Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Inquisitor95    23/08/2013    1 recensioni
Dal secondo capitolo:
[…] Sento il fiato mozzato per l'agitazione: manca l'ultimo nome, l'ultima possibilità per finire negli Hunger Games; Raymond Stregor prende il bigliettino contenente l'ultimo partecipante del nostro Distretto. Lo dischiude e lo posa davanti ai suoi occhi, prende fiato e legge il nome.
« Darin Sodren! » urla con tranquillità.
È il mio nome! Forse l'ho sentito solo perché ho paura di essere realmente chiamato. Mi guardo intorno e vedo che tutti i ragazzi si sono voltati e mi guardano con sguardo addolorato. Allora è tutto vero! Ormai sono un tributo per gli Hunger Games! Sento un nodo alla gola, prendo una boccata d'aria per non scoppiare in lacrime sul momento, m'incammino verso il palco, verso il mio destino, verso la mia fine! […]
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una luce forte mi batte sugli occhi e credo di essere in spiaggia accanto a Ryan, riesco quasi a sentire il piacevole calore del sole sulla mia pelle. Credo di aver sognato la Mietitura, sicuramente era un incubo. Sento che è impossibile che io sia stato chiamato, comincio poi ad aprire gli occhi e mi ritrovo nella stanza sul treno con indosso l'accappatoio. Sono ancora intontito ma i ricordi mi si focalizzano nella mente velocemente: la Mietitura, le ultime promesse fatte a Ryan e Seth, Norman che mi parla della mia astuzia, James che cerca di baciarmi... sgrano gli occhi improvvisamente! James! Quel verme! Non vuole essermi amico, vuole ben altro da me, qualcosa che non gli posso dare visto che sto con Ryan. Ricordo quindi di essere ancora in accappatoio da ieri sera e procedo verso la vasca da bagno, serve una bella doccia con acqua ghiacciata per dimenticare che sto andando a morire. Provo ad indirizzare i miei pensieri altrove: oggi sarà l'ultimo giorno di viaggio in treno e Norman ci parlerà di come sfruttare le nostre capacità, davanti agli altri due dirà che ho più possibilità di loro? Ne dubito fortemente. Non è una bella cosa dire che sei spacciato già dall'inizio! Finisco di lavarmi e mi asciugo; stavolta mi vesto per uscire dalla stanza, indosso un jeans nuovo di zecca fatto nel Distretto 8, essendo il distretto che si occupa dell'industria tessile devono averlo fatto loro per forza, nell'armadio trovo camicie di lusso ma non le trovo adatte, riesco a trovare una maglietta leggera a maniche corte e la indosso. Sono vestito interamente di bianco ma non importa! Esco dalla stanza e prima vedo che la sveglia segna le dieci passate.
Percorro l'intero treno superando molti vagoni e infine arrivo in quello dove abbiamo mangiamo, Norman ha la stessa colazione del giorno precedente, accanto a lui c'è l'enorme Raymond che ha davanti un piatto di verdure e guarda storto Norman; attorno al tavolo sono già presenti James e Marvin, il primo mi rivolge un bel sorriso caldo come la giornata fuori, il secondo mi guarda come se sputasse veleno. Non avrai mai la mia vita nell'Arena! Mi siedo a capotavola opposto a Norman, mi fa un cenno e si alza. Gli altri due ragazzi hanno carne, pancetta e uova. Se la colazione che mi aspetta è quella, per me è la fine. Norman riesce a farmi felice: il piatto che mi porta davanti è pieno di cioccolata e dolci vari. Raymond continua a fissarlo di traverso quando finalmente parla.
« Mi hai preso per un coniglio? » chiese quasi offeso. Norman non da molto peso alle sue parole.
« Taci grassone! Se non vuoi farli sfigurare alla Sfilata, devi metterti a dieta e perdere una ventina di chili entro domani sera! » scatena le nostre risate e comincio a mangiare la cioccolata bianca, la mia preferita.
« Non ti permetto di parlarmi così, Norman! » incalza Raymond. Non ottiene l'effetto sperato per lui comincia a ridere. « Ragazzi mangiate! Fate come Darin, lui non ha problemi! »
« Perché dobbiamo mangiare questo schifo e lui cioccolata? » chiede acidamente Marvin. Norman è preparato a rispondere.
