' il suo regalo di Natale per me...E io non me lo sarei mai aspettata,specialmente non dopo quello che è successo ieri-disse.

Raccontò alle cognate dell'incontro con Sarah alla festa,di come lei era riuscita a metterla a posto alla festa di Natale e come lei era tornata all'attacco ieri pomeriggio provocando la lite fra lei e Harry.

Aveva evitato di raccontare della riappacificazione focosa che c'era stata fra di loro per non mettere Hermione  di nuovo in imbarazzo e poi aveva raccontato dello scambio dei regali e della consegna della chiave.

Quando s'interruppe,vide che Hermione aveva gli occhi lucidi.

-Quella Sarah avrebbe bisogno di una lezione-disse Luna stringendo i pugni attorno alla coperta.

Ginny e Hermione annuirono all'unisono.

-Non preoccuparti ho già qualche idea in testa,anche se ho promesso a Harry che non avrei usato nè la magia nè i "TiriVispi Weasley"-disse loro la rossa.

-L'avevo capito che era una tipa pericolosa...Aveva guardato male anche me il giorno che sono andata a trovarlo alla radio-raccontò loro Hermione.

Ginny sorrise.

Restò in silenzio alcuni istanti,incerta se raccontare loro anche del secondo regalo di Harry,poi pensò che forse Luna non sapeva niente della Mappa,quindi decise di rimandare ad un momento in cui sarebbe stata da sola con Hermione.

-Si ma non ci hai detto la cosa che veramente vogliamo sapere...-disse Luna,riprendendo ad accarezzarsi il ventre.

Ginny la guardò inarcando un sopracciglio,sospettosa.

-Abbiamo assodato che George e Ron se la cavano molto bene a letto...Harry?-le disse con un sorriso malizioso.

Sia Gin che Hermione scoppiarono a ridere,sia per le sue parole che per l'espressione che la bionda aveva sul volto.

-Beh...molto bene...-ammise mentre un lieve rossore si disegnava sulle sue gote.

Le cognate risero e Ginny fu sollevata nel vedere Hermione piu' sollevata e di nuovo del suo colore normale.

-Anche se è un giudizio ancora parziale...-ammise.

Sentì subito due paia d'occhi puntati addosso.

-Cioè vuoi dire che...-domandò Luna con uno sguardo triste.

Ginny capì subito cosa voleva chiederle e scosse la testa con vigore.

-No,assolutamente!Anzi...E' solo che veniamo sempre interrotti...

Anche questa mattina,sembrava proprio che finalmente avevamo imboccato la strada giusta... e invece siamo stati interrotti di nuovo-disse senza entrare nello specifico.

Hermione si rannicchiò nelle spalle e le chiese scusa con il movimento delle labbra.

Ginny le sorrise e alzò le spalle:non poteva mica fucilarla!

-Luna forse è meglio se adesso noi andiamo...Hai bisogno di qualcosa?Un'altra coperta,una rivista?-domandò Ginny alzandosi dalla sedia,prima che la donna le rivolgesse qualche domanda ancora piu' imbarazzante.

Luna scosse la testa e si lasciò baciare sulle guance da entrambe le donne,seguendole con lo sguardo finchè non uscirono dalla stanza.

 

 

 

 

 

 

Dopo quattro ore la dilatazione era arrivata a cinque centimetri.

Fleur e la moglie di Percy,sapendo di avere ancora tempo,si erano smaterializzate a casa per controllare i bambini ed essere sicure che stessero bene.

I signori Weasley si erano allontanati dal corridoio diretti alla "Sala Da Thè"dell'ultimo piano per un caffè che li tenesse svegli fino all'arrivo del nipotino,promettendo di tornare in tempo.

Percy aveva finito di esaminare tutti i documenti contenuti nella cartellina e ora stava leggendo la "Gazzetta" che ore prima avevano letto Charlie e Bill.

Hermione era ancora immersa con la punta del naso nel libro e Ron stava ostinatamente cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo della sorella.

Ginny era seduta sulla panchina piu' vicina alla porta della stanza assieme a George,cercando di farlo stare seduto per piu' di cinque secondi e combattendo una furiosa lotta interna con sè stessa.

Voleva telefonare a Harry per sapere come stava e se andava tutto bene con Teddy,ma sapeva che suo fratello non glielo avrebbe mai perdonato.

