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Autore: Mikoru    27/02/2008    7 recensioni
Conoscete l'Accademia di Lyraza? La più rinomata del continente, senza alcun dubbio. Iscrivendovi, otterrete l'insegnamento dei migliori maestri d'arme, e la sicurezza di un glorioso futuro come soldato. Entrate, date pure una sbirciata; osservate il combattimento tra la giovane cadetta Bryhn, tanto focosa quanto pericolosa, e il suo avversario Gart, borioso ma imbattibile studente. E se qualche spada volerà dalla vostra parte, non abbiatene a male.
Genere: Romantico, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo... ^^'



Gart passò una giornata leggera. Intento a mascherare la sua oscura, maledetta parte demoniaca, che, accidenti a lei, rimarginava le sue ferite ad una velocità spaventosa, fu costretto a dichiarare ancora qualche stupido fastidio a quel braccio ormai guarito da tempo, e, in barba alla sua voglia di riprendere a duellare, fu esentato una volta di più dagli allenamenti. Rimase in un angolo, osservando con aria imbronciata i compagni intenti a darsele di santa ragione per mezzo di grosse ed affilate asce. Quanto avrebbe voluto farlo anche lui!
Erano quelli i momenti in cui la sua doppia natura gli pesava, calandogli sulle spalle come il macigno infernale, eterna punizione stabilita dagli dèi, cala sul dannato, opprimendolo. Fino a che avesse tenuto nascosto quel piccolo particolare sulla propria persona, sapeva di non avere nulla da temere. Ma se mai la cosa fosse stata scoperta...
Era fatto noto che i bastardi, i figli di relazioni maledette, non avessero vita facile. Gart, terrorizzato da quella spaventosa minaccia di solitudine che gravava sul suo futuro, non permetteva ad alcuno dei suoi aspetti non umani di essere notato dagli altri. Così fingeva guarigioni avvenute nei giusti tempi, fingeva d’essere cieco al buio, fingeva di non aver alcun problema ad entrare in un luogo sacro quando, invece, doveva evitarli come la peste. Ma, soprattutto, fingeva di sentirsi a proprio agio. Era caldo e aperto con chiunque; borioso, sì, ed anche arrogante, ma disperatamente bisognoso di compagnia, come dimostravano le sue decine e decine di avventure con altrettante fanciulle.
La sua intera esistenza, se ne rese conto, altro non era se non un’accozzaglia di menzogne. Che però non lo fecero vergognare: bastardo e abbandonato, mai aveva perduto la grinta. Se l’era cavata da solo. Questa era una cosa di cui andare fieri, no? Ma se Bryhn avesse scoperto cosa lui era in realtà, come...?
Lerath, costretto dalla patetica perdita dei sensi dell’avversario ad abbandonare l’allenamento, sedette sbuffando al suo fianco, interrompendo inconsapevolmente quella pericolosa riflessione. Era un ragazzo dalla corta chioma bionda, sfavillanti occhi verdi e un sorriso beffardo. Era considerato il migliore, lì dentro, dopo Gart. E, ovviamente, era il suo migliore amico: le loro scampagnate condotte al solo scopo di procurarsi la deliziosa compagnia di qualche ridente fanciulla risultavano ormai innumerevoli.
«Spicciati a far guarire quell’arnese» proclamò, indicando con un cenno del capo l’arto del ragazzo, evidentemente considerato come un mero attrezzo. «Mi annoio, con gli altri.»
«Parli di noia ad uno che passa gli allenamenti accucciato in un angolo?» Gart sorrise, accomodandosi meglio contro la parete di pietra dietro di lui e allungando pigramente le gambe.
«Però suppongo che tu abbia passato una nottata tutt’altro che noiosa...» Lerath rise, con la sua solita aria di complice, un brillio negli occhi che intendeva intendere tutto ciò che vi era da intendere.
«Non è stata male, in effetti.»
«Com’era? Esperta?»
«Tutt’altro.»
Erano i soliti discorsi, quelli: – Com’era la tua? La mia una bomba, sembrava pudica, ma poi... – Eppure, per la prima volta, Gart provò una punta di fastidio nel rivelare i particolari di ciò che era avvenuto tra lui e una donna. Tra lui e quella donna, in particolar modo. Gli parve quasi di infrangere un segreto che, invece, sarebbe dovuto apparire come inviolabile, gli dèi solo sapevano il perché.
«Una novellina.» Lerath, evitando distrattamente un’ascia che, sfuggita di mano ad un cadetto, aveva seguito una precisa traiettoria verso la sua testa, rise di gusto. «Tanti appostamenti per... una novellina?»
Gart fece spallucce. La notte precedente a tutto aveva pensato, tranne che ad eseguire con Bryhn spericolate figure sessuali. Gli era stato sufficiente stringerla, possederla... e amarla. Amarla? Sì, amarla. «Sai...» prese a raccontare, non sapendo bene come esprimere ciò che gli frullava nel cuore. «Lei è... voglio dire, lei non è come le altre.»
«Vero. È decisamente più pericolosa» convenne saggiamente l’amico.
«Sì, oltre a quello.» Gart voltò il capo di lato, osservandolo. Nei suoi occhi, Lerath riuscì quasi a leggere una sorta di euforia mista ad un’impalpabile paura. «È speciale.»
«Immagino le concederai un secondo incontro.» Lui aprì una tasca, estraendo lieto del tabacco. Era un gran fumatore, Lerath; fumava con aria saputa, aspirando godurioso ogni sacrosanta boccata. Sarebbe stato in grado di affumicare un’intera stanza in soli dieci minuti. Paradossalmente, le ragazze sembravano adorare questo suo aspetto. «Potresti fare domani, però? Per questa sera volevo chiederti una scappata alla locanda...»
Gart scosse il capo. Un sorriso forse amaro gli si dipinse sul volto. «Non mi sono spiegato.» Sembrò dannatamente interessato alle proprie mani ed evitò di alzare gli occhi sul compagno. «Lerath, non ne voglio altre.»
La storta pipa artigianale cadde improvvisamente dalle labbra dell’amico. Seguì un illimitato numero di bestemmie, mentre la parte accesa lo bruciava proprio sul cavallo dei pantaloni. Gart non poté evitare di ridere della scena, beccandosi un’occhiataccia. «Cosa significa che non ne vuoi altre?» Recuperata pipa e compostezza, Lerath cercò disperatamente di riaccenderla.
«Be'...»
«Oh, no. Sei in trappola.»
«Ma io...»
«Caduto nella rete.»
«È che...»
«Intrappolato nella tagliola.»
«La pianti di fare il tragico? È solo una donna.» E il suo cervello lo smentì non appena ebbe finito di pronunciare quelle parole. Non era solo una donna. Era Bryhn. E, sì, lo aveva avvinghiato. Senza neppure volerlo, ma ci era riuscita.
«Adesso comincerai a seguirla ovunque. Vorrai conoscere la sua famiglia!» Lerath pronunciò la cosa con il tono di chi si accorge di essere nel bel mezzo di un terremoto. «No, amico mio, no! Devo salvarti! Questa sera andiamo alla locanda!»
«Sai che ti dico? Ci stavo appunto pensando.» Gart annuì.
«Alla locanda?» chiese l'altro speranzoso.
«No, a conoscere la sua famiglia.»
Seguì un lunghissimo, significativo silenzio. Infine, Lerath pronunciò la Verità Suprema. «Per gli dèi. Sei fritto.»
«Temo di sì, amico.»
Tennero uno sguardo spaventosamente serio e melodrammatico per circa una decina di secondi, osservandosi a vicenda; quindi, impossibilitati a resistere oltre, scoppiarono inevitabilmente a ridere, distraendo gli altri dall’allenamento.
«Così il caro Gart è stato il primo a cadere!» Lerath gli batté una pacca sulla schiena, privandolo del fiato. Era un semplice umano, ma nascondeva una forza da non sottovalutare. Non per niente, era il suo compagno d’allenamento preferito. «Che vuoi che ti dica? Ce ne sarà di più per me!»
Gart proseguì a ridere. Dentro di sé, però, avvertì il pensiero prima interrotto riprendere a pulsare con maggiore violenza: se Bryhn sapesse cosa sei, se intuisse l’orribile ibrido che nascondi nelle tue viscere, cosa penserebbe di te? Cosa?
Non trovò una risposta.