« Mettiamola così: è così magro che potrebbe nascondersi dentro una canna di bambù! » dice. Lo prendo per un complimento, ma pensando a quanto mi ha detto sul fatto che devo ingrassare, credo che il suo sia un avvertimento a me stesso. Ha ragione, devo ingrassare nei giorni in cui siamo in città!
« Che assurdità! Quando cominciamo a parlare dei nostri talenti e capacità? Come si costruisce un rifugio? Come... » Norman zittisce Marvin con il dito.
« Prima la colazione! Dopo parleremo di quello. »
Ce ne stiamo in silenzio mentre Raymond non fa che lamentarsi con Norman della sua colazione e del fatto che sia impossibile perdere chili in così poco tempo. Tutti noi lo ascoltiamo distrattamente, James continua a lanciarmi occhiate, sembra come se volesse avvicinarsi a me ma non lo fa per paura di qualcosa, di lui non sa nessuno e forse vuole che continuino a non sapere. Sembrano passare molti minuti dall'inizio della colazione quando infine James si alza e si mette seduto accanto a me. Cerco di non guardarlo, ho ancora l'immagine di lui che arriva in camera mia in maglietta e mutande. Sento che mi sta fissando, alzo di poco lo sguardo e lo trovo a sorridermi.
« Smettila di fissarmi! » gli dico « Mi danno fastidio le persone che mi fissano senza parlare! »
« Scusami per l'assalto di ieri sera! » dice con un sospiro. Almeno sa di aver sbagliato e mi fa le sue scuse. « Sai... mi piaci sul serio! Pensavo... »
« Sto con Ryan! Lo sa tutto il Distretto! » provo a ricordargli. « Non tradirei mai Ryan con qualcun altro, sono lusingato ma sono impegnato! » gli sussurro.
« Mi permetterai almeno di esserti amico? » chiede. Mi ricorda molto una tipica discussione tra un eterosessuale e qualcuno come me: l'etero si sente offeso e si distacca mentre l'altro gli chiede di restare amici. Nessuno vorrebbe sentirsi negare l'amicizia, io sarei il primo a restarci male e dovrei essere il primo a farlo?
« Va bene... magari con un po' di fortuna ci arriviamo io e te sul podio! » dico scherzando. Forse un po' troppo forte visto che Marvin si volta di scatto e mi divora con gli occhi. Leggo le fiamme nel suo sguardo.
« Sappi, principessina dei miei stivali, che un posto è già occupato da me! » dice con tono normale, sono quasi pronto a ribattere e cominciare a litigare quando Norman ci interrompe.
« Smettetela di litigare tra voi! La vostra principale missione è tornare vivi o cercare di portare un po' di onore al Distretto 5 e per farlo dovete prima uccidere gli altri! » dice urlando. Prosegue con voce più calma. « Cercate di collaborare tra di voi! Siate uniti! »
« Non sarò mai amico di questo... » Marvin si è alzato dalla sedia cominciando a urlare. Prima che possa proseguire James fa lo stesso e lo interrompe.
« Non ti azzardare ad insultarlo! »
Tra di noi rimane il silenzio; è la prima volta che qualcun che non sia Ryan mi difende, dentro di me sento delle vampate di calore e sento di dovere a James molto più di quanto ha fatto. Marvin si siede confuso e si rivolge a me.
« Ma tu non stavi con Ryan? » chiede con espressione stupida. Lo fisso torvo.
« Io sto con Ryan! » evidenzio le parole e prosegue il silenzio. Norman comincia ad interrogare James.
« Allora: che arma sai usare? Che capacità possiedi? Cosa ti viene in mente pensando ad un ambiente ostile? »
« Be'... spesso vado nella foresta e caccio con l'arco. Da bambino giocavo con alcuni amici e sapevo usare bene una spada di legno. Non so se sia la stessa cosa... »
« No, però hai delle basi, al centro addestramento usa quelle due armi » gli consiglia Norman. « Che altro? »
« Non so... sono forte nella lotta, so arrampicarmi sugli alberi e sono abbastanza veloce credo, so fare trappole per animali! »
« Nel centro addestramento fai passare quel “trappole per animali” in “trappole per uomini”! Dovete mirare ad uccidere. Altro? Sai nuotare? Conosci bacche? Scalare rocce e pendii? »
« No... » dice James. « Nessuna delle tre! » è imbarazzato. Non sa nuotare? È strano che non ci riesce, forse a causa del lavoro del padre non ha mai avuto l'occasione di imparare.