Per alcuni istanti ebbe l'impulso di prendere il cellulare e chiamare Harry davanti a Ron soltanto per ferire Ron,ma poi si pentì di quel pensiero.

Ok,i loro rapporti non erano così idilliaci in quel momento,ma quella era cattiveria gratuita e nonostante lo sterminato orgoglio dell'uomo e la sua testardaggine non voleva ferirlo...almeno non piu' del necessario.

I suoi pensieri furono interrotti dal suono del suo cellulare.

Portò la mano al cappotto e infilò la mano nella tasca destra afferrando il telefono.

-Pronto?-rispose senza guardare il nome sul display.

-Sei già diventata zia?-le domandò la voce che piu' amava al mondo.

Ginny istantaneamente sorrise e si alzò dalla panca,allontanandosi di qualche passo dai suoi parenti.

-Non ancora...Siamo a metà,però la mamma dice che non succederà niente prima di questa sera-gli disse svoltando l'angolo del corridoio e appoggiando la schiena alla parete.

-Capisco...Allora ho fatto bene-disse Harry.

-Che vuoi dire?-gli domandò lei senza capire.

Poi un pensiero le attraversò la mente:era veramente così pazzo?

-Dove sei?-gli domandò staccandosi dalla parete e voltando la testa a destra e a sinistra per cercare qualche traccia di lui.

-Lo divideresti un sandwich al pollo con me?-le domandò eludendo la domanda della donna.

-Dimmi dove sei!-disse di nuovo Ginny.

-Ti aspetto al banco dell'accettazione-le disse.

Poi senza aggiungere altro,chiuse la comunicazione.

Ginny richiuse il telefono e lo mise nella tasca dei pantaloni prima di muoversi a passo svelto verso le scale che portavano ai piani inferiori.

Scese di corsa i piani che la dividevano da Harry e quando finalmente arrivò all'entrata fece girare lo sguardo nell'atrio e cercò lui:cercò i suoi occhi,i suoi capelli...

-Possibile debba sempre aspettarti?-sentì alle sue spalle,proprio in corrispondenza del suo orecchio destro.

Si voltò e se lo trovò di fronte,un bellissimo sorriso ad illuminargli il viso appena oscurato dalla barba bruna.

Gli sorrise e gli gettò le braccia al collo,mettendosi in punta di piedi per arrivare alla sua altezza.

Sentì le braccia di Harry stringersi attorno alla sua vita e sollevarla qualche centimetro da terra portandola perfettamente di fronte al suo viso.

-Sei un pazzo!Che ci fai qui?-gli domandò ancora stretta a lui.

-Mi mancavi...E poi non mi hai salutato come si deve stamattina-le disse sorridendole.

Prima che lei potesse rispondere,le labbra di Harry furono sulle sue,gentili ma esigenti e le braccia attorno alla sua vita rafforzarono la loro stretta.

Ginny si staccò a malincuore dalle sue labbra,e lo guardò negli occhi sorridendo.

-Dov'è Arthur?-gli domandò.

-E' da Miss Queen.Le ho detto che una mia parente stava partorendo e che volevo fare un salto in ospedale per vedere come andavano le cose e lei si è offerta di tenere Teddy con la sua famiglia per il pranzo di Natale-le disse dandole poi un'altro bacio lieve sulle labbra.

-C'è rimasto male?-domandò la donna preoccupata.

-Scherzi?Teddy adora Miss Queen e poi i nipoti della donna hanno la stessa età di Teddy e si conoscono da sempre...

Non vedeva l'ora di mostrare tutti i nuovi giocattoli che aveva ricevuto ieri sera e di provarli con loro...-le disse rassicurandola.

Ginny lo guardò dubbiosa per alcuni istanti poi si fece convincere dal suo sguardo sincero: nessuno sapeva leggere in Harry come lei,e se le stava mentendo lei lo avrebbe capito.

Avvicinò ancora una volta le labbra a quelle dell'uomo e affondò le mani nei capelli folti e scompigliati.

-Perchè non mi metti giu' e non cerchiamo un posto dove pranzare?Oppure quella del sandwich era una scusa?-gli domandò lei con tono inquisitore quando tornarono a staccarsi.

Harry la rimise con i piedi a terra senza però scioglierla dal suo abbraccio e scosse la testa.

-No,ti ho veramente portato il pranzo-le disse.

