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Autore: Hana S    19/08/2013    3 recensioni
Raccontata in prima persona dai punti di vista di diversi personaggi, come scritti in un diario segreto che portano nel cuore. Ci troviamo in un universo alternativo a quello di OP, nel mondo scolastico dove si intrecciano le vite di vari persone. Ragazzi che scoprono l’amore e le delusioni, che affrontano la vita meglio che possono e tanti altri che fanno da contorno o interagiscono direttamente con la protagonista Melody (personaggio di mia invenzione), che vedrà la sua vita subire repentini e grandi cambiamenti in poco tempo. ALCUNI PERSONAGGI NON SONO ANCORA COMPARSI NELL'ANIME ITALIANO.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Jewelry Bonney, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Slice of life'
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MELODY

Fisso il banco vuoto accanto a me, ormai è uscita dall’ospedale da una settimana, ma non viene a scuola, non risponde al telefono e quando vado a casa sua fa finta di non esserci. Suona la campanella, finalmente vado casa!

Ora che ci penso, neanche Kidd e gli altro li ho più visti, mi ha mandato qualche messaggio, ma non lo trovo nemmeno a casa. Qualcuno mi strattona «Melody …» è Law, mi fa segno di seguirlo.

«Perché ci nascondiamo?» mi indica un gruppo di persone davanti a me, degli insegnanti, il preside e … il padre di Bonney?! Quello schifoso finalmente ha deciso di degnare questa misera città, con la sua presenza.

«Cosa ci fa a scuola?»

«È quello che voglio scoprire, andiamo …»

«Da quando c’è questa stanza dietro la presidenza?»

«È un vecchio laboratorio, qualcuno deve averlo mandato a fuoco alcuni anni fa, non ci sono mai stati i soldi per sistemarli» mi volto e vedo molti strumenti bruciacchiati e pieni di polvere, ammucchiati in un angolo; allora l’aula di musica esisteva!

«E … tu come conosci questo posto?» si ferma di botto, ahi! Forse ho toccato un tasto che dovevo lasciar stare.

«Mi portò Bonney, qui …» continua a camminare.

Arrivati davanti alla parete che confina con l’ufficio del preside, Law mi fa segno di rimanere in silenzio e indica uno spiraglio in alto sulla parete. Prende una scala e ci arrampichiamo, il foro nel muro non è nient’altro che una presa d’aria e riusciamo a sentire il discorso dei presenti. Mi sento un po’ male ad origliare, non è da me, ma se il padre della mia amica è qui c’è sicuramente qualcosa di grosso sotto.

«Le dico che a sua figlia è successo veramente qualcosa, i medici lo hanno confermato e anche lei!» è il prof. Drake.

«Ne ho parlato con Bonney, mi ha rivelato che si era inventata tutto. Ha sempre fatto così, è una pianta grane. Voleva sicuramente tirare l’attenzione su se stessa. Per questo non ha esposto subito una denuncia, avrebbe messo nei guai chi non era colpevole» quanto lo detesto!

«Ma aveva segni di una violenza!»

«Si è trattato di un “gioco” finito male, ha detto di aver bevuto insieme ad altri ragazzi e la situazione è degenerata …»

«Non è possibile! L’ho vista io mentre sveniva! L’ho presa in braccio e portata in ospedale! Aveva lividi sulla pelle e tremava! …»

«Si calmi professor Drake …» è intervenuto il preside ha metter tregua, comunque se gli assestava anche un bel colpo, non sarebbe stata una brutta cosa!

«Ora vorrei sapere sig. Jewelry, ha veramente intenzione di trasferire sua figlia? Non crede che questo possa solo farle del male?» alle parole del prof. Hawkins io e Law ci guardiamo in faccia ‘Come!?’

«Si professore, la trasferirò in un collegio dove verrà seguita al meglio, è una testa calda e deve avere vicino  chi saprà domare il suo carattere»

«Allora possiamo procedere con le pratiche, un ultima cosa … è davvero sicuro che sua figlia le stia dicendo la verità?» la prego preside, lo convinca in qualche modo!

