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Autore: effe_95    23/08/2013    2 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò .

49.Mille passi indietro e mille passi avanti.

 

Francesco, ti prego di non dire a Claudia che sono qui, puoi fare questo per me?
No, Francesco non sapeva se poteva farlo.
Non sapeva se poteva mentire in questo modo alla sua migliore amica.
Lui l’aveva vista inciampare, cadere e rialzarsi migliaia di volte, in quei mesi che erano sembrati lunghi come anni, l’aveva vista lottare con le unghie e con i denti.
Non poteva mentirle, almeno questo era ciò che gli diceva la sua testa, che un po’ di sanità l’aveva conservata, ma in quel momento forse, era meglio assecondare il desiderio di Yulian?
Una risposta certa non l’avrebbe mai avuta, e in entrambi i casi qualcuno ci avrebbe rimesso, Francesco non era mai stato bravo a gestire questo genere di cose, avrebbe voluto che qualcuno lo salvasse, ma Iliana non c’era, quindi avrebbe sbagliato da solo.
Mentre camminava impensierito verso casa, qualcuno gli appoggiò delicatamente una mano sul braccio, e un brivido gli attraversò la schiena come una saetta.
<< Hai freddo? >> Francesco guardò Agneszka con due occhi spalancati e un po’ allucinati.
<< No, perché dovrei aver freddo? Siamo a Maggio ormai! >> Sbottò riprendendo a camminare, Agneszka si ritrasse un po’ e prese a camminare accanto al ragazzo.
<< Scusa, non volevo essere così scontroso con te >> Mormorò dopo un po’ il moro, guardandola con gli occhi stanchi e tristi di chi non aveva nulla da perdere in quello che diceva o faceva. Automaticamente Agneszka gli prese la mano, un po’ come se volesse dargli forza, una forza che lei stessa faticava a costruirsi.
<< Sarebbe strano se tu non lo fossi >> Replicò l’ucraina, facendogli un leggero sorriso, e Francesco si ricordò perché un tempo si era innamorato di lei e di quelle fossette appena accennate agli angoli delle labbra.
<< Io e te abbiamo sbagliato tutto vero? >> Nella voce di Francesco c’era solo tanta stanchezza, una stanchezza senza fine, che nessuno avrebbe potuto sanare se non il tempo.
<< Direi di si >> Mormorò Agneszka aggrappandosi al suo braccio, senza farci troppo caso, e Francesco non se ne accorse nemmeno, gli sembrava di essere ritornato a parecchi anni prima.
<< Forse io avrei dovuto dirtelo, forse dovevo raccontarti tutto prima di allontanarmi. E’ una cosa che ancora non riesco a raccontare, mi vengono i brividi fin dentro le ossa. Sono andata via perché avevo paura di tutto, la notte non dormivo e il giorno non mangiavo, e poi sono stata da uno psicologo. Il giorno prima io e te avevamo litigato, e poi non mi sono fatta sentire per un mese intero, tu c’eri, ma io non potevo … >>
Agneszka si era portata le mani sul viso e l’aveva nascosto per cancellare i ricordi di quella notte, quella notte ancora non scomparsa del tutto dalla sua vita, e che forse non sarebbe mai scomparsa, con l’ospedale, le urla, i pianti e i dottori, gli psicologi e le sue grida di notte, quando il fiato le mancava completamente a causa degli incubi.
<< Basta! Basta Agneszka, basta. E’ inutile rivangare quel periodo, non servirà a niente ricordare che io non me ne sono nemmeno accorto. Che quando ci siamo rivisti non ho avuto nemmeno la sensibilità di capire cosa ti fosse successo, che mi sono comportato peggio di quell’animale, che se non volevi stare con me era solo perché non potevi. Servirebbe a qualcosa pensare a tutto questo? >>
Francesco le aveva spostato le mani dal viso asciutto e privo di quelle lacrime già versate, lui ci aveva pensato spesso a tutti i suoi errori, a quanto lui avesse sbagliato come lei, che alla fine non avrebbe avuto in alcun modo il diritto di arrabbiarsi.
<< Tu ci hai pensato? >> Domandò Agneszka con gli occhi spalancati e le mani strette ancora in quelle del moro, Francesco addolcì lo sguardo.
<< Ci ho pensato qualche volta, a che fine avesse fatto quel verme schifoso, al tuo dolore e al perché per quell’intero mese tu non rispondesti alle mie chiamate e i tuoi non mi permisero di vederti, ci ho pensato spesso. >>
<< E lei? Tu la ami ancora incondizionatamente e la amerai ancora e ancora >>
Francesco rimase sorpreso che quella fatta dalla giovane fosse un affermazione e non una domanda, ne era così sicura che sul viso aveva anche un sorriso tranquillo.
<< Quindi, se ti chiedo di salvarmi, lo farai? >> C’era così tanta tranquillità sul quel viso provato da mille dolori e intemperie, in quella giovane ragazza di appena diciassette anni …
<< Si, rimetteremo insieme i pezzi della nostra anima >>
Francesco non aveva più niente da perdere ormai, aveva detto addio all’amore della sua vita già da molto tempo, e quel giorno per sempre. Non poteva desiderare nient’altro per se stesso, se non che Iliana stesse bene e vivesse appieno la sua vita, come meritava.
Adesso non poteva più abbandonare quella ragazza che aveva implorato il suo aiuto, perché Francesco aveva bisogno di qualcuno che si aggrappasse a lui incondizionatamente, per sentirsi più forte, e Iliana era libera, libera e poteva farcela da sola.
Agneszka era solo una povera creatura sopravvissuta, e lui avrebbe scelto lei quella volta e non ci avrebbe pensato mai più.
<< Un accordo reciproco? >> Domandò Agneszka stringendogli la mano, Francesco la guardò intensamente, accollandosi sulle spalle la decisione che aveva appena preso e la baciò, la baciò facendosi violenza e facendo violenza a lei.
<< Avevi detto che il prossimo bacio sarebbe stato quando Iliana mi avrebbe spezzato il cuore, ricordi Agneszka? Ma oggi sono io che ho spezzato il cuore a lei, perché scelgo te e il mio cuore lo lascio qui >>
Si, andava bene anche così.
 