Ginny sorrise,poi lo prese per mano e insieme si misero in cerca di un posto tranquillo dove pranzare.

Si sedettero su un divanetto nella sala d'attesa del primo piano e Harry le porse il suo sandwich e una lattina di Coca.

-Scusa,ma non avevano niente di meglio...E non potevo certo chiedere al negoziante indiano una lattina di succo di zucca-le disse.

Ginny rise e scuotendo la testa aprì la sua lattina.

-Come sta Luna?-domandò l'uomo dando un morso al suo sandwich.

-Lei sta bene finora...E' George quello nervoso.

Luna lo ha sbattuto fuori dalla stanza e lui non ha fatto altro che andare su e giu' per tutto il corridoio davanti alla porta mettendo ansia a tutti-gli raccontò la rossa aprendo la sua confezione.

Harry rise,poi si fece serio.

-Io in fondo lo capisco...Voglio dire:io sarò nelle sue stesse condizioni quando un giorno avremo dei figli...Credo che sarò completamente fuori uso-le disse con voce ed espressione seria.

Ginny lo guardò piacevolmente colpita da quel discorso e forse fu proprio lo sguardo della donna a far interrompere Harry.

-Che c'è?-le domandò.

-No,niente...è che...-disse non riuscendo a trovare le parole giuste per spiegargli quello che provava.

-Cosa?-

-Mi piace che tu sia così sicuro sul nostro futuro...cioè:oggi quando mi hai regalato la Mappa hai detto che potevo tenerla o donarla ai nostri figli,e adesso mi dici che quando sarà il momento, quando nostro figlio nascerà,sarai fuori uso...Ecco...Mi piace che tu veda il tuo futuro con me-gli disse.

Harry sorrise e le si avvicinò un pò sul piccolo divano che dividevano.

Posò il sandwich sul tavolino poco distante da loro e,dopo essersi voltato verso di lei,le prese il viso fra le mani e incontrò lo sguardo della donna.

-Sono così sicuro del mio futuro con te perchè senza di te non avrei piu' un futuro.

Specialmente adesso che ti ho ritrovato-le disse serio.

Ginny avvicinò il viso a quello di lui e lo baciò,sentendo sulle labbra un leggero sapore di pollo che,era sicura,doveva esserci anche sulle sue.

Harry le accarezzò i capelli poi si staccò da lei e prese di nuovo il suo sandwich,dandogli poi un morso.

-Herm si è ripresa dopo stamattina?-le domandò alzando lo sguardo sulla donna.

Ginny,con ancora le labbra attaccate alla lattina,annuì.

-Per un pò ha avuto una strana colorazione viola,però poi l'ha presa a ridere...

Grazie anche a Luna che mi ha fatto un sacco di domande imbarazzanti su di te-gli confessò.

Si preparò per vedere la faccia sorpresa di Harry e ancora una volta il suo uomo non la deluse, facendola ridere per l'espressione sbigottita che gli si dipinse sul volto.

-Che vuoi dire?-domandò.

-Mi ha chiesto com'eri a letto-disse lei dando un'altro morso al panino.

-E tu le hai risposto?-domandò lui improvvisamente a disagio.

-Tesoro,sta tranquillo:a chi vuoi che lo vada a raccontare?

E poi non ho detto niente di male-disse lei misteriosa.

Harry la guardò leggermente preoccupato.

-Quindi che cosa hai detto?-

-HARRY!-disse lei atteggiando il volto ad una finta espressione scandalizzata.

-No adesso non fare quella faccia perchè tanto non ci casco!Se lo hai detto a loro puoi dirlo anche a me!-le disse sicuro.

-Assolutamente no:loro sono mie amiche,e poi sono donne e tu...-

-Io sono il tuo compagno!Non credi che avrei il diritto di saperlo?-le disse Harry avvicinandosi di nuovo sul divano.

Ginny sorrise maliziosa:adesso,in quel preciso instante,Harry aveva un'aria talmente sexy che lei lo avrebbe rinchiuso nel primo stanzino libero per verificare se le sue idee erano giuste o meno.

-Credo proprio di no amore...Altrimenti smetteresti di sforzarti perchè troppo sicuro di te stesso.

Meglio che tu sia all'oscuro di queste chiacchiere fra donne-disse Ginny.

Harry sbuffò,facendo muovere un ricciolo ribelle caduto sulla fronte e lei sorrise.