«Sono suo padre dopotutto!»

«Allora può firmare queste carte, per il trasferimento …»

«No!» come un fulmine Law scende dalla scala e si fionda fuori della stanza. Oh cavolo! Devo fermarlo; corro per il corridoio, ma non riesco a raggiungerlo.

 

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TRAFALGAR LAW

Mi bolle il sangue, non può portarla via! Abbiamo litigato spesso, a volte ho odiato il suo comportamento, ma è anche colpa mia, se quella notte non glielo avessi chiesto di rimanere con me, non sarebbe mai successo niente!

«Bonney …» devo essere scemo, tutto rosso in viso «Ti va di entrare?» si getta su di me, aggrappandosi al mio collo.

«Si … ragazzo dagli occhi di ghiaccio» le nostre labbra si incontrano.

Volevo solo qualcuno con cui sfogarmi, avevo avuto una discussione al telefono con i miei. Invece di reagire, ho combinato un casino!

Ora sono davanti alla porta della presidenza, i presenti si voltano verso di me.

«Law? Cosa fai ancora qui?» il preside, quasi non lo sento, mi dirigo verso la persona che ora mi interessa e gli stampo il mio pugno sul viso. Avrei continuato se i prof presenti non si fossero messi di mezzo, mi agitavo come una belva e loro mi trattenevano.

«Law!» mi volto e vedo Melody, il suo viso spaventato mi dice che forse, non era il caso … ma come mi sento bene!

«Signorina Myers, che piacere rivederla, ecco Sig. preside, se mia figlia fosse come questa ragazza non avrei alcun tipo di problema» lo odio.

«È vero che vuole mandare Bonney in un collegio?»

«Si, signorina … credo sia un bene anche per voi non averla più in giro combina solo guai» ora si che lo riempio di pugni, se solo i prof mi lasciassero!

«La prego, ci ripensi e poi come è possibile che si sia inventata tutto? »

«Ammiro la vostra bontà d’animo, siete seriamente preoccupata per lei …» sospira «… come avrei voluto che prendesse un po’ del vostro carattere, non avrei sempre inutili problemi» ora non resisto, riesco a liberarmi e lo sbatto sul pavimento, voglio cancellarli quell’espressione da altezzoso che ha sul volto.

«Non mi meraviglierei se foste stato voi, sig. Trafalgar, a ridurre così mia figlia …» il gelo cala nella stanza, ho ancora il pugno sollevato, ma non riesco a reagire. Sa della  nostra relazione?

«Siete meravigliato?» intanto i prof mi hanno riacciuffato «Quella notte non era previsto il mio ritorno, vi sentii nella sua camera, a giudicare da come adesso avete reagito, penso che potreste anche essere stato voi a picchiare e violentare mia figlia» prima che io possa ribattere interviene Drake.

«Lui stava cercando vostra figlia quel pomeriggio! Non approvo ciò che ha fatto poco fa, ma non avete il diritto di avanzare simili accuse!»

Melody si mette fra me e quel verme «Lui è stato con me tutto il tempo, cercavamo Bonney …» Mel, non serve che mi difendi «… ha ragione il professore, non avete diritto di dire certe cose. Law è il mio migliore amico, non farebbe mai cose del genere!»

Melody scoppio a piangere, e questo calmò un po’ tutti. Smise dopo qualche minuto.

«Trafalgar, sei fortunato se non ti sospendo per qualche giorno. Origliavate un colloquio privato e poi la tua reazione era fuori luogo! Come dico sempre, se avete conti da regolare, fatelo fuori dalla mia scuola!» strana filosofia, ma aveva ragione. L’unico risultato che ho ottenuto è stato far piangere Melody, sono un idiota!

 

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SATCH

«Ciao papà» la mia principessa mi schiocca un bacio sulla guancia, come è carina! Mi volto e vedo le lettere sul tavolo, velocemente cerco di nasconderle.