« Questo può essere un problema! » dice Norman pensando a qualcosa. « Passi per lo scalare rocce e pendii, le bacche puoi conoscerle nel centro addestramento, ma nuotare... stai lontano da fiumi, laghi, mari e tutto ciò che è acqua! Se incontri un avversario lì e ti spinge in acqua per te è la fine! Per lui o lei sarà semplicissimo ucciderti una volta dentro l'acqua! » termina Norman. Si volta verso di me ed ho paura di ciò che potrebbe dirmi.
« Io... so usare bene la lancia. Con Ryan facciamo spesso questo genere di giochi e passatempi, non manco mai il bersaglio e sono piuttosto agile! Posso anche colpire un avversario da lunga distanza o anche se è in movimento! » dico prima che me lo chieda. Sembra soddisfatto mentre gli altri due sono sconvolti.
« Bene e molto! Capacità? Mi pare mi avevi accennato qualcosa ieri... hai intelligenza e astuzia. Che altro? » dice Norman invitandomi a esporre le mie doti.
« Essendo agile credo di essere piuttosto veloce. Oserei... molto veloce! » non sono tipo che si vanta e sento un rossore alle orecchie. « So arrampicarmi sugli alberi ma non ho mai scalato una montagna! So nuotare e conosco alcune bacche commestibili visto che Ryan ne è un appassionato »
« Bene, bene, bene! » Norman sembra essere realmente soddisfatto. « Buoni fattori! Essendo agile, scalare una montagna dovrebbe sembrarti un gioco da bambini. Per te consiglierei i luoghi alti, gli alberi o le stesse montagne in modo da poter aver una visuale completa di ciò che ai intorno a te! » dice Norman. Non ho mai pensato ad una strategia per gli Hunger Games, quella che mi ha proposto Norman sembra un'idea eccellente! Si volta infine verso Marvin e aspetta le risposte.
« Sono bravo con le armi pesanti. Ogni tanto sono andato a trovare mio zio al Distretto 7 e mi ha fatto spaccare un po' di legna. Credo di essere bravo con le asce! » dice soddisfatto di sé. Norman annuisce e aspetta che continui.
« Sono molto forte... ma non sono bravo ad arrampicarmi! So nuotare, riconoscere alberi, piante e vari vegetali... non so che altro! »
« Ottimo! » dice freddamente Norman. « Volete sapere che strategie usare? Cominciamo da te, James » prende un respiro e riprende. « Stai lontano dall'acqua e vai alla Cornucopia solo se hai la certezza di uscire vivo dal bagno di sangue! » si volta verso di me e mi fissa negli occhi. « Darin... corri quanto più veloce che puoi, prendi una lancia e fuggi cercando di prendere uno zaino decente! » rifletto sulle parole che ha usato e sul loro significato.
« Devo buttarmi in mezzo al bagno di sangue? » confermo terrorizzato. « E se dovessi rimanerci secco!? » lui scuote la testa.
« Corri fino a che i polmoni non invocano pietà! Con la velocità e l'agilità dovresti tirarti fuori prima che gli altri arrivino alla Cornucopia! » si volta verso Marvin e parla con lui. « Tu dovresti trovarti un'arma, dipende quanto sei veloce... ti consiglierei di fuggire in maniera apposta alla Cornucopia! » Marvin lo guarda carico di risentimento.
« Non ho bisogno di aiuto! » dice. Si volta facendo cadere la sedia all'indietro e se ne va via verso camera sua. Io e James ritorniamo a fissare Norman che scuote la testa.
« Lui è già morto! E non si trova neanche nell'Arena... » aggiunge pensieroso. « Potete andare. Passate del tempo insieme... » Norman sembra essere offeso, non ce l'ha con noi, è chiaramente arrabbiato con Marvin. Posso capirlo, rivede sé stesso in noi, gli ricordiamo di quando ha partecipato alla sua edizione.
Io e James rimaniamo soli al tavolo, Raymond ha deciso di andar a parlare col macchinista per vedere di accelerare l'andatura. Spero con tutto il cuore che il treno abbia un guasto e siamo quindi obbligati a fermarci per chissà quanto, manderebbero tuttavia qualcuno del Distretto 6 ad occuparsene e noi saremmo a Capitol City per l'ora stabilita. Sento un notevole imbarazzo tra me e James, magari vuole realmente provare ad essermi amico e a non chiedere altro.