Yulian non era più uscito dalla sua camera da quel giorno, e ne erano già passati tre.
Passava le intere giornate rinchiuso in quella camera d’albergo a studiare, o almeno ci provava in qualche modo.
La testa cercava di concentrarsi su Dostoevskij e Gogol’ , ma il cuore andava completamente nella direzione opposta, infischiandosene di quanto la ragione potesse martellare.
Sospirò pesantemente e guardò con aria sconsolata il libro che reggeva tra le mani, era tutto così facile tra quelle pagine, prima o poi sarebbero finite, e bene o male tutti i protagonisti avrebbero smesso di correre e affannarsi, perdersi, soffrire, e al lettore sarebbe rimasto il gusto dolce di un bel finale, o la terribile angoscia di una storia mai conclusa.
Yulian si rendeva conto di essere ancora ben lontano alla conclusione della sua, di storia.
Lanciò uno sguardo distratto alla finestra, e i suoi taglienti occhi azzurri vennero catturati dalla figura di un uomo che attraversava la strada, con la cartella a tracolla e l’aria stanca.
Si precipitò fuori dalla stanza senza nemmeno chiuderla a chiave, l’impulso di raggiungere Nicola era stato più forte di tutto il resto.
Quando si trovò sulla strada, si rese conto di avere ancora tra le mani L’Idiota di Dostoevskij, mentre Nicola leggeva distrattamente un cartello sulla strada opposta.
Attraversare senza farsi ammazzare fu una vera impresa per Yulian, in quel periodo era diventato veramente fragile, e non era assolutamente da lui.
<< Nikolaj? >> Il ventitreenne sollevò velocemente lo sguardo e incrociò gli occhi azzurri e limpidi come il cielo di Yulian, era strano come fosse scattato a quel richiamo, nonostante fosse completamente distratto da altre cose.
<< Yulian?! >> Nicola aveva alzato la voce di almeno tre ottave, perché la gente cominciava a guardarlo come se fosse uno psicopatico o un pazzo furioso.
Yulian fece spallucce e sollevò un sopracciglio, era cambiato dall’ultima volta che l’aveva visto, sembrava essere ancora più magro, i capelli li aveva tagliati ed erano molto più biondi di come li ricordava, le mani completamente spaccate a sangue come al solito e lo sguardo più strafottente di sempre.
<< Cos’è Nikolaj? Hai visto un fantasma? >> Nicola allungò entrambi le mani per poggiargliele sulle spalle e vedere se Yulian fosse reale sul serio, e non fosse stata la stanchezza e lo stress a giocargli un brutto tiro.
<< Ma sei tu davvero? E da quant’è che sei in Italia? >>
Yulian ridacchiò e guardò con un leggero sorriso l’amico, aveva gli occhi verdi leggermente striati di dorato, i capelli erano lunghi e alcune ciocche gli ricadevano sul viso e si intravedevano dietro il collo, il fisico era asciutto come al solito e deperito, quant’era cresciuto in quel tempo? Sembrava già un uomo fatto e finito.
<< четыре дня, ma non resterò ancora per molto, altri tre giorni e torno a casa >>
<< Perdonami, ma non ci ho capito un tubo >> Replicò Nicola stroncando il naso, mentre gli occhi erano ancora colmi di stupore e meraviglia.
<< Scusa, è l’abitudine, sono qui da quattro giorni >>