-Non è affatto giusto!-disse in tono infantile.

-Se tu e Dave alla radio vi metteste a parlare di come siamo io e Daisy a letto me lo verresti a raccontare?-gli domandò guardandolo negli occhi.

Harry si mosse a disagio sul divano e si passò una mano fra i capelli,veramente in imbarazzo per la domanda.

-Certo-disse Harry sapendo benissimo di mentire.

Ginny rise e scosse la testa.

-Sei un gran bugiardo!Non mi accenneresti mai ad un discorso del genere,e sarebbe anche normale.

Quindi io non ti dirò che cosa ho detto su di te a Luna ed Hermione-gli disse.

Harry annuì e finì di bere la sua lattina:in fondo,aveva ragione lei.

-Devo tornare su...si staranno chiedendo che fine ho fatto-disse Ginny appallottolando la plastica del sandwich e alzandosi dal divano.

Harry annuì di nuovo e seguì il suo esempio.

L'uomo le prese la mano e insieme scesero di nuovo fino all'atrio e,poco distante dall'uscita, Harry si fermò.

Mise le mani sui fianchi della donna e le sorrise.

-Chiamami appena nasce il bambino-le disse.

Ginny annuì,le braccia pigramente allungate attorno al collo dell'uomo.

-Certo zio Harry-disse lei calcando il tono sulla seconda parola.

Lui sorrise e chinò la testa per posarle un piccolo bacio sulle labbra.

-Ti aspetterò alzato-le disse guardandola negli occhi.

-No Harry...Domani hai anche la trasmissione e non voglio che ti presenti con le occhiaie per colpa mia...non sappiamo neanche quando nascerà il bambino-gli disse lei in tono premuroso.

-Ginny veramente...-cercò di interromperla lui.

-Facciamo così:quando nasce il bambino,a qualsiasi ora,ti chiamo.

Poi questa sera vado a dormire a casa,nel caso a Luna servisse qualcos'altro da mettere in valigia,e poi domani vengo alla radio a prenderti-gli disse lei pratica.

Harry annuì rassegnato.

-E' che speravo di svegliarmi accanto a te domattina,visto che stamattina non c'eri-le disse accarezzandole un braccio.

Ginny sorrise e si mise in punta di piedi per baciarlo.

Harry cercò di far durare quel contatto piu' a lungo possibile perchè sapeva che poi non l'avrebbe piu' vista fino al giorno dopo:voleva imprimersi il suo odore nelle narici,stamparsi la sua immagine nella mente e il suo sapore doveva restargli attaccato alla pelle.

Ginny si riabbassò e si staccò da lui con un sorriso,poi si avviò di nuovo verso le scale.

Si voltò solo una volta:Harry era ancora lì che la guardava andare via sorridente.

 

 

 

 

Arthur e Molly Weasley avevano bisogno di un caffè molto forte e anche di un muffin per arrivare alla fine di quella lunga giornata.

Quando quella mattina nel loro camino era apparsa la faccia agitata di George che li avvisava delle doglie di Luna,erano ancora mezzi addormentati.

La sera prima,la sera della Vigilia,c'era stata il grande cenone con i figli e le nuore e i nipotini ed avevano fatto un pò tardi.

Beh,ad essere sinceri non c'erano tutti:mancava Ginny,che non aveva potuto partecipare alla cena per colpa del suo litigio con Ron.

A nulla erano valsi i tentativi di rinconciliazione di Molly e Arthur,uniti a quelli di George e di Hermione;sapevano tutti che Ron era un mulo quando prendeva una decisione,ma questa volta la questione sembrava aver toccato veramente il fondo.

Ron aveva posto una condizione alla sua presenza al veglione della Tana:non doveva esserci Ginny.

Molly aveva fatto di tutto per fargli cambiare idea,ma invano e alla fine aveva dovuto cedere.

Fortunatamente sua figlia era stata molto piu' ragionevole e le aveva detto di non preoccuparsi:lei avrebbe festeggiato il Natale con Harry e Teddy Lupin.

E naturalmente mancava Fred.

Ormai erano quattro anni che era morto,ma per il primo anno sia Molly che Arthur avevano avuto qualche difficoltà ad accettarlo.

Per un'anno nessuno aveva tolto il nome di Fred dall'orologio,sperando ogni giorno di vederlo puntato su "A casa".

