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Autore: PinkBiatch    22/08/2013    3 recensioni
“C'è una mezzosangue, ad Hogwarts. E' un'insopportabile so-tutto-io, coi capelli crespi e i denti davanti..”
“Sporgenti.” Aveva continuato suo padre, come in trance.
“Come fai a saperlo?” Chiese Scorpius, incuriosito.
“Immagino sia la figlia della Granger.” Disse soltanto lui.
“Sì, si chiama Rose..”
“Che nome del cazzo, Rose..” Disse assorto suo padre.
“Rose Weasley.” Finì Scorpius.
“Weasley.” Draco sputò per terra.“Le avrei dato un nome migliore.”
“Cosa?”
“Niente, Scorp, niente. Stavo pensando fra me e me. M'ero dimenticato quanto la disprezzassi.”
“Chi? La madre di Rose?”
"Sì."
Suo padre si bucò con una spina e buttò la rosa che aveva appena colto fuori dal cancello in ferro battuto che circondava il giardino.
“Perché l'hai buttata?” Chiese suo figlio.
“Perché mi ero bucato” Rispose Draco semplicemente.
“Hai buttato via la più bella rosa del giardino solo perché ti sei bucato con una spina che avresti potuto togliere.” Lo rimbeccò Scorpius.
Quelle parole fecero pensare Draco.
“Verrà il giorno in cui ti mancherà.” Disse Draco dopo un po', quando erano ormai vicini alla porta di casa.
“Chi?”
“Quella Sudicia Mezzosangue.” Ed entrò in casa velocemente, abbandonando Scorpius confuso davanti alla porta di casa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Dopo l'ultima ora di lezione di quel giorno, gli studenti corsero verso la Sala Grande, desiderosi di mangiare velocemente per potersi godere appieno l'arrivo degli studenti di Durmstrang e di Beauxbatons, e così fu.
Perfino Hugo sembrò rinunciare alla terza coscia di pollo per far sì che il pranzo finisse prima e che avessero finalmente notizie dei nuovi arrivati.
Tuttavia, sebbene ormai il cibo fosse sparito dai quattro tavoli, la professoressa McGranitt non prese la parola per chiedere loro di voltarsi e di accogliere gli studenti Beauxbatons o Durmstrang.
Passò qualche minuto prima che si sentissero dei passi fuori, e mentre tutti erano prontissimi a vedere ciò che li aspettava, rimasero delusi nel vedere che era solo Hagrid.
“Professoressa, professoressa, ci ho guardato a quei cavalli. Gran bei cavalli. Posso far entrare Madame Maxime?” Disse, un po' imbarazzato da tutti quegli occhi puntati su di lui.
“Certo che si, Hagrid. Ragazzi, alzatevi ed accogliete la scuola di Beauxbatons!” Disse la McGranitt, e tutti furono ben felici di seguire l'ordine.
La delegazione di Beauxbatons era composta da venti studenti fra ragazzi e ragazze. I maschi indossavano una tunica azzurra scura, e le ragazze un vestito svolazzante dello stesso colore.
Si esibirono in una breve coreografia e poi presero posto tra i Corvonero, come, non sapevano, avevano fatto i loro predecessori prima di loro.
Ben presto fu annunciato anche l'arrivo degli studenti di Durmstrang, e qui si contavano appena quattro ragazze in confronto ai sedici ragazzi. Rose rimase stupita dal fatto che fosse stata data così poca fiducia alle ragazze tanto da ritenerne degne solo quattro.
Venendo da un clima freddo, gli studenti di Durmstrang indossavano dei giacconi di pelo rosso, sotto cui non si poteva scorgere niente. Fecero un gioco col fuoco e poi rimasero un attimo al centro della Sala Grande, non sapendo dove andare.
Rose e tutti gli altri Grifondoro poterono vedere chiaramente che Scorpius fece un cenno a una delle quattro ragazze di Durmstrang, che era davvero attraente, e le fece cenno di andarsi a sedere al tavolo Serpeverde.