« Pare che tu abbia più probabilità di vincere! » comincia lui.
« Le probabilità sono le stesse per tutti, occorre fortuna! »
« Non per tutti,... prendi per esempio i Favoriti del Distretto 1 e 2; loro saranno pronti alla battaglia e non esiteranno ad ucciderci per tornare a casa! »
« E tu? Non uccideresti anche tu in caso di pericolo? » sento di essere tornato al discorso con Ryan di pochi giorni fa, in caso di pericolo anch'io avrei dovuto uccidere.
« Non ho problemi a farmi scrupoli! » dice freddamente. « Voglio tornare dalla mia famiglia, voglio tornare a casa... vorrei tornarci con te! » ecco una di quelle frasi ad effetto che ti lasciano di sasso. Il pensiero è bello ed è dolce, credo di aver sottovalutato James, ma io ho Ryan e non potrei volere di più.
« Ma non torneremo che come semplici amici! » metto le cose in chiaro. Lui sospira.
« Sì lo hai già detto » come previsto intende altro e la cosa m'infastidisce. Credo di avere assunto un'espressione arcigna perché mi guarda in segno di scusa.
« Non volevo fare doppi sensi o allusioni! »
« Non importa tranquillo! » taglio corto.
« Tu vuoi tornare pure dalla tua famiglia immagino » dice cambiando argomento.
« Ovvio che sì, voglio anche tornare da Ryan... » specifico. « Vorrei non essere stato chiamato... » sono colto da un improvviso senso di solitudine.
« Io invece sono felice. Mi ha permesso di conoscere te! » dice alzandosi dalla sedia. Lo seguo con lo sguardo e si sofferma ad una finestra indicando prima me poi il panorama. Sorvoliamo il Distretto 4 e ci sono molti laghetti e zone acquatiche. Capisco che non vuole solo che io mi avvicini alla finestra ma anche a lui; mi volto in senso opposto e mangiucchio qualche rimasuglio del mio piatto. Sto tutto il pomeriggio in giro con James che sembra seguirmi come fosse un'ombra; quando sarò nell'Arena sarà un ottimo alleato, è fedele e si vede!
Sono le dieci passate quando finiamo di cenare sul treno e ci concentriamo sulla bellezza del luogo; tutto il pomeriggio non hanno fatto altro che ritrasmettere le repliche della Mietitura di quell'anno, ci sono vari ragazzi e ragazze: i diciottenni del 1, del 2; due ragazzi e una ragazza al 3; i Favoriti maggiorenni del Distretto 4; poi ci siamo noi: è bellissima la scena in cui mentre canto l'inno scoppio a piangere! Quasi me ne vergogno. Anche nel 6 sono tre maschi come noi; nel Distretto 7 ci sono solo ragazzini piccoli mentre nell'8 ci sono tre ragazze, la nostra stessa situazione. Il 9 e il 10 hanno alcuni ragazzini e dei ragazzi dall'aspetto maturo e pronto; nell'11 hanno tutte la mia età e infine nel 12 ci sono dei bambini che mi ricordano Seth. Comincio già a pensare a come potremmo morire tutti noi, siamo solo delle pedine e il pensiero mi percuote fino a sera alla fine della replica. Termina l'inno e saluto tutti andando a dormire. Non ricevo visita da James e quasi ci resto male perché mi aspettavo che ripartisse alla carica, non mi lavo per questa sera; domani mattina mi preparerò per bene prima di arrivare a Capitol City; socchiudo gli occhi nel letto e cado nei sogni.