Era stato Ron che si era preso quell'incombenza così dolorosa,era stato lui a dire basta per tutti:un giorno Molly e Arthur erano tornati a casa e guardando l'orologio,come al solito avevano notato la mancanza di Fred.

Al suo posto,sul tavolo c'era una pergamena,scritta nella scrittura a zampe di gallina di Ron:"E' ora di guardare avanti,di fare i conti con la realtà...Perdonatemi,Ron"

Le cose erano andate meglio con il tempo specie negli ultimi due anni:la relazione fra George e Luna,il negozio di Ginny,il matrimonio di Percy e la nascita della piccola Lucy,e poi l'annuncio dell'arrivo di un nuovo Weasley.

Alla notizia,Molly era scoppiata a piangere per la felicità;Luna era riuscita a compiere due miracoli:aveva ridato la vita a suo figlio ed ora lo avrebbe reso padre,una cosa veramente impensabile.

La coppia si sedette ad un tavolo con le loro tazze di caffè e i loro muffin all'uvetta.

Arthur trattenne uno sbadiglio.

-Stai bene?-gli domandò Molly guardandolo preoccupata.

Lui le sorrise e le coprì una mano con la sua.

-Sono un pò stanco,ma va tutto bene...Non mi perderei questo momento per niente al mondo.

Il nostro primo nipotino maschio-disse con un luccichio orgoglioso negli occhi.

Molly sorrise e annuì.

-Già...Speriamo solo che non prenda da suo padre-disse lei bevendo un sorso di caffè bollente.

Arthur rise.

-Io non ci conterei troppo se fossi in te-le disse.

Sapeva anche lei che quella era una speranza inutile.

-Secondo la tua esperienza credi che ci vorrà ancora molto?-le domandò Arthur prendendo un pezzo del suo muffin.

Lei annuì.

-Sicuramente nascerà oggi,ma non prima di questa sera...E' strano però...-disse Molly guardando suo marito.

-Cosa è strano?-le chiese lui bevendo poi un sorso dalla sua tazza.

-Questo bambino ha così fretta di nascere che fa iniziare le doglie due settimane prima del previsto,ma poi si prende tutto questo tempo per venire al mondo-gli spiegò guardandolo.

Arthur sorrise.

-E' la perfetta combinazione dei suoi genitori-disse lui.

Molly lo guardò senza capire.

-Ma sì:George è impulsivo e sempre di fretta mentre Luna è piu' calma,riflessiva tranquilla.

Se sarà così anche nella vita risparmierà parecchi problemi a quei ragazzi-disse sorridendo.

Molly sorrise con lui.

Il sorriso però le si cancellò dal volto e l'uomo capì subito a cosa stava pensando.

-Vedrai che faranno pace prima o poi-le disse finendo il suo muffin.

-Oh Arthur...non si sono rivolti la parola neanche una volta!Ti rendi conto?Hanno avuto discussioni pesanti,ma non di questo tipo...

Ron la guarda con certi occhi...-disse Molly addolorata.

-Molly sta tranquilla,vedrai che si sistemerà tutto...Il tempo sistema tutto.

Sei pronta per tornare di sotto?-le domandò coprendo di nuovo della donna con la sua.

La moglie annuì e entrambi si alzarono pronti per tornare di sotto.

 

 

 

 

 

-Sono calmo!-disse subito,appena aprì la porta della stanza.

Luna sorrise e gli fece cenno con la mano di farsi avanti.

George entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle.

-Che cos'hai lì?-gli domandò Luna,notando che aveva qualcosa stretto fra le mani.

George fece qualche passo verso di lei e si sedette sulla sedia vicino al letto,prima di allungare il braccio sul letto e posare la rivista sul copriletto davanti a lei.

Luna sorrise vedendo il numero piu' recente de "Il Cavillo"e alzò lo sguardo su George che le diede in cambio uno sguardo timoroso.

-Dove l'hai trovata?-gli domandò colpita.

Sapeva che George non amava particolarmente quella rivista,che la considerava soltanto una rivista per bambini,così quel gesto la colpiva ancora di piu'.

-Ho pensato che magari avevi voglia di qualcosa da leggere...magari non adesso durante le doglie...però dopo quando....-le disse riprendendo a farfugliare.

Luna sorrise e gli prese una mano.

-Sai che sei un'uomo fantastico?-gli disse attorcigliando le dita a quelle di lui.