Questa, che in faccia sembrava una tipa tosta, arrossì all'occhiata del giovane Malfoy e diresse i suoi compagni verso il tavolo Serpeverde.
Rose impallidì un po', a metà tra l'arrabbiato e lo sconcertato, ma decise di non farlo notare e di vederlo solo per un atto di stupidità improvvisa alla Scorpius Malfoy.
Il cibo tornò sulle loro tavole cosicché i nuovi arrivati potessero servirsi, e Hugo potesse mangiare la terza coscia di pollo a cui aveva rinunciato precedentemente.
Dai tavoli di Serpeverde e Corvonero arrivavano varie notizie più strambe dalle scuole dei loro ospiti, come il fatto che non facessero pozioni a Beauxbatons e che a Durmstrang avessero un solo esame in sette anni.
Dopo almeno un'ora di chiacchiericcio e di prelibatezze preparate per l'occasione dagli elfi domestici, la professoressa McGranitt disse che chi avesse voluto avrebbe potuto lasciare la Sala Grande e condurre i nuovi ospiti a fare un giro del castello.
Ben presto un gruppo di alunni di Beauxbatons, composto da due ragazze e tre ragazzi, si diressero verso il tavolo Grifondoro e chiesero se qualcuno potesse accompagnarli a fare un giro, visto che tutti i ragazzi di Corvonero volevano rimanere lì a parlottare coi loro compagni.
James ed Albus scattarono in piedi, probabilmente attratti dalle due ragazze, che li guardavano e sorridevano con fare civettuolo, e Rose e Sugar decisero a loro volta di seguire James ed Albus e scortare quello strano gruppetto per Hogwarts.
Appena si alzarono, i tre ragazzi si voltarono e le guardarono, sorridendo anche loro. Rose dovette ammettere che forse il più alto poteva anche essere più bello di Scorpius, e senz'altro più galante visto che le aveva appena fatto il baciamano.
Bonjour, mademoiselles” disse lo stesso che aveva fatto il baciamano a Rose, e che adesso lo stava facendo a Sugar. “Je suis Nicolas, et ils sont Phoebus et Jean. Les filles s'appellons Charlotte et Camille. Et vous?”
Sugar capì ben poco, ma Rose, reduce da tre viaggi piuttosto lunghi in Francia e da molte lezioni di sua madre, comprese appieno ciò che le disse Nicolas, e lo tradusse agli altri.
Je suis Rose, et ma amie est Sugar. Les deux garçons sont James et Albus, c'est un plasir. Vous ne parlez pas l'anglais?” Rispose Rose, contenta di aver finalmente trovato qualcuno con cui parlare francese, visto che la divertiva da matti.
Oui, parliamo un po' de anglese, mais io volevo vedere se voi capite.” Rispose Nicolas ridacchiando.
“Qua sono l'unica che sa parlare il francese, e sono certa che con il vostro soggiorno qua imparerete molto di più l'inglese di quanto possiate averlo fatto fino a questo momento.” Rispose allora lei.
James prese le redini del gruppo e si avviò fuori dalla Sala Grande. Mentre Rose sfilava accanto a Nicolas, forse il più bello dei nuovi arrivati, ragazzi di Durmstrang compresi, sentì diversi occhi osservarla, specialmente dall'altra parte della stanza, dove degli occhi grigi incorniciati da un volto pallido e dai lineamenti affilati la stavano incenerendo.
Appena si accorse dello sguardo quasi arrabbiato di Scorpius, Rose si avvicinò ancora di più a Nicolas solo per stuzzicarlo.
“Questo te lo meriti” si disse fra sé e sé, rivolto a Scorpius.
Ben presto scoprirono altre cose del gruppetto di Beauxbatons, Nicolas era il più alto ma anche il più piccolo, visto che aveva solo un anno più di Rose, mentre gli altri quattro, Phoebus, Jean, Charlotte e Camille, avevano due anni più di Nicolas.
“Cosa avete fatto per farvi scegliere per venire qua?” Chiese Albus, curioso.
“Oh, noi abiamo sempliscemonte fatto il nostro dovere, e quando ci ano riferito del torneo, la nostra Preside, Madame Maxime, ci ha scielto personalmonte” Rispose Charlotte.