Il giorno dopo arriva troppo presto e sono costretto ad alzarmi visto che la sveglia suona incessantemente, penso di spegnerla e premo quindi il pulsante, c'è un problema però: la sveglia continua a suonare e non vuole smettere; mi alzo di scatto dal letto liberandomi dal lenzuolo e cerco la spina. Non trovo niente e ovviamente realizzo che Capitol City si è procurata ottime tecnologie dal Distretto 3, questa dannata sveglia si dev'essere bloccata! La prendo di scatto e la scaravento a terra distruggendola. Finalmente sento il dolce suono del silenzio accompagnato al veloce moto delle ruote, è come un ronzio piacevole. Vado in bagno e sposto il rubinetto in modo da far uscire acqua fredda, è incredibilmente piacevole al contatto con la pelle; oggi arriveremo a Capitol City e ci sarà qualche sponsor ad attenderci. Devo fare buona impressione, per quanto odio Capitol City e i suoi abitanti, stavolta devo rendermeli amici. Devo apparire sorridente e simpatico alle telecamere. Esco dal bagno con i capelli pronti per essere mostrati al pubblico e mi avvicino all'armadio, prendo un pantalone bianco e con lo stemma di Capitol City dietro, indosso una camicia abbastanza stretta in vita e dai vari ghirigori, solo ora posso notare che non sono per me, sono modelli femminili! Chiunque noterebbe la differenza! Norman vuole forse ridicolizzarmi? Ci sono anche alcuni braccialetti da indossare, li ignoro e cerco altri vestiti, non ci sono modelli maschili. Solo vestiti da ragazza. Esco fuori dalla camera di corsa e per poco evito una senza-voce messa a nostra disposizione. Mi porto al vagone della colazione e trovo solo Norman e James.
« Che diavolo significa!? » dico urlando. Il mentore si gira verso di me e non capisce.
« A cosa di riferisci? » fa finta di niente, persino James se n'è accorto.
« Perché indossi vestiti da ragazza? »
« Perché? Me lo chiedo anch'io! » dico arrabbiato a Norman. Lui continua a bere del caffé.
« Ho pensato fosse meglio mostrare agli sponsor che non hai problemi con la tua natura visto che non c'è niente di sbagliato in essa! »
« Sono dichiarato ma non voglio far sapere a tutta Panem i fatti miei! » gli urlo contro lui mantiene la calma e continua a sorseggiare dalla tazza.
« Sbagliato! Tutta Panem deve sapere di te! Magari ottieni sponsor anche dai Distretti... » dice alludendo a qualcosa. James si alza un attimo dalla sedia e mi rivolge un sorriso, mi supera e credo stia andando a prepararsi. « Ancora non hai capito il mio intento? »
« Cosa vuoi da me? » gli chiedo stranito. Lui scoppia a ridere.
« Tenere te in vita! Gli altri due sono spacciati! Non hanno una possibilità di restare vivi. Forse se si alleano a te possono farcela... »
« Non sono così forte! Non sono in grado di vincere! »
« Perché non vuoi accettare il fatto di aver una possibilità? » mi urla contro.
« Perché non sono in grado di uccidere un uomo o una donna! » gli rispondo a tono.
« Pensi che qualcuno dei ragazzi che non vengano dal Distretto 1 e 2 sappiano uccidere? O sopravvivere? Possiedi astuzia! Proviamo un test semplicissimo! » sembra calmarsi e respira profondamente. « In un luogo freddo come ti riscaldi? »
Sto a pensarci alcuni istanti, potrei fare un fuoco, però così mi renderei troppo visibile. Magari potrei accendere un fuoco per attirare un Tributo e potrei coglierlo alla spalle, o forse sarebbe meglio cercare un sacco a pelo o una coperta.
« O userei il fuoco per attirare un Tributo ed ucciderlo alle spalle o troverei una coperta per coprirmi! » rispondo. Lui abbassa il volto e sorride.
« Non potrei che essere soddisfatto di te! E come trovi cibo? »
« Immagino di usare qualche trappola... » penso quasi subito al fatto che una trappola è un complesso meccanismo e che una volta usata dovrei distruggerla. « E dopo mi sbarazzo della trappola e nascondo i resti di ciò che non mangio! » Norman mi applaude.