George sorrise,leggermente imbarazzato e si portò la mano di Luna alla bocca baciandole il dorso.

-Come ti senti?-le domandò con cautela.

Non voleva che la donna lo cacciasse un'altra volta dalla stanza proprio adesso che era riuscito a rientrarci.

-I dolori sono piu' forti adesso,e piu' frequenti di prima,ma il dottore ha detto che ci vorranno ancora delle ore prima che nasca-gli disse.

-Il dottore è stato qui?-le domandò sorpreso.

Forse era venuto quando lui si era allontanato per cercare quella dannata rivista!

Luna annuì.

-E' stato qui una mezz'ora fa.

Ha detto che siamo arrivati a sei centimetri e che potrò avere l'epidurale una volta arrivata a sette centimetri.

Però è sicuro che il bambino non nascerà prima di stasera-gli disse.

George alzò le spalle.

-Noi saremo qui ad aspettarlo-le disse sorridendole.

Luna gli sorrise di rimando e appoggiò la schiena ai cuscini,chiudendo per un'istante gli occhi.

-Luna...-la chiamò lui.

Lei riaprì gli occhi e lo guardò,affondando lo sguardo in quelle pozze verdi che amava.

-Grazie...Grazie per essere stata così paziente,così testarda...per non esserti fatta convincere tutte le volte che ti scacciavo...Grazie per avermi ridato la fiducia in me stesso e per avermi fatto tornare a vivere...-le disse,gli occhi fissi nei suoi senza alcuna vergogna.

Luna sorrise,visibilmente commossa per quella dichiarazione inaspettata che le ricordò un' altra dichiarazione fattale dall'uomo anni prima.

-Vieni qui-gli disse.

George si sedette sul letto e lei lo tirò verso di lei avvicinando i loro volti e facendo incontrare le loro labbra in un bacio dolcissimo.

-Tu e il bambino siete tutta la mia vita...Se dovessi perdervi...-le disse staccando di pochi centimentri il volto da quello della donna.

Luna gli accarezzò il volto con una mano e lo costrinse gentilmente a incontrare di nuovo i suoi occhi.

-Io e il bambino non andiamo da nessuna parte...Io non posso piu' immaginare la mia vita senza di te-gli disse sincera.

George la baciò di nuovo,mentre fuori dalla porta si scatenava un putiferio.

Luna si staccò da lui e voltò la testa verso la porta,sorpresa da tutto quel rumore.

-Ma che accidenti sta succedendo?-domandò.

 

 

 

 

 

-NON PERMETTERTI MAI PIU' DI PARLARMI IN QUESTO MODO!-urlò Ginny,rossa in volto.

-ALTRIMENTI COSA SUCCEDE?-le ruggì contro Ron,rosso almeno quanto la sorella.

Ad osservare la scena inorriditi e incapaci di reagire c'erano Bill e Charlie, che seguivano la scena pronti ad intervenire nel caso la situazione degenerasse,Hermione,seduta spalle al muro sulla panchina fino a quel momento divisa con Ron,e Percy,che osservava i due fratelli urlarsi addosso senza neanche sapere il motivo della lite.

-NON PROVOCARMI!-gli disse Ginny puntandogli il dito contro.

Ron si passò una mano fra i capelli e fece un passo indietro,cercando di calmarsi,ma la rabbia era talmente tanta che neanche arrivare a Diagon Alley a piedi e ritornare lì sarebbe servito a calmarlo.

Aveva capito subito che era Harry al telefono,così aveva seguito la sorella e aveva osservato tutto:lei che lo cercava fra la folla,lui che si nascondeva dietro un'angolo alle sue spalle per poi apparirle d'incanto,e il loro melenso saluto.

Aveva ascoltato i loro discorsi,sentendo la rabbia montare dentro come lava bollente,e quando si erano salutati lui era tornato di corsa sopra,cercando in tutti i modi di controllarsi,ma non c'era riuscito:gli era bastata vederla per esplodere.

-SAI COSA MI DA PIU' FASTIDIO?LA TUA STUPIDITà!-le urlò contro guardandola.

Ginny restò in silenzio,aspettando il resto delle accuse per poter ribattere meglio.