“C'è anche qualcuno di quattordici anni nel vostro gruppo?” Chiese allora Sugar.
“No, Nicolas est le plus jovane.” Rispose stavolta Camille.
“Allora devi essere davvero molto bravo.” Considerò Rose.
Probabilmonte, mais non volio sembrore vanitoso. Ponsote de partescipar?”
“No.” Rispose semplicemente James.
“Davvero, J?” Chiese allora sua cugina.
“Sì, penso sia troppo pericoloso ed ho abbastanza a cui pensare senza bisogno di dover partecipare.” Disse lui serio.
“E tu, Albus?” Chiese Sugar.
“Io? No, non ci penso nemmeno. Ho le stesse ragioni di James.”
“Tu, Sugar?” Le chiese allora Rose.
“No, figuriamoci, nemmeno io.”
Et toi, Rose?” Le chiese Nicolas.
Lei lo guardò un po' e titubò qualche secondo, poi, con un sussurro disse, più a se stessa che agli altri:
“Io? No. Sono troppo prudente per farlo.”

 

 

 

Le sei arrivarono troppo presto per i gusti di Rose, che dovette abbandonare i suoi nuovi amici ancor prima di poterli considerare tali per andare a farsi offendere gratuitamente fino alle otto di quella sera.
“Buonasera”, disse al professore quando entrò.
“Buonasera, signorina Weasley. Sa per caso dov'è il signor Malfoy?”
“Non ne ho la più pallida idea.”
“Oh, pensavo veniste insieme! Va be', mancano ancora cinque minuti. Aspettiamolo.”
“Posso cominciare a preparare i vari ingredienti?” Chiese Rose, desiderosa di cominciare e finire il prima possibile.
“No, signorina. Dovrete farla interamente insieme.”
Dopo quattro minuti, quando mancava esattamente un minuto all'orario esatto dell'appuntamento, Scorpius Malfoy entrò nella stanza con la sua solita aria tronfia.
“'Sera.” Disse, posizionandosi accanto a Rose.
Lei aspettò che lui facesse qualcosa, o che il professore dicesse loro che potevano iniziare, e solo dopo qualche minuto Scorpius si riscosse dai suoi pensieri e si diresse verso l'armadietto con gli ingredienti.
“Che fai, non prendi niente?” Le chiese, quasi più gentile del solito.
“Oh. Sì. Scusa,” Disse Rose, affrettandosi a raggiungerlo ed aiutarlo a prendere gli ingredienti.
Passarono mezz'ora senza dirsi praticamente niente. Erano tutti e due pozionisti capaci, cosicché la pozione sembrava procedere a meraviglia, e loro si intendevano alla perfezione.
“Bravi” disse il professore dopo averli osservati attentamente. “C'è molto feeling tra di voi, lo sento.”
Rose arrossì.
“Oh no, signorina Weasley, non volevo dare un accenno alla vostra vita privata. Parlavo del fatto che vi intendiate alla perfezione senza dire niente. Avete lo stesso ritmo e gli stessi tempi di ragionamento. Ciò mi lascia sbigottito ed
 ammirato.”

Scorpius annuì debolmente e continuò la pozione, così come Rose.
Molti pensieri stavano viaggiando per le loro menti, ma loro stavano così, muti.
Passarono altri venti minuti, ed il professore si congedò.
“Sarò qui fra non molto”, disse, “perdonatemi ma devo assentarmi. Continuate così.” Ed uscì dalla stanza velocemente, temendo che uno di loro due potesse quasi fermarlo.
Il silenzio si stese su di loro due come una coperta, loro continuavano a lavorare pazientemente, mescolavano, tritavano, alzavano ed abbassavano il fuoco.. fino a che non arrivarono alla parte della pozione dove avrebbero dovuto aspettare mezz'ora senza far niente che la pozione fermentasse.
Scorpius si mise a sedere su un altro banco, e Rose lo imitò ben presto, continuando però a tenersi a distanza da lui.