Il sorriso sul volto di Nicola andò mano a mano trasformandosi, perché dopo il primo stupore cominciava a farsi avanti la completa consapevolezza, e d’altra parte Yulian stava aspettando con impazienza che Nicola lo facesse.
<< Ma tu cosa ci fai qui? >> Yulian sorrise nel sentire quella domanda.
<< Mi sembrava di averti pregato di non tornare Yulian. >>
<< Lo so, e me ne sono pentito da morire, perché anche se l’avessi vista, non avrei potuto garantirle quella sicurezza che lei aspetta. >>
Nicola incrociò le braccia al petto e sospirò tristemente, ripensando al viso tranquillo della sorella in quei giorni, Claudia aveva assunto una sorta di rassegnazione, la posizione di una persona che avrebbe vissuto al giorno, era un equilibrio precario che si sarebbe rotto facilmente, e Nicola non voleva che succedesse.
<< Quindi, mi stai dicendo che la lascerai per sempre? Che non tornerai più nemmeno dopo?>>
Quelle erano domande a cui Yulian non avrebbe potuto dare una risposta, erano i tormenti del suo cuore e non se ne sarebbe sbarazzato facilmente, sarebbe stato come giocare barando. << Tu non glielo dirai che sono qui vero? Io non voglio che lei sappia >>
Lo sguardo di Nicola fu abbastanza chiaro come risposta, sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe fatto nella vita, forse, eppure …
<< La testa mi dice così, ma a questo punto Yulian, che cosa te ne importa? Tu sei qui, sei qui e ci starai per poco è vero, ma la vita è lunga e non va sottovalutata mai. Vedila, ti do io la mia parola. Vedila! Vi farete del male, è vero. Ma in questo momento, è meglio sentire male, o prendere una decisione di cui ti pentiresti per sempre? Pensaci a mente lucida. >>
Le parole  di Nicola aveva lasciato Yulian completamente privo di parole da dire.
<< Ma piuttosto che farci del male, preferisco pensare che non la rivedrò mai più >>
<< Allora in questo caso tornatene a casa e non rompere mai più! >>
La risposta secca di Nicola era prevedibile, così tanto che Yulian la voleva e la pretendeva, perché anche se diceva quelle cose, lui desiderava ardentemente che qualcuno lo obbligasse ad andare da lei senza pensare troppo alle conseguenze.
<< Adesso torno a casa Yulian, perché sono stanco >>
Nicola gli diede le spalle e prese a camminare, mentre Yulian lo guardava con gli occhi persi.
<< Nikolaj, mangia di più e tagliati quei capelli >>
Il ragazzo si girò lentamente e gli rivolse un sorriso un po’ strano.
<< E tu va dalla donna che ami, e smettila di fare il rammollito! Perché non lo sei >>


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Effe_95


Salve a tutti.
Si, lo capisco di essere in totale ritardo, però c'è un motivo molto valido.
Sono stata a Parigi e ovviamente non ho avuto un solo minuto per poter aggiornare.
Ero come impazzita tra le mraviglie di quel luogo e quindi ho passato tutte le giornate a vedere posti su posti.
Tralasciando però queste cose, spero che il capitolo vi piaccia.
E' stato molto duro scriverlo, ed era da un po' che pensavo all'incontro tra Yulian e Nicola, com'è venuto?
Fatemelo sapere, e non uccidetemi per la decisione di Francesco.
Grazie mille a presto.
  
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