-BASTA CHE LUI TI DICA CHE VUOLE UN FUTURO CON TE,CHE VUOLE DEI FIGLI CON TE E TU GLI CREDI?SE VERAMENTE NE VOLEVA UNO,PERCHè NON TRE ANNI FA?-concluse.

Ginny sorrise beffarda.

Si avvicinò al fratello e tutti i presenti trattennero il fiato,sicuri che quella volta lo avrebbe schiaffeggiato;ma la donna tirò fuori dalla tasca la chiave di Privet Drive e la mostrò al rosso.

-Sai cos'è questa?E' la mia copia della chiave di Privet Drive.

E' stato il suo regalo di Natale per me...insieme alla Mappa del Malandrino-gli disse guardando fisso negli occhi di Ron.

Li vide chiaramente spalancarsi per la sorpresa e sentì anche il singhiozzo di sbigottimento di Hermione.

-E l'hai già provata?Sai se funziona?-le domandò Ron maligno,cercando di mascherare l'emozione che le parole della sorella gli aveva scatenato.

Le aveva regalato la Mappa del Malandrino?Uno dei pochi legami che aveva con suo padre e con Sirius?

Ginny incenerì il fratello con lo sguardo.

-SEI UN VERO IDIOTA!-gli disse.

-E TU UNA POVERA ILLUSA!-

-SAI RON TI STAI COMPORTANDO COME UNA FIDANZATA ABBANDONATA!SMETTILA DI PORTARE RANCORE PER QUELLO CHE è SUCCESSO... FARESTI UN FAVORE A TUTTI-gli disse Ginny.

Ron si passò un'altra volta la mano fra i capelli folti e incontrò lo sguardo di Hermione:gli occhi della moglie lo stavano scongiurando.

Lo pregavano di non dire niente di cui poi si sarebbe veramente pentito,niente che peggiorasse ancora di piu' le cose.

Ma poteva essere peggio di così?

-Tutti hanno perdonato Haary,anche mamma e papà...Soltanto tu non ci riesci!Soltanto tu sei un così egoista da non voler ascoltare le sue ragioni.

Così sicuro di essere stato l'unico a soffrire in questi anni!-lo attaccò Ginny.

Furono quelle parole a farlo reagire nel peggior modo possibile.

-Credi che veramente di poter fare la mogliettina e la mamma felice?

Tu,lui e Teddy Lupin?Davvero un bel quadretto!

Quel bambino sarebbe sicuramente stato piu' felice in un'istituto piuttosto che con te e lui come genitori-le disse guardandola negli occhi con uno sguardo gelido.

Lo schiaffo lo colpì sulla guancia sinistra,poco sotto l'orecchio,facendogli voltare la testa per la sua potenza.

Si era aspettato la sua reazione,ma non di quel tipo:era la prima volta nella vita che lei lo picchiava.

Nel corridoio era sceso il silenzio,tutti i presenti avevano lo sguardo fisso sulle due figure in piedi una di fronte all'altra.

Ginny respirava a fatica ed era rossa in volto,lo sguardo fisso su Ron,la mano che aveva lo aveva colpito ancora ferma a mezz'aria.

-Che sta succedendo qui?-domandò la voce preoccupata del signor Weasley.

Lui e la signora Weasley erano all'inizio del corridoio e osservavano la scena sgomenti:erano veramente i loro figli quelli?

Nessuno rispose,tutti erano concetrati su Ginny e su quello che sarebbe successo di lì a poco.

Ron si rese conto di aver veramente esagerato,ma ormai era troppo tardi per rimediare.

-Dopo la nascita di Fred Jr.,non voglio piu' vederti...

Non voglio piu' vedere la tua faccia o sentire la tua voce.

Tu non esisti piu'!Se prima avevo qualche speranza di rimettere le cose a posto fra noi,dopo quello che hai detto adesso,per me non esisti piu'...-gli disse gli occhi di fuoco puntati sull'uomo.

Ron deglutì.

-Ginny,cerca di ragionare...-s'intromise Hermione.

-RAGIONARE?LUI SI PERMETTE DI CRITICARE LA MIA VITA,LE MIE SCELTE E IO DEVO ESSERE QUELLA RAGIONEVOLE?

NON è PIU' UN RAGAZZINO!DEVE FARE I CONTI CON LE CONSEGUENZE DELLE SUE STRONZATE!-disse Ginny guardando la donna e fulminandola con lo stesso sguardo che aveva riservato a Ron fino a quel momento.