« Che dire... sono estasiato! Sei intelligente. Non lo dimenticare quando sarai nell'Arena! » non riesco a non pensare alle sue parole per le restanti due ore di viaggio. Stiamo sorvolando il Distretto 3 e vedo immense fabbriche da cui escono gas di scarico delle macchine operatrici. Mancano pochi minuti all'arrivo a Capitol City quando la vediamo dalle finestre: è gigantesca, di mille colori, piena di palazzi grandissimi e di un'infinità di vie, non posso vederla nei dettagli visto che è sopra le montagne, ormai mancheranno pochi minuti, si trova oltre un grande lago e dobbiamo fare il giro; entriamo in una galleria e finiamo nell'oscurità. Siamo tutti pronti nel vagone in cui c'erano i divanetti; James indossa un pantalone nero e stretto che lascia spazio alla fantasia, sono incredibilmente imbarazzato e non riescono a non guardarlo, ha anche una camicia aperta fino a i pettorali che lo rende incredibilmente attraente. Marvin indossa un pantalone grigio e una camicia bianca con giacchetta. Ryamond indossa un completo gessato grigio scuro mentre Norman indossa un completo nero ed un farfallino. La porta del treno ci viene aperta e noi Tributi veniamo spinti fuori in mezzo alla gente, ci applaudono e veniamo portati via da Norman e Raymond, ci portano in una stessa strada ma saremo separati e preparati individualmente. Stasera ci sarà la Sfilata. Ho il tempo di chiudere gli occhi e mi trovo steso su un lettino con una squadra di preparazione attorno a me.
Sembrano essere tutti sopra i venticinque ed ovviamente hanno il tipico aspetto da Capitol City, sono due ragazzi e una ragazza, stanno parlando di cose inutili e sembrano ignorare il fatto che io sia con loro, mi ritrovo senza vestiti e con solo gli slip indosso; cominciano la loro opera di perfezione con la ceretta alle mie gambe, il dolore e il bruciore sono quasi sopportabili se continuo a pensare all'Arena e a quando sarò là da solo, li osservo mentre si divertono con le mie gambe, con le mie braccia e con il petto, mi ritrovo completamente glabro e privo di peli; sono interamente truccati di un colore, i due ragazzi di nero e platino e lei è interamente viola come un mirtillo. Li odio e mi stanno antipatici.
« Hai sentito Faye? Pare che Lana abbia avuto un bambino! » dice il ragazzo dal trucco nero come il carbone alla ragazza violacea.
« Cosa mi dici mai, Cory? » chiede lei sconvolta mentre tira via l'ultimo strato di peli. L'altro ragazzo comincia a passare un unguento che sembra sanare il mio bruciore e quasi quasi mi fa simpatia.
« L'ho saputo persino io! Un figlio a quell'età... » dice il ragazzo color platino scuotendo la testa.
« Roy stiamo parlando di tua cugina! Dovresti saperlo a prescindere da ciò che c'è stato! » dice acida la ragazza dai capelli viola di nome Faye.
« Potreste smetterla di parlare di queste idiozie!? » gli dico scontroso e arrabbiato. Mi fissano tutti e tre e si voltano per prendere della cera che passano su alcuni punti delle mie sopracciglia.
« Meglio affilare queste sopracciglia, il nostro ospite è piuttosto cattivo! » affinare le sopracciglia? Non voglio pensare a che aspetto avrò. So che li picchierò se il mio riflesso sarà diverso da come lo ricordo.
Dopo alcuni strappi alla fronte sono finalmente pronto. Mi mettono un camice simile a quello dei malati in ospedale e mi accompagnano in una stanza. C'è una semplice sedia di legno e le pareti sono di metallo. Sento che mi chiudono dentro e mi chiedo che cosa sia capitato agli altri ragazzi, spingo la sedia via con un calcio per la rabbia e mi volto in cerca di una via di fuga. La porta si apre ed entra una ragazzo sui trent'anni: ha un bel viso scuro e dalle forme delicate, i capelli sono scuri come l'ebano e gli occhi azzurri come il mare, è alto e non ha muscoli. Sembra simpatico.
« Ciao, sono Dean Trouk, il tuo stilista! » dice tendendo la mano. La stringo. Almeno è educato.
« Darin Sodren! » rispondo. « Cosa mi aspetta? Un qualche assurdo vestito? » lui scoppia in una risata.
« Sei divertente! No, voglio che i miei Tributi facciano scena quest'anno. È il primo anno che lavoro come stilista. Spero di non fallire... »
« Cosa hai per me allora? » di solito i vestiti devono rispecchiare il carattere e il campo del Distretto. A noi ci vestono quasi sempre da operai della centrale elettrica o da fulmini.
« Per voi tre! Io, Bruce e Audrey abbiamo pensato a qualcosa di molto bello e... raggiante mettiamola così! » non capisco le sue parole ma mi spinge in un'altra stanza. Ci sono i tre idioti di prima e una sedia dall'aspetto lussuoso. Davanti c'è un bancone colmo di trucchi e smalti per unghia, prodotti per capelli e tutto ciò che potrebbe servire.