«Cos’erano?» mi chiede incuriosita

«Niente … lavoro, lavoro e sempre lavoro! Sei tornata tardi oggi» si rabbuia e distoglie lo sguardo.

«Ho incontrato il padre di Bonney, vuole portarla via da Shade Town …» vedo i suoi occhi inumidirsi.

«Vuoi parlare?»

I seguenti venti minuti, li passo con mia figlia che si sfoga, non crede ad una sola parola di quell’uomo.

«Penso anche io che Bonney non inventerebbe mai una cosa tanto seria, ma forse lui la vuole proteggere portandola via di qua» era meglio stare zitto, si volta con sguardo assassino e si alza, mi fissa come se avessi detto la stupidaggine più colossale del mondo.

«Papà, non tutti sono come te! Se fosse successa a me una cosa del genere, avresti messo a ferro e fuoco la città per stanare i colpevoli! Ma quell’uomo, non ha battuto ciglio! Probabilmente si è limitato a nascondere tutto, per mantenere il buon nome, come sempre. Non ha mai avuto alcun affetto per sua figlia, vuole togliere quello che per lui è motivo di imbarazzo …» si è calmata e si lascia cadere sulla sedia «… credo che Bonney provi vergogna per ciò che le è successo, sicuramente non vuole farlo sapere ad altri …»

La abbraccio «Tutto si aggiusterà! Non diceva così la mamma?» lei ricambia il mio gesto.

Fisso l’orologio «Fra mezz’ora ho il turno» mi allontano e preparo le mie cose «A dopo principessa!»

«Promettimi una cosa»

«Cosa?»

«Non chiamarmi mai così davanti ad altre persone»

«Dai Mel! Non puoi dirmi così» la faccia da cane bastonato la fa ridere, sono contento, la preferisco così.

Cammino verso la fabbrica “Che fare? Non posso chiederle tanto!”

 

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JEWELRY BONNEY

«Questa è la mia decisione, prepara le tue cose, domani mattina partiamo!» detto esce dalla mia stanza sbattendo la porta. Ora sono sola, mia alzo e obbedisco, cosa posso fare … non ho altra scelta.

Ho preso l’indispensabile, se avrò possibilità gli chiederò di spedirmi le altra cose. Mi volto verso la mensola e mi avvicino, la foto della quinta elementare. Che bella Mel con quei codini! Eravamo tutti sorridenti, vorrei tornare a quegli anni, quando le nostri madri c’erano ancora …

«Bon-bon sbigati tesoro o faremo tardi!» com’era dolce il suo sorriso!

«Mel, ciao!» correvo incontro alla mia amica «Oh!? Buon giorno signora Myers» com’ero formale, mi fa ridere ripensare a quella situazione.

«Ti prego Bonney, chiamami Monika e basta» anche il suo sorriso era dolcissimo.

Ma le ombre del passato, presto ritornano e li rivedo. Ero sotto il tavolo e piangevo, loro urlavano …

«Te lo dico per l’ultima volta, voi restate qui!» ricordo quanta rabbia aveva messo in quelle parole.

«Con te è finita, prendo Bonney e me ne vado, hai capito!»

«Va bene,cocciuta di una donna! Vattene! Ma se ti porti dietro la bambina, te la strapperò … posso contare sui migliori avvocati, e se volessi rifiutarmi di tenerla, finirebbe in una casa famiglia. È questo che vuoi?» faceva sul serio quella volta, non rividi più mia madre.

«Fatti forza piccola mia …» mi abbracciò forte quella gelida mattina nella mia cameretta «… One City, nella capitale! Quando sarai maggiorenne, cercami lì!» detto questo si alzò, prese la valigia e uscì. Papà aveva ottenuto la sua vittoria, ma ancora due anni e andrò a cercarla!

«Aspettami mamma, arrivo presto» prendo la foto e la metto in valigia.