Sentì dei passi avvicinarsi a lei e vide Bill a poca distanza.

-Vieni con me!Ho bisogno di fumare una sigaretta,fammi compagnia-le disse mettendole un braccio sulle spalle.

Ginny fece un passo insieme a Bill,sentendo gli sguardi di tutti puntati addosso,e quando prese il cappotto dalla panchina a cui era appoggiato,tornò a guardare Ron,con lo stesso sguardo omicida di prima.

-Tu non sei mai esistito per me!-gli disse dura.

Poi sentì di nuovo il braccio forte di Bill stringerle le spalle e portarla verso la fine del corridoio.

Ron,ancora fermo immobile dove Ginny l'aveva colpito,con lo sguardo basso a fissare il pavimento,sentì rimbombare nella testa quelle parole,quasi una condanna,e sentì spezzarsi qualcosa dentro di lui.

Ora l'aveva persa veramente...

 

 

 

Fred Cletus Weasley,figlio di George Weasley e Luna Lovegood,venne alla luce alle 21.30 dopo un'attesa di dieci ore da parte dei suoi genitori e dei suoi parenti.

Nascosto dietro la porta chiusa della camera George,con in braccio il suo primogenito,si commosse cercando le rassomiglianze con quel piccolo fagotto dagli immancabili capelli rossi e dagli occhi grigi come sua madre.

Era talmente piccolo che avrebbe potuto tenerlo con una mano soltanto...Quello era suo figlio, la cosa piu' vicina ad un miracolo che avesse mai visto.

Alzò lo sguardo su Luna che dormiva con la testa reclinata di lato sui tanti cuscini e sorrise:in fondo cosa poteva aspettarsi da un'angelo come lei?

 

Ve l'avevo detto che c'era una ragione valida!!!

Chiedo scusa se c'ho messo un pò di piu' a postare questo capitolo,ma è tt la settimana che lotto con la febbre,quindi se la qualità del capitolo è inferiore agli altri,è da imputare ai fumi della febbre e a tutte le medicine prese!

So di aver scritto un capitolo lungo,ma c'erano tante cose di cui parlare e quindi...mi sn lasciata trasportare.

Voglio scusarmi per eventuali errori di battitura e di ortografia e voglio ringraziare ki leggerà e recensirà questo capitolo.

Ora i ringraziamenti:Sarina87(Il tuo commento mi ha commosso,stavo x piangere! Prometto che nn li interromperò piu',giuro!E x quanto riguarda Sarah,Ginny si vendicherà x vie trasverse,vedrai),JC(Ok,forse sono sadica,ma non fino a questo punto!Nn potrei mai scioccare Teddy fino a questo punto!),Rosy823(Niente + interruzioni.E come hai visto,in questo capitolo le cose si sono 1 pò complicate fra Ron e Ginny e naturalmente si complicheranno anche fra Ron e Harry appena Harry saprà),Vale Lovegood(Si,è vero...Forse un pò mi diverto:D ),Edvige86(Grazie!Si ha immaginarla è da morir dal ridere,ma se fossi stata al posto di Ginny avrei scaraventato Hermione fuori dalla finestra!),Kia(ERa prevedibile che venissero interrotti?),Valentina(Si infatti credo di aver attentato abbastanza alla vita di Harry...è venuto il momento della ricompensa!),Lyoko(Infatti!Come spieghi a David e Daisy perchè le regali una pergamena completamente bianca?), Lallina88(6 Volte?GRAZIE!!!!Sono veramente contenta che questa storia ti piaccia!),Tappetta(Abbi fede!),xxxKikaxxx(Grazie x i complimenti!Visto che c'era una motivazione + che valida?),Jellicalcat(Spero di non aver trattato troppo male il tuo Ron),Ginevra'95(Credo che dieci minuti piu' tardi sarebbe stato veramente troppo tardi!),and last but not least Potterina 88(Quando scrivo nella mia mente Harry e Ginny sono Daniel e Bonnie,non potrebbe essere diversamente!Quindi un pò è vero che sono gelosa di Harry...Ti dò un indizio:la Mappa non resterà nelle mani di Ginny ancora per molto...)

Chiedo UMILMENTE scusa se ho dimenticato di ringraziare qualcuno!SORRY!

Bene,per il momento vi saluto e vi rimando al prox capitolo...

"Ci sarò per la fine del mondo...."

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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