« Sembri diverso dagli altri di Capitol City! » gli faccio quando i tre ci lasciano e lui comincia a passare del fondotinta sul mio viso.
« Sono qui da trent'anni ed ho praticamente visto l'evoluzione degli Hunger Games, dai primi anni per gli abitanti di Capitol City vecchia fino ad oggi! So cosa provano i Tributi visto che da bambino mi univo a loro. Mia madre era una stilista... una donna deliziosa! » vedo l'ombra di qualcosa di triste in lui.
« Non dovrei chiedere altro! » dico. Dean sorride e cambia set di trucchi: vedo alcuni colori che vanno dai bianchi fino ai dorati e gialli. Sento i pennarelli passare sul mio viso e sui miei occhi.
« Mi fa piacere parlare con te! A detta di Norman ti piacciono i ragazzi? » sento un imbarazzo crescere. Norman farà sapere a tutta Panem di me!
« Sì è così! »
« Non sembri contento che lui lo dica alle persone »
« Leggi nel pensiero per caso? » gli faccio a mo' di battuta.
« No, capisco le persone. Prendila con positività, posso dirti che tutta Capitol City saprà di te stasera, e che avrai l'attenzione di tutti addosso! »
« Perché mai? »
« Nella tua vita hai visto molti ragazzi dichiararsi in televisione? No. Capitol City considera la tua natura come puro spettacolo e sarai un intrattenimento. Non ci sarà persona che, in un modo o nell'altro, non seguirà ciò che ti accade »
« Che intendi con “in un modo o nell'altro”? »
« Non tutti a Capitol City accettano ciò che sei! Cercheranno di premiare qualcuno che cerca di ucciderti, molti però ti manderanno doni! »
« Mi sento molto un animale in gabbia! Tutta Capitol City mi guarderà come se fossi l'attrazione principale di uno zoo! »
« Non prenderla sul personale. Tutti qui sono in gabbia! » credo che in questa frase ci sia molto di personale. Vuole lasciare Capitol City è evidente.
Parlare con lui per tutto il pomeriggio è piacevole, mi trucca con colori forti e sgargianti; mette un'infinità di lacca e mi applica delle exstention ai capelli, prende le mie mani e cominciai a passare lo smalto alle mie unghia che vengono trattate con del gel e sono lunghe circa tre centimetri. Sembrerò uno stregone travestito!
Sono quasi le otto quanto porta il mio vestito per la Sfilata, dovrebbe cominciare tra mezz'ora e non abbiamo molto tempo, non posso neanche vedere il mio vestito perché Dean mi spinge via dalla stanza e mi fa correre a piedi scalzi verso la sala da cui partiranno i carri, Dean continua a scusarsi perché ha tardato troppo e dovrò cambiarmi in mezzo agli altri Tributi. Sto andando a morire, cosa mi importa del pudore no!? Entriamo in un ascensore che sale e ciò mi fa pensare che il centro di bellezza era sotto Capitol City. Ho modo di osservarmi in una parete interamente di specchio: sono una creatura divina e androgina; il mio viso è chiaro e completamente pulito, il trucco intorno agli occhi è giallo e dorato, sembrano dei fulmini che vanno verso le orecchie, inoltre ho le gote rosa e un fortissimo rossetto color rubino sulle labbra. Non ho più capelli davanti la fronte poiché sono completamente tirati dietro, sembrano delle saette che vanno verso l'alto, le aggiunte invece mi arrivano fino alla vita ed hanno le punte dorate e sembrano fare scintille. Le mie unghie sono dorate, bianche e giallastre, sembro un fulmine fatto persona! Non posso però non notare la mia incredibile bellezza e arrivo a conclusione che Dean ha fatto un buon lavoro! Entriamo in una grande sala ed in fondo c'è un portone chiuso, sento già le voci e le urla delle persone che aspettano il nostro ingresso. Ci incamminiamo tra i Tributi e so che ho gli occhi puntati su di me. Vedo i Tributi del 12 vestiti di carbone e polvere, quelli dell'11 sono vestiti da contadini, nel 10 indossano delle vesti di animali, nel 9 sono vestiti da grandi pannocchie, nel Distretto 8 indossano pezzi di stoffe varie e nel 7 sono vestiti da materiale simile al legno. Una volta che superiamo i Tributi del 6, vestiti da mezzi di trasporto, arriviamo di fronte a James, Marvin e i loro stilisti. C'è anche Norman che sembra soddisfatto del mio aspetto e c'è anche Raymond Stregor.