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Ciao a tutte! (se c'è qualche maschietto, non me ne voglia, ma mi pare che le commentatrici, almeno di recente, siano solo bimbe^^)(E le ragazze non me ne vogliano per averle chiamate bimbe! XD)
Come già detto sopra, mi scuso per il ritardo, ma come avevo anticipato, stavo passando un periodo un po' no. Poi ho pensato bene di sentirmi pure male, beccandomi una specie di influenza che mi ha messa k.o per più di una settimana. Finita quella sono passata a quel simpatico problema prettamente femminile, che ricorre ogni mese... riducendomi sempre più uno straccio. Capirete che di mettermi qui a sistemare tutto ne avevo poca voglia... ^^'''
Ma bando alle mie lamentele! ^O^ Prima di tutto, vorrei salutare (come sempre, anche a nome di Maura. Davvero, prima o poi mi farò pagare in quanto segretaria... u_u) la nostra nuova lettrice, Michan_Valentine! Benvenuta! Però... trovo inquietante la somiglianza tra il tuo nick e i nostri nomi... aiuto! XD
E in seguito al suo commento, ne approfitto per spiegare una cosa che, mi rendo conto, non ho mai specificato. Michan ha fatto giustamente notare che la trama scarseggia e i personaggi secondari sono un po' troppo secondari. Be', sì, in effetti è così, ma c'è un motivo. Bryhn e Gart in realtà sono nati come personaggi di un racconto a più mani; questa storia, perciò, è nata prevalentemente per aiutare me e Maura a "conoscere" più a fondo i nostri stessi personaggi, in modo da "giocarli" meglio nell'altra storia, avendo più chiaro quale fosse il loro passato. Quindi... sì, è una storia d'amore, a ben vedere.^^ Una sorta di spin-off, si può dire. Spero che la cosa non vi distoglierà dalla lettura! ç_ç


P.S.Il cambiamento di cui parlavo la volta scorsa non è avvenuto, anche se è solo rimandato a data da destinarsi, quindi ancora per un po' la mia vita scorrerà come al solito. Alla prossima!
P.P.S. Per farmi perdonare del ritardo, domani cercherò di postare un altro capitolo... ma tenete conto che ho da lavorare ad una tesi e adesso sono ospite per qualche giorno dal mio ragazzo e i suoi amici/coinquilini, perciò devo dedicarmi anche a qualche lavoretto domestico per ricambiare! XD Ri-ciao!
  
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