Penso anche ai miei amici, non posso nemmeno salutarli, poi ho un flash …

«Eh!? Perché nel mio giardino? Ci sono posti migliori!»

«Dai Bonney! La vecchia quercia qui ha un foro, ci nasconderemo indizi per le nostre missioni segrete» che fantasia aveva Law.

«E quando qualcuno creerà gli indizi li deve nascondere qui, questo fazzoletto bianco appeso al ramo indicherà agli altri che la squadra dei pirati Heart deve entrare in azione!»

«Mel si dice ciurma di pirati, non squadra»

«Oh è vero, scusa Law» che faccia da pesce lesso che le faceva.

Prendo carta e penna, l’ultima missione dei pirati Heart.

 

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EUSTASS KIDD

«Cosa!? Ti piace quella?» guardo Killer che annuisce, ma allora perché ha permesso agli altri di violentarla?

«Sei un cretino! Ti perdi dietro ad una del genere? Dimenticala …» non fa in tempo a ribattere che entrano gli altri, felici involto. Hanno saputo che la ragazza non ha aperto bocca, stanno già pregustando di ripetere tutto.

«NO!» tuoniamo insieme io e Killer, ci guardano impauriti.

«La ragazza non si tocca, ammetto che forse se lo è meritato. Ma se finisco nei guai per colpa vostra, posso dire addio a tutto quello che ho creato negli ultimi tre anni!» penso a quando uscii di prigione ed ero ancora minorenne; assistenti sociali, la polizia che mi controlla sempre, la scuola che non va e poi la svolta di nome Melody.

«Ora levate le tende, domani a scuola sapremo di più!» quando rimaniamo soli, mi rivolgo ancora a Killer «Se quella fa, solamente una parola con Melody, io ti ammazzo è chiaro? Ci pensavi prima di lasciarli fare!»

«Pensi che avrei potuto fermarli?» mi afferra per la maglietta e siamo faccia a faccia «Sai come sono, se hanno in mente qualcosa lo fanno! E pensavo di divertirmi anche io, ma quando l’ho vista in quella stanza, ha capito cosa avevo combinato …» mi lascia e si risiede sul divano.

«Ora ho qualcosa da fare, non farti trovare qui quando torno!»

Melody è ancora in piedi, siamo faccia a faccia fuori casa sua. Una gelida notte di dicembre, il cielo però è sereno e si scorge anche qualche stella.

«Allora si era inventata tutto?»

«Così ha detto suo padre, ma io ci credo poco … comunque, al telefono hai detto che mi volevi dirmi qualcosa?»

«Si, in effetti …» sono parecchio agitato « … sai, ho trovato un lavoro …» mi salta la collo.

«Wow Kidd, ne ero sicura! Ce l’avresti fatta!» la adoro quando fa così «Inizierai dopo il diploma?»

«Si, è un officina meccanica in un paese qua vicino, ho anche trovato un piccolo appartamento e mi trasferirò là»

«Mi lasci sola?» mi fa il musetto, se continua così la faccio mia qui sotto il portico!

«No, era per questo che sono venuto. Volevo chiederti …» un bel respiro «… vuoi venire a vivere con me?» il silenzio imbarazzante che cala dopo e la sua faccia sorpresa mi mettono a disagio.

«S-so che devi finire la scuola, ma ci penserò io! Ci sono varie linee di autobus che portano da là a Shade Town, p-potresti prendere quelle. Ti prometto che avrò cura di te. Solo …» la abbraccio «… promettimi di pensarci. Ok?»

«O-ok …» la bacio e rimaniamo ancora qualche istante lì, mentre la notte avanza.

 

Note:

Ciao a tutti!

Poiché non molti hanno partecipato a risolvere l’indovinello  *vado in un angolo e mi deprimo* annuncio subito che la più veloce è stata Namimugiwara  e grazie anche a Miss Asso di Fuoco per la partecipazione :-* presto faremo conoscenza dl suo OC. Fatemi sapere cosa pensate del capitolo. A presto :D

  
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