« Vestiti che tra poco inizia lo show! » mi dice Norman cercando di coprirmi. James ha gli occhi da pesce lesso e mi guarda come un cane guarda la carne. Non mi toglie gli occhi di dosso specialmente quando mi levano gli indumenti per indossare il mio vestito; il nostro set di abiti è bianco come la neve e ci sono striature di giallo e fulmini disegnati, sembriamo dei supereroi, sono tute aderenti e cerco di evitare il suo sguardo.
« Stai benissimo! » dice profondamente in imbarazzo mentre metto le scarpe, ovviamente hanno un tacco. Noto qualcosa di dolce in lui e non sento l'irritazione dei precedenti giorni.
« Grazie! Anche tu stai molto bene! » mi fa un gran sorriso e mi concedo alcuni istanti per ammirarci. Finiscono i miei preparativi e saliamo tutti e tre sul carro. Sentiamo la voce di Claudius Templesmith che sarà affiancato anche quest'anno da Caeser Flickerman.
« Signori e signore: ecco a voi i Tributi della centoventicinquesima edizione! » tutti applaudono ad urlano e comincia a partire il primo carro con i Tributi del Distretto 1.
Sono vestiti di diamanti e gioielli, il secondo carro parte e i Tributi indossano armi, spade, e armature varie. Il terzo carro segue e noi ci avviciniamo sempre di più al portone; vedo i Tributi del 4 (vestiti da pesci) apparire sotto le luci. Tocca a noi quando James mi prende la mano e mi sussurra all'orecchio.
« Quando ti stringo la mano alza entrambe le braccia! » non ho il tempo di rispondere quando ci troviamo nell'anfiteatro con l'inno di Capitol City che ci esplode nelle orecchie per l'alto volume della musica. Vorrei ringraziarlo per la mano che mi tiene stretta, mi da supporto morale. Avanziamo per tutta la pista e vedo che la folla osserva il nostro carro e mi indicano, urlano il mio nome e applaudono. Sono la nuova attrazione di Capitol City. Arriviamo a circa metà della strada e James mi stringe finalmente la mano. Vedo che loro due hanno già le braccia alzate, Marvin il sinistro e James il destro, dalle loro mani partono scintille e fulmini, anche Marvin mi stringe la mano con riluttanza e poi alzo le braccia: sento le scariche elettriche percuotere il mio vestito e i miei capelli, le exstention si alzano sputando fulmini in aria e le mie mani brillano di luce, comincio a salutare il pubblico e dei fulmini partono, Dean avrebbe dovuto dirmi di questo dettaglio.
Arriviamo davanti alla Presidentessa Paylor che fa il solito discorso, so che siamo in diretta e probabilmente i miei familiari mi stanno vedendo, chissà Ryan cosa sta pensando vedendomi vestito da donna. Il discorso è noioso e lo ascolto distratto mentre la nostra luce si spegne, parla degli Hunger Games e alla fine si schiarisce la voce e urla a noi Tributi.
« Felici Hunger Games! E possa la fortuna sempre essere a vostro favore! » dice con un brutto sorriso rifatto. I carri tornano indietro e ci fanno entrare nella Torre d'Addestramento. Tra sei giorni esatti verremo spediti nell'Arena e cominceremo ad ammazzarci! Scendo dal carro e noto che James ha ancora la mano stretta a me, non ho intenzione di lasciarla ancora perché sento le gambe tremare, lui però scioglie la stretta e va dal suo stilista. Rimango immobile a fissarlo. Perché mi ha lasciato la mano?






Salve lettori :) perdonate il tempo che ho lasciato passare dalla pubblicazione ma ho dovuto studiare molto per l'esame teorico della patente e sono stato promosso ^^ ho partorito questo capitolo in due giorni e l'ho pubblicato. Commentate e recensite, i vostri pensieri sono sempre importanti. A presto con il prossimo capitolo!  
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Inquisitor95