“Ho visto che hai fatto amicizia.” Disse lui freddamente.
Se un'altra persona avesse cominciato a parlare dopo molto tempo di silenzio, si sarebbe creduto che cercasse di smorzare la tensione. Ma non si poteva dire questo di Scorpius, dato il tono con cui aveva pronunciato quelle parole.
“Già.” Rispose Rose, “Immagino ti sia dato da fare anche tu.”
“Certo che sì. Quella ragazza di Durmstrang è molto intelligente, ed è senz'altro bella. Non mi stupirei se venisse scelta lei stessa per partecipare al Torneo.”
“Nicolas, così si chiama il ragazzo di Beauxbatons, è l'unico alunno di quindici anni delegato dalla sua scuola. Tutti gli altri hanno due anni in più di lui.” Disse allora Rose, in tono di sfida.
“Oh, Nicolas, Nicolas.. Ammirevole. Molto ammirevole. Chissà perché né Durmstrang né Beauxbatons ha portato un alunno di quattordici anni.”
“Ma è ovvio, no? Vogliono essere sicuri di portare i migliori.” Rispose allora secca Rose.
“Non è l'età a determinare il valore di una persona.”
“Cos'è che lo determina, secondo te?”
“I principi che uno ha, i propri pensieri, l'astuzia, il coraggio, l'amore, e senz'altro le origini.”
“Se stavo per rimanere sbigottita dal fatto che tu abbia nominato l'amore, mi sono ricreduta col tuo nominare le origini.”
“Solo perché non dimostro a te il mio amore, non significa che io sia incapace di amare.”
Rose fu zittita da quelle parole e non ribatté in alcun modo.
Tuttavia, dopo qualche minuto Scorpius parlò di nuovo.
“Hai intenzione di offrirti?”
“Per che cosa?”
“Per il torneo, stupida.”
“Io?” Sospirò. “No. Sono troppo prudente per farlo.”
“Prudente?” Scorpius ridacchiò. “Che significa prudente?”
“Che è troppo pericoloso perché io lo faccia, molto semplicemente. E farei preoccupare troppe persone inutilmente.”
“Prudente è ciò che gli altri pensano di te, non ciò che sei.”
“Cosa sono?”
“Mezzosangue, Grifondoro, stupida. Tuttavia ti credo abbastanza degna da poter provare a partecipare al Torneo. Non verrai scelta solo perché mi offrirò anch'io.”
“Non verrò scelta perché non mi offrirò.”
“Non credo proprio.”
“Cosa te lo dice?”
“Il fatto che ti sto proponendo una sfida. Se tu verrai scelta, io farò qualcosa che ti piacerà. Se io verrò scelto, tu farai qualcosa che mi piacerà.”
“E' ridicolo, Malfoy.”
“Se mi chiederai di suicidarmi lo farò. Di baciarti le scarpe lo farò. Di giurarti eterno amore davanti alla scuola lo farò. Qualsiasi cosa, Weasley. Come farai tu con me.”
Rose avrebbe voluto ribattere, ma la loro conversazione fu interrotta dal professore che entrava nell'aula e chiedeva come stesse procedendo.
Dopo avergli detto che stavano aspettando che finisse la fermentazione, lui, invece di zittirsi, cominciò a parlare del più e del meno, parlò dei nuovi arrivati, del Torneo, eccetera eccetera.
Quando suonò il timer che annunciò la fine della fermentazione, Rose e Scorpius tirarono un sospiro di sollievo. Adesso si trattava solo di aggiungere gli occhi d'anguilla tritati ed era fatta.
Rose ne aggiunse una manciata e Scorpius un'altra, e appena fu pronta si guardarono per un lungo istante, poi salutarono e se ne tornarono verso i propri dormitori.
Una volta arrivata nella Sala Comune Rose trovò Sugar su una poltrona ad aspettarla.
“Raccontami tutto.” Le disse.
Rose la liquidò dicendo che non era successo niente e che era stanca, visto che era stata una giornata molto piena, così se ne andò a letto, ma sebbene fosse davvero stanca non riuscì a chiudere occhio.

  
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